martedì 16 novembre 2010

Magia a Specchio.






Da una Prospettiva diversa il Mondo attuale con i suoi infiniti problemi scompare; appare una diversa intelaiatura delle “Cose”. Il Tutto si accartoccia su se stesso mutando d’intensità, di forma, di costrutto, di valori, di apparenze, di senso, come un frattale che viene percorso avanti ed indietro ed è sempre identico ma solo sino a quando si continua a vederlo con gli stessi occhi. 

Ad una certa “frequenza” anche un frattale muta d’apparenza perché la differenza è strutturale, vibrazionale

Tutto ciò esprime un “labirinto perfetto”, una dimensione in cui rimanere sino a quando non si è pronti a trovare una “via d’uscita”. La chiave è vibrazionale. Proprio quella vibrazione dell’Essere che trascende la distanza. A quel punto saremo “fuori” ma ancora dentro a qualcosa d’altro, ad un altro livello esistenziale appositamente progettato per continuare l’evoluzione, il nostro compito, ragion d’Essere, luce, fiamma, meta, missione…

“Il varcare inconsciamente la Soglia porta l’uomo a muoversi a ritroso nel tempo. Un numero sempre maggiore di persone sperimentano oggi immagini che non si possono inserire ordinatamente nel flusso dei ricordi coscienti. Spesso queste immagini sono così chiare e forti che l’interessato pensa di sperimentare un altro uomo in se stesso… Le forze ostacolatrici hanno un grande interesse a trarre gli uomini in inganno su queste cose”.
Fonte: L’uomo alla Soglia – Bernard Lievegoed

Le Forze ostacolatrici, il “nostro Avversario” della Cabala, i Demoni e le entità Luciferine e gli Asura di Rudolf Steiner, il Diavolo religioso, i Principi oscuri delle fiabe, l’Antisistema, etc. Le forze negative vengono illustrate da sempre a 360 gradi dalle vicissitudini umane. Tali forze esistono eccome, ma sono perfettamente spiegabili se inseriamo l’uomo in un contesto evolutivo che proceda seguendo un senso e persino una logica

Quale è il loro "interesse" nell'ostacolare il cammino dell'uomo? Ha due Prospettive diverse:
  1. di propria sopravvivenza
  2. di propria responsabilità nei confronti dell'uomo stesso e, dunque, nei confronti del Creatore
La visione Dantesca dell’Universo rispecchiato in Terra ne è un esempio illuminato (i Demoni custodiscono i peccatori con un vivo senso di partecipazione diretta, in quanto ne va della loro stessa sopravvivenza), come il lavoro "fisico" degli Antichi Egizi nel rispecchiare la Via Lattea suo proprio suolo, proprio a monito della estrema dualità esistente in tutto il Creato. I frutti del “lavoro” di illustri letterati, a noi più vicini, come Tolkien, Carroll, Lewis, ecc. che immaginarono interi Mondi o addirittura interi Universi, non è l’elaborazione finale di una allucinazione o di una fantasia estremamente raffinata, bensì la trasposizione dimensionale filtrata attraverso i loro “setacci” sensoriali, il loro Essere, di vive immagini che, per il motivo sopra riportato, affioravano alla loro “superficie”.

La saga di Guerre Stellari e di Matrix, di Harry Potter e di Eragon, della serie della Torre Nera di Stephen King, etc., dei fumetti più evoluti come Sandman, della pittura "deformata" di Picasso o Dalì, dei cartoni animati "intricati" come le moderne serie Manga tipo Evangelion, della musica stessa delle colonne sonore e ad ampio spettro, la dicono lunga sullo status lucido ed insieme visionario raggiunto dall’uomo nelle sue molteplici mutazioni lungo la linea della biodiversità. 

L’uomo è "libero" da qualche migliaio di anni (quasi tre secondo Lievegoed) di sperimentare tutta la propria solitudine esistenziale. Ha infatti smesso di “vedere oltre” attraverso la propria chiaroveggenza, che ha lentamente perduto a vantaggio di uno sviluppo dell’Io Cosciente, attraverso anche lo scambio di sangue effettuato tramite i matrimoni misti. Lo sviluppo dell’Intelligenza ha avuto l’effetto di equilibrare i piatti della bilancia, limando la controparte chiaroveggente. Per questo motivo sono rimaste solo le leggende, i miti, le metafore, le allegorie, le favole, a testimoniare ciò che fu un grande passato di “comune vivere” con una varietà infinita di creature soprasensibili. Un passato in cui ogni Albero, ogni Roccia, ogni Fiume, era vivo e senziente

Nella “Terra di mezzo” gli uomini, ad un certo punto, iniziarono a manifestare il loro tempo: e venne il tempo dell’uomo alle prese con le proprie dirette responsabilità, alle prese con i frutti diretti dei propri errori.

