mercoledì 3 marzo 2010

2012 e Nibiru; non ci accorgeremo di niente...






La divina commedia di Dante Alighieri - Paradiso; Canto X 

   Poi, sì cantando, quelli ardenti soli
   si fuor girati intorno a noi tre volte,
   come stelle vicine a’ fermi poli...

"Gli astri influiscono, ma non comandano; se cosi fosse, sarebbe distrutto il libero arbitrio e quindi la giustizia. La cagione del male è in vói. Le leggi esistono, ma nessuno pon mano ad esse: poiché i duci conoscono il bene, ma non lo operano: e la gente, che vede i suoi capi tutti intesi al bene di cui ella è ghiotta, si pasce appunto di quello e non chiede più. Roma, che fece cristiano il mondo, soleva avere due soli (il papa e limperatore) che additavano la strada di Dio e quella del benessere temporale: ma ora la spada è congiunta col pastorale: e la Curia Romana, per confondere in sé due governi,cade nel fango".
Fonte http://www.archive.org/stream/ladivinacommedi00capogoog/ladivinacommedi00capogoog_djvu.txt

I due Soli; circa un anno fa, io ed un amico, siamo stati testimoni di una visione, in pieno cielo verso l’ora del tramonto, dell’apparizione dei riflessi di un secondo Sole. Ovviamente si trattava di un complesso fenomeno di riverbero della luce che utilizzava le nuvole come un tubo proiettore a distanza dal Sole vero e proprio. Poi l’ho visto ancora insieme alla mia famiglia questo inverno. A questo mondo c’è sempre qualcuno in grado di dare una spiegazione scientifica di ogni fenomeno; quando ciò non è possibile la notizia viene insabbiata, colorata della luce della falsità, derisa, circumnavigata
 
Si gioca molto sul fatto che le persone non hanno memoria. 
 
Il "gioco" messo in piedi spinge a correre sempre e, per questo, a scegliere di non vedere ciò che può solo rallentare. Su Youtube ci sono molti video che narrano di Nibiru, e ci sono svariate serie di immagini relative alla visione di due dischi solari. Uno più grande ed uno “minimo” e celato dal bagliore del Sole “principale”. Nell’economia dell’Universo tutto è possibile per me. Da Sitchin ai Sumeri, a Geremia, all’Apocalisse, alle leggende che giungono dall’antichità, al diluvio universale, alla scomparsa dei dinosauri, di Atlantide e Lemuria, e chi più ne ha più ne metta; sembra che nel passato siano successe “cose” immani. 
Nel dicembre 2004 lo tsunami che colpì svariate parti del globo, fece seguito ad un terremoto di proporzioni colossali, per cui le “cose” non succedevano solo nel passato. È una questione di essere colpiti o meno; per la opulenta società occidentale, quell’episodio, è stato poco più di un fatto di cronaca consueta. Ma per chi l’ha vissuto, tale tragedia, ha gli stessi connotati dell’avere vissuto al tempo del grande diluvio. È un punto prospettico il nostro, che cambia da persona a persona. E c’è e ci sarà sempre chi vedrà e vivrà qualsiasi “cosa” in maniera diversa. Sono costoro i cosiddetti “contrari”, la cui funzione è di equilibrio. Io mi reputo un contrario. Credo che la spiegazione più plausibile del “cambiamento” tanto pubblicizzato per il 2012, è insita nell’arrivo dell’onda di probabilità quantistica. L’impatto di tale onda con l’energia che avvolge la Terra, provocherebbe le stesse problematiche di un impatto o avvicinamento di un corpo celeste. E dato che credo alla natura energetica del tutto, focalizzo proprio in un “incontro” di tipo energetico. È un innalzamento della vibrazione che porterà al cambiamento. 
 
Tale fenomeno sarebbe uguale per tutti e corrisponderebbe alla perfezione all’etichetta “Giudizio Universale”. 
 
Nessuno escluso, sulla Terra. È vera “democrazia”. Quindi, mentre ci avviciniamo alla data fatidica, aumenterà il flusso della vibrazione della paura, richiesta dall’Antisistema, che andrà a gonfiare la massa già presente dell’attuale paradigma che avvolge come una nebbia eterica il globo intero. Le coscienze appannate, immerse in questa forma pensiero come “biscotti” immemori, verranno scosse dal “temporale” scatenato dall’arrivo di nuova energie, aria, possibilità, proveniente dallo spazio aperto. 
 
La forma che più incarna l’immaginario collettivo che giunge anche dal passato, è proprio quella di un’onda. 
 
Secondo me non succederà nulla nel 2012. Nulla che ci scuoterà più di tanto, perché i mass media ci hanno abituato a “digerire” di tutto, semplicemente adeguandoci. Basta vedere cosa è successo dopo l’11 settembre 2001. Nulla! Se penso ad una immane catastrofe, ad esempio, nella California, faglia di Sant'Andrea, beh… penso che il mondo intero si muoverebbe, ma le logiche “commerciali” che stanno “dietro” non muterebbero affatto. Ci sarebbe grande carità, aiuto, si fermerebbe l’industria della guerra per qualche tempo, e poi? Pian piano si riprenderebbe a “macinare” secondo le solite trame impartite. 
 
No, non è questo il modo di “cambiare”; non attraverso la distruzione. 
 
Credo che non ci si accorgerà di nulla. Giungerà una nuova alba diversa in funzione del punto prospettico personale. Come è possibile? È possibile nell’ottica del libero arbitrio. Ognuno sceglierà se partecipare o meno alla nuova sinfonia vibrazionale. Per coloro che non attendono altro che di vivere il primo gennaio 2013 per dire a tutti gli altri “Ve l’avevo detto! Non è successo niente! E adesso come la mettete?”, vivranno questo loro desiderio. 
 
Per gli altri la Vita cambierà in maniera quasi invisibile. 
 
Dai due Soli passeremo alle due Terre. E coloro che vivranno nelle due dimensioni non se ne accorgeranno nemmeno; semplicemente crederanno di vivere nel solito modo, ma con il trascorrere del tempo, lentamente, inizieranno a capire…   

martedì 2 marzo 2010

Un messaggio per il pianeta Terra.




