martedì 24 settembre 2019

Ma… stiamo scherzando?



Sei in un3 scenario...
Sei “dove” devi lottare sempre (sempre) “contro” qualcosa. Perché
Per vederti riconosciut3 (in) uno Stato che (non) ti permette di essere te stess3. Ergo, sei in tale “Stato” che auto “riconosci” in quanto a… status quo o, se te ne rendi conto, sei (nel) “qua (così)” o, meglio, sei nell’Anti-Sistema:
in ciò che si oppone (si pre-occupa) a che tu sia tu
laddove tu sei già tutt3 ciò che più sei, come dovrebbe essere (che diventa utopia proprio perché sei in qualcosa che rinnega tale stato originale o potenziale contemporaneo).
Di/in conseguenza, ti auto ritrovi in qualcosa laddove tu sei (diventi) “tu”, rispecchiando pienamente, a livello sostanziale o di significato/verità, essenzialmente ciò ch3 continua a succedere non vist3 che “è già success3”. 
Sai perché non riesci proprio a “digerire” l3 verità (sferica)?
Perché “qualcosa d’assieme (ossia, qualcun3)” si è impossessat3 del concetto persino fisic3 di essere da “a monte”, rispetto a tutt3 il resto che, allora, si auto ritrova - in quanto a costante - ad “a valle” e, di più, in gerarchia… che è ciò che ti passa l’essere “convento” o l3 squadra che vince e allora non (si) tocca. 
Or dunque, devi lottare sempre per ottenere il “riconoscimento”, di fatto, di qualcosa che sei già tu.
Ci pensi? Sei sempre all3 prese con tale tipo di in-forma-zione, che ha l3 pretesa – ormai – di giungere ad auto definirti secondo canoni di de-scrizione, che sono il frutto di un3 sola ed unica strategia di sfondo:
(auto) amministrarti come se fosse norma(le).
Il che, potrebbe andare “bene” se e solamente se… tu fossi un artifizio, piuttosto che un essere originale;
così come, guarda non caso, vieni descritt3 attraverso la fase di scienza evoluzionistic3, ma, non dall’assioma (in-dimostrabile) religios-spirituale... ch’è solamente da rivestire ed incarnare. 
Infatti, in quel mentre, si narra di “creazione” attraverso l’opera di/in “Dio”. Il che significa = che sei proprio un costrutt3, invece che un essere originale. 
Allora, auto ricadendo in ciò, auto decadi in qualcosa che è proprio tale “stato di diritto”, dove devi però essere “riconosciut3” nella misura in cui sei, prima, costantemente all3 prese con tale “progetto” che funge da “governo” e che allora è proprio ciò che (non) ti “riconosce” (in) qualcosa. 
Ovvero, a cosa (chi) hai demandat3 tutto ciò che ti riguarda essenzialmente
Non l3 ricordi e non l3 comprendi nè, allora, tantomeno l3 pretendi.
Perché, l’assieme Anti-Sistema ti si oppone comunque, nonostante ogni spunto interno che ti dice sostanzialmente il contrario, ma, “che ci puoi fare…”. 
No?
Infatti, “vieni al/nel mondo…” in un3 maniera che ti mette completamente a “nudo”, mentre ti manifesti in qualcosa di assolutamente “pront3” a riceverti e trattarti conseguentemente. Dove l'essere caso non esiste...
Non a caso, infatti, in ambito di religione, si narra del “Giudizio Universale”;
come ad auto prepararti al comitato di benvenuto, che ti r-ac-coglie (nel) “qua (così)”, dove devi vederti riconosciut3, prima ancora di continuare ad essere (in) te stess3 che, dunque, non esisti anche se ci sei.
Inizi, allora, a “vedere” l’interezza dell’essere “torta”?
Di un3 “stato” in cui sei indefinitamente auto suddivisibile ed amministrabile nell3 misura in cui sei come il letterale “Pozzo di S. Patrizio”…
In qualcosa dove “qualcosa” può far passare di tutt3 in quanto a… realtà, che vale soprattutt3 per “te” e dunque per la pressoché interezza dell’essere “a Massa” poiché sempre nell’Anti-Sistema.
L'uso del contante in Italia è davvero un'anomalia?...
Agi 19 settembre 2019 Link
“Fai…” attenzione:
l'uso del contante… è davvero un'anomalia?
