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martedì 29 marzo 2011

Il controllo del 'segnale'.





Un certo tipo di potere, quello per intenderci che è riuscito addirittura a passare per ‘vittima’ nell’immaginario collettivo, ha anche il controllo mediatico della società globalizzata. Senza fare nomi, in quanto ‘egli’ è solo rappresentativo di un evidente stato di malessere e squilibrio interiore della massa, un riflesso capace di fare 'molto male', è possibile osservare che il fenomeno della televisione sia un rullo compressore che oramai ha inondato ogni ambito dell’essere e dell’avere.

Esistono, finalmente, anche nuove forme di trasmissioni televisive caratterizzate da un ‘segnale’ diverso da quello tramesso sulle frequenze, seppur rinnovate ed ampliate, del digitale terrestre; mi riferisco alle nuove ‘forme televisive’, proiettate tramite internet, che riescono a condurre verso chi è in risonanza dei contenuti anche spirituali ed esoterici.

È il 'vecchio che avanza', in quanto queste informazioni di consapevolezza non si possono certo classificare come nuove, se non per la modalità con la quale sono riuscite a farsi largo tra le interferenze della società umana. È sufficiente cercare in un motore di ricerca nella maniera corretta o… ispirata, per trovare quanto ci si è imposti di cercare. Non intendo in questa sede fare nomi particolari, affermo solo che il ‘panorama’ è cambiato proprio grazie alle ampie disponibilità internettiane nell’intercettare le passioni più diverse del singolo individuo, per cui anche quelle interiori, spirituali, meno legate alle normali rotte commerciali della televisione canonica. 

La ‘rete’ si propaga sempre di più cercando e trovando le nostre più intime motivazioni sopite dall’Antisistema

La ‘rete’ è ancora l’Antisistema, si avvale della sua tecnologia, ma è la dimostrazione pratica che… una alternativa esiste sempre, come ha dimostrato ultimamente Assange, il quale non va giudicato per i diversi risvolti a cui è andato incontro ed andrà incontro. Egli ha solo aperto o riconsacrato una via diversa relativa alla comunicazione di contenuti che solitamente viaggiano 'sopra le nostre teste’, come i flussi di denaro elettronico e virtuale delle transazioni finanziarie.

Immaginate per un attimo di poter intercettare questi flussi, queste autostrade immateriali che trasportano segnali convenzionali, codici, ‘rumori’ insignificanti se non si è in possesso delle chiavi di decriptazione necessarie a trasmutarli in solida realtà. L’ignoranza della pressochè totalità del genere umano in termini di conoscenza informatica e di trasmissione dei segnali, è il gap che separa da queste autostrade. Sarebbe un furto? È inutile ricamarci sopra. A me spetta il compito di aprire l’essenza piegata su se stessa nel non vedere ad un palmo del proprio ‘naso’. Le conclusioni verranno tratte da chi legge

Mi ricordo solo di un certo Signor Robin Hood di Sherwood e del suo motto tanto famoso, il quale prendeva in considerazione l’atto della ruberia autorizzata dalla estrema povertà in cui versava la povera gente. Oggi il livello medio si è di molto alzato, è vero, tuttavia gli squilibri si sono fatti ancora più grandi anche se meno visibili. È una forma intelligente di insabbiamento dell’evidenza, autorizzata, questa volta, dalle norme e dalle leggi di una società che tutela la forma principale di bene, ossia quella del denaro posseduto dalle ‘mani forti’, quelle che possono anche rimanere al di sopra delle leggi stesse, perché sono in grado di modificarle a proprio piacimento, come facendo surf tra le onde dell’oceano. 

Ricordo anche la legge del mare, ossia il fatto che chi trova qualcosa in mare aperto se lo tiene. E non è forse un mare aperto l’infinito intrico di onde e segnali che s’irraggiano a gomitolo attorno e dentro alla società dell’uomo?

Se fossimo in grado di inserirmi nel flusso informativo di denaro che scorre tra le banche, ad esempio, e fare un ‘copia ed incolla’? Non sarebbe un furto ma una clonazione. Di quello che si sono trasmesse le banche non mancherebbe nulla, se non chè sarebbe avvenuta solo una duplicazione di ricchezza, proprio come si può tranquillamente fare in un normale dispositivo elettronico allorchè si esegue una copia di un documento. Questa economia di scala, questa forma scalabile di economia, è quanto di più naturale e normale ci possa essere, ed è il modo in cui le banche centrali emettono o battono nuova moneta in maniera assolutamente amministrata dalle eminenze grigie, le quali non devono riferire a nessuno del proprio atto creativo

L’invenzione dell’inflazione è stata creata apposta per dare una parvenza ed un senso alle aperture ed alle chiusure dei ‘rubinetti’ del flusso di denaro ad opera delle banche centrali, governate non più dagli Stati ma da entità di Privati. Solite cose? Beh, diciamo solite cose angoscianti, tuttavia perfettamente replicabili su altra scala… quella del ‘resto dell’umanità’ che non ha la 'conoscenza'

