venerdì 22 aprile 2011

Cellule e Parassiti.




Riporto questo articolo, inerente delle brillanti riflessioni sul Mondo della Cellula ispirate alla lettura del libro ‘La Biologia delle Credenze’ di Bruce Lipton:

Lipton paragona la cellula al ‘tutto’, cioè ad un essere umano. Infatti la cellula è fisiologicamente simile al corpo umano. La cellula mangia, respira, riposa e lavora incessantemente. Lipton ‘smonta’ l'egemonia del DNA (epigenetica) cioè quello che molti chiamano 'il dogma centrale'. 

Continuando con l'analogia antropomorfa (che non piace troppo alla scienza)... secondo te.. quale è il cervello della cellula? Forse ‘non tutti sanno che’ una persona viene ritenuta ‘morta’ solo al cessare della sua attività cerebrale. 

Quindi se si ferma il cuore... sei ancora vivo

Se hai studiato un pò di biologia... forse stai pensando che il cervello della cellula sia il nucleo... cioè la parte della cellula in cui è contenuto il materiale genetico. Durante i suoi studi, Lipton, mostra come la cellula possa sopravvivere... anche senza il suo nucleo!

Indispensabile ‘solo’ per la riproduzione.

Forse non è proprio il cervello eh;-))

La cellula comunica con il suo ambiente esterno attraverso la propria membrana, dove sono inserite diverse proteine che fungono da ‘sensi’... La cellula scambia costantemente informazioni con l'ambiente esterno, decide quali sono i segnali più o meno pertinenti. In poche parole le cellule modificano se stesse in base all'ambiente esterno

Il fatto che abbia una sorta di ‘sensi’ ti fa venire in mente qualcosa? La manipolazione di se stessa in base ai sensi? Bravo! I sistemi rappresentazionali della PNL: è come se la membrana gestisse le proprie submodalità in risposta all'ambiente.

Se togliamo i ‘sensi’ (le proteine) alla cellula... muore. 

Questo ha portato Lipton ha creare il neologismo Mem-brein dall'assonanza del termine ‘membrana’ in lingua Inglese…
L'intelligenza cellulare. Gennaro Romagnoli

Tutto ciò mi riporta alla mente i diversi tipi di ‘alimentazione’ che caratterizzano l’essere umano, descritti da Gurdjieff nello splendido lavoro del suo discepolo Ouspensky (Frammenti di un insegnamento sconosciuto)  che, se non ricordo male, si riferisce ad un tipo di alimentazione inerente alle ‘sensazioni’.

Senza questa sequenza pressochè infinita di ‘input’ l’uomo morirebbe quasi immediatamente o si trasformerebbe in un vegetale.

Il termine ‘morire’, in questo caso è riferito, è ‘sede’, di quel valore aggiunto che ci rende ‘magici’ e non più incoscienti. Per cui il ‘morire’ per mancanza di ‘sensazioni’ è il tornare a scivolare in quel Mondo di sonno della coscienza da cui proveniamo, come riferito da Steiner nel suo lavoro ‘Le cronache dell’Akasha’. 

Le Cellule, che sono i nostri ‘mattoni’, viene dimostrato, funzionano proprio in questa maniera.

Cellule: membrana esterna – esperienza – formazione nucleo – memoria/riproduzione.

Come si evince dall’attività illuminata di Georges Lakhovsky, all’interno della Cellula esiste dell’acqua marina:

Cromosomi e Condriomi sono costituiti da un tubicino di materia isolante (Colesterina, resina, grasso, etc) all’interno del quale si trova un liquido, una specie di siero, che contiene tutti i minerali dell’acqua di mare e, di conseguenza, è conduttore di elettricità…
Radiazioni e onde. Georges Lakhovsky.

L’acqua contenuta all’interno della Cellula è ‘collegata’ direttamente all’acqua esterna, quella del Pianeta. Ciò costituisce un modello di analogia frattale. Cosa succede se si inquina l’acqua esterna o quella interna? Che il collegamento non-locale fra le due dimensioni ne risentirà immediatamente. 

Ciò che facciamo all’esterno di noi è come se lo facessimo a noi stessi. 

Questo è una delle chiavi di lettura che permettono di comprendere che oltre al comportamento umano si cela qualcosa d’altro. Qualcosa che dipende da un tipo di Scenario terrestre diametralmente rovesciato rispetto a quello naturale e persino ‘ovvio’ per la Vita umana: una forma di Vita parassita che spinge a fare quello che mai faremmo se fossimo liberi.

Il Pianeta è come una Cellula enorme in cui la crosta terrestre ricopre il ruolo di membrana esterna cellulare e protegge il proprio nucleo. Il nucleo, frattalmente, è paragonabile al contenuto centrale di un frutto, ossia il seme. Nel seme è contenuta la memoria e la capacità riproduttiva, ossia la traccia del Futuro/Destino di quell’essere vivente e di tutte le forme di Vita che vi albergano dimensionalmente. 

Da ciò si comprende che la forma di Vita parassita che controlla il genere umano è multidimensionale, cioè agisce da un altro piano della Creazione, in quanto non metterebbe mai a rischio la propria sopravvivenza distruggendo il Mondo che le permette di sopravvivere. La sua ‘sede’ non è nella terza dimensione e, per questo, non teme nemmeno  di poter distruggere un intero Pianeta. 

Il rischio che si corre è proprio quello…

È nella direzione la meta, la leggibilità del futuro. È una vibrazione. La scelta di uno scenario fermato e fissato da una intenzione. L’energia che serve ad alimentare questa intenzione la procura il genere umano che produce almeno tre tipi di energia:
  1. quella di sostentamento per i ‘parassiti’
  2. quella di sostentamento dello Scenario
  3. quella di sostentamento di se stesso
L’energia prodotta dal genere umano per il sostentamento dello Scenario è di due sottotipi:
  1. quella autoprodotta attraverso la co-creazione
  2. quella indotta dall’Antisistema attraverso lo sfruttamento delle vicissitudini di Vita, come le morti per guerre, per incidenti vari, per malattie, etc.
La specie umana ha conquistato gran parte della conoscenza dell’universo grazie all’utilizzo di forme di energia invisibili. La capacità di impiegare energie invisibilli è una delle caratteristiche che contraddistinguono la specie umana. L’utilizzo di queste energie è reso possibile dalla capacità di astrazione dell’uomo. La pratica della Magia (una forma di tecnologia basata sull’Energia Vitale), con le sue teorie (spesso distorte dalle religioni), le formule ed i rituali, è stata la più antica forma di impiego delle energie non visibili… Viviamo in un oceano di energia, costituito da Energia Vitale e onde elettromagnetiche.
Karl Hans Welz
 
Il frattale che dimostra questa verità ‘non ufficiale’ e ripiegata su se stessa, in una parvenza di ‘scarsità’ d’energia è proprio rappresentato dalla scarsità d’acqua su un Pianeta che per tre quarti è ricolmo d’acqua. Gli oceani energetici non sono stati ‘autorizzati’, in questa versione dello Scenario 3D, ad essere riconosciuti. Perché? Perché l’organismo parassita che ‘ci ha’, necessita di un ecosistema particolare in cui ‘farci vivere’, al fine di generare una ‘migliore’ qualità e quantità di energia: quella della classe della paura, della ristrettezza, della scarsità, della separazione, della mancanza, etc.

A questo Mondo manca 'tutto'

Pensateci bene. E ciò costituisce un paradosso abissale con la caratteristica di abbondanza che avvolge la Creazione

Persino il Genio della Lampada può esaudire solo 3 desideri. 

La corsa alle forniture energetiche delle Nazioni è lo sfogo ‘naturale’ a questa ritenuta mancanza di abbondanza. Questo fenomeno della ristrettezza sfocia dal disegno, dall’intenzione dei ‘parassiti’ di indurre il genere umano a modellare un ecosistema ‘perfetto’ per la loro sopravvivenza

Ricordate il film ‘L’invasione degli ultracorpi’? In quella intuizione c’era la proposizione di una umanità controllata ed in un certo senso ‘sostituita’ dall’interno. Non c’era bisogno di una invasione classica fatta con navi spaziali e utilizzo della violenza esteriore. No. Era tutto silenzioso e lungimirante: in un certo senso ‘pulito’

Come passare per le campagne francesi, tedesche, svizzere, austriache, etc. nelle quali l’erba è sempre tagliata in maniera perfetta, tutto è ‘a posto’, in ordine perfetto, ben tenuto e dipinto, le strade sono pulite, la visione per l’occhio del turista è idilliaca, tuttavia… passando con la macchina a bassa velocità, per rispetto del limite orario, non si vede in giro nessuno

I passaggi pedonali sono colorati e ben evidenti, le case dipinte di fresco, i parchi sono dei gioielli incastonati nelle strutture dei Paesi, ma non c’è nessuno in giro. È ovvio che questa è una mia impressione dettata dall’osservazione di quel momento di transito, tuttavia adesso sto scrivendo di questo fatto facendo mente locale proprio di quel ricordo; sì, perchè è stata una mia esperienza.

