martedì 19 gennaio 2016

In caso di necessità, rompere il vetro.


 
Mater artium necessitas...
Proverbio latino, dal significato letterale:
"la necessità è la madre delle abilità"...
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Necessità e abilità = contenitori neutri di significato (che cosa ci metti dentro? Che cosa c'è dentro? Quali significati?).
Asino e cavalla (o al contrario) generano figli al “99%” sterili, perché sono di due specie diverse e l'brido non può formare una sua specie.
C’è vero somiglianza con il caso Monsanto e i suoi semi sterili?
La domanda è retorica (ovviamente):
  • la quintessenza della obsolescenza programmata
  • è la specie umana
non tanto
  • i prodotti che utilizza (consuma) la specie umana.
Sono preservate le "necessità di chi/cosa"? Non vorresti essere eterno/a?
Dunque, non sono le tue necessità, che si trasformano in "abilità (tu che invecchi e muori)"
Vivere mediamente 75/80 anni è, infatti:
controllo genetico a monte.
Qualcosa che non ricordi, per l’invasività estrema del “logo divino e… scientifico (che cela sempre un interesse dominante)”.
   

Secondo Martin Heidegger nella lingua greca antica i verbi parlare, dire, raccontare si riferivano non solo al sostantivo corrispondente logos ma anche al verbo leghein che significava anche conservare, raccogliere, accogliere ciò che viene detto e quindi ascoltare.
Nello sviluppo della cultura occidentale, a suo parere, il valore del pensare e del dire ha prevalso su quello dell'ascoltare mentre l'udire e il dire, come si riproponeva nel dialogo socratico, sono entrambi essenziali “L’udire autentico appartiene al logos. Perciò questo udire stesso è un leghein. In quanto tale, l’udire autentico dei mortali è in un certo senso lo stesso logos”…
Da un frammento di Leucippo sembra possa attribuirsi ad Eraclito un significato del Logos come "legge universale"… che regola secondo ragione e necessità tutte le cose:
Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità”.
(Leucippo, fr.2)
Agli uomini è stata rivelata questa legge ma essi continuano ad ignorarla anche dopo averla ascoltata
Il Logos appartiene a tutti gli uomini ma in effetti ognuno di loro si comporta secondo una sua personale phronesis, una propria saggezza…
I veri saggi invece sono quelli che riconoscono in loro il Logos e ad esso s'ispirano come fanno coloro che governano la città adeguando le leggi alla razionalità universale della legge divina
Un ulteriore significato del logos inteso come "ascolto"… è nella affermazione di Eraclito che sostiene che molti non capiscono la sua "oscura" dottrina poiché si sforzano di ascoltare lui invece che il logos
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Anche prendendo atto di questa sola citazione, attraverso il "bias di conferma" (di SPS), è possibile accorgersi della legge, strumento, memoria, frattale espansa.
Se non te ne accorgi, è perché “non ascolti” o, meglio, “ascolti sempre altro”. Il punto di deviazione della “tua” attenzione è come il punto fisico di rugiada o quello di ebollizione di un liquido, etc.
Esiste, è rintracciabile, ricomprendibile, dunque, prevedibile poiché – tra l’altro – ancora prima di ogni altro aspetto… è “un progetto originale sul quale è stata applicata una tecnologia/strategia a retro ingegneria, partendo dalle idee chiare/intento della grande concentrazione di massa dominante ‘qua, così’”.
Come è usuale ricordare, in SPS: è già successo.
Che cosa? Quello che più temi. Ciò che anima i “tuoi” incubi e che ti intimorisce ed impaurisce, da sempre (con l’età ti sembra cambiata la forma del timore ma, in realtà e nella sua sostanza, è sempre stata quella che ti ha interessato sin da infante).
La paura èpaura, prima di ogni altra sua interpretazione propria e/o altrui. La paura è un vaso contenitore. Dentro ci puoi mettere quello che “vuoi”, ma… rimane quello che “è”:
paura.