I figli della massa che vanno a studiare e si formano nelle Università e che poi entrano a far parte degli organigrammi delle azienze targate Antisistema, non si fanno scrupoli nel mettere in pratica ciò che è stato loro insegnato e ciò che hanno imparato nel tempo e nella pratica. Al limite si sciacquano la Coscienza aiutando i propri familiari o alcuni amici. È vero, forse rischiare anche la Vita è solo da eroi o martiri o fessi, ma nel corso della storia è sempre successo. Ci sono infiniti casi di persone che hanno tentato di fare qualcosa nel momento in cui si sono trovate di fronte alla conseguenza principe di tutte le nostre paure: il controllo

Stavo osservando quanti casi di persone ‘famose’ morte per incidenti stradali o per cause piuttosto losche: sembra quasi una prassi, una regola, un atto talmente chiaro che passa sempre inosservato. Ciò che non passa inosservato è il monito che viene distribuito con quell’atto: intimidazione e paura a non fare quello che avevano fatto quegli sventurati. È sufficiente per fermare il flusso generale della massa umana? Per quanto tempo sosteremo in questo ‘accampamento’ che da improvvisato sta diventando sedentario? Tutto trova un senso, persino il mettere radici in un luogo. Però quelle radici devono lavorare molto in profondità e portare all’esterno il riflesso sempre più depurato dalla paura, pena l’insabbiamento nel terreno delle città dell’uomo.

Un’onda televisiva viaggia nello spazio e nel tempo. Le prime trasmissioni umane dove saranno oramai arrivate? L’umanità inquina in ogni maniera, anche in questa. È la nostra traccia, il nostro rumore di fondo, il nostro ‘profumo’, proprio quel profumo, o meglio ‘odore’, che il popolo delle creature dei boschi evita come la peste: l’odore nauseabondo di esseri prmitivi in preda al dominio delle valenze più basse e legate alla competizione, alla paura, alla sopravvivenza, etc.

Il nostro segnale è noto e conosciuto non solo sulla Terra ma anche nel Cosmo.  Di questo possiamo essere sicuri. Il fatto che riteniamo la Terra il solo pianeta in cui è presente una forma di Vita, costituisce il frattale della nostra piccolezza e del nostro Ego. È semplicemente impossbile che sia così anche secondo logica.
La logica vale in ogni ambito tranne che nel campo delle ‘scienze esoteriche’, persino davanti a dimostrazioni pratiche, ad invenzioni meravigliose  che scompaiono dalla sera alla mattina senza un perché; semplicemente autorizzate dalla nostra mancanza di attenzione. C’è chi compra e chi si vende o chi scompare, senza per questo per forza… morire. 

Cosa ci ha condotti verso questa forma di smemorizzazione del sé? Verso questa mancanza di memoria a medio lungo periodo? Possiamo tranquillamente affermare che la memoria della massa  è sempre più simile a quella delle batterie tampone degli apparecchi elettronici: senza alimentazione elettrica tengono in memoria i dati solo per un tempo finito e molto piccolo legato alla capacità della batteria. Quando, ad esempio, persino a Striscia la Notizia si focalizza l’attenzione verso un episodio ‘grave’ e la linea torna in studio, dove in conduttori nel giro di 5 secondi cambiano diametralmente argomento, ebbene, questo meccanismo porta a smarrire il proprio 'centro', che solo un attimo prima si era veramente preoccupato della notizia ‘bomba’ data in pasto con tanta disinvoltura

Questo ribaltamento di prospettiva contribuisce a confondere l’inconscio ed autorizza, con il tempo, a prendere sotto gamba ogni aspetto pubblicizzato dalla televisione. Il vero e l’artificiale si confondono. Il motivo ufficiale è quello di sdrammatizzare, alleggerire... Però non si sa più cosa merita attenzione ed approfondimento e cosa invece non merita nulla, essendo solo un rumore di fondo senza altra vera natura

Anche i telegiornali funzionano così ormai. 

Le notizie ‘pesanti e leggere’ si intersecano lasciando solo il ricordo lontano del proprio ‘sentire’, e si rimane come ingolfati ed impotenti ad ascoltare che tempo farà domani e a sentire i messagggi pubblicitari ricchi dell’importante contraffazione del nostro punto prospettico. In una società moderna le notizie devono essere date, altrimenti l’omissione richiamerebbe allo scandalo, ma le notizie date e subito ‘cancellate’ da noi in maniera tanto sottile non costituiscono uno scandalo apprezzabile dai sensi intorpiditi. 

