lunedì 24 gennaio 2011

I "dolori" del giovane Shrek.






In Shrek 4 - E vissero felici e contenti possiamo osservare come la “crisi esistenziale” del simpatico Orco verde, estenuato dal ciclare dell’abitudine domestica, lo porti a cercare ciò che aveva nel passato: la sua privacy e libertà determinata dal suo essere “Orco” apparente.

È voglia di tranquillità, di serenità… Anche di stare un pochino da solo. È… Normale, insomma. Lo possiamo capire tutti, no? È un po’ parte anche delle nostre “storie”. È il ritmo della “modernità” e dell’annidamento della ripetitività, la quale alla lunga può stroncare persino un rapporto “sano” come quello familiare, quello dei principi di responsabilità nei confronti dei figli, del/la proprio/a consorte.

Ma come la mettiamo quando prendiamo in considerazione la responsabilità verso noi stessi? È sensato cadere giorno dopo giorno in un lento ed inesorabile “lasciarsi andare”? È responsabile l’annichilimento della propria sfera individuale in funzione esclusiva della famiglia e delle cosiddette funzioni genitoriali e matrimoniali? Persino le amicizie, in una modalità simile, si intrecciano nell’abitudine di festeggiare un compleanno, una festività comandata, una nascita, etc. e diventano una... Noia "mortale".

A quel punto si inizia a “cercare” qualcosa al di fuori della "cerchia", del muro asfissiante che ci si è costruiti attorno. A quel punto, secondo la concezione civile e religiosa del matrimonio, iniziamo ad evadere in maniera poco lecita.  

Cosa stiamo facendo in realtà?

Stiamo cercando di essere quello che siamo sempre stati. Dove ritroviamo quell’ambito a cui mi sto riferendo? Solo nel passato, perché il futuro non  è dato da sapersi. Ricordiamo il passato come un qualcosa di “perduto” e da ricercare. Entra in funzione la capacità di mitizzazione del tempo trascorso. Non importa se quel tempo non fu proprio interamente come volevamo: importa che quel tempo avesse in sé quella caratteristica di “libertà” a cui, adesso, ambiamo

Nel processo di levigazione e raddrizzamento del passato, evitiamo di osservare tutto quello che “non andava”.  Entriamo dunque in una funzione "positiva" del ricordo del passato. Lo si rimpiange non accettando pienamente il presente. Il tempo presente è quasi sempre non accettato, perché solitamente viene più facile e naturale lamentarsi di quello che si ha. Viene più facile e naturale ambire a quello che si è perso o ambire a qualcosa d’altro che ancora non possediamo o non siamo. Nascono le invidie nei confronti degli altri. Nascono le gelosie e ci si rinchiude progressivamente in se stessi, continuando a costruire il “muro” attorno a sé.

Cosa fa Shrek? Rimpiange il passato. Ciò che era e che aveva. Ciò che è “andato” e che ha contribuito a forgiarlo come “adesso è”. Chi è Tremotino? È la tentazione, prima, e il senso di colpa e la rabbia, poi, e una grande opportunità, tra le righe, sempre.

Costui, in possesso di doti magiche, se in possesso di un brandello di tempo di una Vita altrui, si può inserire nella catena sequenziale degli eventi e mutarne il corso. Se gli si conferisce potere, costui cresce in vigore togliendolo, di conseguenza, al diretto interlocutore.
 
Tremotino è una forma pensiero avvilente, una eggregora, è l’Antisistema. La sua funzione, se non capita e vinta, porta all’emorragia energetica ed alla perdita del proprio sé. Nel relativo smarrimento, non riconosciamo più nemmeno la nostra Vita, le nostre gioie mascherate dall’abitudine in lugubri spaventapasseri. 

Il tempo perduto, abilmente manipolato con il nostro consenso, diventa la nostra Vita secondaria e parallela a quella “nuova” appena acquisita. Questa nuova esistenza è vuota perché gran parte dell’energia viene usata per mantenere in piedi il nuovo mondo creato, nel quale noi diventiamo dei ramoscelli portati dalla corrente d’acqua che, paradossalmente, sorge dalle nostre profondità.

