mercoledì 17 dicembre 2014

Il pollo che c'è in te.

All’interno di qualcosa che è tutto, perché “diventa progressivamente… tutto”:
che cosa sai?
SPS insiste particolarmente su questo “tasto”. Perché?
Perché “due e due non fa tre”. Ossia?
Perché è… logico. È logico in una maniera (il)logica, forse, per il comune pensiero, tuttavia, pur sempre di una logica trattasi. Quale?
Quella che (pre)vede che tutto sia ordinato gerarchicamente in una (con)struttura frattale:
una sorta di “nido”.
Qualcosa di simile a ciò che, ad esempio, fanno le api o i ragni o gli uccelli oppure... che abitano taluni animaletti o molto altro di simile. Sono certo che hai capito il concetto:
la tana, la base, la “casa”… della (com)presenza dominante è la “tua” realtà; tu che hai fatto “la tana, la base, la… casa” nella “tana, base, casa” altrui.
Sei, cioè, sul/nel territorio di competenza giurisdizionale (possesso) di qualcuno/qualcosa che (pre)ferisce non assumere le “cronache quotidiane della presa in esame” (interesse).
E lo sfuggevole della situazione è che, inoltre, questa (com)presenza dominante/signorile… può governare confidando nella possibilità (co)creativa, di questa dimensione, delle leggi a distanza che agiscono in maniera non locale (wireless):
  • leggi che nascono prima di questa (com)presenza
oppure
  • (com)presenza che, frattalmente, permette la nascita di queste leggi?
Il detto “ad immagine e somiglianza” esprime in sé la condizione di “replica frattale” di qualcosa che (pre)cede la “storia” (consegue-nza/nte) e, forse, che (pre)cede anche se stesso in qualità di ulteriore step della (di)scendenza.
Il frattale del “veleno”?
La possibilità di infiltrarsi/avvelenare (comandare) negli altri…

martedì 16 dicembre 2014

Divieto d'innovazione.


Articolo 1582 (del) Codice Civile:
divieto d'innovazione…
Link
Questo è il mio “diario on line”, per cui, questo è il mio pensiero:
francamente, provo ribrezzo per coloro che difendono, ad ogni costo, il proprio “business”. La cosa più “perfida” è, però, relativa al fatto che io stesso non so se, nella stessa situazione, mi comporterei diversamente.
Ergo:
ognuno ha un “prezzo”, oltre ad una “data di scadenza”, il che non rende l’individuo diverso da un prodotto esposto bellamente al supermercato.
La "linea trasversale" che unisce tutto, sottilmente, alla luce del Sole.
Sono cose già scritte in SPS. Lo so, ma… oggi, forse, qualcuno legge per la prima volta e mi va di evidenziare taluni concetti cardine.
Ma come? Non hai scritto che questo è “solo” un diario?
Certamente. Ma, un diario non è “solo” un diario. Chiedilo, ad esempio, ai fondatori di Facebook.
Come vedi, anche Io (SPS) non sono diverso da Zuckerberg.
Per cui, questa versione della realtà/Mondo, è proprio ciò che mi merito.

Mi merito, ad esempio, tutto il “letame” che viene (s)cambiato ordinariamente, ogni "santo giorno", come/con assoluta normalità o regolare pasto, con l’unica aggravante sottile di “rimanere sempre sullo stomaco”.
Una “pesantezza” equivalente al portare la "palla al piede" nel penitenziario a cielo aperto, oppure la “croce sulle spalle” o, ancora, il Mondo stesso con la forza mentale delle braccia.


lunedì 15 dicembre 2014

Il cambiamento è “controllo”, sotto altro aspetto.


Attenzione, attenzione: che cosa abbiamo qua? Bah! Sembra una novità! E di cosa si tratta, se posso?
Si tratta di una modifica al diario on line di SPS, che consta nella consistente riduzione della lunghezza degli articoli ivi (ri)versati. Perché?
Beh, sempre che può interessare… per via di ragioni temporali “tecnico/tattiche”. Ossia? Se l’autore vuole scrivere il suo nuovo romanzo, allora deve avere la possibilità di poterlo fare; ergo, abbisogna di “tempo”.
L’articolo quotidiano di/in SPS (ri)chiede (come ogni buona eggregora comanda) almeno tutta la mattina.
E per la stesura del romanzo rimane ben poco, visto che il pomeriggio pesa quanto le ali di una puntuta zanzara.


Dispiace, sì. Tuttavia è diametralmente opposta, la decisione, a ciò che è avvenuto nella primavera 2014 quando, sulla scorta di un’onda di grave depressione, SPS venne chiuso per circa tre settimane. Ok?
Per quanto te ne freghi”… questo è quanto.
SPS (Io) rimane aperto a collaborazioni con “case editoriali”, che permettano di ottenere il “patentino di giornalista pubblicista”.
Non sia mai ma, casomai sentissi qualcosa a tal riguardo, beh… sai dove trovarmi. Molto obbligato