venerdì 12 ottobre 2018

Tappo, ti stappo.



C’è come, un certo pensiero auto ricorrente, che continua ad affermare:
“credo che c’è qualcosa/qualcun3 sullo sfondo, che fa da sfondo, e che se continui a comportarti come se non ci fosse alcuno sfondo, ad eccezione dello ‘sfondo’, cosa/chi è sullo sfondo rimarrà sempre solo uno sfondo senza senso o, se preferisci, uno sfondo ‘naturale’…”. 
Ecco, di conseguenza, l’abitudine e l’abitudine a… sopravvivere, in luogo di un altro “sfondo” possibile, poiché potenziale e non solo differenza di potenziale (da/in cui la realtà senza apparente alternativa sostanziale, AntiSistemica “qua, così”).
La bio-diversità è defunt3. 
Te ne sei accort3? Certo, non l3 sembra ma (ma) accorgiti della tendenza. È nel trend che ritrovi incorporat3 anche e soprattutt3 la strategia, quindi, cosa/chi pre determina tutt3, poiché non esiste; c’è (essendo compresenza immanifest3 eco-dominante, sullo sfondo poiché nello sfondo e, dunque, non solo sfondo che riflette tutt3 ciò che “è già success3” e, dunque, “continua a succedere”). 

Renditi conto che lo “sfondo” riflette sia cosa/chi c’è, in termini anche solo di effetto, eco, continuazione (anche se non esiste; c’è e/o s’è già estint3 ma non per quanto riguarda… la memoria ambientale frattale espansa, la guida automatica che si riprogramma in base al campione, all’esempio, alla dima, etc. ovvero di cosa/chi è grande concentrazione di massa, punto di sospensione, ragione fondamentale… a giurisdizione necessariamente globale, poiché, esiste globalizzazione planetaria, etc. etc. etc.) e, contemporaneamente, dunque… riflette poiché funzione infrastrutturale o sede permanente, continua, coerente, del segnale portante centrale e distribuito di tale memoria originale, sferica, verità di grado assolut3. 
Lo sfondo, dunque, è sede di:
chi, è in una certa posizione da sottoDomin3 (facente le veci, inconsciamente, della condizione eco-dominante, che è segnale di clock globale)
cosa, è funzione trascendente ogni parte, nonché, memoria frattale espansa (registro del funzionamento IA = sistema operativo frattale espanso; oppure, se meglio credi, “Dio”, “Natura”, “Madre Terra”, “Universo”, etc.).
Tutt3 riflette; anche ogni singolarità, poiché, dotat3 di potenziale. 
Il riflettere è, d’assieme, sia il rimandare il segnale ricevuto (diffusione per rifrazione, ricetrasmissione, testimonianza, passaparola, esempio in-conscio, etc.), che il ripensare al segnale ricevuto, anche se non perfettamente consci3 (filosofia, logica, applicazione dei valori propri e/o ricevuti viralmente attraverso il riflettere precedente, etc.). 
Ora, alle prese continuamente con l’AntiSistema, l’AntiSistema diventa (appare, si camuffa, si trasforma, sopravvive) lo sfondo naturale; ciò a cui non puoi proprio opporti, poiché, estremamente più “grande” di te o, meglio, di “te, che sei già stat3 trasformat3 nella “tua” versione edulcorata, alias, auto disinnescat3, auto depotenziat3, auto suggestionat3 in tono minore, etc. 
Ergo:
sino a quando (che è un momento, un punto… particolare dell’essere, ovvero, dell’atteggiamento di default, che viene spontaneo continuare a vivere) non diverrai “formulare (la chiave universale, in grado di ritornare a fare la differenza, cioè, di ripristinare la comunicazione dirett3 con il potenziale contemporaneo)”, di conseguenza, la realtà manifesta rimarrà “qua (così)” o AntiSistemica;
lo sfondo “naturale” che scambi sia per… lucciole che per lanterne (loop, dedalo, caleidoscopio, vortice, etc.). 
Squadra che vince… significa = moto perpetuo. 
Qualcosa che continua a funzionare, come il motore di un mezzo, sino a quando nel motore c’è carburante da “bruciare (alimentazione)”. 
E, indovina un po’, guarda non caso… l’AntiSistema si “nutre”, assimila tutt3 ciò che è realtà manifesta “qua (così)”, poiché, ad immagine e somiglianza = causale. 
