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giovedì 20 gennaio 2011

Vedere o non vedere? Questa è una causa...





Quali “verità” sono autorizzate ad essere inoltrate, scoperte, divulgate, sensibilizzate, a questo mondo? Nell’Ultimo dominatore dell’aria ci viene svelato che “praticare il dominio degli elementi è contro la legge”. Ma contro la legge di chi? Contro la legge del Popolo del Fuoco e non contro la legge del Creatore. 

Nel mondo che riteniamo reale funziona tutto alla stessa maniera.

Qualcuno ha fatto delle leggi che vanno rispettate come se fossero dei dogmi assoluti. Eppure basta guardare il passato per renderci conto di come le leggi siano sempre state solo un altro modo di ingabbiare la “libertà”, insieme  perlomeno alle religioni. Senza la legge il mondo sarebbe un Inferno?

Certo, ma sempre a causa nostra.

La dottrina delle illusioni di Foscolo la dice lunga su cosa sia meglio credere in luogo dell’apatia di vivere in balia di se stessi.

L’uomo necessita di leggi per essere governato.

In questo stadio evolutivo, purtroppo, si necessita ancora di leggi. I sistemi di leggi sono molto diversi nel mondo. Se in un luogo è possibile fare un cosa, esisterà un altro luogo dove la stessa azione costituisce una violazione della legge. Questo perché? Perché le leggi fatte dall’uomo descrivono l’imperfezione dell’uomo stesso, i “vizi” del potere di pochi sui molti.

È inutile evidenziare di più un concetto tanto lapalissiano, no? Un concetto che impariamo sin da piccoli, osservando. L’uomo è un essere intelligente che sacrifica se stesso per cercare un compromesso tra la percezione della sicurezza effimera del denaro e la propria missione di Vita, certamente dimenticata. Cosa rimane? La ricerca di sicurezza rappresentata dalla funzione, sempre più virtuale, della “moneta”.

All’insegna di questa ricerca si abbandona tutto il resto, accettando di chiudere gli occhi.  

I bambini vedono già nel pancione.
I bambini iniziano a vedere già dentro alla pancia della mamma, almeno dal settimo mese in poi. Lo afferma in un recente studio, Marco del Giudice, ricercatore presso il dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino. "Ho misurato la quantità di luce che passa attraverso vari tessuti corporei (muscolo e grasso) e diversi tipi di vestiti poi ho creato un semplice modello basato sullo spessore della ‘pancia’ della madre e sulla presenza o meno di vestiti", ha spiegato del Giudice ai media.
Si tratta della prima ricerca in questo ambito mai effettuata: fino a oggi gli scienziati ritenevano che il grembo materno fosse troppo buio per permettere di vedere qualcosa. In realtà i bambini, quando sono nella pancia della mamma, sono molto attivi e, a modo loro, riescono anche a comunicare: sono ricettivi agli odori, ai suoni e agli stimoli tattili, per esempio al tocco della mano.
E dal sesto-settimo mese, cioè quando le palpebre si separano e gli occhi si aprono, sviluppano la capacità di mettere a fuoco un punto nello spazio.
Da Yahoo
 
Il feto vede già nella fase di pre nascita. Che bello, vero? Peccato che questa sete di curiosità di osservare il mondo in cui “si è”, vada persa appena si viene introdotti nella società di carta da bollo dell’uomo. Appena nati ci viene assegnato un codice rappresentativo alfanumerico che ci contraddistinguerà per sempre in Vita. 

Si eredita, inoltre, un modello di forme pensiero plasmanti e limitanti, oltre a quello che nei nove mesi di stazionamento nella pancia della mamma si è assorbito e oltre a quello che, dal momento del desiderio di maternità dei futuri papà e mamma, è stato detto, pensato, provato, etc. da coloro che ruotano attorno al nucleo familiare.

Difficile da credere ma è così! Pensiamo a tutte quelle nascite “non volute”: quali problemi già agganciano ai nascituri?