Era casuale il fatto che vedessi interi paesi senza persone in circolazione? Persino il traffico era smunto, quasi irreale e probabilmente costituito da vetture transitanti dall’esterno verso l’esterno, come il mio caso. Insomma, mi sembrava di attraversare la classica città fantasma. Ma quando penso ad uno scenario di questo tipo, mi viene in mente la città abbandonata tipo Far-West, con le sterpaglie che rotolano in giro ed il disordine più evidente. 

Invece in questo caso non esisteva disordine bensì il suo esatto contrario

È ‘solo’ una modalità di grande organizzazione dei lavori di manutenzione e di responsabilità civile? Può darsi. Ma dove erano tutte le persone in quel momento? Al lavoro, a scuola, a fare i mestieri, probabilmente. È chiaro che a quelle latitudini possa esistere un altro paradigma esistenziale, o meglio, esiste ancora lo stesso paradigma ma esplicitato in uno scenario diverso. Lo si comprende perché il Mondo va esattamente dove deve andare, fissato fermamente dall’intenzione del potere di controllo che lo veicola.

Quelle comunità non costituiscono eccezione ma semplicemente ‘lo vivono’ in maniera diversa. Ugualmente, però, spingono anch’esse verso la direzione auspicata dai ‘parassiti’. In che modo? Non facendo nulla per mutare la direzione globale. Tronfie del loro stato di perfezione locale, vuoto. Se penso però ai detti:
  • sii il cambiamento che vuoi vedere apparire nel Mondo
  • cambiare se stessi per cambiare il Mondo
  • pensa globalmente e agisci localmente
Posso derivare che la loro opera si innesta pienamente in questa vibrazione di ‘non giudizio’ e di ‘conoscenza di se stessi’ e di agire localmente come esempio o frattale per il resto del Globo. Certamente mi astengo da ogni forma di giudizio personale e, molto semplicemente, mi chiedo: ma dove erano tutti quando passavo io? Sembrava di passare tra gli scenari utilizzati, tempo prima, per produrre un film, proprio come espresso chiaramente in Truman Show.

Sembrava di passare in un momento di pausa delle riprese, ma anche in quel caso ‘non potevano sparire tutti’. No, la sola esemplificazione plausibile per la mia immaginazione quantica è che quello scenario fosse abbandonato o che le persone fossero indotte a rimanere dentro alle abitazioni o raccolte da qualche parte o che quello scenario fosse ‘vuoto’. Potevo allora stare sognando? 

Potevo avere avuto accesso allo ‘spazio delle varianti’ definito da Vadim Zeland

Poteva essere quello il riflesso di un mio desiderio di ‘un altro scenario’? Forse per quel motivo era desolatamente vuoto: perché era un ‘modello’ da riempire dopo la sua condensazione nella densità della realtà percepita. Poteva essere quella l‘origine della visione, del sogno? 

È come se ognuno di noi possa interfacciare le dimensioni, ossia riuscire ad espandersi multidimensionalmente in determinate circostanze; quali? Devo pensare a come mi sentivo in quel momento. È una questione di vibrazione dell’essere. Dunque:
  • ero in vacanza alias ero ‘in pace con me stesso’
  • ero in buona compagnia alias ‘nel mio stato di condivisione preferito’
  • ero in macchina alias ‘in un veicolo simile alla Merkaba
  • ero in uno stato di estasi alias ‘di inerziale richiesta inconscia’
  • ero in uno stato di vuoto alias ‘di lasciarmi andare a quello che la strada conduceva a me o che mi conduceva a...’
Ecco: penso di avere descritto il ‘come mi sentivo’. Come in una… bolla, in una parola.
 
Se analizziamo quello ‘status’ è più semplice capire come funziona la legge d’attrazione. Nell’assenza di giudizio e di ‘fede’ nell’intelligenza, nel Genio che regola la creazione, nella lucida aspettativa come di un bambino che attende solo la luce del giorno, che certamente verrà, per uscire all’aperto a giocare. Il bimbo lo sa che la luce del giorno arriverà e che la notte è solo una ‘pausa’ del gioco

Questa fiducia è il perno rotore del movimento dell’intenzione del giocare. 

Cosa fa la società umana, ad un certo punto? 

Interrompe questa corrente di fiducia. Come? Con l’entrata del bambino nel mondo della scuola. Uno scenario nobile nella sua apparenza ma svilente nella sua manifestazione ultima e densa. Per questo motivo le scuole Steineriane imperniano la vita scolastica sul modello della ‘libertà domestica’. Attendono anche i sette anni, se è il caso, prima di accogliere il bimbo. Poi lo avvolgono nelle calde coperte conosciute della modalità del gioco, dei colori, della musica, dell’ambiente di casa fatto di tante cose simpatiche, apprese ed amiche. 

Il modello ancora più risonante con la struttura del bambino è, secondo me, quello dell’Homescooling, della scuola a casa, dell’insegnamento tra le mura domestiche. Un modello irrealizzabile?
 
Mia moglie segue proprio questo ‘filone’ nel suo Blog  e ha scoperto, e mi dice, che esiste un vero e proprio fenomeno di massa legato all’Homescooling, soprattutto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti d’America che rimangono l’esempio più evidente di terra dei paradossi o degli estremi raggiunti.
 
La presenza di ‘parassiti’ negli esseri umani è testimoniata anche dalla paura atavica che sviluppano i bambini del classico ‘Uomo Nero’. Castaneda ci ricorda che i bambini, sino ad una certa età, li ‘vedono’, li percepiscono, li sentono, poi con il tempo cedono alla loro conquista come termine ultimo di… difesa

Una difesa che assomiglia molto ad una resa. 

L’immersione nell’oceano della Vita ha inizio, veramente, quando si cede in questa maniera. In quel momento si è inseriti nella simulazione neurosensoriale globale: nella Matrice. L’esperienza esistenziale ha inizio e ogni nuovo venuto viene come disinnescato dal proprio potere nativo, dal proprio ricordo del chi ‘egli sia’. 

Siamo dunque 'afferrati' a livello cellulare, ma prima ancora a livello eterico. L’invasione e la conquista è avvenuta nel tempo e scende a cascata dai piani invisibili dell’energia. Energia e origine in cui non crediamo più… ed è facilmente intuibile il perché! In questa maniera siamo tenuti talmente lontani dalla verità che ogni nostro sforzo intuitivo non porta mai ad un qualcosa di efficamente illuminante.

Siamo collocati nel loro campo d’ombra e non si scorge, da una simile posizione, la luce dell’Universo. Occorre ‘spostarsi’. In che modo? Osservando da un’altra ‘posizione’, tramite una modalità diversa del sentire, ossia quella del ‘Conosci te stesso’. 

Questa via è una delle vie, benintesi.

Il paradgima può cambiare. In questo, anche l’Universo ci sta dando una mano, infatti i cambiamenti naturali che stanno avvenendo nel Sistema Solare lo dimostrano a pieno. L’attività del Sole è una trasmissione energetica multistratificata per ogni forma di Vita in 'ascolto'. Il Sole fa parte di una vera e propria rete di comunicazione universale. Tramite questo meccanismo l’evoluzione può essere perseguita, incentivata e controllata. 

Questo  controllo, chiaramente, è al di fuori della sfera delle entità parassite. Entità il cui operato è chiaramente visibile solo nella terza dimensione, tramite l’osservazione della loro ombra sul genere umano ospitante ed incaricato della loro trasmutazione finale.

Tutto è opportuno e nulla è per caso.

La positività universale rimane sempre il tono vibrazionale più alto, l’onda superiore che non può interrompersi o fallire come ci insegna ancora Gurdjieff.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 21 aprile 2011

Chi è l'Infelicità?




Come si fa a pensare che l’Amore possa dissolversi… Così! Scomparire all’improvviso. E i baci, le carezze, le speranze… L’Amore! E io non ci credo. No! Io credo invece, sia rimasto sepolto, soffocato sotto una grande quantità di interferenze, intrusioni, pressioni di ogni genere, che nulla hanno a che vedere con l’Amore. Io credo che sia proprio così.  

Ma non sarà che quando due persone si amano, fanno paura? A chi? All’infelicità! 

