Non sei in un videogioco; “qua (così)”… se ti schianti con l’auto a tutt3 velocità, muori (molto probabilmente). Dunque?
Non sei sostanzialmente in un videogioco? No.
Non ci sei dalla prospettiva usuale.
Ma ci sei dal punto di sospensione eco-dominante, che ti ha.
E, di fatto, è dunque come se fossi proprio in un “dannat3” videogioco (in modalità “sopravvivenza”, dove muori fisicamente se violi qualche legge “naturale”).
Usa, ruba una Ferrari e si schianta: morto sul colpo…
Notizie.it 6 marzo 2019 Link
Quest3 “è” realtà.
Realtà è... dove ogni volta muori (anche se pensi positiv3).
Dove la “fine” di ogni vita corrisponde al luogo comune “morte”.
Anche se moltissimi videogiochi testimoniano che, quando ti sovrapponi (e comandi da/in remoto) al “tu3” personaggio, puoi anche sfracellarti ma (ma) è come se non ti facessi nulla, a meno che non ti uccidano altr3 che, come te/“te”, sono a caccia di avventure e di avventurier3 (ossia, al solito, il consuet3 cappa e spada da filmone epocale).
Se ti dicessero che 1- non si può fare/avere qualcosa, ma, 2- che nonostante tutt3, si può fare/avere non solo qualcosa bensì tutt3 (ciò che ti puoi permettere)… dove diamine penseresti di vivere (pardon: di auto sopravvivere)?
Dove credi di “vivere” è, di più, dove sei finit3 dentro, in cosa sei precipitat3, dove ti hanno de-portat3, come ti hanno “coltivat3”, etc.
Ecco che, allora, ogni peggiore incubo (o, chissà, sogno) “è già success3”, essendo già divenut3 realtà manifest3.
Ossia, ecco perché esistono gli incubi e/o i sogni:
perché continua a succedere.
Quando temi qualcosa, è perché ne hai già subito un trauma. Non importa se non ricordi (l3 mente sotterra ciò che risulta come… sassolino nella scarpa).
Gta: il videogame violento e vietato, ma in mano ai bambini…
Si fa sempre più delicato il rapporto tra i giovani e la tecnologia… Ci sono dei videogame come Gta che incoraggiano modelli di comportamento e stili di vita negativi.
Il videogioco è prodotto dalla casa inglese Rockstar dei fratelli Sam e Dan Houser e si è notevolmente evoluto negli anni, sia a livello di contenuti che per quanto riguarda la grafica ottenendo ottimi risultati nell’ultimo episodio Gta V.
Costato 265 milioni di dollari, in pochi giorni dal lancio sul mercato l’ultimo videogame della saga ha fatto guadagnare ai suoi produttori più di quattro volte quello che è costato per produrlo.
L’attività di traffico e spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e l’incitamento alla violenza possono costituire la principale trama di un videogioco per adolescenti?
La risposta, al netto di inutili e ipocriti moralismi, dovrebbe essere no. Eppure Gta V, uno dei videogame per le consolle più vendute tra i giovani, si basa proprio su una serie di attività criminali finalizzate al conseguimento di punti.
Più si spara, più si uccide e più si sale nella graduatoria di pericolosità della città che si deve “conquistare”.
La classifica, poi, si scala più velocemente se tra le proprie vittime finiscono i poliziotti.
Meglio ancora se vengono tirati fuori dalla volante e gli si prende a calci la faccia una volta uccisi.
Tra le modalità di fare soldi, poi, c’è anche quella di appartarsi con una prostituta – consumare un rapporto sessuale – e, una volta finito, sottrarre alla donna i ricavi delle prestazioni.
Anche qui c’è la possibilità di picchiare la donna, in un mix tra il divertimento e la missione del gioco che è guadagnare sempre più punti.
La possibilità di trasformare una donna in un oggetto da sfruttare e maltrattare per la propria scalata all’interno del videogame dovrebbe far sorgere più di qualche dubbio in una società come la nostra sempre molto attenta a pericoli come il femminicidio.
Invece nulla, sembra che Gta venga ampiamente tollerato.
A nulla servono le etichette adesive apposte sulla confezione del videogioco che indicano l’obbligo di essere maggiorenni.