Per questo motivo non è facile dimostrare che esiste una forma di controllo subliminale della popolazione, perché in questo caso la logica dell’Antisistema prevale, essendo entrata a pieno regime in circolazione ‘sotterranea’ nei nostri inconsci. È sufficiente leggere un libro che parla di Pnl o parteciapare ad un corso di Pnl, per avere subito chiaro quale è il potenziale nascosto dall’indottrinamento di massa tanto oscuro quanto alla luce del Sole. Ecco una news ‘imbarazzante’:
  
Sempre più tempo davanti alla tv.
La malattia di troppa tv sta contagiando tutto il mondo. Il 2010, secondo uno studio condotto dall'istituto Médiamétrie, è stato in assoluto l'anno in cui si è guardata più televisione.
Contrariamente ad alcune previsioni, la moltiplicazione degli strumenti di vario tipo (telefoni cellulari, smartphone, tavolette varie) non ha frenato l'audience del piccolo schermo.
L'inchiesta, che ha interessato 80 paesi e 138 mila famiglie, ha appurato che la durata di ascolto è aumentata mediamente di sei minuti in cinque anni, arrivando a 3,1 ore. Il consumo quotidiano è più elevato nel Medio Oriente (4,54 ore) e nel Nord America (4,39 ore). A influire sul risultato è stato lo sport: in particolare, i Giochi olimpici svoltisi in Canada e i Mondiali di calcio in Sudafrica.
Quanto all'Europa, si è registrato un incremento di 17 minuti nel Regno Unito e di 11 minuti in Germania, raggiungendo rispettivamente 4,02 e 3,43 ore. Un grande sviluppo è atteso in Cina, che nei prossimi anni dovrebbe balzare ai primi posti della classifica. Tra i generi televisivi, i reality si fanno largo e catturano un'attenzione maggiore nella fascia giovanile. Inoltre l'intrattenimento ha superato la fiction. 

Lo studio non si occupa, però, degli effetti di un'eccessiva esposizione davanti al piccolo schermo.
Da Yahoo
 
I bambini sono gli attori più colpiti, i diretti interessati dalle pratiche dell’Antisistema, perché un nuovo venuto è un nuovo potenziale problema e pericolo per esso. Ogni nuovo venuto ha tutte le ‘carte in regola’ per sovvertire le 'cose'. È l’evoluzione che bussa instancabile, come le onde del mare sulla battigia. È il respiro della Creazione. È il cuore e l’essenza della Vita:

I danni della televisione sulla salute del bambino.
Le problematiche relazionali, comportamentali e di salute causate dalla televisione riguardano il delicatissimo organismo in crescita dei nostri figli.
Molto importanti sono i danni che vengono provocati a carico dell' apparato locomotore, cioè a carico delle ossa e dei muscoli, soprattutto a causa delle posizioni non corrette che i ragazzi assumono durante le numerose ore passate davanti al teleschermo. Le alterazioni più importanti sono a carico della colonna vertebrale che portano, nel tempo, a vere e proprie deformazioni ossee.
Inoltre sempre più spesso i bambini che passano molte ore davanti alla TV si lamentano di mal di schiena, di lombalgia e agli arti.
Negli ultimi tempi si è notato un incremento della obesità nei bambini. Questa non è solo determinata da una dieta scorretta ma è stato dimostrato che una delle cause più significative è determinata proprio dalla sedentarietà e dal tempo trascorso davanti alla televisione. Questi bambini non praticano alcuna attività sportiva o motoria con il risultato di un sovrappeso importante. L'assenza di una pratica sportiva è peggiorata dal fatto che durante la visione dei programmi vengono assunti dai bambini, in quantità smodate, alimenti ad alto contenuto calorico come patatine, dolciumi e merendine, che aggravano una situazione già compromessa. É inoltre da notare come molti dei messaggi pubblicitari rivolti ai bambini stimolino ancor di più l'uso e l'assunzione di cibi dannosi, creando così un circolo vizioso difficile da rompere
 
Altri disturbi importanti possono insorgere a carico della vista: raramente infatti viene posta attenzione alla corretta distanza a cui assistere ai programmi e mai si dà la giusta importanza alla corretta illuminazione di tutto l'ambiente che deve essere il più possibile simile a quello dello schermo, evitando quindi un ambiente buio con uno schermo molto luminoso e la distanza corretta è ad almeno due-tre metri. 
 
É chiaro che non esiste una cura precisa per tutti questi disturbi, ma soltanto una prevenzione che deve essere effettuata dal controllo dei genitori che devono impedire che il proprio bambino trascorra troppo tempo davanti alla TV.
Da www.prenatal.it 
  
Lasciare il proprio bimbo davanti alla televisione è una forma molto comoda di ‘fare altro’ sapendo ‘dove è il piccolo’. Comprensibile ma non condivisibile. Allo stesso modo come il parcheggiarlo presso un asilo sino alle 7 della sera o il fare il tempo pieno alle scuole elementari. I bimbi crescono lontani dalla famiglia. I genitori possono andare a lavorare ‘tranquilli’ sino al primo grosso problema, dovuto al fatto che la crisi generazionale innescata è sempre più forte e straziante di quell’equilibrio naturale che si possiede quando si viene al Mondo e si ha solo voglia di giocare, ridere e divertirsi.