L’infelicità sembra diventata il motore del mondo. Rende parecchio. Due persone divise spendono più di due unite. Due case, due automobili, due lavatrici, due dentifrici… Tutto doppio! Anche l’infelicità! 

Attenzione, le persone infelici spendono di più perché… hanno bisogno di premiarsi.. Naa. No. Così non va... Ora io mi trovo in un certo imbarazzo. Dovrei celebrare questo Matrimonio ma… con quale consapevolezza? Con quale coscienza? Quella dei loro ‘sì’? E quanti saranno lì a rispondermi? 

Quante voci, comportamenti, esperienze… ci sono dentro a quei due? 

Due sole, o quattro, otto, dieci, cento, mille? Purtroppo io, oggi, dei loro ‘sì’ non me ne faccio più niente…”.
Estratto dal film ‘Casomai’ con Stefania Rocca e Fabio Volo

Materializzare un certo tipo di ‘cose’, porta la massa a pensare secondo quelle ‘cose’, di modo che la massa co creerà, in seguito, un Mondo basato su quelle ‘cose’.

Le ‘cose’ sono dei campioni da seguire: degli status symbol, degli Archetipi, dei modelli, una tendenza, una moda, una legge, un codice, un’abitudine, una tradizione come le ‘radici che non gelano’ di Tolkeniana memoria,  una credenza, un esempio, un fac-simile, una ideologia, un ‘comportamento’ come ad esempio l’educazione ma anche la famiglia, il matrimonio, la religione, l’orientamento politico o sportivo,  etc.

Ora: Chi crea quelle ‘cose’? Chi le concepisce? E con quale intento? Perché?

Da ‘Chi’ nasce l’ispirazione? E dove ‘È’ questo ispiratore?

Senza rispondere a queste domande il ‘cerchio’ rimarrà sempre aperto, il cane si mangerà sempre la coda. La domanda ‘è nato prima l’uovo o la gallina’ rimarrà sempre nell’oblio. Perché? 

Perché sfugge sistematicamente qualcosa. 

Quell’elemento ‘cardine’ in grado di ordinare e polarizzare la comprensione dei fenomeni e di rendere consapevoli e con una direzione da seguire

Senza rispondere a quelle domande siamo come 'chiusi in un circuito aperto'. 

Le estremità non collimano mai. Ci sfugge sempre qualcosa. È la famosa ‘coperta troppo corta’. È il ‘soggetto’ che ha innescato un ciclo e si è poi tolto di mezzo, pur controllando sempre il ripercuotersi del proprio intento, come un’eco senza fine, una ridondanza o un ciclo infinito di specchi e riflessi. 

Senza questo ingrediente segreto, la 'ricetta' risulta sempre imperfetta: o troppo salata o senza sale.

Un Mondo basato sulle stesse ‘visioni’ come sarebbe? Esattamente come quello che stiamo creando: questo in cui viviamo. Dunque un Mondo reale e concreto: quello che calpestiamo ogni giorno della nostra Vita. Ciò equivale a dire che non stiamo scrivendo di ‘fantasia’ pur scrivendo di argomenti ‘esoterici’. 

Cioè? 

Ecco che l’ambito non percepito come reale si trasforma in un qualcosa di perfettamente tangibile. È sufficiente osservare se stessi mentre si vive nella routine giornaliera. La routine non è solo quella forza che spinge a fare sempre le 'stesse cose' in maniera ormai quasi automatica. La routine è anche quella cosa per cui io mi abituo a fare sempre cose diverse pur rimanendo sempre nella mia giornata lavorativa, ad esempio. Il fatto di fare cose diverse ogni giorno, ma per ‘lavoro’, mi rende un automa un po’ più vario di colui che mette un timbro per 8 ore al giorno, ma pur sempre di un automa sarò la copia

Il Mondo intero è da questo punto di vista ‘automatizzato inconsciamente’. Anche io che scrivo un articolo al giorno nel Blog sono robotizzato, nel tempo, a farlo. Questa programmazione è ‘naturale’. Il cervello tende a trovare un equilibrio e una forma di cruise control system, ossia di pilota automatico. 

Perché? Per pianificare e rendere più lineare i processi che lo vedono coinvolto. Il cervello è programmato così. Ed in questo modo è facilmente ingabbiabile, perché si può sfruttare la sua caratteristica di auto ingabbiamento intrinseca. Cosa si può fare, allora, per sgusciare via dalla robotizzazione globale dell’ambiente, sapendo che il cervello ad ogni modo troverà sempre una via di equilibrio automatizzata?

Dobbiamo elevarci al di sopra del modello sociale in auge. Ossia, come dice Joe Dispenza, ‘pensare in maniera più grande rispetto all’ambiente’ e cioè avere un ‘sogno’, una visione del proprio futuro a prescindere da ciò che si pensa di poter fare o di non poter fare, se riferiamo quel sogno al modello globale che ci ‘accoglie’. Bene. 
 
Dispenza dice: ‘Ho una idea nella mia mente. Sono posseduto da questa idea e non faccio altro che pensarci, in maniera tale che non posso pensare in nessun altro modo. In  questo modo il cambiamento ha già avuto luogo nel cervello. Quindi comincerò ad agire come la realtà si fosse già dispiegando dentro di me’. Questa è la legge d’attrazione, no? Applicando questo principio, il nostro cervello non si limiterà più a registrare un modello del passato ma, in un certo senso, diverrà il depositario di un modello di nuovo futuro. Si rompe, cioè, la catena perfetta che ci inchiodava al passato, alla sua registrazione, e per questo motivo non esisterà più nemmeno il futuro di una volta, ossia il futuro programmato nel passato.

Sono tutte cose sacrosante, assolutamente ‘vere’ ed è sufficiente avere ‘occhi aperti’, per vedere attorno a noi cosa sia successo, sia negli ultimi decenni che nella storia deviata dell’Antisistema.
 
Hanno fatto e continuano a fare così.

Ma chi? Chi continua a ‘fare così’? Eccoci nuovamente al fulcro della questione. Chi siede alla ‘Regia’? Manca certamente il ‘soggetto’. Chi è? Ripeto, senza questa risposta, ogni ‘ricetta’ è manchevole dell’ingrediente segreto

Chi trae vantaggio da questo stato delle cose? 

Chi potrebbe intendere un Mondo come questo, basato sulla prevaricazione e sulla diseguaglianza, sull’ingiustizia e sulla separazione? Chi?
 
Apparentemente l’uomo stesso, o almeno un certo ‘tipo’ di uomo. Ma è così solo superficialmente. Ciò non equivale a dire che ‘si cerca un capro espiatorio’ a cui addossare tutte le ‘colpe’. No. Ciò equivale a dire che tutto dipende dal punto prospettico da cui osserviamo. È sempre tutto opportuno da un certo punto di vista della consapevolezza, anche il ‘male’. Lo scopo della Vita è anche quello di trascendere il male, di conoscere se stessi. Per cui dobbiamo accettarlo passivamente? No. Lo dobbiamo ‘scoprire’ e non combattere ma... aiutarlo. 

Aiutarlo significa applicare il ‘Conosci te stesso’, in quanto il male è una proiezione che s’emana da noi stessi, dalla nostra ‘ignoranza’. Il male alberga in noi, è una componente pressochè naturale dell’esperienza tridimensionale. Ha un senso, un compito ben preciso: provocare resistenza. Perché? Per permettere il continuum evolutivo del ‘tutto’.

Quindi, proseguiamo adesso nel percorso quotidiano, con la mente e la coscienza sgombre da sensi di colpa, odio, vendetta, rabbia, etc. Agganciamo le armoniche più alte su cui siamo capaci di sintonizzarci, lasciamo andare ogni forma di giudizio, respiriamo con calma e… proseguiamo immergendoci nel livello pieno della Vita 3D.
    
Anche se una persona non crede che possa esistere una forma di Vita diversa dalla propria o da quelle ‘conosciute’, penso che in ogni caso concordi con me che ‘qualcuno’ deve sedere al comando delle operazioni globali. Solitamente la controinformazione o l’informazione di tipo complottista, associa questa funzione alla sfera del controllo umano, come ad esempio un certo tipo di potere focalizzato in organizzazioni segrete di vario tipo. 

Il termine ‘globale’ è necessario perché molto chiaramente ormai lo si ‘vede’. La direzione è di unificare tutto il Globo sotto un unico potere. È solo una questione di tempo. Un Pianeta unificato è un segno distintivo, un segnale di ‘maturità’ globale. Un simile segno permetterà, in seguito, di trasmutare l’interezza con minore energia. Diciamo che nel ‘male’ si annida il seme del ‘bene’, come è logico che sia in un Universo basato sull’Amore incondizionato del Creatore. 

