giovedì 23 febbraio 2017

1.



Il “Segreto di Stato (la ‘bugia’)” crea l’inconscio
Come non vedere, non registrare la grande interconnessione che esiste tra le “cose”?
Quando, ad esempio, sei alle prese con un fenomeno – prima ancora che sociale ed economico (interesse)… frattale espanso – come la globalizzazione.
“Come non vedere?”:
attraverso il regolare, costante, lento ma certo, dimenticare la ragione fondamentale, per la forma manifesta della “tua” realtà d’ogni giorno (e notte) “qua, così”.
L’inconscio si “forma”, nel momento in cui “c’è qualcosa di nascosto (che si nasconde) e/o da nascondere”. 
Allo stesso modo, se in casa tua ricavi (progetti) lo spazio "murato" per la cassaforte, quello per il sottoscala o la cantina, il vano ripostiglio, il solaio, un locale ad hoc per certe esigenze, etc. stai fornendo di “inconscio”, la casa.

mercoledì 22 febbraio 2017

Inconscio.



C’è un “lato inconscio” nella realtà manifesta “qua, così”(?). 
A ciò che non è, una domanda, va risposto con una “non risposta”:
vedo”.
Vestigia, dal latino "impronta", intesa come impronta lasciata per terra dal piede. Per estensione ogni indizio, materiale o no, di quanto sia accaduto in precedenza...
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Se (se) l’oggetto diventa una discussione, si apre alla “diatriba (disputa)”, coinvolgendo quelle forze che si rinvigoriscono nella “bufera dell’incomprensione”.
Motivo per il quale, sei autorizzat3 ad auto indirizzarti (intuitivamente, secondo logica senza pensiero) verso il "sospetto" che, siano le stesse “forze” ad organizzare il clima da singolar tenzone, nel quale sopravvivi di conseguenza.
Ergo, il “lato inconscio esiste, se, c’è spazio per la resa incondizionata all'inconscio (dominante).
È, ancora, un loop.
Ma, questa volta - seguendo a ritroso quell'iter che lo rende possibile “qua, così” - rimani agganciat3 alla formulazione sensata e coerente della necessaria... “ragione fondamentale”:
il punto più “esterno”
che ti permette di inquadrare e triangolare (ricavando il ricordo di quanto sia accaduto in precedenza)
(da) qualunque situazione…

martedì 21 febbraio 2017

Luce.



Abbiamo vinto. La gente non è più interessata ai propri diritti civili. È interessata al tenore di vita. Il mondo moderno, ormai, ha abbandonato le idee di libertà… Preferisce obbedire…”.
Assassin’s Creed
La “provocazione” è servita, in un mix di sostanza ed apparenza “alla quale non puoi dire di no”. Quale tipo di “preferenza” c’è in tutto ciò? Quale interesse, diritto ed… abbandono?
Colui che lungamente medita, non sempre sceglie la cosa migliore…”.
J. W. Goethe
La “scelta”... tra quali possibilità esiste “qua, così”?
Puoi, forse, scegliere quale tipo di vita condurre?
Oppure, puoi solamente scegliere un in-certo “indirizzo”, tra tutti quelli che sembrano già unicamente esistere…
Qualcosa ti “precede”, e s’avvantaggia di un certo “anticipo” – che di per sé non può fare nessuna differenzain grado, nell'attuale paradigma “in corso d’opera”, di farti segnare il passo, non visto che:
“ti ha”
poiché
ci sei dentro (senza memoria)...
Qualcosa costituit3 da una teoria, sulla/nella quale – poi – si sono auto innestate tutte le altre. 
La “teoria dominante”, ha reso la realtà manifesta “qua, così”, una forma normalizzata a partire dalla dima gerarchica/piramidale:
qualcosa che - sin già, proprio, a partire dalla figura che "evoca" - mette in evidenza persino la necessità di una ragione fondamentale – o pietra angolare (vertice distaccato) – “a monte” di tutt3.
Se (se) la gerarchia è tanto diffusa, ambientalmente, significa – a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso – che deve esistere il nesso causale, originale, con la relativa (assoluta) fonte di riferimento unic3 ed univoc3, al di là di ogni dubbio, smarrimento, confusione, stress, ambivalenza, nebbia, teoria alternativa, etc.

lunedì 20 febbraio 2017

Il “conosciuto non pensato”.



