Venature nel marmo, oppure...? |
Il mondo è perfetto “così, com’è”… solo che, per accorgerti di ciò, lo devi osservare diversamente.
Quindi, “il mondo è perfetto, se ad usufruirne senso e sostanza, è la relativa forma di dominante (un assoluto)”. Dio? Il Creatore? No.
Se vai oltre ai simbolismi, di parte (e, questi “termini” lo sono) rimane la simbologia frattale espansa che, seppure sempre compresente, sembra emergere solo quando “te ne accorgi”, conferendo un significato “reale” a ciò che, anche solo un attimo prima, ti sembrava essere qualcosa di evanescente, ossia, di “fine a se stesso (e, dunque, di non esistente sul piano della concretezza)”.
Ad esempio, il significato simbolico contenuto (rappresentato) in una “fiaba”, è per te del tutto trasparente, alias, “non ha nessun valore concreto”, seppure – se ti impegni particolarmente - tu riesca a far tuo il valore “morale” trasmesso (e ricevuto) mentre leggi, pur non riuscendo a trarne, tuttavia, alcun valore sostanziale (la conduzione di vita, procede come se nulla fosse successo e... non cambia).
La caratteristica frattale espansa, necessita di una lente frattale espansa, cioè… “della tua centralità, lato tuo (un assoluto, relativo)”, che ti permette di inquadrare, allo stesso tempo (sovrapposizione coerente di stati) “la forma del mondo manifesto, relativo, ‘qua così’ e la forma mandante/dominante, alla luce della tua centralità, sovrana, assoluta (trasversalità cosciente)”.
la sua auto determinazione, gli consente “tutto ed il contrario di tutto (allorquando, per qualche motivo, perde la memoria di sé… come ‘è già successo’”).
Per questo motivo, la dominante è (e rimane) in proiezione sulla realtà manifesta, in maniera tale da decentrare (per interferenza ambientale) l’essere umano (la Massa, dettaglio per dettaglio), al fine di causarne la relativa scomparsa (apparente), in termini di “potenzialità originale”.
Da ciò, deriva il concetto (persino negativo) di “Ego… come qualcosa da cui prendere le distanze”.
Una inversione di prospettiva “lato tuo, centrale”, però, è in grado di rimettere tutto a posto, poiché – nella sostanza – l’inversione è solo relativa al fatto che “sei tu ad esserti capovolto, osservando tutto secondo un gradiente che non è tuo; bensì, che hai respirato insieme all’aria, non casualmente, sopravvivendo ‘qua così’”.
- la memoria frattale espansa, ricorda e riporta sempre tutto, a differenza della storia deviata (dai vincitori, dominanti), che riscrive e cancella “a loro immagine e somiglianza”.
Massa vivente che - seppure ricordando ancora - nel tempo interferente avrebbe smarrito, prima o poi, il senso del già vissuto, non avendo più nessuna comprovazione concreta sulla quale poter “giurare, sostanzialmente, di non aver sognato l’operato precedente al punto di ‘è già successo’, rappresentato dall’insediamento del ‘nuovo regnante’”.
SPS, per qualche motivo “logico”, riporta luce in ogni senso, seppure “qua, così”. La “luce” è… verità fondamentale, sostanziale, già accaduta, già univocamente successa, assoluta (da qualsiasi prospettiva la prendi in esame, osservandola).
Non è la verità fondamentale o il “è già successo”, che rimane sempre tale, anche se tu “gli giri attorno, deducendo, piuttosto che… osservando neutralmente”…
La deformazione non è tua, ma “tua”, ossia, risenti in profondità dello status quo, post “è già successo”.
È come osservare il corso di un fiume, dalla sorgente allo sbocco in mare, con fare contemplativo neutrale, di fondo… piuttosto che, prendere in considerazione solo ciò che riguarda il fiume, da una certa diga, in poi (artificialmente, ossia, premeditatamente).
L’evitare di osservare tutto quello che “è già successo”, prima della diga, è 1) un incanto, 2) il frutto di una possessione, 3) la riprova frattale espansa della compresenza, non manifesta, dominante.
