lunedì 21 marzo 2022

Il quadro della situazione.



Ovvio: un “quadro” sostanziale.

Infamia = iniquità. 

Ecco perché 1- non esiste ma c’è l’AntiSistema, 2- sei nell’AntiSistema e 3- c’è in-giustizia, ma, “lo devi provare”. In gerarchia il comprovare è piuttosto… arduo. Perché, a decidere è sempre ben altr3. Semplice ed efficace. 

An-nota bene di “vedere” questi due “film”:

Animali fantastici e dove trovarli (rivediti il finale)

Spider-Man: no way home (vediti il finale).

Ergo? A prescindere dall’educazione coatta versus la familiarità con il target “Metaverso”… il concetto sostanziale è la memoria

in entrambe le trame, alfine… il mondo intero è obbligato a dimenticare tutto il pregresso. 

 


Un po’ come prevede anche il “secondo” Thanos: 

il Gran Reset, in-somma. 

Ciò che ti lascia “in braghe di tela” e/ma… non sai neanche il perché, perché lo giudichi “normale”, essendo “sempre stato così, a memoria d’uomo”. Bah.

Segnati questa data: 27 marzo 2020. 

Wow: alcune zone target della “Italia” sono colpite come da “missili intelligenti”, col risultato che il “virus” impazza. E “chi si muove per…?”, sostanzialmente? Ricorda: hai sempre la memoria troppo “corta”, dunque le “bugie hanno sempre le gambe lunghe” e i “nodi al pettine” vengono sempre rimandati, così raramente “il tempo è galantuomo”. 

Bah. Che disdetta, l’AntiSistema. 

Dal 2020, non accorgerti sostanzialmente è “da pazzi”. Perlomeno le “posizioni” interpersonali ora sono chiare. Nitide. Evidenti. Sempre che Tu/“tu” ci sei. Pena l’ennesimo “enniente”

Con la Tv che ti fa l’ennesimo “shampoo” e allora “tutt’apposto”.

 

Gli aiuti russi all'Italia lasciano l'Ue esposta

Il Governo russo e la sua delegazione alla Nato hanno pubblicato diversi video di camion diretti a Bergamo, l'epicentro della crisi del Coronavirus in Italia, sui loro account Twitter, mentre i media statali russi hanno mostrato il ministro degli Esteri italiano di accogliere personalmente il primo aereo russo. 

Etichettati “Dalla Russia con amore”, aerei e camion portavano adesivi giganti che mostravano bandiere russe e italiane a forma di cuore una accanto all'altra. Al contrario, i trasporti aerei della Nato di forniture mediche urgenti agli alleati europei non hanno attirato l'attenzione del pubblico. L'Unione Europea ha dovuto affrontare ritardi nell'ottenere maschere per il viso e altri dispositivi di protezione mentre i governi dell'Ue hanno chiuso le frontiere tra loro. Gli eserciti della Nato sono attivi trasportando pazienti malati negli ospedali, consegnando letti e rimpatriando cittadini, sebbene la Nato non abbia dispiegato le proprie unità di protezione biologica

27 marzo 2020 Link

Hai di-steso il famoso “telo pietoso” sullo scenario? 

Uhm: piuttosto, il contrario; ti hanno “steso” un’altra volta. Sei finito al tappeto, considerandolo in quanto a “destino” più grande. Adeguandoti di conseguenza come se non ci fosse domani, sempre pronto a “mettere in croce” chi o cosa la pensa diversamente. 

Ammettilo

se il “Governo” ti mettesse nella situazione di indossare una “camicia nera”, bè… la trama di Venom parla chiaro, nonostante “l’abito non fa il monaco (però ti fa passare inosservato)”. 

Sono almeno due i “vettori”, mentre c®edi di essere davvero in Te: 

uno sei “te”, l’altro è l’AntiSistema. 

Mentre, sostanzialmente, sono di più come ad esempio: 

uno è la memoria Ambientale, gli altri sono i sottodomino. 

Mentre rimani Tu, anche se sullo s-fondo. Bene. Sii consapevole, allora. E ammetti che ci sia molto di più da tenere in “seria” considerazione. 

