venerdì 7 maggio 2010

La dualità che unisce.






Parto da questa “riflessione” di James dei Wingmakers; dalla sua risposta ad una domanda:

Mark: Secondo te, qual è la cosa chiave che un ricercatore nuovo a questi materiali può fare per ottenere quel senso di convinzione, penso che lo chiamerò così, di essere sul sentiero giusto?
 
James: Sì, ebbene, la parola “religione” viene dalla parola latina “ri-collego”. Quindi ri-collegarsi al Sé Superiore è il significato esoterico del termine ‘religione’. Dunque, il ricercatore sta tentando di ri-collegarsi al suo Sé Superiore, che è stato messo in ombra dalla sua ego-personalità, e la cui voce viene sporadicamente udita e ancor meno seguita. Quindi, il ricercatore della verità deve attendersi o sentire un senso di riconnessione con il suo Sé Superiore, lo Spirito animante che scorre dentro di esso, e poi agire in base ad esso. Non basta ascoltare i bellissimi pensieri del proprio Sé Superiore o sentire la forza di questi sentimenti, o gli slanci creativi della sua mente.
 
Lo strumento umano deve allineare e riposizionare l’ego-personalità al suo giusto posto, correggendola nel  riconoscere il suo ruolo come facilitatore dello Spirito all’interno del dominio umano. Quando il ricercatore riconosce questi aggiustamenti e sente il ri-collegamento al suo Sé Superiore, avrà il senso di convinzione di essere sul sentiero giusto.
 
Ricorda, l’ho detto prima, è un processo psicologico. E’ il sentirsi ri-collegati alla propria Divinità. E’ il senso di potente (empowered) co-creatività con il proprio Sé Superiore e la sua inalterabile connessione con i campi dello Spirito che rendono possibile la sua eterna connessione all’individualità e all’unità (oneness). Con alternanze... come un’onda sinusoide, come un’onda dell’esistenza, questo è il potere che avete dentro di voi. E ogni autentico ricercatore è chiamato a questa specialissima e personalissima missione.

Come al solito le "parole" di James sono illuminanti; il senso primigenio, intimo, del termine “religione”, il concetto di “alternanza”. Wow. Questo secondo “principio”, quello dell’alternanza o ciclicità, si inserisce nelle vive motivazioni che ci fanno “sbandare”, proprio di tanto in tanto, levandoci la chiarezza della “visione” complessiva, di “essere sul sentiero giusto”. Da qua comprendiamo come la nostra Natura, sia inserita e rispecchi a pieno l’intero creato o meglio il “respiro” e, dunque, la doppia polarità dell’atto dell’inspirare ed espirare

Nella dimensione che ci accoglie, il concetto di dualità trova la sua quintessenza; è proprio qua, infatti, che si evidenzia pienamente la contrapposizione tra due “modalità” diverse caratterizzanti ogni decisione. Si è come sempre davanti ad un bivio, e ciò che ci viene richiesta è la consapevolezza di “saper” decidere ogni volta. Queste decisioni come vengono prese di volta in volta? Secondo me è proprio questo il termine che parametrizza la nostra “crescita” individuale e, di conseguenza, quella globale. Questo ri-collegarsi al nostro sé superiore effettivamente avviene? Se si, allora le decisioni prese porteranno sempre più verso una stabilizzazione dei cicli esistenziali, padroneggiando sempre più quello negativo; se no, allora la logica conclusione sarà lo smarrimento e l’essere in preda alla grande alternanza di luce e buio. 

Riuscire a gestire al meglio la dimensione tridimensionale fatta di scelte continue, comporta una buona gestione della propria essenza e, dunque, il saper prospetticamente “vedersi e sentirsi” per conoscersi

È questo un lavoro interiore che, però, prende spunto dall’esterno, proprio a sancire quell’unione, di fatto, che alimenta ogni aspetto della Vita. Nella dualità occorre una buona “bussola” per non smarrire la retta via; questo indicatore di direzione deve coincidere, perciò, proprio con quel dialogo interiore con il nostro sé superiore, sentirlo, percepirlo, imparare a “fidarsi di lui”. Il rumore di fondo che può contribuire ad innalzare il grado di “confusione” è quello che giunge dalle “spire” in movimento dell’ego, il quale si “nutre” di tutt’altro; anche se in termini spirituali un “sano” egocentrismo si può rivelare azzeccato per continuare la crescita. 

Occorre stare attenti a non confondere l’ego che ci porta a desiderare fattori materiali, all’ego che alimenta ed evidenzia la nostra “spinta” divina ancestrale. Come al solito si è sempre chiamati a scegliere tra due polarità della facoltà co-creativa. Il nostro potere unificante di “essere”, per cui “l’avere” allo stesso tempo non è che una logica derivazione, un aspetto quasi secondario, essendo conglobato nell’unicità dell’essenza. Per questo motivo la legge d’attrazione risponde all’essenza che desidera, intende, chiede, ringrazia ed attende con fede e speranza, avendo già maturato la sensazione di “avere” già quello che ha desiderato. Tra i due estremi vi è solo una certa “quantità” di tempo, di attesa prima della manifestazione nei piani “solidi” dell’energia.

"Voi camminate, state camminando, state facendo una passeggiata di primo mattino. Il linguaggio stesso - cioè, dire 'state camminando' - crea il problema; il problema sta appunto nel nostro linguaggio. Nel momento in cui diciamo che qualcuno 'sta camminando', supponiamo che ci sia qualcuno che cammina, il camminatore. Ci chiediamo: come è possibile che avvenga il camminare se non c'è colui che cammina?
Il Buddha afferma che non c'è il camminatore, ma solo il camminare. La vita non consiste di cose. Il Buddha dice che la vita è fatta di eventi e questo è esattamente quanto dichiara la scienza moderna: ci sono solo processi e non cose - eventi.
Anche dire che la vita esiste, è sbagliato. Esistono soltanto migliaia e migliaia di processi. La vita è solo un'idea. Non c'è nulla definibile 'vita'.
[...] La dualità è creata dal linguaggio. State camminando, il Buddha dice che esiste solo il camminare. State pensando, il Buddha dice che c'è solo il pensare, non colui che pensa. Il pensatore è creato dal linguaggio. Poiché usiamo un linguaggio basato sul dualismo, ogni cosa viene divisa in dualità.
Mentre pensate, c'è un gruppo di pensieri, bene - ma non c'è colui che pensa. Se veramente desiderate comprenderlo, dovrete meditare profondamente e arrivare a un punto dove il pensare scompare. Nel momento in cui il pensare scompare sarete sorpresi: anche colui che pensa non c'è più. Il pensatore scompare insieme al pensare. Era solo un'apparenza di pensieri in movimento.
State guardando un fiume. Esiste veramente quel fiume oppure è solo un movimento? Se toglieste quel movimento, ci sarebbe ancora il fiume? Una volta tolto il movimento, il fiume scomparirebbe. Non è il fiume che si muove, il fiume non è altro che lo 'scorrere'".

 

 

giovedì 6 maggio 2010

Il mondo silente dei saggi Alberi.





Mentre facevo il mio consueto giro in bici, lunedì scorso (prima di questa due giorni di pioggia battente) mi sono fermato in un punto, per qualche minuto, cercando di entrare in simbiosi con l’ecosistema che mi circondava. Osservando gli alberi, o meglio i loro tronchi, è ormai consuetudine vederne l’alone eterico che li avvolge; una sorta di "orma" esterna che, se cercata, diventa subito evidente. 

