lunedì 21 novembre 2011

Non c'è trucco, non c'è inganno. C'è qualcuno?




Tutte le cose conosciute si fondano sul numero, poiché esso è tale che senza di esso nulla potremmo né pensare né conoscere. La natura del numero e dell'armonia non ammettono alcun inganno perché l'inganno non è loro proprio.

La natura dell'indeterminato e dell'impensabile e dell'irrazionale porta l'inganno e l'invidia.
Filolao - 'Frammenti'

Il Settenario.
Se ordiniamo i primi sette numeri interi della serie naturale in ordine crescente, otteniamo una progressione aritmetica crescente e limitata di ragione 1 che prende il nome di settenario. Per motivi che vedremo in seguito, si suole rappresentare il settenario disponendo i numeri in colonna verticale dall'1 al 7 in senso ascendente, come lungo una scala graduata. 


Una delle proprietà di detta progressione è quella di avere la somma dei termini estremi uguale alla somma di una qualunque coppia di termini equidistanti dagli estremi.
 
Abbiamo cioè:
1+7 = 2+6 = 3 +5 = 8 
 
In complesso sono quindi tre le coppie di termini la cui somma è costante. Inoltre l'equidistanza dagli estremi è anche equidistanza dal termine centrale 4. Questo termine si comporta come centro di simmetria e chiameremo asse di simmetria un immaginario asse trasversale passante per esso
 
Essendo ogni termine della coppia il completamento a 8 dell'altro, possiamo dire che i termini simmetrici rispetto al 4 sono anche complementari. Questo vuol dire che l'1 e il 7, oltre a corrispondersi nella simmetria, in qualche modo si completano; lo stesso può dirsi per il 2 e il 6, e per il 3 e il 5... 
 
Il Settenario è una scala di valori opposti e complementari… 
 
Con un semplice accorgimento il settenario può essere trasformato in una scala di valori relativi, a zero centrale. Basta infatti sottrarre il 4 da tutti i suoi termini per ottenere il seguente schema: 


Da esso risulta che i termini simmetrici e complementari sono anche di segno opposto. In questo modo viene messa in maggior evidenza l'esistenza nel piano (e, in senso figurato, nello spazio fisico e iperfisico) delle tre regioni individuate dalla terna inferiore negativa, da una zona intermedia neutra e da una regione superiore positiva
 
Al termine che nella terna inferiore occupa il livello più alto, compete, una volta trasferito nella terna superiore, il livello più basso e viceversa. A mano a mano che ci allontaniamo dallo zero, il lavoro di trasformazione si fa sempre più oneroso. Infatti il minimo lavoro spetta alla trasformazione da -1 a +1; quello massimo sarà richiesto per il passaggio da -3 a +3, col superamento di sei livelli...
 
Riguardo alla materia, all'energia e all'intima costituzione dell'uomo (corpo fisico più i cosiddetti corpi "sottili") possiamo così riassumere la composizione del settenario:

Come in basso così in alto - Carlo Splendore

L’uomo è l’asse centrale con funzione di ‘ponte’ tra le dimensioni, il cui frattale più ‘evidente’ è l’albero:
  • radici - sotto
  • tronco - neutro
  • rami/foglie – sopra.
Noi viviamo fisicamente nelle 3d Antisistemiche

È un bene che si sia 'colorata' questa regione di negatività perché significa che il suo opposto è certamente positivo, ed il suo 'opposto' corrisponde a quella ‘regione’ sovradimensionale a maggior valenza finale, inoltre i due estremi essendo complementari, si completano!

Da questo punto di vista si trascende la dualità.

Noi deriviamo da quella regione superiore in cui ‘tutto è’ ed in cui ‘tutto non è’ ed in cui è difficile comprendere la differenza tra gli opposti.

In tutto il Creato vige un senso relativo ed opportuno al livello esperimentato, per cui ‘le ali di un Angelo non sono così sensibili come la pelle filtrata dai sensi della mente’. Le differenze non sono così marcate, nette, precise, come accade in Terra 3d. Nella fisicità emerge la differenza tra gli opposti, da principio come una indistinta confusione che in un certo senso inebria i centri della Coscienza annacquata dalle spirali della Mente, poi progressivamente emerge un diverso stato della percezione caratterizzato da un’evoluzione marcata della cooperazione tra ‘sfere’ terrestri e celesti: mente e corpo si alleano.

In quel momento la differenza tra il bene ed il male diventa sempre più evidente e, nel tempo, si sviluppa la maestria di Sé, ossia si impara a divenire esseri autoesistenti, padroni e maestri di Sé.

Per ora viviamo nella regione chiamata Antisistema. Che cos’è? Un ‘luogo’ attrezzato per essere vissuto tramite una valorizzazione di tutto quello che ci riguarda intimamente, che al nostro livello corrisponde a tutti quei toni negativi che nascondiamo in profondità e che, solo in queste condizioni esistenziali energetiche, trovano la ‘spinta’ per emergere.