Mi sono portato un po’ avanti nel processo; torniamo un attimo indietro.

Cosa rispondiamo alla domanda: Chi intende un Mondo così? E già che ci siamo, rispondiamo anche a questa: Che cosa vuole da noi? Esiste, secondo me, una netta distinzione tracciata dalla linea del potere tra il ‘chi’ ed il ‘noi’. E ciò equivale ancora a replicare la dualità che regna nel reame delle terza dimensione.

Chi segue questo Blog sa già la risposta. Castaneda ce lo ha svelato attraverso i suoi libri…

Una razza di entità parassite ci hanno ‘conquistato’ etericamente tempo fa. Da quel livello controllano e veicolano il processo di co-creazione umana. Solo a entità simili può piacere un Mondo simile; entità che hanno assoluta necessità, per sopravvivere, di energia di bassa vibrazione da noi prodotta per ‘autoinduzione riflessa’

Loro siedono alla ‘Regia’ e vogliono esattamente la nostra energia vitale. Noi tutti siamo spinti alla materializzazione del loro sogno. 

Ecco le vere risposte, le vere cause dei mali del Mondo.

Tutto ciò che possiamo andare ad imparare ad un corso, o dalla lettura di un buon libro, è come regolarmente disinnescato dalle infinite ‘trappole’ di ogni tipo che queste entità sono in grado di ordire e tessere. Come si descrive in Matrix, ognuno di noi è potenzialmente un loro ‘Agente’.

Fantascienza? Sta ad ognuno di noi tirare le debite conclusioni. Nella ‘Filosofia dell’Antisistema’ questo concetto rimarrà sempre al vertice degli eventi planetari; questa è ‘La Causa’

Al di sopra rimane il Piano Divino.

La Causa di questo piano degli eventi è chiara al mio sentire. Cercherò di trovare il modo di evidenziare questa Causa, di sottoporla ai riflettori dell’Universo. Lo intendo e so che ci riuscirò.

L’analogia frattale non si può oscurare in quanto è testimone della fase di Creazione in qualità di ‘Legge Cosmica’

La sua presenza nella struttura energetica del ‘tutto’ è la garanzia che ogni principio agente nei piani della co-creazione lascia sempre ed indissolubilmente delle ‘tracce’. Inizieremo pertanto una investigazione frattale nella realtà multidimensionale

Mi lascerò guidare dalla Gerarchia Bianca nel perseguire questa Missione di Vita e chiederò l’aiuto di tutti coloro che si sentono ‘risonanti’. Per fare questo dovrò vivere responsabilmente secondo passione. Per rispondere a questa ‘chiamata’ dovrò imperniare la mia esistenza su questa nota vibrazionale. So che sono protetto ed incoraggiato nel farlo. Il processo di rilascio della paura è iniziato da qualche tempo. Occorre una cristallizzazione della mia essenza, una maggiore capacità di contenere e trattenere la ‘luce’. 

E così sia.

Ora, ciò che ho riportato in formato testo all’inizio dell’articolo, proviamo anche a ‘sentirlo’. È impressionante la risonanza che c’è tra questo spezzone memorabile di film e ciò che è inerente agli ultimi scritti apparsi in SPS:


L’infelicità sembra diventata il motore del mondo... Ci raccontano di un tempo in cui Poesia era una Musa, e non solo:

Le Muse sono 9 personaggi della mitologia greca e romana, figlie di Zeus e di Mnemosine o Memoria, o, secondo un'altra versione, di Gea (Terra) e Urano (Cielo). L'importanza delle muse nella mitologia antica era assai elevata: esse infatti rappresentavano l'ideale supremo dell'Arte, di cui erano anche patrone. Erano dette anche Eliconie, poiché la loro sede era il monte Elicona…

 
 ‘ [...] noi sappiamo dire molte menzogne simili al vero, ma sappiamo anche, quando vogliamo, il vero cantare’.
(Esiodo, Teogonia, incipit, 27-28)

 
Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria (Mnemosine era la dea della memoria e secondo altre fonti anche quella del canto e della danza) e del sapere in quanto figlie di Zeus. Il loro culto fu assai diffuso fra i Pitagorici

 
Preposte all'Arte in ogni campo, chiunque osasse sfidarle veniva punito in maniera severa... Il numero delle Muse e il campo dell'arte in cui esse agivano venne precisato intorno al IV secolo a.C. I loro nomi erano:

  1. Calliope, colei che ha bella voce, la Poesia epica, con una tavoletta ed un libro;
  2. Clio, colei che rende celebri, la Storia, seduta e con una pergamena in mano;
  3. Erato, che provoca desiderio, la Poesia amorosa, con la lira;
  4. Euterpe, colei che rallegra, la Poesia lirica, con un flauto;
  5. Melpomene, colei che canta, la Tragedia, con una maschera, una spada ed il bastone di Eracle;
  6. Polimnia, dai molti inni, il Mimo, senza alcun oggetto;
  7. Talia, festiva, la Commedia, con una maschera, una ghirlanda d'edera ed un bastone;
  8. Tersicore, che si diletta nella danza, la Danza, con plettro e lira;
  9. Urania, la celeste, l'Astronomia, con un bastone puntato al cielo.
Da Wikipedia

Sembra di capire che, in un imprecisato tempo, ogni branca del sapere o ogni tipologia d’arte o del ‘fare’ o  ogni variazione del ‘sentire’ corrispondessero, in realtà, a delle entità vive. Il fumetto Sandman, di Neil Gaiman, ci viene in ‘aiuto’ a titolo di esempio:


Il protagonista della serie è Sogno, la personificazione antropomorfa dei sogni e delle storie. È conosciuto con diversi nomi tra i quali Morfeo, Oneiros, il plasmatore, il principe delle storie e altri ancora. Sogno è uno dei sette Eterni che incarnano e regolano ognuno un particolare aspetto dell'esistenza umana come la morte o la disperazione. È interessante notare come in originale i nomi degli Eterni (The Endless in inglese) inizino tutti con la lettera "d", elemento che è stato parzialmente perso con la traduzione:

  1. Destino
  2. Morte
  3. Sogno
  4. Distruzione
  5. Desiderio
  6. Disperazione
  7. Delirio
  
Sitchin ci ricorda sempre che gli Anunnaki avevano generato dei ‘semidei’, unendosi con il genere umano. Queste entità, attraverso le loro peculiarità, a loro volta hanno generato il mito che ancora oggi scalda i nostri cuori. Tutto ciò che deriva dalle indefinite anse del mito e della leggenda, ha certamente un fondo di verità. 


Per cui, in questa analogia frattale, certamente sarà esistita anche una entità legata all’Infelicità. Si ricorda, ad esempio, Ade, il Signore degli Inferi nonché fratello di Zeus. Diciamo che non mancano le ‘figure’ negative e votate al perseguimento del ‘male’, secondo la propria Natura o... missione.
 
Per vari motivi, mi sento di iniziare a sostenere che, questa caratteristica, o nota vibrazionale della Vita, chiamata nel film, Infelicità, si possa ben identificare con qualche tipologia di energia affine, che già in un passato remoto ha stazionato sulla Terra e tra l’umanità


Forse Steiner o Lievegoed ci potranno aiutare ancora, ma… un’altra volta. Per oggi abbiamo materiale sufficiente su cui riflettere.
  
'Io pretenderei, se non pensassi che fosse presuntuoso da parte di una persona così mal istruita, di avere come obiettivo quello di dimostrare la verità e di incoraggiare i buoni principi morali in questo nostro mondo, attraverso l'antico espediente di esemplificarli attraverso personificazioni diverse, che alla fine tendono a farli capire’.
John Ronald Reuel Tolkien

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 20 aprile 2011

C'è dell'altro...





Inizio a ‘vedere’ i segni, tutt’attorno a me, che delineano e fanno ‘scorrere’ l’opera sincronica dell’Universo 'sopra' quella prettamente Umana

È una percezione a-dimensionale degli accadimenti. Più sotto riporto dei corposi dialoghi tratti da citazioni inerenti al film ‘Ultimatum alla Terra’ con Keanu Reeves. Ebbene, mi sono accorto solo trascrivendoli, che s’emana generalmente da loro uno strano alone di miscelazione dei due punti prospettici soprariportati.