 



Ucraina, l'Italia può entrare in guerra? E quali diritti perderemmo?...

In questo contesto, quali diritti individuali sarebbero sospesi? Innanzitutto quello di voto. La Costituzione infatti prevede la proroga del Parlamento fino alla fine dello Stato di Guerra. Con la legge marziale verrebbero istituiti inoltre Tribunali Militari e anche una serie di sentenze non potrebbero più essere appellate in Cassazione. I diritti di spostamento potrebbero essere limitati da decreti del Governo. In teoria potrebbe anche essere reintrodotta la pena di morte anche se secondo molti costituzionalisti questo passaggio sarebbe stato abolito da leggi successive a quanto previsto dalla Costituzione.

16 Marzo 2022 Link

Quali diritti individuali sarebbero sospesi? Innanzitutto quello di votohe, he”. 

Guarda non caso. 

Perché può (continuare a) succedere? È logico: la “tua” Costituzione è il frutto proveniente da una sconfitta

la “Italia” ha perso la II Guerra Mondiale (inoltre ha anche tradito l’alleato iniziale = “c’è da fidarsi di un simile pseudo-popolo e/o Governo?”. 

Compreresti la classica “auto usata” da/in un simile “Stato”?),

Dunque, la Costituzione (che, allora, prevede anche la pena di morte) è interpretabile perché preventivamente è stata così concessa o “riconosciuta” da coloro che hanno vinto. 

Perché, all’occorrenza si sarebbe prestata a… Ok?

Vediti un po’ il concetto di “salute individuale e pubblica”, sul quale lor signori hanno costruito l’impianto del controllo “pandemico”. Così come anche la colonna portante della Repubblica, ovvero il “lavoro” ch'è stato più che ampiamente calpestato, “sospendendo a reddito zero coloro che hanno dissentito”. Come in un grigiore senza pari ma “giustificato” soprattutto dal tacito assenso del “popolo” o, meglio, dell’essere “a Massa”, nell’AntiSistema. 

 





La grande casa perduta: il referendum del marzo 1991 per il mantenimento dell'Unione Sovietica e il dato ucraino.

L’effetto domino ci spiega come un evento sia sempre il risultato degli eventi che lo precedono in ordinata successione come tanti tasselli: questi ultimi sono innumerevoli, il che impone a chi legge la storia di fare una scelta e individuare l’elemento della serie sul quale soffermarsi maggiormente per decifrare il presente. Più vicino e nitidamente visibile? Più lontano e indistinto? Oppure del tutto remoto…? Sono interrogativi la cui risposta dipende dalla sensibilità specifica di chi indaga gli eventi, dalla visione di insieme cui punta

20 Marzo 2022 Daniele Lanza Link

L’effetto domino ci spiega come un evento sia sempre il risultato degli eventi che lo precedono… (“è già successo” e… continua a succedere: sostanzialmente)

Individuare l’elemento della serie sul quale soffermarsi maggiormente per decifrare il presente (se ci sei, sei ancora Tu = puoi ricordare dal punto di sospensione AntiSistema o dalla ragione fondamentale o “Big Bang”).

Sono interrogativi la cui risposta dipende dalla sensibilità specifica di chi indaga gli eventi, dalla visione di insieme cui punta… (la “sensibilità” deriva dall’atteggiamento coerente sostanziale che incarni e dunque sei, uniformando interfaccia reale manifesta al potenziale contemporaneo: questo è l’essere a-sferico).

 


Il dramma odierno, quello che osserviamo sui bollettini di guerra che si focalizzano con dovizia di dettaglio sul settore orientale d’Europa, i suoi confini ed i suoi Stati, altro non è che conseguenza di una tragedia con un ordine di grandezza che travalica la dimensione semplice degli Stati nazionali: 

ci si riferisce qui all’implosione di quella che potremmo denominare “civilizzazione sovietica”. 