Cosa pensi? Dipende dal “come pensi”.
A cosa importa “cosa pensi (ricordi)”, se non sei consapevole dell’orientamento che dai a tutt3, poiché sei – prima ancora – te stess3, già orientat3.
Da una simile “non situazione”, si manifesta conseguentemente il “resto dell’elaborazione”. Qualcosa che succede, in automatico, senza che tu ne sia pienamente consci3, una volta che il processo è auto implementato, avviato e… cronicizzato (non importa la presunta “diversità” apparente).
Ciò che “oggi” è opportuno fare, è svelare tutto il pregresso, ossia, l’opera che ha avvolto la globalità, mondiale, facendone un tutt'uno. Comprimendo la comprensione, attraverso una modalità “nascosta”, concepita proprio per 1) rivelarla, 2) "apparire", 3) guidare (mentre sei guidat3). 
Qualcosa che... “è servit3 molto tempo, per auto installare ‘qua così’”, ossia, per renderl3 “pilota automatico”.
Il pensiero è guidato dalle idee, che si formano per auto ispirazione, tratta dall'ambiente.
Blair torna in campo:
bisogna cambiare idea sulla Brexit
Link 

venerdì 17 febbraio 2017

Fake.



L’unica cosa certa è che è stato piantato lì, 4 milioni di anni fa.
Bé, devo dire che avete scoperto qualcosa di importante…”.
2001: odissea nello spazio
L’”unica cosa certa”? Sì; nel film. 
Nella trama, a cui puoi assistere come se “fossi nella testa di ogni recitante (compres3 quei personaggi che, convenzionalmente ‘qua così’… è impossibile sapere cosa pensino di ‘fare’)”.
Senza segreti, se non a livello di "colpo di scena finale (tutto un dire, non c'è di che)".
Nella “tua” realtà manifesta – sempreverde – invece, le cose vanno diversamente e, tu, non conosci questi “particolari portanti”. Non sai e, se sai qualcosa, è perché “te l’hanno dett3…”.
Una scoperta del genere, non ti verrà mai, “qua, così”, riferita – nella forma esatta che “è”, e rappresenta il tal ritrovamento, la tal identificazione, etc. 
Che cosa è "vero/falso", ormai?
Un bel decolletè? Un viso che non invecchia mai? Ciò che ti permette di realizzare, ad esempio, Photoshop? Una sontuosa prestazione sportiva? Ciò che appare, dunque.

  
Sei nella società dell'apparenza.


Dunque, se (se) riesci – più che ad analizzare – a decodificare ambientalmente attraverso il “punto fermo, della ‘formula’”, il significato (che cosa significa) del simbolismo sostanziale frattale espanso, contenuto ed aviotrasportato sempre, ovunque e comunque (anche “qua, così”) attraverso qualsiasi fatto, accadimento, oggetto, soggetto, etc. …, allora ti accorgerai che la forma reale sociale globale, di “appartenenza”, è qualcosa che ti racconta verità di facciata, relativ3 all'assoluto – compresente, immanifest3 – dominante.

giovedì 16 febbraio 2017

La profondità di campo.



Mio marito, non è mio marito”.
Invasion
Che cosa “sei”. La domanda, che non è una domanda, implica una riflessione (nel senso che tutto è già riflesso in ogni e qualsiasi tipo di scenario reale manifesto, anche “qua, così”, poiché l’ambiente è regolato/attraversato dalla caratteristica infrastrutturale, di livello originale, frattale espansa e di memoria frattale espansa. Le onde gravitazionali che cosa pensi che siano?):
che cosa sei
e
che cosa sei (pensi, credi)), diventat3 (“qua, così”).
La seconda implicazione, oscura la prima (origine o pre momento di “è già successo”). 
E ciò significa che, nel durante – in un dato momento – hai dimenticato il pregresso.
Ma (ma) in un ambito reale manifesto “di stampo 'dominato vs dominante' (gerarchico/dipendente), le cose non vanno mai casualmente bensì conseguono nella direzione del “verso”, che la corrente spinge/ispira loro…
Allora, questo comporta che la causa, anzi… di più, la ragione fondamentale per un simile accadimento, sia – anch’essa – facente parte di quella zona della dimenticanza, che coinvolge tutt3 “qua, così”:
dominante
e
conseguenza,
pre momento di “è già successo”.
Già. Ricordi da quel momento in poi (a fatto compiuto, non rammentando né il fatto, né tanto meno che cosa sia già successo, al fine di regolare – poi – tutto il resto)...

mercoledì 15 febbraio 2017

Il fermo immagine della modernità.



