venerdì 17 agosto 2018

Atteggiamento, comportamento, realtà manifesta.




Quale tipo di “programma” coinvolge, predetermina e caratterizza, “qua (così)”? Se (se) proprio “ci credi”, puoi riuscire ad auto ricavarl3 (anche se sarà come aprirti una via all’interno di una selva oscura, in cui – però – non ti sei smarrit3).
Sulla base della sollecitazione pubblica del sottosegretario Rixi, e per favorire lo svolgimento delle preziose attività di soccorso, Autostrade per l'Italia annuncia che "le ambulanze non pagheranno più il pedaggio sulla propria rete. La decisione ha effetto immediato…".
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Accostare le notizie, ha il significato di comparare non localmente ciò che accade nel mondo (che è una sola distesa di terra, apparentemente – in superficie – separat3 da acqua, usi e costumi, tradizioni, credo, giurisdizione e leggi).
Certo, saranno successe anche cose meravigliose, ieri, ma… “qua (così)” la positività è un corollario, ovvero, è portante quanto un soprammobile che s’impolvera regolarmente, senza una regolare “manutenzione”.
È la negatività che prevale nell’AntiSistema, laddove l’equilibrio è di/in parte e, dunque, è in una situazione (livello) di sostenibilità che, per comprendere e ricordare, occorre espandere il proprio punto di vista, aprendo al “sentire”.
Accorgersi dell’autentica “forma” ambientale, sociale, umana… significa proprio unire i puntini all’evidenza di una necessaria compresenza fondamentale (portante, centrale, distribuit3), anche se immanifest3 per ragioni strategiche (nel film Black Panther, la capitale del regno di Wakanda esiste proprio in una simile accezione).
Tale “forma” deriva dall’intento di cosa/chi ha interesse a/che... lo status quo sia esattamente come la realtà manifesta dimostra, rileva, rivela (cela, appare).
E, ciò che non riesci a mettere a fuoco (ricordare) è proprio l’immensa portata di un piano (“sogno” o progetto) capace di avvolgere, con le proprie spire, un intero Pianeta (del resto, quale strategia migliore esiste, dal punto prospettico della im-manifestazione, al fine di prosperare e contemporaneamente non esistere ma esserci?).
La globalizzazione, ma sin da prima, la storia che narra di imperi (sempre più grandi), dimostra a livello di analogia frattale espansa tale significato. Eppure, essendo – la Massa – già stat3 “lavorata ai fianchi”, la logica ricorrente non prende in considerazione tale portata del renderti conto della situazione globale, dettaglio per dettaglio, poiché…
Che cosa?
Perché un certo tipo di “ragionamento” non sembra avere autorità?
Immagina la risposta partendo da ciò che regolamenta, regolarizza (e, dunque, permette o meno):
la legge, il credo ed il metodo scientifico
relativamente alla realtà manifesta passat3, presente, compresente e futur3.

Qualcosa che prende in considerazione, come già per lo spettro della luce visibile, solo una piccola parte del tutt3 che, sostanzialmente, è ambiente auto riportante memoria di ciò che “è già success3” e continuerà a succedere, se (se) in assenza di correttivi alla rotta impostat3 in sede di punto di sospensione eco/dominante + sottoDomin3.
A partire da un certo e-vento, infatti, la situazione globale terrestre ha assunto progressivamente quella stess3 “forma”
un po’ come puoi auto constatare attraverso il crollo del ponte di Genova, che ha messo in ginocchio la circolazione stradale (e non solo), ovvero, l’abitudine ad assumere quella direzione al fine di viaggiare speditamente da una parte all’altra della regione, sovrastando il traffico cittadino del capoluogo di regione. 
Il “è già success3” intacca lo status quo precedente.
E... quando avviene a livello fondamentale, attraverso la grande concentrazione di massa (potere a giurisdizione planetaria), apporta modifiche epocali a/in tutt3 ciò che aveva una certa “forma”, in precedenza. 
Uno scontro tra la Terra ed un asteroide, ad esempio, lascia sempre il “segno” e, se il corpo celeste è significativamente grande, può far sprofondare l’intero Pianeta in un’era glaciale, oppure, estinguere persino la vita, o un certo tipo di vita.
Tale portata dell’evento, “a monte”, ha solo conseguenze, dato che nel post-durante la Massa tenderà come a perdere la memoria relativamente all’evento scatenante. 
Intergenerazionalmente, infatti, alla memoria diretta che assume e si fissa diversamente, attraverso l’ambiente stess3 (codificandosi), si affianca l’auto sovrapposizione di stato/strato, che permette la continuazione dell’evento “sopravvivenza”, respirat3 progressivamente come se… fosse “norma”. 


