mercoledì 1 settembre 2010

Il "respiro" del Creatore e noi.






Il nostro tempo e il tempo di Dio non vengono misurati con lo stesso orologio. Charles Spurgeon

Questa immagine di uno “strumento” azionario, narra del suo tempo, ossia traccia il “respiro” di quella “entità”, a tutti gli effetti “vivente”. È molto forte, in questo caso, l’analogia frattale con ciò che è successo a noi, al genere umano! Perché?

Perché il tempo che siamo abituati a “misurare” non è il vero tempo che "scorre direttamente" dalle leggi del Creato. È un tempo artificiale così come artificiale lo è la “storia” raccontata nelle scuole. 
Il calendario terrestre rappresenta una fine alchimia di interesse e opportunità per l’Antisistema e per la sua schiera di “controllori”

Ogni vicissitudine scaricata sulla misurazione del tempo ha avuto la sua logica ed il suo sottile significato. Il fatto stesso che, ancora oggi nel mondo, si misuri il tempo e lo si classifichi in epoche diverse la dice lunga.

C’è chi è ancora nel medioevo e chi nel futuro più avanzato, ma solo con il "conteggio".

Eppure esiste un tempo convenzionale, quello del business occidentale, che sembra essere accettato globalmente, perché il linguaggio degli affari deve parlare una unica lingua comune. Ecco che, in questo caso, l’Antisistema, ha lasciato una traccia molto evidente del frattale unitario a cui tutti noi siamo assoggettati. Questa è “la scia che lascia”…

La nostra deconnessione dalla sorgente primaria del tempo, ha provocato, o contribuito, ad allontanarci dal ritmo vitale dell’Universo che, per la controparte terrestre equivale a “uno standard armonico perfetto di tredici lune di 28 giorni ciascuna”.

"L'idea ha fatto presa. Oggi sempre più gente in più di 90 nazioni di tutto il mondo sta facendo la stessa cosa. Non stanno aspettando che il Vaticano o l'ONU dicano che va bene. Stanno seguendo un nuovo calendario che sanno che li farà sentire esseri umani più felici, più pacifici, e che - se adottato da tutti gli esseri umani - porterà la pace alla razza umana. Il numero di persone che adotta il nuovo calendario è in continuo aumento, il che è facilmente comprensibile se leggiamo le tipiche notizie intrappolate nella disperazione del vecchio tempo: "Nel 2020 il terrorismo sarà ancor più sofisticato ed impossibile da rintracciare", oppure "Nel 2033 un terzo della popolazione mondiale vivrà in periferie degradate", "Entro il 2015 ci sarà una drammatica carenza d'acqua", "Entro il 2012 la Corrente del Golfo scomparirà".
Vedete, un calendario che è una disperata irregolarità non può essere programmato per la pace o l'armonia - produrrà solo irregolarità. E con un calendario in cui la depressione e l'irregolarità sono i programmi di routine, non potremo far altro che accrescere la disperazione che si prova di fronte ad un mondo che diviene sempre più complesso, in cui la depressione - secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) - aumenta esponenzialmente da quando un numero sempre crescente di lavori consiste nello stare attaccati ad un computer".
Fonte: www.13lune.it

E più semplice, forse, tornare al grafico di apertura: a quel respiro azionario.
È facile capire che quel respiro è artificiale, perché è alimentato da uomini e/o macchine. Quel grafico racconta di una “creatura” costruita in laboratorio come una sorta di intelligenza artificiale, un Robot, un Golem senza argilla. La sua respirazione è altrettanto artificiale quanto la creazione del suo “corpo”; il suo ritmo respiratorio determina il suo tempo; ciò che viene percepito come esistenza o normalità. Eppure quello strumento finanziario è comandato a “distanza”, senza averne la minima comprensione.

