E la Terra, in basso, non era ancora stata chiamata con il suo nome,
Nulla esisteva eccetto Apsû, l'antico, il loro creatore,
E Mummu e Tiāmat, la madre di loro tutti,
Le loro acque si mescolarono insieme
E i pascoli non erano ancora formati, né i canneti esistevano;
Quando nessuno degli Dei era ancora manifesto.
Nessuno aveva un nome e i loro destini erano incerti.
Allora, in mezzo a loro presero forma gli Dei.
Enûma Eliš
Ciò che lasci, viene preso (per questo sei dedito all'attaccamento, ma ciò è un abbaglio e una errata interpretazione della simbologia frattale)...
Ci sono cose che non devono essere cambiate
The Butterfly Effect
Non chiamatelo Paese delle Meraviglie, o perlomeno se lo fate sappiate che non è il suo vero nome. Il magico mondo rappresentato in Alice in Wonderland non è segnato sulla cartina, ma ha un nome ben preciso:
“È lo stesso territorio fantastico che Alice ha visitato da bambina – sostiene la sceneggiatrice Linda Woolverton – Tuttavia, lei ha confuso il termine "Sottomondo", pensando che loro avessero detto "Paese delle meraviglie" (un gioco di parole tra Underland e Wonderland). Ora, come una ragazza sul punto di diventare adulta, Alice torna e scopre che il vero nome è Sottomondo”.
“Sottomondo fa parte della Terra“, rivela la Woolverton, “ma si trova sotto il nostro mondo. L’unico modo di arrivarci è cadere dentro una tana di coniglio".
Link
Ossia... le 3d ciclano.
Gli Ufo, la storia, i tuoi limiti, le tue abitudini, ciò che puoi e ciò che diventi, ciò che vedi, etc.
C’è un “collo di bottiglia”, da qualche parte in te, che se controlli, allora controlli tutto il resto. Lo puoi chiaramente percepire e vedere, osservando cosa accade in punti altamente strategici come il Canale di Panama o Gibilterra; luoghi da sempre oggetto di contese, dispute, guerre, etc.
Da lì, si controlla tutto il “traffico” che passa.
energia e posizione del luogo.
La prospettiva è "solo" un’altra freccia al proprio arco.
Il luogo e la prospettiva.
La più grande storia scorre come un grande fiume, di cui non si vedono le sponde. Tu sei un navigatore che ha smarrito la rotta. Ma, a ben pensarci, ti serve conoscere la rotta?
Ti sei mai chiesto dove spinga la corrente? Se la accetti, dove pensi che andrai a finire?
Ha senso opporsi alla corrente? E poi, a quale corrente, visto che ce ne sono molte?
Un fiume può anche essere risalito controcorrente, se si conoscono le regole che amministrano la corrente. I navigatori del Nilo, ad esempio, sanno molto bene risalirlo, navigando lungo le sponde, dove la corrente, per uno strano riflusso naturale, tende a tornare indietro e dove, quindi, l’opposizione del grande fiume è maggiormente “scalabile”.
Lo Spirito Ispiratore ti guida, fornendoti le anticamere strumentali che potrai utilizzare come leve, se lo accetterai.
La prospettiva che puoi godere, da questo Canale informativo, ricomprende gran parte del materiale umano, che la storia deviata provvede ad incidere dentro al tuo inconscio, al tuo Dna e alla tua capacità di memoria di pronto utilizzo o di superficie.
Ogni umano che ha lasciato il proprio “segno” sulla Terra, tramite il processo di memorizzazione storico-sociale ad opera del potere Antisistemico in auge, è “ridotto” alla sua più autentica dimensione, osservando da questa triangolazione della prospettiva che, necessariamente, necessita di un punto d’ancoraggio diverso dal consueto:
un punto “altro”, rispetto a quello che ti hanno insegnato.
Se assumi il Pianeta Terra da una visione superiore, nel senso di posizione superiore (come guardare dalle finestre più alte di un grattacielo, piuttosto che da quelle dei primi piani), allora tutto quello che ivi accadrà, sarà più assoggettabile alla "legge della tua prospettiva".
La posizione dominante, se ci pensi, molto spesso era ed è identificata con una torre, un castello costruito in posizioni d’altura, un grattacielo, etc.
La necessità di “vedere” era ed è imperante.
Oggi, tuttavia, la visione può essere attuata anche con strumentazione indiretta di Natura tecnologica, per cui la “posizione/luogo” possono anche essere non direttamente apparenti.
Ma, la visione superiore a cui ci si riferiva pocanzi, non è solo relativa ad una visione fisico/prospettica, bensì ad una capacità di assumere le dinamiche della storia del Tempo, da una panoramica che maggiormente le ricomprende.
Non è più fisica, la questione, ma “immaginifica”, ossia, di comprensione immaginaria dell’accaduto.
Per questo motivo, una persona risulta come smarrita ed un’altra ha la capacità di meglio barcamenarsi, ad esempio, se conosce bene la conformazione/mappa di un “grande mercato”.