Eppure qualsiasi cosa possiamo scoprire in tal senso, se inserita in un più ampio contesto, ha un senso: quello relativo all’evoluzione dell’unità d’informazione divina umana.

Nulla è per caso e tutto è opportuno.

“La materia eterica per il corpo del fanciullo viene presa dal corpo della madre; è quindi importante che questa assimili soltanto elementi purissimi… Il compito principale toccherà ai pensieri della madre ed alle forme pensiero che fluttuano intorno”.
Il doppio eterico di Arthur E. Powell
 
Siamo e costituiamo una rete globale di energia vitale, emozionale, d’amore allo stato ancora di seme. Nulla sfugge al senso di specie. Tutto è in funzione della specie ed allo stesso tempo del singolo individuo. È sempre così in ambito spirituale nella dualità: mai dire mai.

È tutto vero e falso allo stesso tempo, il che vuole intendere che è tutto "vero"

Qualsiasi cosa facciamo, alla fine, ci “serve”. Il termine “fine” sfugge ai più e per questo non viene “compreso” addirittura rifuggendolo tramite la paura della Morte.
È tutto appropriato al momento che ci rappresenta proprio come il libero arbitrio. Le “catene” sono estensibili in funzione del nostro stato evolutivo. Le “catene” si sciolgono al momento più idoneo; prima non succede perché ci potremmo anche fare del male. Come si fa, ad esempio, con i cani a cui teniamo tanto quando li conduciamo in città? Li teniamo stretti stretti a noi per la loro sicurezza e per la sicurezza degli altri. 

La lunghezza del "guinzaglio" è variabile in funzione della delicatezza del momento.
In un certo senso va "guadagnata" quella maggiore lunghezza e parvenza di libertà.

È tutto nato tanto tempo fa…Chi fa domande non può evitare le risposte” – Proverbio del Camerun
"La vita è come dipingere un quadro, non come fare una somma".
Oliver Wendell Holmes Jr.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

 

venerdì 27 agosto 2010

Le "ragioni" del fuoco.




Aprendo la home page di Yahoo, questa mattina, mi sono imbattuto in questa notizia con tanto di video:

Le immagini del tornado di fuoco del Brasile "Aracatuba, 25 agosto - Un tornado che si trasforma in una colonna di fuoco con fiamme alte fino a 200 metri. E' lo spettacolo, terribile ma unico al tempo stesso, al quale hanno assistito alcune persone".
Video link

È davvero impressionante ciò che, molto velocemente, si vede. E il pensiero corre subito alle testimonianze raccolte nella Bibbia, a proposito di “colonne di fuoco” di origine divina, come in questo caso:


Esodo 13:21-22 Fascio di fuoco nella notte [21]Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce, cosí che potessero viaggiare giorno e notte. [22]Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte. Fonte: www.bibleview.org

La nostra impressionabilità è scritta “dentro”, in profondità; in maniera ancestrale il passato, o l’illusione di un certo passato, si è impressa, radicata, dentro di noi. E immagini più “forti” del consueto riportano “fuori” le emozioni della paura. Certo che è paura! Bisogna ammetterlo perché se fossimo stati presenti personalmente, quella colonna di fuoco alta duecento metri, avrebbe scatenato brividi lungo tutto il corpo.

Il fuoco è un messaggero, un ponte tra noi e un mondo divenuto arcano, primitivo, solido, che narra della nostra “forgiatura” o, chissà, delle nostre paure legate alle visioni tremende create durante l’epoca buia dell’oscurantismo religioso.


Tutto è nato dal fuoco. Il Sole stesso è una "palla" di fuoco. Persino le condizioni iniziali vigenti nel nascente Universo erano legate a temperature pressoché infinite. Dal fuoco si forma la Vita. Nel fuoco si completano le trasformazioni necessarie a mutare gli eventi.

La cenere che rimane come prodotto o sintesi del fuoco è il principio della chiusura e della rinascita potenziale, purificata da tutto ciò che rappresentava in precedenza, avendo perso la condizione di “massa”, da cui era ammantata nella sua “Vita” precedente.