Ecco il processo:
  • Fiona: “Magari non sei più l’orco di una volta. Ma magari non è una brutta cosa”.
  • Shrek: “Io voglio soltanto che le cose tornino come erano prima… Quando potevo fare quello che volevo quando avevo voglia di farlo. Prima! Quando il mondo aveva… Senso”.
  • Fiona: “Tu hai ogni cosa. Com’è che l’unica Persona che non riesce a capirlo sei tu?”.
  • Tremotino: “Questo è quel Tale che ha reso tutto questo possibile”.
  • Tremotino: “Non è quello che ho fatto io. È quello che tu hai fatto”.
Questo film non è per bambini. Ricordo che in sala, al cinema, non ci furono molti cori di risate. Non c’erano le situazioni tipiche. Il film induceva a pensare persino i bambini che non coglievano spunti per lasciarsi andare alle risate sfrenate, magari, del primo Shrek.
Tremotino incute timore, dipinto com’è tra luci tenebrose e parrucche d’altri tempi. Anche le Streghe, seppur quasi sensuali, addossano brividi diversi da quelli della Strega “classica”. Tremotino è piccolo e sembra essere quasi insignificante. Infatti lo è se lasciato nel proprio “brodo”. Ma diventa un Gigante quando trova degli esseri insoddisfatti che barattano con lui la propria essenza energetica ed il proprio tempo.

Eppure una via d’uscita c’è sempre. Il contratto ha una clausola rescissoria “legale”. Trovare il vero Amore. Ossia quell’energia unica capace di sciogliere ogni tipo di tenebra e di ignoranza della Luce.


Il tutto sempre nel reame del tempo.

Il parallelo con quello che scrive Josè Arguelles in merito all’accordo perduto, al tempo perduto, è notevole. Così come il concetto di famiglia Karmica di Rudolf Steiner.
 
Tutto vive nell’analogia: il piccolo rispecchia il grande che, a sua volta, riflette il piccolo. In questo gioco di specchi è facile smarrirsi come, infatti, è successo. Nello scenario 3D, duale, magnetizzato e polarizzato del mondo costruito con la nostra energia, ma sognato da "altri", siamo messi con le spalle al muro.

Non ci resta solo che “capire”. Nessun giudizio. Questa è la vera responsabilità scaturente dal fatto di “essere qua”, di “essere vivi e senzienti”. Ringraziamo Tremotino che di una nostra pena mascherata di romanticismo ne fa un’opera d’arte molto… Evidente.

Mi fermo qua perché dovrei allargare il discorso chiamando in causa l’Enuma Elish ad opera di Sitchin, Marduk o Maldek, il pianeta scomparso e frantumato che oggi crea la fascia asteroidea  tra Giove e Marte. Questo discorso si è aperto e reso a me comprensibile grazie agli studi di Arguelles e Sitchin e la visione collante di Shrek 4. 

Ormai vivo di questi sentimenti che devo sviscerare fuori di me, in questo Blog. È il mio modo di ringraziare l’Universo, e di rendermi utile, alla sua magnifica opportunità concessa

Il suo “ispirare” è il frutto delle mie migliori intenzioni.

“Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro”.
The Secret Teachings of All Ages – citato ne' “Il simbolo perduto” di Dan Brown

Nebuloni Davide / SacroProfanoSacro 2011

venerdì 21 gennaio 2011

Dove si trova “Shell Beach”?





È un nome come un altro: “Shell Beach”. Si riferisce ad un luogo. Un luogo che conosci ma che ti sfugge se cerchi di focalizzare l’intenzione. Lo sai che esiste da qualche parte, ma dove per la precisione? Ci sei stato da giovane, o in viaggio di nozze, o è stata la meta della tua prima vacanza con gli amici, chissà. Non ci pensi mai perché è “ovvio” che è lì. Nessuno ti ci porta mai nemmeno con il pensiero da un bel po’ di tempo. Che senso ha mettere in dubbio “Shell Beach”? 