Vivere ‘qua’ è permettere l’emersione della negatività che ci contraddistingue. 

Non solo: anche della positività; ma probabilmente quel periodo è già trascorso ed ora è nascosto tra le pieghe della dimenticanza. 

Adesso viviamo in un Antisistema caratterizzato dall’emersione del ‘peggio di noi’. Ci voleva e doveva accadere. Non è più stato tempo di nascondersi e fare finta di niente. I Demoni ci hanno aiutato in questa operazione

Essi sono una parte di noi preposta per questa operazione, un riflesso caricato della nostra stessa valenza nonché necessità. In quanto tali, essi esistono e vestono abiti 'opportuni'. 

Prendiamone atto una volta per tutte e smettiamo di nasconderci. Essi sono una parte di noi, una delle molte parti che ci contraddistinguono nelle regioni sottili dell’energia.

Oggi, vorrei dare un esempio di quello che ormai vedo, percepisco, osservo, quando volgo lo sguardo in maniera sovradimensionale verso quello che  ci circonda e che ci caratterizza. Ecco la descrizione sotto forma di elenco stringato della nostra situazione

Ogni punto è espandibile ma non in questo articolo. In un certo senso, ho già trattato tutto ciò in SPS. Adesso è giunto il momento di legare insieme tutti gli articoli, in maniera tale da dare un senso compiuto alla sua motivazione terrena come diretto riflesso di un’esigenza superiore; quella di condividere e di contribuire ad innalzare la vibrazione globale. 

Io intendo esprimere tutto ciò in maniera trasparente e positiva. Esprimere queste valenze non equivale a terrorizzare, bensì a rendere coscienti e sensibili le individualità non consapevoli, che l’atto generativo è sempre e solo opera loro.

Le entità parassite sono un nostro riflesso, un 'di cui', sono una conseguenza e non la causa. È inutile prendersela con loro o avere paura di loro e temerle. Esse vivono per noi, con noi… perché tutto è ‘noi’: insieme siamo Uno.

Ecco l’elenco di tutto quello che ci circonda ‘fuori e dentro’ e che ha funzione di controllo e assorbimento energetico, oltre ad un ruolo di auto educazione riflesso in 'una spinta di blocco evolutivo'. molto simile al concetto di shock addizionale espresso da Gurdjieff

È un paradosso quello che stiamo vivendo e come tale deve dare luogo ad un’esplosione in un senso o nell’altro o in entrambi i sensi. 

Per questo intuisco che l’Ascensione sia un processo selettivo e non di massa. L’esplosione darà luogo ad una scissione dei piani o alla distribuzione dell’energia su piani diversi già previsti/predisposti, come la Terra Antisistemica 3d e la Terra Sistemica 4d e oltre. 

Noi siamo controllati in ogni modo possibile ed immaginabile, secondo la ‘potenza’ della scienza occulta. In che modo? Ecco:
  • deviazione e limitazione della scienza in ogni campo
  • deviazione e limitazione di tutti i sistemi di leggi e di governo
  • deviazione e limitazione di tutte le pratiche sportive
  • deviazione e limitazione di tutti i sistemi di credo
  • deviazione e limitazione di tutti i modelli di alimentazione
  • deviazione e limitazione di tutti i modelli energetici di sostentamento
  • deviazione e limitazione di tutti i sistema educativi
  • deviazione e limitazione del mondo del lavoro
  • deviazione e limitazione del modello d’abitazione e del modo di costruire
  • deviazione e limitazione di tutti i modelli comunicativi tecnologici e non tecnologici
  • deviazione e limitazione dell’utilizzo del linguaggio e della cultura
  • deviazione e limitazione del senso e del ruolo dell’individuo nelle sue diverse fasi temporali
  • deviazione e limitazione dell’atto di nascita e di morte
  • deviazione e limitazione di tutti i sistemi monetari e di scambio
  • deviazione e limitazione dell’atto del gioco e del divertimento
  • deviazione e limitazione della libertà individuale
  • deviazione e limitazione del senso di responsabilità
  • deviazione e limitazione della sessualità
  • deviazione e limitazione da tutto ciò che è inerente alla conoscenza di se stessi
  • deviazione e limitazione della separazione individuale.
Nello specifico, in tutto quello che è inerente a:
  • educazione
  • alimentazione
  • religione
  • politica
  • sport
  • abbigliamento
  • conoscenza
  • storia
  • divertimento
  • gioco
  • sesso
  • salute
  • casa
  • territorio
  • esplorazione
  • mass media
  • comunicazioni
  • associazioni
  • parto
  • morte
  • denaro
  • ogni fase dell’età
  • lavoro
  • rapporti sociali
  • rapporti con le altre specie viventi
  • rapporti con l’ambiente
  • energia
  • atmosfera
  • clima.
Mi fermo qua anche se l’elenco dovrebbe essere molto più completo. In pratica, la regola da osservare è questa:

ogni qualvolta abbiamo a che fare con un qualcosa di talmente assodato da divenire abitudine, allora iniziamo a metterlo in discussione. Intendo tutto ma proprio tutto. Nessun fatto o nessuna persona o associazione o credo esclusi.