Quei numeri che “ballano” sullo schermo e “danno la  sua Vita”, sono la trasposizione della logica superiore che muove interessi multimiliardari nel pianeta, unita alle emozioni degli operatori dispersi che s’illudono o cercano di partecipare al banchetto o di raccogliere “briciole” che cadono dalla "tavola imbandita". Inconsapevoli anch’essi che, tutti insieme, hanno dato forma ad una esistenza artificiale dotata di respiro e intelligenza. Se questa entità potesse provare coscienza, penserebbe di “vivere” in quanto dotata di movimento ed energia.

Il suo tempo non è unico, ma è inserito in una sinfonia di altri tempi. Ella viene regolata da cicli superiori nei quali è inserita insieme a una miriade di "fratelli e sorelle". Inoltre viene regolata da “input” maggiori e minori, come abbiamo visto. Non solo: è regolata anche dalle forme pensiero che si diffondono tramite i libri e la "conoscenza impartita", dai quali i “creatori” attingono il “come fare”.

Ella gode di un libero arbitrio pressoché inesistente in quanto è solo un automa – dipende da “altro”.

Cosa ha l’uomo in più di questa “creatura”?

Doti “negative” che gli hanno permesso di sopravvivere nel periodo da “laboratorio”:

"Nel suo libro Il banchiere dei poveri, Muhammad Yunus afferma che i pre-requisiti fondamentali affinché un essere umano possa vivere sul pianeta sono: 
1) un’abitazione protetta dalla pioggia; 
2) un servizio igienico; 
3) acqua fresca potabile; 
4) tre pasti al giorno. 
Non essendo in grado di assicurare questo, noi come specie abbiamo fallito. A tutto questo preferiamo le armi e il denaro".
Fonte: www.13lune.it
 
La manipolazione del calendario avvenuta come prassi nella storia è segno di:
  • Artificialità
  • Controllo
  • Distacco
  • Smarrimento
Noi siamo “ritmo” in qualunque caso; se il ritmo viene cambiato noi cambiamo… Se il nostro calendario è cosparso di un futuro ricco di sciagure, già predestinato, come possiamo sperare di "mutare respirazione"?

Tutto ciò, nel bene e nel male, sta avvenendo adesso.


 

martedì 31 agosto 2010

L'insostenibile pesantezza dell'essere.






Sto leggendo “The Reconnection” di Eric Pearl, libro che è provvidamente entrato in famiglia grazie al prezioso apporto di una amica, e mi sono imbattuto in un termine, che si riferisce ad una vera e propria professione, “Chiropratica”; non avendo diretta conoscenza del campo di azione della Chiropratica, mi sono almeno superficialmente informato:

“La chiropratica dal greco cheir, mano et praxis, azione, è una pratica che dichiara come obiettivo il mantenimento e il ristabilimento della salute dell'uomo, passando dalla diagnosi, il trattamento e la prevenzione delle sue deficienze funzionali concentrando la sua azione sull'integrità del sistema nervoso, assumendo che esso controlli tutti gli altri sistemi del corpo umano e portando una particolare attenzione alla colonna vertebrale che lo contiene, nel presupposto, in particolare, che le disfunzioni del midollo spinale possano interferire con quella che definiscono l'innata capacità del corpo di guarire da sé (intelligenza innata)”.
Fonte: Wikipedia

Che credenziali ha questa professione?

È praticata in tutto il mondo ed è normata in una quarantina di giurisdizioni nazionali, alcune delle quali hanno creato dei corsi universitari ad hoc.
In Italia non esiste alcun percorso di studio riconosciuto né sono stati stabiliti requisiti per l'acquisizione di tale titolo, tuttavia la legge finanziaria del 2008 ha previsto l'istituzione di un albo dei chiropratici senza però specificarne i requisiti di ingresso né l'area o la modalità di competenza”.
Fonte: Wikipedia

Ma lasciamo l’istituzionalità di Wikipedia per leggere cosa si dice nel sito www.chiropratica.com:

La chiropratica è una disciplina scientifica olistica e un'arte curativa, nell'ambito del diritto alla salute. La chiropratica concerne la patogenesi, la diagnosi, la cura, la terapeutica nonché la profilassi di disturbi funzionali; essa si occupa, altresì, delle sindromi del dolore e degli effetti neurofisiologici relativi a disordini statici e dinamici del sistema neuro-muscolo-scheletrico.
 