Una descrizione sintetica ma comprensibile ai più la può presentare come un “cosmo culturale” unico nel suo genere plasmato da una rivoluzione di modernissima matrice per i tempi, in cui il verbo socialista va ad adagiarsi su uno spazio sterminato ereditato dagli Tsar che l’avevano costruito in ere passate e il cui risultato sarà unico nel suo genere: 

un blocco politico forte che, nella sua pur indiscutibile unità, abbraccia l’eterogeneità di uno strabiliante particolarismo a cavallo di differenti continenti.

Un sub-continente, meglio dire, che nella sua estensione fisica racchiudeva Asia ed Europa e il cui peso morale arrivava persino a superare tali coordinate di spazio, fatto salvo il proprio ruolo di alfiere e guida dell’umanità sul sentiero del progresso:

ideale, quello di faro dei popoli, che trascendeva il concetto stesso di geografia.

Tutto questo, certo, è quanto voleva l’entusiasmo rivoluzionario degli esordi, standardizzatosi poi in ingenua retorica di regime, la quale a sua volta si ridimensiona gradualmente con l’andare del tempo, fino alla disillusione generale che accompagna la conclusione storica di quest’era. Quindi il buio… o la luce? Dipende da opposti punti di vista forse. Un sipario cala mentre se ne alza un altro che schiude un inedito torrente di colori, luci, suoni: 

quelli della libertà. 

Una libertà del tutto nuova, diversa da quella che si conosceva fino a quel momento: qualcosa che conquista, travolge, ma soprattutto che si muove con velocità sconosciuta ai ritmi lenti e consueti della psiche sovietica. Un fenomeno tanto intenso da accelerare vertiginosamente la successione degli eventi scardinandone l’ordine e trasformando quella che doveva essere una transizione in implosione.

Il termine con cui si conclude l’ultima riga è la chiave, il vero tassello dell’effetto domino sul quale richiamo un momento di attenzione e riflessione…

Il punto è che… il risultato complessivo fu chiaro: 

su quasi 120 milioni di elettori chiamati per la prima volta alle urne - ovvero l’80% di affluenza - la grande maggioranza si espresse per il mantenimento di tale unità sovranazionale chiamata Unione Sovietica (denominazione formale del resto, che probabilmente sarebbe stata modificata, aggiornata, strada facendo). 

In ognuna delle repubbliche partecipanti la maggioranza è nettissima, in particolare nelle entità più grandi e importanti: 

in quel trio “sacro” che compone l’universo slavo orientale (ancor prima che sovietico) che consiste in Bielorussia, Ucraina e Russia stessa.

Il dato ucraino è eloquente di per sé...

Incredibilmente, l’esito di questa consultazione referendaria scompare come se non fosse mai esistito: il precipitare degli eventi, il tentato golpe dell’estate successiva, l’affermazione di Boris Eltsin, imprimono una svolta nella storia del Paese che scavalca qualsiasi suffragio del quale potesse ora godere la società sovietica, portando all’estinzione giuridica dello Stato in carica alla fine di quello stesso anno, quando il giorno dopo Natale è ammainata la bandiera

Un senso di perplessità emerge dall’osservare i grafici del voto conoscendo in anticipo il corso successivo delle cose

come se in fondo esistano veramente imprevedibili leggi della storia che si manifestano in maniera fulminea e inesorabile indipendentemente dalla volontà collettiva... se si accetta questa visione dell’esistenza, allora significherebbe che le sabbie del tempo erano già terminate a prescindere dall’esito di un semplice voto. Significherebbe che il cosmo sovietico era già morto e assieme ad esso la società che lo costituiva, benché quest’ultima fosse stata ancora chiamata ad esprimersi in merito e per la prima volta…

Impietosamente, anche loro stessi – gli oltre 100 milioni di individui chiamati alle urne quel giorno - avevano già cessato di esistere (in quanto cittadini del vecchio ordine). Analogamente a come quasi 70 anni prima, nel 1924, il granduca Kirill – cugino primo del defunto Nicola II –si proclamò formalmente suo successore e legittimo imperatore in esilio: 

applaudito da un esercito di fantasmi.

La storia spesso funziona così…

Quanto si desiderava realmente questa libertà?... La natura della libertà...