Viviamo in un ambito rovesciato rispetto al suo valore complementare rappresentato dalla legge d’ottava. Togliamoci dalla mente l’idea della dannazione, del controllo fine a se stesso, della paura senza limiti e senza senso. Via questa sensazione di frustrazione, di auto svalutazione, di auto distruzione della propria capacità a tutto tondo.

Noi siamo dei gioielli sui quali si è depositata talmente tanta polvere da renderci irriconoscibili persino a noi stessi. Ci guardiamo allo specchio e vediamo una pallida immagine di quello che siamo in potenziale. Guardiamo gli altri in termini sbagliati. Gli altri ci riflettono. Riflettono solo noi. Guardiamo gli altri e non vediamo quello che dovremmo vedere, filtriamo l’osservazione tramite l’irretimento dei sensi dominati dalla paura. 

Giudichiamo senza pause, vinti come siamo dalla natura Antisistemica del ‘luogo’, che abbiamo provveduto a caricare di queste valenza. Che altro?
 
Ci alziamo dai nostri letti infausti, collocati in case disarmoniche. Ci vestiamo con abiti sintetici che alimentano e conservano la disarmonia elettrica del nostro corpo e calziamo scarpe ‘comode’ in gomma che non ci permettono di scaricare a terra quel surplus d’energia che ci disarmonizza.

Facciamo colazione con alimenti poveri d’energia, controllati all’origine, trasportati in maniera non consapevole, stoccati in qualche modo anche sopra a nodi patogeni, e beviamo liquidi ammorbati per gli stessi motivi e magari imbottigliati in un materiale morto come la plastica. 

Usciamo di casa trafelati e ci gettiamo nel caos cittadino, sempre più stressati e sempre in ritardo, lasciando sempre da parte quello che vorremmo fare secondo passione. Al lavoro trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, ossia in un luogo che molto spesso detestiamo e coloro che non lo detestano o sono dei fortunati o semplicemente sono talmente coesi all’Antisistema da esserne stati fagocitati in maniera oltremodo pesante. 

Quando ci ammaliamo pensiamo che sia per un batterio o per una causa fisica e per questo non esitiamo a ricorrere a rimedi allopatici che iniziano un processo di ‘abbonamento’ alla salute. Diventiamo malati cronici e sempre disponibili a versare buona parte del ‘guadagnato’ alla stessa fonte che si alimenta di noi.

A scuola c’imbattiamo in un modello che sfianca nel tempo e che contribuisce a svuotare da dentro le passioni più sincere che abbiamo quando non siamo ancora presi nel vortice 'educazionale'. 

A pranzo ci si alimenta in maniera convulsa secondo i dogmi della dietetica e di quello che siamo convinti di sapere. Risultato: la società è sempre più pesante ma vuota – un vero e proprio paradosso.

A casa, la televisione ammorba in continuazione il punto prospettico naturale che ci identifica nel luogo dimensionale 3d. Lo zucchero 'addolcisce' tutta questa amarezza senza senso che sentiamo, ma lo zucchero è un alimento morto che contribuisce a staccare da Sé. Così come tutto quello che sappiamo essere quel modello di alimentazione tradizionale tanto esaltato come principio di virtù dei vecchi tempi.

Latte di mucca, cioccolato, formaggi, carne, alcolici, zucchero, farine 00, etc. Tutto ciò disegna un modello illusorio di salute e di benessere. L’alpino che vive in montagna, o il contadino, che si nutrono in questa maniera vengono presi come modello di salute. La loro immagine è effettivamente sana, ma loro vivono in contesti diversi da quelli cittadini

Per i cittadini non è la stessa cosa. Inoltre, quelle persone così invidiate/imitate non rappresentano un modello finale, bensì una Natura illusoria che viene controllata in altri infiniti modi.

Sono negativo? O semplicemente faccio da grillo parlante? Sono noioso? Sono pesante? Fate risuonare in voi, nei vostri cuori, queste parole e, nei momenti più intimi fatele vibrare. Il feedback che otterrete dal vostro corpo, dal vostro cuore, sarà la risposta più esauriente e vera sulla quale possiate mai contare: la risposta verrà da voi stessi e da nessun’altra fonte d’interferenza.

In profondità sappiamo benissimo come stanno le ‘cose’. 

Non abbiamo bisogno di maestri né di autorità, ma solo della maestria e della nostra autorità su di noi stessi.

A questi due link:
 

C’è un’interessante esposizione di una parte Antisistemica ben precisa. Quello che respiriamo non è solo aria

Non esiste ancora l'alternativa.

I prodotti biologici non sono differenti dagli altri perché l’aria è la stessa. Le etichette con codice a barre, praticamente messe su tutto, sono dei circuiti radionici dannosi per i prodotti rappresentati. Il trasporto e lo stoccaggio sono effettuati senza la dovuta conoscenza e consapevolezza. 