Oggi mi "limiterò" a riportare dei passi dal libro “Trasmissioni stellari” di Ken Karey risalente ormai al 1982, vista la mia bassa energia e la necessità relativa di abbeverarmi di consapevolezza. Avevo riportato nell’articolo dell’onda quantistica la descrizione dell’evento e ciò che comporterà in termini di percezione della Vita, ossia uno spostamento marcato sull’asse della realtà percepita del nostro punto prospettico. Quello che siamo divenuti, ora, in Terra “scivolerà” verso uno dei due estremi della “scala”; in pratica la nostra caratteristica vibratoria media verrà amplificata. Se ci "moduleremo" sulle frequenze basse avremo una intensificazione delle emozioni basse e viceversa. 
  
In parole semplici significa che se il nostro centro non esiste, essendo terra di conquista della paura, verremo ulteriormente disarcionati dal destriero della Vita. 
  
Occorre sviluppare proprio quelle “doti” o caratteristiche presenti anche nelle sacre scritture: fede, speranza e carità (vivere dal cuore). Lasciarsi andare al flusso che la Vita tesse, abbassando il volume della mente razionale, della logica, della quadratura mentale. Occorre sviluppare quel senso di appartenenza alla Vita, percepita come una madre amorevole che non farà mai mancare nulla di quel flusso d’abbondanza naturale al quale abbiamo diritto. Sentirsi protetti come da bambini, fiduciosi, creativi, positivi, aperti… e lasciarsi andare al piacevole flusso della Vita… buon viaggio allora :)


Aprite la vostra mente alle nuove possibilità. Aprite gli occhi e guardate cosa c’è intorno a voi. C’è un nuovo modello vibratorio che sta scendendo sul vostro pianeta. Sintonizzatevi con esso e imparate un modo efficace di fare la vostra parte in questi ultimi anni della storia (inteso come ultima fase prima del cambiamento – mia nota).
 
Vi viene offerta l'opportunità di entrare in una nuova realtà. Per coloro che hanno occhi per vedere, essa è già qui. Presto diventerà la sola realtà che ci sarà da vedere. Quelli che si sintonizzeranno sulle nuove frequenze, scopriranno che la vita diventa ogni giorno più meravigliosa. Coloro che si sintonizzeranno sulla paura, troveranno che tutto va a pezzi. Cominceranno a formarsi sempre più distintamente due universi di coscienza: il mondo dell'Amore e della Vita, e il mondo della paura e della morte. Continuerà ad esserci ancora qualche sovrapposizione di questi due mondi per parecchi anni, alcuni individui oscilleranno ancora per un po', ma man mano che il secolo andrà verso la fine, questa polarizzazione continuerà ad intensificarsi. Il momento della nascita sarà anche il momento del Giudizio Finale, il momento della finale separazione. 
 
Per alcuni ci saranno tempi migliori, e per altri peggiori, a seconda del loro orientamento e coinvolgimento. Fortunatamente, la tendenza naturale della vostra specie è quella di gravitare intorno all'Amore e alla Vita. Per i più, i tempi a venire saranno migliori di quanto essi si aspettino. Alcuni degli scenari peggiori sono già stati resi di impossibile accadimento. Eccetto che in poche sacche isolate, dove le nuove energie non entreranno che più tardi, l'impeto del cambiamento positivo si sta facendo sentire ovunque. 
 
L'età a venire sarà un tempo d'incredibile felicità, di ritrovato equilibrio ecologico, di collaborazione internazionale e di armonia universale. Le risorse planetarie verranno valutate realisticamente ed utilizzate nel modo più saggio. L'umanità vivrà in pace. Tutte le forme di vita opereranno in armonia, valorizzando pienamente il potenziale del pianeta. Sarà un'età di rivelazione, durante la quale le intenzioni e i piani del Creatore diverranno chiari a tutti. Sarà l'età in cui lo stadio finale dell'incarnazione si manifesterà completamente nella forma, in cui lo Spirito, operando attraverso un'umanità risvegliata e rispondente, si costruirà un corpo fisico malleabile. 

Gli esseri umani non opereranno nel modo laborioso di oggi. Attenderanno ai loro compiti con la grazia di danzatori, eseguendo una musica che ciascuno, maschio o femmina, udrà nel proprio canale interiore, la musica dell'anima di ognuno. Attraverso queste melodie, Dio garantirà ad ognuna delle sue identità contestuali la completa soddisfazione. Vi saranno melodie specifiche per ogni ambiente, ogni momento, ogni compito. Nonostante ciò, la nuova identità dell'Umanità sarà un modello completo e coerente di relazioni musicali. La musica del momento sarà ciò che ogni individuo è in quel momento, tradotta in uno spartito musicale in continuo mutamento. 
 
La musica sarà lo strumento informativo tramite il quale la Totalità della Coscienza informerà ciascuna cellula individuale dei suoi doveri funzionali specifici. Gli individui parteciperanno a questa musica, o si limiteranno ad ascoltarla. Tutti gli uomini saranno coinvolti nella Creazione Cosciente, immensamente realizzati nello svolgere i compiti loro affidati. Quando un individuo non sarà necessario ad alcuna funzione specifica, lui o lei sarà libero di comporre il suo spartito, che lo condurrà in un meraviglioso viaggio musicale entro il corpo della Creazione. 
 
Dalla prospettiva di una cellula umana, ciò che accadrà durante i mille anni del Periodo del Risveglio Planetario, si manifesterà come la costruzione di grandi città di luce fluttuanti, massicce flotte di navi stellari intergalattiche, costruite dalle componenti biologiche portate in vita dall'Intenzione Creatrice, la quale lavorerà tramite tutti gli uomini di quell'età. Invece, dalla prospettiva dello Spirito, il Creatore delle Stelle svilupperà organicamente, con l'aiuto della specie umana, un corpo fisico capace di esplorare l'universo. Il corpo finito assomiglierà, sia nel disegno che nella struttura, al corpo umano. 
 
Il corpo fisico completo, che includerà gran parte della vita biologica della Terra, abbandonerà questo pianeta più o meno intorno al 3011 D.C. Visto dall'esterno, avrà l'aspetto di un bambino di circa un anno. Funzionerà per lo più come il corpo umano microcosmico, con tutti i suoi organi. Sarà alimentato da un combustibile che tutti a quel punto avranno imparato ad utilizzare: la luce. La sua struttura lo limiterà a velocità leggermente inferiori a quelle della luce, ma questa sarà soltanto una crociera di piacere, e coloro che vorranno viaggiare più veloci non dovranno far altro che usare i loro veicoli non fisici. 