A sua volta, il mezzo vettore “paura” è una Applicazione (programma).
Qualcosa che credi venire da te, da dentro di te.
In realtà, qualcosa che aleggia “sopra/dentro al” reale manifesto, come puoi meglio renderti conto quando prendi in considerazione la compresenza dell’acqua, dell’aria, della terra, della luce, del calore, etc.
Una componente programmatica ritradotta in fisica molecolare e diluita nell’insieme, in maniera tale da renderla “come un agente atmosferico”
Naturale = accettato da tutti, per tacito assenso (essendo la Massa, senza alternativa sostanziale).

Come ben sai, la diluizione per concentrazione, non indebolisce affatto la sostanza oggetto (coerenza frattale espansa).
La diluizione è, all’opposto, una concentrazione della sostanza oggetto… molto simile al processo di miniaturizzazione e conservazione delle proprietà genitoriali.
Ergo:
diluire è un’operazione strategica, invasiva (compresenza silente), non più registrata dagli umani, "lavorati ai fianchi" – per tempo – in maniera tale da identificarsi coi sensi rimasti a disposizione, dopo non avere usato (perdendo) altro... vivendo “qua, così”.
L’intuizione è qualcosa che rientra, ormai, nella sfera della speculazione e della scaramanzia.
Un naufragio non annunciato o… annunciato tra le righe, sottilmente o – chissà – qualcosa di ampiamente risaputo ma non più ricordato, dopo il naufragio stesso, che:
è già, dunque, accaduto.
Ora, come puoi tentare di non naufragare, quando lo sei già, di fatto, un “naufrago”?
È più opportuno “lato tuo, centrale”, accorgerti della vera situazione sostanziale nella quale “versi (te stesso/a continuamente)”. No?
Che cosa è andato disperso, nel tuo “naufragar m'è dolce in questo mare (infinito incanto)
Ne devi prendere atto, perché hai subito una “perdita”.
Ti sei disperso nel “qua, così” e sei stato diluito, concentrandoti in un corpo con una mente e chissà cos’altro.
Ma, senza memoria, tu sei diventato/a come un condominio. Sono emerse, allora, le “tue” parti… insieme agli arti ed all’arte della sopravvivenza. Sì, perché… in questa forma di realtà fisica, “manca tutto, pur essendoci tutto”. È una apparenza, quella che ti regola di fondo.
E non certo seguendo regole casuali (come anche l’esperienza del gruppo di Alan Turing, insegna, allorquando decifrarono Enigma ma non lo dettero mai a vedere, agendo secondo l’aspettativa comune e, dunque, anche nazista, che s’aspettava un certo ritorno degli eventi secondo la formula scientifica che esprime il caos e la probabilità).
Così facendo, gli “alleati” vinsero (potendo scegliere e pianificare) – da prima – solo le battaglie che contavano, lasciando “alla probabilità” di poter “liberamente” avvenire, di perdere tutte quelle battaglie di Pirro, che lasciavano sostanzialmente il tempo che ritrovavano.
Così, con un vantaggio infrastrutturale simile, la guerra prese il corso che doveva prendere, perché ampiamente previsto. Qualcosa che al livello di Turing, già appariva e che – ancora più a monte – era già decisivo in quanto… progetto diluito, per concentrazione, nel tutto.
La guerra è sempre stata una “industria”.
Per cui, conosci qualche industria senza imprenditore?
Ergo: c’è sempre pianificazione preventiva, sino a raggiungere il vertice distaccato del Dominio, ovvero, la sede della “predestinazione”.
Tutto quello che succede è autorizzato dalla “direzione”.
Una situazione a cui non puoi proprio credere. Perché… ne va del “tuo” onore. Infatti, non puoi ritenerti tanto “stupido/a”. Eppure continua a succedere…
Ma non si tratta di “stupidità”, quanto di “istupidimento”. Ok?