Sono al buio e ci capisco quanto lei! Aspetti, posso farle una domanda? Conosce un posto che si chiama Shell Beach?
Certo.
Sa come arrivarci?
Sì.
Me lo dica.
Ah... Daccordo. Basta prendere... Si va verso...
Dove?
Dal film “Dark City

Quanto manca ancora?
Ci siamo quasi.
Eeehi, lei lo sa come ci si arriva a Shell Beach?
Sta scherzando! Io e mia moglie ci siamo stati in luna di miele. Basta prendere Main Street ovest fino a… Oh era l'autostrada?
 
Dal film “Dark City
 
Che cos’è quell’immagine da cui partono i pensieri? È una idea cristallizzata. E l’idea da dove viene. Da una ispirazione. E chi è che “ispira”? Si ricordano le Muse. Costoro sono entità esterne all’uomo. Ma si può essere ispirati anche dalla propria Anima, Coscienza, Ego, Inconscio, Amici, Colleghi, Città, Stato, Leggi, Ambiente domestico, Prete, Dottore, Giornali, Moda, Sport, Scuola, Sesso, Musica, Arte… Pianeta.

Ogni “cosa” parla, narra di sé e di noi. Ogni cosa ci “ispira” una sensazione, ci fa muovere come foglie al vento. Noi siamo parte dell’orchestra. E tutto dipende da noi…

Tutto è anche geolocalizzato, compresa la legge sociale. Ecco i diversi divieti che vigono nei vari Stati, per il film Dark City:

Islanda:16 | Canada:13+ (Quebec) | Canada:14A (Alberta/British Columbia) | Canada:18 (Nova Scotia) | Canada:AA (Ontario) | Canada:PA (Manitoba) | Spagna:18 | Corea del Sud:15 (original rating) | Corea del Sud:18 (DVD rating) | USA:Not Rated (director's cut) | Argentina:16 | Australia:M | Brasile:14 | Cile:18 | Finlandia:K-16 | Francia:-12 | Germania:16 | Hong Kong:IIB | Paesi Bassi:16 | Nuova Zelanda:M | Norvegia:15 | Portugal:M/12 | Singapore:NC-16 | Svizzera:16 (canton of Geneva) | Svizzera:16 (canton of Vaud) | UK:15 | USA:R (certificate #34966)
Da www.imdb.it 
   
Tutto è immerso nel flusso del Tempo. Tutto è “deviato” come del resto il Tempo stesso.
In Dark City, gli alieni possono modificare “tutto”. In che modo? Accordandosi. È un concetto molto vicino a quello di massa critica e prevede un unico intento.

Cosa è un accordo?
È Sinonimo di patto o convenzione tra più soggetti”.
Da Wikipedia 
 
L’accordo è una risonanza d’intenti. Due strumenti musicali se entrano in risonanza vibrano alla stessa maniera per empatia. La cosa interessante è che la risonanza può accadere per ogni cosa vivente o inanimata. Ad esempio in questo video, possiamo notare come un intero ponte entri in risonanza con il vento ed inizi a oscillare come se fosse fatto di burro.

In base a questa esemplare prova, cosa potrebbe succedere se la risonanza riguardasse addirittura due Pianeti? O due Galassie? O addirittura due Universi?

Difficile da credere. Difficile da comprendere per delle menti “imbarazzate” come le nostre. Noi tutti siamo entrati in risonanza con il potere, nato da noi, dell’Antisistema. Per adesso è così per cause auto educative. Ma non vale proprio per tutti, o meglio vale per tutti, ma qualcuno riesce anche a vivere in altre modalità. È come avere il “piede in due scarpe” o come vivere tra due Mondi, per dirla alla Gregg Braden o come i Maya di molto tempo prima. 

Lo "switch" di certe persone è molto sensibile e “scatta” per un nonnulla. Sapete cosa è questa possibilità? È biodiversità inserita a protezione di epoche, coma questa, in cui l’umanità intera costruisce il bozzolo al fine di prepararsi alla rinascita, al risveglio. È una difesa naturale della specie umana.

