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martedì 15 novembre 2011

Le due polarità di 'Struttura': Sistema e Anti Sistema.




Immaginiamo di avere, in sottofondo alla lettura di questo articolo, una musica d’eccezione, un mix di suoni ‘giusto per noi’, il nostro rumore ‘bianco’ preferito, quello che ci fa rabbrividire e raggomitolare intimamente e sentire ancora il calore dello stato fetale all’interno della pancia della mamma. 

Che 'momenti indimenticabili' quelli, quando il suo cuore pulsava costante, alimentando ogni anfratto come il potente motore di un transatlantico

Ricordate? Come dimenticare quella sensazione di appartenenza all’intero Universo?

Dov’era l’attività mentale in quel periodo della nostra esistenza? Aveva senso ‘pensare’? O, piuttosto, avevamo accettato di ‘lasciarci andare’ con cieca fiducia sulle ali della nostra Natura Celeste? Che differenza c’era tra quei momenti e il resto della Vita 3d?
 
Certamente un elemento basilare era la totale assenza di Paura, identificato nel senso di calore provato...

Almeno, questa è la mia esperienza. 

Mi 'ricordo' totalmente coerente con l’intima melodia del Tutto. Una sol cosa. Come quando il tempo sembra fermarsi mentre facciamo qualcosa di talmente ‘profondo’ da levigare ogni meccanismo o convenzione.

Il tempo scorre lento
quest’oggi
si mostra diverso
mi prende sotto braccio
ma non come sempre
con considerazione
tra evoluzioni di forza
trattenuta
tra Salmi imparati dal vento
tra giri di curioso Walzer
e nostalgia per la battaglia. 

La tregua

Nostalgia per la battaglia’ – ecco il punto cardine che permette di entrare in una condizione di ‘lancio’ verso il Mondo esterno. Questa ‘nostalgia’ è un’eco magnetico che richiama coloro che ancora non hanno completato il proprio cammino

È come un 'appello', un campo morfogenetico, sorretto dalla capacità responsabile di un ‘luogo’ di non venire mai meno alla propria funzione di base, in questo caso intendo alludere all’Antisistema: un ‘luogo’ dimensionale atto ad ospitare una importante tappa del cammino del genere umano e di tutto quello che lo stesso genere umano si porta dietro

Di per sé, l’Antisistema, è neutro seppure con una sua ‘personalità’ di base:

permettere l’usufruizione dell’esperienza 3d

In Matrix il frattale è determinato dal programma ‘Struttura’:

questo è ‘Struttura’, il nostro programma di caricamento. Possiamo caricare di tutto: vestiti, equipaggiamento, armi, addestramento simulato. Tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Morpheus

Prima di divenire una particella polarizzata, che ho chiamato Antisistema, il programma ‘Struttura’ è completamente ‘bianco’ ed attende di essere ‘colorato’ dalla nostra attività globale. Esso può, nel Tempo, divenire ‘Sistema o Anti Sistema’

È logico che questa è una definizione che ‘dipende da me’, essendo il diretto osservatore che analizza ed elabora secondo una propria Natura prospettica.

Chiamatelo come vi pare, ma comunque esso è uno specchio del punto di convergenza medio espresso dalla condizione esistenziale della Vita ospitata. Dal mio punto di vista e secondo il mio personale sentire, questa versione del programma ‘Struttura’ è divenuta ‘negativa’ ed inversamente proporzionale a quello stato ideale espresso da Dante nella sua ‘Commedia’ e chiamato con il termine umano di ‘Paradiso’.

In un certo senso... doveva andare così.

'Struttura' si carica di tutto quello che ‘noi’ decidiamo di immaginare. Ma siamo certi che siamo proprio noi ad immaginare? E che dire della Natura del pensiero? Nasce forse da noi? E che cos’è che respiriamo allora? L’aria che cos’è? Non è forse il frattale di un altro meccanismo più sottile, che ci riguarda, inerente proprio al respirare, ma… il respirare ‘pensiero’?

Tutto ciò che ci circonda è l’espressione esteriore della discesa dell’Anima. 

Per capirlo senza alcun indugio è sufficiente osservare una Rosa; la sua perfezione e bellezza raffigurano le stesse qualità interiori dell’Anima riflesse all’esterno, mentre si apprestava a ‘scalare’ le profondità della discesa vibrazionale.