Il fenotipo esteso, frattale espanso, dell’eco-dominante è l’eco-dominanza;
il paradigma che avvolge il globo interamente, come un velo d’inquinanti che, certamente, oltre che ad asfissiarl3 ed asfissiarti, indica anche la provenienza (oltre che la destinazione d’uso), l’origine, di tale compresenza chimica artificiale, di parte, proprietà privata, etc. che, come per la finanza speculativa d’ordinanza, condivide i debiti e privatizza gli utili:
dove tale condivisione “è” la creazione del “problema” e la spalmatura dell3 stess3 collettivamente
dove tale privatizzazione “è” il mantenere per sé il proprio vantaggio, a scapito della condivisione strategica di ogni scarto, che è già stat3 industrializzat3 (economia circolare) di modo che “non si butti via, mai nulla… poiché tutt3 fa brodo”.
È una strategia assolutamente perfetta, di perfezione assolut3. 
Un impero globale che non esiste; c’è
Laddove, non ti resta che la narrazione sui generis della memoria frattale espansa (riflessione), al fine di ritornare ad accorgerti e, dunque, ricordare attraverso l’esperienza originale, che è – appunto – memoria universale, incancellabile nonostante qualsiasi strategia, persino, perfett3. 
Come puoi, infatti, andare a cancellare qualcosa che è… ovunque, comunque, quantunque? 
Non puoi, se non all'apparenza o indirettamente (facendo credere che/a/di/in...).
Quindi, andando a creare un “velo” che copr3 sempre, integralmente, tale riflessione ambientale.
La caratteristica che continuerà ad esserci ma (ma) per “te”, a non esistere. Allora, è logico dedurre che sei tu a diventare “tu”, al fine di obbedire al comando post ipnotico “naturale” eco/dominante (per mezzo di ogni sottoDomin3), che tendi a scambiare per luogo comune, abitudine, auto conv3nzione, norma, normale, normalità, etc.
“Mi piego ma non mi spezzo” significa, di conseguenza = sopravvivo (mi adeguo, obbedisco).
Fatto salvo, che cosa? L’onore? 
Suvvia. Quando onore, morale, etica, etc. diventano asset da tradare alla Borsa Valori, sul Mercato del miglior offerente, di conseguenza, non c’è più nulla di sfericamente accettabile
Tutt3 ha un prezzo, come ogni genere di merce espost3 al supermercato oppure da Cartier. 
Rimane originale ogni mosca bianca, ma (ma) comunque sempre espost3 a detta radiazione AntiSistemica e, dunque, globalmente avvolt3 e fagocitat3 dalla/nella conv3nzione altrui di… essere nel giusto (e, combattere per/in tutt3 ciò).
Quindi, la censura scompare poiché la Massa diventa auto censurante:
“volete libero Gesù o Barabba?...”. Ok? 
È la Massa ad operare in tal senso, ma (ma) come se… automatizzat3 al/nel farl3, ossia, a divenire “così (qua)”. 
Nota bene, di conseguenza, come 1- nell’AntiSistema, la Massa ha sempre funzionato in tal modo (dal momento di “è già success3” in poi) e 2- come il riflesso della “moderna” tecnologia abbia perfettamente clonat3 tale segnale portante (compresenza immanifesta) nella caratteristica funzionale medesim3:
non località, ubiquità, leva, globalità, wireless, etc.
ti “dicono” forse qualcosa in più, rispetto a ciò che sembrano, ovvero, solo tecnologia, progresso, civiltà, evoluzione, cambiamento, agio, comodità, etc.?
Probabilmente, no. Assolutamente, sei auto indott3 a non affrontare mai (mai) temi tanto scottanti, alias, sempre attuali al livello significativ3. 
Sì. Un atteggiamento che devi tenere lontano da te, pena il ritornare… te, dal momento in cui “ora” sei… “te” nel “qua (così)”.
La strategia è oltremodo, chiar3; anche se non evidente a prima vista, il ragionamento e l'interesse (perché, infatti, fare un salto nel buio e rischiare di perdere… “tutt3”?). Vero?
Ho sempre detto che era un pericolo pensare qualcosa in sua presenza. Perché… l’avrebbe colta. Aveva l’incredibile capacità di percepire le vibrazioni degli eventi”.
Henry Kissinger (in “Agnelli”)
Come un… predatore. 