… la Chiropratica, fondata nel 1895 a Davenport, Iowa, da Daniel David Palmer, è negli anni successivi, cresciuta costantemente espandendosi in tutto il mondo ed è definita come una scienza, un'arte e una filosofia.
 
la chiropratica è uno dei metodi di cura naturale più diffuso al mondo, terza professione sanitaria negli Stati Uniti per numero di praticanti. Si concentra sul trattare le cause che provocano i problemi fisici invece di trattare i sintomi. La chiropratica si basa su un assunto molto semplice: problemi strutturali del corpo, particolarmente problemi che implicano la colonna spinale, possono generare disfunzioni alla funzionalità del corpo, specialmente al sistema nervoso.
 
Il midollo spinale, che rappresenta la maggiore via di comunicazione del nostro sistema nervoso, è situato nel canale midollare all’interno delle vertebre. Il midollo trasmette gli ordini impartiti dal cervello al resto del corpo e tutti i movimenti, funzioni e sensazioni sono controllati dal sistema nervoso. Un problema a livello della colonna può interferire con i nervi che fuoriescono dalla colonna; tale disallineamento o blocco è chiamato sublussazione. Le sublussazioni possono creare vari sintomi quali mal di schiena, male al collo, cefalea, dolori alle spalle, parestesia agli arti, sciatalgie e una miriade d’altri problemi. Queste sintomatologie possono essere originate da questo “schiacciamento” o interferenza con i nervi al momento di uscire dalla colonna e andare verso il resto del corpo.
 
Importante notare che la chiropratica dal dicembre 2007 è stata riconosciuta legalmente anche in Italia.
Infatti la legalizzazione della professione, promossa e cercata dai chiropratici fin dalla fondazione dell’associazione italiana chiropratici nel 1974, è arrivata, forse anche un po’ a sorpresa, con l’inserimento di un emendamento all’interno della legge finanziaria 2008.
Tale emendamento ( articolo 2, comma 355) legge testualmente:
“È istituito presso il Ministero della salute, senza oneri per la finanza pubblica, un registro dei dottori in chiropratica. L'iscrizione al suddetto registro è consentita a coloro che sono in possesso di diploma di laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente. Il laureato in chiropratica ha il titolo di dottore in chiropratica ed esercita le sue mansioni liberamente come professionista sanitario di grado primario nel campo del diritto alla salute, ai sensi della normativa vigente. Il chiropratico può essere inserito o convenzionato nelle o con le strutture del Servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme previsti dall'ordinamento. Il regolamento di attuazione del presente comma è emanato, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, dal Ministro della salute.”
Per vostra sicurezza, visto che questa professione non è stata tutelata per più di 30 anni in Italia,
potete rivolgervi  all’Associazione Italiana Chiropratica, nata nel 1974,  per proteggere sia la professione sia per tutelare i pazienti, chiedendo se il chiropratico che vorreste frequentare sia regolarmente laureato”.

Beh, ora ne sappiamo qualcosa in più. Nel libro “The Reconnection” il Dr. Pearl si è laureato in Chiropratica negli USA, presumibilmente negli anni 80, e in quelle terre esistevano già corsi di laurea ufficialmente riconosciuti.

Ora, avendo ben presente quale sia la più grossa “disfunzione” della medicina allopatica occidentale, ossia la cura del sintomo in luogo di quella della causa e leggendo al contempo che la Chiropratica si occupa proprio del “contrario”, ho percepito un chiaro messaggio sincronico dell’Universo, nel far giungere a me queste informazioni; è come se fossi spinto a perseguire questa strada o chissà almeno ad approfondirla. Attraverso le mie mani “sento” che posso fare molto per me e per gli altri e ne ho avuto anche qualche sporadica prova nel recente passato. Chissà!