Questo filo del discorso mi riporta alla mente il concetto cardine del film “21 grammi” con Sean Penn, ossia:


"21 grammi è il peso che si perde quando si muore, il peso portato da chi sopravvive. Quanto pesano 21 grammi? 21 grammi. E' tutta qui la differenza tra la vita e la morte? Quante vite, quante possibilità abbiamo a disposizione? E cosa significa morire? E' un cinema fatto di domande, quello del regista messicano Inarritu".
Fonte: www.cinemovie.info

21 grammi sarebbe dunque il peso dell’Anima? O comunque di una certa "energia" che lascia il corpo fisico. La nostra struttura sottile è costituita da vari corpi energetici interconnessi come una Matrioska.

Il significato “esoterico” della Matrioska è da non sottovalutare
; essa non è solo un giocattolo ma anche un ricettacolo di saggezza fissato nelle sembianze di un giocattolo o di un souvenir della Russia.


La prima bambola di legno composta da otto pezzi venne costruita ai primi del Novecento dal mastro Vasiliy Zvezdochkin e colorata dall'illustratore di libri per l'infanzia Maliutin, profondo conoscitore dell'arte popolare dei villaggi russi, il quale rappresentò la bambola con il vestito tradizionale locale, chiamandola Matrena (dal latino mater, madre). Si può considerare, quindi, che Matrioska sia un diminutivo di Matrena e che rappresenti simbolicamente la figura materna e la generosità ad essa correlata, in cui si identifica spesso - anche nella cultura occidentale - nella fertilità della terra. Le otto piccole bambole che componevano la prima matrioska rappresentavano, in ordine di grandezza, una madre, una ragazza, un ragazzo, una bambina ecc., fino all'ultima figura, quella di un neonato in fasce”.
Fonte: Wikipedia


Una Matrioska rappresenta la “generosità” di un animo femminile, il concetto della madre ed allo stesso tempo di tutto ciò che rappresenta quell’Universo variegato. Ma va anche oltre, in quanto incarna il “modello” delle personalità contenute in noi, nel nostro passato anche archetipico, della nostra ricchezza e complessità, della nostra psicologia, etc. sino a giungere al livello “seme” del neonato o, secondo me, a livello di “atomo permanente”.

“Sopravvenendo la morte, l’involucro atomico, accompagnato dal prana, si distacca dalla materia fisica densa e si ritira nel cuore, intorno all’atomo permanente. L’atomo permanente, l’involucro ed il prana s’innalzano allora lungo il Soushoumna-nadi secondario, raggiungono il terzo ventricolo del cervello, poi il punto di congiunzione tra la sutura parietale e quella occipitale, ed infine abbandonano il corpo. L’involucro atomico continua ad avvolgere l’atomo permanente fisico nel corpo causale, in attesa del giorno in cui dovrà essere formato un nuovo corpo fisico”.
Fonte: “Il doppio eterico” di A.Powell

Può essere questo “movimento” di energia che esce dal corpo fisico la ragione della mancanza di quei 21 grammi all’atto della morte? Perché no! Torniamo al discorso iniziale relativo al fuoco e leggiamo cosa riporta, ancora Powell:

Uno dei grandi vantaggi della cremazione è dato dal fatto che la distruzione del corpo denso toglie tutto in una volta al corpo eterico il suo centro di attrazione e ne assicura una rapida decomposizione… Se un uomo è tanto insensato da aggrapparsi alla Vita fisica ed anche al suo cadavere, la conservazione del cadavere, sia per seppellimento sia perché imbalsamato, costituisce per lui una grande tentazione e facilita i suoi deplorevoli intenti. La cremazione impedisce qualsiasi tentativo di anormale ricomposizione dei principi, sia pur parziale e temporanea. Inoltre, in certe forme ripugnanti di magia nera, fortunatamente rare almeno in occidente, si fa uso del corpo fisico in via di decomposizione; il corpo eterico di una persona morta può essere adoperato in infiniti modi. Tutte queste possibilità vengono evitate con la pratica igienica della cremazione. È assolutamente impossibile che il defunto senta l’azione del fuoco sul corpo abbandonato, perché – se la morte è effettiva – la materia astrale e quella eterica sono completamente staccate dal corpo fisico”.