Osservane lo sguardo. Intenso e “bello” quanto quell3 di una tigre. Un animale feroce che è divenut3 tale, perché costrett3 dall’ambiente a dover solo sopravvivere, continuamente
Ambiente che è un riflesso. Ambiente che riflette, però. Ergo:
ambiente che evidenzia l’esistenza della compresenza, necessariamente, eco-dominante. Poiché, se (se) tale origine fosse divers3, altr3 (come l’immagine bonaria “Dio”), l’ambiente non potrebbe riflettere in tal modo, che è AntiSistemic3. 
Perché sopravvivi? Perché, c’è troppa gente sul Pianeta? No. Pensa all’antichità: 
quando vivevano, in rapporto, poche persone ed ognun3 di ess3 aveva teoricamente, potenzialmente, a disposizione ogni ben di Dio. 
Eppure, sopravvivevano ugualmente. Perché? Perché erano, forse, “primitiv3, selvagg3, ignorant3, etc.”?
No. La “modernità” è sempre stat3 tale. L’ingegno, anche. 
Così come l’intelligenza. Allora
La sopravvivenza “è” un marchio
Il segno auto distintivo del “a monte” o, meglio, della sua “natura (carattere, intenzione, strategia, interesse, etc.)”. Sulla Terra si sopravvive, sempre, nonostante ogni apparenza “moderna”, poiché, sulla Terra c’è compresenza eco-dominante e, a cascata, sottoDomin3 (potenzialmente chiunque). 
È semplice logica. Auto deduzione. 
Qualcosa che è sempre meglio di... lasciarsi andare alla corrente, inerziale, “Dio” = credo; ovvero:
non so che fare, pensaci tu (hai il mio permesso non scritto… Come succede quando sottoscrivi un contratto telefonico, da/in remoto, vocalmente e spesso inconsciamente). 
Sei attaccat3 in tale forma piramidale, che è gerarchia.
Sei (nel) “qua (così)”, in un incanto globale. 
Dove... ogni singolarità crede di appartenere alla specie umana, laddove non esiste, tuttavia, alcuna “umanità”. 
Come, forse, puoi notare… è tutt3 “parlante”, ossia, significa. 
Ora, il significato può essere anche fatt3 traslare di piano, ma (ma), a quel punto/livello/momento non sarà più sferic3, ovvero, “formulare”. 
Quindi, la via di ri-uscita dal “qua (così)” sta nel renderti conto di essere nel “qua (così)”;
attraverso quali indizi, prove, dimostrazioni?
Semplicemente, per mezzo di/del… tutt3, quando sei tu ad essere “formulare” e/o la chiave per l’auto decodifica ambientale, a prescindere dall’interferenza AntiSistemica, che ricopre tutt3 ma, non può nulla quando tu sei “formulare”.
Dopo la guerra… “l’Italia era pressoché distrutta. Niente ponti, niente fabbriche. E un’altissima disoccupazione. La gente era davvero in pessime condizioni. Ma, poi, all’improvviso, accadde qualcosa. Stiamo parlando del cosiddetto miracolo economico.
Una rinascita dell’economia”.
Giorgio Garuzzo (in “Agnelli”)
Le “pessime condizioni” sono inerenti alla mancanza di “industria”. E non alla mancanza di… te; dato che sei già divenut3 “te”. 
Il dramma è a/in quel livello di fondo, essenziale. Il dramma non è la mancanza di infrastrutture, di economia, di “necessità” artificiali come denaro, credito/debito e lavoro, ma, di... umanità.
Ma, poi, all’improvviso, accadde qualcosa= strategia da “a monte” (sottoDomin3 industriale). 
Non “qualcosa” di casuale, bensì, secondo lucida e spaventos3 strategia, che non guarda mai in faccia a nessun3, facendo terra bruciata quando serve (con la storia, che è deviata, a narrare sempre versioni distorte s’eppure accattivanti, dato il vuoto di memoria massivo che rende affascinante pensare romantic3/teorica mente a ciò che “è già success3”).


Questo inaspettato boom economico, portò all’apertura di moltissime nuove fabbriche che diedero il via alla ricostruzione…”.
Vendeline Von Bredow (in “Agnelli”)
Di “inaspettat3”, non ci fu e non c’è mai (mai) niente, “qua (così)”. 
Credi, davvero, che fior di capitali imprenditoriali abbiano scommesso sul nulla, rischiando il proprio baratro? 
Non si tratta di immaginare il Signor Brambilla, benintesi. Si tratta di sottoDomin3 di livello “capitale”, seppure mai (mai) eco-dominante, che s’è già estint3 e dunque non può corrispondere fisicamente a niente, nulla, nessun3 (è, piuttosto, come pregare Dio o adorare il Diavolo = simbolica mente).