Quasi sempre i rivenditori non si fanno alcun problema a vendere Gta e di certo non si mettono a chiedere il documento di identità che accerti la data di nascita del giovane acquirente…
13/05/2015 - Luca Cirimbilla Link
L’attività di traffico e spaccio di droga, lo sfruttamento della prostituzione e l’incitamento alla violenza possono costituire la principale trama di un videogioco per adolescenti? La risposta, al netto di inutili e ipocriti moralismi, dovrebbe essere no. Eppure…
Invece nulla, sembra che Gta venga ampiamente tollerato…
A nulla servono le etichette adesive apposte sulla confezione del videogioco che indicano l’obbligo di essere maggiorenni…
Sai perché continua a succedere anche tutt3 ciò?
Perché è un ricordo (d3l momento di “è già success3”) che, in quanto tale, auto riverbera come eco o, appunto, memoria ambientale, laddove non esiste più sostanzialmente alcun contraddittorio:
del resto, se “è già success3”, e nessun3 ricorda cosa/chi
di/in conseguenza
non può far altro che continuare a succedere, come per inerzia, gravità de-pressione, temperatura, differenza di potenziale, etc.
E, anche al livello “industriale” non fa alcun3 differenza = trattasi sempre di business, nella misura in cui “gli affari sono affari” e, l3 sai molto bene, “in guerra non si fanno prigionieri”.
“Per due soldi venderebbe anche sua madre.
La tua è una proposta?...”.
L'era glaciale
A/in tal pro, vatti a vedere, causalmente, cosa (quali “attività”) è stat3 introdott3 nel calcolo del Pil:
ad immagine e somiglianza.
Tajani: Se non si fa Tav pagheranno gli italiani…
Adnkronos 6 marzo 2019 Link
Probabilmente, ti sembra addirittura logic3 (non giusto; solo logic3):
chi si auto ritrova “a Massa” ne paga giogo forza ogni conseguenza. No?
Paga Pantalone… Pagare per tutti, sia in senso concreto che metaforico, di solito senza trarre alcun beneficio e spesso dopo essere inoltre stati beffati…
Link
Pantalone è una maschera veneziana molto antica, che spesso rappresenta l'intera città di Venezia e che era già molto popolare attorno al 1600…
Link
Dunque?
L’essere (intes3 come auto ritrovarsi) “a Massa”, comporta per/di default (come se fosse “normale”) l’auto sopravvivenza, intes3 sostanzialmente come esito di un progetto che da “a monte” può anche non esistere quantunque c’è (quando tale già successo... deriva dall’intenzione, che diventa strategia, d3lla compresenza immanifest3).
Ecco, allora, a “quanto (cosa/chi)” ammonta tale normalità o natura del comportamento “qua (così)”.
Sei nell’AntiSistema.
E ti ci sei auto ritrovat3 “dentro”, nonostante sei sulla superficie di un Pianeta. Sei dentro anche se credi di essere fuori.
E… “sei proprio fuori” se credi di essere in superficie.
Sei, infatti, come galline felici, nell’allevamento senza sbarre né catene evidenti, per come te l’aspetti.
Comunque, sei sempre superficiale, quando eviti di considerare sostanzialmente il luogo (comune) dove sei/“sei”.
Allora, come forse puoi auto dedurre… il teatro (del) sur-reale, rappresenta ed immagina tale situazione globale, ad immagine e somiglianza.
Ergo:
superficialmente = con l’informazione “significato” che aleggia comunque, essendo memoria ambientale “a monte” del “a monte (AntiSistema)” e, dunque, “a monte” anche di te/“te”, che sei finit3 “a valle” di tutt3, come “a Massa” di ogni forza auto compresente (nel) “qua (così)”.
L’ultim3 ruota del carro, insomma…
Laddove “il lavoro nobilita”.
Hai presente anche dove, tale scritta, era (ed è ancora) affissa? Ecco.
È significativ3, oltre che significante, tutt3 ciò.
Indicativamente, che cosa te ne “Fai…”? Nulla.
Oltre che ad illuderti.
E, oltre che ad ingrassare l’ennesimo tour di pellegrinaggi a pagamento, che non spostano alcun equilibrio ma ingrassano sempre ogni business anness3 e conness3.
Status quo; che cosa (chi) sarà mai?
Tav: Zucchetti, grande opportunità per lavoro e business…
Michele Fanigliulo Finanza.com 6 marzo 2019 Link
Riesci a “Far…” tu3 tale matematica, geometria, etc.?
Il “calcolo” da rielaborare è:
se non si fa Tav pagheranno gli italiani… = Tav… grande opportunità per lavoro e business…
Per chi, significativamente?
Osserva (prendi in considerazione) il giro del fumo a livello dell3 “briciole”, del cosa (chi) rimane sul tavolo, di qual3 carte sono compresenti sul tavolo e di quante sono s-coperte.
È difficile? È, di più, l’esito dell3 strategia di rendere tutt3 “scienza, religione = complessità”.