Tempo fa avevo scritto, in un articolo, della sublussazione a cui il genere umano è quasi totalmente assoggettato sin dalla nascita; mi riferisco all’Atlante o vertebra C1, la vertebra che sorregge l’intero cranio. Una sua “deviazione” può, a catena, determinare una serie infinita di problemi d’ogni tipo.

A “naso” sento che è la strada giusta per allineare il nostro corpo ed il nostro sistema energetico di conseguenza; nella colonna vertebrale scorre l’energia Kundalini, la quale se deviata può causare un’altra serie infinita di problematiche inerenti la salute e l’equilibrio della persona.

Tutte informazioni che il nostro medico di famiglia può dare, vero?

Ma a pagina 54 del libro di Eric Pearl, in cosa mi imbatto? Leggiamo insieme:

“… andai a Brooklyn a parlare con un chiropratico, che mi fu presentato da un amico di famiglia. Il dottore mi spiegò la filosofia di base che sta dietro all’arte e alla scienza della Chiropratica. Mi spiegò che esiste un’intelligenza universale che mantiene l’organizzazione e l’equilibrio dell’Universo stesso e che esiste un’estensione di quell’intelligenza, detta intelligenza innata, in ognuno di noi, che ci tiene vivi, in salute ed in equilibrio. Questa intelligenza innata, o forza vitale, comunica con la parte restante del nostro essere fisico, in larga parte attraverso il nostro cervello, il midollo spinale e tutto il nostro sistema nervoso, cioè il sistema di controllo del corpo. Fino a quando la comunicazione tra il nostro cervello e il nostro corpo è aperta e scorre libera, restiamo nel migliore stato di salute possibile.
Quando una delle vertebre si muove o cambia posizione, il risultato può essere una pressione sui nostri nervi, che inibisce o sopprime la comunicazione tra la parte controllata da questi nervi specifici e il nostro cervello. Il risultato  di questa interferenza è che le nostre cellule possono cominciare a distruggersi e la nostra resistenza ad indebolirsi, producendo così il dis-agio, ciò che precede la malattia. Quello che fa un chiropratico è rimuovere l’interferenza causata da questi disallineamenti (chiamati sublussazioni) della colonna vertebrale, e ciò permetterà alla nostra forza vitale di riprendere il suo normale corso, riportandoci così ad uno stato di salute ottimale. In altre parole, è un processo di guarigione attraverso la rimozione della causa. Non tratta il sintomo, né cerca di nasconderlo”.

Ricordate? Tutto parla una stessa “lingua” che facciamo solo fatica a comprendere. Per me la sublussazione della vertebra C1 o Atlante è da mettere in diretta causa allo stato generale di mancanza di energia vitale e altro, a cui siamo tutti quanti sottoposti in questo reame dell’Antisistema… altro che stress!

Abbiamo necessità di pochi "ragionamenti" ma efficaci, che colpiscano al cuore del problema; non una marea di termini incomprensibili e di studi che si disperdono nell’oceano infinito della nostra bio struttura.

Poche regole che delimitino le cause.

Perché il corpo non riesce a produrre Vitamina C? Domanda da un milione di dollari. Perché? Perché un corpo perfetto non produce ciò che gli serve? Perché nasciamo con l’Atlante lussato? Perché?

Una sola risposta: la causa è l’Antisistema e il “braccio armato” è la conoscenza posseduta dall’Antisistema. Una conoscenza segreta che è stata spazzata via dal mondo da noi tutti percepito.

Queste nostre caratteristiche di manchevolezza sono la prova della sua esistenza e della sua lungimirante opera spalmata sulle onde del tempo, con pazienza certosina, certo che le generazioni della società umana avrebbero perso “memoria”, mentre le generazioni che perpetrano il “Controllo” assolutamente no!