Quindi, se agganci il livello industriale, sei sufficientemente nelle “vicinanze” di tale luogo comune d’emissione radioattiva globale. 
Fermare tale fermo immagine, significa = arrestare parte del segnale portante eco-dominante, che è ormai una scatola vuota che continua a funzionare per default, come routine, per auto programmazione, funzionalmente, etc. da/in cui ogni sorta di ad immagine e somiglianza a qualsiasi livello, natura, conseguenza, etc.
Ad un certo punto... la “purga”, questa volta scattò come onda di ritorno, da oltre oceano; 
l’ex colonia dell’allora impero britannico, divenut3 nuovo mondo ovvero un’unione di Stati (Usa), progettò la “liberazione” del vecchio continente, dal nemico pubblico numero uno, o, impero nazifascista (Terzo Reich, soprattutt3) che prometteva di non essere né pesce né carne, incarnando semplicemente se stess3, in una maniera che incrinava ciò che attraverso la rivoluzione industriale si era già fatt3 largamente “avanti”:
il mondo industriale, necessitava di un’onda d’urto tale da distruggere per alfine ricostruire, sì, ma tutt3 nuov3, da capo, da zero, dal fondo, dalle fondamenta, etc.
Serviva un capro espiatorio.
E… l’Europa aveva troppa “tradizione (storia)” per reggere infrastrutturalmente al disegno (progetto) industriale “moderno”, che progettava un mondo… “migliore”. 
Il taglio fu netto, infatti. 
Attraverso la riproposizione della consueta ricetta alla “caccia alle streghe”, venne eliminat3 chi risultava come controproducente, relativamente all’intenzione industriale. 
Qualcosa che fu, era ed “è” in ogni Stato, a prescindere dall’orientamento apparente poiché evidente. 
Qualcosa che “è” qualcun3. 
Un lignaggio che si è espans3 come funghi dopo la buona stagione o semina/coltivazione (progetto).
Non è utile nemmeno alludere a quest3, piuttosto che a quest’altr3 movimento, partito politico, concentrazione d’idee, etc. Poiché, tutt3 ciò serve solamente per auto confondere ogni sorta di libero e spontaneo pensiero auto deduttivo “formulare”. 
Immagina un’onda, che arriva e colpisce tutt3, ovunque, globalmente. Qualcosa che parte da un punto (di sospensione) per poi deflagrare (Big Bang) andando così a caratterizzare, comunque, l’ovunque.
Ecco il “qua (così)”:
il “è già success3”.
Con la “modernità” a siglare il “continua a succedere”, dal momento in cui chiunque è sempre più “modern3” di chi è venut3 prima.
Ok?
Se fai di conto, anche sol3 due calcoli della serva… ti accorgerai che lo “spazio” che separa le due prime rivoluzioni industriali è compatibile - in termini di “tempo” necessario per riformare una base sufficientemente stabile e proattiv3 – con la formazione (programmazione) dei due altri grandi eventi del ‘900, ossia, le guerre mondiali (il rullo compressore, con la capacità del solco dell’aratro).
Pur essendo sottoDomin3, tali forze, fanno comunque (sempre) le veci eco-dominanti.
Per cui, è possibile - senza perdersi nulla a livello significativ3 – assumere la spira sottoDomin3 industriale (proveniente dall’età dell’umanesimo o, meglio, d3l rinascimento – 1400 circa – in quanto a linea di trasmissione e di testimonianza ultra secolare, del potere che ha creat3 “necessità” quali il denaro/possesso ed il lavoro/schiavitù indirett3), in quanto trait d’union tra eco-dominanza e realtà manifesta ad hoc (Doc) “qua (così)”.
Più semplicemente o, a livello di analogia frattale espansa, il sottoDomin3 industriale è il s-oggetto “zero”, più evidente, fisic3 ed approcciabile al fine di toccare con mano la compresenza immanifesta eco-dominante (la ragione fondamentale della “forma” sociale, ambientale, globale, umana).
La velocità di un convoglio è sempre paragonabile alla nave più lenta del convoglio. Poi viene un momento in cui la nave più lenta diventa troppo lenta. Allora la si abbandona e da quel momento va alla deriva”.
Gianni Agnelli
Marotta docet?