È tutto così… logico? Lo percepisco…

Oggi, stiamo tornando a “chiedere” quelle stesse facoltà, però filtrate dall’essenza di uno sviluppo Cosciente ben diverso: siamo cambiati nel bene e nel male, come è giusto che sia. Sperimentando ogni “stato” comprenderemo sulla nostra pelle, nel dolore, ciò che è meglio lasciare andare e ciò che è meglio mantenere. Solo dopo avere provato ogni via!

Le Forze ostacolatrici sono nostre Compagne di viaggio, sono parte del nostro campo morfogenetico.

Nulla è per caso, tutto è opportuno,

  

lunedì 15 novembre 2010

Il richiamo di "Casa".




Al suono della colonna sonora di Alice In Wonderland del sempre “fertile” Danny Elfman, vengo trasportato, trascinato, per un mondo molto simile alla “caduta” nella Tana di Bianconiglio; evanescenze amiche e brividi, tiepido calore e divertita partecipazione, senso di familiarità e condivisione. Le voci e la musica avvolgono ed inebriano come il migliore dei connubi. Poesia celeste ammanta, affascina, “assale”. Che meraviglia! Sorgono come isole nel bel mezzo dell’Oceano due nitidi pensieri, due risposte?

Il primo; pensiamo al Cantante che ricerca il “Pubblico live”, a quel senso di “divinità” che prova dinnanzi a migliaia di fan che lo acclamano e lo “nutrono di energia”, al Calciatore che viene glorificato dall’azione di un gol decisivo, all’Attore che giunge in un luogo dove è atteso da code di persone “devote” che lo acclamano, ai trascorsi Gladiatori che raggiunsero la fama degli Imperatori, etc. 

Cosa ha condotto questi uomini e donne a vivere Vite tanto “centrali e globali”? Le loro indiscusse capacità? Il loro talento innato? Certo, in parte. Ma la costante è e sempre sarà l’ascendente sulla Massa. È la massa che è in grado di innalzare un Individuo. In che modo? 

Tramite la propria “devozione”, la propria trasmissione d’energia, il proprio interessamento, focus, osservazione. 

Ogni ambito della Società Globale è teso a ricercare il consenso della Massa. Senza la Massa non si giunge al cosiddetto “successo”. Senza la Massa non ci sarebbero gli Eroi, i Miti, le Leggende. Senza qualcuno in grado di “apprezzare”, di evidenziare, non ci sarebbe nemmeno il Ricordo, la Memoria stessa

La Massa è utile anzi necessaria perchè rappresenta la manifestazione del "tutto" e del "nulla"...

Ecco! Questo è il primo pensiero… L’attenzione della Massa è l’ingrediente primo per realizzare un Sogno. Per questo in Matrix l’esordio della trama  è “Neo, Matrix Has You!”: Matrix ti ha

Tu sei in Matrix e l’alimenti tramite la tua “devozione”. 

Questo ultimo termine riconduce allora alle Religioni, a quell’antico modo di ingabbiare l’attenzione altrui ed, infine, al ruolo della Preghiera: una vera e propria tecnologia energetica emanata da ogni Individuo partecipante alla sinfonia della Vita intessuta da questa versione del “Sogno”

La Preghiera è un canale che veicola energia, attenzione, osservazione. La veicolazione della Preghiera è uno degli scopi dell’Antisistema. La Cabala afferma che siamo fatti di Desiderio puro: noi nasciamo per desiderare in continuazione qualcosa. E ciò rappresenta una dato di fatto indissolubile, da “agganciare” per le energie di Controllo ai fini della loro sopravvivenza. 

Altro che “denaro”. c’è in gioco ben altro che il “semplice” denaro. Il denaro è la rappresentazione pubblica dei nostri mali, il nostro specchio deformato ma reale. Non facciamoci sviare dal denaro, perché ciò che hanno sempre ricercato le Organizzazioni che hanno decretato le nascite e le trasformazioni degli Imperi, è sempre e solo stata la partecipazione, il coinvolgimento, l’attrazione, della Massa. Perché?