Ecco perché gli "antichi" usavano bruciare i loro morti
. Essi sapevano “certe cose”. La cremazione è un atto di “pulizia” totale e un atto di estremo rispetto verso colui che ha abbandonato il corpo fisico.

C’è una scena, tra le tante, nell’ultima versione del “Canto di Natale” della Disney con Jim Carrey, che lascia senza fiato, essendo anche in versione 3D; ossia quando Ebenezer Scrooge guarda fuori dalla finestra e riesce a vedere, a distinguere, tutta la “materia" eterica, evidentemente ancora agganciata ai propri corpi che “riposano” nei cimiteri.

Tale “materia eterica” volteggia nell’aria, soffrendo per tutto ciò che ha fatto in Vita, smarrita, senza via di uscita da un “labirinto” costituito dal proprio passato, dalle proprie "colpe", dal proprio adattamento ad un “Antisistema” che li ha saputi modellare a proprio piacimento. Una scena davvero da brividi.

In quel film è contenuta una frase davvero sorprendente indirizzata verso la religione “imperante”. Sapete a quale frase alludo? Ve ne siete accorti durante la visione al cinema o nella vostra comoda dimensione domestica?

L’ignoranza che ci ha “avvolti” ha portato alla ideazione ed alla costruzione dei cimiteri, oggi un grande business da cavalcare anche dopo decine di anni dalla morte di una persona, ad esempio, tramite il venir meno della concessione, pagata profumatamente, relativa al “diritto” del corpo di rimanere sepolto nel luogo designato dai figli, parenti, secondo testamento, etc.

Insomma si continua a venerare il corpo, a identificare il proprio "caro" con ciò che è stato sotterrato nel cimitero.

L’atto della cremazione è definito potenzialmente "pericoloso" e, dunque, da assoggettare a leggi e decreti vari. Quando il Foscolo scrisse “I sepolcri” mise in luce l’editto napoleonico relativo alla “normalizzazione” delle sepolture, alla cui base c’erano evidenti ragioni di carattere igienico:

“I Sepolcri, o come lo intitolò il Foscolo, Dei Sepolcri è un carme composto da 295 versi endecasillabi sciolti, scritto tra il giugno e il settembre del 1806, pubblicato nel 1807 a Brescia. Nel 1804, il decreto napoleonico di Saint-Cloud aveva ordinato, per motivi igienici, la sepoltura dei morti al di fuori dalle mura cittadine in cimiteri costruiti appositamente e che avessero una tomba comune per tutti. Il poeta, di ritorno dal soggiorno nelle Fiandre, aveva discusso dell'argomento con l'amica Isabella Teotochi Albrizzi e soprattutto con Ippolito Pindemonte, che stava scrivendo il poemetto dal titolo I Cimiteri, per riaffermare il senso del culto cristiano… L'opera di Foscolo presenta un intento nuovo, rivolto soprattutto ad esaltarne la funzione civile”.

Fonte: Wikipedia

Perché la cremazione è stata abbandonata, soprattutto laddove è giunto il Cristianesimo?

“La cremazione è la pratica di ridurre, tramite il fuoco, un cadavere nei suoi elementi base (gas e frammenti ossei). Si tratta di una pratica molto antica: in Asia tale consuetudine si è mantenuta pressoché inalterata da millenni (si pensi all'India). Alcune culture antiche hanno creduto che il fuoco fosse un agente di purificazione e che la cremazione illuminasse il passaggio dei defunti in un altro mondo, o che ne impedisse il ritorno tra i vivi. Con la diffusione del Cristianesimo, la pratica della cremazione nell'impero romano decadde a favore della sepoltura. Anche se la cremazione non era esplicitamente un tabù fra i cristiani, era guardata con sospetto dalle autorità religiose e, a volte, apertamente osteggiata a causa della sua origine pagana greco-romana e per la preoccupazione che potesse interferire con la resurrezione del corpo e la sua riunione con l'anima. Un altro motivo più pratico del declino delle cremazioni fu quello della crescente penuria di legname alla fine dell'Impero Romano, materiale ovviamente indispensabile per la combustione dei cadaveri”.
Fonte: Wikipedia

