Quando l’AntiSistema (la realtà manifesta “qua, così”) presenta il “conto”, è pressoché troppo tardi per tirarsi indietro, poiché a/in quel punto, i danni accumulati (la profondità della penetrazione, la vastità dell’infezione, la totalità della possessione, etc.) saranno troppo intensi per lasciar adito a qualche vana speranza.
Se non ci credi è solo perché non te ne accorgi, guardandoti dentro e tutt’attorno, dato che continua incessantemente a succedere.
La comparsa della “malattia” è paragonabile all’effetto che s’ottiene sadomasochisticamente assumendo il “tempo” in quanto a filo inesauribile e giudice/vettore del “destino”;
due dimensioni artificiali che non esistono ma ci sono, pressofus3 in qualcosa di unic3, poiché ha la giurisdizione sufficiente (tale) per controllare tutt3 ciò che non ha più nemmeno gli occhi per piangere, nella solitudine esistenziale della cattività “qua (così)”.
Quando sei al cospetto di una grandezza che ti sembra ed appare, inesauribile, di converto... “tu” auto ricavi l’impressione di non essere all’altezza della situazione che, dunque, controlla te.
Ora, anche se tu non sai nulla relativamente a quel qualcosa che ti sembra esattamente sfuggevole, quel qualcosa – all’opposto – sa tutt3 di te, avendo predisposto il futuro più idoneo al fine della propria auto preservazione attraverso il paradigma (da cui l3 status quo).
Ergo:
mantenerti nell’ignoranza relativa alla ragione fondamentale (eco/dominante), corrisponde alla strategia migliore al fine di garantire la continuatività dell’incanto, nella maniera più funzionale al funzionare, ovvero:
traendo da “te” ogni corrispondenza che ti permette l’energia di continuare a sopravvivere, fornendo alimentazione (continuum) sufficiente nell’AntiSistema per 1) auto bruciarti nel “tempo”, mentre 2) tutt3 funziona conseguentemente al “tuo” sacrificio.
Un altro concetto artificiale è quell3 di “energia” che, parimenti a quell3 di “tempo” e di “malattia”… consentono a “te” di estrarre ed auto ricavare le coordinate esatte al fine di considerare tutt3 ciò che esiste = tutt3 ciò che c’è nell’AntiSistema (loop).
La differenza di potenziale che alimenta lo status quo non è né “tempo” né “energia” né “malattia”, bensì, è funzionamento alla “luce (per contrasto)” della compresenza eco/dominante “qua (così)”.
Dunque, “tutt3 è ver3”, nel/dal momento in cui… intuisci (“senti”) ed inizi ad infilare perline nell’unica collana esistente, nonostante, “tutt3 è ver3” anche se non te ne rendi conto.
Ad esempio, hai - ogni volta - la prova/dimostrazione di tale funzionamento automatico ed inerziale/conseguente, quando chiudi gli occhi e li riapri auto constatando che “il mondo è sempre lì, ovvero ‘qua così’”, perfettamente funzionante seppure criticat3, criticabile, condannabile, etc. e pur tuttavia continuamente alimentat3, da cui il sopravvivere che, dunque, è (in) una funzione “superiore” molto simile ad un algoritmo (interesse), piuttosto che una conseguenza dal tenore più “basso (scientifico, religioso, spirituale, etc.)”.
Quando la motivazione (“a monte”) è tale da essere, insistere e sussistere… puoi raccontartela quanto e come vuoi/credi (ti sembra) ma, in ogni “caso” ciò che funziona continua a funzionare, come una proiezione automatica in una sala cinematografica in cui il pubblico è “pagante” ed auto limitat3 all’assistere allo spettacolo mentre va in onda, in differita.
Un pubblico che assiste passivamente, senza nemmeno immaginare che può interagire, non con ciò che viene trasmess3, bensì, con il funzionamento della trasmissione, che è (in) un desiderata altrui assolutamente distaccat3 dalla sala cinematografica e dunque anche dalla Massa.
Ossia, le ragioni dello spettacolo vanno/sono al di là della capacità diretta di chi assiste e dimentica continuamente – avvolt3 dallo/nello spettacolo – che ess3 esiste, anche se apparentemente immanifesta azione (“non c’è”).
Il momento di “è già success3”, da cui sgorga continuamente ogni “cosa” che si manifesta nella realtà manifesta conseguente (“qua, così”), è un evento “a monte” sostanzialmente dimenticat3, tale per cui mantiene la capacità di auto avvolgere tutt3 ciò che considera nella propria giurisdizione (portata, potere, magnetismo, interesse, etc.).