Come può una merce giungere dalla Cina o anche solo dall’altra parte dell’Italia, senza per questo risentirne energeticamente? 

I controlli sono molto spesso ‘deviati’ ma anche se non lo fossero sarebbe uguale, perché essi sono stati svuotati dalle valenza sottili della composizione della materia.

Levata la conoscenza sottile dal Mondo, cosa rimane?

Rimane la denuncia di quello che è accaduto ma nessuno ha più modo di comprendere un linguaggio divenuto senza senso. I frattali esprimono in maniera silente quello che è accaduto, così come le leggi dell’Universo, ma in una strategia da ‘isola Circe’ non ci si accorge più di niente.

Il genere umano è stato drogato, ipnotizzato, messo sotto incantesimo. Le nuove tecnologie sono state volte ad un utilizzo direttamente proporzionale allo smarrimento dell’individuo. Le droghe apparse nel Mondo sono appunto un frattale dello stato generale in cui versiamo.

Le persone sofferenti alimentano un modello che si nutre di loro ma fingendosi ‘amico’; da questa visione dovremmo prendere tutti quanti distanza dall’apparenza, ad esempio, dettata da una ‘giacca e cravatta’ o da un elegante forma che tenta di intrattenerci in qualche modo. 

Le leggi tutelano i potenti e l’accumulo di denaro. 

Sfido chiunque a sostenere il contrario. La libertà è una vera e propria utopia. Non siamo liberi ma solo imbrigliati. Chi può sostenere il contrario? Chi? 

Coloro che sono stati ammaestrati e che ormai dipendono da un certo modello esistenziale, come quegli animali dello zoo che anche se lasciati liberi rientrano in cella oppure muoiono di stenti perché hanno completamente smarrito il senso della propria capacità di auto esistenza.

Io soffro per questo e comprendo che il tutto, per chi ha ‘occhi’, serve per espandere il senso superiore della Contemplazione, della Compassione e dell’Amore verso gli altri e dunque verso se stessi.

Cosa posso fare per aiutare gli altri? Iniziare ad aiutare me stesso.

Il diario di SPS è inerente al mio status. Che altro? C’è qualcuno in ascolto su questa frequenza? Oppure la 'Terra' è già irrimediabilmente morta?

C’è qualcuno?

'La natura dell'indeterminato e dell'impensabile e dell'irrazionale porta l'inganno e l'invidia'.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 18 novembre 2011

Senza canone Rai si può: basta non avere il televisore.




Aggiorno, con un breve ed opportuno articolo, la ‘saga’ relativa al canone Rai. A questo link è riportato lo ‘stato dell’arte’, ossia il punto della situazione inerente alla mia posizione ‘esistenziale’ nei confronti del balzello medievale nazionale. 

Ricordo che la mia famiglia ha sempre pagato questa tassa, sino all’anno 2010, in cui abbiamo comunicato alla Rai la nostra intenzione di ‘non vedere più la televisione pubblica né d’altro tipo’, non essendo più fisicamente in possesso di nessun apparecchio televisivo.

È inutile, ora, che stia qua a riscrivere tutta quanta la vicenda. Aggiorno però la cronistoria portando a conoscenza il ‘pubblico’ che ‘non pagare il canone Rai si può’. In che modo?

Innanzitutto liberandosi del televisore! 

Non intendo portare avanti una crociata epica contro il concetto di un canone del tutto discutibile, bensì intendo dimostrare che ‘vivere senza televisione è possibile’, per cui è giusto, morale ed etico, che ci si liberi di una tassa divenuta, per la mia posizione libera e svincolata, assolutamente ingiustificata

Ecco che, circa un mese fa, la Rai è tornata a farsi ‘viva’ tramite la consueta missiva, targata ‘Agenzia delle Entrate’, tanto per fare più effetto, e lo ha fatto dopo circa nove mesi (un parto) dalla mia prima raccomandata inviata nei termini previsti di fine anno 2010 e dopo altro ‘carteggio’ che ho descritto nel primo articolo già citato in precedenza.
 
Tra l’altro, nella precedente comunicazione ricevuta da parte della Rai, avevano chiaramente scritto che non potevo avvalermi della modalità di estinzione del canone evidenziata nella mia raccomandata. Ossia che non potevo disdire l’abbonamento, pur affermando che non possedevo più la tv (avendola ‘rottamata’, come espressamente scritto addirittura nel sito della Rai stessa), ma che era possibile disdire solo tramite due modalità:
  1. tramite suggellamento
  2. tramite comunicazione del nuovo possessore del mio televisore.
Invece, a distanza di qualche mese, la ‘storia’ a quanto pare è cambiata (ma che razza di comportamento è?).

In breve, la Rai prende finalmente atto del fatto che non ho più il televisore e non pretende più nessun canone ‘a venire’, però scrive che vuole sapere marca e modello e dove lo abbiamo portato, ossia in quale discarica è stato smaltito.