Dal punto di vista della cellula umana, la costruzione di questo corpo sarà un periodo estremamente piacevole, di mille anni di cooperazione intercontinentale. Da una prospettiva spirituale, sarà la nascita di un organismo mai visto prima nell'universo. Mentre la più grande raccolta di veicoli interstellari mai messa insieme lascerà la Terra in leggiadra formazione, il Cristo Bambino si alzerà lentamente, si guarderà intorno, e prenderà il largo nello spazio. 

Il vostro, non è un Dio sottomesso, che possa essere confinato in concetti riverenti, ma una vibrante, gioiosa energia; è proprio l'anima e lo spirito della Vita! È venuto sulla Terra non per essere triste e devoto, ma per danzare, cantare, e godere di tutto ciò che Egli stesso ha creato. Non lasciate che la forza di gravità del vostro pianeta appesantisca la vostra coscienza. Eravate già a conoscenza dell'effetto della gravità sugli oggetti materiali, ma è stato solo di recente, grazie ai viaggi spaziali, che avete cominciato a nutrire il sospetto che essa costringa e limiti anche la vostra coscienza. 
  
Come specie, iniziaste ad intuire questo per la prima volta, quando degli esseri umani entrarono in orbita intorno alla Terra. Negli strati più alti dell'atmosfera del pianeta, la gravità fu percepita, veramente per la prima volta, come un corteggiamento invece che come un matrimonio. Avete ascoltato i resoconti di quei primi astronauti ? Non erano soli nelle loro capsule. L'intera specie era lì insieme a loro, presente come coscienza, mentre i preconcetti storici collettivi cominciavano a cadere. Molti di voi hanno guardato con i loro occhi e condiviso le loro sensazioni. 
 
Le forze gravitazionali non verranno certamente abolite dopo il Ritorno, ma non limiteranno più la coscienza umana. Se la Caduta non avesse avuto luogo, non l'avrebbero mai fatto. In questi pochi ultimi anni, mentre l'influenza della Materia coesiste ancora con le nascenti energie della Vita, non concepite il vostro mondo con tanta gravità. Alleggeritelo con l'allegria di Cristo. 
 
Già adesso, il Bambino che si sta svegliando si mostra ai vostri scienziati e matematici, attraverso scherzose impossibilità che si oppongono a tutte le loro spiegazioni razionali. Egli solleva divertendosi i drappi che coprono il palcoscenico su cui avvengono le contese contemporanee, corre qua e là, li afferra quando cadono, valutando per quanto ancora potrà mantenere segreta la Sua presenza. 
 
Ricordate quando eravate bambini ed il mondo vi sembrava divertente ed eccitante? Siate di nuovo bambini. Venite a giocare con noi nel paese delle meraviglie della Materia. Sono passati molti anni da quando sognavate di entrare in questi regni. Il sogno è diventato realtà! Svegliatevi e guardate dove siete!
Se qualcuno vede brillare nei vostri occhi la felice esuberanza del Creatore che si sveglia, e, alla luce di questa o quella crescente crisi, pensa che si tratti di irresponsabilità, spiegategli pazientemente cosa sta succedendo. Raccontategli qualcosa della nuova prospettiva. Con la vostra semplice presenza, con il solo esempio, parlategli di quello che state provando e che anch'egli potrebbe a sua volta provare. Lasciategli vedere che la vostra felicità, la vostra pace e la vostra serenità non sono solo vostre, ma sono il riflesso nella vostra vita di un Essere che è e sarà sempre in perfetta armonia. 
  
Non permettete che quest'anteprima di ciò che sta per avvenire vi distragga dal lavoro che vi attende. Non immagazzinate i particolari di questa visione nella mente, per poi pontificarci su con estrapolazioni razionali. Percepite lo spirito di tutto quanto abbiamo detto, ed applicatelo nella vostra vita di tutti i giorni. Questa visione è reale, ma ci sono dei passi da fare, prima che ciò che è già costruito nello Spirito diventi parimenti compiuto sulla Terra. Siete lo strumento di quei passi, il meccanismo che il Creatore ha destinato al compimento del Suo volere nel regno della forma. Nella quiete del vostro essere più profondo, mettetevi in contatto con Lui. Condividete la sua chiarezza, il suo intento, le sue indicazioni. Quando avrete ricevuto istruzioni e scoperto l'area specifica del vostro servizio, andate avanti e fate ciò che è necessario. 

Siamo preparati ad unirci in comunione cosciente con quei membri della vostra razza che abbiano avuto l'esperienza psicologica della morte e della rinascita. Prima, tuttavia, che il nostro aiuto si possa materializzare, devono esserci maggiori aperture a livello umano. Siamo incapaci di comunicare con quegli uomini i cui campi vibratori siano distorti da fattori personali, da reazioni emotive, da un'eccessiva concettualizzazione, o dall'orientamento passato-futuro. In simili casi, la nostra presenza forzerebbe i loro livelli vibratori ad allinearsi con i nostri, derubandoli prematuramente di una parte della loro identità. Noi possiamo lavorare soltanto con coloro che sono coscientemente consapevoli di chi essi siano e di cosa stiano facendo. Con costoro, l'unione diventa una ri-unione. 

È determinante che ricordiate la vostra origine ed il vostro scopo. La vostra discesa nella Materia ha raggiunto il suo punto più basso. Per evitare che tutto ciò in cui vi identificate sia annientato in un collasso entropico, dovete cominciare a svegliarvi, cominciare a vivere. Siete rimasti morti alla parte più importante di voi, per tutti gli anni della vostra storia. Ma il tempo dentro la tomba è terminato. Non dovrete più consumarvi nelle fiamme della mancanza di fede. Sorgete, allora, dalle ceneri dell'ignoranza, e congiungetevi di nuovo alla fratellanza cosmica. Il momento della separazione è venuto. Non ci sono che due strade di fronte a voi. Potete camminare nell'innocenza di quelli che hanno fiducia nel Creatore, o perire nell'imminente collasso dei vostri sistemi razionali. 
 