Ebbene mi sono accorto che tra due alberi non molto lontani, questa impronta energetica si unisce a mezz’aria. Osservando bene, cercando con un po’ di concentrazione, è possibile vedere una sorta di rete, appena visibile, che fluttua nell’aria tra i due tronchi. A me capita di vederla meglio in determinate situazioni climatiche, tipo con il cielo un po’ grigiastro, oppure se sono particolarmente affaticato dalla pedalata. Gli alberi sono degli esseri viventi che, non solo creano una rete comunicativa tramite l’intreccio delle radici, ma anche con la loro energia irradiata via etere. Ighina, si dice, riuscì a ricavare energia elettrica da un tronco d’albero vivo. Questi nostri fratelli verdi e marroni, sono dei grandi saggi ed hanno una loro vera e propria personalità. Esiste, a tal pro, una "disciplina" chiamata Silvoterapia, ossia:
"la Silvoterapia è un vero e proprio metodo terapeutico di cura e di prevenzione delle malattie attraverso gli alberi. È stata riconosciuta come metodo scientifico solo nel 1927, quando veniva ormai usata da secoli. Si basa sull'antica idea del recupero della salute attraverso gli alberi. In passato ai pazienti malati di polmonite veniva consigliato di passare un periodo nei boschi o almeno nelle vicinanze. Una pratica che potrebbe essere utile anche a noi, che negli ultimi decenni ci siamo allontanati sempre più dalla natura...".
Link
Lunedì scorso mi è successa questa esperienza; ho fissato il manto erboso basso, verde, irregolare per via di un po’ di sterpaglia, qualche sasso, legnetti sparsi caoticamente. Dopo qualche secondo, la luce si è livellata aumentando d’intensità, trovando un equilibrio, probabilmente. Come succede se lasciamo l’otturatore della macchina fotografica aperto con un tempo lungo, la luce tende ad invadere la scena, a sovresporre l’immagine inquadrata. Alla stessa maniera, il bianco è “sorto” da ogni parte della scena da me osservata. Poi l’erba e l’intero contesto ha cambiato apparenza, descrivendo una nuova immagine geometrica; come una sorta di reticolo a rombi “disegnato” con ciò che, un attimo prima, era lo sfondo che i miei sensi interpretavano come lo scenario sopra descritto. 

Ad un certo punto, per via delle emozioni, ho avuto un rigurgito di presenza fisica, per cui l’immagine geometrica formatasi, si è letteralmente trasmutata di forma in un istante, dando luogo ad un’altra struttura geometrica diversa, caratterizzata da una intensità più fitta delle “maglie”. Osservando tutto ciò con fare distaccato, sino a che mi è stato possibile, ho avuto chiaramente la percezione di essere l’osservatore che è in noi.

Non ero più un punto prospettico dettato dal mio corpo, ma ero divenuto un qualcosa di più “ampio”. 

La luce che nasceva dai contorni dell’immagine osservata, era un qualcosa, un dettaglio non secondario, in grado di spostare le regole della fisica terrestre. Non è la prima volta che mi succede, anzi… ormai ricerco questo stato d’osservazione; a volte, quando sono particolarmente affaticato, sento il cuore battere e questo tam tam serve come segnale di “intesa”, di risonanza per il respiro e per la connessione con questo stato di pseudo meditazione allargata, ad occhi aperti. Il battito del cuore nelle orecchie, la brezza che sussurra ritmicamente, le pressioni laterali ai lobi, lo stato di sana stanchezza, la muscolatura che si contrae, la leggerezza della dispersione per quelle zone di luce: è tutto una meraviglia.

Tutto ciò mi ricorda che i livelli d'intensità della vibrazione dell'energia, comportano una modifica della struttura geometrica nell'intimità della materia; proprio come in quel video su internet che mostra la relazione tra frequenza e geometria dei granelli di sabbia.

Auguro a tutti voi di trovare la modalità di connessione al regno degli Alberi, al mondo vegetale… a voi stessi.

"Il mezzo può essere paragonato a un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo stesso inviolabile nesso che c’è tra seme e albero"
Gandhi


 

mercoledì 5 maggio 2010

Lo strano caso della "verità" scomoda.





“Il suo volto abbronzato segnato dal tempo, gli occhi che sprizzano vitalità, la barba bianca che contrasta col rosso acceso del suo vestito, l’abito tradizionale dei devoti alla dea Ambaji; tutto questo sta facendo il giro del mondo.
Stiamo parlando di Prahlad Jani, il santone indiano di 84 anni che, da 72, sopravvive senza mangiare e senza bere. La prodigiosa qualità sarebbe dovuta a una pratica ascetica nota come breatharianismo, che in realtà Prahlad Jani sostiene di aver acquisito all'età di otto anni come dono di una divinità.
Per 10 giorni, un team medico lo ha tenuto sotto stretta osservazione in un ospedale dello stato settentrionale del Gujarat, nella città occidentale indiana di Ahmedabad. Il Defence Institute of Physiologist and Allied Science (Dipas), afferente alla Difesa, sembra che intenda impadronirsi del suo segreto. Ma senza risultato. Non vi è, al momento, alcuna spiegazione scientifica.
Monitorato dalle telecamere giorno e notte, sottoposto ai più disparati esami, è risultato avere la struttura organica di un 25enne. Quindi? Abbiamo chiesto un parere al professor Alberto Battezzati, docente di Nutrizione presso l'Università degli Studi di Milano. Che si è dimostrato piuttosto scettico sull'argomento. Anche se possibilista su diversi aspetti della questione
Professore, è possibile che una persona sopravviva per 72 anni senza bere né mangiare?
Non lo ritengo possibile. Sulla base di comprovate esperienze, non esiste la benché minima possibilità che un evento del genere possa verificarsi”.
Fonte: Yahoo

I professori non ritengono possibile che un uomo possa vivere nemmeno 15 giorni senza bere nè mangiare, figuriamoci 72 anni. Ma allora quest’uomo che hanno davanti? Come lo spiegano? Che cosa pensano che simboleggi? Pensano che ci sia sotto un trucco?

Semplicemente lo ritengono impossibile e il cervello cancella l’evidenza, come quell’uomo, condizionato sotto ipnosi a non vedere la propria figlia, che vedeva attraverso il suo corpo posizionato proprio davanti a lui. Succedono cose strane a questo mondo e, sinceramente, sono sempre successe; altrimenti le leggende e le metafore non avrebbero senso. La stranezza di un evento è retaggio del grado di conoscenza e consapevolezza raggiunto da coloro che esaminano il caso. Sappiamo che, nel corso della storia, gli avvenimenti “scomodi” o ritenuti impossibili, sono stati ostinatamente eclissati; in pratica sono stati insabbiati sotto una coltre di indifferenza generale.

Mantenete il popolo lontano dal “libero pensare”, attraverso una condotta giornaliera di impegni vari, non da ultimo un lavoro “esteso” lungo l’intera giornata diurna, ed il popolo si “spegnerà” lentamente con il trascorrere del tempo. Dategli, nel tempo libero, svaghi che lo mantengano sempre lontano dal proprio sé, come la televisione, lo sport, i videogiochi, etc. Il resto, il popolo, lo compirà per propria volontà: sesso, ricerca di emozioni forti, alcool, droga, gioco d’azzardo, etc. Cosa rimane? Forse un barlume di lucidità per chiedersi: “Ma quest’uomo vive veramente senza nutrirsi?”. E chi ce la fa? La volontà di approfondire dura qualche minuto al massimo; la prima ricerca su internet verrà deviata dalla prima notizia di gossip o di altre amenità.

Per i più tenaci avverrà un approfondimento che porterà, nel giro di qualche giorno, a scontrarsi con amici e colleghi, parenti e familiari, poi tutto scemerà senza colpo ferire, come polvere sollevata da uno straccio asciutto che ricade al suolo inesorabilmente. Qualcuno lo scriverà in un blog, suscitando l’ilarità di quei pochi che leggeranno distrattamente l’articolo.