Di modo che, tu divenga (rimanga) “tu” e, dunque, rimanga auto bloccat3 in/da tale situazione alquanto spiacevole ma (ma)… che ci vuoi/puoi “Fare…”?
Il lavoro corrisponde ad un3 Spada di Damocle perennemente sulla “tu3” testa.
Emanuele Vezù si è suicidato perché la sua azienda rischiava il fallimento…
Corriere della Sera HuffPost Italia 6 marzo 2019 Link
Attraverso tale “necessità”, sei sempre espost3 al ricatto ambientale.
Ossia, qualcosa di talmente enorme da confondersi con l’ambiente, passando per l'ambiente.
Di modo che, “tu” non possa mettere in dubbio alcunché, significativamente o “formularmente”.
E, si sa, “chi rompe paga e i cocci sono suoi”.
Solamente che (nel) “qua (così)”, ripaghi sempre profumatamente (attraverso te stess3), guadagnandoti sempre l3 briciole che cadono dalla tavola imbandita, dove “chi rompe” sembra chi devi ripagare ogni volta.
È “naturale”:
nel piano inclinato, tutt3 rotola giù.
Credi che le intenzioni eco-dominanti conoscano un “destino” differente?
Lascia cadere un sasso dalla scarpata innevata e, poi, renditi conto sostanzialmente di cosa hai scatenat3 come dal “nulla” e senza colpo ferire.
Non ti sembra, forse, di essere (come) “Dio”? O come ogni sottoDomin3…
Perché “qua (così)” qualcosa vale molto e molto altr3 vale poco?
Dipende dal numero. Dipende dalla richiesta. Dipende da cosa “è” ch3 se ne approfitta da “a monte”.
Alias, sin da prima di “te”, quando ha già saputo succedere… trasformando te.
Ti piacciono i diamanti? Fra 60 anni non ce ne saranno più.
Come per il petrolio, le sirene d’allarme per il probabile esaurimento dei giacimenti suonano anche per i diamanti.
Infatti secondo una ricerca pubblicata recentemente dalla Fancy Colour Research Foundation (Fcrf), le miniere di diamanti sparse per il globo terrestre si stanno rapidamente assottigliando.
Una caduta così rapida del “raccolto” del prezioso minerale ha indotto i ricercatori a prevedere un esaurimento totale entro o appena dopo i prossimi 60 anni…
Una volta chiusa l’ultima miniera, beate le persone che avranno un diamante a casa:
il mercato dell’usato fiorirà e i pezzi rari diventeranno rarissimi.
Potrebbero esserci dei clamorosi guadagni da parte di chi si vuole disfare del minerale.
Insomma, anche quando un’industria muore c’è qualcuno che può gioire.
Mtt Yahoo Finanza 6 marzo 2019 Link
Qualsiasi cadavere non è stato mai più vita, che da mort3.
“Dice il saggio”:
anche quando un’industria muore c’è qualcuno che può gioire…
Già. Ma (ma)… chi?
L3 stesso che “è già success3” anche per ogni impero, della/nella storia (deviat3).
Tu? Per favore.
Tu puoi anche “fare 13” e pur tuttavia non mutare sostanzialmente in alcunché.
Anzi.
Quindi, non credi di essere in un3 situazione per così dire, come… sofisticat3? Laddove, per sofisticazione s’intende = falsificazione, alterazione, manipolazione, etc.
Non ci credi, poiché “solo” complottismo? Bah.
Auto decodifica ciò, allora, da te in te.
In che modo, se, sei già “te”?
Innanzitutt3 renditi conto di essere divers3 rispetto a come ti “senti” dentro, in profondità, nel tu3 singolare “tempio”, in/per “singolar (in)tenz(i)one”.
Crisi dei diamanti, De Beers si butta su quelli sintetici.
La sudafricana De Beers, la big one delle pietre preziose, si butta sui diamanti sintetici.
Per cercare di contrastare il calo del mercato mondiale, l’azienda lancia una nuova linea di gioielli finti e più accessibili.
La rivoluzione è soltanto all’inizio…
De Beers non ha mai commercializzato pietre artificiali, anche se da anni le produce.
La controllata Element Six è uno dei principali produttori al mondo di diamanti sintetici, che vengono utilizzati per scopi industriali…
Mtt Yahoo Finanza 30 maggio 2018 Link
“Coltivare” diamanti, l3 renderebbe inflazionat3. Ergo?
Varrebbero “poco”.
Già. Ma… hai forse presente l3 Legge del Minimo?
Tale principio “afferma che la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa…”.