Sei tu, in questo fermo immagine virtuale. Ti riconosci?
Sì. No. Forse… Non lo sai, ma… se ci pensi profondamente, ricordando cosa ti racconta, di te, da sempre, la memoria frattale espansa… allora non potrai che convenire con SPS che, “qua, così... non ci sei”.
Sei “qua, così”, ossia, non ci sei tu ma, ci sei “tu”. Una “tua” versione di te, con al centro un pilota automatico, comandato non localmente da… 
Non ne vuoi proprio prendere atto. O non puoi?
Il panorama cambia, mutando prospettiva…
Da un frammento di Leucippo sembra possa attribuirsi ad Eraclito un significato del Logos come "legge universale"… che regola secondo ragione e necessità tutte le cose:
Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità.”
(Leucippo, fr.2)

Tutto avviene secondo logos e necessità”:
di chi/cosa?
Dio? No. Dio è “il marchio di fabbrica”, il logo aziendale. Lo “slogan”:
  • il megafono
  • la spada di Damocle
  • delizia e pazzia, dolore e speranza (lo status quo).
Stringi al sodo: è il DominIO, che detta la legge, in ogni caso.
Se tu non ricordi, significa che “rinunci a te stesso/a” e, dunque, lasci campo libero all’embrione del Dominio, che progressivamente diventa veramente… dominante. Poiché, quello che lasci viene ripreso, tu sei all’origine della formazione del Dominio. Anche se tu fossi solo un automa…
Sei comunque sempre tu, all’origine di qualsiasi situazione, perché l’insieme fuoriesce sempre (è permesso) dall’orientamento comune/maggioritario dei singoli tasselli. Se gli ingranaggi non girano, non funziona nulla.
La funzione di “polizia” serve a mantenerti al sicuro, proprio, da simili “malfunzionamenti” che, ti conviene trovare il modo di iniziare a ribaltare, in quanto a significato sostanziale.
Sei protetto “qua, così”, oppure, la protezione è un discorso molto più profondo e ciò che promette di proteggerti, in realtà, ti controlla?
Quanti nomi sono stati attribuiti a “Dio”?
Quanti nomi sono relativi alla frattalità espansa e scambiati sempre per altro?
Accorgiti.
Oltre al programma frattale espanso (funzionamento e funzionalità strategica), si annida una galassia intera di “significati”.
Ancora Dio? No.
Il placebo divino non ritorna più, al livello della programmazione del reale manifesto. Esiste una classe di umani, come te (a Filtro di Semplificazione attivo) che, proprio per questo motivo, puoi riuscire a “raggiungere (indagando/accorgendoti che esistono)”.
Se ti sembra troppo riduttivo, allora pensa alla portata della nanotecnologia:
che riduce in dimensione la fisicità della macchina, senza per questo disperdere la concentrazione del principio trasportato più agilmente in loco…
La diluizione rende trasparenti, ossia, invisibili o sempre meno apparenti/evidenti, soprattutto se il parco massivo si abitua in un certo modo ed in una certa maniera, a omettere dai “propri radar” ogni singolo segnale (impulso esistenziale) che non viene giudicato attendibile secondo la convenzione, a cui appartiene ormai da tempo immemore.
Qualcosa che, ancora nel tempo, diventa insensibilità, perdita della memoria, creazione del mito e della leggenda (memoria frattale espansa).
Che cosa è un ciclo, al livello principale? Esiste anche in quella sede?
Ad esempio, puoi sostenere mentalmente che “Dio abbia una fine”, come qualsiasi grandezza soggetta alla legge “naturale” della trasformazione in altro (inizio e fine apparenti).
Ammettendo ciò, apri alla prospettiva più espansa la “tua “mente.
Se ammetti Dio, come lo puoi ritenere l’inizio e la fine di ogni cosa, quando è chiaro che “non esiste più, per come te lo aspetti”?
Ti convincono che c’è sempre una ragione, sia nel bene che nel male, ma… questa è solo una giustificazione per esprimere il vuoto. Uno spazio riempito dal Dominio, che si spaccia per il vuoto, riempito dal palliativo divino, che “serve” sempre e solo al Dominio stesso, nell’ottica più avanzata di una strategia a livello fondamentale.
Il Dominio è la sede virtuale della forza che ti blocca nel “qua, così”.
Sei, allora, senza tutto quello che credi, perché ti dicono convenzionalmente.
Non hai nulla di quello che credi.
Nulla di nulla. Niente di niente.
Sei diventato/a “aria”:
diluito/a e disperso/a nel reale manifesto, credendoti goccia e non oceano.
Se Dio non esiste (per come te lo aspetti) e se esiste solo il Dominio (qua, così)… che cosa esiste, dunque? La ragione prima, la causa, l’origine di ogni direzione diramata e radicata (terra ri formazione):
il perché il caso non esiste, ma segue logos e necessità.
Logos = legge, strumento, memoria, frattale espansa (circuito primario)
Necessità = Dominio (circuito secondario)…
Il “Genio e Aladino (previa… lampada e strofinamento)”.
Ora, ti occorre iniziare – per coerenza – ad applicare le stesse leggi, a cui ti sei abituato “qua, così” – estendendole anche a Dio/Dominio. Perché?
Perché, ciò, rende alla tua portata ogni fenomeno che regola e/o avviene ed interessa lo stesso piano della “creazione”, a prescindere dal "lignaggio" delle parti. Perché si tratta solo di una “recita”. Tu sei, infatti, potenzialmente anche il Dominio (non questo ma quello “nuovo”: ecco, nuovamente, la spada di Damocle. Sei anche tu).
In cosa puoi trasformarti? In tutto. E in cosa ti trasformerai? In un potenziale pericolo per ogni altro “tuo” simile. Se… ascenderai ad una simile posizione, accogliendo ancora il virus dominante, che non muore mai, con il corpo, bensì si lascia trasportare nel suo post creazione, alla volta di una nuova “ragione/regione/legione”.
Ancora una volta è il Filtro di Semplificazione ad intervenire, sciogliendo la situazione. Ricorda:
è molto meglio, per te, rimanere sempre sul piano dove sei presente fisicamente, chiamando a raccolta tutto te stesso/a ed avvalendoti della memoria frattale espansa, assumendo una valenza alla tua “altezza” seppure “qua, così”.
Le informazioni ci sono sempre, tutte, in ogni livello. Sono codificate, però, e vanno ricordate.
Un ciclo, anche quello più grande a cui riesci ad accedere (immaginare), arriva sempre ad una fine, che è – di più – una conclusione. Ossia, il principio che chiude non muore ma si trasforma.
In quel momento, può diventare qualsiasi “nuovo principio”.
Ora, i tempi che pensi di riconoscere (la “tua” realtà) sembrano tanto qualcosa che sta per chiudere ma, in realtà, stanno solo accelerando lungo l’espansione prevista nel ciclo massimo del Dominio. Qualcosa che può essere previsto e “cavalcato”, se non dimentichi “chi sei”.
Cosa che il Dominio conserva pienamente, lasciando – viceversa – te, nel dimenticatoio generale.
Da qua, il Dominio progetta anche la propria “fine”, preparando tutto per tempo, ad hoc.
La sua trasformazione diventa, dunque, una continuazione nel trend anteriore, ancora più grande (una sorta di... ritornare indietro, più centrali e con l'intento di modificare a ritroso, ciò che rientra nell'ambito del proprio interesse):
il motivo per il quale hai sempre l’apparenza - che la storia (deviata) porta sino a te - dell’inizio e della fine degli svariati grandi imperi, che si sono susseguiti sino ad oggi.
Anche se in realtà, la somma temporale di tutti quegli imperi, è pari alla lunghezza dell’unico impero dominante:
che ha previsto ogni mezzo vettore imperiale (che per delegazione frattale espansa ha, poi, creato ogni altro ingranaggio asservito ai vari livelli sottoposti alla dominanza gerarchica, vettoriale, scalare, etc.).
Quando un ciclo “chiude”come incidono le notizie? Cosa scoppia, sempre “a/in tema”?
Cosa viene scelto?
Quale proiezione va sempre in onda, per te?
Se un ciclo inizia a scendere, dopo avere redistribuito temporalmente le “cose”, affinché poi si possa scatenare l’accelerazione al ribasso, significa che il trend deve essere alimentato, anche a livello massivo. Ossia, le notizie devono poter evidenziare “gli scandali”, che guarda non caso, inizieranno ad emergere alla luce del Sole.
Il ciclo al ribasso è “tempo di scandali”.
Come a dire che “getti benzina sul fuoco”.
Ora, se il ciclo economico, ad esempio, chiude e tutto è opera di orchestrazione (così come il Dominio governa la propria ciclicità), allora chiediti cosa siano gli scandali che iniziano a comparire alla tua coordinata.
I Media fungono da ripetitori del segnale. Tu lo ricevi e lo apprendi in te.
Lo scandalo corrisponde al “fare le pulizie primaverili”. Ci vuole...