La persona dotata di “mappa”, ricorda la configurazione base, l’orientamento, la disposizione… ha “memoria”. Ma questa memoria può essere perduta, smarrita, può divenire lasciva. Per cui è meglio disporre sempre, non tanto di una memoria, quanto della capacità di osservare da una prospettiva panoramica superiore, pur essendo consci della relativa diminuzione di capacità di dettaglio.
È ancora il dualismo onda/particella:
- se osservi il tutto, perdi il piccolo
- se osservi il piccolo, perdi il tutto.
Mettere a fuoco, significa essere sempre presenti in se stessi e nel proprio centro in equilibrio.
“Dall’altro lato del mare arrivammo ad un luogo chiamato Tulan, dove fummo generati e partoriti dalle nostre madri e dai nostri padri…”, si legge negli antichi Annali dei Cakchiquels.
“La gente arrivò a Tulan da quattro posti. Ad est c’è una Tulan, un’altra è a Xilalbay - il sottomondo; un’altra a ovest, da dove venimmo noi stessi, ed un’altra è dove è Dio - in cielo, in alto”, è la metafora enigmatica del libro Maya, dove Tulan sembrerebbe un luogo ma anche una dimensione dello Spirito…
Link
Xilalbay - il "Sottomondo" (come in "Alice")...
La struttura delle “dimensioni” e le nozioni stesse di cui sei imbottito, hanno una Natura invasiva e bloccante le tue percezioni. Ossia, non riuscendo a fare un buon focus di un simile concetto, ti trovi come in una terra di mezzo, designando un vuoto che ti porti dietro, come per arare la terra, creando solchi vuoti da riempire.
Chi o cosa li riempirà? Chi seminerà in quei solchi?
Ciò che sai è sminuente della tua potenza elaborativa immaginifica.
La tua mente riempie ciò che l’immaginazione immagina.
Ma se la tua mente è “piena”, invasa, colma, conquistata nella sua porzione o “collo di bottiglia” di massima importanza strategica? Se il tuo inconscio è stato colonizzato da altro?
Pensa anche semplicemente ai messaggi subliminali derivanti dalle pubblicità (solo la punta dell’iceberg)…
Occorre ridefinire quello che pensi di sapere e che, adesso, ti trattiene in un “fazzoletto” 3d, scambiato per il tutto.
Le dimensioni sono collegate tra loro da “porte”. Il corpo calloso che unisce i due emisferi cerebrali…
Membrane a cuscinetto regolano e veicolano il passaggio luminoso dell’informazione sotto forma di luce.
Ma nulla può avere compartimenti stagni sufficientemente totali. Nella progettazione è sempre inserita una via di uscita/entrata. Perché? Per preservare la biodiversità, coloro che fanno parte dello “staff” e l’Ego dei Costruttori, nonché perché è previsto nel Piano Evolutivo che prima o poi un “luogo venga trovato o venga lasciato” (ciò vale per ogni livello).
Ma se la nascita relativamente tarda della civiltà Maya è spettacolare, la sua scomparsa lo è ancora di più. Nell’anno 830 d.C., dopo cinque-seicento anni di intensa attività, i centri principali vennero abbandonati alla giungla e all’opera del tempo.
Il fattore Maya – Josè Arguelles
Chi erano i Maya? O, chi sono?
SPS ha identificato da qualche Tempo, l’esistenza del Nucleo Primo, composto, per semplificazione, da umani. Tale configurazione umana, corrisponde al vertice staccato della più classica piramide del potere. Esso, tuttavia, è composto da diverse correnti interne di provenienza stellare biodiversa, corrispondenti alle varie tipologie di “origini”; come una sorta di consiglio galattico insito a livello di Dna.
- esteriormente, sono umani del tutto simili.
- interiormente, rappresentano i diversi “semi stellari”, sparsi nelle anse del Tempo di cui non hai più memoria.
Di questi “semi”, esistono varietà più "estreme" ed altre più disposte ad una pacifica coesistenza.
Segui questa direzione del riflesso e meditaci sopra da un posizione panoramica superiore, per tua collocazione in lei e per suo tramite, come molto bene espresso in questo passo:
di fatto, il Sole non è solo letteralmente la fonte ed il sostegno della vita, ma è anche il mediatore dell’informazione irradiata verso ed attraverso il Sole stesso da altri sistemi di stelle.
La cosiddetta adorazione del Sole, così come viene comunemente imputata ai Maya, in realtà altro non era che il riconoscimento e l’apprezzamento del fatto che una conoscenza ed una saggezza superiori vengono letteralmente trasmesse attraverso il Sole, più precisamente attraverso i movimenti binari delle macchie solari.
Il fattore Maya – Josè Arguelles
Questa prospettiva, derivante da triangolazione, è certamente valida al fine di riassumere in sé, ogni più piccolo movimento che avviene al di sotto, ossia e, ad esempio, è meglio percepibile la Natura artificiale della “storia deviata”, che viene insegnata a scuola.