Link
E quindi?
I diamanti coltivati trionfano nel settore delle gemme…
Le prospettive sono positive per i diamanti coltivati dal lato dei consumatori, ma alcune difficoltà dal lato della fornitura ne limitano il potenziale di mercato…
Gli elevati costi operativi rappresentano un fattore chiave che ostacola il settore dei diamanti coltivati.
I grossi capitali necessari per la produzione del materiale grezzo e la mancanza di conoscenze in termini di costruzione, progettazione e processi applicativi specifici delle apparecchiature influiscono ulteriormente sulle capacità produttive.
Si è inoltre individuato nel costo elevato delle apparecchiature un importante fattore che limita la crescita.
La potenziale espansione del settore dipende dalle spinte provenienti sia dal lato della domanda che della fornitura.
Dal punto di vista del consumatore, la divulgazione completa dell’origine e di certificazioni comparabili nell’ambito dei diamanti coltivati, dei diamanti estratti o delle imitazioni è necessaria per infondere fiducia nel consumatore.
Allo stesso tempo, la rimozione di aggettivi come “sintetico” aiuterà i consumatori a comprendere la differenza tra i diamanti coltivati e le imitazioni dei diamanti.
Dal punto di vista della fornitura, una voce comune da parte dei produttori di diamanti coltivati migliorerà l'immagine del loro settore nascente e faciliterà la loro assimilazione in modo positivo nel settore esistente delle gemme e dei gioielli…
Pierpaolo Molinengo 15 aprile 2014 Link
Alcune difficoltà dal lato della fornitura ne limitano il potenziale di mercato
gli elevati costi operativi rappresentano un fattore chiave che ostacola il settore dei diamanti coltivati…
Ecco tale “legge” all’opera o, meglio, ecco che qualcun3 opera sempre in tal senso (unic3).
Così, si sta preparando l’ennesim3 “business” a livello globale, come qualsiasi App che è tale poiché si avvale dell3 base di attesa o di “necessità”, che l’essere “a Massa” auto garantisce senza per/con ciò averne consapevolezza… in quanto già prodotto su/in scala industriale, anch’ess3:
necessaria per infondere fiducia nel consumatore
la rimozione di aggettivi come “sintetico” aiuterà i consumatori a
una voce comune da parte dei produttori di diamanti coltivati migliorerà l'immagine del loro settore nascente e faciliterà la loro assimilazione in modo positivo nel settore esistente delle gemme e dei gioielli…
Quanti indizi che, però, per “te” non fanno mai nemmeno un3 straccio di “prova”, poiché non è previst3 (nel) “qua (così)”.
Ergo… consegui. No?
Nota bene come abbiano già iniziat3 (ripreso continuamente, come economia circolare) a lavorarti ai fianchi, strategicamente.
Del resto, c’è sempre “tempo” quando hai dalla tu3 l’eternità, potenzialmente. Quando puoi anche morire, ma, non muore con te l’ereditarietà (lascito) che auto contraddistingue chi viene coltivat3 al/nel lignaggio di chi non esiste; c’è.
Qualcun3 che, quindi, è “sempre fedele nei secoli”.
E ci credo:
chi “oserebbe” rinunciare di propri3 sponte ad un3 simile “fortuna”?
Diamanti sintetici: irriconoscibili a occhio nudo, nascono in laboratorio in una settimana.
Per estrarre un carato di diamante è necessario “picconare” 3 tonnellate di roccia, utilizzare 9 litri di carburante e 2.534,78 di litri di acqua.
A cui vanno aggiunte le violenze e il mancato rispetto dei diritti umani ancora diffusi in alcuni Paesi africani.
La maggiore sensibilità verso i temi etici e ambientali, ha trovato uno "sbocco» alternativo":
il diamante sintetico.
Costa dal 50 al 90% in meno rispetto a quello naturale, ha la stessa composizione chimica e fisica ed è distinguibile solo con un accurato esame gemmologico…
Milena Gabanelli Link
L’apparenza inganna coloro che… non possono permettersi “un accurato esame…”. E non possono essere, dunque, anche tale... esame.
Cioè, chi non è “formulare”, insomma e sostanzialmente.
Tale modo di “fare informazione (come l3 notizia appena sopra riportat3)” serve e prepara il terreno a/per ciò che è previst3 debba ancora ritornare a succedere, anche se ogni volta sembra irriconoscibile e dunque alimenta il dibattito però senza alcun contraddittorio significativo.
E, allora, scivola tutt3 “giù”… auto verificandosi, auto succedendosi, auto delimitandoti, usandoti, svendendoti, etc.