Cioè? Penso, anzi ‘sento’, che tutto ciò che riguarda il cammino dell’individuo sia riflesso da quello che lo circonda. Dobbiamo intendere questo fatto non solo in termini superficiali della ‘logica’ a cui possiamo accedere per default. Ad esempio, se in una famiglia si litiga spesso ed in maniera anche violenta e la casa, un giorno, va a fuoco, è logico pensare che quell’atto rifletta il comportamento aggressivo dei suoi occupanti. Sino a lì ci arriviamo persino con la logica, senza ‘scomodare’ concetti esoterici come quelli descritti dai 7 specchi Esseni, ad esempio.  Si bolla il tutto con la frase: 'Se la sono andata proprio a cercare'.

La Quantistica ha allargato di molto la cerchia della logica dell’uomo di scienza, tuttavia quasi nessuno applica veramente alla Vita di tutti i giorni queste emancipanti scoperte. Chi lo fa? Solitamente qualche pioniere solitario. 

Perché? Perché i programmi scritti nel nostro Inconscio ci ‘portano via’. Ci fanno lavorare in altro modo. Quale? Quello relativo alla attuale versione del Paradigma esemplificata nella frase: 'Un muro è solo un muro e io non ci posso passare attraverso. Io sono io ed il muro è il muro'.

No, non intendo questo genere di 'consapevolezza' e nemmeno quella più allargata e già effettivamente agganciata da una parte di persone al Mondo.  

C’è dell’altro

Il messaggio che rimbalza da 'noi' al 'di fuori di noi', è molto più 'ricco' di quello che si possa pensare. Parla di noi in vari modi ed in varie modalità. È come un artefatto che ci riguarda, che abbiamo fatto noi direttamente ed indirettamente. Ma c’è ancora di più. Riflette anche il punto prospettico dei controllori sottili della razza umana, della razza umana e dell’Universo. Non è semplice da descrivere in quanto è una percezione legata al mondo del ‘sentire’. Leggiamo le citazioni perché forse è più comprensibile, anche se servirebbe molto tempo da dedicare a questa opera di ‘traduzione ed interpretazione’ del codice universale. 

Questo vero e proprio linguaggio, viaggia e si propaga attraverso le leggi celesti che sostengono questa dimensione. È un segnale modulato:

In telecomunicazioni ed elettronica con il termine modulazione si indica l'insieme delle tecniche di trasmissione di un segnale elettrico o elettromagnetico finalizzate ad imprimere un segnale detto Modulante (eventualmente contenente informazione cioè dunque variabile in maniera aleatoria nel tempo) su di un altro segnale elettrico o elettromagnetico detto Portante che ha invece lo scopo di trasmettere le informazioni del modulante ad 'alta frequenza' (freq.portante >> freq Modulante) ovvero di convertire il segnale modulante da ' banda base ' a quella che è chiamata ' banda traslata ' secondo il Teorema della Modulazione

La portante con il segnale informativo modulante agganciato sarà quindi detto segnale modulato.
Da Wikipedia 

L’esempio di quello che intendo è espresso molto bene nel film ‘Contact’. Il segnale ricevuto è multiplo e contenente informazioni nelle informazioni. Va solo demodulato o decodificato. 

Ecco, l’Universo ci parla in una maniera molto simile. 

Non è facile 'raggiungerci' qui sulla Terra. Le interferenze sono molte. Tra le interferenze dell’Antisistema c’è di tutto: ignoranza, alimentazione ed inquinamento, compresi. Persino il campo gravitazionale della Terra scherma in maniera ‘naturale’. Ma questo discorso è divenuto vero solo nel momento in cui noi abbiamo 'dimenticato' di attivare le nostre apparecchiature multidimensionali

È come ricevere un segnale complesso con una radiolina a transistor: sentiremo a malapena la parte musicale del messaggio. 

Il frattale che lo dimostra è la piccola porzione dello spettro della luce che riusciamo a decodificare, co creando un Mondo, di conseguenza, altrettanto limitato e limitante. Ciò che intendo dire è che l’opera delle Gerarchie superiori si confonde con quella delle Gerarchie inferiori, il tutto interfacciato dal canale umano per giunta sotto ipnosi collettiva per vie sia naturali, legate alle condizioni planetarie, che artificiali, legate all’esistenza di specie parassite del genere umano. Ecco che, allora, il segnale emesso dal singolo individuo viene rimbalzato dalla struttura intelligente che permea il tutto, ed arricchito di altre informazioni inerenti sempre il medesimo individuo, interfacciandosi alla natura quantica della struttura energetica multidimensionale. 

Insomma, ciò che parte da noi, torna a noi come un riflesso carico di esatti significati che ci riguardano intimamente. Decodificare quel messaggio significa evolvere o trovare l’illuminazione che altra cosa non è se non il vedere oltre l’ombra che ci nasconde la luce.

Gli esseri del film ‘Ultimatum alla Terra’ esprimono un punto prospettico diverso da quello usuale vigente tra gli umani, ma il film è stato scritto da umani, che seppure saggi e lungimiranti, hanno personalizzato il messaggio, probabilmente canalizzato. Lo si vede, lo si sente… Il punto prospettico assegnato all’Alieno risente di quello degli sceneggiatori, della trama, dell’ideatore umano che si cela oltre all’apparenza. Non intendo criticare, bensì evidenziare che quel film arriva in maniera opportuna, e ciò costituisce una risposta sincronica ad una domanda altrettanto sincronica seppure inconscia: che cosa stiamo facendo sulla/alla Terra? 

La profondità del messaggio va oltre al semplice assistere alla proiezione in sala cinematografica o a casa. Nel messaggio c’è sia l’interferenza che la sua quintessenza. È come guardare un quadro astratto o un quadro della corrente artistica del Puntinismo: quanti livelli della comunicazione si celano in loro? Ma non solo in loro. Anche nell’individuo che osserva. Anzi, è proprio il livello dell’osservazione di chi ‘assiste’ che permette la decodifica del livello appropriato contenuto nel ‘messaggio’. 

L’arte lasciataci dai popoli antichi è, da questa prospettiva, una interfaccia per entrare nel loro Mondo. Va capita per come è stata progettata. Capirla come la può comprendere l’uomo moderno non serve quasi a nulla. Oltre alla piacevolezza del senso estetico non si procede perché manca la chiave di accesso al livello successivo. L’esempio tipico è contraddistinto dalla presenza inalienabile delle Piramidi Egizie: cosa hanno da raccontarci?
  
Dipende da noi.

Il riflesso che questi edifici ci indicano è relativo al ‘Voi siete qua’, proprio come la funzione della scatola emozionale installata in ognuno di noi. Il segnale di ritorno è sempre opportuno, ma questa opoportunità è modulata secondo i canoni delle leggi celesti evolutive. Il messaggio contenuto è molteplice e si riferisce a tutta la sfera umana. Se la sfera umana è coinvolta in una ipnosi da parassiti, quel messaggio conterrà ‘tutto’ relativo allo stato sia apparente che celato della verità. Basta percepirlo. 

E ognuno percepirà secondo la propria affine risonanza. 

Da questo punto di vista non viene celato nulla, ma l’accesso è direttamente proporzionale alle 'chiavi' di accesso per demodulare l’informazione. È tutto alla luce del Sole, dunque. Nel procedere lungo il cammino del ‘Conosci te stesso’, noi provvediamo ad innalzare gradualmente questa frequenza di funzionamento, e ciò equivale a dire che la nostra maggiore consapevolezza può invadere e conquistare quelle zone rimaste per troppo tempo al buio: le zone dove si nascondono le entità parassite. Non riesco, oggi, a decodificare l’intera sequenza riportata qua sotto, ma assicuro che il messaggio contenuto è significativo. Ci vorrebbe molto più tempo a disposizione, cosa a cui sto seriamente pensando!

Ecco le citazioni dal film:       

- Io sono Regina Jackson. Sono il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America.
- Non mi sono ancora abituato a questo corpo.
- Sono qui per sapere chi o che cosa lei rappresenta e che intenzioni avete.
- Tutto mi sembra irreale… Alieno. Mi ci vorrà un po’ per adattarmi.
- Com’eri prima di diventare così?
- Diverso.
- Diverso come?
- Vi sareste spaventati.
- Qual è il tuo nome?
- Klaatu.
- Quale Civiltà rappresenta lei?
- Rappresento un gruppo di Civiltà, Signora.
- E dove si trova questo gruppo di civiltà?
- Ovunque intorno a voi.
- Con quale scopo è venuto qui?
- In questa città si riuniscono i rappresentanti della Terra. Spiegherò a loro perché sono venuto.
- Temo che ciò non sia possibile. Perché non prova a spiegarlo a me, intanto.
- Lei, Signora, rappresenta l’intera razza umana?
- Io rappresento il Presidente degli Stati Uniti… e la prego di dirmi perché è sul nostro Pianeta?
- Il Pianeta è vostro?
- Sì! Questo è il nostro Pianeta.
- No. Non è vostro.