Se osserviamo la rappresentazione della figura mitologica di Atlante che ci giunge dall’antichità, potremo osservare dei piccoli particolari molto importanti:

“Atlante è un personaggio della mitologia greca. Era uno dei Giganti, figlio di Giapeto e di Climene. Ma secondo una versione più curiosa sarebbe un figlio di Zeus e di Climene mentre secondo Platone sarebbe figlio di Poseidone e di Clito.
Secondo Esiodo, Zeus lo costrinse a tenere sulle spalle l'intera volta celeste (anche se in altre versioni regge il globo terrestre) . La punizione gli fu inflitta per essersi alleato col padre di Zeus, Crono, che guidò la rivolta contro gli dei dell'Olimpo”.
Fonte: Wikipedia

I termini chiave delle allegorie o metafore che colorano il linguaggio anche figurativo degli antichi sono i seguenti:
  • punizione
  • tenere sulle spalle l’intera volta celeste
  • rivolta
Questa terminologia indica un controllo inferto per tenere a bada qualcuno o qualcosa che ha tentato o potrebbe tentare di “ribellarsi” o meglio “risvegliarsi”: il genere umano intero rappresentato iconograficamente dalla sfera del mondo.

Il frattale analogico che ce lo testimonia è la condizione dell’economia globale, sul modello Statunitense: il cittadino che sorregge l’economia nazionale attraverso l’uso di fare debito!
 
Un modello "malato".
 
Una “azione” che mantiene distanti da sé e che perpetua un modello sbagliato che, a cascata, infligge le dirette conseguenze proprio su coloro che lo alimentano inconsciamente. 

Notate come la figura che sorregge il mondo sia in una posizione innaturale; notate la testa come sia girata in maniera mostruosamente pericolosa. Pensate a tutte le conseguenze del caso, trasmesse al resto del corpo che versa in una condizione di:
  • tensione
  • pesantezza
  • mancanza di energia
  • prigionia
Nulla è per caso.
 
La "comunicazione" che viene interrotta è, in realtà, quella tra il nostro cervello e la nostra coscienza...
 
Si può vivere con un peso simile costantemente "appoggiato" sulle spalle?

   

lunedì 30 agosto 2010

Dal nostro punto semovente prospettico.






Allarme a Sumatra, vulcano in eruzione dopo 400 anni.
Roma - È allarme rosso nell'isola indonesiana di Sumatra, dove il vulcano Sinabung è entrato in eruzione per la prima volta da 400 anni, proiettando fumo e cenere a 1.500 metri d'altezza e costringendo alla fuga migliaia di persone.
L'allerta e' scattata alla mezzanotte locale, quando l'attività del vulcano, già registrata nel corso della giornata, si e' improvvisamente intensificata, cogliendo di sorpresa gli abitanti e le autorità, secondo la Bbc online
''E' la prima volta dal 1600 che il Sinabung e' entrato in eruzione, quindi abbiamo scarse informazioni sulle sue modalità e sul suo impatto'', ha detto il capo del Centro vulcanologico indonesiano, Surono. Il Sinabung, alto 2.460 metri, si trova 60 chilometri a sud-ovest di Medan, la città principale dell'isola di Sumatra. L'Indonesia e' situata sulla cosiddetta cintura di fuoco del Pacifico, zona ad altissima attività sismica e vulcanica.
Fonte: Yahoo

Chi può dire se questo vulcano era attivo o "spento", prima di ieri? 400 anni sono tanti. Ma tanti riferiti a cosa? Ovviamente a colui che osserva! Se l’uomo è l’osservatore “privilegiato”, colui che scrive e ha memoria di sé, allora 400 anni sono decisamente troppi per esprimere un giudizio sullo “stato” di un vulcano considerato dormiente. Vivendo mediamente 80 anni, infatti, non è possibile “classificare” ritmi ben più estesi nel tempo. Si può lasciare traccia di una rilevazione ma non seguirla personalmente.

Ovvietà? Può darsi…

Nella nostra “grandeur” paventata, ci illudiamo di classificare ogni “cosa”; nella nostra “grandeur” espressa, non crediamo alla nostra condizione divina, ma solo in una lontana discendenza con il principio creativo raccontato dalle religioni. Ma allora da dove giunge questa “supponenza” che ci demarca nettamente da ogni altra specie vivente del pianeta Terra? 

In soldoni, esclusivamente dalla considerazione della nostra “intelligenza”! 