Nonostante, l’ambiente “è” memoria.
Perché, allora, non riesci ad auto decodificarne tale essere “portata universale”? Perché sei come in un blocco, ch’è l’AntiSistema, dove:
Il futuro del data storage: i diamanti.
Un diamante è per sempre, diceva un celeberrimo claim…
Uno studio appena pubblicato su Science Advance, infatti, dimostra come eventuali imperfezioni del diamante possono essere sfruttate come luoghi per conservare informazioni per periodi molto lunghi:
si parla di una durata 100 volte superiore a quella garantita da un Dvd, in una pietra grande la metà di un chicco di riso e più sottile di un foglio di carta.
Alcuni ricercatore, poi, pensano che quella durata possa arrivare a essere 1 milione di volte superiore al citato dvd.
Il punto è avere un diamante imperfetto, il che non è raro.
Ciò accade quando un atomo di azoto trova collocazione nella struttura in carbonio della pietra. In pratica, si perde un atomo di carbonio, e ciò crea una cavità che è perfetta per l’archiviazione dei dati.
Un team di fisici della City University di New York ha creato queste cavità con il laser e vi ha inserito delle informazioni, facendo ciò che viene di consueto effettuato con i Dvd.
Ma, come spiega Jacob Henshaw, uno dei ricercatori che ha partecipato all’esperimento, la procedura è in realtà più complessa.
“Un Dvd è un modello bidimensionale, il diamante è 3d. Questo aumenta le superfici sulle quali si può agire per creare spazi di conservazione dei dati…”, ha spiegato.
E poi, appunto, i diamanti sono per sempre.
Mentre gli hard disk, su un periodo che va da 5 a 10 anni, si degradano ogni volta che vi si accede o in cui i dati vengono scritti o riscritti, ciò non accade nei diamanti. Le loro imperfezioni sono statiche, non si modificano e i dati in esse archiviati sono praticamente eterni.
I ricercatori hanno precisato che ogni diamante con un’imperfezione può essere utilizzato.
“Più grande è la pietra, più sono i difetti, più posto c’è per l’archiviazione…”, ha concluso Henshaw.
Yahoo Finanza 28 ottobre 2016 Link
Ciò vale solo per i diamanti? Suvvia.
Quell3 che ti raggiunge anche dal passato, narra dell'Akasha, ad esempio. Che cosa te ne “Fai...” - per sempre - se rimane sempre come un3 favoletta?
Inoltre, le strutture artificiali piramidali, che cosa possono essere se non, soprattutt3, memoria e impianto per il condizionamento ambientale.
Un diamante è per sempre?
Dunque, quale “per sempre” maggiore conosci, rispetto all3 “morte”?
Diamanti “umani”: in Svizzera i resti dei propri cari diventano pietre preziose.
Circa 900 richieste di diamanti umani all’anno…
Fabrizio Arnhold 21 settembre 2016 Link
“L'universo è un difetto nella purezza del non essere…”.
Paul Valery
Ossia, è artificiale o “coltivat3”.
E, a proposito di “impurezza” che tuttavia serve…
La vita è impura. La lezione di Darwin ai nazisti…
Non solo l'ebreo, lo zingaro, l'omosessuale, il disabile, quel che andava rimosso in nome della purezza dell'essere era l'ambiguo, il “mostruoso”.
L'altro, finché è Altro, si inserisce in una gerarchia e rinvia a un ordine.
L'ambiguo, invece, chiama in causa il principio stesso di ordinabilità.
Lo faceva notare qualche anno fa uno studioso americano, Boria Sax, in una ricerca sulla figura dell'animale nell'immaginario del Terzo Reich.
“I nazisti... enfatizzavano un ideale di purezza rispetto al quale essi erano ostili a ogni anomalia, umana o animale...”.
Nella visione nazista l'Altro ha un ruolo, chi invece non ha dignità d'esserci è l'impuro, l'ibrido, il mostro…
Agi 5 marzo 2019 Link
L'altro, finché è Altro, si inserisce in una gerarchia e rinvia a un ordine.
L'ambiguo, invece, chiama in causa il principio stesso di ordinabilità…
SPS (Io) è “ambiguità”? Bene.
Allora, si ritrova al di fuori del coro, anche se è dentro. Come immaginazione ma, non, come pazzia:
liber3 di immaginare “formularmente”
ossia
qualcosa/qualcun3 di non gradit3 (nel) “qua (così)”.
Dunque, tale “rarità” come mai non acquista “valore”, in un luogo comune che funziona in tal modo?
“Meditate gente. Meditate…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2507
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