Nella pienezza del suo senso la parola 'rivoluzione' comprende due idee:
anzitutto quella di una rivolta contro un dato stato di fatto; poi l'idea di un ritorno, di una con-versione… per cui nell'antico linguaggio astronomico la rivoluzione di un astro significava il suo ritorno al punto di partenza e il suo moto ordinato intorno ad un centro”.
La crisi del mondo moderno - Traduzione e introduzione di Julius Evola - René Guénon
Una “parola” che comprende “due idee”, nella sua “pienezza”. 
Tutto ciò è, a sua volta, parziale (e non “pienezza”) sin tanto ché… il “ritorno” è appeso ad un “moto ordinato intorno ad un centro (che, nella fattispecie, non cambia mai, ma si limita – e concede – solamente trasformazione di sé, in… sé)…”.
Ossia, sino a quando... questo “centro” corrisponde al “lato tuo/umanità, dominat3”. 
Sino a quando, esisterà la compresenza immanifesta dominante.
Sino a quando:
la Massa non avrà "necessità" – apparente – di conseguire e dipendere “qua, così”.
La rivoluzione (un termine, ormai, desueto, fuori moda)” è, altrimenti, un altro giro di giostra, nel giogo AntiSistemico che, in questa maniera (e non paradossalmente) ha la continua possibilità di “migliorarsi (affinarsi)”, retro ingegnerizzando tutto quello che è passibile di perfezionamento “lato tuo/umanità, dominat3”. 

martedì 14 febbraio 2017

Quel piccolo particolare del “modo insolito”.



Il segreto del successo è fare le cose comuni in un modo insolito”.
John D. Rockefeller
È più un segno che un frammento… un discendente. Un successore…
Qualcosa che hai visto prima?
Non proprio. Simile. Ma differente.
Pericoloso come prima?
Molto di più…”.
Zaffiro e Acciaio
Note come le “cose” s’intrecciano, le une alle altre. 
Alle volte, tendi ad utilizzare il termine “sincronicità”.
Oppure, usi un paragone:
quello con l’attrazione (una sorta di magnetismo umano, basato sulla concentrazione di energia/intenzione).
In realtà, “qua, così”, nella sostanza, ti sei abituat3 a far riferimento, univocamente, a ciò che “ritrovi come disponibile (senza alcuna rielaborazione tua)
Ti sei mai domandat3, ad esempio, “come sarebbe il mondo manifesto, se la scienza non fosse deviata”?
Sì. Se tutt3 potesse, ancora, assumere una valenza altra (libera, sin dal livello originale), per forza di cose (conseguentemente) si manifesterebbe un altro tipo di realtà.
Senza, per/con questo, dover “ascendere”, scappare su un altro pianeta o fuggire in un’altra dimensione/universo…
Non per magia, super poteri o singolarità “elette”; ma, piuttosto, perché il reale potenziale lo ammette, ossia, lo prevede in sé:
è immaginabile, quindi (sempre).

lunedì 13 febbraio 2017

La legge non ammette ignoranza.



L’8 settembre 1943, agli italiani venne fatta “perdere la bussola”.
Improvvisamente, non sapevano più – a partire da un incerto (ma certo) “momento” – in quale maniera erano schierati sullo scacchiere internazionale. Con quale fazione era logico attendersi di tornare a combattere
Tutto quello che era stato loro propinato prima, tutta quella propaganda, tutta quella enfasi, tutte quelle promesse, si era tutt3 sciolto come neve al sole… della strategia e dell’interesse che sfociava da oltre oceano (con un “orso” particolarmente arrabbiato, proveniente da est e con una Germania ancora estremamente potente e già compresente sul campo italico).
Il re e tutta la sua corte, fuggì, spostandosi in quella parte di Italia “liberata”. Non moltissimi chilometri, facevano la differenza
La forma educativa (condizionamento ambientale) sociale, massiva - in atto da qualche decennio - come in un lampovenne meno, ossia, non poteva garantire più nulla (se mai avesse garantito qualcosa, anche prima).
Tuttavia, in una realtà manifesta “qua, così”, dove non accade nulla – mai – per caso, l’educazione ricevuta dal regime monarchico polarizzato dal fascismo, formò per un certo periodo di tempo, intere generazioni di italiani.
Le indirizzò, esattamente, verso una precisa "direzione", che poi servì per l’autorizzazione di fatto ad entrare in guerra (una decisione che non passò per la volontà italica, se non attraverso le regole impresse su carta, per legge), ossia:
per la preparazione mentale, ideologica, della Massa
al non disobbedire ("obbedisco") a qualsiasi tipo di ordine
di tipo gerarchico, militare, amministrativo.

venerdì 10 febbraio 2017

Vedere ovunque la perfezione (“nella buona e nella cattiva sorte”).



