venerdì 22 marzo 2019

Che “cosa” sostieni?



Un qualunque numero può essere “tant3” o “poc3”. 
Dipende da altri “numeri” e da te/“te” che, potenzialmente, anche singolarmente sei “Dio”, laddove “ogni numero non conta più niente”.
Sicilia: ambiente e territorio prioritari per 43% dei siciliani
La Sicilia… condivide con il resto del Sud la convinzione che la sostenibilità sia importante, come afferma il 95% della popolazione del Mezzogiorno…
Lfe Askanews 20 marzo 2019 Link
43 per cento, com’è
Se analizzi a/dal livello gerarchico, è meno della metà e persino “in democrazia”, vince chi ha almeno l3 metà più (guarda non caso) 1 (l’ago della bilancia; laddove non è il numero che conta, bensì, ciò che significa = singolar-mente in grado di fare l3 differenza di non potenziale, verso se stess3 e, contemporaneamente, l3 differenza nei confronti del prossim3). 
Quest3, benintesi, nell’AntiSistema. 

Mentre, 95 per cento è “a Massa”, in termini di auto conv3nzione ma (ma) come se ognun3 s’esprimesse in tal modus: 
vorrei ma non posso”. 
Ebbene, che cos’è (chi) che auto impedisce fattivamente di mutare tale sentimento in inclinazione pratic3/sostanziale?
Non l3 sai, oppure, “non ci posso fare niente
Persino (nel) “qua (così)” l3 sanno anche i sassi come “funzionano” l3 cose, ma, appunto, tale “è” e rimane l’essere status quo.
Cui prodest? Già.
Campa cavallo che…
Dunque, vediamo – allora – che cosa sta tant3 a cuore al 95 per cento del “Mezzogiorno”.
C’è quest3 parola = sostenibilità.
La sostenibilità è la caratteristica di un processo o di uno stato che può essere mantenuto a un certo livello indefinitamente.
In ambito ambientale, economico e sociale, essa è il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell'uomo…
Il principio guida della sostenibilità è lo sviluppo sostenibile, che riguarda, in modo interconnesso, l'ambito ambientale, quello economico e quello sociale.
I settori culturale, tecnologico e politico sono, invece, considerati come sotto-settori dello sviluppo sostenibile
Per sviluppo sostenibile si intende lo sviluppo volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni...
Il termine sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta dal Rapporto Bundtland della Commissione Mondiale per l'Ambiente e lo Sviluppo (1992)…
Link
Il principio guida della sostenibilità è lo sviluppo sostenibile… = ecco(ti) nel processo a/di “guida autonoma” già intercors3 (nel) “qua (così)”.
Come, forse, puoi bene “vedere”… l’essere in gerarchia ha sempre l3 meglio su/in ogni e qualsiasi “caso”. 
Ed ecco perché tu vorresti ma non puoi (non è previst3 poiché non serve). 
Del resto, ciò “è già success3” anche a te;
infatti, l3 guida autonoma prevede esseri a guida autonoma.
Ergo:
tu sei diventat3 “tu”.
L’App(artenenza) è auto referenziale o “a loop” ma in gerarchia. Pena il non funzionare più in tal modo (AntiSistema).
“Ora”, in qualcosa di perennemente “modern3” (come risuona sempre per chi è in vita o, meglio, auto sopravvive dentro a qualcosa che è il “sogno manifest3” di chi non esiste; c’è), sei sempre tenut3 ad immaginare e pensare, persino logicamente (bias di conferma) di essere nel posto giusto al momento giusto e, se mai dovessi ritenere di non esserl3, alloratenterai di far sì che tale condizione si auto avveri, poiché intendi differenziarti dall’essere “a Massa”, nel luogo comune che ti ha anche se “tu” non sei d’accordo, non c’eri e/o l3 pensi diversamente
Anche se te ne freghi, non cambia significativamente nulla, rispetto a tale destinazione d’uso o “destino” by… chi “è” che guida (cosa?) ogni processo, per causa di “forza” superiore (pur non essendo “Dio”, ma che l3 simbologia “Dio” ricorda), implementat3 a livello verticale.
Sei, dunque, in qualcosa che ambientalmente “riflette” ciò che “è già success3” e continua a succedere (come un motore di auto decomposizione).