In maniera tale che “la nuova bella stagione” possa risplendere sempre di più.
Questa è la storia della banca, per esempio. Un fattore cardinale radicato alla base sociale. Qualcosa che “si fa gli affari propri… tanto è perfettamente a conoscenza che, qualsiasi cosa farà, verrà sempre ‘salvata’”.
Il salvataggio è “pulizia”, infatti, la “bad bank” sta per essere approntata, “decisa da altri, anche per te, ossia, non tenendoti in considerazione, perché non sei esperto/a”.
La complessità nasconde la semplicità di quello che è sempre successo “qua, così”.
Tu che tenti di non far succedere qualcosa che è già successo, pur tuttavia, diabolicamente e non per caso… andando proprio a ricalcare le orme, che porteranno ancora a rivivere ciò che è già successo, ciclicamente condannato/a se non ti accorgi “prima”.
Oxfam, "62 super ricchi hanno la metà del reddito mondiale, chiudere i paradisi fiscali".
Sono solo 62 persone, nell’intero pianeta, a detenere la stessa ricchezza della metà della popolazione mondiale.
Emerge dai dati Oxfam, che mettono in evidenza l’enorme disuguaglianza del reddito globale.
"Dal 2010”, scrive Oxfam, “3,6 miliardi di persone, ovvero la metà della popolazione mondiale, ha visto la propria quota di ricchezza ridursi di circa 1.000 miliardi di dollari”. Una contrazione del 41%, che stona con l’incremento demografico di 400 milioni di nuovi nati nello stesso periodo. “I 62 super-ricchi”, continua la Confederazione, hanno invece registrato un incremento di oltre 500 miliardi di dollari, arrivando così ad un totale di 1.760 miliardi di dollari, in un contesto che continua a lasciare le donne in condizione di grave svantaggio”.
Anche tra i 62 super-ricchi, infatti, solo 9 sono donne.
Un divario ancor più preoccupante se notiamo, come fa Oxfam, che esso "è drammaticamente cresciuto negli ultimi 12 mesi”, facendo avverare con un anno di anticipo le previsioni secondo le quali l’1% della popolazione mondiale avrebbe posseduto più del restante 99% entro il 2016.
Riguardo i singoli stati, anche la situazione italiana si immette sulla scia complessiva. Nel nostro paese, infatti, l’1% più ricco è in possesso del 23,4% della ricchezza nazionale netta, una quota che, secondo Oxfam, “in valori assoluti è pari a 39 volte la ricchezza del 20% più povero dei nostri connazionali".
Ma quale mezzo si può adottare per combattere questo squilibrio?
Secondo Oxfam, la sola strada è quella di porre fine ai paradisi fiscali, “quei luoghi nei quali multinazionali ed élites economiche si rifugiano evitando di contribuire, con la giusta quota di tasse, al finanziamento di servizi pubblici gratuiti e di qualità a tutti i cittadini. Oggi 188 delle 201 più grandi multinazionali sono presenti in almeno un paradiso fiscale, alimentando una disuguaglianza economica estrema che ostacola la lotta alla povertà”.
Link
Ma quale mezzo si può adottare per combattere questo squilibrio?
Questo non è uno “squilibrio”.
È la situazione inerziale, seguente alla compresenza del Dominio.
Solitamente, quando fa comodo, gli “esperti” si accorgono dell’esistenza di un Buco Nero… proprio ricorrendo al comportamento di ciò che gli è più vicino, per mezzo di ciò che succede alla luce riflessa.
Un comportamento giudicato come “anomalo/strano”, che permette di rendersi conto che l’intero ambiente è sottoposto alla giurisdizione di un corpo non manifesto ma esistente, collocato da qualche parte ed in grado di… influenzare la Vita ambientale in toto di una intera area dell’Universo.
Questo non è uno “squilibrio”: è una prova frattale espansa.
Questo non è uno “squilibrio”: è l’equilibrio “lato dominanza”.
Qualcosa di perfettamente desiderato, immaginato, inteso equindi, voluto ed ottenuto.
Da un frammento di Leucippo sembra possa attribuirsi ad Eraclito un significato del Logos come "legge universale"… che regola secondo ragione e necessità tutte le cose:
“Nessuna cosa avviene per caso ma tutto secondo logos e necessità.”
(Leucippo, fr.2)
Perché non ti accorgi e perché non “fai che… ‘ragione/logos” sia la/il tuo/a”?
Il centro al centro: con te dentro, al comando di te (pilota).
Grande concentrazione di massa.
Rendi la frattalità espansa, un tuo “argomento”.
Rimani te stesso/a e non diventare, a tua volta, il Dominio.
Perché il suo germe vibra nell’aria che respiri. Chi/che cosa pensi che sia… la “tentazione”? Pensi che sia cosa diversa dall’ispirazione?
Brucia di te, in te, in maniera tale che queste “fiamme” ti purifichino e ti mantengano purificato/a (alias: solo e sempre te stesso/a).
Il germe… bruciando si resetta.
Ovvero: ritorna in sede (il Dominio è l’incarnazione di un essere umano e/o di pochi altri, riuniti insieme all’ombra della propria luce. Pertanto, con la sua purificazione, scompare il Dominio e rimane l’essere umano).
Tu, che diventi la nuova grande concentrazione di massa, rimani quello che senti di essere, dentro. Pena, l’attrazione del germe dominante e la relativa invasione e conquista temporale.
Un impero potenziale in un singolo granello di sabbia (o anche meno).
Proteggiti ad un ogni dimensione, allora.

