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mercoledì 15 febbraio 2017

Il fermo immagine della modernità.



Nella pienezza del suo senso la parola 'rivoluzione' comprende due idee:
anzitutto quella di una rivolta contro un dato stato di fatto; poi l'idea di un ritorno, di una con-versione… per cui nell'antico linguaggio astronomico la rivoluzione di un astro significava il suo ritorno al punto di partenza e il suo moto ordinato intorno ad un centro”.
La crisi del mondo moderno - Traduzione e introduzione di Julius Evola - René Guénon
Una “parola” che comprende “due idee”, nella sua “pienezza”. 
Tutto ciò è, a sua volta, parziale (e non “pienezza”) sin tanto ché… il “ritorno” è appeso ad un “moto ordinato intorno ad un centro (che, nella fattispecie, non cambia mai, ma si limita – e concede – solamente trasformazione di sé, in… sé)…”.
Ossia, sino a quando... questo “centro” corrisponde al “lato tuo/umanità, dominat3”. 
Sino a quando, esisterà la compresenza immanifesta dominante.
Sino a quando:
la Massa non avrà "necessità" – apparente – di conseguire e dipendere “qua, così”.
La rivoluzione (un termine, ormai, desueto, fuori moda)” è, altrimenti, un altro giro di giostra, nel giogo AntiSistemico che, in questa maniera (e non paradossalmente) ha la continua possibilità di “migliorarsi (affinarsi)”, retro ingegnerizzando tutto quello che è passibile di perfezionamento “lato tuo/umanità, dominat3”.