Ma, ora osserva dove giunge Arguelles, nella sua trattazione:
i Maya stavano tornando, ma non come avremmo potuto pensare noi. In ultima analisi il loro essere, così come il nostro, trascende la forma corporea. E precisamente per tale ragione, il loro ritorno può avvenire dentro di noi, attraverso noi, ora…
Il fattore Maya – Josè Arguelles
Ossia, un “qualcosa” che se n’era andato o che era scomparso, sta per tornare o è già tornato, direttamente “dentro di noi”. Ciò esprime un processo di "invasione", molto simile al concetto sottile espresso nel film “L’invasione degli Ultracorpi”.
È un processo di download.
Un qualcosa di simile a ciò che Steiner narrava a proposito di quelle entità che s’insediarono nei nuovi corpi sottili, che l’umano sviluppava progressivamente o nei diversi settori della sua mente, così come la Vita popola puntualmente ogni nuovo ambito sfruttabile e colonizzabile…
- chi sono dunque i Maya?
- perché sono “tornati”?
- dove erano “andati”?
Il loro nucleo intelligente/energetico non va confuso con le popolazioni che avevano "invaso", ma con un qualcosa di sottile che le aveva pervase, rimanendo di fatto sempre inosservato ed inosservabile.
Ma, vediamo ora, a quale latitudine si orienta Arguelles:
qualcosa come un ricordo fu risvegliato dentro di me, ma era più vasto, più profondo ed infinitamente più ossessionante di ogni altro ricordo da me conosciuto.
Il fattore Maya – Josè Arguelles
Dunque… Marte!
L’altra razza che in quel periodo venne sulla Terra, invece creò grandi problemi. Questi esseri vennero dal vicino pianeta Marte…
Il segreto del fiore della vita. Drunvalo Melchizedek
E ancora…
“L’oro che abbiamo trovato nell’acqua da qualche parte deve pur arrivare…” e trovò le sorgenti dell’oro nel Sudafrica dove ci sono attualmente importanti miniere aurifere e dove sono state scoperte prove di estrazioni minerarie d’oro risalenti ad 80mila anni fa.
Link
Questa è la vicenda della storia sulla Terra, riferita ad un altro periodo, riportata dalle tavolette sumere tradotte da Sitchin.
È di “ordine”, che necessiti.
L'Atrahasîs (atra-hasîs, "il sommamente saggio") è un poema epico in lingua accadica della prima metà del II millennio a.C. (da alcuni datato al XVIII secolo a.C.) di circa 1250 versi, che contiene, con alcuni elementi di novità, una serie di miti tradizionali mesopotamici, quali ad esempio quelli della Creazione e del Diluvio universale riferiti da precedenti poemi sumerici come Enki e Ninmah e la Genesi di Eridu.
Il mito del Diluvio sarà ripreso nel XII secolo a.C. dall'Epopea di Gilgamesh, rappresentata dal poema babilonese Enuma elish ("Quando in alto"), e dalla Bibbia e dal Corano…
Ea si rivolse ad Atrahasîs in sogno e gli consigliò di costruire un'arca resa impermeabile con del bitume, e di imbarcare con lui una coppia di tutti gli esseri viventi…
Una vicenda che parte, dunque, da molto lontano e che “altro” ha riordinato secondo funzioni proprie.
È chiaro che la frase “imbarcare con lui una coppia di tutti gli esseri viventi” significhi altro, rispetto alla sua versione elementare incantesimale attuale:
coppia = copia; alias: memoria (copia genetica/Dna).
È chiaro che da Marte è giunto qualcosa sulla Terra, in un epoca indefinita e che ha interagito con ciò che già era stanziante sulla Terra stessa.
Le notizie, non ufficiali ma sincroniche, conferiscono questo ordine di idee:
- ciò che viveva sul Pianeta Marte lo ha condotto alla distruzione (in modi anche forse indiretti, ossia provocati da altro ancora; forse un grande conflitto o un karma di Natura esterna, anche se mai casuale)
- ciò che è giunto da Marte, ha impattato alla distanza con ciò che viveva in loco
- a giudicare dalla società odierna, il Nucleo Primo potrebbe avere una maggiore componente (centro periferico non in equilibrio) di Natura Marziana.
In definitiva, essere schegge del Creatore comporta una limitazione della propria "Natura Utopistica".
Ossia, di quel diritto “fantastico” di poter divenire, se stessi, dei Creatori emancipati dalla struttura madre/padre di riferimento, così come esattamente designa il nascere nelle 3d, da genitori, per divenire poi “moderni genitori”, anche e potenzialmente del tutto diversi, emancipati, svincolati, “nuovi” rispetto alle “coppie/copie” precedenti.
Devi sentire “odore di nuovo dentro di te”.
La verità ti sorprenderà all’ennesima potenza, se riuscirai a svincolarti dal campo d’azione “esterno/altrui” entro il quale sei auto installato. Senza questo “coraggio”, sarai sempre nel raggio di controllo di una esigenza altrui, anche giungendo al massimo livello del Creatore.
Dipende da te.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013
Prospettivavita@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento
"Fai..." un po' Te.