lunedì 15 aprile 2019

Fiutare e sentire.



L’“è già success3” è un attimo;
è in un attimo che continua a succedere, come se fosse pioggia battente e/o ritmo di cuore/motore. 
Come l’eco = l’essere ambientale “memoria” o registro del funzionamento… di (in) qualcosa che proprio non puoi nemmeno immaginare, poiché ti “scontri” sempre, nell’AntiSistema con l’AntiSistema.
Laddove (nel “qua, così”) sei all3 prese con i due fond3 scala auto condizionanti, “Dio (religione)” e/o “Natura (scienza)”.
Sì, l3 situazione è molto (molto) “semplice”, solo che ti viene proprio compless3 fartene un’idea poco poco… sostenibile, alias, sostanzialmente attuabile.
Salvo, forse, renderti conto che ogni e qualsiasi angolo di solid3 e manifest3 realtà, deriva sempre (origina) da un’idea che, dunque, poco prima “è” stat3 solamente… teoria. 
Quando, allora, l3 teoria si trasforma in scenario “calpestabile”? Quando diventa intenzione e dunque progetto. 
Ergo, quando “dietro (Oltre Orizzonte)” non esiste; c’è cosa è” ch3 ne trae il più ampio “beneficio singolare” o ritorno sull’investimento, in termini di “interesse” non propriamente economic3, bensì, significant3 la propria egemonia planetaria, senza però alcuna celebrazione dirett3. 
Qualcosa che devi “fiutare e sentire”, persino osando. 
Si è citat3 l’“è già success3”; bene.
Ora, vorrei descriverl3 in maniera personale, poiché è da qualche settimana che esperimento tale “luogo comune”, singolarmente:
sono in macchina e sto guidando
mi sorprendo ad essere molto stanco
e, forse, ad avere perso per qualche istante l3 diretta
e, nel discorso interiore, mi chiedo “che cosa ‘è già success3’”?
Cioè, pur rientrando subito in me, so di avere “perso” l3 connessione per un infinitesim3 grado del controllo, il che comporta – a livello mentale – l3 domanda “quanto sono rimasto indietro, rispetto all3 diretta”? 
Che cosa mi sono già perso o lasciato per strada?
Ebbene, giungono immediatamente immagini di un incidente; comprendi?
Potrei essere già finito fuori strada e “scoprirl3 dopo”, quando è troppo tardi. 
Questa esperienza è molto simile a quando svieni e, al/nel momento del “riaverti”, colleghi l’ultima immagine risalente al “prima” con l3 prima risalente al “dopo” o…. “è già success3”. 
Infatti, non sai (non ricordi) cosa ti sia accadut3, ma, realizzi che sei accudito da qualcun3 o sei all’ospedale, etc. quindi, “è già success3” qualcosa… 
Quando ritorni all3/in “diretta”, sei allora davvero cert3 che sia sostanzialmente “l3” diretta?
Perdere per un attimo l3 cosiddett3 “tramontana”, che cosa significa?
Se succede, anche raramente, quale indicazione ambientale ne deriva?
A tali “domande” sei molto spesso chiamat3 a “re-agire”, anche se non te ne rendi nemmeno conto, super impegnat3 come sei, (nel) “qua (così)”, a rendere di conto... in situazioni esemplari auto devianti assolutamente.
Quindi, quando ti “perdi via”, stai vivendo l’esperienza del “continua a succedere”, come se fosse pilota automatico;
il che viene sottintes3 dall’esperienza “è già success3” = come diretta e differita.
Ecco che quest3 Spazio (Potenziale) Solid3 (Io) “fiut3 e sent3” in tal modus. 
Laddove, l3 percezione indica costantemente come... l’essere già stat3 travolt3 dall’onda anomala (AntiSistema alias compresenza eco-dominante che non esiste; c’è, più ogni sottoDomin3 ad immagine e somiglianza). 
Quando perdi l3 connessione con l’essere realtà manifesta “qua (così)”, anche se indefinitamente, rivivi l’esperienza che ti ha condott3 a sopravvivere in luogo di esistere secondo “come dovrebbe essere”, ovvero, essendo dal potenziale contemporaneo o atteggiamento “formulare”. 
Tale ricombinazione di “parole” è utile – centrale e portante – al fine di non essere ricompres3 e dunque auto fagocitat3 dal… dizionario che (nel) “qua (così)” funge da recipiente comune per l3 dipendenza d3l linguaggio, ch’è interfaccia adatt3 a riformularti mentalmente a livello di essere “te”, in luogo di… te.