Ovviamente, nel Mondo, non ci sono solo ‘Rose e Fiori’, e ciò testimonia il cammino che ancora deve compiere l’Anima al fine di potersi completare. Ciò che si annidava nelle sue ‘Cantine’ è ciò che adesso è completamente manifesto alla luce del Sole e corrisponde a ciò che il Creatore stesso aveva da manifestare di Sé, al fine di poter ‘andare avanti’.

Un deja-vu è un’imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.
Trinity

Che cos’è un Deja-Vu, se non un ciclo o il suo punto di 'snodo'? 

Un ‘già visto’ descrive qualcosa che già abbiamo provato, conosciuto, osservato, e che se 'torna' è perché ancora non abbiamo imparato la lezione che ‘ha per noi’. Esso è simile ad una 'memoria', un ‘neurotrasmettitore’ che veicola un messaggio di input verso altre parti che attendono il suo prezioso contenuto

Nelle 3d esiste la figura della Maestra o del Professore, i quali cercano di insegnare qualcosa e poi interrogano sulla bontà dei nostri studi e, prima o poi, arriva anche il momento di sottoporsi ad un esame di ‘maturità’.

Il ‘quando cambiano qualcosa’ è relativo al ‘Controllo’ ad opera delle entità parassite, che hanno approfittato della nostra scarsa vena di ‘voglia di studiare’ per auto installarsi nei nostri inconsci e da lì, generare onde di  caos apparente.

La loro Natura è immersa nel buio dell’ignoranza della luce. Essi tendono semplicemente a sopravvivere, ma la loro presenza è anche un rivelatore di un segnale molto importante:

essi rilevano e rivelano uno stato di non equilibrio nella Natura dell’organismo ospitante.

È come osservare la spia dell’olio della macchina che si accende: manca qualcosa, ossia c’è qualcosa che non va.
Noi cosa facciamo quando questa spia ci segnala qualcosa? Agiamo di conseguenza. Perché? Perché abbiamo a cuore la nostra vettura. Perché? Perché ci è costata molto denaro.

Ecco che il denaro permette di ‘misurare’ il nostro stato di responsabilità nei confronti di un bene, che se fosse gratuito non genererebbe in noi la medesima reazione.

Se potessimo tornare a manifestare la realtà con un schiocco delle dita, come ci comporteremmo? In ‘Una settimana da Dio’ è messo ben in evidenza questo concetto. Il genere umano è pronto a destreggiarsi con il proprio ed autentico potere?

Dopo avere colorato il programma ‘Struttura’ della tonalità Antisistemica, saremo in grado di ritinteggiarlo con una tonalità più coerente con il ‘programma di studi dell’ultimo anno’? 

L’Antisistema emerge quasi per default o per inerzia dopo circa un quarto del cammino e si protrae a tempo indefinito sino a quando un ‘deja-vu’ smette di ‘azionarci’ nella stessa modalità, ossia quando un ciclo viene spezzato e si passa a quello successivo.

Il genere umano come reagirà all’inasprimento della ‘crisi globale’, a questo 'deja-vu' visto e rivisto nel corso della storia deviata?

Se dovesse mantenersi preda delle spire della Paura, rinvigorirebbe ancora maggiormente l’ancoraggio ‘magnetico’ a questo paradigma, viceversa, se dovesse emanciparsi dall’apparente rinvigorimento dello stato di tensione negativo, in cui il Controllo lo sta veicolando, allora verrà lanciato un segnale di una potenza inaudita all’Universo, il quale risponderebbe con misure straordinarie all’evidente cambio di 'Struttura' registrato nella Terra Antisistemica 3d.

Questo processo è misurabile globalmente? Penso di sì, anche se ‘il raccolto non matura tutto insieme’. 

Basta osservare com’è strutturata una Scuola, ossia su un corso di studi programmati su più anni, per cui esisteranno sempre allievi del primo anno e dell’ultimo anno.

Da ciò comprendo che la Natura di ‘Struttura’ è ciclica.

L’Ascensione è una modalità di lasciare il programma di studi e allenamento, ma solo dopo essere stati ‘promossi’.