La scelta, adesso come sempre, è vostra. 
 

lunedì 1 marzo 2010

Ballando alla luce della Vita.





Questo articolo è un riflesso di me e di coloro che, in risonanza, oggi si sentono “accartocciati” su se stessi, come una carta di caramella pronta ad essere gettata distrattamente nel cestino o per terra. Non so quale sia il motivo. Non so il perché.
Vedo dalla finestra un pallido sole che tenta di bucare la coltre di nebbia, inondando il tutto di una luce argentea; gli alberi addormentati sono nere figure contrastate, intrecci caotici di rami dalle diverse dimensioni e fattezze.
Non so perché sono uscito dalla notte in preda a questa dimensione; ricordo a malapena le ombre vaghe del sogno, senza per questo riuscire a metterlo a fuoco o a nudo.
Mi “punge” lo stomaco e nemmeno la musica sembra portare sollievo. Avrei voluto scrivere della neurotossina Alluminio, ma non riesco, non ce la faccio. A dire la verità, sembra che oggi nessun argomento sia per me piacevole da affrontare. Come da una coltre di pesante fumo, le forze sono schiacciate, risucchiate via, appiattite, rese inerti. Ma forse più che di forze occorre intendere di “centro” dell’essere, o meglio, di equilibrio energetico che manca.
Il pensiero o il fato mi portano a Proust e a quegli istanti di magia alchemica che ci introducono in veri e propri mondi solamente allontanati dal e nel tempo. Paesi che abbiamo percorso e conosciuto camminando lungo le vie delle nostre Vite, mentre ci affaccendavamo a respirare e a sopravvivere.

“Ed ecco, macchinalmente, oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra  un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzo di “Maddalena”. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di focaccia toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva reso indifferenti le vicissitudini della Vita, le sue calamità, la sue brevità illusoria, nel modo stesso che agisce l’amore, colandomi d’un essenza preziosa: o meglio questa essenza non era in me, era me stesso”.
“E ad un tratto il ricordo… (da “La strada di Swann” dell’opera “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust).

Proprio allo stesso modo, anche senza introduzione di cibo, qualche giorno fa mi è successa una cosa analoga; ho agganciato immagini senza luce ne contrasto, confuse e caotiche, che hanno “sollevato” pezzi di Vite trascorse chissà quando, annotate da qualche parte. Non ho memoria nemmeno per la causa scatenante questa evocazione che, sono certo, mi ha invece restituito dei “sapori”. Pazzesco a dire, lo so. Eppure è andata proprio così. Ho percepito “sapori” di un qualcosa che è stato, al contrario di quello che è successo all’amico Proust che, proprio tramite un sapore, ha evocato il ricordo. Che meraviglia siamo. È vero?

Il sapore è, per me, una “porta” verso la dimensione del passato; una porta che è possibile varcare nelle due direzioni del tempo circolare, dello schieramento eterno che è già interamente svolto tutto attorno a noi. Nelle nostre diversità non esistono chiavi uniche di lettura, ed è questa la forza più devastante del genere umano: la biodiversità ad ogni livello.
“L’assaporare la Vita” non è solo una emanazione poetica o un frase fatta, ma è una energia, una inclinazione, una prospettiva in risonanza con il flusso di abbondanza della Vita stessa. Come “descritto” magistralmente in Ratatuille, l’assaporare il cibo non è mangiare la prima cosa che capita senza chiedersi nulla, ma ascoltare l’altissima sinfonia che si sprigiona dall’unione di quel mix magico, da quella alchimia di sapori e musica che innalzano il corpo a livello dello spirito pur rimanendo nella fisicità e, per questo, inondandolo del sapore vero del senso della Vita…

Il Sole sta abbracciando alberi, nebbie e creato… nella musica di Avatar i miei “nodi” iniziano a sciogliersi, la matassa a sbrogliarsi, l’animo a spalancare le ali inumidite dalla notte…

Grazie...
 

domenica 28 febbraio 2010

Se le vincite del Superenalotto fossero delle illusioni?





Partiamo dalla notizia, datata dicembre 2009, che ora in stazione potremo intrattenerci, attendendo il treno, con le nuove ed allettanti sale da gioco nate da un accordo commerciale tra le Ferrovie e Lottomatica. Con l’inaugurazione della sala giochi nella stazione ferroviaria di Savona, si è dato ufficialmente il via a questa nuova modalità di intrattenimento. Spero non sia questa la "soluzione finale", trovata dai vertici delle Ferrovie, per ovviare ai ritardi cronici inerente la circolazione ferroviaria. 
 
La cosa certa è che, in questo modo, alle persone si offre la possibilità di svuotare del tutto il portafoglio, attendendo quel treno tanto sospirato. 
 
L’inaugurazione della nuova sala giochi ha visto intervenire  il Ministro Scajola, il quale ha espresso il seguente punto di vista:

"Non mi piace. Non ritengo che il gioco sia educativo. Un mio caro amico per il gioco d'azzardo ci è morto", al che non si è fatta attendere troppo la risposta di Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia; infatti rispondendo al ministro ha minimizzato: "E' un esercizio commerciale".
Mi chiedo; perché il Ministro Scajola ha partecipato se non d’accordo con detta iniziativa? Forse perché non poteva fare altrimenti? E quella sua espressione non è un modo “sottile” di sfuggire alle eventuali critiche dell’opinione pubblica?

Mentre la voce di Moretti risuona “per quella che è”, ossia veritiera, quella del Ministro distorce una dimensione personale piuttosto ambigua.
La scommessa vincente è, infatti, quella delle ferrovie e di Lottomatica che hanno dalla loro parte, la non indifferente fortuna che hanno speso gli italiani solo nel 2009 in giochi&scomesse varie.  
 
Una media di 2,5 Euro al giorno a testa, circa 75 Euro al mese, 900 Euro all’anno. 
 