Perché la Massa, una volta “innescata” produce energia di “focus” ed attira la concretizzazione, la fisicità, la densificazione, dell’energia del paradigma assorbito, imposto dall’Energia di Controllo

Le Preghiere, in un simile stadio, alimentano il Controllo, lo elevano, aumentano la sua Forza. Gli “Dei” hanno sempre ricercato il consenso umano in primo luogo. In che modo? O meglio: a cosa sono giunti nel loro "ragionamento" basato sui “fatti”, sulle altre esperienze legate alle altre “Matrici” del passato? 

Che attraverso la Paura e tutte le sue “sfumature” è più “facile”! Ma la Paura è un blocco che consente, alla fine, di andare avanti. Ecco l'utilità della funzione del "Mostro".

Il secondo pensiero; il Mondo deve apparire in un certo modo per non destare stupore e mantenere uno Status quo raggiunto nel Tempo. Cosa significa? Che la percezione della Vita, legata all’osservazione distaccata dal proprio sé, “immemore”, deve essere “condotta per mano” al fine di non risvegliare antiche memorie. Cioè? 

Che il Mondo deve risultare una miscellanea di normalità unita a timore per il futuro, rispecchiato in ogni minimo frangente dell’intessuto esperienziale quotidiano

Il fatto basilare è ricondurre la nostra  Attenzione su un ordito comune e conosciuto, su una continuità della Storia manipolata che funga da Illusione, su una trama giornaliera usuale nella quale smarrirsi, perdere il senso delle Cose. In che senso? Che la Vita condotta globalmente deve apparire come assolutamente plausibile agli occhi della Mente logica e quadrata, che ogni ambito sia spiegabile con il ragionamento, che i tanti  limiti fisici reggano il confronto con ciò che sentiamo di poter fare nelle nostre profondità. Che ci si adagi lentamente riponendo le “ali” al peso della Gravità, della Gravitazione planetaria. Che ci si senta utili solo confacendosi agli scopi imposti. Che ci si pieghi a ciò che dice la Scienza come anticamente all’Oracolo. Che non ci si chieda nulla oltre alla normale ed usufruibile condotta quotidiana di Vita, che ci si "spenga" giorno dopo giorno.

Un Mondo “spiegabile” come il nostro non desta preoccupazione, se non tutta quella gamma di preoccupazioni legate all’introduzione e sviluppo della famiglia delle emozioni legate alla Paura: obiettivo primario del Controllo

Oggi posso prendere la macchina ed in giornata percorrere centinaia di chilometri, potendo contare su tutta la “presenza” di ciò che abbiamo conquistato attraverso lo sviluppo della tecnologia, della civiltà, della modernità, della superiorità dell’uomo su ogni altro aspetto dell’esistenza. Ma è davvero così? Non è questo un fuoco fatuo? Una illusione di “potere”? Un sottile sviamento? Una furba deviazione della nostra attenzione? 

Chi farebbe seriamente cambio con il Mondo di “una volta”?  

Attenzione!  Con il Mondo che crediamo esistesse una volta! Con il Mondo che ci hanno fatto credere esistesse una volta. Chi farebbe cambio? Pazzi? Sognatori? Illusi? Falliti? Chi?

Noi tutti alimentiamo un Sogno altrui mediante la nostra partecipazione primaria, le nostre Preghiere, la nostra Attenzione. I frattali ce lo indicano chiaramente! La sete di “gloria” di ogni Vip lo dimostra. Ogni ambito sociale lo evidenzia. Ed il bello è che è vero, ma estrapolato dalla valenza spirituale conferisce ad un simile intento ben altra valenza. E nella confusione totale, nella Selva di Dante, lo smarrimento è assicurato.

Ogni aspetto è sotto Controllo dell’Antisistema che teme di perdere il proprio ruolo centrale nella nostra “corsa” verso l’evoluzione ed il risveglio. Ma anche l’Antisistema ha un limite: quello dimensionale

Coloro che torneranno a “Casa”, lasceranno questa dimensione in cui il ruolo dell’Antisistema è un vivo ruolo, un perché ben preciso ed assoluto: prenderci per mano al fine di non cadere per sempre nelle nostre Paure! In che modo? 

Evidenziandole! 