Che cosa “vogliono” farti pensare per, poi, “dire, fare, lettera, testamento…”?
Dopo averti fatt3 (“esserti”) auto abituat3 all’uso del contante (“necessità” denaro = devi continuare a lavorare = sei sempre schiav3 del/nel “qua, così”), ora ti dicono (fanno credere) che:
è d’uopo che scompaia, al fine di lasciare il posto all3 propria “ombra” (frutto del condizionamento generale “temporale”, nell’avversità climatica “naturale” in cui è semplice far passare il concetto generale di sopravvivenza in quanto a stato “normale” planetari3).
Perché il contante è ormai “superat3”?
Perché rappresenta qualcosa di sin tropp3… evidente, in termini di significato. Infatti, è molto meglio giocare al Monopoli. No? Occhio non vede...
E, ricorda, che (nel) “qua (così)” devi persino immaginare secondo copione; il che significa che l3 profondità dell’auto incanto è davvero totale. 
Qualcosa che d’assieme ti viene ricordat3 da ogni allevamento intensiv3, in cui le “bestie” sono trattate gentilmente, secondo canoni di rispetto, morale ed etica (salvo, poi, far fare loro la solita fine de noantri, ossia, la fine del macello). 
Allora, quale differenza intercorre tra tale allevamento “industriale” e ogni città che si nutre di status quo, anche grazie all3 macellazione altrui?
È nel “dettaglio” che va scort3 tale “qualcosa”. 
Sì, perché se affronti il tema a livello “intellettuale” o “materiale”, non andrai affatto “lontan3”
Infatti, se affronti a testa bassa e “carichi” il bersaglio gross3, che cosa fai sostanzialmente
Bè… innanzitutt3 avrai a che fare con dei tuoi simili, che lavorano affinché l3 società continui ad essere “sicur3”. 
Ergo, in quel momento sarai “tu” ad essere il/un pericolo, per cui… ne farai sol3 ed esclusivamente le spese. 
Se, invece, ti auto delimiti a non fare nulla, sostanzialmente… allora continuerà a succedere ciò ch3 proprio sostanzialmente “è già success3” e che non ti resta che accettare per im-manifest3 inferiorità di fatto. 
Allora, cosa ti rimane sempre a disposizione se (non) l’essere dal potenziale contemporaneo, che prevede un3 chiave di lettura totale dal livello dell’atteggiamento che, nell3 fattispecie, deve essere “formulare”. 
Ossia, l’essere da te in te, potendo sempre ricordare dall’esperienza continuativ3 e, non, dall’esperienza che si auto resetta continuamente essendo sempre all3 mercé dell’Anti-Sistema.
Dunque
Come può succedere se... il processo di educazione passa da maglie Anti-Sistemiche, da “a monte” verso ad “a valle” ovvero in gerarchia?
Può continuare a succedere se (se) non hai sostanzialmente alcun3 “necessità” di imparare attraverso tale stato di fatto o di “diritto”, che corrisponde a… ed auto descrive cosa (chi)…?
Ecco(ti) al/nel fermo immagine “qua (così)”:
laddove (non) sei “riconosciut3” in quanto a… nell3 misura in cui sei considerat3 attraverso concezione “industriale” del prodotto semilavorat3 in condizioni artificiali di:
atmosfera protettiva, o Modified Atmosphere Packaging (Map)…
Una tecnologia di confezionamento che, grazie alla sostituzione dell'aria con una miscela di gas, permette di aumentare il periodo di conservazione (shelf life) dei prodotti alimentari, in particolare di quelli deperibili…
Link
Quanto fa più “comod3”, continua a passare, quando fa più comod3 a cosa “è” ch3 se ne approfitta causalmente, essendo - il globo - sede di gerarchia dall’essere da cui si diparte l3 gerarchia, che non è la condizione globale naturale, però.
È facendo sì che tale “apertura” rimanga sempre tale, che puoi “sperare” di ritornare ad auto agganciarti sostanzialmente per ciò che già sei, dal potenziale contemporaneo, attraverso l’interfaccia dell’atteggiamento “formulare”.
