SacroProfanoSacro: Assolutezza.

“Traditi i miei ideali…”.

Giusy Versace

25 luglio 2022 Link

“Il mutuo? È per questo che state in Iraq? Eh? È questo il vostro ideale?

Uagliò, mi danno seimila euro al mese, non fazz 'nu cazz', per me è l'ideale...”.

Che bella giornata

Questi “stanno ancora in giro”. Madò…

Dovrebbero scappare, essere presi a calci, finire in galera per sempre. Anzi, dovrebbero venir fucilati, dopo essere stati giudicati dal Tribunale del Popolo.

E invece? “Niente”.

Proclamano, come se non fosse successo niente dal 2020 a conseguire. E si “preparano alle elezioni”. In-credibile.

Ma quali “ideali”?

Ognun3 ha i “propri” = l’interesse che col-lega tutto qua nell’AntiSistema.

Non sono più plausibili, eppure…

Sono “bruciati”, ma…

Finché ci sei “tu”. Chiuditi o cielo. Hai voglia. De che.

E pensa che non sono nemmeno lor signori (eco-dominante), se non nella componente di sottodomino (potenzialmente chiunque sia in “sé”). Cioè, hai a che fare con la fuffa pura, eppure… funziona il “loro” giogo.

Così funziona: non dando mai nell’occhio.

Lo hanno fatto per “responsabilità nei confronti del Paese”. No? Sono stati bravi. Anzi, Bravi.

Uhm. Che brutta roba.

E toglierteli di torno è im-possibile (potenziale) se non ci sei sostanzialmente. Se li accompagni in ogni “loro” boutade. Se ci ridi sopra. Se te ne infischi, “tanto…”. E poi, “è sempre stato così”. No? In giro non c’è nulla a cui aggrapparsi per combatterli, motivo per cui “tanto vale adeguarsi”. E proprio come fanno loro, cerchi di saltare sul carro del presunto vincitore, perché “promette bene”. Salvo, saltare giù da quello di chi ha perso, perché “affonda” e a “te” non conviene.

Tutto qua:

come una bandieruola esposta ai venti di ogni “nuova” stagione. Una schifezza totale. Assoluta. Sembra il nome di una ricetta:

“schifezza assoluta”.
Specialità della casa.

Venezuela. “Guerra asimmetrica nella semiosfera…”. Intervista esclusiva a Sergio Arria Bohórquez…

Il conflitto in Ucraina e il blocco alle piattaforme russe hanno riportato in primo piano il dibattito sull’asimmetria esistente tra la potenza dei grandi conglomerati mediatici a guida Usa e chi vi si oppone. Una riflessione che ha attraversato anche gli ultimi congressi internazionali che si sono tenuti a Caracas, come quello contro il fascismo. Quale politica state perseguendo al riguardo?

Assumere l’asimmetria esistente a questo livello dello sviluppo tecnologico, e di fronte al ruolo crescente delle reti sociali, è fondamentale per organizzare una controffensiva. È il grande tema… La rete sociale è un formidabile strumento per plasmare le coscienze, per imporre visioni e progetti di vita, per smobilitare la capacità d’azione facendoci pensare che non possa esistere nessun mondo diverso possibile se non come una inutile romanticheria. Sta a noi nutrire di altri contenuti la semiosfera, contrastando i modelli dominanti che insidiano anche il nostro immaginario, e portano contraddizioni al nostro interno, ma senza semplificare il messaggio che, altrimenti, diventa respingente.

In questo, la cultura – che è comunque politica, ma in modo più complesso e mediato – è un ottimo campo di battaglia. Un percorso non facile, considerando che è solo da pochi anni che stiamo costruendo un sistema di comunicazione pubblico. Aver resistito per quasi 24 anni a ogni genere di attacco, compreso la guerra cognitiva contro i cervelli e le coscienze del nostro popolo, ci ha fatto sviluppare una lucidità invidiabile, che ci ha permesso di mantenere la pace…

Considerando la situazione di asimmetria esistente nella battaglia delle idee, la superiorità del nemico e degli algoritmi concepiti per non dare priorità ai nostri contenuti, abbiamo bisogno di costruire centinaia di università di questo tipo, che agiscono in aree diverse ma complementari. La Uicom, che ha una sua sede e una sua equipe di lavoro, è un gran punto di forza su cui costruire…

23 luglio 2022 Geraldina Colotti Link

Lo comprendi che “sino a quando ci sarà qualcun altro a pensare a Te, allora Te sarai sempre ‘te’”?

Compreso il “nuovo che avanza”:

il multipolarismo.

Un po’ come ogni “rivoluzione” ch’è sempre servita per gli scopi inconfessati di lor signori. Con l’essere “a Massa” che, per dirla tutta, non c’ha mai capito una mazza. Infatti, “te” ti sei sempre prestato.

Altro che decidere. Hai sempre scelto fra…

E non è uguale, sostanzialmente. Gerarchia. Ci sei? Gli infiltrati svolgono un lavoro talmente sottile che non esiste ma c’è. E sono loro a preparare il terreno per le “nuove” semine e per il “futuro” sempre pre-visto, programmato, cartolarizzato.

La presa di coscienza è tua, viene da Te.

Ma se sei proprio Te a “mancare”, bè… è “te” che prendi piede e “servi” qua nell’AntiSistema.

Quando a milioni non sono d’accordo con la “legge”, significa.

È sostanza. E, ritenere che sia in-utile è un “peccato capitale”. Divide et impera. Al solito. Sì, lo sanno anche i sassi ormai, ma… sembra un “film”.

C’è questo scostamento particolare tra teoria e pratica, tra finzione scenica e realtà. Qualcosa di voluto dallo status quo che, come il “tempo”, è un individuo e non Dio.

Qualcuno che non è nemmeno Te, anche se senza ombra di dubbio è in Sé:

assolutezza.

Bene e male sono sfumature:
conta l’assolutezza.

L’essere punto di sospensione. Una situazione che ricorda, infatti, proprio “Dio”. Anche se, invece, sei Te quando lo sei da Te in Te per Te.

Perché tra Paesi aventi armi nucleari si sviluppano solo “danze colorate” e non vere e proprie guerre?

Bè, a chi servirebbe un mondo in frantumi. Già. Mostrare i muscoli per deterrenza. Un po’ come farsi pubblicità.

Funziona perché fa paura:

una paura comune però.

Laddove non ci si può proprio fermare al “mezzo gaudio”.

Dunque, in una dimensione terrena reale manifesta di esseri in Sé da Sé per Sé, ognun3 è “Dio”. Ergo, tutti vanno d’accordo perché l’alternativa è lo sconquasso totale.