Spingendoci verso una sottile e utile auto educazione, non forzando i tempi, avendo fiducia nel proprio ruolo "conduttore, proprio come un campo Morfogenetico.

Questa è la visione più alta! La Prospettiva dal punto di vista Celeste. Cosa altro? Il Creatore ha messo alla prova tutti i suoi figli e, dunque, se stesso. 

Cosa racchiudono di tanto minaccioso le sue “Cantine”?
È solo tenendo le porte aperte che potrà osservare cosa si nasconde dentro.
Questo è il ruolo della Creazione. Scoprire se stesso mediante l’esternazione di se stesso.
Tutto il resto è un “dettaglio”; un dettaglio molto importante ma non conclusivo, qualsiasi sia la situazione sviluppata al momento…

Il “Richiamo verso Casa” sarà irresistibile!   

Salute: Sentire Voci Che Non Esistono. In Lombardia Fino a 270mila Casi.
''A circa 270 mila persone in Lombardia potrebbe esser capitato di sentire voci che non provengono dall'esterno''. Non e' un allarme quello lanciato dal dottor Giuseppe Tissi, responsabile del Centro psico-sociale dell'Ospedale Sacco e tra i promotori dell'Incontro ''Sentire le voci, far sentire la propria'', oggi e domani al Teatro del Buratto a Milano; e' piuttosto un invito, rivolto a tutti coloro che temono di essere considerati ''matti'', a uscire allo scoperto: ''Gli studi raccolti dal professor Marius Romme, docente presso l'Universita' di Maastricht, condotti su 15mila persone - spiega il dottor Tissi - hanno evidenziato che una percentuale compresa tra il 2 e il 4 per cento dell'intera popolazione e' coinvolta da questo fenomeno. In particolare, questa percentuale e' composta per due terzi da persone senza alcuna patologia psichiatrica. Trasferendo i risultati di questi studi alla popolazione lombarda, si ottiene un numero stimabile intorno alle 270mila unita'. 

Persone normali che hanno provato almeno una volta nella loro vita cosa vuol dire "sentire le voci". 

L'esperienza clinica degli psichiatri rimane all'oscuro di questa parte di uditori che sono in numero maggiore di quelli cui le voci provocano sofferenza''. Chi ha provato l'esperienza dell'allucinazione uditiva a volte dunque lo nasconde anche alle persone piu' vicine. ''Ma e' un atteggiamento errato - mette in guardia il dottor Tissi -. In questi casi, la paura di trasformare il proprio status in 'paziente' puo' condurre a una vita interiormente isolata. L'obiettivo di questi due giorni di lavori e' anche far cadere un tabu': si possono 'sentire le voci' e avere una vita del tutto soddisfacente. In alcuni casi cercare di eliminare le allucinazioni puo' addirittura risultare dannoso''. Le allucinazioni infatti non sono sempre negative e tantomeno spaventose: spesso si tratta di invasioni gradevoli con cui e' possibile stabilire una sorta di relazione che produce effetti positivi: ''Alcune persone vivono le voci come una compagnia e si sentono sole se le perdono. E' decisivo non sentirsi sovrastati dalle proprie allucinazioni. Quando si riesce a non avvertirle piu' come un problema si smette di venirne condizionati''. Spesso - nel 70% dei casi - la causa e' di origine traumatica, un evento particolarmente stressante a livello emotivo: una violenza sessuale, un'aggressione, una catastrofe naturale, un lutto. ''E' molto importante, e quasi mai semplice, individuare questo trauma. Rimane sepolto nella memoria della persona ed e' apparentemente inaccessibile: di fronte a domande superficiali non emerge, lasciando all'esaminatore l'impressione errata che le voci non abbiano relazione con gli eventi di vita. L'impatto delle nostre esperienze sulla psiche e' assolutamente soggettivo''. Quando le voci sono sgradevoli, perche' minacciose, o svalutanti, o danno ordini, diventano un problema. Piu' che mai in questi casi e' importante un lavoro di ricerca del trauma che le ha originate, lavoro che spesso l'auditore fa piu' volentieri in un gruppo di auto e mutuo aiuto con persone che condividono questo problema con un professionista.
Fonte: Yahoo
  
 

venerdì 12 novembre 2010

L'Indaco Sgarbi.