Non avendo la possibilità di verificare di persona, nessuno ci crede veramente. Ma se fosse nostro nonno, nostro padre, nostro fratello? Cambierebbe qualcosa in noi? Voglio dire, con l’esempio “vivo” riusciremmo a rimanerne tanto sbalorditi da “aprire gli occhi”? Oppure ci abitueremmo a questo caso di isolato sensazionalismo? In fondo nel Guinness dei primati ci sono cose pazzesche; le stesse prestazioni sportive a livello professionistico sono mirabolanti. Avete mai pensato a cosa significa saltare in alto oltre i 2 metri e quaranta? O saltare in lungo nove metri? O assistere alla gara dei superman dei cento metri piani?

Fenomeni? Casi isolati? Lo sport porta alla massima evidenziazione i campioni; coloro che hanno la marcia in più. E tutti gli altri? Mi sono sempre chiesto come fa una persona a considerarsi un “campione del mondo”, quando due terzi della popolazione mondiale fa fatica a tirare sera.  Quanti campioni potenziali ci sono tra questa marea di gente che vive di stenti? L’esempio pratico è dimostrato dagli sviluppi esponenziali, ottenuti dalla popolazione di colore, da quando la loro condizione è diametralmente cambiata, da qualche decennio a questa parte. Abbiamo persino un presidente degli Stati Uniti adesso! Ai tempi delle olimpiadi di Berlino, sotto agli occhi di Hitler, vinse 4 medaglie d’oro, Jesse Owens, un atleta di colore americano. Però a tal proposito possiamo leggere su Wikipedia  la seguente ed interessante testimonianza:

leggenda assai diffusa, ma si tratta di narrazione priva di fondamento, come dichiarato dallo stesso Jesse Owens, il rifiuto di Hitler di riconoscerne le vittorie... Ma anzi mentre l'atleta statunitense passava sotto la tribuna d'onore venne salutato da Hitler con un gesto della mano al quale egli rispose.
Lo stesso ricorderà più tardi come a "snobbarlo" non fu Hitler ma Roosevelt, che non gli inviò mai nessuna lettera di congratulazioni, ma anzi cancellò il loro incontro già in programma in quanto preoccupato della reazione elettorale delle grandi masse del sud statunitense".

Come possiamo notare, la verità è sempre diversa da quello che le parole, nel tempo, “disegnano” nella memoria della gente. Ricordiamo ancora, infatti, che viviamo in un mondo letteralmente alla rovescia. Il caso Hitler è il frattale del caso Saddam Houssein: né diavoli, né angeli, ma vittime di un potere più grande di loro.  Lo stesso potere che, ancora oggi più che mai, ci mantiene lontani dalle domande sensate e dalle risposte in grado di scoperchiare la “pentola” che bolle a fuoco lento.

 

martedì 4 maggio 2010

Eco di casa.




Da oggi scriverà anche mia moglie Silvia in questo Blog, con minore frequenza della mia, ma di tanto in tanto ella ci arricchirà della sua sensibile presenza; cercheremo di ampliare “l’offerta di prospettiva” sul mondo che cambia. Silvia ha grande istinto e passione, fra l’altro, per la cucina. In questi anni mi ha deliziato con gustosi piatti sempre un po’ particolari e sfiziosi, poi progressivamente ha cambiato visione, reinventandosi un modo diverso di stare in cucina. Una nuova modalità vibrazionale frutto del cammino spirituale e dell’aumento della consapevolezza.

Silvia è la mia Musa, è la mia fortuna ed il mio vanto.

Sono felice ed orgoglioso di poter procedere nella nostra avventura insieme, condividendo anche l’aria che respiriamo. Insieme è più facile, fra l’altro, “resistere” a quella piccola peste di nostro figlio Nahele di cinque anni e mezzo :)

Queste poche righe servono per dare il benvenuto a Silvia e ad introdurre la nuova pagina che è stata creata apposta per accogliere una sua necessaria presentazione ed alcune sue iniziali riflessioni: l’eco di casa di Silvia.

Wow…


Senti l’odore della terra assetata.

Ascolta la danza delle gocce
sui fili d’erba.

Piove col vigore
della necessità.

Piove con l’energia
di una invocazione
e di una evocazione.

Di lontano
la cima di un cipresso,
da dietro una casa
illuminata dalle saette,
appare come un fantasma
che vaga sui tetti.

Piove il desiderio
di rinfrescare
le anime e i corpi.

Piove sui tetti, sugli alberi,
sulle macchine e
su di noi,
desiderosi del contrario,
ogni volta che abbiamo
quel che abbiamo…

Piove di Silvia

 

Quell'estate che iniziai ad andare in bici.






È da circa tre settimane che ho ripreso le attività sportive all’aria aperta, nella fattispecie… gran sgobbate in bicicletta. Al mio ritmo e per il mio livello, faccio circa 17 km al giorno, percorrendo sia strade asfaltate che in terra battuta. Abito nella periferia di Vigevano, dunque gli spazi verdi non mancano; anzi, appena uscendo dalla città ci si trova immersi in un contesto d’altri tempi, tra risaie piene d’acqua, in questo periodo, e campi di tenero frumento; insomma gli scenari di Leonardo Da Vinci che, da queste parti, fece grandi opere di progettazione idrica. I papaveri hanno iniziato a spuntare sul finire di settimana scorsa, mentre gli alberi sono già verdissimi e l’erba molto alta per via della pioggia e del caldo. I colori pastello del Glicine si abbinano ai gialli intensi dei fiori di erbe di cui non so il nome; le "stelle" bianche dell'aglio selvatico  impreziosiscono i bordi delle strade di campagna e i sottoboschi.  

Andando in bici per questi lidi, ci si “espone” ad una confortevole visione per i sensi logici, sin troppo impegnati a “misurare” ogni aspettativa, prerogativa, prospettiva, etc. Un po’ di sano relax ci vuole. Non ho l’abitudine di trotterellare in bicicletta, per cui mi impegno anche a migliorare resistenza allo sforzo, fiato, gambe, circolazione, etc. Questo per dire che non esco solo per guardare il paesaggio, ma anche per “stancarmi” in maniera sana. D’accordo, c’è un po’ di smog per via delle immancabili auto e camion, però non mi lamento… è sempre meglio di quando i fumatori erano liberi di intossicarmi passivamente

Perché scrivo questo? Perché l’anno scorso ho fatto il medesimo allenamento, partendo un po’ più tardi rispetto al 2010, ed alla fine ho fatto più di mille chilometri. Delle gran sudate in pieno solleone, tra miriadi di libellule, insetti vari, gazze ladre, cornacchie, corvi, aerei, etc. Cosa mi è successo questo inverno? Non ho avuto nemmeno un raffreddore. Spese mediche pari a zero. Non che questa notizia sia tanto eclatante, però se aggiungo che venivo da anni di tosse cronica dovuta, secondo me, a stress e tipologia di Vita… ebbene, allora la “cosa” cambia. Ho trascorso nottate intere a tossire e a dare la colpa a tutto ed a tutti; starnuti infiniti appena alzato al mattino. Ho pensato all’allergia alla polvere, alle energie nefaste delle reti Hartmann e Curry, all’umidità del luogo dove, da più di un anno, passo le giornate, al mio stato di bronchite che da piccolo mi aveva minato anni e anni di Vita e che aveva costretto i medici di allora a sforacchiarmi di punture e a imbottirmi di antibiotici, dopo avermi levato anche le tonsille a tre anni. 

Con l’età dello sviluppo, poi, tutto era passato facendo sport. Ecco la memoria storica, le sinapsi dormienti.

Da qualche anno avevo iniziato a sviluppare ancora sintomi di oppressione polmonare; sino all’estate scorsa! Voglio rendere nota questa mia vicenda, perché a costo zero e senza rivolgermi a nessun medico, ho trasmutato la condizione della malattia cronica, in una nuova forma di equilibrio “compatibile” con il nuovo cammino spirituale intrapreso. Posso confermare che, dunque, le allergie non esistono, o comunque si possono superare senza ricorrere a nessun farmaco, perché posso stare nella polvere o in mezzo ad un campo di erbe, con pollini vari ed in qualunque periodo dell’anno, posso stare con i gatti e toccarli senza stare male e senza trasformarmi in viso, infatti gli occhi non mi lacrimano più e non arrossiscono. I polmoni sono liberi adesso. 