Come possiamo notare ci sono sempre ragioni apparenti e non apparenti di vario tipo:
  • civili e di convivenza e, dunque, legate all’igiene
  • religiose e “umane” e, dunque, nel “rispetto” del defunto
  • pratiche e necessarie e, dunque, relative allo scarseggiare del legno per le pire funerarie
  • sottili e nascoste e, dunque, per complicare il percorso post mortem delle energie animiche in fase di rilascio del corpo fisico e relativo aggancio delle componenti eteriche alla dimensione densa, tramite la sepoltura
Sono infinite le vie che l’Antisistema conosce per mantenerci il più possibile legati a lui. È solo con una comprensione “superiore” che si può inquadrare certe antiche pratiche e la loro funzione e valenza “nascosta”.

La paura delle fiamme dell’Inferno ha allontanato l’uomo “moderno” persino dalle fiamme purificatrici della cremazione.


giovedì 24 giugno 2010

Il cuore e la coerenza.





“Nello stato naturale d'esistenza, non si possiede il senso di un'identità separata dal Creatore, eccetto quando si è impegnati in un rapporto. A questo livello, l'identità emerge soltanto nel contesto di una relazione con qualche altro aspetto dell'essere che sia stato oggettivato, proprio come la mia identità di messaggero angelico viene ad esistere tramite il mio rapporto con voi. Quando non sia presente una relazione simile, quella particolare espressione di voi semplicemente non esiste; galleggiate senza sforzo nel potenziale di Dio. Non siete annichiliti, ma tutte le definizioni di voi lo sono, e siete sollevati dalla loro opprimente influenza, vi potete espandere in uno stato di amore e perfezione.
Dopo un po', se dovesse capitare che ci fosse bisogno di voi per qualche compito particolare, sareste ancora lì, perchè la vostra identità è una cellula specifica in uno specifico organo di un più vasto essere. Quando arriva l'impulso dell'energia successivo, porta con sè la vostra definizione e le necessarie istruzioni. Allora emergete quel tanto che è necessario per compiere ciò che vi è richiesto.
Dal principio alla fine del corso della vostra esistenza, oscillate continuamente, secondo l'onda di funzione che essenzialmente siete, dentro e fuori definizione, muovendovi sempre in avanti e indietro, come il pendolo di un orologio o il cuore dell'atomo, fuori della divina unità dell'essere, entro un'espressione finita dell'infinito potenziale di Dio, e di nuovo indietro nell'unità, avanti e indietro, avanti e indietro. Questo è il ritmo naturale della vostra esistenza, come pure della mia. È la musica di Dio, il ritmo della Vita stessa”.
Fonte: “Trasmissioni stellari” di K.Karey

Ciò che mi colpisce di questa citazione, sono questi concetti:
  • un “rapporto” definisce una condizione di separazione dal “tutto”
  • nello stato di separazione abbiamo un compito ed una definizione
  • la nostra identità è una “cellula” in uno specifico organo
  • oscilliamo continuamente
Ebbene, leggendo “Il doppio eterico” di A. Powell, cosa ho riscontrato?

“Sopravvenendo la morte, l’involucro atomico, accompagnato dal Prana, si distacca dalla materia fisica densa e si ritira nel cuore, intorno all’atomo permanente… L’involucro atomico continua ad avvolgere l’atomo permanente fisico nel corpo causale, in attesa del giorno in cui dovrà essere formato un nuovo corpo fisico… A questo stadio succede generalmente una breve fase di piacevole incoscienza, dovuta al ritiro della materia eterica dal corpo fisico ed alla immersione nel corpo astrale”.
 