Oltre 50 miliardi di Euro raccolti nel corso del 2009 nel campo della fortuna e dei giochi in Italia che, nella classifica mondiale, per quanto riguarda la spesa per persona nel settore del gioco e delle scommesse, si piazza al quinto posto.
Sino a qua i fatti sanciti dalla raccolta statistica e dagli incassi; poi si va sulla fantascienza pura quando si asserisce che:
Naturalmente, si gioca per vincere e molti ci riescono: sempre in media, degli 883 Euro investiti, ne sono tornati sotto forma di vincita 609.
L'uscita netta ammonta quindi a 274 euro in dieci mesi (quasi un euro al giorno).

E poi questo altro dato “indicativo”:
Nella divisione fondamentale fra giochi basati sulla fortuna e giochi in cui prevale l'abilità, la scelta degli italiani è chiara, puntando per l'84% sulla ricerca della fortuna e per il 16% sull’abilità dei pronostici.
Allora, dopo questo lungo preambolo, veniamo al dunque.

Ecco l’Antisistema in azione ancora una volta:
  • coinvolge le istituzioni, ossia le persone che ricoprono quelle cariche, nonostante il loro diverso “principio”
  • influisce sulle decisioni degli organi aziendali, perseguendo le solite logiche iper commerciali a tutto campo, senza remore di alcun tipo
  • sfrutta dei cronici difetti delle infrastrutture in maniera tale da perseguire ancora più efficacemente i propri “intenti”
  • evita il più a lungo possibile le risoluzioni di tipici problemi massivi, come il ritardo e l’ammodernamento delle carrozze ferroviarie, deviando l’attenzione della clientela verso strumenti di “ipnosi”, chiaramente funzionanti, come il gioco d’azzardo legalizzato
  • crea, in tal modo, nuovi “adepti” o tossicodipendenti dell’azzardo alla fortuna, pescandoli da un bacino completamente estraneo, proprio come una stazione ferroviaria che “richiama” ogni tipo di cittadino.
  • A livello energetico non risolve, ovviamente, nulla anzi ingarbuglia ancora di più le “acque”
Con 2,5 Euro al giorno di ogni italiano io avrei la ricetta per mettere in funzione un “motore” di ben altro calibro, chiamato Re-distribuzione etica del reddito!

Se, infatti, dovessi chiedere anche solo 1 Euro al giorno per soddisfare questo intento, collezionerei delle grandi e sonanti pernacchie.
Per poi osservare come questo “1 Euro” venga sperperato nei più disparati ambiti e modi, in virtù di un potere di acquisto oramai vicino al ridicolo. Quelle che erano le 2000 vecchie Lire in carta, oggi sono divenute pochi grammi di metallo senza distinzione di valore, letteralmente gettate via in 1000 ed 1 modi diversi.

E vengo al punto centrale del presente articolo; ossia le vincite. È per me vera e propria fantascienza quel dato che ho riportato poc’anzi. Sicuramente è una mia libera interpretazione, però non mi risuona per niente veritiera, nel senso che è troppo generosa nei confronti dei giocatori. Certamente ci saranno una moltitudine di vincite realizzate e non incassate per vari motivi, però il mio grande dubbio che vela solo una certezza è questo:

In Italia vige l’anonimato per coloro che vincono, ossia non si è menzionati ufficialmente e pubblicamente sulla “Gazzetta Ufficiale”. Certo si pagano le tasse sulla vincita, però il controllo si limita alla riscossione che, penso, sia “anonima”. Insomma è come se lo Stato si accontentasse di essere certo di intascare la tassa del 6% sulle vincite e stop. Ma perché? Perché in altri “paesi” invece le persone vincenti vanno a finire in televisione o sul giornale? Perché?

Il pensare comune “tradisce” questa linea: “Se fossi io a vincere vorrei che non lo sapesse nessuno. Pago le tasse e basta. Altrimenti mi ritroverei pieno zeppo di “amici”, parenti, amici degli amici che mi chiedono denaro, e poi la mia sicurezza sarebbe messa in pericolo”.

Quindi siamo tutti d’accordo con questo anonimato? In una Italia che fa la coda per apparire in televisione, una persona che ne acquisisce a pieno il “diritto”, declina una simile opportunità? I rotocalchi televisivi ed i giornali farebbero a gara per averci a “casa” loro. Ed il vincitore potrebbe ancora di più aumentare l’empatia dovuta al momento magico ed “arrotondare” con qualche copertina, qualche intervista, un libro, etc. Per quanto riguarda la sicurezza personale, non penso sia un problema, in quanto di ricchi ce ne sono a bizzeffe in giro; perché dovrebbero rapire proprio il nuovo milionario? Agendo con gli opportuni “accorgimenti” la situazione sarebbe sempre sotto controllo. I pericoli derivano semmai dalla poca abitudine a “maneggiare” tanto denaro, e un simile pericolo è strisciante sia nell’anonimato che nel pubblicizzare la propria vincita.

Ecco però la situazione che si viene a creare a livello di “controllo”. Se l’anonimato impera a ragion di legge, le vincite possono anche essere immaginarie, ossia possono anche non esistere e, pertanto, non assegnare quella parte delle giocate relative al montepremi. Pensiamo ai cento e passa milioni di Euro che recentemente erano in palio con il Superenalotto. Chi può dire che sono o non sono stati assegnati? 
 
Chi controlla in un regime, ancora una volta, immaginario?
 
Questo meccanismo mi ricorda tanto il sistema delle Banche e le loro magiche potenzialità di moltiplicare il denaro ricevuto in custodia, in termini di possibilità di erogazioni di prestiti.
È ancora lo stesso principio badate. Vere e proprie illusioni “garantite” dalla legge.

Su 50 miliardi di Euro di raccolta, a ben vedere, almeno metà dovrebbe tornare ai giocatori; in realtà quanti saranno fisicamente incassati? Secondo me solo le piccole vincite esigibili subito in tabaccheria e poche altre eccezioni...
Oltre a certe somme, entriamo nel mondo delle apparenze, dei miraggi pubblici, nei vuoti di memoria della massa…

In questo buco nero che inghiotte denaro senza fine di continuazione, è impresa ardua invertire il senso del flusso…

“Meditate gente, mediate”… 
 

sabato 27 febbraio 2010

Il fiore della Vita è una bussola che indica la "via".