Quindi, non aspettarti un3 definizione di tali caratteristiche ambientali (atteggiamento “formulare” e potenziale contemporaneo), di modo che ti basti ed avanzi tale fiutare e sentire. 
Se credi che l3 blockchain corrisponda ad ogni “tu3” richiesta di sicurezza e democrazia, allora, dovresti ritenere tale forma di a-dizionarietà come l3 forma più elevat3 in tale contesto. 
Quando ti abitui a desiderare che esista un significato, per ogni e qualsiasi “cosa, ambito, vicissitudine, etc.” e l3 ricerchi sempre a livello di accumulo, in interfacce comuni, allora… dovresti sorprenderti proprio come se fossi alla guida di un veicolo, nel momento in cui hai già perso l3 connessione e non sai ancora se sei su strada o fuori strada, domandandoti “che cosa è success3?”. 
Infatti, tale “domanda (curiosità)” non è proprio l3 prima espressione che realizzi dal/nel momento in cui ti ri-hai?
Intendi sapere cosa ti è già success3, dato che sei per terra con qualcun3 che ti tiene un panno umido sulla fronte
È evidente che ti “è già success3” qualcosa. No? 
Sì, ma... sostanzialmente
Potresti essere andat3 a sbattere contro qualcosa e potresti anche essere già stat3 “operat3”. Potresti essere in un altr3 Paese, laddove sono specializzat3 in… Potresti, potresti, potresti, etc. ma (ma) in fin dei conti “dove sei”?
Ti risvegli in qualche modo, in un3 cert3 situazione, da/in cui riagganci il filo conduttore che ti ricollega all’ultima immagine che ricordi e da lì, alla prima che hai ri-agganciat3 “ora”.
Dunque, che cosa ti sei già pers3? Nel durante, che cosa “è già success3”? Sei come un3 strumento scordato. Te ne rendi conto?
Quando ti ri-hai, utilizzi ogni “dizionario” per rifarti un’idea di codest3 “mondo”; 
proprio come accendendo un Pc, che si aggancia, dipendendone, ad ogni “asset” archiviat3 nell3 librerie a cui può accedere quando continua a funzionare ad hoc.
Ci sono molt3 “film” che hanno reso bene tale “idea (situazione)”:
tu, che assisti all3 proiezione in sala, vedi l’incidente che sta coinvolgendo qualcun3 e, poi, ti ritrovi in sala operatoria, con l3 diretta.
Dunque, nel durante che cosa “è già success3”? 
Ti dicono e, forse, pensi che… è il viaggio ad essere l3 “cosa” più prezios3. 
Dunque? In tale “viaggio” – tra il luogo dell’incidente e l’ospedale – quale “destino” ti è toccat3 in sorte? 
Te ne puoi rendere conto, se non ricordi, ambientalmente, ad esempio. 
Ossia, potendo contare sul “continua a succedere” ad immagine e somiglianza (poiché l’ambiente è dotat3 di memoria funzionale infrastrutturale o frattale espansa), da/in cui poterti accorgere, auto decodificando attraverso atteggiamento “formulare” e da “lì” auto ricordarti. 
Tale forma di atteggiamento è ancora, a su3 volta, un altr3 “dizionario”
Se ti fa piacere, pensal3 pure. 
Ma (ma) sostanzialmente può continuare a “Fare…” l3 differenza di non potenziale contemporaneo, dal/nel momento in cui… rappresenta e incarna qualcosa di assolutamente “migliore”, rispetto a tutt3, poiché ciò che ti promette è valore aggiunto che ritorna a dipendere solamente da te, avendoti auto separat3 da “te”, che corrispondi all3 testa di ponte AntiSistemica che, nel (in) conscio ti ha già. 
Hai presente il detto “meglio poco che niente”?
Ecco. Attraverso tale “poco”, ma elevat3 all’ennesima potenza (in leva) “formulare”, puoi riagganciare il filo s-perdut3 che ti collega a te, che sei sempre (sempre) sede di forma originale o dima Sistemic3.
Se ritieni di avere “dentro”, un3 parte (te) che credi essere pur3 come l’acqua sorgiva, ecco che basta ed avanza per fartene ancora qualcosa, sostanzialmente.
Basta “poco”. 