Per anni sentivo come una enorme mano che mi stringeva a livello polmonare. Cosa ho fatto d’altro, oltre che pedalare? Ho modificato l’alimentazione radicalmente. Ho fatto una pulizia del Colon. Ho seguito un percorso spirituale che ha portato il mio essere al centro di ogni “cosa” e non più in periferia del vortice esistenziale. Mi voglio bene e mi accetto sempre di più. Ho evitato di esprimere giudizi sulla gente. Ho iniziato a comprendere che tutto risponde al nostro volere, sia conscio che inconscio. Ho inserito un Cleanergy sotto al letto (Zamperini santo subito).

Rimettendo "ordine" in me, la Vita ha iniziato a mutare frequenza. Ho preso decisioni coraggiose, responsabilmente condivise con mia moglie Silvia, che non smetterò mai di ringraziare. Che dire? Che il flusso della Vita tesse un “arazzo” senz’altro più in linea con le mie prospettive e che, tutto quello che ancora deve quadrare, sicuramente lo farà in tempi brevi. Non mi interesso di politica perchè divide, non guardo i telegiornali, non leggo i quotidiani, sono estraneo alle “lotte” sociali di quartiere per ogni “dettaglio”. Ho smesso di temere il futuro perché il futuro è fatto di piccoli passi, istante dopo istante, da mantenere sempre con noi, con la nostra essenza. L’essere presenti a sé stessi è una dote necessariamente da sviluppare. Essere consapevoli di quello che facciamo e di quello che “ci” succede. Sviluppare la responsabilità per ogni nostra "movenza", per ogni nostro pensiero, per ogni nostra manifestazione vibrazionale.

Tutto qua! Una ricetta davvero semplice, eppure incredibilmente difficile da mettere in atto senza un atto di “coraggio” di base: provarci con equilibrio e costanza e non per “moda”.  



lunedì 3 maggio 2010

Come cannibali insensibili.





A volte mi capita di vedere, a mezzogiorno, la trasmissione televisiva “La prova del cuoco” su Rai1. La “sfilata” di sapienza gastronomica esposta giornalmente, ai quattro venti, è di una mancanza totale di consapevolezza relativamente a quello che si “consiglia” alle persone in termini di ricette e tipologia e quantità di ingredienti. Logico che queste mie parole possano scatenare l’incomprensione generale, eppure quel modo di mangiare proposto a livello nazionale è totalmente in linea con le politiche direzionali dell’Antisistema. Ho visto delle signore cuoche, belle rubiconde, preparare dolci o secondi piatti talmente “ricchi” di condimenti, burro, zucchero, etc. da rimanerne assolutamente sconvolto. E poi che dire della totale insensibilità dimostrata in quella sorta di “università del sapere”, nei confronti degli animali, i quali vengono mostrati disegnati e sezionati, illustrando le loro qualità succulente, parte per parte; il "tutto" abbinato ai vini consigliati dal Sommelier? 

Per carità, tutto “buono” per far generare un tripudio di succhi gastrici, ma francamente ne voglio e ne posso fare a meno.

Ormai io e mia moglie non riusciamo più a mangiare carne animale, anzi la carne in generale, la vediamo come un pezzo di cadavere; un estratto da un corpo ucciso apposta per lo scopo. Un animale che ha sofferto, che è stato privato della Vita e che ha in corpo gli ormoni di una Morte violenta.

Non credo al concetto che gli animali siano stati creati per alimentare gli umani; la catena alimentare è un qualcosa di totalmente andato “fuori giri” con il tempo e lo scempio da noi apportato. Si dice che l’uomo primitivo fosse fruttariano e che fosse in perfetta armonia con il creato che lo circondava. Ovvio che parliamo di un tempo molto lontano, un tempo che è andato, in cui la Natura intera viveva nel flusso originario dell’abbondanza. Oggi, viceversa, la “polarità” è stata invertita e ci siamo abituati a pensare ad ogni cosa in termini di “scarsità”; sembra che tutto sia misurato e a termine. Come il petrolio, l’oro, le risorse preziose del sottosuolo, gli anni migliori della Vita, etc. Persino l’acqua! Ma ci pensate? Viviamo sul pianeta azzurro e riteniamo che l’acqua sia un bene scarseggiante. Perché?

Perché ci hanno tolto e, dunque, abbiamo perso la capacità di “saper fare”. Radunandoci nelle città siamo pian piano stati alleggeriti della nostra abilità pratica, della conoscenza che stava alla base di una Vita “pratica”. Il nostro orizzonte si è sempre più limitato, sino a quasi azzerarsi. Ormai vediamo ciò che succede nel mondo attraverso le tv. E quando si tratta di “fare”, ci limitiamo alle mansioni generiche o specialistiche che il mondo del lavoro ci chiede di sviluppare. Non siamo più capaci di fare nulla di pratico. Non siamo più capaci di iniziare un progetto e portarlo alla sua logica conclusione. Quindi l’acqua scarseggia perché dipendiamo dalle condutture colabrodo degli acquedotti di società pubbliche che, ben presto, saranno by passate dalle più efficienti società private che si aggiudicheranno gli appalti locali. Quando l’acqua sarà privatizzata scoppieranno guerre per l’oro blu. È possibile che siamo direzionati verso una situazione di questo tipo? Non è meglio aprire gli occhi prima? Non è meglio comprendere per tempo che, un certo modo di cucinare, ad esempio, è stato attualizzato per mantenerci nello stato di perenne drogaggio della nostra natura divina? Le televisioni utilizzano il loro potere di convincimento sulle masse in maniera “deviata”, ossia contro il bene della popolazione

Ciò a cui assistiamo non è progresso, bensì una mera continuazione degli antichi giochi che mantenevano le persone in “cattività”, come le lotte nel "Circo massimo" tra gladiatori nell’antica Roma. Così come lo sport moderno, concepito per allontanare le masse dal libero pensiero. Insomma tutto il vivere moderno si basa su un concetto di scarsità, di unicità, di talenti rari, tranne che nel modo di mangiare, il quale deve essere abbondante, ricco di condimenti, di zuccheri, di abbinamenti irrealistici da digerire attraverso caffè e ammazza caffè o pillole per l’acidità o la pesantezza post alimentazione. Tra le moderne patologie troviamo situazioni mediche imbarazzanti come una obesità o uno stato di sovrappeso senza precedenti nella storia. Le “autorità” non si sognano nemmeno di diffondere una cultura più sensibile, perché questo modo di alimentarci risuona del tutto “normale”; dove il concetto di normalità è andato progressivamente identificandosi con quello di disequilibrio esistenziale

Un esempio tipico è la vertigine o l’instabilità del corpo nello spazio, che descrive proprio un modello di male adattamento sensoriale oppure,  chissà, un tentativo di distacco da una situazione illusoria che crediamo scioccamente “unica e sacrosanta”. 


 

domenica 2 maggio 2010

All'umano ignoto.