Mentre, se continui a dipendere dall’auto riconoscimento altrui che, proprio non riesci a mettere in dubbio, poiché ti manifesti e “cresci” in qualcosa che è già “format3” e che credi essere tutt3 o l3 condizione natura(le)… allora, non ti resta che l’auto adattamento ad immagine e somiglianza, con buona pace del potenziale contemporaneo e d’assieme del “destino” per come dovrebbe essere e dunque potrebbe essere se (se)… “tu” ritornassi ad essere tu, in te.
C’è, a/in tal pro, nel “film” Vanilla Sky, del valore sostanziale che ti permette di ricordare l3 differenza sostanziale che intercorre e sussiste tra 1- “è già success3”, 2- continua a succedere e 3- come dovrebbe essere.
Qualcosa che descrive allora tre stati?
No. Infatti, gli stati sono due:
“è già success3”
e
come dovrebbe essere
Laddove, il continua a succedere è (in) un3 stato di interdipendenza tra “utopia” e “realtà”.
Quale è, allora, l’autentic3 livello o “terzo stato (quantic3)”?
È il “posto di pilotaggio (potenziale contemporaneo)”, che è pre-occupat3 nell’Anti-Sistema, dall’essere Anti-Sistemic3. 
Mentre tu sei “tu” e di/in conseguenza non fai altr3 che dipendere, essendo divenut3 l’essere “secondo pilota” di qualcosa/qualcun3 che non molla mai il “proprio” posto, essendo come immortale, poiché sei proprio “tu” ad auto alimentarne l3 portata e dunque il potenziale… 
In che modo? 
Come un Robin Hood, che toglie da sé per dare a “sé” e dunque a cosa (chi) se ne approfitta continuamente.
Sì perché non c’è nessun essere Robin Hood quando sei in qualcosa dove sostanzialmente “è già success3” che… a… Ok?
Allora, tale continua altalena tra stati, a cui assisti vedendo tale “film”, corrisponde all’essere descrizione sostanziale di ciò che sussiste ed insiste tra “è già success3” e continua a succedere, auto collegat3 come se fosse tutt3 ciò che è im-possibile e che, allora, sei costrett3 a farti andare “auto” bene. 
Ecco(ti) proprio (nel) “qua (così)”, di/in conseguenza. Non trovi? Non ti auto ri-trovi?
Ricordi?
L3 memoria è (in) un3 condizione di s-fondo, da cui proviene l’esperienza. 
Qualcosa che se “svampa” via, viene sostituit3 “provvidenzialmente” da altr3 genere di informazione, perché quell’area è costantemente “piena” di dati, volenti e/o nolenti. 
Se (se) non ricordi da/in te, allora, auto ricorderai da “te in te”, credendo che sia l3 stessa “cosa”.
Come non risvegliandosi mai (mai) dall’incubo che ti ha facendoti auto credere che sia “cosa buona e giusta”, ovvero, natura(le), norma(le), etc. 
Allora, l3 sopravvivenza diventa status quo (nel) “qua (così)”, che è portante sempre definire ed aggiungere in quanto a stato artificiale e non 3l contrario. 
Ok?
Ecco, invece, dove e come ti auto ritrovi (accendi l3 dotazione di serie “formulare”, però). 
Non serve “capire” ma sopra a tutt3, è portante ricordare.


La Teoria del riconoscimento, in filosofia politica e in filosofia del diritto, è una teoria sviluppata da Axel Honneth, appartenente alla denominata Scuola di Francoforte.
Il riconoscimento, e la lotta per esso, furono inizialmente categorie trattate dal filosofo Hegel nel suo libro "Fenomenología dello spirito"…
La teoria del riconoscimento di Axel Honneth.
L'esperienza dell'ingiustizia è parte dell'essenza dell'uomo. L'umiliazione è la negazione del riconoscimento dell'uomo nella società (quando a una persona non viene riconosciuta una determinata cosa).
Per Honneth l'uomo disprezzato, umiliato, senza riconoscimenti, perde la sua integrità, i suoi diritti, la sua autonomia personale e la sua autonomia morale.
Honneth segnala che l'ingiustizia nel non riconoscere ad una persona ciò che gli spetta porta ad una esclusione sociale, non soltanto produce una radicale limitazione dell'autonomia personale, bensì provoca un sentimento di non essere all'altezza degli altri o uguale a altri ed è valido fin che non gli si riconosce la capacità di formare giudizi morali…
Dalla giustizia al riconoscimento.