Qualcosa che ammanta l’intera realtà planetaria, nonostante ogni sembrare.
Nel divide et impera, infatti, è sempre meno evidente la “mano” che intesse continuamente l’ordito, nella propria trama che ricalca il filo dell’interesse che diventa eco/dominante, quando l’automatismo del sistema operativo frattale espanso (IA) mantiene on air il segnale portante dalla più intensa e totale compresenza e compartecipazione (grande concentrazione di massa).
Così è stato rilevato il succinato, un prodotto intermedio del processo che sblocca l'energia immagazzinata dal grasso.
Il succinato viene rilasciato nel flusso sanguigno da attività muscolari come i brividi…
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I “brividi” hanno un senso, soprattutt3 all’interno di un circuito funzionante.
Di più, significano qualcosa che “a pelle” non ti sembra, poiché non “riconosci come funzioni oppure come funziona il ‘tuo’ corpo”.
Qualcosa che, dunque, ti ha.
Qualcosa in cui, sei.
(In) una situazione che ti sfugge, sensatamente tuttavia.
Avente scopo, intento, cura, motivazione. Ossia, qualcosa di cui ti rendi conto nella misura in cui ti affidi al passo/ritmo scientifico, che è deviat3 e che si preoccupa per/di te, al posto tuo.
“Ora”, come quando e perché “è già success3” tutt3 ciò?
Come = automatismo neutr3, neutrale, neutralizzante.
Quando = dal/nel momento di “è già success3”, considerabile un evento dall’impatto globale ricordat3 indirettamente (Creazione, Big Bang, Diluvio Universale, scomparsa di Atlantide, era glaciale, etc.).
Perché = per interesse di parte, privat3, assolut3 (non a caso si parla di “Creatore”, al maschile, celando perfettamente la parte femminile o Dea Madre. Ricordi? Divide et impera…
La coppia è genitoriale, a/nel formare l’interezza della situazione).
Quando ti manifesti “qua”, l3 fai nella modalità “così” = AntiSistema.
E... la ragione fondamentale per/di tale “scivolo d’entrata” è che la personalizzazione è totale, alias, la situazione è satura, impregnat3 da cima a fondo d3lla compresenza immanifest3 eco/dominante, come “odore” caratteristico di chi/cosa (non) risulta proprietari3 di “casa”, o come “arredamento” o “stile (firma)” di chi/cosa non esiste; c’è.
Una situazione altamente auto corrosiva, che consuma tutt3 lasciando, alla “fine”, la sensazione di morire “naturalmente”.
A tal pro, tale “destino” sta proprio succedendo in quest3 “ore” a/in colui (Marchionne) che s’evidenzia maggiormente – in quanto personaggio pubblico - tale per cui quando l’avvenimento si consuma a tale livello, risulta anche più amplificat3 a livello di attenzione pubblica.
Ecco una significativa carrellata di informazioni frattali espanse (o, perlomeno, da cogliere a tal guisa). Erano gli inizi di luglio 2018…
La “sosta ai box” di Marchionne: operato a una spalla…
C'è voluto l'acuirsi del dolore alla spalla, complice il caldo di questi giorni, per fermare Marchionne, 66 anni compiuti il 17 giugno scorso, uomo dagli orari impossibili, grande macinatore di lavoro e abituato a dividersi sistematicamente tra Torino e Detroit, con puntate ogni tanto in Cina o in America Latina.
Il fatto che indossi sempre il pullover è stato spiegato dallo stesso Ad, “in quanto trascorro molto ore in volo…”…
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È solo il 22 luglio 2018.
Anni di battaglie e scontri lasciano il segno, sono difficili da accantonare…
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Sergio Marchionne gravissimo, condizioni irreversibili…
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Marchionne nei 14 anni in cui è stato alla guida del gruppo ha fatto triplicare i ricavi…
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Con la storia (“stress”) che continuamente tende ad auto ripetersi, incurante (o facendo perno) del “passato” e soprattutt3 del significato di ciò che continua a ripetersi “qua (così)”.
Battesimo del fuoco per Mike Manley alla guida di Fca…
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Le sfide non sono certo finite, anzi si moltiplicano con l'aumentare della complessità dei mercati globalizzati…
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Ma (ma) è proprio possibile che tale “motore di auto decomposizione”, non si fermi mai?
Sì.