“Il primo codice parla dell’Anima dell’Universo e della tua stessa Anima. Devi scoprire il tuo desiderio più intimo e la ragione della tua esistenza. Altrimenti ti perderai e rimarrai prigioniera di domande quali: Chi sono? Cosa è la Vita? Cos’è la Morte? Chi è Dio?...”
Fonte: “Life Codes” di Patty Harpenau

Il sincrodestino parla attraverso tutto quanto è possibile “animare” e veicolare verso il diretto interessato che ha “smosso” una risposta evocando una domanda. Le domande sorgono spontanee, affiorano alla “superficie” della mente dal fondo della coscienza; mosse dallo spirito di “curiosità” verso la Vita. Lo stesso spirito che contraddistingue tutti i bimbi che, ad occhioni aperti, osservano per la prima volta un “fenomeno” sconosciuto o solo dimenticato.

Oggi mi sono imbattuto nel libro sopraccitato, nel solito ipermercato, il solito giorno della settimana, nelle solite modalità, secondo la solita prassi…  
 
Eppure il sincrodestino ha “trovato” il modo di raggiungermi anche disperso nell’abitudine. 
 
Ha saputo precedermi e prepararmi un “messaggio”, una risposta, un segno atto a continuare il cammino intrapreso. C’era una unica copia, come al solito; mi ha attirato tra i tanti libri esposti a decantare le proprie “doti” e mi ha “convinto” ad abbassarmi per prenderla nelle mani. Sfogliandolo, ha iniziato subito a “parlarmi”; la qualità delle immagini e le fattezze di ciò che osservavo mi rapiva e convinceva. Decisi di comprarlo. Non appena mi incamminai lo guardai bene sul retro per vedere il prezzo e, cosa vidi? Che era rovinato. Tornai indietro per cambiare copia, ma mi accorsi che c’era solo quella, messa davanti ad una fila di altri libri tutti identici ma diversi dal “mio”. Lo aprii bene, lasciandolo sfogliare quasi in automatico e mi accorsi che almeno una trentina di pagine erano rotte e piegate all’interno, causando addirittura l’impossibilità di girarle ad una ad una per leggerle. Come un cerchio nel grano. Decisi allora di lasciarlo dove lo avevo trovato. Non lo dovevo comprare. Una volta a casa, facendo una ricerca su internet ho trovato il modo di scaricare le prime 29 pagine offerte a titolo promozionale. In quelle 29 pagine si trovava il messaggio per me; esattamente tra la pagina 27 e la pagina 28. Proprio alla fine dell’assaggio dell’opera.

Ecco il messaggio, che è anche una conferma:

“Devi scoprire il tuo desiderio più intimo e la ragione della tua esistenza”.

Ragazzi e ragazze, signori e signore, fratelli e sorelle, l’Universo ci parla, ci  ascolta, ci vuole bene…

Viviamo dal cuore e… chiediamoci “dove siamo”; chiediamoci se siamo nel flusso della Vita oppure ai margini. Chiediamoci che cosa desideriamo di più in “profondità”! Occorre chiarire la nostra intenzione, il nostro “senso”, il perché siamo qua, con quale missione da compiere…

Ora ho avuto la conferma di quello che avevo già compreso: 
 
Io sono” sulla Terra per completare la mia evoluzione ed allo stesso tempo per  contribuire ad evocare e rendere pubblico il grande inganno, la inimmaginabile illusione che avvolge l’intero pianeta, il sintomo che delinea la causa della nostra amnesia; la paura che ha permesso la nascita dell’Antisistema.

Ecco qual è la mia missione in questa Vita.

Vivo per onorare questo impegno!
 

venerdì 26 febbraio 2010

Il simbolo dell'infinito, le onde del mare e la "corsa" da risolvere.





L’uomo, nel corso della storia, ha dimostrato di poter raggiungere entrambe le estremità della scala dei “valori”, in questo rispecchiando a pieno le ampie volute della propria gamma di “potenzialità”, insite nella proclamazione della legge del libero arbitrio:

“Che si parli di me, nel bene o nel male, purchè se ne parli”Oscar Wilde

Questa frase mi riporta alla mente aloni di “zolfo”, in qualità ed in termini di energica ignoranza, cieca disconoscenza, anche come senso di ingratitudine, verso la bellezza potenziale della Vita. Questo “motto”, oggi, descrive in pratica il punto nel quale si è eclissata l’etica e la morale, agganciata nel limbo magnetico della “fama” sancita dai mass media. Farsi pubblicità ad ogni costo per “diventare qualcuno” è la scorciatoia più facile per “far parlare di sé”. Da quel “pulpito” sarà possibile poi coinvolgere le persone verso il proprio “sogno”.
 
Le persone sono viste come un insieme da “conquistare” ed ognuno di quell’insieme ha velleità simili, almeno in potenziale. Ciò descrive una massa reattiva come quella del Sole che, in superficie, sfoga tutta la propria estrema vitalità, sottostante, tramite continua reazione. Si dice che i pianeti influenzino le masse umane, e questo appena descritto potrebbe essere un buon riflesso o frattale dei più grandi moti esistenziali.
L’uomo e la creatività sono un connubio innato; immaginiamo dunque il  paradosso di “Achille e la Tartaruga”:

Il più famoso dei Paradossi di Zenone. È stato proposto nel quinto secolo avanti Cristo da Zenone di Elea, che intendeva difendere le tesi del suo maestro Parmenide, che sosteneva che il movimento non è altro che illusione.
La corsa della tartaruga.
Una delle descrizioni più famose del paradosso è quella dello scrittore argentino Jorge Luis Borges:
Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla”.
Fonte: Wikipedia

È dal quinto secolo avanti Cristo che una certa categoria di uomini cercano di risolvere questa “corsa” tra i due corpi lanciati a velocità diverse. Diciamo che Achille ad un certo punto si può gettare sulla tartaruga; questa sarà sempre un “apostrofo” più avanti, ma nulla potrà sulla possibilità di “balzare” che ha il corpo che insegue. Questo balzo è da intendersi come “evoluzione”, il superare determinate ferme convinzioni o punti di stanca del fiume esistenziale. Proprio quello che stiamo vivendo in questi anni. Un balzo quantico evolutivo; il “gatto sotto al tappeto” non ha bisogno nemmeno di mostrarsi alla “tartaruga”, perché non è sul quel piano che si snocciola l’essenza della “corsa”.