Spero, con quest’oggi, di avere meglio chiarito cosa intendo per ‘Antisistema’:

una segnalazione dello stato dell’Arte contenuta ed ospitata.

Di per sé, né negativo né positivo, ma che si plasma in funzione di ‘coloro che lo colorano’. 

A prescindere dall’importanza che attribuiamo al nostro intelletto o potere mentale, questi non è altro che una forma dell’intelligenza che, pur avendo indubbiamente un posto importante nel nostro mondo, non è l’intelligenza primaria del nostro Sè

La nostra intelligenza primaria è potenziata dalla maestria sulle emozioni e dalla capacità di vivere la nostra vita sulla base delle sei virtù del cuore che, a loro volta, ci uniscono ai luminosi reami dell’intuizione, cioè alla connessione coerente che abbiamo con il campo universale di informazione, campo a cui i fisici si riferiscono come al vuoto quantico. 

Nel Lyricus Teaching Order c’è un detto: ‘Ciò che uno esprime dal suo cuore è oro in confronto all’acciaio della mente’. 

L’oro, in questo caso, è la capacità di esprimere le sei virtù del cuore a due a due, separatamente o raggruppate insieme, nelle varie situazioni che la vita presenta. Si tratta di imparare a modificare le vostre azioni sulla base di queste sei virtù e di osservare come ri-calibrano il vostro sistema di valori, rivitalizzano la vostra energia e creatività, e ri-pristinano il vostro equilibrio e la stabilità emotiva.
Wingmakers - Vivere dal Cuore

I
nfine, dipende Tutto da noi…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

venerdì 22 aprile 2011

Cellule e Parassiti.




Riporto questo articolo, inerente delle brillanti riflessioni sul Mondo della Cellula ispirate alla lettura del libro ‘La Biologia delle Credenze’ di Bruce Lipton:

Lipton paragona la cellula al ‘tutto’, cioè ad un essere umano. Infatti la cellula è fisiologicamente simile al corpo umano. La cellula mangia, respira, riposa e lavora incessantemente. Lipton ‘smonta’ l'egemonia del DNA (epigenetica) cioè quello che molti chiamano 'il dogma centrale'. 

Continuando con l'analogia antropomorfa (che non piace troppo alla scienza)... secondo te.. quale è il cervello della cellula? Forse ‘non tutti sanno che’ una persona viene ritenuta ‘morta’ solo al cessare della sua attività cerebrale. 

Quindi se si ferma il cuore... sei ancora vivo

Se hai studiato un pò di biologia... forse stai pensando che il cervello della cellula sia il nucleo... cioè la parte della cellula in cui è contenuto il materiale genetico. Durante i suoi studi, Lipton, mostra come la cellula possa sopravvivere... anche senza il suo nucleo!

Indispensabile ‘solo’ per la riproduzione.

Forse non è proprio il cervello eh;-))

La cellula comunica con il suo ambiente esterno attraverso la propria membrana, dove sono inserite diverse proteine che fungono da ‘sensi’... La cellula scambia costantemente informazioni con l'ambiente esterno, decide quali sono i segnali più o meno pertinenti. In poche parole le cellule modificano se stesse in base all'ambiente esterno

Il fatto che abbia una sorta di ‘sensi’ ti fa venire in mente qualcosa? La manipolazione di se stessa in base ai sensi? Bravo! I sistemi rappresentazionali della PNL: è come se la membrana gestisse le proprie submodalità in risposta all'ambiente.

Se togliamo i ‘sensi’ (le proteine) alla cellula... muore. 

Questo ha portato Lipton ha creare il neologismo Mem-brein dall'assonanza del termine ‘membrana’ in lingua Inglese…
L'intelligenza cellulare. Gennaro Romagnoli

Tutto ciò mi riporta alla mente i diversi tipi di ‘alimentazione’ che caratterizzano l’essere umano, descritti da Gurdjieff nello splendido lavoro del suo discepolo Ouspensky (Frammenti di un insegnamento sconosciuto)  che, se non ricordo male, si riferisce ad un tipo di alimentazione inerente alle ‘sensazioni’.

Senza questa sequenza pressochè infinita di ‘input’ l’uomo morirebbe quasi immediatamente o si trasformerebbe in un vegetale.