Quando (se) ti accorgi di un sottoDomin3 di tipo relativamente piccol3 e limitat3 localmente, ben presto (quando servirà), ti renderai conto, che cost3i tenderà come ad auto eclissarsi nel “nulla”, dando luogo a scandali, fallimenti, etc.:
viene un momento in cui la nave più lenta diventa troppo lenta. Allora la si abbandona e da quel momento va alla deriva
Il ramo diventa secco e, quindi, “necessita” di essere potato, tagliato, eliminato, etc.
C’è, dunque, una strategia estremamente efficace, “a monte” dell’inimmaginabile e dell’immanifestazione. Stai, dunque, “toccando con mano” ciò/chi non esiste; c’è.
Immagina un tappo di plastica a spirale corta (sul modello Tetra Pak):
il tappo non serve a nulla, senza la parte che l3 ospita/riceve (sede)
ossia
la copia speculare, che si adatta perfettamente al lavorare/agire (funzionare) d’assieme.
Quando tappo e sede si uniscono, secondo scopo originale, danno luogo ad una forza (connubio) simile al campo magnetico gravitazionale:
puoi riuscire a staccarl3, ma (ma) solo imprimendo intenzione con una certa insistenza nella direzione contraria a quell3 che ha creat3 tale ri-unione.
Ovvero:
quando “il dado è tratto”, la situazione è in stallo (funziona per come è stat3 progettat3)
e
alfine di poter essere agente sovran3 di cambiamento
occorre che, in un certo senso, tu riesca a “svitare” le parti, altrimenti, assolutamente coes3
dunque
non dispost3 (ma pre-dispost3) al cambiare di stato.
Ecco cosa/chi “è” lo status quo. Il paradigma. La “normalità” di/in un certo luogo comune (conv3nzione, tradizione, abitudine, credo, consuetudine, etc. = assuefazione, incanto, intenzione altrui mascherat3, rivelat3, da “Dio”, “Natura”, “Universo”, “Madre Terra”, “Progresso”, “Modernità”, “Evoluzione”, “Civiltà”, “Costituzione”, “Patria”, etc.).
Il “segnale” rifless3 è sempre semplice, poiché, chiar3, sferic3.
Sei “tu” che distorci tutt3, poiché, c’è compresenza eco-dominante che funge da interferenza ambientale del tutt3 “normale”, ossia, che normalizza ogni situazione ad immagine e somiglianza (l’ambiente risponde, riflette, consegue, etc. a cosa/chi è grande concentrazione di massa, punto di sospensione, ragione fondamentale, etc. anche se immanifest3 e dunque non esiste per “te”; c’è).
Ma che “bella” storia. Vero? 
Solo che difficilmente potrai narrarl3 alla prole che fatica ad addormentarsi, perché ti sembrerà che potrebbe ulteriormente terrorizzarl3. 
Non sembra qualcosa di rilassante. 
Perché narra dell’autentica “forma (storia)” del mondo, “qua (così)”. Qualcosa che, tuttavia, ha in sé tutt3 la morale im-possibile ed in-immaginabile = potenziale
Che ne sai di come può reagire chi ti ascolta?
Non lo sai; l’immagini, traendo spunto proprio dal fatto che sei tu, fondamentalmente, a non crederci.
Tu/“tu” che fai da tappo (che ri-educhi), tra te, “te” e “tu3” figli3. Ogni decisione che prendi, quale versione di te/“te” l3 prende? Non sarai d’accordo ma (ma) sei come un impianto (dispositivo) ricetrasmittente:
ricevi e trasmetti
ricevi e rifletti (rifrangi)
ricevi ed educhi
ricevi - rifletti (potenzialmente rielabori, auto deduci ed arricchisci significativamente) – e…?
Se il mondo non cambia mai (mai), nonostante ciò a/in cui tendi a credere “qua (così)”, significa qualcosa, che “è” qualcun3, avente un cert3 “stile”. No? 
Oppure, preferisci credere alla/nella versione dell’evoluzione naturale, secondo cui, il cammino umano è in una sequenza che continuamente tende a… “migliorare”? 
Or dunque, quale “miglioramento” sostanziale è intercors3 tra l’era primitiva e l’”oggi”
Si tratta di… cosa? 
Del passaggio dalla caverna alla casa, in città. Stop. 
Senza tale “riduzione” frattale espansa, continuerai a credere nelle favole.
Semmai, se proprio intendi fare una trasposizione essenziale, immagina l’epoca primitiva come il “momento” prima dell’avvento eco-dominante, prima del “è già success3”. Ergo? 
L’essere umano è solamente una scimmia? No. 
È potenzialmente, tutt3. 