Tempo fa ho sognato di un epoca in cui ogni nuovo nato era considerato come un vecchio saggio e, per questo, aiutato 'solo' a crescere sano e robusto nel fisico. Gli adulti erano consapevoli che quel bimbo era una entità immortale e grandemente lungimirante  e che le regole di questo Mondo lo avevano imposto in un corpo che nasceva da capo. Per questo doveva solo essere aiutato a crescere, perché non aveva bisogno di altro. Tutti ascoltavano i bambini ed i bambini ascoltavano gli adulti in un grande cerchio in equlibrio, dal quale si tendeva solo ad ‘andare avanti’ senza bassezze di alcun tipo. 

Era una società talmente evoluta da ricordare quella delle popolazioni che, oggi, non esitiamo a definire ‘primitive’…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com 

 

venerdì 12 novembre 2010

L'Indaco Sgarbi.





Perché Vittorio Sgarbi è così "irascibile"? È da quando la televisione ce lo ha fatto conoscere che il suo nome si è indissolubilmente legato all’etichetta di “rissoso”. Un intelligente rissoso. Tanta materia grigia capace di dissolversi immediatamente non appena alle prese con uno scatto di nervi. È una parte quella che recita? Mi sembra anche lecito domandarselo a questo punto, visto anche il panorama televisivo attuale a cui Sgarbi sembra tanto legato, partecipando molto spesso in virtù di opinionista a svariati programmi tematici. 

Il suo molteplice ruolo, come politico, critico d’arte, uomo televisivo, scrittore, etc. lo porta a vivere una Vita a velocità folle, come abbiamo visto ieri per il “caso” Wesley Sneijder. Ma c’è qualcosa di più?

Come può questo uomo fare parte dell’infrastruttura pubblica a diretto contatto con la gente, a titolo anche di “campione” a cui guardare ed ispirarsi, essendo un uomo “popolare” con incarichi anche di prestigio caratterizzati, da sempre, da una certa etichetta comportamentale, da una certa morale ed etica, e poi cadere, o recitare, puntualmente in una scadente teatralità da bassifondi diseducativi? La violenza verbale che è in grado di generare è perlomeno sospetta di una qualche patologia comportamentale a cui, tuttavia, nessuno sembra in grado di opporsi o di fare qualcosa che non vada al di là del semplice risentimento in "diretta" televisiva.

Come può un uomo così incostante apparire con regolarità di fronte agli schermi pubblici e ricoprire incarichi che necessitano di tutt’altre “fattezze” interiori?

Come al solito non è il caso di giudicare! Sgarbi è uno specchio della società: nulla di più!
Egli racchiude e focalizza in sé la summa, portata alla massima evidenza, di una miscellanea legata al paradigma in vigore entro la massa. La sua “stella” è quella della visibilità estrema al fine di generare un moto interno/esterno alla massa stessa

“Mi vedete?” – sembra affermare – “Sono come voi mi volete!”. “Vi va bene così? Siete una massa di zotici ignoranti senza occhi né speranza di cambiare!”. Me lo immagino che ci urla in faccia queste parole, e molto altro ancora per la verità.

Sgarbi è un prodotto di questa società, proprio come i Calciatori, le Veline, il Grande Fratello, etc.
Perché prendersela allora se, un prodotto, recita alla perfezione la propria parte? Non è con il solo risentimento silente nelle proprie abitazioni che la “trama” potrà cambiare. 

La luce dei riflettori dovrebbe sempre essere puntata sui bimbi, sulla loro crescita in equilibrio. Ma come può essere in equilibrio una dinamica se coloro che si assumono la responsabilità di impartirla non sono in grado essi stessi di raggiungere e manifestare un simile “equilibrio”? 

I bimbi; la ricchezza maggiore del genere umano, la “speranza” per avere ancora un futuro.

Vediamo allora, a tal proposito, un paio di notizie che questa società ha partorito solo nella giornata di ieri:

Kinder verboten, bimbi fuori.
I bambini diventano rari in Germania, come i Panda e i Koala. Il tasso di natalità è il più basso tra i paesi industrializzati, appena meglio di quello dell'Italia, che è il fanalino di coda: 1,3 contro 1,2.
Nonostante che in terra tedesca gli assegni familiari siano generosi (con tre figli si arriva a 400 euro al mese, più gli sgravi fiscali), avere un erede è rischioso per le donne: la carriera ne risente, e in caso di fallimento dell'unione, con un figlio a carico è difficile trovare un lavoro. Le mamme single finiscono per sopravvivere grazie all'Hartz IV, l'assegno sociale. Nel 2009 sono nati 651 mila bambini, 30 mila in meno rispetto all'anno precedente, e la metà in confronto all'anno record, il 1964.
Ne consegue che le rare madri felici si considerino qualcosa di speciale, in coppia con il pupo. Cambiano i pannolini al ristorante, e guai a protestare. Lasciano urlare il figlioletto in nome della libera espressione individuale, ovunque, per strada, al ristorante, nei luoghi pubblici. Ma, per la verità, non li viziano come le mamme italiane: e il piccolo, frustrato, urla ancora di più.
E comincia la reazione. Già alcuni ristoranti e caffè sono diventati off limits: vietati ai genitori con prole. Mentre i cani sono generalmente ammessi: quelli tedeschi sono di solito educatissimi, non abbaiano e non si agitano, al contrario dei bambini. E ora anche gli alberghi osano farsi pubblicità annunciando "Kinderfrei Zone", area senza bambini. Chi va in vacanza ha il diritto di riposare in pace, si giustificano i gestori. Perché infliggere la presenza di un bambino in un hotel di lusso? Si trova a disagio anche il piccolo. La discriminazione non è grave, si aggiunge, ci sono tanti alberghi e pensioni accoglienti per le famiglie con prole, e i bambini possono incontrare altri coetanei e giocare come vogliono. Perché non rispettare anche le esigenze degli adulti? La catena Sandals riserva i suoi hotel a partire dai 18 anni. Anche gli adolescenti sono rumorosi. La spagnola Iberostar è più misurata: desidera ospiti a partire dai 14 anni. In Austria l'albergo Cortisen annuncia “Kinder verboten” (vietati i bambini), ed è sempre esaurito.
Non basta. Alcune compagnie aeree stanno progettando di creare voli senza bambini. Un sondaggio del sito internet Flugscanner rivela che, su 2 mila interrogati, il 54% dei viaggiatori con prole desidera una zona riservata alle famiglie, e il 17% dei clienti è infastidito dai piccoli.
Si vuole verificare se è conveniente garantire ai passeggeri un volo tranquillo, senza urla e strepiti. Mi ricordo di un viaggio da Francoforte a Roma, solo con mio figlio di cinque mesi: decise di piangere dal decollo all'arrivo, nonostante l'intervento di hostess incantevoli e passeggere materne. Nessuno protestò, ma il mio erede avrà reso a tutti quel volo indimenticabile. Che c'è di male se si potrà viaggiare con la sicurezza di non avere per vicino un padre imbranato come me?
Fonte: Yahoo

“Babbo Natale non esiste”: i piccoli francesi insorgono contro uno spot.
Bambini francesi sotto choc per colpa della pubblicità di una banca: a causare crisi di pianto fra i piccoli è stata la frase "Babbo Natale non esiste" inserita dagli autori dello spot della banca Credit Mutuel per ironizzare sul tema, noto anche da in Italia, dei ‘bamboccioni'.
Il figlio a cui il padre della pubblicità si rivolge per annunciare la triste notizia è infatti abbastanza cresciuto: non si può dire lo stesso del pubblico che in quel momento, prima del cartone animato Ratatouille su TF1, stava guardando la tv. Ovviamente è scattata la protesta dei genitori francesi, che si sono probabilmente trovati a dover consolare i figli cercando di convincerli che l'uomo dello spot diceva bugie: lettere indignate sono arrivate a giornali, radio, tv e naturalmente alla sede del Credit Mutuel, e molte famiglie hanno deciso di chiudere i loro conti corrente.

Lo spot gaffe minaccia insomma di creare seri problemi all'istituto francese, che ha ammesso l'errata collocazione dello spot nella fascia oraria. Il quotidiano Le Parisienne annuncia che la frase incriminata verrà tagliata dallo spot, che per il momento sta andando in onda solo in edizione ridotta.
Speriamo che i genitori francesi siano riusciti a convincere i loro bambini, soprattutto i più piccoli, che l'uomo della tv è un bugiardo e che per questo Babbo Natale non gli porterà regali quest'anno. Nel nome del sacrosanto diritto dei bambini di credere nelle favole.
Fonte: Yahoo

Abbiamo dunque bambini non graditi e bambini che vengono “svegliati” sempre prima da questa società che li vuole subito “operativi”. Fuori dal “Mondo delle Favole” e dentro al “Mondo della Competizione” sempre prima! Intanto una nascita diventa sinonimo di problematicità. Un bebè un rischio per la continuazione della “carriera”. Un bimbo grandicello una seccatura enorme ai fini della “mobilità” sociale.

Allora è meglio tapparsi le orecchie e fermarsi un momento. Una “sosta” è da sempre la massima “medicina” a nostra disposizione, soprattutto in un mondo che non si ferma mai, nemmeno quando sogna la notte, perché i sogni contengono ancora lo stress del giorno prima e anticipatamente quello del giorno dopo. Da qua la grande mancanza di sonno ristoratore e le insonnie notturne, anche senza la presenza di un pargoletto frignante.

In ambito di evoluzione e crescita Spirituale si afferma dell’arrivo e dell’esistenza di nuove “tipologie” di bambini, “attrezzati” per vivere in un mondo in ribollimento non casuale. Bambini a più alta “vibrazione” e capacità di scivolare fuori dalle maglie dell’Antisistema! Nuove energie di scuotimento sociale? Può darsi! E secondo me Sgarbi è proprio un precursore, un pioniere, di queste ondate di “aria fresca”. Leggiamo qualcosa a tal merito:

I Bambini Indaco - Chi sono.
I riferimenti ai Bambini Indaco, fatti in varie occasioni dal Gruppo, hanno suscitato molta curiosità ed interesse. Ci è stato chiesto: "Chi sono? Perché vengono  chiamati così? Come possiamo capire se nostro figlio è un Bambino Indaco?"