Bene, mi dico, ‘finalmente ci siamo liberati’… Poi, continuando a leggere, rimango stupefatto nell’appurare il fatto che, la Rai, pretenda comunque il canone per l’anno 2011 (la mia disdetta è datata dicembre 2010, per cui è nei termini previsti dalla Rai stessa, per comunicare decisioni che si applicano direttamente all’anno successivo), oltre ai consueti interessi di mora e quant’altro. 

Ma come? Perché? È ovvio che ho spedito l’ennesima raccomandata, affermando che quel balzello antidiluviano ed ingiusto non sono proprio disposto a pagarlo. Non ho la tv da un anno e mezzo e sfido chiunque a dimostrare il contrario. Gli ‘ispettori’ sono i benvenuti nel caso…

Mi limito a questo per oggi. L’articolo rimarrà visibile ed in ‘prima linea’ per tutto il fine settimana, in maniera tale che possa essere fonte d’ispirazione per coloro che hanno intenzione di liberarsi, senza fare i furbi, non tanto dalla tassa ma dal televisore stesso.

La mia famiglia si è talmente abituata a stare senza tv che non ne sente nemmeno l’esigenza 'subliminale'. È sufficiente avere o trovare o rispolverare nuovi e veri ‘valori’

Chi se ne frega delle notizie catastrofiche trasmesse dai telegiornali ‘riuniti’ o del ‘Grande Fratello’.

Ma chi se-ne-frega!

Vivere senza ‘scatola di latta’ si può e, non per questo, significa tornare a vivere nel buio di una grotta. I fatti del Mondo sono espressi nella propria conduzione  di Vita. Quello che importa è dentro di noi. Il riflesso esterno lo vediamo anche senza televisore…

Conosci te stesso.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 17 novembre 2011

Patate, colla e programmazione.




Leggendo la pagina che Wikipedia ha dedicato a Ehret, si è certamente colpiti dalla frase d’apertura che recita il ‘messaggio d’avvertenza’:

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte alle verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Potrebbero pertanto essere inefficaci o dannose per la salute. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo. Wikipedia non dà consigli medici: leggi le avvertenze.
  
È doveroso e responsabile questo warning, pur essendo adattato alla filosofia Antisistemica più in voga. Se da un lato è comprensibile questo comportamento 'non consapevole', dall’altro è pur vero che ‘l’informazione passa le maglie Antisistemiche’ e il suo ‘utilizzo’ è delegato, come è giusto che sia, alla ‘sensibilità’ dell’individuo in cerca di ‘se stesso’.

Nulla di nuovo sotto al Sole? È solito rispettare la saggezza contenuta nei proverbi, che 'affondano' nella tradizione o nei 'luoghi comuni', anche se non dovremmo fare ‘di tutta l’erba un sol fascio’. Perché? Iniziamo a leggerne due:

la patata dà più forza quando è cotta con la scorza.
cruda, arrosto oppur lessata benedetta la patata.
Link 
 
A parte la rima ‘commerciale’, queste espressioni racchiudono almeno due verità, che nascondono una ‘menzogna’:
  • le due verità sono quelle evidenziate a chiare lettere dai due proverbi
  • la ‘menzogna’ è quel punto prospettico che sfugge, probabilmente per semplice ‘ignoranza’, relativo a ciò che la patata 'rappresenta' quando viene introdotta nella struttura biologica/spirituale umana.
Quando Ehret parla di ‘muco’, nei suoi libri, si riferisce alla sostanza prodotta nel tratto digestivo, da quei cibi, che egli ritiene essere completamente anti-naturali per l'uomo.

Quindi, produrrebbero come una ‘pasta collosa’ che il corpo non riuscirebbe ad eliminare. Proprio a causa di questa sua caratteristica ‘vischiosa’, starebbe alla base del processo tossiemico, producendo così ‘malattia’ (sarebbe il terreno di coltura per tutti gli agenti patogeni)…
 
Secondo Ehret, questo ‘muco’ intestinale sarebbe solo uno scarto patologico e si accumulerebbe in tutto il corpo. Alimentato dai prodotti di derivazione animale e farinacei, ma soprattutto da quelli chimici e industriali, escluderebbe un sottilissimo e importantissimo strato lubrificante degli intestini.
 
Digiuno razionale, op. cit., p. 3: [...] se facciamo bollire sufficientemente delle patate, [...] per esempio, o carne, otterremo un materiale gelatinoso e vischioso [...] una pasta come quella che usano gli inquadernatori, o gli ebanisti. [...] nella digestione, che non è altra cosa se non una 'cottura' o combustione, questo 'pasta appiccicosa' si produce allo stesso modo.
Link 
 
Il muco. Ne siamo a conoscenza? Sappiamo che, in funzione di quello che introduciamo nel nostro corpo, si possono creare sostanze collose che, nel tempo, imbrattano e precludono la trasformazione dei nutrienti in energia vitale?