Ma, soprattutt3, “basta rendertene conto”, ovvero, fiutare e sentire in luogo di ragionare e calcolare
Semmai, tale logic3 consequenziale, farà comodo “poi”, allorquando dopo essertene fatt3 una ragione, l’auto riconverti anche in con-solida-t3 realtà manifest3, alias, persino… logic3.
Tra te e “te” c’è, infatti, l3 stess3 dielettric3 che esiste tra te e l’AntiSistema. Ovvero:
l’essere “a Massa”
che si erge in quanto a bastione difensiv3 dello status quo (nel) “qua (così)”.
L’essere “a Massa” sei “te”. E… prova a convincere tale luogo comune, quando si è auto riprogrammat3 a/nel pensare secondo un3 cert3 tendenza, respirata come aria nell’ambiente che riflette tale forma di auto condizionamento generale, tant3 totale da sembrare, allora, tutt3 ciò che esiste e dunque è im-possibile.
Il “lavaggio del cervello” non solo “è già success3” ma continua.
IA e robotica, Emmanuele Emanuele: non compresa portata epocale.
"L'intelligenza artificiale e la robotica. Il nuovo mondo che ci aspetta...”… la riflessione su un tema di grande attualità che vede ormai in atto la trasformazione e il cambiamento della vita sociale, con un impatto… sempre più profondo sulle persone e su ogni ambito dell'attività umana.
Dopo il saluto del Rettore Padre Pedro Barrajòn e l'introduzione del Prof. Alberto Gambino, Prorettore Vicario e Ordinario di Diritto Privato nell'Università Europea di Roma, il Prof. Emanuele ha ripercorso l'evoluzione umana verso questa quarta rivoluzione, capace di provocare una mutazione molto più rapida delle precedenti, con la necessità di risposte in tempi immediati per guidare un percorso altrimenti non privo di rischi…
"Manca la comprensione della portata epocale che questo tipo di evoluzione tecnologica sta comportando non soltanto nel mondo del lavoro ma anche nel mondo del rapporto umano e del rapporto sociale, e, perchè no, anche all'interno delle classi sociali, delle famiglie e degli esseri umani nella loro ampiezza…
Così come nel passato la grande rivoluzione illuminista fu guidata dalla sensibilità ideologica, il problema di fondo oggi è che bisogna innestare in questa grande trasformazione sicuramente principi e valori di carattere sociale, giuridico e, perchè no anche di carattere etico e filosofico, che la conducano verso risultati in cui l'umanità abbia dei benefici e non delle sofferenze.
Questo è il compito dei governi, della classe politica ma in carenza, perchè come ho detto l'Italia e l'Europa sono in ritardo, proprio le iniziative come quella promossa dall'Università europea, che con la sensibilità spirituale e sociale che ha, tenterà di innestare nel corso di questa grande trasformazione epocale, quei valori e quelle opportune correzioni al percorso che rendano questo fenomeno visibilmente umanizzato e non disumanizzante…".
Askanews 12 aprile 2019 Link
Nota bene:
Così come nel passato… il problema di fondo “oggi” è…
Manca la comprensione della portata epocale che questo tipo di evoluzione tecnologica sta comportando...
E, di tali “questioni”, SPS (Io) ne “scriv3” da dieci anni, ma… tant’è. Poiché (nel) “qua (così)”, serve tale accoglienza.
Per l’università, ciò si auto ritradurrà in espansione del proprio business. Mentre continua a succedere ciò ch’è “già success3”, globalmente.
"Il superlavoro è una benedizione…".
Jack Ma
Non cambierei mai questa parte di me…".
C'è, però, chi crede che questo modo di intendere la vita sia deleterio:
"una cultura aziendale che incoraggia il superlavoro non solo non aiuta la produttività dell'impresa, ma rischia anche di inibire la capacità di creare cose nuove…".
HuffPost Italia 12 aprile 2019 Link
Rischia anche di inibire la capacità di creare cose nuove… (di più; l3 “cose” sostanzialmentenuove).
Senza alcun3 “definizione”, ma, con totale senso del significato “formulare”.
Senti e fiuta = “Fai…”, al di là (“prima” = Oltre Orizzonte) di sapere che cosa significa, secondo ciò che è già stat3 riportat3 nel dizionario. 
Non ne hai alcun3 necessità, quando sei ed auto incorpori esperienzialmente, attraverso tale atteggiamento chiave, universale… che “male non fa”.
        
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2534
Riproduzione libera”.