Procediamo per gradi. La definizione "Indaco" è stata usata per la prima volta da Nancy Ann Tappe,  che nel 1982 scrisse un libro sull'argomento (Capire la vostra vita attraverso il Colore).  Nancy, scrittrice, sensitiva e terapeuta, è in grado di vedere quelli che lei chiama "i colori della vita"  ed ha un metodo personalissimo per "leggere" questi colori. Alla fine degli anni settanta, Nancy incominciò a notare una trasformazione nei colori vitali, con alcuni colori, come il fucsia o il rosso cremisi,  che tendevano ad affievolirsi o a scomparire. Tuttavia la sua ricerca iniziò soltanto negli anni ottanta, quando  alcuni genitori,  preoccupati per il comportamento anomalo, "fuori dagli schemi" dei loro bambini, si rivolsero a lei per esseri aiutati.  Con sorpresa Nancy si accorse che il colore vitale di tutti questi bambini  tendeva all'azzurro violaceo. Di qui la definizione "Bambini Indaco".
Chi sono dunque i Bambini Indaco?  Ecco come li descrivono Lee Carroll e Jan Tober nel loro libro "The Indigo Children".

"...Un Bambino Indaco è una  creatura che possiede attributi psicologici insoliti e particolari e che ha un modello comportamentale diverso da quelli a cui siamo abituati.  Di conseguenza, molto spesso i genitori di questi bambini si trovano spiazzati ed impreparati nel difficile compito di educare i loro figli. Ignorare questi nuovi modelli significa creare squilibrio e frustrazione nella mente di questi preziosi bambini. Ci sono diversi tipi di bambini Indaco, ma per ora ci limiteremo a darvi un elenco delle loro principali caratteristiche con i più comuni modelli comportamentali.
 - Vengono al mondo con un senso di regalità (e spesso agiscono con regalità)
 - Pensano di "meritarsi di essere qui" e sono sorpresi quando gli altri non condividono questo loro punto di vista.  
- Non hanno problemi di autostima. Spesso essi dicono ai loro genitori "chi sono". - Hanno difficoltà ad accettare  l'autorità (soprattutto quando è imposta ed immotivata).  
- Si rifiutano di fare alcune cose. Per esempio non amano aspettare in coda.  
- Si sentono frustrati dai metodi  tradizionali che non richiedano l'impiego della loro creatività. 
- Spesso, sia a casa sia a scuola, trovano la soluzione più logica per fare le cose, il chè può farli apparire anticonformisti e ribelli. 
- Sembrano asociali a meno che non si trovino con i loro. simili.  Se non ci sono bambini con la loro stessa consapevolezza, si sentono incompresi e  tendono a chiudersi in se stessi. L'ambiente scolastico  è spesso estremamente difficile per loro
-  Non rispondono a discipline basate sul senso di colpa. 
- Non si sentono in imbarazzo a parlare delle loro necessità..... ".

E' importante rendersi conto che questi  bambini possiedono un' estrema sensibilità, sono molto intuitivi e sono in grado di sentire che cosa c'è nella nostra mente e nel nostro cuore. Vengono sul Pianeta Terra per aiutare l'umanità a progredire verso il bene supremo, per farci capire che non esistono diversità o differenze e che tutti noi facciamo parte del grande IO SONO. Per far ciò, richiedono da tutti noi comprensione e tolleranza, amore incondizionato, apertura, integrità morale e sincerità

La sfida che i genitori devono affrontare è imparare a considerarli bambini "normali" e a trattarli come tali. E' importante saper riconoscere il loro valore, apprezzare le loro doti, imparare a valorizzarle, ma nello stesso tempo permettere loro di vivere la loro infanzia come qualunque altro bambino. Discriminarli o trattarli come "diversi" può rendere la vita complicata sia per loro sia per i genitori o per gli insegnanti e può avere gravi conseguenze sullo sviluppo armonioso della loro personalità.

All'inizio degli anni ottanta, quando i primi  Indaco incominciarono ad arrivare,  nessuno sospettava che si trattasse di una  nuova generazione di bambini. Essi sembravano avere attributi psicologi ed atteggiamenti  molto  diversi da quelli a cui eravamo abituati. Spesso erano bambini iperattivi, disattenti, ribelli ad ogni forma di disciplina imposta,  e  si pensava che le difficoltà che si incontravano nell'educarli  fossero da imputarsi  alla società, alla mutata struttura familiare, allo sviluppo tecnologico, alla violenza esaltata nei programmi televisivi, all'aumentato benessere, ecc... 