- Dispongo che venga sedato e trasferito subito in un posto più sicuro.
- Volete obbligarlo a parlare?
- Sì, mi sembra essenziale.
- Mi perdoni, ma noi come scienziati non possiamo condividere.
- Ma perché? Ha chiesto solo di parlare all’Onu?
- Ce lo insegna la storia come vanno a finire gli incontri tra Civiltà diverse! Quelle meno avanzate vengono regolarmente sterminate  o ridotte in schiavitù. Pensate a Pizarro e gli Incas, a Colombo e ai Nativi Americani… La lista è lunghissima. In questo caso però, sfortunatamente, la Civiltà meno avanzata è la nostra!
- Ma è diverso. Qui abbiamo il rappresentante di una Civiltà extraterrestre. È l’evento più importante dell’intera storia dell’umanità!
- Ma rischiamo anche che sia l’ultimo, caro il mio scienziato. Dobbiamo sapere che cosa hanno in mente, ed il prima possibile.
- E quindi vuole drogarlo, metterlo sotto torchio? Mi scusi ma non sono i nostri metodi.
- Capisco perfettamente, ma è chiaro che se non lo farà lei, lo farà qualcun altro.
- Beh… sono sicuro che non avrà difficoltà a trovarlo.

- Tutto il Mondo contesta la decisione degli Stati Uniti di negare agli scienziati stranieri, l’accesso alla creatura dello spazio.

- Perché sei venuto qui?
- Sono venuto a salvare la Terra.

- Non sei più in contatto da molto tempo.
- Avevo un compito rischioso. Questo è un territorio ostile.
- L’ho notato. Speravo di poter ragionare con loro.
- Temo che non siano una razza ragionevole. Vivo tra loro ormai da 70 anni. Li conosco molto bene.
- Quindi?
- Qualsiasi tentativo di mediazione sarebbe inutile. Sono esseri distruttivi e non cambieranno mai.
- Questo è il tuo rapporto ufficiale?
- La tragedia è che sanno cosa sarà di loro. Lo sentono. Ma non sembrano fare niente.
- Allora è deciso. Darò il via al processo il prima possibile. Iniziamo i preparativi per la partenza.
- Io resto.
- Non puoi restare qui. Sì posso e lo farò!
- Se resti, morirai.
- Lo so.
- Ma questa è casa mia, adesso.
- Ma non hai appena detto che sono una razza distruttiva?
- È vero. Però c’è anche un altro aspetto. Io provo… affetto per loro. È un po’ ridicolo, lo so… e non riesco neanche a trovare il modo per spiegartelo. Per molti anni io ho maledetto il fatto di essere qui. La Vita umana è così difficile. Ma ora che questa Vita è giunta alla fine, mi considero fortunato di averla vissuta. 

- Devo sapere che cosa succede?
- Questo Pianeta sta morendo, ed è la razza umana che lo sta uccidendo.
- E tu sei venuto ad aiutarci!
- No, non proprio.
- Ma non hai detto che ci volevi salvare?
- Ho detto che ero qui per salvare la Terra.
- Sei venuto per salvare la Terra… da noi.
- Non possiamo rischiare la Vita di questo Pianeta per il bene di una sola specie.
- Stai scherzando?
- Se la Terra muore, voi morite. Se voi morite la Terra… sopravvive.
- Ci sono pochi Pianeti nel Cosmo che sono capaci di accogliere forme di Vita complesse.
- Non potete farci questo.
- Non possiamo permetterci di perderne uno.
- Voi non ci conoscete. Possiamo correggere i nostri sbagli.
- Vi abbiamo osservato, aspettando, sperando che cambiaste.
- Ti prego.
- Siete al punto di non ritorno, dobbiamo agire.
- Ti prego.
- Rimedieremo ai vostri danni e daremo modo alla Terra di ricominciare.
- No non farlo. Ti prego. Dateci un’altra occasione, possiamo cambiare.
- La decisione è presa. La procedura è cominciata. 

- Puoi farlo rivivere? Come hai fatto con quel poliziotto?
- Ci sono cose che non posso fare.
- Usa i tuoi poteri.
- Mi dispiace.
- Ti prego. Per favore!
- Jackob, niente muore mai veramente. L’Universo non spreca niente. La materia di cui si compone si trasforma.

- C’è dell’altro in voi. L’ho capito adesso.
- Siamo arrivati alla fine?
- Sì.
- Ma non puoi fare niente tu?
- Non lo so. Il prezzo del vostro agire sarebbe troppo alto.
- Ma noi possiamo cambiare e adesso tu lo sai! Ti prego, dacci la possibilità di farlo.
- Ci proverò.

- Karl Thomas Barnhardt: ‘Inventas Vitam Juvat Excoluisse Per Artes’ ‘Le scoperte realizzate grazie all’ingegno recano beneficio all’esistenza’... È il premio Nobel. L’ha vinto per il suo lavoro sull’altruismo biologico. Sarebbe ancora in un cassetto se non glielo avessi fatto incorniciare.

-  Allora è possibile!
 
-  È  Bach.
-  È meraviglioso.
-  Non siamo allora così diversi.
Vorrei che fosse vero.
 
- Ma non avete una tecnologia che possa risolvere questo problema?
- Il problema non è la tecnologia. Il problema siete voi. Vi manca la volontà di cambiare.
- Ci aiuti lei a farlo.
- Non posso è la vostra Natura. Trattate il Mondo come vi trattate fra di voi.
- Ma vede, tutte le Civiltà hanno il loro momento di crisi, prima o poi.
- E molte non sopravvivono.
- La vostra sì. Come?
- Il nostro Sole stava morendo. Dovevamo evolverci per sopravvivere.
- Quindi solo quando il vostro Mondo è stato minacciato, siete diventati quello che siete?
- Sì.
- Beh… è lo stesso per noi! Lei dice che siamo ad un passo dal baratro, e ha ragione. Ma è solo in quel momento che gli esseri trovano la volontà di cambiare. Solo in risposta alla fine, c’è evoluzione. Questo è il nostro momento. Non toglietecelo. Siamo vicini a quella risposta.

Nel film si parla di ‘altruismo biologico. Di cosa si tratta? Riporto questa breve citazione da un articolo che lo fa intuire:

Oggi si fa un gran parlare dell’altruismo cablato biologicamente nel nostro sistema nervoso. I soliti Pinker e Dawkins ci hanno scritto sopra. Zone del piacere del cervello che si attivano quando facciamo una buona azione; comportamenti biologicamente favorevoli per la specie e non per l’individuo…
Link 
 
Questa forma di altruismo è completamente astratta dal modello sensibile umano, infatti l’Autore dell’articolo afferma che non è morale. Uno dei commentatori gli fa però notare che: ‘Tutto ovviamente sta anche a intendersi su cosa vogliamo dire quando parliamo di morale…’.

Tutto dipende. Tutto è funzione del proprio punto prospettico e, dunque, della propria evoluzione personale. Il linguaggio è una forma primitiva della comunicazione, estremamente povera e sterilizzata.

Il messaggio giunge a noi estremamente ricco ed esaustivo, poi noi applichiamo la nostra ‘forma’ e scarichiamo solo ciò che capiamo. Il messaggio completo giunge comunque e raggiunge tutte le parti in ascolto

Questa è una via alternativa che l’Antisistema ha difficoltà ad oscurare, anche se per adesso il filtro umano  è ancora molto efficace.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

martedì 19 aprile 2011

L'isola dei 'Parassiti'.





Da un grande potere derivano grandi responsabilità’. Ben Parker al nipote Peter, alias l’Uomo Ragno.

C’è più saggezza e lungimiranza in un fumetto che in una predica o in un articolo della legge, come del resto c'è differenza tra la teoria e la pratica. La semplicità di queste parole è disarmante e dovrebbe fare comprendere come, a cascata, siano sempre valide in ogni ambito della Creazione.  

Ma davvero l’aumento di potere è direttamente proporzionale alla responsabilità maturata? Forse in un altro Mondo, in un altro Scenario: non in questo o almeno un simile fatto non palesa ancora. Perché?

Perché l’intenzione che ‘ispira’ questo Scenario è diversa. 

L’intenzione a cui mi riferisco è quella particolare onda vibrazionale che ha agganciato la sfera umana e che potrebbe essere definita come un’onda ‘parassita’. Ci sono molti livelli dell’intenzione racchiusi in una serie ordinata di frequenze in cui il livello massimo è quello del Creatore. Onda su onda, come dice anche la canzone. Le nostre armoniche individuali costituiscono delle componenti dell’onda maggiore. 