Si può affermare che verso la fine del XX secolo nella filosofia politica e nella filosofia del diritto abbiamo assistito ad un cambio di paradigma.
Abbiamo rimpiazzato la giustizia per il riconoscimento (di diritti) sia reciproco che non.
Così, La teoria del riconoscimento fa parte della Democrazia deliberativa nella quale l'altra (persona) ha una funzione essenziale per il soggetto (persona) che recepisce concetti tramite l'eguaglianza e la morale.
Per il filosofo Kant, il diritto è la condizione per la quale la libertà dell'uno è compatibile con la libertà dell'altro, quello che implica un "riconoscimento" (di qualcosa) come condizione di convivenza sociale e come fondamento della morale.
Secondo il filosofo Hegel invece esiste il concetto di "lotta per il riconoscimento" che si converte in una lotta a morte nella relazione tra padrone e schiavo (vedere Dialettica).
Di questa maniera i conflitti, specialmente i conflitti sociali del XIX e del XX secolo possono capirsi come lotte per il riconoscimento (per esempio la lotta per le classi sociali).
Habermas, nel XX secolo, espone la nozione del "riconoscimento" come nucleo dello Stato di Diritto democratico dato che per il filosofo tedesco solamente l'eguaglianza garantisce il rispetto o il riconoscimento di una determinata cosa o azione.
Per Axel Honneth i conflitti sociali sono una lotta per il riconoscimento.
La novità nella teoria di Honneth, che si rifa ad Hegel, è avere superato l'interpretazione tradizionale dei conflitti come mera autoconservazione (Machiavelli e Hobbes).
Il Riconoscimento come processo nella sua dimensione individuale, sociale e pertanto morale, segue una teleologia che si realizza in distinte tappe marcate da determinate forme (l'amore, il diritto, la solidarietà) che già manifestò Hegel…
Link
Che cosa (chi) continua a succedere?
Si può affermare che verso la fine del XX secolo nella filosofia politica e nella filosofia del diritto abbiamo assistito ad un cambio di paradigma.
Abbiamo rimpiazzato la giustizia per il riconoscimento (di diritti)…
Ossia? Chi è tale “abbiamo...”?
Ricordi che “è già success3”? E, dunque, chi “è già success3” e cosa ti “è già success3”?
Se credi di non essere all’altezza, in termini di (non) capire, oppure, se credi di comprendere perfettamente ciò, allora sei differentemente sempre (sempre) nell3 medesima auto condizione di continua a succedere come se niente fosse.
Le smart Tv inviano dati sensibili, anche quando sono spente.
Intelligenti, pure troppo.
Le smart Tv trasferiscono dati sensibili degli utenti ad aziende come Netflix, Google e Facebook. Anche quando non sono accese, anche se l'utente non è abbonato ad alcun servizio.
Lo affermano due studi, non smentiti dalle società interessate.
Cosa vedono le smart Tv
Paolo Fiore Agi 19 settembre 2019 Link
Cosa vedono le smart tv…? Ti vedono. Vedono te/“te” mentre sei auto convint3 di vedere la smart Tv
Ecco l’Internet delle cose.
Il conferire “vita ad ogni oggetto, al fine di trasformarl3 in s-oggetto (di diritto), persona non fisica che fra l’altro c’è già anche se non esiste.
Se credi e speri che finalmente un “domani” ti verrà riconosciut3 di… allora, campa cavallo che l’asino continua a cascare inciampando sempre nell’erba che ricresce, guarda non caso.
Lo sprazzo di “filosofia”, poco sopra auto riportat3, non va capito, perché altrimenti ti ci auto perderesti “dentro”, ricorrendo all’usuale uscita di servizio = continua a succedere come se niente fosse.
Allora, ritrova il modo per esaltare l’informazione ambientale frattale espansa auto ivi contenut3, a prescindere da ogni significato secondari3 Anti-Sistemico, che tendi sempre a s-cambiare per significato originale o verità sferica.
In tal modus, non c’è più alcun argomento che ti sfugge in termini di valore aggiunto.
“Fai… di accorgerti che è sempre potenziale, ergo, im-possibile; arrivando a scindere il termine artificiale, di/in parte, impossibile… in tesi, antitesi e verità originale”.
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 10-6
Riproduzione libera”.