Dunque, anche in ogni “film/romanzo” aleggia sempre tale moto di enunciazione (qualcosa che non riguarda l’essere in vita, bensì, il funzionare prettamente tipico dell3 macchin3):
Londra ha varcato il ponte e…”. 
Londra non è viv3. È un3 macchina. Funziona. 
È L’ond®a di tsunami.
Sì, ma… come, funziona?
Non, in quale modo tecnologico, ma, ad immagine e somiglianza di chi? Di chi “è” al vertice, essendo il vertice. 
L3 tecnologia viene sempre dopo, di/in conseguenza all’intenzione che “s-muove” tutt3:
i settori culturale, tecnologico e politico sono... considerati come sotto-settori dello sviluppo sostenibile
L3 simbologia, dunque, non è solamente ciò che può sembrarti, discrezionalmente
L3 simbologia è informazione ambientale, infrastrutturale o memoria frattale espansa = ancora un3 volta, qualcosa che funziona, alias, parte di un essere “macchina”, che è come l’essere Golem, però. 
Ovvero: “comanda padron3”. 
Anche se, ad esempio, in Matrix “è già success3” che l3 macchine hanno preso il controllo totale dell3 situazione.
Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire...”.
Samuel Johnson
Tale di-visione centro-cerchic3 ti ha, nel durante (nel “tempo”). Dal momento in cui diventa “norma(le)” sopravvivere, in luogo di… Ok?

Se la terra trema, le città resistono.
Anche se ormai sono perlopiù città volanti o su macchina, che si muovono fagocitandosi a vicenda in nome del mero istinto di sopravvivenza.
Le città del nuovo millennio sono appunto Macchine Mortali, e Londra primeggia su tutte.
All'interno di questa città caotica e gerarchicamente organizzata in cui ancora è ben visibile la seconda Cupola più grande del mondo (quella di Saint Paul)…
Link
Da quando “Londra” furoreggiava sui mari/oceani, attraverso l’imprenditoria “liber3” di pirati, corsari, faccendier3 della peggior specie, etc. quanto “tempo” è passat3?
Bè, sostanzialmente, seppure ti vesti in maniera divers3, non è trascors3 che qualche fotogramma, essendo sempre (sempre) nel medesimo “film”, nel solco d’aratro pre tracciat3 ad opera di… “tutt3” ciò che si muove autonomamente (come rullo compressore) ma (ma) attraverso l’intenzione di chi non esiste; c’è, che da/in remoto guida ogni processo automaticamente automatizzat3 (AntiSistema).
L3 più grande “illusione globale” è che non te ne rendi più conto.
E, non a caso, continua – infatti – a succedere, poiché riflesso, memoria, eco, denuncia e “dimostrazione”, etc.
Smart road, dal ministero primo ok a guida autonoma su strada.
L'osservatorio tecnico di supporto per le Smart Road del ministero dei trasporti "ha dato parere positivo all'unanimità alla prima domanda di autorizzazione alla sperimentazione di veicoli a guida autonoma su strade pubbliche...".
Lo comunica il dicastero guidato da Danilo Toninelli, secondo cui il parere "costituisce un fondamentale tassello del percorso di autorizzazione alla guida autonoma su strada, avviando ufficialmente in Italia la sperimentazione. Con un primo chiaro obiettivo:
migliorare la mobilità urbana nella prospettiva di un futuro sempre più tecnologico, salvaguardando la sicurezza stradale, a tutela e beneficio della collettività…"…
Glv Askanews 21 marzo 2019 Link
A tutela e beneficio della collettività… = proprio ciò che “vuole” l’essere “a Massa” che, al 95 per cento, sostiene l3 “sostenibilità”. 
“Così (qua)”, ri-guardi al dito che indica l3 “Luna”.
Il cuore della tecnologia che usi? Arriva tutto dall'Africa.
La raccolta dei minerali in Africa è il più delle volte sinonimo di sfruttamento.
Può darsi che il cellulare, il tablet o il computer che stai usando per leggere questo articolo siano stati ideati negli Stati Uniti, in Europa, in Asia. Ma il cuore pulsante di queste tecnologie arriva tutto dall’Africa.
Esatto, la tanto vituperata Africa che da qualche secolo è crocevia di sfruttamento e di nuovi e vecchi colonialismi.