“L’ordine sincronico codifica tutto il tempo e tutta la realtà. La natura della vera realtà è una gioia serena, uno stato di coscienza del vuoto, non duale, pieno di sapere interiore. All’inizio di quest’anno 2007 del Dominio di Arturo (DA), quanto è lontana l’umanità da questo stato puro, impegnata com’è a correre da una parte all’altra, senza prestare attenzione o addirittura senza accorgersi dei segni che appaiono dappertutto? 

Ciò che è stato occulto, viene ora rivelato. 

L’Accordo Perduto dovrà risuonare, l’intervallo del tempo perduto nell’Eternità dovrà essere recuperato. Sì, è necessario – un nuovo popolo, una nuova razza dovrà rimpiazzare i sonnambuli e i robot che ora pullulano sulla faccia della Terra”.
Da www.13lune.it 
 
Capiamo poco di musica. E la musica cosiddetta “leggera” è sempre più leggera, vuota, svuotata. Questa è la musica per le grandi platee, per le nuove generazioni di robot. Eppure, anche in questo svuotamento, la musica esprime sempre se stessa, proprio come l’acqua, come dice il Maestro Lao-Tse a Confucio, nell'omonimo film.

Occorre tuttavia la nostra consapevolezza per innalzare di tono l’intero spartito. Le voci della musica di oggi sono molto più unificate, in termini di polarità maschile femminile, rispetto a qualche decennio fa. E ciò, secondo me, costituisce un buon effetto globalizzante, anche se i 432 Hertz sono stati allontanati dalla struttura armonica di migliore energia. 

Stiamo vivendo da tempo, proprio come espresso in Dark City, su un “isola” planetaria. Deviati dalla nostra originaria “direzione”. Un isola artificiale in cui tutto è sotto “un altro tipo di controllo”, compreso il Tempo ed il Suono. Qualcuno sta provando a farcelo capire in ogni modo, ma… Siamo diventati piuttosto “pigri” nel sentire.

Alla conclusione della “vicenda” tutto sarà chiaro e risulterà evidente l’opportunità di ogni ambito. Nel frattempo, vivendo l’adesso, è tutto osservabile nella funzione prospettica, nell’analogia dei frattali, nella capacità di trasportarsi al di fuori del campo di forza dell’Antisistema.

Nulla è per caso e tutto è opportuno.

L’Antisistema descrive una scuola molto particolare per “tipi” piuttosto particolari: 7 miliardi di Hu-Bit 

Nebuloni Davide / SacroProfanoSacro 2011

giovedì 20 gennaio 2011

Vedere o non vedere? Questa è una causa...





Quali “verità” sono autorizzate ad essere inoltrate, scoperte, divulgate, sensibilizzate, a questo mondo? Nell’Ultimo dominatore dell’aria ci viene svelato che “praticare il dominio degli elementi è contro la legge”. Ma contro la legge di chi? Contro la legge del Popolo del Fuoco e non contro la legge del Creatore. 

Nel mondo che riteniamo reale funziona tutto alla stessa maniera.

Qualcuno ha fatto delle leggi che vanno rispettate come se fossero dei dogmi assoluti. Eppure basta guardare il passato per renderci conto di come le leggi siano sempre state solo un altro modo di ingabbiare la “libertà”, insieme  perlomeno alle religioni. Senza la legge il mondo sarebbe un Inferno?

Certo, ma sempre a causa nostra.

La dottrina delle illusioni di Foscolo la dice lunga su cosa sia meglio credere in luogo dell’apatia di vivere in balia di se stessi.

L’uomo necessita di leggi per essere governato.

In questo stadio evolutivo, purtroppo, si necessita ancora di leggi. I sistemi di leggi sono molto diversi nel mondo. Se in un luogo è possibile fare un cosa, esisterà un altro luogo dove la stessa azione costituisce una violazione della legge. Questo perché? Perché le leggi fatte dall’uomo descrivono l’imperfezione dell’uomo stesso, i “vizi” del potere di pochi sui molti.

È inutile evidenziare di più un concetto tanto lapalissiano, no? Un concetto che impariamo sin da piccoli, osservando. L’uomo è un essere intelligente che sacrifica se stesso per cercare un compromesso tra la percezione della sicurezza effimera del denaro e la propria missione di Vita, certamente dimenticata. Cosa rimane? La ricerca di sicurezza rappresentata dalla funzione, sempre più virtuale, della “moneta”.