Il termine ‘morire’, in questo caso è riferito, è ‘sede’, di quel valore aggiunto che ci rende ‘magici’ e non più incoscienti. Per cui il ‘morire’ per mancanza di ‘sensazioni’ è il tornare a scivolare in quel Mondo di sonno della coscienza da cui proveniamo, come riferito da Steiner nel suo lavoro ‘Le cronache dell’Akasha’. 

Le Cellule, che sono i nostri ‘mattoni’, viene dimostrato, funzionano proprio in questa maniera.

Cellule: membrana esterna – esperienza – formazione nucleo – memoria/riproduzione.

Come si evince dall’attività illuminata di Georges Lakhovsky, all’interno della Cellula esiste dell’acqua marina:

Cromosomi e Condriomi sono costituiti da un tubicino di materia isolante (Colesterina, resina, grasso, etc) all’interno del quale si trova un liquido, una specie di siero, che contiene tutti i minerali dell’acqua di mare e, di conseguenza, è conduttore di elettricità…
Radiazioni e onde. Georges Lakhovsky.

L’acqua contenuta all’interno della Cellula è ‘collegata’ direttamente all’acqua esterna, quella del Pianeta. Ciò costituisce un modello di analogia frattale. Cosa succede se si inquina l’acqua esterna o quella interna? Che il collegamento non-locale fra le due dimensioni ne risentirà immediatamente. 

Ciò che facciamo all’esterno di noi è come se lo facessimo a noi stessi. 

Questo è una delle chiavi di lettura che permettono di comprendere che oltre al comportamento umano si cela qualcosa d’altro. Qualcosa che dipende da un tipo di Scenario terrestre diametralmente rovesciato rispetto a quello naturale e persino ‘ovvio’ per la Vita umana: una forma di Vita parassita che spinge a fare quello che mai faremmo se fossimo liberi.

Il Pianeta è come una Cellula enorme in cui la crosta terrestre ricopre il ruolo di membrana esterna cellulare e protegge il proprio nucleo. Il nucleo, frattalmente, è paragonabile al contenuto centrale di un frutto, ossia il seme. Nel seme è contenuta la memoria e la capacità riproduttiva, ossia la traccia del Futuro/Destino di quell’essere vivente e di tutte le forme di Vita che vi albergano dimensionalmente. 

Da ciò si comprende che la forma di Vita parassita che controlla il genere umano è multidimensionale, cioè agisce da un altro piano della Creazione, in quanto non metterebbe mai a rischio la propria sopravvivenza distruggendo il Mondo che le permette di sopravvivere. La sua ‘sede’ non è nella terza dimensione e, per questo, non teme nemmeno  di poter distruggere un intero Pianeta. 

Il rischio che si corre è proprio quello…

È nella direzione la meta, la leggibilità del futuro. È una vibrazione. La scelta di uno scenario fermato e fissato da una intenzione. L’energia che serve ad alimentare questa intenzione la procura il genere umano che produce almeno tre tipi di energia:
  1. quella di sostentamento per i ‘parassiti’
  2. quella di sostentamento dello Scenario
  3. quella di sostentamento di se stesso
L’energia prodotta dal genere umano per il sostentamento dello Scenario è di due sottotipi:
  1. quella autoprodotta attraverso la co-creazione
  2. quella indotta dall’Antisistema attraverso lo sfruttamento delle vicissitudini di Vita, come le morti per guerre, per incidenti vari, per malattie, etc.
La specie umana ha conquistato gran parte della conoscenza dell’universo grazie all’utilizzo di forme di energia invisibili. La capacità di impiegare energie invisibilli è una delle caratteristiche che contraddistinguono la specie umana. L’utilizzo di queste energie è reso possibile dalla capacità di astrazione dell’uomo. La pratica della Magia (una forma di tecnologia basata sull’Energia Vitale), con le sue teorie (spesso distorte dalle religioni), le formule ed i rituali, è stata la più antica forma di impiego delle energie non visibili… Viviamo in un oceano di energia, costituito da Energia Vitale e onde elettromagnetiche.
Karl Hans Welz
 
Il frattale che dimostra questa verità ‘non ufficiale’ e ripiegata su se stessa, in una parvenza di ‘scarsità’ d’energia è proprio rappresentato dalla scarsità d’acqua su un Pianeta che per tre quarti è ricolmo d’acqua. Gli oceani energetici non sono stati ‘autorizzati’, in questa versione dello Scenario 3D, ad essere riconosciuti. Perché? Perché l’organismo parassita che ‘ci ha’, necessita di un ecosistema particolare in cui ‘farci vivere’, al fine di generare una ‘migliore’ qualità e quantità di energia: quella della classe della paura, della ristrettezza, della scarsità, della separazione, della mancanza, etc.