Una testimonianza storica che ci consente di individuare uno di quei tasselli del domino che abbiamo menzionato all’inizio: 

una delle chiavi – ormai lontane nel tempo – che determinano le circostanze attuali.

20 Marzo 2022 Daniele Lanza Link

Una grande “riflessione” è in questa analisi riportata (“news”).




Il dramma odierno, quello che osserviamo sui bollettini di guerra che si focalizzano con dovizia di dettaglio sul settore orientale d’Europa, i suoi confini ed i suoi Stati, altro non è che conseguenza di una tragedia con un ordine di grandezza che travalica la dimensione semplice degli Stati nazionali: ci si riferisce qui all’implosione di quella che potremmo denominare “civilizzazione sovietica”… (implosione)

Un fenomeno tanto intenso da accelerare vertiginosamente la successione degli eventi scardinandone l’ordine e trasformando quella che doveva essere una transizione in implosione.

Il termine con cui si conclude l’ultima riga è la chiave, il vero tassello dell’effetto domino sul quale richiamo un momento di attenzione e riflessione… (implosione).

Come se in fondo esistano veramente imprevedibili leggi della storia che si manifestano in maniera fulminea e inesorabile indipendentemente dalla volontà collettiva: se si accetta questa visione dell’esistenza, allora significherebbe che le sabbie del tempo erano già terminate a prescindere dall’esito di un semplice voto. Significherebbe che il cosmo sovietico era già morto e assieme ad esso la società che lo costituiva, benché quest’ultima fosse stata ancora chiamata ad esprimersi in merito e per la prima volta… (il sostanziale è non lineare: se esisti ma non ci sei, sei sempre in “differita” o in ritardo).

Una testimonianza storica che ci consente di individuare uno di quei tasselli del domino che abbiamo menzionato all’inizio: una delle chiavi – ormai lontane nel tempo – che determinano le circostanze attuali… (la ragione fondamentale è sostanziale: l’auto decodifica richiede che Tu sia ancora Tu, da Te in Te per Te).

Lo scienziato russo Anatoly Fomenko ha individuato una enorme “implosione” nell’universo s-conosciuto: 

accadde (o si completò) attorno a metà “ottocento” del secolo scorso. 

Il “botto” riguardò l’impero planetario della Grande Tartaria: 

quello fu il “Big Bang” da cui tutto proviene “ora”. 

La Grande De-pressione che collassò in realtà manifesta conseguente, frutto del “disegno altrui” per Te, da cui “te”, qua nell’AntiSistema. Ora, ritenere quel “tempo” come migliore è già di per sé un azzardo, avendo dimenticato in cosa consisteva sostanzialmente. Tuttavia, a prescindere ed anzitempo, tale esercizio è ampiamente utile per… ritornare ad auto ricordarsi, partendo da un grande e-vento simile, che riporta in sé ogni traccia e f-orma di controllo su coloro che abitano il mondo affidandosi esclusivamente al “Governo”: 

da cui deriva il “tuo” destino.

La Grande Tartaria venne fatta implodere, così come poi continuò a succedere anche alla omonima, anche se “in scala”, Urss, la quale fece la stessa “fine” oltre un secolo dopo. Come se una sorta di “karma” fosse sempre all’opera: 

ecco l’I-Ambiente (memoria) in azione. 

Ci sei? Nonostante il “volere popolare”, esercitato all’interno del “proprio”… diritto, riconosciuto, però, proprio da chi o cosa se ne approfitta, anche se “niente”: 

non esiste anche se c’è. 

AntiSistema. Sostanza. Ok? 

È ovvio che “chi” portò a termine un simile “auto” affondamento o implosione, bè… “ci lavorava (da) dentro e, quindi, è tuttora impegnato a goderne ogni vantaggio esclusivo “a priori”, nonostante il “prossimo”. 

Ecco “chi è”. O “chi sono”. 