Perché Vittorio Sgarbi è così "irascibile"? È da quando la televisione ce lo ha fatto conoscere che il suo nome si è indissolubilmente legato all’etichetta di “rissoso”. Un intelligente rissoso. Tanta materia grigia capace di dissolversi immediatamente non appena alle prese con uno scatto di nervi. È una parte quella che recita? Mi sembra anche lecito domandarselo a questo punto, visto anche il panorama televisivo attuale a cui Sgarbi sembra tanto legato, partecipando molto spesso in virtù di opinionista a svariati programmi tematici. 

Il suo molteplice ruolo, come politico, critico d’arte, uomo televisivo, scrittore, etc. lo porta a vivere una Vita a velocità folle, come abbiamo visto ieri per il “caso” Wesley Sneijder. Ma c’è qualcosa di più?

Come può questo uomo fare parte dell’infrastruttura pubblica a diretto contatto con la gente, a titolo anche di “campione” a cui guardare ed ispirarsi, essendo un uomo “popolare” con incarichi anche di prestigio caratterizzati, da sempre, da una certa etichetta comportamentale, da una certa morale ed etica, e poi cadere, o recitare, puntualmente in una scadente teatralità da bassifondi diseducativi? La violenza verbale che è in grado di generare è perlomeno sospetta di una qualche patologia comportamentale a cui, tuttavia, nessuno sembra in grado di opporsi o di fare qualcosa che non vada al di là del semplice risentimento in "diretta" televisiva.

Come può un uomo così incostante apparire con regolarità di fronte agli schermi pubblici e ricoprire incarichi che necessitano di tutt’altre “fattezze” interiori?

Come al solito non è il caso di giudicare! Sgarbi è uno specchio della società: nulla di più!
Egli racchiude e focalizza in sé la summa, portata alla massima evidenza, di una miscellanea legata al paradigma in vigore entro la massa. La sua “stella” è quella della visibilità estrema al fine di generare un moto interno/esterno alla massa stessa

“Mi vedete?” – sembra affermare – “Sono come voi mi volete!”. “Vi va bene così? Siete una massa di zotici ignoranti senza occhi né speranza di cambiare!”. Me lo immagino che ci urla in faccia queste parole, e molto altro ancora per la verità.

Sgarbi è un prodotto di questa società, proprio come i Calciatori, le Veline, il Grande Fratello, etc.
Perché prendersela allora se, un prodotto, recita alla perfezione la propria parte? Non è con il solo risentimento silente nelle proprie abitazioni che la “trama” potrà cambiare. 

La luce dei riflettori dovrebbe sempre essere puntata sui bimbi, sulla loro crescita in equilibrio. Ma come può essere in equilibrio una dinamica se coloro che si assumono la responsabilità di impartirla non sono in grado essi stessi di raggiungere e manifestare un simile “equilibrio”? 

I bimbi; la ricchezza maggiore del genere umano, la “speranza” per avere ancora un futuro.

Vediamo allora, a tal proposito, un paio di notizie che questa società ha partorito solo nella giornata di ieri:

Kinder verboten, bimbi fuori.
I bambini diventano rari in Germania, come i Panda e i Koala. Il tasso di natalità è il più basso tra i paesi industrializzati, appena meglio di quello dell'Italia, che è il fanalino di coda: 1,3 contro 1,2.
Nonostante che in terra tedesca gli assegni familiari siano generosi (con tre figli si arriva a 400 euro al mese, più gli sgravi fiscali), avere un erede è rischioso per le donne: la carriera ne risente, e in caso di fallimento dell'unione, con un figlio a carico è difficile trovare un lavoro. Le mamme single finiscono per sopravvivere grazie all'Hartz IV, l'assegno sociale. Nel 2009 sono nati 651 mila bambini, 30 mila in meno rispetto all'anno precedente, e la metà in confronto all'anno record, il 1964.
Ne consegue che le rare madri felici si considerino qualcosa di speciale, in coppia con il pupo. Cambiano i pannolini al ristorante, e guai a protestare. Lasciano urlare il figlioletto in nome della libera espressione individuale, ovunque, per strada, al ristorante, nei luoghi pubblici. Ma, per la verità, non li viziano come le mamme italiane: e il piccolo, frustrato, urla ancora di più.
E comincia la reazione. Già alcuni ristoranti e caffè sono diventati off limits: vietati ai genitori con prole. Mentre i cani sono generalmente ammessi: quelli tedeschi sono di solito educatissimi, non abbaiano e non si agitano, al contrario dei bambini. E ora anche gli alberghi osano farsi pubblicità annunciando "Kinderfrei Zone", area senza bambini. Chi va in vacanza ha il diritto di riposare in pace, si giustificano i gestori. Perché infliggere la presenza di un bambino in un hotel di lusso? Si trova a disagio anche il piccolo. La discriminazione non è grave, si aggiunge, ci sono tanti alberghi e pensioni accoglienti per le famiglie con prole, e i bambini possono incontrare altri coetanei e giocare come vogliono. Perché non rispettare anche le esigenze degli adulti? La catena Sandals riserva i suoi hotel a partire dai 18 anni. Anche gli adolescenti sono rumorosi. La spagnola Iberostar è più misurata: desidera ospiti a partire dai 14 anni. In Austria l'albergo Cortisen annuncia “Kinder verboten” (vietati i bambini), ed è sempre esaurito.
Non basta. Alcune compagnie aeree stanno progettando di creare voli senza bambini. Un sondaggio del sito internet Flugscanner rivela che, su 2 mila interrogati, il 54% dei viaggiatori con prole desidera una zona riservata alle famiglie, e il 17% dei clienti è infastidito dai piccoli.
Si vuole verificare se è conveniente garantire ai passeggeri un volo tranquillo, senza urla e strepiti. Mi ricordo di un viaggio da Francoforte a Roma, solo con mio figlio di cinque mesi: decise di piangere dal decollo all'arrivo, nonostante l'intervento di hostess incantevoli e passeggere materne. Nessuno protestò, ma il mio erede avrà reso a tutti quel volo indimenticabile. Che c'è di male se si potrà viaggiare con la sicurezza di non avere per vicino un padre imbranato come me?
Fonte: Yahoo

“Babbo Natale non esiste”: i piccoli francesi insorgono contro uno spot.
Bambini francesi sotto choc per colpa della pubblicità di una banca: a causare crisi di pianto fra i piccoli è stata la frase "Babbo Natale non esiste" inserita dagli autori dello spot della banca Credit Mutuel per ironizzare sul tema, noto anche da in Italia, dei ‘bamboccioni'.
Il figlio a cui il padre della pubblicità si rivolge per annunciare la triste notizia è infatti abbastanza cresciuto: non si può dire lo stesso del pubblico che in quel momento, prima del cartone animato Ratatouille su TF1, stava guardando la tv. Ovviamente è scattata la protesta dei genitori francesi, che si sono probabilmente trovati a dover consolare i figli cercando di convincerli che l'uomo dello spot diceva bugie: lettere indignate sono arrivate a giornali, radio, tv e naturalmente alla sede del Credit Mutuel, e molte famiglie hanno deciso di chiudere i loro conti corrente.

Lo spot gaffe minaccia insomma di creare seri problemi all'istituto francese, che ha ammesso l'errata collocazione dello spot nella fascia oraria. Il quotidiano Le Parisienne annuncia che la frase incriminata verrà tagliata dallo spot, che per il momento sta andando in onda solo in edizione ridotta.
Speriamo che i genitori francesi siano riusciti a convincere i loro bambini, soprattutto i più piccoli, che l'uomo della tv è un bugiardo e che per questo Babbo Natale non gli porterà regali quest'anno. Nel nome del sacrosanto diritto dei bambini di credere nelle favole.
Fonte: Yahoo

Abbiamo dunque bambini non graditi e bambini che vengono “svegliati” sempre prima da questa società che li vuole subito “operativi”. Fuori dal “Mondo delle Favole” e dentro al “Mondo della Competizione” sempre prima! Intanto una nascita diventa sinonimo di problematicità. Un bebè un rischio per la continuazione della “carriera”. Un bimbo grandicello una seccatura enorme ai fini della “mobilità” sociale.

Allora è meglio tapparsi le orecchie e fermarsi un momento. Una “sosta” è da sempre la massima “medicina” a nostra disposizione, soprattutto in un mondo che non si ferma mai, nemmeno quando sogna la notte, perché i sogni contengono ancora lo stress del giorno prima e anticipatamente quello del giorno dopo. Da qua la grande mancanza di sonno ristoratore e le insonnie notturne, anche senza la presenza di un pargoletto frignante.