Una strategia ben riuscita, è sempre perfezione modulare, assoluta
Il concetto di valore assoluto di un numero è quello di considerare il numero stesso senza che abbia un segno...
Si definisce modulo di x e si scrive | x |:
lo stesso x, se x è positivo
x cambiato di segno (cioè -x), se x è negativo... ”.
Link

  
"Così è se vi pare...".


I criminali si circondano sempre di persone in giacca e cravatta, che sono andate all'università ad apprendere l’arte dell’inganno burocratico…”.
Neruda
Osserva, attentamente (attraverso la “formula”), la differenza sostanziale che esiste, ad esempio, fra 1) la forma perfetta di un fiocco di neve, 2) la forma perfetta di una bottiglia di plastica e 3) la forma – come la definiresti? – dell’edilizia popolare:
c’è, sicuramente, qualcosa che “non va”.

giovedì 9 febbraio 2017

Desolazione.


"Cosa risplende al centro della galassia"?
Ricordo tutto sino all'incidente. Non riesco ad assimilare nuovi ricordi... Di cosa abbiamo parlato?...”.
Memento
L’umanità, auto confinata nel “qua, così”, è in una situazione “sospesa tra cardini”, che la sorreggono sin tanto ché… tutto si trasforma, mentre nulla cambia (nella sostanza).
Ossia è tra:
ricordo tutto sino all'incidente
e
non riesco ad assimilare nuovi ricordi...
Nella realtà manifesta (“qua, così”) di parte, AntiSistemica (by dominante), l’umanità:
non ricorda
a partire dal momento di “è già successo”
e
riesce “ad assimilare nuovi ricordi
conseguenti al “Big Bang (momento)”.

mercoledì 8 febbraio 2017

L’assurdo Reset.



Una figura stilizzata - su una parete, lavorata dall'erosione di molte migliaia di anni – che sembra acclamare, riverire, prostrarsi, pregare… qualcosa che è “nell'alto dei cieli”, probabilmente, è in una simile “posizione” poiché teme per ciò che vede
"Abraracourcix... come tutti i Galli del fumetto è estremamente coraggioso e non ha paura che di una cosa:
che il cielo gli cada sulla testa...".
Link  
La figura stilizzata, teme per sé.
Ed è ritratta in quella maniera, dato che “si difende” da qualcosa, che le risulta come “una invasione del proprio spazio esistenziale”. 
Il portare le braccia in alto, non è sempre un pregare


Anche la sola “luce”, diventa una fonte dalla quale proteggersi, istintivamente, il volto.
Così, attraverso la via interpretativa “religiosa”, si confonde una testimonianza di ciò che “è già successo (tutto è compiuto)”, per ciò che – all’opposto – inizia a diventare la prima forma di “censura” della storia deviata “qua, così”.
Quando, l’elevare le braccia al cielo, corrisponde ad un difendersi e quando, invece, è un atto di devota preghiera?

martedì 7 febbraio 2017

Destino.




Lui sembra avere accettato il nostro destino”.
Passengers
Sembra che (è come se…) ci sia un anticipo (sincronico) rispetto al tempo (futuro):
parli, scopri, trovi, etc.
qualcosa
prima che una certa relazione di analogia accada.
Accorgiti.
Ora, questo può succedere – anche – se c’è una regia occulta (interferente), che cura ogni aspetto dell’orbita (destino).
In cosa credere? Al funzionamento ambientale naturale originale, oppure all'esistenza dell’interferenza?
L’esistenza dell’interferenza mette in luce che, a sua volta, esiste qualcosa dotat3 di una "direzione (intenzione)" e qualcosa che, invece, scorre indipendentemente
La limitazione al credere alla “storia della creazione (per opera divina o anche solo scientifico/naturale)”, non permette di accorgersi dell’interferenza, se non indirettamente, attraverso – ad esempio – le vicende narrate, sul Diavolo…
Colonizzare pianeti è l’affare del momento…”.
Passengers
Che cosa è, che succede “qua, così”?
E che cosa è, l’interferenza?
Nel “qua, così” succede (a partire da un certo momento) sempre la conservazioneper trasformazione – dello status quo by dominante (AntiSistema).
E… l’interferenza è, appunto, di origine dominante (ragione fondamentale sia della causa, che dell’effetto).

  
Un esempio? Eccolo.