Oppure, “cosa” è/sono. Il tassello originale si dip-arte da “lì” (e semmai non fosse stato il primo è, comunque, un efficace modus per avvicinare/ricordare l’essere verità sostanziale). Perché

Bah: 

che ne dici... “perché ad esempio della Grande Tartaria è stato cancellato tutto dalla ‘tua’ memoria, nonostante il carico totale di lasciti in cui sopravvivi come se niente fosse”? 

Ecco

Certo. Come no.

Se hai “digerito” che degli “omini” abbiano saputo costruire le grandi città del mondo che già a metà “ottocento” costellavano la realtà manifesta, bè… sei uno sprovveduto senza alcuna speranza (proprio come andare al “voto” seppure è già deciso diversamente = sei trattato come uno zombie, oppure, come un qualsiasi “di-pendente”).

Articolo 11 vs articolo 5 (la delega della violenza).

Vedo che una moltitudine di utenti, conoscenti e così via, si prodiga nel declamare a massimo volume la Costituzione Italiana alla voce guerra, citando l'art. 11 che precluderebbe alla Repubblica di ricorrere alla forza per dirimere controversie internazionali (detta in breve lo Stato italiano non ha la facoltà di dichiarare guerra ad altri Stati, vicini o lontani che siano).

Orbene, signori e signore che mi seguite, lasciate vi si spieghi un fatto - più di uno in realtà - che non è chiaro, sembra (altri tranelli semantici in agguato).

 Cerco di chiarirvi l'arcano in due lettere d'alfabeto.

- A (1947) = la Costituzione italiana, pregevole, innovativa e necessaria in tanti punti, è d'altra parte, la costituzione di uno Stato appena sconfitto: come gli altri perdenti (Germania e Giappone), viene privato della sua potestà militare, innanzitutto sul piano giuridico. Di fatto si formerà comunque un esercito - poiché uno stato di diritto deve disporre di forze armate - ma si tratta di uno strumento di forza sul quale non si ha un pieno controllo, nella misura in cui, non potendo legalmente proiettare forza al di fuori dei confini nazionali, sarebbe destinato esclusivamente ed un utilizzo interno

Nel mondo reale in cui viviamo vige la legge dell'affermazione (della quale la disponibilità di uno strumento militare è elemento cardine, anche se di certo non unico) ed un Paese che non la possiede è ipso facto destinato a subirla da qualcuno. Mi addolora ricordarlo a chi legge. Questa considerazione di partenza prepara il terreno al punto successivo.

- B (1949) = lo Stato italiano non ha rinunciato alla violenza come unanimemente si pensa, o meglio questa rinuncia è esclusivamente morale, astratta e non pratica: il nodo di questa contraddizione sta nell'Alleanza Atlantica. L'Italia nell'immediato dopoguerra entra in tale organizzazione il cui statuto prevede un famoso articolo (5°) il quale sancisce che l'offesa ad un membro dell'alleanza implica stato di guerra per tutti…

Riformulo a lettere chiare per chi sia confuso: 

lo Stato italiano ha rinunciato a gestire per conto suo la propria potenza, ma non nel senso di averla cancellata bensì nel senso di averla affidata ad un altro ente (Nato) che la gestisce al suo posto…

Inutile che agitiate testi costituzionali se non sapete leggerli correttamente (“leggere correttamente” implica un livello spiacevole di attenzione e non la sola buona fede, che sarà un bene, ma purtroppo non basta). 

Voglio colpire ancor più duro, perdonatemi: 

tutti voi che per i migliori ideali non volete un Paese militarmente indipendente vi ritroverete comunque a combattere guerre e nemmeno per i vostri di interessi, ma per quelli di altri (il colmo).

16 Marzo 2022 Daniele Lanza Link

Tutti voi che per i migliori ideali non volete un paese militarmente indipendente vi ritroverete comunque a combattere guerre e nemmeno per i vostri di interessi, ma per quelli di altri… il colmo... (ok?).

AntiSistema.

Lo stesso discorso vale anche per “chi ha vinto la II Guerra Mondiale”, inteso come… popolo

gli Usa non sono il popolo. Ok? 