La memoria di ciò che fu, tuttavia, non scompare (non si dimentica) mai, accumulandosi – come livelli di sedimentazione della/nella roccia – ambientalmente
Il “problema”, semmai, non è dunque la mancanza di informazione autentica, bensì, è la modalità attraverso cui recuperare (ricordare) tale “scatola nera” a livello originale. 
Non a caso, “qua (così)”, esiste il fenomeno dell3 fake news. Ossia, l’interferenza che devia e sfocia nell’aberrazione del ricordo, nella logica conseguente sempre al “è già success3”:
a quel momento che non ha mai smesso di complottare ed edificare il mondo a propria immagine e somiglianza (ovvero, nella caratteristica ambientale che ritrae sempre tutt3 e ricorda coerentemente qualsiasi s-oggetto/evento-situazione, vicissitudine, dettaglio per dettaglio e d’assieme).








Analogamente = allo stesso modo, ti puoi accorgere (ricordare = auto decodificare l’accaduto) significativamente di ogni e qualsiasi fatto storico che - se in qualcosa che non si evolve ma si trasforma sempre in “nuove” versioni di se stess3 - dà luogo conseguentemente sempre alla medesima situazione di fondo, centrale, portante e distribuit3). 
Dunque, quando si tratta del “Fare”, che cosa s’intende
Innanzitutt3, la questione è relativa all’atteggiamento che s’incarna e, dunque, si “è” e si continua ad essere (coerenza).
Da cui si genera il comportamento che, nella realtà manifesta, dà luogo alla continuazione – o meno – del paradigma in corso d’opera (funzionamento). 
Il comportamento è come ciò che si scatena (viene autorizzat3) a livello di programmazione, per quanto concerne un dispositivo tecnologico “moderno”. Ed il programma è proprio ciò che sostanzialmente significa l’atteggiamento, nel “caso” della singolarità umana “qua”. 
“Muoverti” secondo un certo tipo di atteggiamento, equivale a dire che:
se sei in una forma sociale in cui 1) serve il denaro per sopravvivere (credo) e 2) il denaro lo devi in qualche modo guadagnare, nonostante 3) non trovi lavoro, allora 4) prenderai in considerazione di andare a rubare, sempre per 5) continuare a sopravvivere “qua (così)”.
Ma (ma) – in – tutt3 ciò, non significa che esiste una sola forma di normalità, seppure ogni circostanza tende a fartel3 immaginare, calcolare, pensare, ragionare, etc.
Ecco che, di conseguenza, l’atteggiamento che incarni – in coerenza – ti rende te oppurete (quando sei al servizio della differenza di potenziale, rispetto a te, che ti ha senza per/con ciò rendertene nemmeno conto, poiché… normale: così fan tutt3)”.
E non a caso, nulla è lasciato al caso, in termini di ciò che significa l’atteggiamento. Ovvero:
ricevere una certa educazione.


Lo “Stato” ha di fatto l’autorità per rendere obbligatori3 la fase cruciale dell’educazione (essendo un “diritto”, vai a scuola per default); la preparazione all’avvento dell’introduzione in società e nel mondo del lavoro, alle prese con la finanza predatrice e speculatrice, capace di rendere tutt3 ciò assolutamente (o, meglio, relativamente a…) “normale”. 
Quando passi le tue prime due decadi di vita, sui banchi di scuola, auto indottrinat3 nella parte di lezione che ti aspetta (“tocca”) - nonostante ogni tua giovane reazione - in conseguenza di una simile “preparazione”… poi assumerai i panni di chi sei già “destinat3 (programmat3)” ad addivenire nell’AntiSistema;
nel luogo comune in cui è al bando proprio quel tipo di atteggiamento “formulare”, che promette giustizia sferica in luogo della “giustizia uguale per tutti”, che sai molto bene – attraverso le tue vicissitudini – che cosa esattamente sia, contraddistingua ed indichi. 
Vero?
Bé… la “cosa” è alquanto pretenziosa. Infatti, diciamo che ti auto limiti “qua (così)” a:
misurare sulla tua pelle, che cosa significa
ma (ma)
assolutamente, non… chi significa.

