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giovedì 14 novembre 2024

Re-azione e giogo.


Il “Re” (è) in azione. Risultato?

Sei in-nel… giogo. Relativo assoluto!

What U Press is What U Get = quel che premi è quel che ottieni…

Se digiti il tal tasto, sullo schermo si manifesta “qualcosa” di inerente, codificato. Sì, ma quanto… codificato? Ciò che vedi è ciò che hai premuto sulla tastiera. La tal “lettera o numero”, ad esempio. Però, quando pigi su un tasto, la codifica è molto più complessa rispetto al più semplice “quel che premi è quel che ottieni”. Ok

Se schiacci il tasto, azioni una elaborazione che va ad interagire con la tecnologia, a livello non solo hardware. La “pressione” viene decodificata (interpretata) e codificata in termini di “linguaggio macchina”. Indi, il segnale pro-segue, arrivando sino “allo-sullo schermo”, in maniera appropriata. Nel mezzo, or dunque, non esistono ma ci sono numerose altre “operazioni”

Ovvio:

non esiste, nella misura in cui non lo vedi
però
lo sai
motivo per cui
“niente” = continua a succedere (funziona).

venerdì 1 dicembre 2023

Ocio l’Osce.


Guarda dietro.

L'amore è l'unica religione. Tutto il resto è solo spazzatura…”.
Osho Rajneesh

Osho che dice? Boh!

Certo. L'Amore... Però, con la spazzatura l’industria e le mafie, in generale, ci fanno montagne di soldi. Inoltre, la spazzatura viene costantemente riciclata e, si sa che dal fango cresce il fior di loto, simbolo di rinascita e di purezza. L’amore è “qualcosa” che non si ha nemmeno il diritto, nell’AntiSistema, di sussurrare. Tanto è distante. Tanto è desertificata la società. 

Da dopo il 2020, quando gli “artisti” hanno ripreso a “scrivere canzoni” come se niente fosse, i loro testi sono diventati ancora più falsi, ipocriti, biforcuti. Chi riprende il tema dell’amore, poiché inseriti in tale “vena”, coi fan che se lo aspettano, è davvero un immenso mentitore seriale, oppure un grandissimo imbecille. L’amore è sacro. Loro sono profani, ergo, lo profanano ogni volta che richiamano il termine.  

Ovvio, per mezzo di frasi fatte dal sicuro ritorno sugli investimenti. Ora che c’è anche l’IA, a dare una mano, a lavorarci, i testi fioccano come… “nespole al Processo del lunedì”. Non si contano. Ed essere “ispirati” è sempre meno nobile e legato alle proprie inclinazioni. Quando è una macchina a de-scrivere l’amore, significa ch’è già successo. Gli “artisti” sono già (diventati) dipendenti, dove il merito è inerente ad un assieme che l’industria considera o elabora come profittevole. Tutto molto bello, colorato, variopinto (anche se all’arcobaleno è stato levato “geneticamente” un colore). 

Che fa scena, incide, convince. Sempre alla moda. Green. Che imbraccia le varie spade della denuncia. Insomma, la consueta tristezza che ha conciato l’essere umano per le feste: 

le feste di lor signori e delle relative corti e coorti. 

giovedì 21 luglio 2022

Lasciar parlare il “dato”. E la relativa sveglia.



Lavrov: “la consegna di armi a lungo raggio a Kiev amplia la geografia dell'operazione speciale…”…

20 luglio 2022 Link

Perché scrivere di mia sponte? 

Lasciar “parlare il dato” Ambientale è la cosa migliore, perché toglie il problema dell’interpretazione dell’intermediario di turno che funge da teorico mezzo interferente, SPS (IO) compreso. Del resto, già il “dato” è riportato dal susseguirsi di fonti ufficiali. No? Ergo, se il “dato” viene esposto, allora rimani solo Tu/“tu” a fagocitarne la portata. 

Alias, dipende da Te oppure da “te”. 

Il che restringe alquanto il campo inferente che qua nell’AntiSistema è l’AntiSistema stess3. Motivo per cui, bando alle ciance e fiato alle trombe

Uhm… i “pensieri non pensati” non potranno mai essere anche casuali. 

Mai

venerdì 5 giugno 2020

Previsioni del “tempo”.



Si leggono, praticamente, da “sempre”, articoli/report/analisi bomba dal tono simile:
se andiamo avanti così, sarà la fine del mondo…
già superato il punto di non ritorno…
se andrà bene, saremo rovinati…
etc. etc. etc.
Intanto, “sul lungo periodo saremo tutti morti…”. Vero?
Di contralto, contemporaneamente, ti dicono (e dunque “sai” che):
pensa positivo…
Ma come si “Fa…”.