In ambito di evoluzione e crescita Spirituale si afferma dell’arrivo e dell’esistenza di nuove “tipologie” di bambini, “attrezzati” per vivere in un mondo in ribollimento non casuale. Bambini a più alta “vibrazione” e capacità di scivolare fuori dalle maglie dell’Antisistema! Nuove energie di scuotimento sociale? Può darsi! E secondo me Sgarbi è proprio un precursore, un pioniere, di queste ondate di “aria fresca”. Leggiamo qualcosa a tal merito:

I Bambini Indaco - Chi sono.
I riferimenti ai Bambini Indaco, fatti in varie occasioni dal Gruppo, hanno suscitato molta curiosità ed interesse. Ci è stato chiesto: "Chi sono? Perché vengono  chiamati così? Come possiamo capire se nostro figlio è un Bambino Indaco?"

Procediamo per gradi. La definizione "Indaco" è stata usata per la prima volta da Nancy Ann Tappe,  che nel 1982 scrisse un libro sull'argomento (Capire la vostra vita attraverso il Colore).  Nancy, scrittrice, sensitiva e terapeuta, è in grado di vedere quelli che lei chiama "i colori della vita"  ed ha un metodo personalissimo per "leggere" questi colori. Alla fine degli anni settanta, Nancy incominciò a notare una trasformazione nei colori vitali, con alcuni colori, come il fucsia o il rosso cremisi,  che tendevano ad affievolirsi o a scomparire. Tuttavia la sua ricerca iniziò soltanto negli anni ottanta, quando  alcuni genitori,  preoccupati per il comportamento anomalo, "fuori dagli schemi" dei loro bambini, si rivolsero a lei per esseri aiutati.  Con sorpresa Nancy si accorse che il colore vitale di tutti questi bambini  tendeva all'azzurro violaceo. Di qui la definizione "Bambini Indaco".
Chi sono dunque i Bambini Indaco?  Ecco come li descrivono Lee Carroll e Jan Tober nel loro libro "The Indigo Children".

"...Un Bambino Indaco è una  creatura che possiede attributi psicologici insoliti e particolari e che ha un modello comportamentale diverso da quelli a cui siamo abituati.  Di conseguenza, molto spesso i genitori di questi bambini si trovano spiazzati ed impreparati nel difficile compito di educare i loro figli. Ignorare questi nuovi modelli significa creare squilibrio e frustrazione nella mente di questi preziosi bambini. Ci sono diversi tipi di bambini Indaco, ma per ora ci limiteremo a darvi un elenco delle loro principali caratteristiche con i più comuni modelli comportamentali.
 - Vengono al mondo con un senso di regalità (e spesso agiscono con regalità)
 - Pensano di "meritarsi di essere qui" e sono sorpresi quando gli altri non condividono questo loro punto di vista.  
- Non hanno problemi di autostima. Spesso essi dicono ai loro genitori "chi sono". - Hanno difficoltà ad accettare  l'autorità (soprattutto quando è imposta ed immotivata).  
- Si rifiutano di fare alcune cose. Per esempio non amano aspettare in coda.  
- Si sentono frustrati dai metodi  tradizionali che non richiedano l'impiego della loro creatività. 
- Spesso, sia a casa sia a scuola, trovano la soluzione più logica per fare le cose, il chè può farli apparire anticonformisti e ribelli. 
- Sembrano asociali a meno che non si trovino con i loro. simili.  Se non ci sono bambini con la loro stessa consapevolezza, si sentono incompresi e  tendono a chiudersi in se stessi. L'ambiente scolastico  è spesso estremamente difficile per loro
-  Non rispondono a discipline basate sul senso di colpa. 
- Non si sentono in imbarazzo a parlare delle loro necessità..... ".

E' importante rendersi conto che questi  bambini possiedono un' estrema sensibilità, sono molto intuitivi e sono in grado di sentire che cosa c'è nella nostra mente e nel nostro cuore. Vengono sul Pianeta Terra per aiutare l'umanità a progredire verso il bene supremo, per farci capire che non esistono diversità o differenze e che tutti noi facciamo parte del grande IO SONO. Per far ciò, richiedono da tutti noi comprensione e tolleranza, amore incondizionato, apertura, integrità morale e sincerità

La sfida che i genitori devono affrontare è imparare a considerarli bambini "normali" e a trattarli come tali. E' importante saper riconoscere il loro valore, apprezzare le loro doti, imparare a valorizzarle, ma nello stesso tempo permettere loro di vivere la loro infanzia come qualunque altro bambino. Discriminarli o trattarli come "diversi" può rendere la vita complicata sia per loro sia per i genitori o per gli insegnanti e può avere gravi conseguenze sullo sviluppo armonioso della loro personalità.