A questo Mondo manca 'tutto'

Pensateci bene. E ciò costituisce un paradosso abissale con la caratteristica di abbondanza che avvolge la Creazione

Persino il Genio della Lampada può esaudire solo 3 desideri. 

La corsa alle forniture energetiche delle Nazioni è lo sfogo ‘naturale’ a questa ritenuta mancanza di abbondanza. Questo fenomeno della ristrettezza sfocia dal disegno, dall’intenzione dei ‘parassiti’ di indurre il genere umano a modellare un ecosistema ‘perfetto’ per la loro sopravvivenza

Ricordate il film ‘L’invasione degli ultracorpi’? In quella intuizione c’era la proposizione di una umanità controllata ed in un certo senso ‘sostituita’ dall’interno. Non c’era bisogno di una invasione classica fatta con navi spaziali e utilizzo della violenza esteriore. No. Era tutto silenzioso e lungimirante: in un certo senso ‘pulito’

Come passare per le campagne francesi, tedesche, svizzere, austriache, etc. nelle quali l’erba è sempre tagliata in maniera perfetta, tutto è ‘a posto’, in ordine perfetto, ben tenuto e dipinto, le strade sono pulite, la visione per l’occhio del turista è idilliaca, tuttavia… passando con la macchina a bassa velocità, per rispetto del limite orario, non si vede in giro nessuno

I passaggi pedonali sono colorati e ben evidenti, le case dipinte di fresco, i parchi sono dei gioielli incastonati nelle strutture dei Paesi, ma non c’è nessuno in giro. È ovvio che questa è una mia impressione dettata dall’osservazione di quel momento di transito, tuttavia adesso sto scrivendo di questo fatto facendo mente locale proprio di quel ricordo; sì, perchè è stata una mia esperienza.

Era casuale il fatto che vedessi interi paesi senza persone in circolazione? Persino il traffico era smunto, quasi irreale e probabilmente costituito da vetture transitanti dall’esterno verso l’esterno, come il mio caso. Insomma, mi sembrava di attraversare la classica città fantasma. Ma quando penso ad uno scenario di questo tipo, mi viene in mente la città abbandonata tipo Far-West, con le sterpaglie che rotolano in giro ed il disordine più evidente. 

Invece in questo caso non esisteva disordine bensì il suo esatto contrario

È ‘solo’ una modalità di grande organizzazione dei lavori di manutenzione e di responsabilità civile? Può darsi. Ma dove erano tutte le persone in quel momento? Al lavoro, a scuola, a fare i mestieri, probabilmente. È chiaro che a quelle latitudini possa esistere un altro paradigma esistenziale, o meglio, esiste ancora lo stesso paradigma ma esplicitato in uno scenario diverso. Lo si comprende perché il Mondo va esattamente dove deve andare, fissato fermamente dall’intenzione del potere di controllo che lo veicola.

Quelle comunità non costituiscono eccezione ma semplicemente ‘lo vivono’ in maniera diversa. Ugualmente, però, spingono anch’esse verso la direzione auspicata dai ‘parassiti’. In che modo? Non facendo nulla per mutare la direzione globale. Tronfie del loro stato di perfezione locale, vuoto. Se penso però ai detti:
  • sii il cambiamento che vuoi vedere apparire nel Mondo
  • cambiare se stessi per cambiare il Mondo
  • pensa globalmente e agisci localmente
Posso derivare che la loro opera si innesta pienamente in questa vibrazione di ‘non giudizio’ e di ‘conoscenza di se stessi’ e di agire localmente come esempio o frattale per il resto del Globo. Certamente mi astengo da ogni forma di giudizio personale e, molto semplicemente, mi chiedo: ma dove erano tutti quando passavo io? Sembrava di passare tra gli scenari utilizzati, tempo prima, per produrre un film, proprio come espresso chiaramente in Truman Show.