All’insegna di questa ricerca si abbandona tutto il resto, accettando di chiudere gli occhi.  

I bambini vedono già nel pancione.
I bambini iniziano a vedere già dentro alla pancia della mamma, almeno dal settimo mese in poi. Lo afferma in un recente studio, Marco del Giudice, ricercatore presso il dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino. "Ho misurato la quantità di luce che passa attraverso vari tessuti corporei (muscolo e grasso) e diversi tipi di vestiti poi ho creato un semplice modello basato sullo spessore della ‘pancia’ della madre e sulla presenza o meno di vestiti", ha spiegato del Giudice ai media.
Si tratta della prima ricerca in questo ambito mai effettuata: fino a oggi gli scienziati ritenevano che il grembo materno fosse troppo buio per permettere di vedere qualcosa. In realtà i bambini, quando sono nella pancia della mamma, sono molto attivi e, a modo loro, riescono anche a comunicare: sono ricettivi agli odori, ai suoni e agli stimoli tattili, per esempio al tocco della mano.
E dal sesto-settimo mese, cioè quando le palpebre si separano e gli occhi si aprono, sviluppano la capacità di mettere a fuoco un punto nello spazio.
Da Yahoo
 
Il feto vede già nella fase di pre nascita. Che bello, vero? Peccato che questa sete di curiosità di osservare il mondo in cui “si è”, vada persa appena si viene introdotti nella società di carta da bollo dell’uomo. Appena nati ci viene assegnato un codice rappresentativo alfanumerico che ci contraddistinguerà per sempre in Vita. 

Si eredita, inoltre, un modello di forme pensiero plasmanti e limitanti, oltre a quello che nei nove mesi di stazionamento nella pancia della mamma si è assorbito e oltre a quello che, dal momento del desiderio di maternità dei futuri papà e mamma, è stato detto, pensato, provato, etc. da coloro che ruotano attorno al nucleo familiare.

Difficile da credere ma è così! Pensiamo a tutte quelle nascite “non volute”: quali problemi già agganciano ai nascituri?

Eppure qualsiasi cosa possiamo scoprire in tal senso, se inserita in un più ampio contesto, ha un senso: quello relativo all’evoluzione dell’unità d’informazione divina umana.

Nulla è per caso e tutto è opportuno.

“La materia eterica per il corpo del fanciullo viene presa dal corpo della madre; è quindi importante che questa assimili soltanto elementi purissimi… Il compito principale toccherà ai pensieri della madre ed alle forme pensiero che fluttuano intorno”.
Il doppio eterico di Arthur E. Powell
 
Siamo e costituiamo una rete globale di energia vitale, emozionale, d’amore allo stato ancora di seme. Nulla sfugge al senso di specie. Tutto è in funzione della specie ed allo stesso tempo del singolo individuo. È sempre così in ambito spirituale nella dualità: mai dire mai.

È tutto vero e falso allo stesso tempo, il che vuole intendere che è tutto "vero"

Qualsiasi cosa facciamo, alla fine, ci “serve”. Il termine “fine” sfugge ai più e per questo non viene “compreso” addirittura rifuggendolo tramite la paura della Morte.
È tutto appropriato al momento che ci rappresenta proprio come il libero arbitrio. Le “catene” sono estensibili in funzione del nostro stato evolutivo. Le “catene” si sciolgono al momento più idoneo; prima non succede perché ci potremmo anche fare del male. Come si fa, ad esempio, con i cani a cui teniamo tanto quando li conduciamo in città? Li teniamo stretti stretti a noi per la loro sicurezza e per la sicurezza degli altri. 

La lunghezza del "guinzaglio" è variabile in funzione della delicatezza del momento.
In un certo senso va "guadagnata" quella maggiore lunghezza e parvenza di libertà.

È tutto nato tanto tempo fa…Chi fa domande non può evitare le risposte” – Proverbio del Camerun
"La vita è come dipingere un quadro, non come fare una somma".
Oliver Wendell Holmes Jr.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011