All'inizio degli anni ottanta, quando i primi  Indaco incominciarono ad arrivare,  nessuno sospettava che si trattasse di una  nuova generazione di bambini. Essi sembravano avere attributi psicologi ed atteggiamenti  molto  diversi da quelli a cui eravamo abituati. Spesso erano bambini iperattivi, disattenti, ribelli ad ogni forma di disciplina imposta,  e  si pensava che le difficoltà che si incontravano nell'educarli  fossero da imputarsi  alla società, alla mutata struttura familiare, allo sviluppo tecnologico, alla violenza esaltata nei programmi televisivi, all'aumentato benessere, ecc... 

Negli Stati Uniti questo ha portato  i genitori a richiedere l'aiuto di psicoterapeuti, che sempre più spesso "tenevano tranquilli" questi bambini con psicofarmaci. Questa tendenza allarmante è andata aumentando nel tempo, in maniera esponenziale,  e sta prendendo piede anche in Europa (è di poche settimane fa un trafiletto apparso su un settimanale a tiratura nazionale che parlava  della facilità con cui  bambini particolarmente irrequieti vengono trattati con psicofarmaci). Non si conoscono le conseguenze a lungo termine di questo abuso di "droghe legalizzate" ma la violenza tra i giovani è un fenomeno preoccupante, per cui viene spontaneo chiedersi se  esista una correlazione.

Le principali sfide che i Bambini Indaco dovranno affrontare sono soprattutto legate alle loro relazioni con gli altri.  Essi hanno bisogno di molta attenzione e considerazione e soffrono se la loro visione della vita, basata essenzialmente sull'amore,  viene fraintesa o, peggio ancora, ridicolizzata. Alcuni di loro possono pertanto avere problemi a relazionarsi con bambini "normali" o con adulti ancorati alle vecchie metodologie. Può così accadere  che questi bambini, provvisti di una grande immaginazione, di grandi facoltà intellettive, di una forte mentalità tecnologica e di elevate doti morali, ma iperattivi ed incapaci di usare il pensiero lineare a cui siamo abituati, vengano etichettati come affetti da "disordine da deficit di attenzione" e vengano di conseguenza trattati con psicofarmaci per aiutarli a rientrare nella "normalità". Tutto questo  può avere un forte impatto sulla loro personalità, diminuire la fiducia nelle loro capacità e portarli a scollegarsi  dalla loro parte divina.
A questo punto della nostra evoluzione, dobbiamo comprendere l'importanza del ruolo che questi  preziosi bambini, arrivati tra noi con un bagaglio di grande consapevolezza, si sono assunti. Se sapremo riconoscere il loro valore, capirli ed apprezzare  le loro doti intellettuali e morali,  se non instilleremo in loro il senso di colpa e la paura, da cui sono totalmente esenti,  se li aiuteremo a  seguire la loro passione, essi saranno i nostri migliori maestri,  ci insegneranno a guardarci dentro ed a scoprire quelle verità interiori che per troppo tempo non abbiamo saputo o voluto riconoscere.  Apriamo dunque il nostro cuore ed il nostro Spirito ed accettiamo i preziosi doni che queste creature meravigliose, con amore infinito, ci offrono.
Bibliografia: Lee Carroll e Jan Tober "The Indigo Children" - Ed. Hay House Inc.
Fonte: www.lightworker.it 

Un “indaco” è molto sensibile e corre il rischio anche di “perdersi” tra le maglie di un mondo impazzito come questo. La responsabilità di ogni genitore è quella di riconoscere e tutelare le “caratteristiche” dei propri figli, comprendere che il nuovo venuto è un’Opera d’Arte senza paragoni da tutelare e valorizzare.

Per questo motivo Sgarbi ha sentito l’irresistibile richiamo del “Mondo dell’Arte” ed ha ricoperto cariche di sovrintendenza alle "Belle Arti". 

È una missione inconscia la sua, mascherata da quello che la società gli ha appiccicato addosso per “farsi bella”. Guardate bene la foto in apertura di articolo.
 
Nulla è per caso! Tutto è opportuno.