Un fatto possibile e 'temporaneo' è che noi tutti potremmo essere stati momentaneamente  isolati da uno dei flussi principali che intrecciano la struttura portante del Creato. D’altronde, quale posizione occupa il Sistema Solare, in uno dei ‘bracci’ a spirale della Via Lattea? Una posizione esterna, periferica… lontana dalla luce del suo nucleo.

La Via Lattea è la galassia in cui si trova il nostro Sole. Si tratta di un sistema molto complesso formato da oltre 100 miliardi di stelle e da gas e polveri. Uno scienziato dell'Università di Harward ha realizzato una mappa della Via Lattea usando una rappresentazione davvero molto originale. Si tratta di Samuel Arbesman che, sul modello della metropolitana di Londra, ha creato questa mappa della Via Lattea come se fosse una metropolitana.

 
La posizione del Sistema Solare indica la sua ‘giovane età’. Questo fatto è frattalmente indicato dalla mancanza di consapevolezza che regna sulla Terra tridimensionale, ancora ‘giovane’ in questa versione dello Scenario materializzato. 

La necessità di equilibrio è in linea con la posizione esterna alla forma della Galassia a cui partecipiamo, una posizione ‘scomoda’ in quanto ad esposizione agli ‘agenti’ che esternamente possono colpire le posizioni più avanzate e scoperte

La linea del ‘fonte’, la ‘trincea è ‘dove siamo noi’. Anche il modello di Universo riportato da Buhlman, grazie ai suoi viaggi extracorporei, è allineato a questa posizione di esternalità che ci contraddistingue: la forma stratificata a cipolla dell’Universo è un qualcosa di molto simile alle cellule che regolano la Vita sul Pianeta. La cellula umana ha sviluppato una intelligenza propria, nel tempo, attraverso la formazione di un proprio nucleo centrale grazie alla ‘sensibilità’ della sua membrana esterna in grado di filtrare e soppesare quello che cercava di penetrare o di entrare in contatto esterno. Una esperienza o ‘sensibilità’… che porta ‘intelligenza’ a livello denso, emerso nelle tre dimensioni.  

È come un trasferimento di capacità e di potere dai reami eterei, invisibili, quantici, sino ai reami più condensati dove si verifica la magia della Creazione. Un trasloco di potenzialità. Una copia, un frattale di quello che ‘esiste al di là del velo’. Stiamo dunque replicando l’opportunità naturale dell’abbondanza anche laddove un altro potere si oppone mediante l’azione della resistente induzione al voler esperimentare l’esatto contrario... Fagocitati dalla nascita in un Pianeta contraddistinto dalla grande abbondanza di risorse naturali, abbiamo instaurato un modello di paradigma basato sulla ristrettezza

Ho già descritto nei giorni scorsi il vero motivo, ossia la presenza di ‘elementi parassiti’ che influenzano il genere umano a costruire e mantenere un ecosistema basato sulla famiglia della paura, loro naturale e preferita forma di alimentazione energetica (per approfondimenti leggere gli articoli della settimana dal 11 al 15 aprile 2011.
 
Tutto il resto è una conseguenza di questa ‘causa’.

Questa causa è l’ombra che ho percepito chiaramente alla fine della lettura del libro di Ann Walker, ‘La pietra dell’orsa maggiore’. L’ombra della 'Piramide' è il frattale che ‘ci contiene’. Noi tutti viviamo all’ombra di un ‘edificio’ che ci nasconde la luce della Creazione, come se il cielo fosse sempre nuvoloso. Andare al di là di questa ombra è come ‘vedere con occhi nuovi’.

Ogni cosa che possiamo scrivere e dire è frutto ed ispirazione di questa ombra. Per questo motivo ci viene ‘consigliato’ dai Mistici di abbandonare ogni credenza, per questo motivo si parla di ’Maya’, di era dell'illusione. Come accorgersi? È impossibile accorgersi perché manca l’alternativa, l’altro punto prospettico. E allora? C’è sempre un modo, suvvia. 

Ecco quello che ho scoperto io: l’analisi frattale, il 'nascondere alla luce del Sole'. 

Eh sì, ancora quella! Secondo l’Analisi Frattale di SPS,  che non è quella autorizzata dall’Antisistema che si ‘limita’ a registrare la replica geometrica che si riscontra in Natura ad  ogni gradazione della misurazione. Diciamo che questo aspetto è quello più facilmente riscontrabile, ma il suo approfondimento è devastante per l’attuale modello di paradigma, perchè lo mette a 'nudo' in una maniera che non è modificabile da nessuno stratagemma o illusione. 

Questa versione del Mondo ne esce con le ‘ossa rotte’ e non sta più in piedi. Comunque rimane una scelta quella che ognuno di noi fa, a prescindere dall’ispirazione nefasta dei parassiti, che oltre ad un certo livello non possono andare. Quando la nostra parte divina si risveglia nulla può resistere alla sua ardente luminosità. Però questo ‘risveglio’, frattalmente indicato da ogni nostro risveglio dal sonno, è una conseguenza della nostra entropia interna, della nostra vibrazione esistenziale in grado di agganciare il potenziale mnemonico fissato nel tessuto intelligente dell’Etere o Akasha. È tutto lì come una sorta di promemoria lasciato da noi stessi per noi stessi. 

Ecco il frattale che fotografa la nostra attuale situazione: 
 

La roggia è il flusso o uno dei flussi principali dell’onda creativa. Essa è caratterizzata, nel suo strato più esterno – secondo il modello dell’Universo descritto da Buhlman – da uno strato ‘liquido’ che scivola sugli altri strati interni. A questo livello, quello dell’acqua di superficie, tutto è immanifesto. 

La Creazione avviene tramite emersione di un potenziale, di uno Scenario scelto da una Intenzione, appunto quella specie di isola che si vede in fotografia, che rappresenta la Vita tridimensionale e lo ‘strato’ più esterno dell’esperienza dell’Universo

Nelle tre dimensioni possiamo beneficiare dell’abbondanza naturale della Creazione riflessa nei primi tre regni dell’esistenza densa. Dalla sostanza ‘liquida’ come l’Etere, emerge la Vita manifesta. Le prime forme di Vita che occupano lo spazio, non sono umane, bensì minerali, vegetali e animali. Esse creano il substrato in grado di reggere la presenza umana. Ciò equivale a dire che la sfera umana si limita al ruolo di ‘regia’ sino a che non completa l’opera di realizzazione e personalizzazione dello Scenario migliore per sostenere il ‘peso’ della vivida presenza umana. 

Ma cosa succede se ‘dietro’ al processo di Creazione umano si cela un ‘parassita’? 

Che genere di Scenario andremo a realizzare? 

Ogni forma di esistenza ha le proprie caratteristiche e peculiarità: quella dei ‘parassiti’ è di sfruttare abilmente le facoltà altrui, lo Scenario altrui, come ad esempio il pidocchio che si colloca su una testa ricca di sostanze nutritive per lui, come la forfora. Forfora che evidenzia uno stato di stress da parte dell’organismo che ospita e che prepara il giusto mix o ecosistema in grado di sostentare il pidocchio. Con questo non intendo dire che il pidocchio riesce ad influenzarci con questo proposito, ma che il pidocchio evidenzia uno stato particolare dell’essere umano

C’è una forma silente che esegue questo 'lavoro'.

Per questo motivo nel film ‘The Presence’ l’entità oscura che sussurra nelle orecchie della protagonista si riferisce ad un ‘Maestro’ o ad un ‘Padrone’. C’è una gerarchia di oscure presenze. Oscure perché operano lontane dalla nostra percezione e lontane dalla luce dell’illuminazione. 

Torniamo alla fotografia in questione. La Vita tridimensionale si manifesta grazie all’emersione dell’isola nella roggia, la quale si popola di Vita. Osserviamo che il flusso principale viene diviso dalla presenza dell’isola, dando luogo ad una serie di correnti che ‘prima’ non esistevano. Correnti che agiscono sottilmente sull'isola e che incoraggiano, per riflesso, un ambiente duale

Sull’isola si vive la densità della 'terra', mentre il livello superficiale dal quale essa stessa è emersa è ‘liquido’: questo è il frattale dell’inversione del punto prospettico

Questo è il motivo del perché è tutto alla rovescia in questa realtà manifesta. Per emergere, questa realtà necessita di una solidificazione, per cui la sua natura originale era 'liquida', opposta. Per questo motivo la Vita animale ed umana si è formata biologicamente in acqua, nel liquido, come il feto che trascorre nove mesi nel liquido amniotico; feto che ricorda, peraltro molto da vicino, alcune immagini di Galassie. Per questo motivo la scienza ha rilevato che la direzione evolutiva è stata dagli esseri acquatici a quelli anfibi a quelli terrestri: è un frattale del meccanismo esoterico che conduce alla manifestazione tridimensionale della Vita

Ai lati dell’isola, lo spazio si restringe e la corrente si forma o aumenta di velocità. La Vita che si crea sull’isola ignora che è stata ‘rapita’ dal flusso originale, che continua comunque a 're-spirare'; essa si identifica con quello Scenario che l’ha accolta sin dalla nascita. Per essa esiste solo l’isola. 