“Da parte di madre mia zia Giulia discende dai re; da parte di padre si ricollega con gli dei immortali. Infatti i Marzii Re, alla cui famiglia apparteneva sua madre, discendono da Anco Marzio, ma i Giuli discendono da Venere, e la mia famiglia è un ramo di quella gente. Confluiscono, quindi, nella nostra stirpe, il carattere sacro dei re, che hanno il potere supremo tra gli uomini, e la santità degli dei, da cui gli stessi re dipendono”.
(Svetonio, Cesare, 6, traduzione di Felice Dessì)

“Egli ebbe ingegno, equilibrio, memoria, cultura, attività, prontezza, diligenza. In guerra aveva compiuto gesta grandi, anche se fatali per lo stato. Non aveva avuto per molti anni altra ambizione che il potere, e con grandi fatiche e pericoli l'aveva realizzata. La moltitudine ignorante se l'era conquistata coi doni, le costruzioni, le elargizioni di viveri e banchetti. I suoi li aveva acquistati con premi, gli avversari con manifestazioni di clemenza, insomma aveva dato ad una città, ch'era stata libera, l'abitudine di servire, in parte per timore, in parte per rassegnazione” - Cicerone

Fonte: Wikipedia

Gaio Giulio Cesare faceva parte della “nobiltà” che si perde tra le nebbie della “fusione” con la stirpe “stellare” originaria degli Anunnaki

Lui fu scelto per continuare il fiume della storia “controllata”. Così come molti altri che oggi ci fanno studiare a scuola. Fu un “grande” uomo? Cosi si racconta. Grande perché ancora oggi lo ricordiamo. Ma quanti altri grandi uomini si sono sepolti nelle tracce del tempo? 

Il monumento al “Milite ignoto” rende onore a tutti i combattenti morti nelle guerre e mai più ritrovati. A certuni sconosciuti cosa si dovrebbe intitolare allora? E poi, perché dobbiamo sempre ragionare in termini di guerre, atti d’eroismo in battaglia, etc. Non esistono molti altri “fronti” ben più basilari per il proseguo della Vita? Certo, si ricordano i Santi, i benefattori, i magnate che hanno donato fortune alla ricerca, alle fondazioni a scopi sociali. Ma chi ricorda coloro che hanno forgiato le “anse”, le “vie”, i “parapetti”, della vicenda Vita quando era a rischio di “estinzione”? Non esiste fare esempi, perché non li conosciamo!

Voglio ricordarli tutti però e ringraziarli e benedirli per tutto quello che hanno fatto per noi. 



 

sabato 1 maggio 2010

Responsabilmente Lorenzo.





Due “citazioni” dallo splendido album “Safari” di Lorenzo Jovanotti. Ed una "perla" finale del suo illuminato pensiero.


Mezzogiorno
La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Un bacio e poi un bacio e poi un bacio e poi altri cento
Teoricamente il mondo è più leggero di una piuma
Nessun filo spinato potrà rallentare il vento
Non tutto quel che brucia si consuma
E sogno dopo sogno sono sveglio finalmente
Per fare i conti con le tue promesse.

Safari
La notte ha mille porte
e nella testa c'è una città intera
che soffia e che respira
che soffre e che ti attira
sempre più dentro
sempre più al centro
sempre più in mezzo fino a che non lo distingui più il confine
tra la tua pelle e il cielo
tra quello che è a pezzi è quello che è intero
la notte ha mille occhi
credi di guardare e sei guardato
sono tempi "rock'n roll"
che si resta senza fiato
cadono i record alle olimpiadi
tutto si supera in un secondo
e in ogni mondo c'è dentro un mondo
che ha dentro un mondo che ha dentro un mondo
ci sono armi nei supermercati
e mettono i "beep" nei vaffanculo
ci dicono continuamente che nessuno è al sicuro
ma questo lo sapevo già
e non è mai stata una buona scusa
per barricarmi dentro casa
la tele accesa e la porta chiusa
safari
dentro la mia testa
ci sono più bestie che nella foresta.


La terra vista dallo spazio è una palla
azzurra e silenziosa
ma se ci vivi ti rendi conto
che è tutta un'altra cosa
niente combacia ci sono crepe
e dalle crepe passa un po' di luce
che si espande nell'universo
prendi tutto quello che ti piace
ho "diamanti sotto ai miei piedi"
ho un oceano dentro alle vene
ognuno danza col suo demone
e ogni storia finisce bene
Safari
dentro la mia testa
ci sono più bestie che nella foresta.


Penso positivo
Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa
che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa
passando da Malcolm X attraverso Gandhi e San Patrignano
arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano.

 

venerdì 30 aprile 2010

Effetto domino Sole.





Scrivevo venerdì 23 aprile in questo post,  inerente l’evidenziazione di una enorme esplosione avvenuta sul Sole, che ben presto gli “effetti” si sarebbero fatti notare anche sulla Terra; ovviamente intendo l’influsso sulla popolazione ed, in generale, sulle umane “cose”. Ora, si potrebbe sostenere che tutti i giorni succede qualcosa di eclatante nel mondo e, dunque, non è assolutamente certo che ciò che è successo in questi giorni sia “frutto” delle onde provenienti dagli “scoppi” solari. Però mi preme sottolineare, evidenziare che non siamo mai veramente consapevoli del grande “orologio” dell’Universo. Chi ci passa le informazioni le screma e le “spiega” alla maniera migliore per mantenere l’usualità quotidiana. Io preferisco pensare che gli effetti di quello che succede sul Sole, inevitabilmente si riversano in tutta l’area di sua “competenza”. Ovviamente ciò che è risibile per l’uno può essere una verità per l’altro. In questo “teatro” che ci ospita è possibile trovare attori che spaziano in maniere anche diametralmente opposte, secondo “usi e costumi” locali.

Vediamo allora le notizie più sorprendenti che sono successe negli ultimi giorni, sempre a mio modo di vedere.

L’altro ieri le agenzie di rating internazionali hanno declassato nazioni come la Grecia ed il Portogallo; ieri la Spagna. Ciò significa che i debiti dei primi due stati sono stati portati a “junk”: spazzatura. Niente male eh! Fate voi due conti e immaginate due nuove Argentine, ma questa volta a poca distanza da noi.

Crisi: Atene cede, tasse e tagli salari.
Giovedì, 29 aprile 2010 - 19:56
(ANSA) - ATENE, 29 APR - La Grecia ha ceduto alle pressioni dell'Unione Europea e del Fondo monetario internazionale (Fmi). Ha accettato, in cambio di aiuti che potrebbero raggiungere 120 mld in 3 anni, di imporre nuove dolorose misure. Che rischiano di scatenare un'esplosione sociale, avvertono i sindacati. La stretta dovrebbe consentire ad Atene di ridurre il disavanzo nel 2010 e 2011 del 10% (contro il 7% previsto inizialmente) grazie a aumenti dell'Iva e tagli salariali.
Fonte: Yahoo

In Thailandia proseguono le insurrezioni popolari contro il governo attuale.

Thailandia, truppe cercano di contenere protesta Bangkok.
Di Ambika Ahuja
Le autorità thailandesi hanno annunciato oggi che intensificheranno gli sforzi per contenere le proteste anti-governative a Bangkok, all'indomani dell'uccisione di un soldato nell'ultimo scontro in ordine di tempo nell'ambito di una campagna dell'opposizione per ottenere elezioni anticipate.
I dimostranti, sostenitori del deposto premier Thaksin Shinawatra, sono ancora accampati nella capitale dopo le schermaglie di ieri con le truppe lungo un'affollata autostrada alla periferia nord di Bangkok che hanno provocato anche il ferimento di 19 persone.
"Siamo pronti, che ci vengano a prendere. Vediamo quanti di noi devono uccidere per essere soddisfatti", ha detto Saman Chantikul, un venditore di frutta 50enne che insieme a migliaia di altre persone sta occupando il quartiere commerciale di Bangkok da quasi un mese. "Non andremo da nessuna parte fino a che il governo non ci sentirà".
Fonte: Yahoo 

Infine la notizia dell’enorme danno ambientale in corso d’opera negli Stati Uniti d'America.