Dunque un dato di fatto basato sulla "solida" constatazione di avere la meglio su ogni altra forma di Vita, in virtù di una strana prosecuzione della legge della giungla, della legge del più forte. Per questo motivo non esitiamo a prendere tutto ciò che ci “serve”, a studiare ogni respiro della creazione, ma partendo sempre da una base di negazione del senso superiore della nostra "presenza in loco". 

Perché così ci hanno insegnato nelle nostre società, famiglie, scuole, etc.

Descriviamo un paradosso ed allo stesso tempo un “teorema che cammina”. In ciò esprimiamo tutte le caratteristiche dell’acqua che si “associa” per costruirci in gran parte, nella fattispecie esprimiamo la sua caratteristica di flessibile incomprimibilità.

Le sue proprietà principali sono:
  • fluidità: un liquido è un fluido che, in assenza di forze esterne tra cui quella di gravità, ha una forma sferica. I liquidi, a causa della limitata forza di coesione fra le molecole, sono scorrevoli, cioè fluidi. Si dice quindi che "non hanno forma propria". Ciononostante, non tutti i liquidi sono egualmente fluidi, così si dice che l'etere è più fluido dell'acqua o anche che l'acqua è più viscosa dell'etere.
  • elasticità: i liquidi sono molto elastici, cioè si deformano facilmente sotto l'azione di una forza e riprendono immediatamente la forma primitiva appena cessa l'azione della forza deformatrice.
  • incomprimibilità: un liquido è un fluido il cui volume è costante a temperatura e pressione costanti; la comprimibilità dei liquidi è in genere molto bassa, e trascurabile se confrontata a quella dei gas, quindi i liquidi sono considerati incomprimibili…
Fonte: Wikipedia

L’uomo è proprio così!
  • fluido
  • elastico
  • incomprimibile
L’uomo impara da se stesso tramite “l’azione dello sbaglio”. Almeno funziona così sino a quando rimane in un certo ambito legato al dominio dell’intelligenza, poi si dissolve, perdendosi per ampie anse, allorquando cessa di usare la propria intelligenza anche sensoriale e percettiva, lasciandosi andare alle onde melliflue e ipnotiche delle credenze.
 
In ciò, nel disegnare questo atto, si circoscrive in cerchi più piccoli che percorre come una “cavia” impazzita, come in un loop, un "errore" nell’equazione di Vita. Da questa posizione, lo sbaglio non è più percepito lucidamente e subentra la reiterazione, la malattia, la perseverazione oltre ad ogni evidenza e si sa che: perseverare è diabolico.

È facile comprendere come “qualcosa” si sia insinuato nella normale capacità di  intendere e volere dell’umanità intera; per cui si tende a classificare “esseri” molto antichi, come i vulcani, utilizzando i panni della biostruttura umana svuotata dalla sua essenza superiore. Le montagne vulcaniche che hanno cicli molto più estesi rispetto a quelli che demarcano la Vita terrena dell’uomo, mal si prestano per essere “domati” dai numeri delle statistiche

Da questo punto prospettico ci sfugge gran parte del significato della presenza di Vita sulla Terra e fuori dai ritenuti confini extraplanetari.
E, come al solito, è sempre una questione di punto prospettico; di lungimiranza

La Natura sa sorprendere proprio come l’uomo, perché la “composizione” materiale è la stessa e la funzione superiore si compensa; perché è un gioco di squadra in realtà ciò che sta succedendo. Ogni fenomeno è legato all’altro da stretti giri di cause e conseguenze che non sempre trovano riscontro nelle prove ricercate dalla scienza addomesticata dall’Antisistema.

Si procede a "balzi". L’evoluzione, infatti, sorprende anch’essa.

Il nastro di Möbius, accennato brevemente ieri qua, ha dei significati notevoli per l’esplorazione e la comprensione simbolica del nostro cammino o processo evolutivo.
Esso esprime verità anch’esse di natura e proprietà “liquide”.