A valle dell’isola si forma un cono d’ombra che ‘ripara’ dalla ritenuta violenza della 'corrente' che viene solo percepita in quanto manifestazione di avversità naturali come cataclismi, terremoti, alluvioni, esplosioni vulcaniche, bizze atmosferiche, etc. La Natura viene percepita come violenta, selvaggia, dura, senza pietà, immedesimata con la legge del più forte...

Sull’isola qualcuno escogita, per riflesso, una forma di strumentalizzazione di tutto questo fenomeno completamente travisato: delle forme di credo.

L’illusione diventa sempre più profonda. 

La separazione dal flusso sempre più costante ed evidente. L’uomo si materializza sempre più con la propria isola e la esplora tutta. Inizia a lottare persino per dei pezzi della propria isola, come in una sorta di immane reality

Osservando le correnti che si generano a causa della presenza dell’isola, si comprende come le componenti eteriche dei corpi sottili umani e dell’Anima stessa rimangano invischiate nei ‘pressi’ dell’isola, continuando a stazionare nell’ombra dell’isola, nel cono di presunta quiete che l’isola garantisce a valle di se stessa

Osservate le dinamiche per rendervene conto (ho anche girato un piccolo video che forse metterò online). 

Ciò costituisce una illusione che aggancia persino i piani sottili dell’uomo, i quali rimangono impaludati e sotto incantesimo costante. Sempre nel film ‘The Presence’, infatti, il padre della protagonista è un… fantasma. Ciò che rimane del riflesso di una Vita non proprio edificante. Persino da quella ‘posizione’ la confusione è totale ed il film lo riesce proprio bene a fare capire. La Vita dei protagonisti del film, una donna e un uomo, trascorre secondo un volere che non immaginano nemmeno. Semplicemente obbediscono senza saperlo ad un condizionamento invisibile, irraggiungibile attraverso la loro forma densa, ma tremendamente efficace nel perseguire il proprio intento

A quel livello si annidano le vere cause. 

Tutto ciò che si dirama a cascata è solo una conseguenza… Malattie comprese. Esistono anche altre leggi celesti, è vero, tuttavia queste essenze ‘parassite’ sanno molto bene come ‘cavalcare l’onda’.
  
La capacità di non giudizio, dal punto di vista umano, è la prova, la consapevolezza che si è ‘capito’ qualcosa del meccanismo superiore che regola questa versione del paradgima. Questa apertura della visione delle ‘cose’ conduce direttamente alla presenza del proprio Sé Divino. Ne sono certo. Non è solo una questione mentale, è qualcosa di molto più importante ed efficace. Quando leggo frasi enunciate da persone importanti, per vari motivi, che tendono a farsi largo e ad imprimersi nell’immaginario collettivo, penso sempre: io sono come questa persona? È giusto che il suo sentire agisca dentro di me? Penso che la risposta più corretta sia: è opportuno per me, per la mia crescita?

Se accetto di vivere secondo questa ‘corrente’ sensoriale, sono certo… tutto verrà e verrà colto solo come opportunità per fornire nuovo impulso e vigore al ‘cammino’. Le ‘interferenze’ non avranno nemmeno più senso e sarà come procedere con una luce sicura anche nel buio più totale.

L’isola verrà prima o poi ricoperta dalle ‘acque’. Il livello accrescerà l’estensione dell’Universo e, ricordiamocelo sempre, la cellula Universale si potrà riprodure esattamente come fa la cellula biologica

Il profondo articolo dell’amico Hacker apparso su www.4sfumaturedellarealta.blogspot.com   descrive alla perfezione il meccanismo che la classe di potere che regna sulla Terra emana sul genere umano. Tale meccanismo è il riflesso dell’ipnosi che essa stessa ha subìto dalle entità ‘parassite’. Nessun giudizio, dunque. Il giudizio crea separazione, odio, violenza, guerre… proprio ciò che produce energia negativa necessaria ai ‘parassiti’ che, in tale maniera, raccolgono puntualmente il frutto del loro operato

Essi sopravvivono in  questo modo. 

Ringrazio l’Hacker L.L. per avere evidenziato e ‘cucito insieme’ questo modus operandi all’opera da sempre sul Pianeta. La verità è Una ma ha tante facce diverse… che comunque riconducono sempre a quell’unica fonte: ‘tutte le strade portano a Roma’, si dice. Tralasciando il peso della località in questione, il senso è molto chiaro: tutto riconduce alla fonte e, multidimensionalmente, tutte le fonti conducono alla Fonte.

Alla luce di ciò, iniziamo a leggere le notizie secondo un altro punto prospettico; ad esempio:
 
Parmalat, tribunale Milano assolve banche, funzionari.
I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano hanno assolto oggi tutte e quattro le banche straniere e tutti i funzionari degli istituti di credito imputati nel procedimento per aggiotaggio nel crack Parmalat.
 
Le quattro banche coinvolte - Deutsche Bank, Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley, imputate per aggiotaggio in base alle legge 231 sulla responsabilità aziendale - sono state assolte perché il fatto non sussiste
 
Soddisfazione è stata espressa subito dopo la sentenza da tutte le banche coinvolte.
‘La sentenza ha dimostrato che Deutsche Bank e i suoi dipendenti hanno agito con professionalità e nel rispetto della legge italiana’, si legge in una nota della banca tedesca.
Citigroup ha commentato di aver ‘sempre sostenuto di essere stata defraudata da Parmalat. La sentenza del tribunale conferma inequivocabilmente che Citigroup e i propri collaboratori non ebbero alcun ruolo nella perpetrazione della più significativa bancarotta fraudolenta della storia italiana’.
Bank of America ha precisato che ‘non solo il reato non sussisteva ma Bank of America disponeva di modelli organizzativi idonei come chiesto dalla 231. E' stato confermato che nessuno dei dipendenti sapesse dello stato di dissesto’ di Parmalat.
Soddisfatta per la decisione del tribunale anche Morgan Stanley.
 
Lo scorso 17 gennaio, la procura aveva chiesto la condanna degli istituti di credito a una sanzione di 900.000 euro ciascuno e la confisca dei profitti ritenuti illeciti: in particolare, 14 milioni di euro a Deutsche Bank, 70 milioni di euro a Citigroup, 30 milioni e 705.000 euro a Bank of America e 5,9 milioni di euro a Morgan Stanley...
Da Yahoo 
  
Parmalat: Adusbef, chi sono gli autori di un crack da 14 mld euro?
Se Morgan Stanley, Bank of America, CitiGroup e Deutsche Bank non hanno commesso il reato di aggiotaggio informativo e non lo hanno fatto neppure i 5 dirigenti e funzionari accusati di aver fornito al mercato false comunicazioni per gonfiare il titolo Parmalat oltre il reale valore, chi sono stati gli autori di un crack costato 14 miliardi di euro, coinvolgendo a vario titolo 170.000 risparmiatori e azionisti?

Se lo domanda l'associazione Adusbef attraverso una nota, rimarcando come, in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, qualcosa non torni nell'assoluzione delle banche estere che, secondo i giudici milanesi, non sono state complici nel crack Parmalat.
Da Yahoo 
 
A questo link c’è da mettersi le mani nei capelli. Ne vale la pena? Certamente, no! Sono presenti i nomi di ‘tutti’, indistintamente…

È un ‘gioco’: il gioco delle parti a dividersi l'isola.

Pertanto pensiamo ‘solo’ a noi stessi, egoicamente secondo la verità del ‘Conosci te stesso’. Un sano egoismo che, nel tempo, sfocierà nella creazione di un’isola diversa, di una nuova opportunità, di un Mondo amico anche dei ‘parassiti’. Nel film ‘Monster & Co.’ i ‘Mostri’ comprendono alla fine che possono nutrirsi di energia di gioia e Amore e che, questa energia, è molto migliore in termini di qualità rispetto a quella del terrore e della paura

I bambini producono una smisurata energia per gioia rispettto a quella generata per paura.

Un vero Eldorado della Vita vissuta ad ogni sua latitudine o altitudine… il vero potere e la vera grande responsabilità: gli estremi che si congiungono in modo perpetuo.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com