La patata è proprio uno di questi cibi. Leggiamo quello che diceva Rudolf Steiner quasi cento anni fa:

I frutti hanno di particolare che vengono digeriti già nello stomaco e nell’intestino, mandano alla testa solo le forze

Quindi i frutti hanno soprattutto la particolarità di venir ben digeriti già nell’intestino. Ma con le patate noi non consumiamo certo i frutti. Se mangiassimo ciò che nelle patate sono i frutti, ne otterremmo addirittura un veleno, un veleno mortale. Quindi nella patata non ci è consentito mangiare quel che mangiamo con lenticchie, fagioli, piselli eccetera, o con i cereali, la segale, il grano. 

Ma allora, cosa consumiamo con la patata? 

Ebbene, noi consumiamo la parte sottostante, cioè il tubero. E il tubero è quella parte di tutte le piante, delle radici e così via, che l’intestino digerisce meno di tutto. I frutti vengono digeriti nell’intestino, ma della patata non si possono mangiare i frutti. E il tubero non è una vera radice, è un rizoma. 

Noi mangiamo la patata, essa giunge nello stomaco e nell’intestino. Qui però non può venire subito digerita, e dunque risale non digerita attraverso il sangue. Ora, anziché giungere a questo livello del cervello già ben raffinata, come avverrebbe per la segale e il grano, ed essere subito rimandata giù nel corpo, la sua digestione dovrà aver luogo qui nel cervello

Cosicché quando mangiamo un buon pane di segale o di grano, lo digeriamo correttamente nello stomaco e nell’intestino, e non dobbiamo più pretendere dalla nostra testa di provvedere alla sua digestione, e allora la testa lo può distribuire al corpo. Quando al contrario mangiamo patate, avviene che la testa deve impegnarsi innanzitutto per digerire la patata. Ma se la testa deve essere utilizzata per la digestione non può più pensare, poiché per pensare deve avere forze libere, nel qual caso il corpo inferiore deve assumersi il compito della digestione

Così, se l’uomo mangia troppe patate - il che si verificò sempre più a partire dal momento in cui la patata fu introdotta in Europa e acquistò importanza -, la testa viene progressivamente esclusa dal vero e proprio pensare

E l’uomo perde sempre più la capacità di pensare con la parte mediana della sua testa. Egli pensa allora solo con la sua parte anteriore. Ma questa parte anteriore della testa che dipende dai sali, porta a diventare sempre più esclusivamente uomini razionali materialisti

La testa anteriore non può affatto pensare a quello che è veramente spirituale. 

Proprio tramite la parte anteriore della testa si diventa veri e propri uomini razionali. É così che in realtà il pensare interiore spirituale retrocesse in Europa dal momento in cui prese piede la nutrizione a base di patate. Dobbiamo ora avere chiaro che l’essere umano non è costruito unicamente dalle forze che sono sulla terra. Vi ho detto ripetutamente che l’uomo viene formato da tutto ciò che lo circonda, che è una creatura del sole, della luna e delle stelle. Se l’uomo mangia solo patate, utilizza la sua testa mediana esclusivamente per digerire patate. E così si separa dal mondo circostante, non lo riconosce più

Allora dice: sono solo chiacchiere balorde quel che si dice del mondo, che vi sia una realtà spirituale che scende dal cosmo. Si può allora dire: è il consumo esagerato di patate che ha in gran parte spinto al materialismo negli ultimi tempi. 

É chiaro che è soprattutto chi non ha mezzi a ricorrere alle patate, che costano poco. I benestanti hanno più possibilità di acquistare ciò che agisce sulla testa anteriore, e possono dunque aromatizzare e salare di più i loro piatti. Gli aromi agiscono sulla testa anteriore come i sali. Ne consegue che questi diventano sempre più razionali, e gli altri si fanno facilmente abbindolare in tutto e per tutto da loro, visto che non sanno più utilizzare la loro testa per pensare. 

Così la patata ha una relazione molto particolare con lo spirito: essa, in realtà, ha reso materialista lo spirito umano.
Alimentazione per vivere sani’ - Rudolf Steiner

Occorre segnare sul nostro ‘taccuino’ personale anche questa nozione. Osserviamo la polpa di un frutto che ci accingiamo a mangiare e la purea di patata, ad esempio: è evidente lo stato diametralmente diverso della loro Natura. Ricordo che l’amido della patata è utilizzato come ingrediente per un tipo di colla (Avebe). 

Osserviamo; per lavare ciò che rimane nel pentolino, dopo aver preparato la purea di patate, dobbiamo usare un detersivo, invece per lavare la centrifuga, che abbiamo utilizzato per frullare della frutta, basta metterla sotto al getto dell’acqua corrente.

Leggiamo un po’ della sua storia, ricordando quello che abbiamo letto:

I maggiori consumatori di patata sono gli Europei mentre in America Latina ed Africa il consumo pro-capite è il più basso al mondo, anche se sta crescendo.
 
La patata gioca un ruolo fondamentale nei Paesi in via di sviluppo grazie alle sue proprietà che permettono di fornire un alimento nutriente alle popolazioni meno abbienti. La richiesta di patata sta crescendo sia come consumo fresco che industriale. La decrescente disponibilità di terra per eventuali espansioni agricole rende necessario aumentare le rese. 

