“Aspettiamo. Raccogliamo informazioni, le mettiamo insieme. È il nostro lavoro. Noi siamo dei professionisti. Non dei dilettanti.
E se lui continua e non ci riportano altre cartoline? Chissà da quanto tempo va avanti.
Immagina che cosa vuol dire toccare una di queste cartoline in un luogo pubblico. Starsene lì, mentre la leggi. Sapendo che qualcuno forse ti osserva. Aspettando di vedere come reagisci. No… qualunque cosa scriva il nostro uomo, in poco tempo finirà qui, da noi. Diciamo… il 95 percento… Aspettiamo. Aspettiamo che il nostro amico commetta un errore…”.
Lettere da Berlino
Sei in un piano inclinato, che la gravità autorizza a credere. Tutto defluisce in una sola direzione ("futuro"), non visto che “tutto proviene da una sola direzione (compresenza immanifesta dominante)”.
Quanto può essere “pericolosa” una cartolina?
Quanto la capacità di auto replicarsi, attraverso l’ambiente, di un… virus. Quindi, è molto, molto, pericolosa.
Ovvio:
la pericolosità è per lo status quo, qualsiasi esso sia (quando "è" giustizia di parte).
La “cartolina” non è solo “una cartolina”. È un messaggio avente una ben precisa direzione, senso, orientamento, prospettiva, consapevolezza, etc.
È come un pugnale lanciato dritto al bersaglio, solo prendendo la via ancora praticabile e necessitante di tempo, nel momento in cui… viralmente, deve passare attraverso quelle intelligenze più sensibili e meno sotto ad incanto, relativamente all'assoluto dominante “caso per caso, ma sempre causalmente, storicamente, artificialmente, etc. ‘qua così’”.
La particella “qua, così” indica una collocazione, esatta, della forma sociale globale individuale, ad opera di un Dominio che, opera attraverso la "delega (frattale espansa)" di una dominante, compresente ma immanifesta.
Il Dominio è completamente umano. La dominante è, di più, molto simile al principio virale della malattia:
una tentazione continua.