Ma (ma) dipende… dal come/cosa/chi “succede”, dal momento in cui il “qua” è Spazio Sostanza che può assumere qualsiasi tipo di forma, versione, scenario, esperienza, etc. sempre ad immagine e somiglianza del “pilota” che diventa, dunque, “automatico”, ovvero, rifless3, eco, conseguenza, etc.
Non auto decadere, ogni volta, nella trappola di “natura” AntiSistemica:
il momento primitivo è un punto (più che un’era).
Semplifica. Vai al sodo e rimanici coerentemente
Da quel luogo comune (in cui non eri una scimmia, bensì, eri diversamente rispetto ad “ora”) non è scaturit3 nulla, nella misura in cui… “è già success3” qualcosa/qualcun3, che da lì in poi è andat3 come ad interferire e deviare ogni pregresso, andando a cancellarl3 dalla mente (tramite la formazione dell’area riservat3, de-privat3, dell’in-conscio) e, dunque, creando ogni condizione ambientale, territoriale, infrastrutturale, etc. per impossessarsi del “tuo” futuro “qua” nel collo di bottiglia personalizzat3 “così”.
Non ci credi? 
Non importa, poiché, tant’è. 
Anzi, importa, allorquando potresti potenzialmente ancora “Fare” qualcosa, sfericamente
Ovvero, il motivo per cui “non te ne importa”, in quanto comando post ipnotico (incanto) auto derivante da “tu sai cosa/chi”, ormai, anche se (se) ricavi sempre il medesim3 tipo di insegnamento:
“non ci posso fare nulla”.
Sei come un motore acceso che gira continuamente “in folle”, andando però ugualmente ad auto alimentare ed automatizzare il funzionamento d’assieme, che non è un dettaglio bensì è in ogni dettaglio che d’assieme fa la differenza, nonostante la tua presunzione di fermezza.
Non a caso, incarni proprio il principio di un gruppo elettrogeno, di una pompa, di una vite senza fine, etc. 
Laddove non esiste il movimento, in termini di “muoversi orizzontalmente (infatti sei in una ruota che gira su se stess3)”, ma (ma) esiste il movimento inerziale (conseguente) che serve per mantenere “acces3” l’AntiSistema = significato.
Ossia, senza il tuo contributo, tutt3 si ferma.
Il che, non è proprio ciò che più temi, bensì, si tratta della massima efficienza significativa, allorquando ti rendi conto di essere in trappola in qualcosa dove “chi si ferma è perdut3 (loop)”.
Sei perennemente inseguit3 e, dunque, scappi sempre, dalle “tue” peggiori paure.
Come la mano, immanifest3 (“apparente”) che simula un/il mostro, alla luce artificiale di una torcia, che proietta l’ombra (ed il “segno” di tale compresenza, strategia) sulle pareti della Caverna, da/in cui estrai continuamente input da elaborare AntiSistemicaMente, attraverso il codice della paura, da cui ogni forma di sopravvivenza possibile ed immaginabile.
Da quanto, Platone ha tramandato tale vicenda?
Evidentemente, da troppo poco “tempo”, a quanto pare, se ancora le “cose” continuano a funzionare in tal modo.
Era già chiar3, quando era in vita. 
Perché è sempre stat3 “così (qua)”. 
Quindi, Platone sopravviveva già nell’AntiSistema, se l3 denunciava in tal modo.
Pensa a tale lunghissima storia:
in quale misura, dunque, credi di sapere cosa/chi “è già success3”
se la storia è continuamente deviat3, poiché, causalmente interferit3?
Non sai nulla, significativamente. Però, puoi ricordare tutt3, poiché, potenziale contemporaneo.
Dipende… dal tipo di atteggiamento che “auto indossi” ed incarni:
quando sei “formulare”
sei in te, sempre.
Avendo fiducia, agendo/essendo da/in “lì”, “il tempo ridiventerà galant-uomo/donna”.
Come la coppia “s-tappo”, che agisce d’assieme sulla/nella situazione “auto contenente” tutt3 ciò che non è tappo, ma contenut3. 
Ergo, chi fa da tappo, contiene
Rovesciare tale “vaso”, significa = auto liberare ciò che non si crede nemmeno schiav3, sopravvivendo per auto adattamento ad/in ogni condizione ambientale interiore (Caverna).
“Fai… di auto svitarti, poiché, chi è… svitat3, è… Oltre Orizzonte, piuttosto che convenzionalmente pazz3, paranoic3, ‘fuori’, etc.”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2407

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