Cosa = luogo comune (in cui abituarti a tutt3, ignorando)
Chi = ragione fondamentale (a cui poter rivolgere ogni tua intenzione).
Mantenendo il completo riserbo, relativamente al “chi”… anche accorgendoti del “cosa”, ti viene sempre a mancare il riferimento auto motivazionale capace di fare la differenza, ossia, per riallineare il potenziale, convergendo nel punto di sospensione da cui ti sei già manifestat3 (e, poi, auto disgregat3 “qua, così”) che non è assolutamente differenza di potenziale, dato che il potenziale è sempre... potenziale:
riesci ad immaginare il potenziale che viene autenticamente meno?
No.
Perché, quando non credi più che ci sia nulla da fare, stai solamente languendo nella differenza di potenziale, avendo dimenticato cosa significhi il potenziale. 
Ossia, sei alle prese con un abbaglio che è riuscit3 a sostituirsi alle tue certezze precedenti. 
Qualcosa che è qualcun3. E qualcun3 che nel durante può anche essersi già estint3.
Anche se in un ambiente caratterizzat3 dalla forma funzionante a loop (la deriva della memoria, l’incanto, l’automazione assordante ma non assurda… in termini di continuità funzionale), il “motore” è sempre in azione, a prescindere se esista ancora chi l’ha dotat3 del “rumore” caratteristico (vita).
Immagina ciò, ad esempio… a partire da chi ha saputo caratterizzare la società (ad esempio, Ford) e “ora” non c’è più ma (ma) comunque le “sue” auto continuano ad imperversare lungo le vie del mondo.
Con le “sue” aziende che funzionano ugualmente, nonostante tale dipartita. “Segno” che:
nonostante chi ha concepito qualcosa, sia defunt3
il suo “marchio”, comunque, continua ad esistere (funzionare, agire, interessare, significare).
L’ereditarietà – attraverso ogni forma del possibile – rappresenta proprio tale moto di continuazione del “è già success3” che, giurisdizionalmente, dunque puoi arrivare ad espandere ed estendere addirittura a livello planetario.
Perché no? Non a caso, infatti, ogni religione narra (“ricorda”) di varie forme di “Dio” che significano tutt3 lo stesso evento:
la creazione (dunque, qualcosa che riguarda l’interezza terrestre).
La massima giurisdizione sulla/in Terra è il “marchio” planetario, che nell’immagine “Dio” conferisce a qualcosa/qualcun3 tale potenza, ovvero:
una proprietà privata (“qua, così”).
La situazione “formale” che auto caratterizza il “normale” svolgimento di/in ogni attività terrestre, a prescindere dalla latitudine in cui avviene il tale evento. 
Ossia, la dimostrazione che… sostanzialmente… non esiste alcuna bio-diversità, nell’accezione a/in cui ti sei abituat3, assistendo passivamente alle trasmissioni Tv del rullo compressoreQuark”, ad esempio. 
Ovvero, una questione di (auto) educazione (abitudine a)
Infatti, quando non hai più un tuo punto di riferimento precedente (e, ricorda, che ti manifesti senza memoria), sei alla completa mercé di cosa/chi gode d3l vantaggio di non esistere ma esserci, avendo già pianificat3 la “tua” intera vita AntiSistemica. 
Se poni attenzione e ti accorgi, di fatto, la vita è (in) una serie di fermo immagine, che la regolamentano come se (come se) fosse “normale” solo ed esclusivamente “così (qua)”:
gradi scolastici (preparazione)
lavoro
pensione…
Con nel mezzo ogni sfumatura sul tema, che nulla toglie a questa programmazione ambientale (regola sociale). 
L’intera fase scolastica (educazione) serve per prepararti:
al mondo del lavoro.
Laddove, nella “tua” mente viene personalizzat3 il programma (atteggiamento) attraverso cui espleterai, a livello di comportamento, l’osservazione dei precetti sociali che auto delimiteranno la “tua” vita, nelle anse che la legge prevede (paradigma).
Una volta formatasi tale “Rete” interiore (carattere), ad immagine e somiglianza… clonerai l’interno (che è già la copia dell’esterno, nonché, l'intenzione eco/dominante + sottoDomin3), andando a rinforzare l’ambiente (esterno);
il tutt3, senza dare nell’occhio, in termini di... mangiare la foglia
Semplicemente, soffrirai sopravvivendo ma (ma) così fan tutt3, per cui, ti sembrerà sempre “normale”. 
Alle lamentele seguirà costantemente lo sconforto e la depressione, anche se la “necessità” lavoro avrà sempre la priorità:
chi si ferma è perdut3.
Sino al momento in cui la corda si spezzerà, assumendo le conseguenze in quanto a... “malattia” e, da lì, passando per l’intera trafila medico/sanitaria, che prometterà di rimetterti a nuovo al fine di auto riportarti esattamente dove hai subito il crash
Chi ottiene qualche forma di invalidità non è assolutamente al sicuro, bensì, è talmente sprofondat3 dentro ed immedesimat3 – nella sopravvivenza - tanto da recitare la parte nella parte, che non differisce sostanzialmente dal copione che, comunque, continua ad imporre l’unica trama ricordat3 “qua (così)”.
Ergo:
lo status quo poggia su un modello “educativo”
che è l’atteggiamento interno (l'intenzione della ragione fondamentale)
da cui il comportamento esterno, clonato a livello di Massa (e l'in-conscio = nel conscio).
Se (se) “Fai… che tale atteggiamento divenga ‘formulare’, di conseguenza, lo status quo si dovrà auto adattare - replicare - in luogo di fungere da dima AntiSistemica”.
Che cosa ci si mette dentro a tale atteggiamento?
Ecco il “programma (la 'formula')”:
in base al contenuto
ti comporterai di conseguenza
andando ad auto alimentare lo status quo (trasformazione)
oppure
andando ad evolvere.
Semplicemente, non ci puoi proprio credere. Vero? 
La realtà deve essere, infatti, complessa.
Ovvero, non l3 devi ricordare per ciò che “è”, incarna e rappresenta. Poiché, esiste l’interferenza che decide anche per “te”, che è normale “qua (così)”.
Falla finita, allora. 
Perché recitare continuamente in un “sogno” tanto terribile?