Il rapporto che ci “identifica” nel mare magnum dell’esistenza è quello della nascita e di tutto quello che un simile atto concerne. Intendo in questo caso, l’intero processo che porta come sua logica conclusione all’atto del nascere, ossia a tutto il “risveglio” energetico che lavora a tale scopo. All’origine vi è l’Anima che necessita di evolvere e “ciclicamente” dà luogo ai meccanismi della reincarnazione, proprio in maniera oscillante tra la condizione “d’inerzia” originale e la condizione di attività delle Vite incarnate. La nostra identità, simile ad un filo che unisce le esperienze di Vite succedutesi, è racchiusa in un atomo primigenio che viene collocato nell’organo del cuore. È come una sorta di “scatola nera” che memorizza ogni istante e che, quando non siamo incarnati, “sale” al livello del corpo causale per poi “scendere” nella sede del cuore quando siamo incarnati. Tra una Vita e l’altra rimaniamo in uno stato come di “sospensione”, di oblio, una volta raggiunto il livello del corpo astrale.

È tutto coerente ciò che viene descritto dalle due opere. Dalla comprensione anche parziale di questi “meccanismi” si può veramente elevare il punto prospettico dal quale ci “osserviamo”. Anche se rimane difficile farsene una ragione di fronte a certi episodi della Vita.

  
Un grande legame tra il lavoro di Powell e quello di Ighina è la connessione valorizzante che si crea leggendo le considerazioni inerenti:
  • l'atomo primario di Powell
  • l'atomo magnetico di Ighina
Questa "intuizione" merita un approfondimento successivo.

  
  

mercoledì 23 giugno 2010

Il campo morfogenetico dell'evoluzione.





Immaginate di conoscere una persona che vi offra la sua capacità di “osservare” ciò che è successo nelle vostre Vite trascorse, diciamo almeno nelle ultime 4 o 5. immaginate poi di acquisire la conoscenza del come siamo fatti a livello sottile e di come funzionano i diversi corpi che, come delle matriosche, vanno a comporre il corpo fisico. Cosa succederebbe alla normale prospettiva con la quale siete abituati ad inquadrare ciò che vi succede quotidianamente? Pensereste ancora nella stessa maniera? Le cause e le conseguenze assumerebbero una “forma” molto diversa dal consueto.

La malattia che si riversa sulla salute fisica, improvvisamente troverebbe una spiegazione molto diversa da quella “evanescente” che, molto spesso, ci viene propinata. Sarebbe più comprensibile abbracciare il perché succedono determinate “cose” o attiriamo con regolarità certe situazioni. Sarebbe, dunque, come ricevere la chiave della comprensione inerente alla propria “situazione” sul piano denso della materia.

Cosa è in realtà un raffreddore, ad esempio? Perché quel dato dolore si ripresenta con puntualità nella nostra Vita? Perché ci è “successa” questa brutta malattia? Come si spiega la sofferenza all’interno di una esistenza ritenuta, in maniera autoreferenziale, equilibrata?

Come al solito, “nulla è per caso”.

Quello che manca al genere umano, al fine di spiccare un “volo” pressoché immediato, è proprio questa apertura interiore, la consapevolezza del “chi siamo”; la mente logica è stata addestrata dall’Antisistema a cancellare e a non tenere in considerazione la gran parte della nostra vera Natura. Perché? Perché lo abbiamo voluto noi inconsciamente, provando “paura” e perchè era "previsto", in un certo senso.

Immaginate questa espansione, questo innalzamento della vostra prospettiva, tenendo conto di tutte le informazioni sopra riportate; sarebbe proprio come volare. Il punto focale della coscienza verrebbe letteralmente “sparato” ad una frequenza di funzionamento tipica di altre dimensioni più “luminose”.