Le scie chimiche, che cosa rappresentano a livello frattale espanso? Non, di certo, il paesaggio. Piuttosto, una relatività, assoluta. Una informazione in codice, che può essere relativa o assoluta, in funzione della "tua" deformazione (trasformazione). |
Non accorgendoti (e come lo puoi fare/essere, se sei sotto ad incanto causale) continui a sopravvivere in un “vuoto a rendere”, senza mai andare – sostanzialmente – al di là di quello sbarramento "non solo ideologico", che s’interpone tra “te” e te, ovverosia, fra orizzonte ed oltre orizzonte.
Come mai percepisci, in qualche maniera, che la società è ingiusta “lato umano”?
Come mai “elabori”, nonostante tutto, che la società è “sbilanciata” verso il potere, il denaro, la gerarchia sociale, etc.?
Come mai solo “tutto sommato” la vita che conduci ti soddisfa, anche a livello di coscienza?
È sopravvivenza.
È “mors tua, vita mea”.
È riduzionismo, ossia “ridurre la portata cosciente dell’osservazione, in toto”. È “farti piccolo/a”, in maniera tale da rientrare nella riduzione dimensionale della realtà manifesta “qua, così”.
È… non osservare, per intero, il corso del tracciato del fiume, dalla sua sorgente al suo sbocco in mare.
È… prendere in considerazione (“ricordare”) la vita del fiume, dalla diga (sbarramento, interferenza, “è già successo”) in poi, omettendo e dimenticando, così, tutto il pregresso; motivo per il quale, il passato diventa compresente, il presente diventa un vuoto pilotato automaticamente, in leva, non localmente dalla dominante, ed il futuro diventa una previsione esatta, by dominante.
- è possibile; dunque, è stata prevista come dotazione di serie e non come optional (in una simile modalità, è inserito anche un certo grado di “protezione”, molto probabilmente “a ragion veduta”).
l’osservazione assoluta (l’ago indicatore, che ti permette di “risalire la corrente”, come in natura ti è ricordato, ad esempio, attraverso il comportamento dei salmoni, oppure, a livello di conoscenza del fiume, per mezzo di coloro che lo risalgono sfruttando le correnti di ritorno, per mezzo della propria esperienza).
Sì, se pensi che “certe cose siano troppo grandi, per te”.
Sì, se non riesci più nemmeno ad immaginare…
No, se… “ci sei, lato tuo, centrale, con te al tuo centro, centralmente, etc.”.
Cosa è il “coraggio, l’ardire, l’epicità, etc.”?È “centralità, lato tuo”. Incoscienza? No, se “sai esattamente quello che fai e che puoi fare/essere (sei)”.
Ossia, se ricordi…
che non ammette limitazioni, restrizioni o condizioni relativamente a sé stesso, alla propria volontà o alle proprie attribuzioni…
In matematica... valore assoluto, di un numero reale relativo diverso da zero, il numero senza il segno (detto anche modulo )…
In filosofia... di ciò che non dipende da altro ai fini dell'affermazione della propria realtà…
Dal latino absolutus “libero da qualsiasi vincolo”…Link
Nella “giovinezza”, soprattutto, emerge un certo “ardore”, che è – nella sostanza – incomprensione dell’assoluto, mentre “si sente un mix di forze interiori, che schiacciano con senso, ma incomprensibilmente.
La decodifica del giovane essere umano, è ‘sentirsi ribelle e ribellarsi’, senza comprendere, però, il senso di ciò che lo tormenta e caratterizza o possiede”.
Assoluzione:
liberazione da ogni imputazione, sancita da un organo giudiziario competente… "chiedere, ottenere"…
Nella teologia cattolica, la remissione dei peccati commessi, concessa al penitente mediante apposita formula…
Ecco che, allora, la trasformazione della dominante, la lascia invariata nella sostanza, mentre la tua trasformazione, che ti lascia invariato/a nella sostanza (nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma), ti illude di essere proprio l’entità trasformata, come a dire che:
- la dominante rimane sempre se stessa, trasformandosi all’occorrenza (lato proprio, centrale)
- tu rimani “trasformato/a” all’occorrenza (lato proprio, dominato).