Evolvere sfericamente comporta una serie di step. Il più attuale prevede l’utilizzo della tecnologia che, “ora”, viene utilizzat3 per mantenere l’incanto:
la “tecnologia reverse
può essere utilizzat3 per riportare la Massa ad un atteggiamento “formulare”
attraverso l’esempio virale incarnat3 ad ogni livello della/nella programmazione…
"Una spietata ferocia si accanì allora su bambini, donne, anziani inermi, spezzando sentimenti e speranze, oltraggiando i loro corpi, occultando ogni segno di umanità negli stessi aguzzini…
A tanto può giungere la violenza, l'odio, la smania di dominio:
questa memoria consegna alle nostre coscienze un monito che mai può essere cancellato".
Sergio Mattarella
questa memoria
consegna alle nostre coscienze
un monito che mai può essere cancellato…
Ma (ma), se tu sei “tu”, auto decodificherai (come sta succedendo) attraverso la deviazione AntiSistemica, non rendendoti conto del valore significativo auto contenut3 in tale “monito”. 
La situazione globale è in un momento di “è già success3” e, dunque, “continua a succedere”. 
Da tale punto di sospensione, di fatto, si forma la realtà manifesta conseguente, “qua (così)”, AntiSistemica.
Un “problema” senza ombra di dubbio, correggibile, a livello sostanziale; ovvero al medesimo grado di totalità che l’ha format3, generat3 e non creat3.
       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2367