Il popolo è, alla pari di qualsiasi altro, dipendente dal relativo (assoluto) “Governo”. Nella “Italia” ad esempio ma causalmente il Presidente è illegittimo, Il Premier è non eletto dal popolo, così come il Governo… mentre negli Usa il Presidente lo è fra virgolette, poiché le elezioni sono state truffaldine

Uguale per quanto concerne l'elezione della Ue.

Ergo: chi comanda? 

Qual è il vertice? Si parla tanto di Deep State (sottodomino). Vero? Un po’ come a dire, “Mafia”. Oppure, “inquinamento”. Bè, allora utilizza pure il termine “evoluzione”… o “globalizzazione” = rendere un globo ciò che non lo è, però… è sferico per quanto concerne l’essere relativo punto di sospensione (da cui spunta la conseguente “ombra” della gerarchia). 

Or dunque, in SPS – attraverso Me – per natura spontanea indifferente rispetto ad ogni interferenza o “volere altrui”, è proprio il fatto sostanziale ad avere sempre la coerente e necessaria considerazione. Se vuoi è logica inossidabile. Se credi è… verità. Se c®edi è… pazzia o “estremismo”. 

Come vuoi. No?

Relatività = essere relativ3 alla ragione fondamentale che, se esiste ma non c’è, allora “notte notte”.

Globalizzazione = essere relativ3 alla “f-orma” della ragione fondamentale che, se non c’è ma esiste, allora “niente”.

Orografia = essere relativ3 alla gerarchia della ragione fondamentale che… allora “hai voglia”.

In-somma, c’è tutto un’auto codificarsi qua, a prescindere; come se fosse polvere e, invece, è… memoria (Ambiente che funziona). 

La codifica avviene perché Tu sei “tu” qua nell’AntiSistema, e, dovendo comunque sempre funzionare allora l’Ambiente ricorda tutto ma a “te” non sembra affatto e, allora, ecco lapolvere” a monito (un’altra f-orma di memoria codificata, come pietra). 

Sostanza. E memoria. 

Personalmente, di quel “tempo”, mi viene in mente (“sento”) una sorta di grandeur di sfondo, a bagnomaria di una tristezza cosmica sopraggiunta in seguito (Grande Reset). Le figure dei “giganti” sopravvissuti ma in lenta e costante agonia, mentre gli “omini” passeggiavano per quelle vie troppo grandi per essere farina del loro sacco. Come parassiti indegni, approfittatori biechi oppure artificiali. Coppie con l’ombrellino che si “difendevano dai raggi solari”, elegantemente rilassati sapendo di poter sfruttare tutto quel “bendidio” così trovato in loco, dopo che la “catastrofe (mirata, esclusiva)” oppure la involuzione ha compiuto il proprio compito. 

Quale? 

Sterminare s-elettivamente o geneticamente quella particolare “specie vivente”. Chi aveva già tagliato i Grandi Alberi, compreso quello della Vita? Per le dimensioni del fenomeno in oggetto, è probabile che sia stata quella stessa specie. Ci sta, poiché grande altezza individuale = grande dimensione e potenza delle relative macchine. 

No? 

Coloro che “scesero dal cielo” sono costoro che hanno preferito sopravvivere a terra, di-scendendo dalle altezze inimmaginabili dei Grandi Alberi? Può essere. Ergo, il “destino” toccato in sorte alla specie dei “giganti” era già p-arte del “karma”, ovvero del riflesso sostanziale frattale espanso? 

Probabile. 

Chi è, davvero, innocente allora sulla Terra? A Me “sembra” di essere stato sia il “gigante” in fin di vita sul bordo della strada, sia chi si trastullava passeggiando per la stessa grande via. E per questo ne soffro, costantemente. C’è alfine come una sorta di “saudade” per qualcosa che “non c’è più”. Come l’aver perso, smarrito, dimenticato. Qualcosa che nonostante tutto, “manca”. Come se si volesse fare “giustizia” ma… e, allora, non rimane che questa sorta di “depressione” = im-potenza. 

Ragiona (persino): 

al giorno d’oggi, la “scienza” è in grado di colpire ed annientare ceppi specifici di Dna. 