Nel/dal momento in cui, la Massa si è auto convint3 di “dover” sopravvivere, andando dunque a “sacrificarsi” proprio in tale “direzione (destinazione d’uso e consumo)”.
Marchionne ha 66 anni.
Non ti rendi conto di quale “spettacolo” continui ad andare in onda; come se fossi ciec3.
Eppure:
Ford inventa un dispositivo che fa vedere il paesaggio ai ciechi...
Il prototipo di Feel the View decodifica il paesaggio, catturando e trasformando le foto scattate dalla fotocamera integrata in stimoli sensoriali aptici (Fb)…
Si applica al finestrino di un’auto… il prototipo di Feel the View decodifica il paesaggio, catturando e trasformando le foto scattate dalla fotocamera integrata in stimoli sensoriali aptici, non visivi, ma percepibili attraverso il tatto e l’udito.
Trasforma le immagini in vibrazioni.
La foto scattata dal dispositivo viene convertita dal software interno in un’immagine in scala di grigi ad alto contrasto, che viene poi riprodotta sul vetro del finestrino, grazie all’uso di speciali Led.
Basta toccare il display per percepire le vibrazioni, con 255 differenti intensità:
minore è la gradazione di grigio, maggiore è l’intensità di vibrazione. Si può così esplorare tutto il finestrino e ricostruire mentalmente il panorama che ci sta passando di fianco.
L’algoritmo.
“L’immagine viene convertita con un algoritmo sviluppato ad hoc, che utilizza una tecnica particolare per riconoscere le immagini definendone la forma pura...”, spiega Giuseppe d’Ambrosio, responsabile di Aedo, startup specializzata nello sviluppo di tecnologie a supporto di persone non vedenti.
Il risultato.
Il meccanismo funziona perché Antonio, pur non vedendo, è riuscito a immaginare quel paesaggio…
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Quest3 “notizia” che cosa significa = che puoi immaginare (vedere - “sentire”) diversamente, ciò che c’è anche se non “vedi”.
Basta toccare il display per percepire le vibrazioni, con 255 differenti intensità:
minore è la gradazione di grigio, maggiore è l’intensità di vibrazione.
Si può così esplorare tutto il finestrino e ricostruire mentalmente il panorama che ci sta passando di fianco…
Dunque; “immagina” a partire anche “solamente” da una intuizione o da atteggiamento “formulare”.
Ad esempio:
hai presente la famosa epigrafe del Mito di Atlante?
Il Titano che regge sulle proprie spalle (in quanto “punizione”) la realtà rappresentata a livello totale
che, guarda non caso
è (in) una sfera.
Che cosa ti sta sfuggendo nella fattispecie?
Atlante Farnese, statua del II secolo conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli…
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Il concetto di sfericità della Terra risale all'antica filosofia greca intorno alla fine del VI secolo a.C. … ma rimase una questione di speculazione filosofica fino al III secolo a.C. quando l'astronomia ellenistica stabilì la forma sferica della Terra come un dato fisico.
Il paradigma ellenistico fu gradualmente adottato in tutto il Vecchio Mondo durante la tarda antichità e il Medioevo…
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Divide et impera = far credere localmente che… comporta l’auto suddivisione del territorio, di modo che “a valle” rimanga assolutamente immanifest3 la ragione fondamentale.
Atlante viene in-caricat3 di sorreggere il mondo intero (in una sfera immaginaria” in cui v’è la proiezione della volta celeste).
L'Atlante Farnese è una scultura ellenistica in marmo alta 185 cm… databile al II secolo d.C. e custodita nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli…
La scultura, visitabile nel salone della meridiana, all'interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, raffigura Atlante affaticato nel reggere il globo celeste sulle sue spalle.
La particolarità della sfera celeste è data dal fatto che è idealmente vista dall’esterno, quindi con le costellazioni rovesciate, rispetto alle raffigurazioni usuali, che sono geocentriche.
Gli elementi geometrici sono resi a rilievo:
si riconoscono l’equatore, i tropici e i cerchi boreale e australe. Sulla sfera sono rappresentati in tutto 43 simboli delle costellazioni:
lungo la fascia ellittica si riconoscono i dodici segni zodiacali, con la costellazione dell’Ariete nel punto equinoziale, corrispondente alla situazione astronomica del IV secolo a.C.;
poi ci sono 17 costellazioni nell’emisfero boreale e 14 in quello australe.
L'Atlante Farnese di conseguenza possiede la più antica ed una delle più complete raffigurazioni delle costellazioni.