Partendo da un punto zero (Nascita) e camminando sempre avanti percorriamo le due facce della superficie di un “nastro” (Vita), ritrovandoci alla fine (Morte) ancora al punto iniziale. Come è possibile? Perché il percorso subisce alla sua esatta metà un ribaltamento dei piani, una torsione di 180 gradi della prospettiva, permettendoci di camminare sempre avanti e di percorrere ed esplorare la parte nascosta della superficie che si celava sotto ai nostri “piedi”.
Procedendo sempre nella stessa direzione si giunge a fare due cicli senza passare dal punto di partenza e terminando il percorso al punto di partenza: una vera e propria magia.
 
Tornare al punto di partenza non significa ricominiciare nello stesso modo, ma eventualmente ricomnciare già arricchiti dell'esperienza pregressa, diversi, più vicini alla comprensione del sè.

I due cicli descrivono un otto piegato su se stesso le cui due componenti sono sfasate di 180 gradi: il simbolo dell’infinito sintetizzato in un concetto di “risparmio” di spazio e la considerazione intima del Moto Perpetuo.

Il
"Möbius" esprime ogni verità possibile:
  • è una "prigione" se noi ci sentiamo in maniera tale, se abbiamo consapevolezza di essere come pressati, strangolati
  • è un "motore" di spinta se viviamo la Vita percependoci come su una "rampa di lancio"
Ricordiamo sempre che è il nostro punto prospettico che autorizza la formazione di un potenziale piuttosto che un altro. Cosa decidiamo di essere o di fare? I balzi evolutivi sono racchiusi in questo concetto.

Io non parlerei di rompere il
"Möbius" ma di uscirne per abbracciare una nuova dimensione, in quanto il Mobius esprime la ciclicità nella quale siamo tutti inseriti; una ciclicità a Matrioska, a cerchi concentrici, a verità dentro verità. Come l'uovo che viene rotto dal becco del pulcino per aprirsi alla Vita, ad una nuova dimensione della Vita.

Al di fuori della "danza dei cicli", esiste l’esplorazione degli altri spazi dimensionali dell’Anima. Uscire da questo percorso prevede che la nostra evoluzione sia sbocciata nella comprensione del “chi si è”. La velocità e la pressione, così come la temperatura ed il volume sono tutte in crescita, proprio come nella camera magmatica di un vulcano, nella sua potenzialità di connessione e “comunicazione” con l’esterno

Se il simbolo dell’infinito è un motore, il nastro di Mobius descrive un motore “piegato in due” e riposto nell’armadio delle nostre possibilità.

Inoltre il
"Möbius" esprime anche:
  • il concetto degli "specchi" (due piani o mondi sovrapposti e ribaltati)
  • il mondo alla "rovescia" che abbiamo costruito attorno a noi (Antisistema)
  • il senso di familiarità o di deja-vu (dovuto al ciclare)
  • la reincarnazione (dovuta al ciclare)
  • il karma (dovuto al ciclare)
  • il libero arbitrio (nella dimensione del "Möbius")
  • l’evoluzione in corso (dovuta all’entropia, al presunto caos interno che darà luogo ad un balzo, ad una nuova direzione)
  • le dimensioni parallele o la dualità dimensionale (nel simbolismo delle due facce)
  • l’Ego (intenso come costrutto che si crea fintanto che rimaniamo a “respirare” girando attorno a noi stessi senza fine di continuità, procrastinando il “balzo”)
  • la dimensione terrena e quella superiore (nella sua stretta “funzione” essenziale)
  • il “respiro” dei cicli planetari (ad esempio la ciclicità delle stagioni, racchiuse in un "Möbius", ossia in un cammino sempre lineare, consequenziale del cambiamento ritmato che si ripete in continuazione, sempre andando avanti)
La simbologia dell’uomo ed il vulcano è alta e rispecchia, ancora una volta, come la Natura rispecchi l’immagine umana e di come le analogie con la nostra evoluzione siano ben presenti ed evidenziate nel “comportamento” anche incompreso dei fenomeni legati ai moti terrestri.

Nulla è per caso.