Negli Stati Uniti questo ha portato  i genitori a richiedere l'aiuto di psicoterapeuti, che sempre più spesso "tenevano tranquilli" questi bambini con psicofarmaci. Questa tendenza allarmante è andata aumentando nel tempo, in maniera esponenziale,  e sta prendendo piede anche in Europa (è di poche settimane fa un trafiletto apparso su un settimanale a tiratura nazionale che parlava  della facilità con cui  bambini particolarmente irrequieti vengono trattati con psicofarmaci). Non si conoscono le conseguenze a lungo termine di questo abuso di "droghe legalizzate" ma la violenza tra i giovani è un fenomeno preoccupante, per cui viene spontaneo chiedersi se  esista una correlazione.

Le principali sfide che i Bambini Indaco dovranno affrontare sono soprattutto legate alle loro relazioni con gli altri.  Essi hanno bisogno di molta attenzione e considerazione e soffrono se la loro visione della vita, basata essenzialmente sull'amore,  viene fraintesa o, peggio ancora, ridicolizzata. Alcuni di loro possono pertanto avere problemi a relazionarsi con bambini "normali" o con adulti ancorati alle vecchie metodologie. Può così accadere  che questi bambini, provvisti di una grande immaginazione, di grandi facoltà intellettive, di una forte mentalità tecnologica e di elevate doti morali, ma iperattivi ed incapaci di usare il pensiero lineare a cui siamo abituati, vengano etichettati come affetti da "disordine da deficit di attenzione" e vengano di conseguenza trattati con psicofarmaci per aiutarli a rientrare nella "normalità". Tutto questo  può avere un forte impatto sulla loro personalità, diminuire la fiducia nelle loro capacità e portarli a scollegarsi  dalla loro parte divina.
A questo punto della nostra evoluzione, dobbiamo comprendere l'importanza del ruolo che questi  preziosi bambini, arrivati tra noi con un bagaglio di grande consapevolezza, si sono assunti. Se sapremo riconoscere il loro valore, capirli ed apprezzare  le loro doti intellettuali e morali,  se non instilleremo in loro il senso di colpa e la paura, da cui sono totalmente esenti,  se li aiuteremo a  seguire la loro passione, essi saranno i nostri migliori maestri,  ci insegneranno a guardarci dentro ed a scoprire quelle verità interiori che per troppo tempo non abbiamo saputo o voluto riconoscere.  Apriamo dunque il nostro cuore ed il nostro Spirito ed accettiamo i preziosi doni che queste creature meravigliose, con amore infinito, ci offrono.
Bibliografia: Lee Carroll e Jan Tober "The Indigo Children" - Ed. Hay House Inc.
Fonte: www.lightworker.it 

Un “indaco” è molto sensibile e corre il rischio anche di “perdersi” tra le maglie di un mondo impazzito come questo. La responsabilità di ogni genitore è quella di riconoscere e tutelare le “caratteristiche” dei propri figli, comprendere che il nuovo venuto è un’Opera d’Arte senza paragoni da tutelare e valorizzare.

Per questo motivo Sgarbi ha sentito l’irresistibile richiamo del “Mondo dell’Arte” ed ha ricoperto cariche di sovrintendenza alle "Belle Arti". 

È una missione inconscia la sua, mascherata da quello che la società gli ha appiccicato addosso per “farsi bella”. Guardate bene la foto in apertura di articolo.
 
Nulla è per caso! Tutto è opportuno.

  

sabato 5 dicembre 2009

Come ti disintegro il genitore.




Giornata difficile oggi. Mio figlio di 5 anni ci ha fatti letteralmente impazzire. Lo voglio scrivere davanti a tutto il mondo, anzi a tutto il “creato”, in maniera tale che rimanga nella storia. Tramite internet ora possiamo ambire anche a questa possibilità; essere “registrati” o linkati da tutti i motori di ricerca della Terra alla voce “bimbi impazziti” o forse “genitori impazziti”. Scherzi a parte è decisamente difficile tentare un approccio educativo sensato con questi nuovi bambini che sono arrivati a frotte nell’ultimo decennio. Sono esseri molto tenaci, decisi a non farsi mettere in soggezione da nessuno. Non accettano ordini, consigli, suggerimenti… Questa genie di futuri adulti metterà a ferro e fuoco l’Antisistema, nel senso che non accetteranno l’evidenza nella quale verranno proiettati. Sono loro i devastatori dell’incantesimo, i liberatori del destino dell’uomo. La loro energia è diversa dal solito e non basta “l’inquinamento” totale a cui sono sottoposti tutti i giorni ne il controllo tramite le abitudini e le credenze,  per tenerli a bada; essi non accettano nemmeno l’idea di soffiarsi il naso, o fare pipì, o bere… le abitudini che per l’intero genere umano sono assodate, non trovano in loro nessun tipo di terreno fertile. Mio figlio mi dice “noooo, ma tutte le volte mi devo soffiare il naso?”. E questa frase che fa imbestialire ogni genitore, dopo 10 ore di “tirate” di naso con relativo rumoraccio del proprio figlio, suona tuttavia, dopo aver ritrovato la calma, foriera di profonda riflessione. Nel significato degli specchi ci leggo il mio tentativo di sottrarmi dalle grinfie di questo modus vivendi, riflesso nel comportamento di mio figlio che non accetta l’idea, l’abitudine, la necessità, di doversi soffiare il naso “ogni volta”. Lui è anche questo,  ma ovviamente non solo questo. Il suo essere così, riflette il mio essere così. E mi arrabbio e mi dolgo allo stesso tempo, perché mi dispiace vederlo in questa maniera anche se “nulla è per caso”… Quando penso alla nascita mi vengono in mente queste parole:

“Quando un qualsiasi sistema vibratorio inverte la direzione del suo momento, come fa il pendolo nel punto più alto della sua oscillazione, c’è un attimo di totale riposo prima che il movimento riprenda nella direzione opposta. E poiché il riposo, o la totale cessazione del movimento, costituisce l’opposto del tempo, c’è, nel preciso istante in cui questo avviene, un microintervallo di non-tempo, un attimo di eternità. È lo stesso intervallo di non-tempo che si verifica molte volte al secondo nel movimento vibratorio degli atomi del mondo fisico. Questa è un’apertura nel nagual, un varco nella Presenza dalla quale scaturisce l’energia della Vita”:
Da “Trasmissioni Stellari” di K.Karey

venerdì 16 ottobre 2009

Di bimbo in bimbo, un cuore alla volta.


 


I bimbi sono il dono più prezioso dell’umanità all’umanità. Da sempre le nuove generazioni hanno rappresentato a “terra” quello che succede in quota tra aria calda e fredda; un temporale! È una catena infinita di “ ai miei tempi era diverso”. Non c’è genitore che non si lamenti di quanto i propri figli siano “bestiali” o “rivoluzionari”, “maleducati” oppure “ingrati”. È il solito conflitto generazionale che, puntuale, avviene tra energie nuove e “stagionate”. In realtà è una spinta evolutiva; questa catena è lunghissima come la vita di Matusalemme. C’è sempre stata e sempre ci sarà; perché è innata nella logica evolutiva che si svolge ad ondate di anime sempre più “avanti”. Oggi si ricordano le schiere di bambini indaco, cristallo, arcobaleno, etc. che stanno inondando il mondo da almeno un ventennio… queste nuove energie sono incaricate di “devastare” l’ambito nel quale giungono ad innervarsi. Hanno il compito di rifiutare tutto ciò che viene a loro imposto secondo le regole sociali e non in vigore presso l’Antisistema. Infatti il crollo del credo religioso è il risultato più evidente di questa manifestazione, di questa orda disarcionante. Questo fenomeno sfugge ovviamente agli organi di controllo classici, inquadrando e classificando questi “elementi” nelle varie sindromi create ad hoc per cercare di dare un senso a taluni comportamenti “anomali”. Questi bimbi, tanto feroci, sono in realtà molto vulnerabili e sensibili e rischiano facilmente di smarrirsi per un mondo che non “possono” accettare e che non capiscono, non capendo nemmeno se stessi in quanto immemori del voto animico prestato. Se la società “offre” droghe, sesso facile, gioco d’azzardo, alcool, fumo, etc. non è solo per business ma, come al solito, soprattutto per mantenere il controllo “sedativo” sulle anime incarnate. L’energia che controlla il “gioco” sul pianeta non vive di denaro ma delle nostre emozioni negative quali la paura, la depressione, l’odio, etc.; ricordiamo ancora una volta che lo scopo di tutto questo è “educare” le anime incarnate sulla nave scuola planetaria chiamata Terra. Tutto riflette fisicamente il punto del cammino medio umano; ad esempio l’esistenza tridimensionale delle droghe riflette lo status ancora narcolettico della coscienza di massa, imbrigliata in una matassa talmente intricata di “intrattenimenti” da distogliere dal vero scopo primario. Ciò che è fuori è come un esame del sangue del corpo unitario globale umano, un fascio olografico dell’attuale media evolutiva raggiunta dall’intera famiglia terrestre. Vicino ai nuovi venuti si respira energia diversa. Essi innalzano la vibrazione del globo e partecipano all’attivazione del balzo quantico secondo il principio della centesima scimmia; tutto è pronto secondo me. Il 2012 sarà come celebrare la fine del cambiamento interiore e l’inizio della manifestazione esteriore, anche se, comunque, rimarrà una scelta individuale parteciparvi da attori protagonisti oppure da comparse o non parteciparvi affatto nel rispetto del libero arbitrio. La cosa affascinante e non semplice da comprendere è che le anime scelgono tutto della loro nuova incarnazione ( nulla è per caso ), quindi scelgono i genitori e quindi il ceto, la posizione geografica, il tipo di humus domestico, inoltre scelgono il tipo di vita che attenderà a livello di imprinting, liberi di percorrere, poi, la vita che meglio riusciranno ad attrarre a loro nella forma d’incarnati. Le vicissitudini della vita porteranno gli individui ad incontrare difficoltà che, una volta superate, verranno ricordate con emozione come delle grandi opportunità grazie alle quali si sarà potuto coronare tante soddisfazioni se non il sogno di una vita intera…
«Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.»
Mohandas Karamchand Gandhi