Ergo, di mirare s-elettivamente a p-arte della popolazione, “come e quanto/dove meglio credono lor signori”. Allora, vuoi che non siano sempre stati in grado di…? 

Suvvia. Rivediti il concetto di evoluzione e tecnologia.

Vedi che si parla sempre di “Creazione” = ? Risata isterica… L’artifizio è “industria (interesse)”. Ciò che è “superiore” rispetto alla “normalità” in cui sei qua nell’AntiSistema. 

Allora, “chi la fa l’aspetti”: 

di conseguenza, i “giganti” sono stati s-terminati attraverso l’aria che hanno continuato a respirare. 

Ri-tagliati via, (d)al piede.

Ecco il solo modo attraverso cui “Davide” può avere la meglio su “Golia”. Ci sei

Colpire il ceppo biologico target e… “attendere prego”. 

Come spruzzare Ddt in una sala e poi chiudere porte e finestre, aspettando qualche “tempo” prima di potervi rientrare, spazzando via quello che rimane dei predecessori inopportuni dal proprio punto di vista o “interesse (strategia)”.

Il luogo comune “Ucraina (e Kazakistan)” indica una zona dove storicamente (sostanzialmente) è “sempre venuto fuori qualcosa o qualcuno che ha parassitato il mondo intero”. È in-credibile, nevvero, in che modo il mondo “Nato” stia difendendo quella terra e, soprattutto, quello che contiene, rappresenta e simboleggia

La Grande Tartaria era già, probabilmente, AntiSistema: 

la “fine” dei Grandi Alberi può essere imputata a Grandi Esseri, la cui “dimensione e abitudine alla considerazione dell’altezza” è compatibile con una “vegetazione” oltremodo… rigogliosa e molto altro. 

Tali “Alberi” sono stati tagliato al piede, proprio come i “giganti” che ornavano le vie delle “loro” Grandi Città: 

ecco la “tristezza (depressione)” accumulata Ambientalmente che percepisco.

Una simile agonia si deve per forza di cose essere accumulata (ricordata) nell’Ambiente. Dunque, se sei sufficientemente “sensibile”… ne puoi sempre persino soffrire. Come una sorta di “arto fantasma” che, (ancora), duole. 

O come radioattività

Memoria, in-somma. Ricordi Piero Angela, negli anni ’80 o ’90, allorquando “in una sfera ideale trasparente (macchina del tempo)” andava indietro sino a rivivere (al)l’epoca dei “Dinosauri”, f3ngendo da documentario per il pubblico “ascoltante” o sintonizzato? 

Ecco.

Si può essere (“Fare…”), senza per/con questo rimanere invischiati nella “storia emozionale” osservata. Se succede, allora, è perché “c’è molto di più” in termini di… “cordone ombelicale”. Ok?

Allora:

i Grandi Dinosauri testimoniano l’esistenza sia dei Grandi Alberi che dei “giganti” e, soprattutto, ti ricordano la fine che hanno avuto (una fine di stampo “industriale”)

l’oggetto celeste che estinse quella f-orma di vita non era affatto “alieno”, bensì, è la rappresentazione in scala dell’e-vento Grande Reset, che continua a succedere ciclicamente non visto che “è già successo”. Cosa?

La terra formazione del Pianeta, in toto. 

Ecco l’artifizio originale. Ecco la relativa ragione fondamentale (assoluto o punto di sospensione, “Big Bang”). Rivediti Jupiter: una “famiglia” è proprietaria anche della Terra. 

Meglio: un erede della stessa “famiglia”. 

Questa “spigolatura” è molto più sostanziale, alfine, rispetto a qualsiasi teoria de noantri, spacciata per erudizione scientifico-accademica- religiosa and co.

Gerarchia docet.

Ergo: “Fai…”. 

Riunisci realtà manifesta a/con potenziale contemporaneo = qua, ad immagine e somiglianza. Ecco la “magia”. Ecco la “tecnologia”. Ecco il “controllo”. 

Ecco cosa/chi non esiste seppure c’è: 

per “te”, qua nell’AntiSistema.

 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-628
prospettivavita@gmail.com