Alza la prospettiva: tu puoi farlo.

Trasforma la paura in... Genio.
"Fenomenali poteri cosmici...in un minuscolo spazio vitale...".
Genio della lampada
  
Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com 

2 commenti:

  1. dalla prefazione del libro "il dominio di se stessi" di coue:

    Il metodo migliore di applicazione è ben esposto da Alice Baird: «Nella casa, così poco nota della nostra vita - non nel sottosuolo come molti credono ma in stanze lontane che noi visitiamo raramente - dimora un Essere misterioso, metà genio (poiché può compiere cose meravigliose) e metà schiavo (poiché realizza, senza opposizione, ciascun pensiero e ciascuna indicazione che noi gli facciamo pervenire). È il nostro IO-secondo, l'incosciente, di fronte all'IO-primo, cosciente.
    Ma sia che gli parliate in tono cortese sia in tono protettore, basta fargli pervenire i vostri pensieri per vederli, in poco tempo ed in modo meraviglioso, divenire realtà.

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    1. Wow! Caro Prof., grande citazione che mi ricorda proprio qualcosa di centrale anche in SPS. Quindi, una conferma. Del resto non c'è copyright nè esclusiva, in ambito di frattalità espansa. Chiunque se ne può accorgere, essendo legge, strumento e memoria.

      La delegazione frattale espansa è una realtà manifesta, anche "qua, così".

      Ancora grazie per questa condivisione di valore aggiunto.

      A presto e un caro abbraccio.

      Serenità.

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"Fai..." un po' Te.