Il moto della “corsa” descrive una traiettoria con centro nell’uomo, vero e proprio perno e motore del senso ultimo relativo all’esplorazione delle dimensioni del Creatore. Dove per “uomo” intendo ogni specie, a diversi gradi evolutivi, disseminata nel Cosmo.

Questa immagine mi porta all’evidenza il concetto di infinito:

“L'infinito (dal latino finitus, cioè "limitato" con prefisso negativo in-, e solitamente denotato dal simbolo  , talvolta detto lemniscata) in filosofia è la qualità di ciò che non ha limiti o che non può avere una conclusione perché appunto infinito, senza-fine. Nella concezione cristiana il concetto coniato nell'ambito del pensiero greco trova la sua coincidenza con Dio stesso quale essere infinito.
Nascita del simbolo.
Il simbolo matematico di infinito venne utilizzato per la prima volta in epoca moderna da John Wallis nel 1655. Probabilmente egli lo scelse come trasformazione con legatura della lettera M, che nel sistema di numerazione romano indicava un numero "grandissimo" ed equivalente a 1000: M -> m ->  . In alternativa «Wallis potrebbe avere anche pensato che il doppio occhiello di quel simbolo potesse rimandare immediatamente all'infinito, perché tale doppio occhiello può essere percorso senza fine». D'altronde a volte M era formata da C e I, seguiti da una C specchiata, simile alla M della scrittura onciale (CIƆ). Una terza ipotesi suggerisce «il simbolo dell'otto rovesciato formatosi per deformazione delle prime due lettere del latino aequalis "uguale" (e infatti adoperato in un primo tempo per indicare l’uguaglianza).»
Fonte: Wikipedia

L’infinito, visto da una posizione ritenuta “definita” come quella umana, ha un senso e trova una definizione, proprio ritenendo se stessi poco più di una bolla nata dal gioco del caos, destinata a scoppiare inesorabilmente e, per questo, del tutto aleatoria. Secondo me, invece, l’infinito è solo un concetto che esprime una grandezza che sfugge; tutto qua. Per questo mi permetto, a volte, di raggiungere e superare con le “immagini” quella dimensione che, ritengo, essere solo il frutto di una “corsa” stanca e ormai senza senso, delle speculazioni del pensiero umano. 
Anche per quanto riguarda il simbolo utilizzato per rappresentare l’infinito, si può andare oltre:

“In matematica, la lemniscata di Bernoulli è una curva algebrica a forma di otto coricato. Il grafico di questa funzione produce una curva simile al simbolo dell'infinito, che a sua volta è chiamato lemniscata. La lemniscata fu descritta per la prima volta nel 1694 da Jakob Bernoulli, come modificazione dell'ellisse, che è il luogo dei punti per i quali la somma delle distanze da due punti fissi detti fuochi è costante. Una lemniscata, viceversa, è il luogo dei punti per i quali il prodotto di queste distanze è costante. Bernoulli la chiamò lemniscus, che è l'equivalente latino di fiocco pendente. La lemniscata era in effetti già stata trattata da Giovanni Cassini nel suo studio del 1680 sull'ovale di Cassini, di cui la lemniscata costituisce un caso particolare”.
Fonte: Wikipedia

Secondo me il simbolo dell’otto rovesciato, ben si presta a rappresentare anche il concetto di infinito, ma non intende solo quello che siamo abituati a pensare. Quel simbolo, opportunamente ridisegnato, descrive un’onda; un’onda molto simile a quella del mare, per intenderci. Un’onda costituita dai due principi contrapposti della dualità, intesa come senso di rotazione dell’energia costituente. L’immagine che ho messo come “copertina” di questo articolo disegna proprio un’onda marina, ed è il simbolo della casa editrice “Editrice antroposofica” che pubblica le opere di Rudolf Steiner. Notate come l'immagine sia composta da due forze contrapposte che vorticano, appunto, in senso contrario.

Questa onda descrive la spinta che si innesta nella dualità e descrive proprio il senso della nostra esistenza: fare esperienza nella dimensione del Creatore, ossia permettere al Creatore di conoscersi.

Questo simbolo, opportunamente “stiracchiato”, diventa un otto rovesciato, ma non necessariamente in quella “direzione”; ossia è il simbolo dell’otto rovesciato, che descrive due aree di energia che ruotano in senso opposto, che da’ luogo all’onda che possiamo rimirare, in molte forme, nel mondo percepito. Queste onde sono dei frattali del moto espresso a livello sottile dal “confronto” di energie contrapposte. In realtà il simbolo dell’otto rovesciato, in originale, non si chiudeva graficamente. Descriveva due “ghirigori” che troviamo ancora oggi, ad esempio, nelle forme decorative in uso sulle inferriate, nei tappeti, sui tessuti, nelle finiture tra pareti e soffitti, nelle decorazioni grafiche, etc. Anticamente era scolpito sui capitelli dei templi, nelle vesti, nelle effigi in generale, nei vasi in coccio, nelle lamine di rame e bronzo lavorate, etc. questo otto rovesciato ed aperto descrive il moto delle due energie che contraddistinguono l’intero creato. Una energia a spirale destrorsa ed una a spirale sinistrorsa, unite da un punto centrale che corrisponde alla Vita, alla creazione. Questa contrapposizione corrisponde alle affermazioni di Ighina, ad esempio, che affermava che “è tutto alla rovescia”.
E corrispondono alla mia visione dell’Antisistema come un fenomeno illusorio che esprime netta contrapposizione con il “Sistema” al quale si oppone per causa di forza naturale. 
Questa affermazione è confermata anche dalla scoperta, non ufficialmente riconosciuta, dell’esistenza di due complessi campi di forze (di natura elettrica e di struttura cubica), d’origine cosmica e tellurica, che avvolgono come una rete invisibile l’intera superficie terrestre, attraversando ogni luogo ed abitazione, denominate reti Hartmann e Curry dai nomi dei loro scopritori. Ciò equivale a confermare quello che sosteneva Ighina, quando parlava di ritmo Terra-Sole e di moto a spirale rovesciata dell’energia. Infatti le due reti, appena descritte, hanno direzione opposta; dal centro della Terra verso il Cosmo e viceversa. Aggiungiamo il simbolo del Tao ed il concetto di bene e male presente in tutte le religioni. 
Anche il lavoro di David Wilcock parla di due diversi tipi di "etere" che girano in senso opposto; mi riservo di fare un articolo a tema su questo grande e coraggioso uomo di Scienza.