Sembrava di passare in un momento di pausa delle riprese, ma anche in quel caso ‘non potevano sparire tutti’. No, la sola esemplificazione plausibile per la mia immaginazione quantica è che quello scenario fosse abbandonato o che le persone fossero indotte a rimanere dentro alle abitazioni o raccolte da qualche parte o che quello scenario fosse ‘vuoto’. Potevo allora stare sognando? 

Potevo avere avuto accesso allo ‘spazio delle varianti’ definito da Vadim Zeland

Poteva essere quello il riflesso di un mio desiderio di ‘un altro scenario’? Forse per quel motivo era desolatamente vuoto: perché era un ‘modello’ da riempire dopo la sua condensazione nella densità della realtà percepita. Poteva essere quella l‘origine della visione, del sogno? 

È come se ognuno di noi possa interfacciare le dimensioni, ossia riuscire ad espandersi multidimensionalmente in determinate circostanze; quali? Devo pensare a come mi sentivo in quel momento. È una questione di vibrazione dell’essere. Dunque:
  • ero in vacanza alias ero ‘in pace con me stesso’
  • ero in buona compagnia alias ‘nel mio stato di condivisione preferito’
  • ero in macchina alias ‘in un veicolo simile alla Merkaba
  • ero in uno stato di estasi alias ‘di inerziale richiesta inconscia’
  • ero in uno stato di vuoto alias ‘di lasciarmi andare a quello che la strada conduceva a me o che mi conduceva a...’
Ecco: penso di avere descritto il ‘come mi sentivo’. Come in una… bolla, in una parola.
 
Se analizziamo quello ‘status’ è più semplice capire come funziona la legge d’attrazione. Nell’assenza di giudizio e di ‘fede’ nell’intelligenza, nel Genio che regola la creazione, nella lucida aspettativa come di un bambino che attende solo la luce del giorno, che certamente verrà, per uscire all’aperto a giocare. Il bimbo lo sa che la luce del giorno arriverà e che la notte è solo una ‘pausa’ del gioco

Questa fiducia è il perno rotore del movimento dell’intenzione del giocare. 

Cosa fa la società umana, ad un certo punto? 

Interrompe questa corrente di fiducia. Come? Con l’entrata del bambino nel mondo della scuola. Uno scenario nobile nella sua apparenza ma svilente nella sua manifestazione ultima e densa. Per questo motivo le scuole Steineriane imperniano la vita scolastica sul modello della ‘libertà domestica’. Attendono anche i sette anni, se è il caso, prima di accogliere il bimbo. Poi lo avvolgono nelle calde coperte conosciute della modalità del gioco, dei colori, della musica, dell’ambiente di casa fatto di tante cose simpatiche, apprese ed amiche. 

Il modello ancora più risonante con la struttura del bambino è, secondo me, quello dell’Homescooling, della scuola a casa, dell’insegnamento tra le mura domestiche. Un modello irrealizzabile?
 
Mia moglie segue proprio questo ‘filone’ nel suo Blog  e ha scoperto, e mi dice, che esiste un vero e proprio fenomeno di massa legato all’Homescooling, soprattutto all’estero, soprattutto negli Stati Uniti d’America che rimangono l’esempio più evidente di terra dei paradossi o degli estremi raggiunti.
 
La presenza di ‘parassiti’ negli esseri umani è testimoniata anche dalla paura atavica che sviluppano i bambini del classico ‘Uomo Nero’. Castaneda ci ricorda che i bambini, sino ad una certa età, li ‘vedono’, li percepiscono, li sentono, poi con il tempo cedono alla loro conquista come termine ultimo di… difesa

Una difesa che assomiglia molto ad una resa. 

L’immersione nell’oceano della Vita ha inizio, veramente, quando si cede in questa maniera. In quel momento si è inseriti nella simulazione neurosensoriale globale: nella Matrice. L’esperienza esistenziale ha inizio e ogni nuovo venuto viene come disinnescato dal proprio potere nativo, dal proprio ricordo del chi ‘egli sia’. 