Dopo tanti anni di sfruttamento del territorio africano per raccogliere oro e diamanti (quest’ultimo in via d’estinzione, già in procinto di scomparire entro questo secolo), ora in Africa lo sfruttamento del lavoro si è spostato su nuovi minerali:
cobalto e litio.
Le nuove tecnologie, le auto elettriche e la componentistica della maggioranza degli strumenti elettronici che usiamo tutti i giorni dipendono da questi due metalli – essenziali per la costruzione di batterie durevoli. Ci sono anche altri metalli estratti in Africa, in particolare la grafite, ma sono comunque cobalto e litio ad avere la maggior domanda…
Uno potrebbe pensare che tutta questa importanza e la ricchezza generata siano un volano per l’economia continentale. La risposta a questo pensiero è una sola, ed è un no.
Basti pensare che nonostante il mercato dei veicoli elettrici abbia il potenziale per arrivare a un valore di 567 miliardi di dollari entro il 2025, il contributo dell’esportazione mineraria sul Pil è attorno al 10% nei migliori dei casi.
Il resto dei soldi dove va?
La presenza massiccia di interessi cinesi è comprovata e allo stato attuale ha un controllo pressoché capillare sulla filiera del cobalto.
Ancora una volta l’Africa è alla mercé dei primi arrivati, e con questo sfruttamento avrà ben poco margine per risollevarsi economicamente e politicamente.
Mtt Yahoo Finanza 21 marzo 2019 Link
Ancora una volta l’Africa è alla mercé dei primi arrivati… = ?
Non solo cines3. Ovvio. 
Chi è “arrivat3 prima” è cosa “è” chi è arrivat3 “dal principio”
dal momento in cui ha preso il via l’“è già success3”.
E, proprio come un processo “macchina”, continua a succedere e continuerà a succedere sino a quando non muterà l’essere (d)al punto di sospensione (“pilota” per il pilota automatic3 o “guida autonoma”).
Banche, Maccarone: sentenza Corte Ue riconsegna libertà a
Voz Askanews 20 marzo 2019 Link
Può essere un3 “sentenza” a decretare l3 status di “libertà”? Suvvia. 
Chi controlla anche i controllor3?
La Terra è preda di un3 sciame virale che ha già res3 tale anche l3 Terra (che potrebbe essere, addirittura, anch’ess3 un3 “macchina”, nel senso che la trasformazione in macchina parte da un substrat3 di vita, adatt3 a fungere da base “istituzionale o naturale” al fine di sostenere – a livello di scenario globale “a Massa” – il progetto che, da “a monte”, ispira tutt3 conseguentemente e che l’ambiente riflette comunque in termini di verità sferica, significato, sostanza, quintessenza, etc. 
Ovvero, qualcosa come informazione che ricordi solamente quando sei da un cert3 atteggiamento, meglio, se “formulare”).

Ora, a parte l3 “complessità” dell’argomento (che è come un firewall), vai Oltre Orizzonte e... trova il modus di auto decodificare a livello sostanziale, il significato di ciò che s’emana ovunque, comunque e quantunque, a prescindere dal contesto che, può apparire “difficile” ma (ma) – nota sempre bene (accorgiti) – significa:
come un disco rotto (o un3 lagna) che continua ad auto riproporti sempre l3 stess3 “nota (o annotazione)”, poiché centrale, portante e distribuit3.
Kant e il ruolo del predicato di esistenza nella refutazione dell’argomento ontologico.
L’argomento ontologico come prova dell’esistenza di Dio ha sempre fatto molto discutere, ma altrettanto discussa è forse la refutazione che ne dà Kant nella sua Critica della ragion pura, nella sezione della Dialettica, con la celebre affermazione che “Essere… non è un predicato reale…”…
Partendo dall’analisi che ne fa Hintikka, cercheremo di capire la struttura dell’argomento ontologico, per poi analizzare la refutazione datane da Kant, con lo scopo di capire più precisamente in cosa consista la sua tesi sull’impredicabilità dell’essere.
Hintikka ricostruisce l’argomento come segue:
Dove “N” è l’operatore di necessità e d sta per Dio.
Lo sbaglio consiste nell’inferire dall’idea logicamente (ma anche banalmente) vera che necessariamente, esiste un individuo, tale che se qualsiasi cosa esiste, esso esiste (cioè l’esistenza di un essere in generale), . quella per cui esiste un essere necessario, cioè Dio.