Usa, inquinamento petrolio può limitare rifornimenti.
Lo stato della Lousiana ha decretato lo stato d'emergenza a causa dell'onda nera che minaccia le sue coste e quelli di altri stati Usa e che potrebbe intralciare i rifornimenti di petrolio.
Il presidente Barack Obama è stato aggiornato sulla situazione dell'incidente che può provocare gravi danni all'ambiente alle coste, rifugio di fauna selvatica, alle spiagge ed agli estuari di Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida. E su come la gigantesca chiazza potrebbe interferire con il traffico delle petroliere.
"Ci sono canali di rifornimento che la perdita di petrolio potrebbe presto toccare", ha detto ai giornalisti il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs.
BP ha accolto oggi l'offerta del dipartimento della Difesa di collaborare a contenere la crescente perdita di petrolio da una piattaforma, che minaccia le coste di quattro stati del Golfo.
BP e guardia costiera hanno già predisposto quello che la compagnia britannica ha definito la più grande operazione di contenimento di una perdita petrolifera della storia, che coinvolge dozzine di navi e di aerei.
All'origine della macchia nera c'è una perdita nella conduttura a 1.525 metri di profondità nel mare al largo delle coste della Louisiana, che la guardia costiera americana ha dichiarato essere di circa 5.000 barili al giorno, cinque volte la quantità inizialmente stimata. E' stata poi trovata una seconda falla che sta rilasciando petrolio in mare.
"Accettiamo l'aiuto di tutti, voglio dire che accogliamo l'offerta del Dipartimento della Difesa , stiamo lavorando con esperti in tutto il Paese", ha detto Doug Suttles, direttore della divisione esplorazione e produzione di Bp.
Undici lavoratori sono dispersi e si presume siano morti, dopo l'esplosione della scorsa settimana, il peggior disastro in campo petrolifero degli ultimi dieci anni.
Le due falle avevano ricoperto ieri oltre 74 mila chilometri quadrati, portandosi a 37 chilometri dalle coste americane.
La piattaforma della società svizzera Transocean è affondata il 22 aprile, due giorni dopo aver preso fuoco mentre portava a termine un pozzo per la British Petroleum.
Fonte: Yahoo

Ci saranno state sicuramente anche altre notizie degne di nota, non so; io mi sono imbattuto in queste tre. Forse anche il vulcano islandese rientra nell’arco di tempo soggetto alle esplosioni solari, oppure gli innumerevoli terremoti che si stanno susseguendo con cadenza giornaliera un po’ dappertutto (e intendo terremoti con scosse oltre il sesto grado della scala Richter).

Ma forse questi avvenimenti, parlando del mondo intero, sono all’ordine del giorno. Ogni dì succede qualcosa, no? A cosa, a chi preferiamo dare ascolto? Continuare a spazzare la “polvere” sotto al “tappeto”, oppure coraggiosamente tentare di “aprire gli occhi”? 

La globalizzazione alla quale ci hanno portati racconta di un frattale molto più grande: quello dell’Universo. 

Ciò che succede tanto lontano da noi, influenza anche noi. Oppure vogliamo credere solo agli oroscopi, confezionati apposta per farci allontanare da quella Scienza vera e propria, precipitata insieme a noi molto tempo fa. Il “tema natale” di una persona, ad esempio, è scritto dalla posizione di stelle e pianeti nell’istante esatto in cui è nata. Notevoli sono gli scritti di Gurdjjef, per citare un autore, su questo argomento: a questo link  è possibile scaricare il libro “Frammenti di un insegnamento sconosciuto” di P.D. Ouspensky, un allievo di Gurdjjef. 

L’umanità ha sempre guardato, riverito e studiato le Stelle, sin da quando, crediamo oggi, l’uomo era poco più di un primitivo impegnato a scappare dalle belve feroci. La nostra “caduta” descrive un moto ad “U”; giungendo dall’alto il nostro sapere era immenso. Lo abbiamo perduto, momentaneamente, per sviluppare altra esperienza. Fra non molto ripartiremo per tracciare la “traiettoria” della “U” crescente.  Descriveremo la nostra Ascensione al “Cielo”…

“E tornai a riveder le belle stelle”Dante Alighieri

 

giovedì 29 aprile 2010

La semplicità unificante di un sorriso nel mondo duale.





Quest’oggi intendo scrivere, portando alla conoscenza di chi è in risonanza, la tecnica scoperta da Jim Humble, ossia la sua ”Soluzione Minerale Miracolosa”. È possibile leggere a questo link notizie in merito a questa importante tecnica di guarigione ed una breve intervista al geniale “inventore”. A questo link  è possibile acquistare il rimedio a costi “sostenibili”.

Mi sento di divulgare questa informazione in quanto potrà contribuire a salvare molte persone che, in maniera “magica” s’imbatteranno in questa opportunità e la seguiranno, così come seguono il loro cuore. Non intendo soffermarmi sul perché e il come, questa tecnica funziona, bensì preferisco pensare che il semplice inserimento di questi due link possa parlare da solo.

Da quando faccio ricerca “parallela”, ho trovato molti rimedi, molte tecniche, molte possibilità di autoguarigione, tanto che mi chiedo: “Ma come è possibile che la gente muoia ancora di malattia?”. Poi, di tanto in tanto, sento voci che affermano che è morto questo, è morto quello, etc. Le malattie sembrano essere sempre le stesse: cancro, infarto, leucemia, etc. Ma come è possibile santo Dio? Allora tutti i “rimedi” che ho trovato su internet e sui libri? Possibile che siano tutte illusioni? 

No, non sono illusioni; la vera illusione è quella messaci davanti al naso dall’impotenza controllata della medicina allopatica, quella che guarda ai sintomi come causa da curare. Le persone credono, si rivolgono ai medici come si potrebbero rivolgere a Padre Pio o ad un sommo guaritore. Le persone soffrono e muoiono fidandosi di chi hanno di fronte, lasciandosi andare, anelando la guarigione ma paradossalmente allontanandola perché ritenuta “impossibile, inguaribile, incurabile”. Dunque? Non voglio prendere in giro chi soffre, scrivendo in questo modo magari caustico, però ritengo che se mi dovesse accadere qualcosa, che so… un cancro, cercherei la guarigione dentro di me e tramite l’utilizzo di qualche rimedio miracoloso del quale percepisco tutta la potenzialità benefica. No, non andrei ad intasare un ambulatorio medico o l’ospedale civile, né tantomeno una clinica privata “capitanata” da qualche nome altisonante. La malattia ha il suo perché ed il corpo ammalato è un corpo perfetto che ci segnala uno scompenso in termini di equilibrio. È tutta lì la questione. È molto semplice. 

Semplice come un sorriso.

A volte mi sembra di percepire l’intera “somma” della semplicità, e questa caratteristica spazia a 360 gradi. Secondo me questa percezione è la nostra facoltà latente di “poter fare” qualsiasi “cosa”. Ma come dice il proverbio “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”. Allora? Allora viviamo come sdoppiati tra queste diverse sfaccettature; alla fine si “cade” sempre lì: nella Natura duale di questa dimensione “autoeducativa”.

"Dobbiamo cominciare a curare il paziente come curiamo la malattia". (Robin Williams in "Patch Adams")

  

mercoledì 28 aprile 2010

Scrivere in noi con la disciplina.





“Al contrario di quelli positivi, i messaggi negativi o confusi vi hanno integrati in un sistema di valori che vi ha costantemente ostacolati e indeboliti. Avete stipulato con voi stessi contratti patologici che vi hanno impedito di disporre liberamente della vostra Vita. A partire dalle condizioni familiari negative non era facile sognare un futuro promettente né pensare di poter essere all’altezza dei propri sogni. Avete creduto di non essere degni d’amore, avete dubitato di voi stessi e degli altri. Come risultato di tutto ciò provavate sentimenti di:
  • vergogna
  • paura
  • tristezza
  • dubbio
  • rifiuto
Nel tentativo di trovare un modo per gestire pensieri e sentimenti tanto sgradevoli forse diventaste meno espansivi, forse vi ribellaste, forse vi chiudeste sempre più in voi stessi.
Diventando adulti, i sentimenti e le esperienze emotive della bambina o del bambino che siete stati, sono diventati la vostra eredità, il vostro patrimonio”.
Da “Perché non riesco a essere come vorrei” di Joan Rubin-Deutsh

Di queste caratteristiche negative sviluppate inconsciamente, ossia contro la nostra volontà, il dubbio è quell’elemento conflittuale che, giunti ad uno degli innumerevoli bivi a cui la Vita ci conduce inesorabilmente, ci lascia senza direzione, senza capacità decisionale.
 