Tenete saldo in voi questo “consiglio”, cercate lo spunto, le informazioni, le modalità per attirare a voi questa maggiore consapevolezza. Permettetele di entrare in voi. Questa intenzione modificherà gli schemi paludosi che caratterizzano le routine giornaliere e le “chiusure” quotidiane alla “luce” che lavora incessantemente per farsi largo con fare sempre “gentile”, rispettoso del nostro libero arbitrio. Notate la differenza di “cortesia” e di “rispetto” tra questa energia evolutiva e la prepotenza di un mezzo di condizionamento di massa come la televisione. È come trovarsi al cospetto di un battaglione di soldati d’assalto e ad un viandante che bussa per chiedere se può entrare in casa. 

Di solito chi “grida” più forte è colui che ha fretta di “vendere” qualcosa.

In questo reame della “luce”, il “velo” occlude, soffoca la “voce” che ci guida di Vita in Vita; ciò che la scienza chiama campo morfogenetico è, in realtà, lo stampo eterico che circonda il corpo fisico, costituito anch’esso di materia “deperibile” tanto quanto l’ambito fisico. I processi si riversano a cascata, di corpo in corpo, tenendo conto del nostro passato e progettando il nostro futuro prospettico, in un’ottica di completamento delle nostre “parti” carenti, il tutto mantenendo sempre vivo il focus sull’aspetto evolutivo dell’esperienza vissuta sulla “Terra”. Vengono scelti i genitori in funzione di empatie, di compensazioni legate al carattere ed all’impostazione di Vita in “cantiere”. La prossima Vita è preparata tenendo in considerazione ciò che manca per completare il senso del nostro “stare qua”, tenendo in considerazione ciò che abbiamo fatto in “passato” e di ciò che ci aspetta, vivendo per sempre in un eterno attimo presente.

Se noi potessimo sapere e tenere in considerazione, “allargando” il concetto di esistenza:
  • le negatività accumulate in altre Vite che si ripercuotono nel presente
  • come funzionano i nostri corpi intercomunicanti
  • il senso dell’esperienza portata avanti in questa densità  
Ebbene, il “mondo” cambierebbe in maniera quasi istantanea, perché cambieremmo noi in maniera intimamente legata l’uno all’altro.

È quello che mi sta succedendo in questi ultimi quattro anni o, forse, in questi ultimi quattro giorni, chissà! È quello che sta succedendo a moltissimi di noi in questi ultimi tempi in maniera sempre più marcata ed evidente.

Per quanto tempo “terranno” le maschere che ci siamo calati in “volto”? Questi sono concetti che “lavorano” sempre e soprattutto quando tutto “dorme”; nel “silenzio” dei nostri cuori. Per questo motivo ci siamo “dati” Vite tanto stressate… per non "sentire".

Le coscienze sono in espansione.

Ringrazio infinitamente Arthur E. Powell per il suo splendido "lavoro" di paziente passione educatrice, che consiglio a tutti quanti sentono in cuor loro, "sete" di conoscersi:

Arthur Edward Powell, molto spesso abbreviato in Arthur E. Powell (Newton, New Jersey, 1882  – Los Angeles , California, 1969), è stato uno scrittore statunitense.

Poco si sa di questo personaggio, se non che servì come Tenente Colonnello (Lieutenant-Colonel) nell'esercito americano.

Arthur E. Powell è noto come scrittore di libri Teosofici.

Il suo principale interesse fu la coscienza. Studiò soprattutto i maggiori lavori di Madame Blavatsky, Charles Webster Leadbeater e Annie Besant, scrivendo un importantissimo e famoso riassunto della loro dottrina Teosofica in cinque volumi, pubblicati in inglese all'inizio del '900, e in tempi più recenti anche in Italia, da Bis Edizioni:
  •     Il Doppio Eterico (The Etheric Double - 1925)
  •     Il Corpo Astrale (The Astral Body - 1926)
  •     Il Corpo Mentale (The Mental Body - 1927)
  •     Il Corpo Causale (The Causal Body And The Ego - 1928)
  •     Il Sistema Solare (The Solar System - 1930) 
Fonte: Wikipedia