Infatti, il 10 gennaio 2005, Bradley E. Schaefer, astrofisico della Louisiana State University a Baton Rouge in un convegno dell'American Astronomical Society tenutosi a San Diego in California... ha rilevato le configurazioni delle costellazioni presenti sul globo dell'Atlante Farnese ricostruendo la posizione occupata dalle costellazioni nel cielo osservate da Ipparco di Nicea, nel 129 a.C. circa.
Il risultato ha evidenziato un'ottima coincidenza tra le previsioni astronomiche moderne e le posizioni rilevate dall'Atlante Farnese che lo hanno indotto a individuare nel famoso e perduto catalogo di Ipparco la fonte a cui aveva attinto lo scultore dell'epoca…
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Divide et impera:
la particolarità della sfera celeste è data dal fatto che è idealmente vista dall’esterno, quindi con le costellazioni rovesciate, rispetto alle raffigurazioni usuali, che sono geocentriche. Gli elementi geometrici sono resi a rilievo:
si riconoscono…
Una “punizione”:
la particolarità della sfera celeste è data dal fatto che è idealmente vista dall’esterno …
Esiodo narra che Atlante fu costretto da Zeus a tenere sulle spalle l'intera volta celeste per punirlo di essersi alleato col padre di Zeus, Crono, che guidò i titani contro gli dèi dell'Olimpo.
Nell'Odissea (libro I) viene descritto poeticamente come uno dei pilastri del cielo...
La prima vertebra della colonna vertebrale, atlante, deve il suo nome a questo personaggio, poiché essa sostiene il cranio così come il titano regge la sfera celeste…
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Perchè il “significato” passa completamente in secondo piano?
Perché il prete ricorre alla candela elettrica, in Chiesa?
Perché non ricorda più cosa significa ciò che tuttavia continua a celebrare…
La volta celeste.
Ad un osservatore sulla superficie terrestre, i corpi celesti appaiono proiettati su una sfera immaginaria, detta sfera o volta celeste.
La sfera celeste non esiste veramente, ma è un modo che l'uomo ha trovato per rappresentare la posizione degli oggetti nel cielo.
Essa non è una sfera comune, perché non ha un raggio vero e proprio né una superficie:
la sua "superficie" è posta ad una distanza infinita da noi…
In pratica, su questa è registrata solo la direzione di un corpo celeste, ma non la distanza e la posizione reale…
L'orizzonte è il piano immaginario che passa per l'osservatore ed è perpendicolare alla direzione dello Zenith. Esso ci appare come un cerchio lungo il quale il cielo e la terra si incontrano…
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Fai attenzione:
ad un osservatore sulla superficie terrestre, i corpi celesti appaiono proiettati su una sfera immaginaria, detta sfera o volta celeste
la sfera celeste non esiste veramente, ma è un modo che l'uomo ha trovato per rappresentare la posizione degli oggetti nel cielo
essa non è una sfera comune, perché non ha un raggio vero e proprio né una superficie
la sua "superficie" è posta ad una distanza infinita da noi
in pratica, su questa è registrata solo la direzione di un corpo celeste, ma non la distanza e la posizione reale
l'orizzonte è il piano immaginario che passa per l'osservatore
esso ci appare come un cerchio lungo il quale il cielo e la terra si incontrano…
Significato:
la situazione, entro la quale sei “qua (così)”
ti sfugge
immaginando secondo il paradigma AntiSistemico.
La visione “esterna” ti indica l’artificialità e l’artificio della realtà manifesta (status quo), che ricopre per auto incisione la possibilità (atmosfera) di… riuscire Oltre Orizzonte, che non è una fuga, bensì, è l’auto realizzazione “qua” d3l tuo potenziale, nella Re-altà Contemporanea (atteggiamento “formulare”).
La “punizione” inflitta al Titano, indica che esiste la ragione fondamentale “a monte” dell’apparenza (auto incisione, proiezione, rivelazione).
Un funzionamento automatico poiché funzionante e “qua (così)” funzionale alla ragione fondamentale “è già success3”, che significa… avvento dell’AntiSistema.
Il motivo per cui continua a succedere ad immagine e somiglianza.
E via di seguito.
Insomma:
“Fai… di non mancare proprio tu. Pena, l’auto decadimento nella continuità apparente ‘qua così’”.
Esistere ma non esserci, è la “punizione” più terribile, pari all’oblio assolut3.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2349
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"Fai..." un po' Te.