Nel dubbio rimarremo fermi davanti al bivio, senonchè le spinte direzionali inconsce, che dipendono dalle dinamiche sociali, ci spingeranno per “forza altrui”, per inerzia, verso una direzione massiva; come una pecora con il gregge. Il dubbio si inzuppa della paura, del passato che sentenzia.

Al fine di procedere secondo la propria “spinta”, occorre rinverdire molte capacità sepolte, diverse dalle solite, diverse dall’uso e dalla consuetudine a cui ci siamo abituati

Una su tutte la disciplina.

La disciplina ci permette di seguire una traccia che abbiamo “ragionato” in termini di volontà. Volontà che soggiace allo strapotere dell’inconscio. Inconscio che emana “direttive” che non sappiamo più comprendere, perché risalenti alla nostra infanzia dimenticata. Attraverso la volontà del ragionamento logico e dell’esperienza negativa trascorsa, è possibile costruire un “piano” strategico per “cambiare”. Il piano elaborato sarà composto da regole ben precise e strette. Tali regole costituiranno uno scheletro assolutamente funzionale, perché basato su logica ed esperienza. 

Solo tramite la disciplina potremo seguire tali regole. In assenza di ferrea disciplina non riusciremo a mantenerci sulla via illuminata dal nostro potere e, regolarmente, sbanderemo o sbaglieremo percorso, deviando secondo ciò che è scritto nell’inconscio. Seguire con disciplina ciò che vogliamo comporta la formazione di nuove sinapsi nel cervello. Tali sinapsi si affiancheranno a quelle già esistenti e contenenti i “contratti” negativi che abbiamo stipulato nel passato. Le varie strutture di sinapsi possono coesistere anche per tutta la Vita, per cui possiamo rimanere a “rischio” se non ci manteniamo nel percorso che abbiamo delineato. Sino a quando le vecchie sinapsi non verranno smantellate avremo sempre una spada di Damocle pendente sopra alla testa

Questo pericolo latente non è una punizione, semmai proprio un monito ad essere disciplinati.

A seguire costantemente la “rotta” tracciata con ferrea volontà, sino a quando la volontà non si trasferirà a livello di inconscio. A quel punto la nostra volontà corrisponderà a quello che c'è scritto dentro di noi, per cui non avremo più problemi a manifestarla con regolarità. Il potenziale sarà evocato e si trasferirà nei piani dimensionali percepiti. Da quel momento sarà istintivo seguire la “traccia”.

Questa riflessione nasce spontanea, oggi, a seguito di vicissitudini esistenziali. Consiglio a chiunque di applicare la disciplina della disciplina come lume, fiamma del nostro divino potere.

 Avete presente la scena nel film "L'ultimo Samurai", in cui la donna versa il the? Quella è disciplina e spiritualità fuse insieme.

Meraviglia.
 
 

martedì 27 aprile 2010

Postura e Kundalini.





Prosegue il nostro viaggio nelle “regioni” Kundalini. Questa è la quarta tappa, le altre si possono trovare qua.
 
I sintomi della liberazione.

La liberazione di Kundalini in una persona non sufficientemente purificata e preparata spiritualmente viene considerata prematura e causa vari sintomi. A brevi periodi di accentuata consapevolezza, di beatitudine o di illuminazione, possono seguire periodi di estrema apatia o di depressione, comportamenti anomali, malattie inspiegabili, perdita o labilità della memoria, sensazione di disorientamento nei confronti di se stessi, degli amici, del lavoro e del mondo in generale. Se viene colpito il fegato, la pelle acquista un colore giallastro, quasi sporco, a causa della liberazione di energie negative, oppure può capitare che in alcune zone l’epidermide diventi rossastra, bluastra, o assuma altre tonalità collegate alle concentrazioni energetiche caratterizzate da differenti vibrazioni di base (a ogni vibrazione di base corrisponde una tonalità di colore). 

La persona può avere un aspetto invecchiato, stanco o malato, eppure sembrare ringiovanita e piena di vitalità solo poche ore dopo, oppure esattamente il contrario. Un altro segno della liberazione prematura di Kundalini è il colore bluastro delle unghie degli alluci, derivante dall’eccessiva attivazione delle zone riflessogene degli alluci connesse alla ghiandola pineale.

A tratti si possono percepire le vibrazioni che accompagnano il rilassamento dei muscoli e la liberazione di ulteriore energia verso le terminazioni nervose, nonché una sensazione di pienezza o di pressione interne paragonabili a conati di vomito tesi a liberare l’energia eccessiva. Possono avere luogo emorragie nasali. In casi stremi, Kundalini può causare la lacerazione dei tessuti. Possono verificarsi movimenti involontari o tremori; le malattie eventualmente provocate dalla purificazione Kundalini possono spesso essere curate attraverso la modificazione del modello energetico. Attenzione: è necessario consultare un medico nel caso tale modificazione non abbia esito positivo e ogniqualvolta provochi seri disturbi alla salute. 

Ogni soggetto presenta sintomi diversi collegati all’ubicazione particolare dei suoi blocchi e delle concentrazioni di energia. È quindi difficile prevedere le reazioni individuali. Kundalini può essere paragonata, quando se ne liberano contemporaneamente più ondate, ad un innaffiatoio da giardino completamente aperto: se la colonna vertebrale è libera e diritta, l’energia scorre senza incontrare ostacoli fino alla sommità del capo; mentre se la colonna è bloccata, curva o piegata, il suo fluire viene arrestato o impedito, causando la deviazione dell’energia verso la zona più vicina, come accade, ad esempio, a una persona la cui schiena presenta una curva lombare troppo accentuata che devia l’energia verso il ventre e il plesso solare, causando in tal modo emozioni intense (figura 1). La presenza di un flusso prolungato può determinare disturbi psichici, problemi allo stomaco o addirittura ulcere. Se l’energia si blocca all’altezza del petto la persona accusa i sintomi dei disturbi cardiaci (figura 2). Un blocco all’altezza del cervello provoca la perdita della memoria e/o aberrazioni mentali (figura 3); il flusso corretto è visibile nella rappresentazione in figura 4.

A causa della varietà dei sintomi possibili e della carenza di informazioni su Kundalini, generalmente si compiono errori nell’individuazione dell’origine della liberazione errata o eccessiva. Talvolta le persone che ne soffrono sono ritenute ipocondriache, poiché credono di essere malate senza esserlo veramente. Questi soggetti possono avere la sensazione di essere prossimi alla Morte e, contemporaneamente, sentirsi in forma, sperimentando uno stato confusionale tipico di chi non è preparato a una liberazione eccessiva di Kundalini. 

