mercoledì 6 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (2).



Tra” il dire ed il fare… c’è di mezzo il “mare”:
che cosa significa.
Quale “condizione” indica (è)… il “mare”? 
Indica la compresenza ubiqua (espansa), in leva, non locale (per quanto riguarda la sua centralità e portanza), wireless, etc. del “terzo incomodo”. 
Il “mare” divide e suddivide le sponde e dalle sponde: 
la polaritàdire vs fare”. 
Ma (ma) se intendi porre rimedio a ciò (evitando la consueta impotenza auto procurata), hai la necessità che detto “mare” sia e corrisponda ad una singolarità (essere umano) o ad un gruppo di umani... a mo' di "causa"
Infatti, se (se) non riesci a decodificare (e riscontrare fisicamente) una simile fattezza, difficilmente puoi andare a “cambiare le cose”... per il semplice motivo che, di conseguenza, avrai a che fare con una sorta di luogo comune, un riflesso inconsistente, col sintomo, con l’effetto collaterale (fisico ma… evanescente), etc. 
Questa caratteristica è riflessa praticamente ovunque (nel) “qua, così”. 
Quando si dice e pensi che, ad esempio, la “medicina” non cura la causa ma solo l’effetto... ti viene ricordata l’esatta “inclinazione” nella quale versi – anche e soprattutto – a livello più espanso, in termini di inquadramento sociale, riconoscimento della tua sovranità, e dei valori universali che necessariamente ti contraddistinguono sempre (sempre)… anche quando il “cielo è nuvoloso ma la luce riesce comunque a giungere sino a terra”. 

martedì 5 settembre 2017

Principio e anello di congiunzione organico (1).


 
Con questo Bollettino inizia una disamina frattale espansa molto (molto) particolare. Si potrebbe dire, una “evoluzione”, uno “step di crescita”, un passo in… “avanti”, etc. 
O, forse, più semplicemente, il raggiungimento/congiungimento di una consapevolezza altra (né migliore, né peggiore, tuttavia diversa da "prima", perlomeno in qualcosa che occorre proprio mettere a fuoco, poiché causale, centrale e portante). 
L’intuizione non viene da sola; quando non è un fulmine a ciel sereno, è il risultato di un certo “cammino (inclinazione)”.
La prosecuzione lungo la “via”. 
L’oltrepassare una “curva”, con la relativa espansione della prospettiva (ciò che “non risultava”, prima). 
Quindi, la “crescita” non è un fenomeno unico, ma (ma) di più, è un iter che sfocia nella conferma di quello che si “fa (pensi e fai, in coerenza)”.
Qualcosa che può essere scambiat3 anche per altro, quando la crescita è all’interno del paradigma AntiSistemico, e la consapevolezza è pressoché azzerata (alias, è anch’essa AntiSistemica e “tu” sei, quindi, solo l’ennesima sottodominante). 

lunedì 4 settembre 2017

Quello strano “tuo” atteggiamento platonico.



Senza “Rete”, senza “segnale”, senza “connessione”… sei senza “informazione”. Ignori quello che “è già successo”. Ignori ogni dibattito in corso. Ignori persino “che tempo farà più tardi”. 
Senza Internet, ormai, sei tagliat3 fuori dalla “diretta”. 
Eppure, per millenni l’umanità ha vissuto senza. 
Quindi, credi davvero che l’evoluzione tecnologica costituisca della autentica e sostanziale differenza (cambiamento, evoluzione), rispetto a ciò che sembra essere stata la normalità precedente? 
“Qua, così” vengono ricordate delle “rivoluzioni” praticamente in ogni ambito dello scibile. Qualcosa che ha comportato un “miglioramento”. 
Dalla tradizione orale, a quella disegnata, scritta, stampata, digitalizzata, trasmessa, etc. l’informazione è sempre stata (ed “è”) trattata come asset di scambio basilare: 
una questione di memoria collettiva, dalla quale deriva l’esperienza... che comporta l’imparare dal passato, senza più decadere nei passi falsi già compiuti.
Ora, se (se) tutto questo corrisponde all’unico grado di autenticità... allora, perché – all’inverso – la storia dell’umanità è (sempre stata) una vicenda d’ingiustizia (giustizia di parte)? 
Quindi, quale differenza ha comportato la conservazione della storia stessa?
Come mai, complessivamente, l’umanità non ha imparato nulla, prendendo atto (ricordando) da ciò che “è già successo”?
Perseverare è… diabolico. Vero?