Il fattore critico nell’ottenere un maggior rendimento della patata sarà quello di aver accesso ad un adeguato approvvigionamento idrico e ad un suo più efficiente utilizzo oltre a quello di costosi fertilizzanti
Link

I maggiori consumatori mondiali sono localizzati in Europa e in America del Nord: il ‘centro storico ed attuale’ del potere globale Antisistemico. Come mai, pur essendo la patata un bene ‘povero’, non viene mangiata nelle zone più povere del globo, come l’Africa? È per via del clima? O forse perchè certe zone del globo hanno conservato ancora una certa 'sensibilità spirituale' e una sorta di 'allerta dei sensi' molto simile alla chiaroveggenza?
 
Contrariamente a quanto accaduto ad altre colture di larga diffusione provenienti dal Nuovo Mondo e in seguito diffuse, con tempi e modi diversi, per tutto il globo, (quali ad esempio il pomodoro o il mais) la patata raggiunse un certo successo solo in America del Nord ed in Europa, per contro non fu accolta in Cina, Giappone, e in tutta l'area islamica… 

Anche in Europa la diffusione della coltivazione fu lenta, influenzata da una diffidenza nei confronti di ciò che ‘cresce sottoterra’ fino ad arrivare ad affermare che il consumo diffonda la lebbra ed ad asserire, nell'Encyclopédie del 1765 che si tratta di ‘cibo flatulento’. 

Ci furono poi casi di intossicazione causati dall'esposizione prolungata dei tuberi alla luce (come è noto l'esposizione alla luce dei tuberi fa sviluppare la solanina, tossica), tali fatti enfatizzati nei racconti popolari ebbero un effetto dissuasivo al consumo; la decisione poi di costringere i galeotti o i soldati ad alimentarsi di patate, perché a disposizione a buon prezzo, non fu un buon viatico a considerare le patate un cibo di qualità… 

Per contro l'Inghilterra ne diffuse soprattutto le pratiche di coltivazione all'estero; nel suo libro La ricchezza delle nazioni Adam Smith deplorava che i suoi compatrioti non apprezzassero un prodotto che aveva, apparentemente, dimostrato il suo valore nutrizionale nella vicina Irlanda...
 
In Irlanda, grazie al clima umido e fresco, particolarmente congeniale alla crescita del tubero, in breve progressione la patata diventò l'alimento principale di gran parte della popolazione (1700-1750). Il diffuso ricorso alla monocoltura, per di più limitata a sole una o due varietà, espose però la popolazione irlandese al grave rischio degli effetti catastrofici legati al fatto che eventuali malattie potessero colpire le piante

Il fatto infatti si verificò con l'arrivo di una terribile malattia della patata, fino ad allora sconosciuta in Irlanda, la Peronospora, che colpì dapprima sporadicamente i raccolti fino poi a colpirli tutti contemporaneamente e con eguale virulenza; data la uniformità della Specie, nelle varietà che erano coltivate, i raccolti andarono completamente persi.

Le conseguenze furono spaventose, provocando una serie di carestie culminate nella devastante Grande carestia del 1845, che fu concausa scatenante la emigrazione massiccia degli Irlandesi negli Stati Uniti nella seconda metà del 1800.
 
Il frutto è una bacca polposa giallastra. A causa dell'alta quantità dell'alcaloide tossico solanina contenuta al loro interno, i frutti della patata non sono commestibili...

La patata, come il pomodoro, contiene un alcaloide velenoso nelle parti verdi, compresi i tuberi quando rinverdiscono. La solanina, contenuta appunto nelle piante del genere Solanum, causa intossicazioni con dolori addominali, diarrea, e nei casi gravi, la morte. Si consiglia dunque di conservare le patate in luogo buio e asciutto, per evitare il rinverdimento e la germinazione, che innalzano il contenuto di solanina.
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La Cina è il maggiore produttore mondiale di patate ma, in pratica, la popolazione cinese si nutre di altro. Perché? I paesi Islamici non la prediligono, così come la ‘potente’ Inghilterra d’altri tempi, pur esportandone la conoscenza all’interno del suo vasto impero.

Non sembra apparire una sottile velatura, uno strano ‘senso di ragno’ che ammonisce dal guardarci bene dall’utilizzare massivamente questo prodotto della terra? 

È la 'misura' che fa la differenza, in ogni atto o processo esistenziale. Non intendo demonizzare nulla e nessuno, però l’utilizzo massivo di questo tubero mi rende perlomeno sospetto, alla luce di quello che ho attirato a me in termini di informazioni. 

Diciamo che ho smesso di mangiare patate da un paio di anni. Perché? Perché effettivamente mi sono accorto che mi creavano ‘imbarazzo’ nei processi digestivi e di espulsione. Ho utilizzato la nostra capacità innata di essere medici di noi stessi

Ma andiamo 'oltre'.