Gli equivoci possono rallentare il processo di purificazione e causare preoccupazioni e problemi per lungo tempo. Possono comparire e scomparire sia brividi e colpi di calore analoghi a quelli  che accompagnano la menopausa, sia poteri psichici; sono inoltre comuni gli sbalzi d’umore, i cambiamenti nell’atteggiamento o nell’alimentazione e nelle preferenze di stile e di colore. In alcune persone possono verificarsi i sintomi della schizofrenia, nel caso Kundalini liberi energia dalla personalità della loro Vita passata, una forza intensa ma incompleta forse perché mancava un contatto effettivo, da integrare in un’altra Vita, tra l’Anima e la personalità stessa, che pertanto rimaneva isolata. Kundalini tenta di purificare tutti i ricordi repressi di tipo fisico, emotivo e mentale, le esperienze traumatiche come quelle estatiche. È possibile rivivere esperienze dell’infanzia o di Vite precedenti sia spontaneamente che attraverso la meditazione. Le esplosioni di energia, gli eccessi d’ira immotivati, le fantasie sessuali pervertite o i sentimenti meschini fanno parte di "demoni"personali invisibili che affiorano alla luce attraverso la purificazione Kundalini

Non bisogna temere di affrontare i ricordi chiusi dentro di noi. Dopo l’eliminazione di tutti i blocchi l’energia Kundalini scorre libera, affinando le cellule e permettendo al prana, l’energia divina universale, di penetrare il sistema in maniera pura e forte.

(Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis PaulsonKundalini e Chakras” ).

 

lunedì 26 aprile 2010

I pensieri boomerang descritti dagli specchi dell'energia del tutto.




                


“I neuroni specchio saranno per la psicologia quello che il dna è stato per la biologia” - Vilayanur S. Ramachandran

Parlando in termini della scienza dello Spirito, ossia di quella scienza unitaria che deriva e mantiene ancora intatto il rapporto con il “tutto” e da cui “pende” per “separazione” ogni altra scienza umana “riconosciuta ufficialmente”, ci si imbatte spesso nel concetto di specchio

Sembra che ogni nostro atto sia riflesso dagli altri. 

E questa sembra proprio una legge, una regola, un costrutto di base della Natura dell’Universo. Nella più “quadrata” dinamica, un ramo della meccanica, hanno da tempo scoperto il concetto di azione e reazione:
 
Terzo principio
Legge III; ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Se qualcuno spinge una pietra col dito, anche il suo dito viene spinto dalla pietra. Se un cavallo tira una pietra legata ad una fune, anche il cavallo è tirato ugualmente verso la pietra: infatti la fune distesa tra le due parti, per lo stesso tentativo di allentarsi, spingerà il cavallo verso la pietra e la pietra verso il cavallo; e di tanto impedirà l’avanzare dell’uno di quanto promuoverà l’avanzare dell’altro.
Se un qualche corpo, urtando in un altro corpo, in qualche modo avrà mutato con la sua forza il moto dell’altro, a sua volta, a causa della forza contraria, subirà un medesimo mutamento del proprio moto in senso opposto. …
A queste azioni corrispondono uguali mutamenti, non di velocità, ma di moto. Questa legge è anche nota con il nome di principio di azione e reazione.
Fonte: Wikipedia

Questo principio descrive proprio il concetto di specchio e riflesso. E poi cosa sappiamo? Che esiste una certa “letteratura” spirituale che ci narra di specchi Esseni; sette livelli di specchi che ci descrivono attraverso il nostro comportamento. A questo livello si può “muovere” il Karma, ossia quella memoria connaturata che è sottesa oltre al tessuto dello spazio tempo e che ci “segue” proprio “grazie” alla facoltà intima della creazione, di “riflettere”. Il Karma è “ancorato” a livello del corpo mentale e, attraverso i fili o la ragnatela intessuta nei cicli vitali, interagisce come una sorta di tutor “silente” con lo scorrere delle vicissitudini esistenziali.

Se ci osserviamo in una vetrina di un negozio, ad esempio di una piccola gelateria, potremo notare moltissimi livelli di profondità ed interazione, di specchi e riflessi; vedremo a “strati”:
  • la nostra immagine
  • l’immagine dei clienti che ci danno le spalle o ci guardano
  • l’immagine di coloro che stanno dietro al bancone
  • l’immagine di coloro che lavorano il gelato oltre i vetri del locale
  • l’immagine di coloro che passano in strada
  • le immagini dei veicoli in movimento
Oltre a questi “strati” infiniti, potremo tracciare anche ciò che gli occhi osservano e “rimbalzano”, le intenzioni, gli stati d’animo, le sensorialità degli “attori”; tutto interlacciato dalla proprietà dell’energia condensata in materia, nella fattispecie in forma di vetrina, di vetro lavorato.

Poi abbiamo il concetto di “porgere l’altra guancia” di derivazione Cristica, che ci fa comprendere come questa realtà di azione e reazione, possa essere interpretata in ottica “nuova”, diversa; senza andare a riflettere un gesto “sgradevole” subito, senza generare nuovo Karma per chi ci ha “offesi”. Anche il concetto di non giudizio va in questo senso, riconosce che esiste questa proprietà, di ciò che ci circonda, di rimandarci indietro ciò che abbiamo generato tramite il nostro “operato”. Nella “Matrix divinaGregg Braden evidenzia anch’esso queste caratteristiche Universali. 

Ricordiamo anche la saggezza dei proverbi o reminiscenze di antichi insegnamenti spirituali:
  • “Giudica e sarai giudicato”
  • “Scagli la prima pietra chi è senza peccato”
  • “Semina vento e raccoglierai tempesta”
Non vi è nessuna necessità di un “giudice” supremo, perché il concetto divino di giustizia è “impastato” a regola d’arte nell’energia che il tutto compone; negli ingredienti che ci contraddistinguono c’è tutto. 

I due macro “contenitori” del Karma e del libero arbitrio, determinano lo “spazio” entro il quale noi possiamo muoverci; senza incarnare essi stessi un concetto di limite o di marginazione del nostro “moto”, ma adattandosi elasticamente al nostro grado di comprensione e di consapevolezza. Le famose “colonne d’Ercole”, infatti, incarnano una modalità dinamica di tracciatura del “confine”, il quale è inteso come quell’orizzonte che descrive l’attualità del nostro cammino, del nostro status quo, del “dove siamo adesso”. Il confine, l’orizzonte ha proprio una funzione di maturazione, di leva, verso l’osservazione con tutto il nostro sistema unificato degli emisferi cerebrali: logica ed analisi che si somma a fantasia e immaginazione.

Gli “abbassamenti” della linea dell’orizzonte, accaduto nelle grandi città, ha infatti generato problemi agli occhi, i quali si sono adattati a non andare oltre alla presenza degli edifici più alti. Ovvio che gli occhi hanno introdotto nel nostro modo di esistere in città, anche gli stessi limiti nella percezione del chi “crediamo” di essere, proprio per un concetto sempre di specchio e riflesso.

La scienza “ufficiale”, da qualche anno, ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio, guarda caso:

“I neuroni specchio (detti anche mirror neurons o neuroni mirror) sono una classe di neuroni che si attivano selettivamente sia quando si compie un'azione (con la mano o con la bocca), sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri: in quest'ultimo caso, i neuroni dell'osservatore "rispecchiano" ciò che avviene nella mente del soggetto osservato, come se fosse l'osservatore stesso a compiere l'azione. Alcuni scienziati considerano la scoperta dei neuroni specchio una delle più importanti degli ultimi dieci anni nell'ambito delle neuroscienze”.
Fonte: Wikipedia

A me sembra sempre di “osservare” lo stesso fenomeno descritto, in precedenza, da altre “branche” della scienza “non riconosciute”. Certo! Perché la scienza è nella sua intima profondità, la Scienza che deriva dall’Uno, dall’unità, dall’intero che, tempo fa, è stato frammentato ad opera di quelle forze predisposte per assisterci nella “caduta”. Forze che, oggi, stanno iniziando ad essere  “riassorbite”, perché il senso della spinta energetica animica umana si è invertita; il processo, il ciclo è tale per cui stiamo generando forze di unità, di coesione, di gruppo.

Lo so che non si vede ancora, ad “occhio nudo”, questa profonda e basilare dinamica dei nuovi tempi, ma tant'è! Noi lanciamo dei boomerang nello spazio tempo: ogni nostro pensiero lo è! Ed alla fine ogni “nodo giunge al pettine”. Quando lo capiremo senza ombra di dubbio?