venerdì 19 dicembre 2014

Diversa Mente.



Questo libro sui Testi delle Piramidi, e soprattutto la seconda parte con la loro traduzione, nasce dalla mia esigenza di sapere cosa vi fosse veramente scritto
Leggendoli, vedevo che non corrispondevano al loro spirito magico e rituale”…
I Testi delle Piramidi. Wnas e la Via delle Stelle Imperiture – Athon Veggi
Sai cosa c’è? C’è che… a furia di rimanere sul pezzo – prima o poi – giungi ad un bivio caratterizzato dall’assenza della scelta.
Eppure sai che sei ad un bivio. Davanti a te, che non è proprio un “davanti”, si estende la possibilità di (ri)uscire. A far che? Da “cosa” poter… (ri)uscire, ossia, (ri)tornare ad uscire?
Qualcosa che è già successo, in un passato che non (ri)cordi.
Qualcosa che è già successo, ti ha (ri)preso con sè...
Sei in un loop che si espande dappertutto, (ri)empiendolo, di “sé” (polarità, paradigma, credo). Il "loop" è una traccia frattale, segno di una esistenza (non solo tua) che si estende al di là rispetto a quello che vedi/pensi.

Da “(ri)empio” che, togliendo la particella (ri)dondante, diventa lo spoglio “empio”, cioè:
  1. che disprezza ciò che è sacro; profanatore, sacrilego
  2. che rivela empietà, che è contrario alle credenze religiose
  3. spietato, crudele, scellerato
  4. (poesia) iniquo, avverso...
Dal latino impius, "empio"; composto dalla particella negativa in- e pius, "pio, religioso, virtuoso, benigno"...
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Qualcosa di “negativo” o, meglio, di “negante/(rin)negante”; che si ripete nella propria oper(a/azione).
Chi o cosa è “cattivo”?

giovedì 18 dicembre 2014

L'accecato.


 

Quando cerchi l’alternativa a qualcosa che è “trito e (ri)trito” (abitudine, paradigma, convenzione), che fai? Dove vai? Come ti muovi? Dove guardi?

Beh, correggimi se sbaglio ma, a SPS (Me) sembra che:
  • tu non fai nulla di sostanzialmente “nuovo/diverso”
  • tu non vai da nessun’altra parte che non sia questa versione della realtà
  • tu non ti muovi concretamente in maniera "altra"
  • tu guardi sempre, sostanzialmente, nella stessa direzione.
Bah! Capire il perché non è poi tanto difficile.
È, forse, più complesso arrivare ad accorgersi della situazione complessiva e totale nella quale versi. Qualcosa di molto simile ad un grattacielo che toglie il cielo, la luce, il calore naturale, di un panorama libero di potersi manifestare
È come essere chiusi dentro ad un sacco e scambiare il buio (ri)velato (la notte), per assenza naturale e ciclica della luce solare:
non è del tutto naturale ciò che ti accade. Lo sai, vero?


Ai cavalli viene applicato il “paraocchi”:
coppia di pezzi di cuoio cuciti lateralmente alla testiera del cavallo per impedirgli la visuale ed evitare così che, disturbato, si imbizzarrisca
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È, dunque, per evitare un “disturbo ed un eventuale imbizzarrirsi”, che viene applicato il “correttivo alla visuale”.
Ma… quando questo “disturbo” corrisponde ad un’ingresso/aggancio di alternativa, che cosa diventa allora il “dispositivo” applicato alla tua apertura ottica?
Che cos’è, in realtà, il pericolo derivante dall’imbizzarrirsi?
E, chi/cosa corre questo “pericolo”?
Te stesso, la tua famiglia, la società, lo Stato, l’Ue, gli Usa, l’Onu?
Chi o cosa?

mercoledì 17 dicembre 2014

Il pollo che c'è in te.

All’interno di qualcosa che è tutto, perché “diventa progressivamente… tutto”:
che cosa sai?
SPS insiste particolarmente su questo “tasto”. Perché?
Perché “due e due non fa tre”. Ossia?
Perché è… logico. È logico in una maniera (il)logica, forse, per il comune pensiero, tuttavia, pur sempre di una logica trattasi. Quale?
Quella che (pre)vede che tutto sia ordinato gerarchicamente in una (con)struttura frattale:
una sorta di “nido”.
Qualcosa di simile a ciò che, ad esempio, fanno le api o i ragni o gli uccelli oppure... che abitano taluni animaletti o molto altro di simile. Sono certo che hai capito il concetto:
la tana, la base, la “casa”… della (com)presenza dominante è la “tua” realtà; tu che hai fatto “la tana, la base, la… casa” nella “tana, base, casa” altrui.
Sei, cioè, sul/nel territorio di competenza giurisdizionale (possesso) di qualcuno/qualcosa che (pre)ferisce non assumere le “cronache quotidiane della presa in esame” (interesse).
E lo sfuggevole della situazione è che, inoltre, questa (com)presenza dominante/signorile… può governare confidando nella possibilità (co)creativa, di questa dimensione, delle leggi a distanza che agiscono in maniera non locale (wireless):
  • leggi che nascono prima di questa (com)presenza
oppure
  • (com)presenza che, frattalmente, permette la nascita di queste leggi?
Il detto “ad immagine e somiglianza” esprime in sé la condizione di “replica frattale” di qualcosa che (pre)cede la “storia” (consegue-nza/nte) e, forse, che (pre)cede anche se stesso in qualità di ulteriore step della (di)scendenza.
Il frattale del “veleno”?
La possibilità di infiltrarsi/avvelenare (comandare) negli altri…