Siamo dunque 'afferrati' a livello cellulare, ma prima ancora a livello eterico. L’invasione e la conquista è avvenuta nel tempo e scende a cascata dai piani invisibili dell’energia. Energia e origine in cui non crediamo più… ed è facilmente intuibile il perché! In questa maniera siamo tenuti talmente lontani dalla verità che ogni nostro sforzo intuitivo non porta mai ad un qualcosa di efficamente illuminante.

Siamo collocati nel loro campo d’ombra e non si scorge, da una simile posizione, la luce dell’Universo. Occorre ‘spostarsi’. In che modo? Osservando da un’altra ‘posizione’, tramite una modalità diversa del sentire, ossia quella del ‘Conosci te stesso’. 

Questa via è una delle vie, benintesi.

Il paradgima può cambiare. In questo, anche l’Universo ci sta dando una mano, infatti i cambiamenti naturali che stanno avvenendo nel Sistema Solare lo dimostrano a pieno. L’attività del Sole è una trasmissione energetica multistratificata per ogni forma di Vita in 'ascolto'. Il Sole fa parte di una vera e propria rete di comunicazione universale. Tramite questo meccanismo l’evoluzione può essere perseguita, incentivata e controllata. 

Questo  controllo, chiaramente, è al di fuori della sfera delle entità parassite. Entità il cui operato è chiaramente visibile solo nella terza dimensione, tramite l’osservazione della loro ombra sul genere umano ospitante ed incaricato della loro trasmutazione finale.

Tutto è opportuno e nulla è per caso.

La positività universale rimane sempre il tono vibrazionale più alto, l’onda superiore che non può interrompersi o fallire come ci insegna ancora Gurdjieff.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

 

lunedì 13 settembre 2010

Primo giorno di scuola "emozionale".






Tentammo di spiegare
quanto era per entrambi incomprensibile.
Ahi, com'è vasta la saggezza
e molteplice il vero!
Da “Tutto imparammo dell'Amore” di Emily Dickinson

Ad onde, le emozioni s’infrangono su di me, sul mio “bagnasciuga”. Recano con sé, frammenti di memoria, brandelli del tempo che fu. Sussurrano ed intessono tasselli d’esperienze, l’uno con l’altro. Ciò che è rimasto come “appeso” della mia essenza si smuove per polvere al Sole. E nella Luce si rinnova un circolo di energie lasciate “stese” o adagiate nella dimenticanza o nell'ignoranza di sè.

Oggi è il primo giorno di  scuola di tanti bimbi, compreso il “mio”. 

Quanta energia ha cambiato polarità, tra ieri e oggi! È una miscellanea di “umori” e tempo; prospettive, timori, inni di gioia e di novità, inframmezzati da tutta la variabile complessità dell’essenza in via di trasformazione. Le emozioni “picchiano” forte da oltre 24 ore. Disegnano un mare in burrasca per tutti gli “attori”. Il passato è agitato e riproposto. Come fu il mio primo giorno di scuola? Come fu quel primo giorno che portò via con sé la mia piena libertà?

Oggi mio figlio è lontano dalla sua solita “dimensione”. 

I suoi giochi si chiedono dove egli sia. Sono preoccupati per lui, perché sono parte di lui e della sua innocenza. Lui è in una classe nuova con nuovi futuri amici. I primi imbarazzi presto si dissolveranno e lasceranno libero spazio al ritorno della voglia di gioco e briosa gioia di vivere. Ma oggi è un giorno davvero particolare! I bimbi assaggiano per la prima volta cosa significa diventare “grandi”. E come la “assaggiano”? Provando l’esperienza della separazione, pur temporanea. E tutto ciò è comunque opportuno! I genitori o, forse ancora di più i nonni essendo a casa, percepiscono un vuoto in ogni aspetto “addormentato” dall’assenza dell’attore principale, solo colmato dal lavoro che “sciacqua via” e spinge a pensare ad altro.