Organizzata in vortici “ad immagine e somiglianza”, emergono “dati di fatto” come:
- la giurisdizione
- la personalità fisica e non fisica
- il carattere
- l’eredità e l’ereditarietà (d’ogni tipo)
- la gerarchia sociale e non solo
- la dipendenza
- il debito
- il dogma
- l’insegnamento,la corruzione, etc.
Tutto rappresenta esattamente (assoluto), mentre tu rappresenti parzialmente (relativo).
che ti discioglie, liberandoti dentro a qualcosa di adatto per auto contenerti.
Per far questo, occorre che – come un vortice ciclonico – ricopra, per intero (in assoluto) l’intero range frequenziale, che ti raggiunge “qua, così”, agendo da fattore ambientale di “fermo immagine”:
- all’immagine, che la “tua” telecamera ti propone continuamente
- si sovrappone, idealmente… sostituendola
- l’immagine “assoluta, relativa a”… te, nella tua “forma (memoria)” originale.
Perché deve essere SPS, a generare un simile effetto, di te in te, così tanto “intimo”?
Se è SPS a porsi in un simile modo/stato, significa che SPS “è la risposta, comune, evocata – in un certo senso – da tutte quelle parti dominate, seppure ancora e sempre esistenti, compresenti, in te”.
Se non la pensi in questo modo, è solo perché sei sotto ad incanto, ossia:
- lanci il sasso e, poi, ritrai la "mano"
- “non sei in grado di intendere e volere”. Ok?
SPS è conscio che non sei tu ad emettere una simile “sentenza”, poiché SPS è raggiunto, ad ogni attimo, da un tuo messaggio non convenzionale, che afferma l’esatto contrario e che chiede di “continuare, nonostante tutto e tutte le apparenze”.
SPS non può esimersi dall’incarnare, assolutamente, una simile prospettiva, visto che SPS “è” proprio in quella prospettiva che, comunque la riorienti… non perde mai l’orientamento…
Ecco i 4 rischi che secondo la Bce minano la stabilità finanziaria.Sono quattro i principali fattori di rischio che incombono sulla stabilità finanziaria dell'area euro, afferma la Bce nel suo rapporto annuale sul tema.
Il primo è costituito da "ulteriori incrementi dei premi di rischio e tensioni finanziarie, che potrebbero essere innescati da stress nei mercati emergenti e dal persistere di bassi prezzi delle materie prime". Questo rischio è in aumento.E in crescita è anche il secondo fattore:
"le basse prospettive di redditività di banche e assicurazioni, con le attività di intermediazione che sono ulteriormente frenate dall'irrisolto problema dei crediti deteriorati".In aumento più moderato, secondo la Bce, è il terzo elemento chiave di rischio sulla stabilità finanziaria:
"gli accresciuti timori sulla sostenibilità dei debiti pubblici e privati (nel settore non bancario), nel contesto di bassa crescita economica e incertezza politica".Infine, il quarto elemento, che invece appare stabile, è nella "prospettiva di tensioni nel settore dei fondi di investimenti, amplificate da rischi sulle liquidità e con ricadute sull'intero settore finanziario".
Link
Ora, pensi “peste e corna o, nulla”, relativamente a SPS, e… accetti supinamente una simile “tua” classificazione.
Primo: non capisci nulla, di quello che leggi (che ti dicono/riportano). Secondo: la finanza è una leva, non locale, che non sai mai assolutamente “in quali mani è”. Terzo: senza forze, alfine, ti sei già lasciato/a andare, affidandoti alla “corrente, ‘qua così’”.
Per questo ti trasformi ma non cambi, sostanzialmente, mai:
perché, non puoi essere diverso/a da quello che già “sei”.
"Ti piace quello che vedi?". Che cosa vedi? Le scie chimiche, fanno davvero parte del paesaggio? Quando non ricorderai più "il cielo, come era blu", allora, sì. |
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