I tuberi, la parte commestibile della pianta, si sviluppano dal rigonfiamento della parte terminale, epigea, dei lunghi stoloni sotterranei. Il rigonfiamento si forma per il trasporto e l'accumulo dei carboidrati fotosintetizzati dalla parte aerea della pianta, quando essa raggiunge la maturità. I tuberi, quindi, fungono da organo di riserva.
 
La tuberificazione è favorita dall'assenza di luce, dalla temperatura e dall'umidità del suolo. L'accorciarsi del giorno, le basse temperature notturne e l'aumentare dell'umidità, infatti, stimolano gli stoloni a produrre una maggiore quantità di citochinine, degli ormoni vegetali che favoriscono la divisione cellulare

Quando comincia la formazione del tubero, questo diventa il meristema principale e la crescita di tutti gli altri organi rallenta considerevolmente.
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Che cos’è un ormone vegetale?
 
Un fitormone od ormone vegetale è un composto organico naturale, sintetizzato dalle piante che ne influenza, in genere a basse concentrazioni i processi di crescita, differenziamento e sviluppo.
 
Le funzioni dei fitormoni.
  1. Regolazione dell'espressione genica di fattori di trascrizione;
  2. Attivazione o disattivazione di vie di trasduzione del segnale;
  3. Stimolo, rafforzamento di processi già in atto;
  4. Induzione, innesco di processi non in atto;
  5. Inibizione, diminuzione dell'entità di un processo o blocco del suo innesco;
  6. Regolazione dei processi di crescita, sviluppo, riproduzione, morte.
  7. Risposta agli stress biotici e abiotici esterni
  8. Regolazione della durata della vita.

Se fossimo in un ambito di programmazione potrei dire che questi ‘agenti’ sono come degli switch che possono ‘accendere e/o spegnere’ determinate funzioni o stimoli inerenti ad un certo processo, che in pratica potrebbe o non potrebbe mai emergere in noi

Un momento! Ho scritto ‘se fossimo in un ambito di programmazione?’. Accidenti… ma siamo proprio in un ambito simile. Che cos’è la genetica e il Dna, se non delle parti 'sensibili' di un più vasto corpo, che necessita di programmazione al fine di ‘vivere, prosperare ed evolvere’?
 
Attraverso lo studio del genoma umano si è capito che le sue diverse componenti sono strutturate in maniera tale da ‘programmare’ il funzionamento del corpo umano. Cosa succederebbe se, ‘qualcuno o qualcosa’ con le corrette informazioni e la necessaria conoscenza, potesse veicolare il funzionamento dell’umanità attraverso la somministrazione mirata di ‘agenti’, tramite la tradizione alimentare?
 
Succederebbe quello che ‘è successo’, perché è proprio così che è andata. In infiniti modi, certamente: ‘uno’ è proprio quello legato all’alimentazione.

Effetti delle citochinine.
Varie azioni sulla crescita e lo sviluppo in combinazione o opposizione alle auxine a seconda dell'organo bersaglio. Stimolo della divisione cellulare delle gemme laterali, inibizione dello sviluppo di radici laterali (in opposizione alle auxine); distensione dei cotiledoni (trasformazione da organi di riserva in foglie fotosintetizzanti), distensione in senso radiale delle cellule e ritardo della senescenza tissutale (stimolo dell'assunzione di nutrienti e della fotosintesi con ritardata degenerazione dei cloroplasti).
 
Riassumendo:
  • Stimolano la divisione cellulare;
  • Inducono la formazione di germogli in particolare i germogli ascellari;
  • Inibiscono la formazione delle radici;
  • Ritardano l'invecchiamento dei tessuti.
 Trasformazione da organi di riserva in foglie fotosintetizzanti. Stimolo dell'assunzione di nutrienti e della fotosintesi con ritardata degenerazione dei cloroplasti - ritardano l'invecchiamento dei tessuti.

A livello ‘molecolare’ si gioca la partita della Vita. 

Così come  in un computer esiste una logica 'elementare' di 1 e 0, che generano infiniti effetti sul risultato ‘finale’ visualizzato, ad esempio, sul monitor, allo stesso modo gli ‘agenti’ del Mondo dell’invisibile, contenuto in noi ma che in realtà ci modella, hanno sviluppato una propria specializzazione funzionale

È come se un certo ormone ‘x’ vivesse e morisse, nel suo tempo, generando effetti simili a quelli che un umano genera attraverso una condotta personale e particolare del proprio comportamento sulla Natura circostante.

La loro Natura è vibrazionalmente 'diversa' dalla ‘nostra’, pur infine contribuendo sensibilmente a delinearci nel Mondo del visibile e del manifesto

Tutto ciò descrive l’opera di una intelligenza creativa e della sua ‘danza’ tra i Mondi in costante cambiamento…

Ad immagine e somiglianza. 

Una mela al giorno leva il medico di torno.
 
Non c'è miglior medico di se stessi.

Insieme siamo Uno.

La virtù sta nel mezzo...

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com