Hintikka riconosce nello scambio tra l’operatore di necessità e il quantificatore esistenziale, la fallacia del ragionamento:
esso è valido solo se abbiamo la seconda premessa, per cui affermiamo di identificare Dio in questo essere in generale.
Tuttavia anche questo è un punto da dover dimostrare e di cui non possiamo dire di essere a disposizione.
Anzi, come lo stesso Hintikka dimostra altrove… assumere di conoscere chi sia x (in questo caso Dio), presuppone sapere che tale x esiste.
Essendo in realtà proprio questo che dobbiamo provare, è facilmente visibile la circolarità del ragionamento
Marco Lagna Link
Dall’idea logicamente (ma anche banalmente) vera che necessariamente, esiste un individuo, tale che se qualsiasi cosa esiste, esso esiste (cioè l’esistenza di un essere in generale), quella per cui esiste un essere necessario, cioè Dio...
Assumere di conoscere chi sia x (in questo caso Dio), presuppone sapere che tale x esiste...
Essendo in realtà proprio questo che dobbiamo provare, è facilmente visibile la circolarità del ragionamento
Dopo “anni e anni” di SPS, sei in grado da te in te, “formularmente”, di auto decodificare anche tale “informazione (memoria)”? 
Sarebbe proprio il “caso” che ci riuscissi…
Perché tale “impedimento” è all’origine del “mal comune mezzo gaudio” o “circolarità (loop a progetto)” in cui sei “qua (così)”.
Laddove ti fermi sempre a “Dio”, poiché secondo logic3 (metodo scientifico) non puoi andare Oltre Orizzonte
Alias:
che cosa “ri-vela” l’immaginari3 collettiv3 “Dio”?
Che “cosa” si cela, al di là?
L’equazione a più incognite, si risolve semplificandol3 ad una sol3:
“Dio” = simbolo che indica cosa “è” ch3 si approfitta continuamente di tale situazione causale.
Quando elimini definitivamente tale “fondo scala”, ecco che inerzialmente i vasi comunicanti devono trovare necessariamente un altr3 “equilibrio”. 
E come per effetto domino, c’è mutamento sostanziale, perché… se un essere, anche singolare, diventa punto di sospensione attraverso atteggiamento “formulare”, bè… sai che significa. Vero?
William non deve fare il Re? Le parole di Lady Diana spiazzano: cosa dichiarò
“Diana si sentiva meno sicura di William…", oppure "William non vuole essere re… Non vuole che ogni sua mossa sia osservata…” sono soltanto alcune delle frasi che la moglie di Carlo d’Inghilterra avrebbe pronunciato sui suoi due figli che – a suo dire – avevano due modi molto diversi di affrontare i problemi durante la loro infanzia…
Funweek 20 marzo 2019 Link
William non vuole essere re… Non vuole che ogni sua mossa sia osservata = l’essere eco-dominante ha già risolto tale “problema”
In che modo? Non esistendo, seppure, c’è.
È semmai, ogni sottoDomin3 che deve affrontare tale “problema”. Anche se a livello di strategia (e di riflessione ambientale, ad immagine e somiglianza) ogni sottoDomin3 punta proprio a divenire come “Dio”:
nell’auto referenzialità
che sos-spinge all3 deriva l’essere “a Massa”
in termini di “credo” e di “comanda padron3”
come se non ci fosse un domani e, dunque, come se dovesse sol3 ed esclusivamente, dunque, auto sopravvivere sempre (sempre) “qua (così)”.
Poc3 e/o tant3? 
È contemporaneamente (o quantisticamente) che auto ricavi valore aggiunto:
nel/(d)al punto di sospensione, dove tutt3 è im-possibile e, quindi, dipende dall’orientamento che dai all’essere ambiente, che funziona conseguentemente.
Quando ciò diventa fattore contemporane3, l’essere dal potenziale si libera anche “in Terra”
Già. E dove, altrimenti? 
Il “problema” è che da logic3 (metodo scientifico e “Dio”) l3 “legge” non ammette che contemporaneamente chiunque sia “Dio”. 
È un3 questione persino matematic3. Vero? 
Per cui, tant’è. 
Non ci posso fare niente…”, decidi; ed autorizzi l’ambiente, allora, a seguire l3 “legge” che (nel) “qua (così)” è AntiSistema.
“Fai…”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2518
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