So che tutto questo riguarda la “Vita” ed il crescere, eppure provo una sensazione quasi solida di “violenza”. Percepisco uno strappo nella volta energetica che si crea in questo giorno particolare. Il mio primo giorno come è stato? Lo ricordo ancora, si! Mi adattai… con rincrescimento. Lo ricordo benissimo. Sarei stato volentieri a casa a continuare a fantasticare e a giocare nel mio mondo meraviglioso di fantasia e bellezza colorata e spensierata. Se è stato così per me, penso lo sia per tutti. Forse ancora oggi ne porto le evidenze o le conseguenze, intagliate addosso. Sono “cerchi” come quelli della crescita degli alberi; orbite che obbligano l’energia a vorticare in un modo piuttosto che in un altro. 
 
È una esperienza importante ricca di emozioni. Ed è inutile fare finta di niente e sostenere che “non è nulla” alla maniera Spartana. Le emozioni scatenate raggiungono vertici notevoli. Ovviamente parlo per me, per la mia esperienza personale, provata sulla mia pelle…

"Il nostro DNA può essere riprogrammato semplicemente dal linguaggio umano, se le parole sono modulate sulle corrette frequenze! Mentre la scienza occidentale usa processi biochimici complicati per tagliare e incollare triplette di DNA nella molecola, lo scienziato Russo usa luce laser modulata per fare la stessa cosa. I Russi hanno dimostrato di avere successo nel riparare materiale genetico in vivo! Le terapie con luce laser basate sulle scoperte di Garjajev sono già applicate in alcuni ospedali Europei con successo su vari tipi di cancro alla pelle. Il cancro è curato senza lasciare traccia.
 
Emozioni.
 
Daniel Winter e il suo team sulla coerenza cardiaca, ha scoperto la prova che le emozioni umane possono riprogrammare il DNA. Il battito sonoro del cuore in sintonia con le nostre emozioni e sensazioni, viene trasformato in energia elettromagnetica nelle ghiandole del corpo che agiscono come accoppiatori piezoelettrici creando lunghezze d'onda elettromagnetiche più piccole, controparti dei suoni emozionali del cuore. L'emozione diviene energia in movimento, e-mozione, inviandolo al DNA di ogni cellula del corpo come luce laser coerente in grado di modulare i codoni del DNA".
Fonte: Souls of Distortion Awakening - Cap. 9: Il misterioso DNA di Jan Wicherink

Linguaggio e prima ancora emozioni! Proprio ciò che, il primo giorno di scuola, scatena come una enorme esplosione solare. Tutti quanti passiamo da questa esperienza. Per cui è normale? No! Non è normale… Così come non è normale vedere file di maiali che vanno al mattatoio. Ma come? Ci vanno tutti!

Grazie al cielo l’ambiente della scuola si è in parte rinnovato, proprio come è successo agli ospedali e agli ambulatori medici. Devo dare atto alle Maestre conosciute di avere portato una nuova mentalità all’interno delle mura scolastiche pregne di “antiche” emozioni. I bambini ringrazieranno per sempre, una volta cresciuti, il grande lavoro e la grande energia portata da queste splendide professioniste dell’educazione “allargata”. Colori, luce, disegni gioviali, musiche, allegria, fantasia, creatività, non mancano più anche in quel primo giorno di scuola, anche il quel primo giorno di una Vita “nuova”.

Quel giorno che può intaccare l’energia personale del bimbo, segnandolo per una Vita intera.

Vorrei ringraziare tutte le Maestre e i Maestri aperti e senzienti verso il cambiamento in corso!

Dobbiamo anche a loro se i bimbi di oggi potranno crescere senza “lacerazioni” drammatiche…

È questa una forma di rispetto della sacralità umana in Terra, che vive già pienamente nel bimbo accolto dalle strutture della scuola. La spinta verso la crescita a tuttotondo deve essere continua e proporzionale, senza correre il rischio di danneggiare l’equipaggiamento emozionale.

Osserviamo il mutamento in corso e con gentilezza accogliamolo in noi. A nulla serve rievocare ciò che è stato. Teniamo sempre ben presente che la derivazione militare della scuola è ormai cosa superata, così come è “superato” il tempo della guerra.

Non stiamo formando nuovi guerrieri in armi se non nuovi "guerrieri" della Luce.

La compassione per queste creature così piene di Vita deve arrivare prima di tutto. Non ha più senso insegnare la competizione in un mondo che apre se stesso alla condivisione.

Mettete un fiore nei vostri “cannoni”.