La “verità” è sparsa ad arte in tutte le dimensioni ed in tutte le forme.

A livello di metafora, di mito, di leggenda, giunge sino a noi, confusi dal “rumore” di fondo provocato dalle energie in rotazione contrapposta, generatrici del “dubbio” o smarrimento gravitazionale che pervade le forme viventi sulla Terra. Un “nodo” tutto da sciogliere.  
 

giovedì 25 febbraio 2010

Quel sottile ed invadente senso di Mosca.




La coazione a replicare schemi negativi.
L’eredità che si ricava dai propri contratti infantili è dunque la tendenza a ripetere sempre gli stessi comportamenti negativi, compiendo sempre gli stessi errori e sperando sempre che le cose cambino. Questa continua ripetizione di errori avviene perché non si è consapevoli degli schemi che ci governano… Ognuno di noi è attratto da ciò che conosce meglio, anche se è la sua rovina… Spesso anche se quanto state facendo non funziona voi continuate a cercare di farlo funzionare”.
Fonte: “Perché non riesco ad essere come vorrei” di Joan Rubin-Deutsch

A volte l’immagine della mosca che sbatte testardamente contro il vetro, mi colpisce con forte intensità. Quella mosca continua a ripetere la stessa “folle” azione, facendosi anche del male fisico oltre che in termini di “autostima”.
 
Io, che osservo, sono conscio che esiste anche la metà aperta della finestra. 
 
È li che attende, placidamente disponibile. Ma la Mosca non se ne accorge, non “vede” nonostante i suoi sensi e le sue capacità di volo siano evidenti. Ella vede quello che riesce a percepire della realtà: vede il mondo esterno che intende raggiungere. Ma non vede la presenza “sottile” del vetro che si inframmezza tra il suo volere ed il suo potere. E dal momento in cui non riesce a passarci in mezzo, non trova altra soluzione che sbatterci contro perdendo progressivamente energia, lucidità, integrità fisica, speranza, senso di Vita ed aumentando, al contrario, paura, angoscia, senso di soffocamento, senso di impotenza, rassegnazione, oblio.

L’uomo si ritiene l’essere più intelligente che “cammini” nell’Universo; sigh! Una Mosca è ritenuta stupida, senza logica ne capacità di “abbattimento” del problema. Eppure l’uomo non è molto diverso, nella propria dimensione, da una Mosca in termini comportamentali. 
L’uomo è spesso vittima di se stesso, dei propri schemi ripetitivi, non sempre funzionanti. 
L’uomo è spesso noioso nei suoi modi di fare e di essere, soprattutto, “noioso” ai fini della Natura, della eco compatibilità con il pianeta e con i suoi stessi simili. Diciamo che una mosca esprime un frattale che ricorda molto i problemi dell’uomo. Questo essere scacciato e cacciato, reo di portare anche malattie, è un buon capro espiatorio per evitare di “guardarsi” dentro. 
 
La natura della Natura è di essere fatta esattamente delle stesse sostanze di cui è fatto l’uomo, forgiato dall’azione delle forze della Madre Terra, e di rispondere alle stesse leggi alle quali è sottoposto l’uomo; i frattali descrivono benissimo i vizi, le virtù, le proprietà, le cause e le conseguenze dell’azione dell’uomo. Nel viaggio di discesa dell’Anima, tutte le “cose”, hanno trovato luce e senso, nel bene e nel male. Dalla bellezza di un fiore che sboccia alla meno evidente apparenza della trama disegnata sulla pelle di un serpente, allo splendore architettonico di una ragnatela tesa alla luce del Sole.
Trovo che esista sempre la medesima chiave di lettura in questo processo di lenta “deriva” della condotta umana espressa dai tempi che ci “ospitano”, ossia una chiara ed espansa mancanza di consapevolezza.

In questo senso, ricevo e pubblico questi tre comportamenti di coerenza:

1 - Neutralità - esplorare la propria prospettiva senza giudicare (creare un momento di respiro per far emergere la propria Presenza). Trovare il proprio posto all’interno di una situazione.

2 – Presenza - diventare l’osservatore, non la personalità (nessuna conclusione; solo silenzio... così che l’insegnamento possa giungere). Trovare il proprio Centro Spirituale.

3 – Permissione - lasciar andare il possesso energetico di risolvere, di concludere... (lasciando che sia la "Sorgente" a creare e a emanare attraverso voi e tutte le cose). Trovare la propria connessione alla Sorgente.
 
Fonte:  EVT3 - Il Tempio dell'Attivismo Spirituale. Wingmakers

Mantenere un punto più “alto” nella percezione del “cosa si fa” e del “cosa si è”, è basilare per livellare il più possibile le ciclicità estreme dei corsi della Vita che, altrimenti, rimangono libere di scatenarsi senza regolamento d’ampiezza, ancora una volta, nel bene e nel male. In questo altalenante fluttuare delle nostre Vite in un oceano incomprensibile di possibilità, andiamo alla deriva sperando in un domani migliore che, mestamente, attende solo di essere richiamato e che, per questo, necessita di una lucida convinzione d’intento.

Quel domani migliore corrisponde proprio alla metà aperta della "finestra" :)

Differentemente i marosi “oceanici” saranno liberi di scatenarsi sulla “povera costa” sgualcita e tremolante…

* Foto e composizione by Francesco Cannone www.myspace.com/francescocannone
 

mercoledì 24 febbraio 2010

La Coca Cola e la formula della felicità.


Nella sua ultima campagna pubblicitaria, la Multinazionale più conosciuta al mondo, ha ribadito che la formula della Coca Cola rimarrà segreta, insabbiata nella generica scritta “aromi naturali” che appare in etichetta, ma ha fatto sapere, invece, di avere reso pubblica la formula della felicità.

Tale formula è molto semplice ed alla portata di, quasi, tutti: tracannare a garganella il proprio prodotto.

Come abbiamo potuto osservare, vivendo, le grandi aziende hanno ormai superato ogni sorta di limite imposto da quel sano mix di rispetto, coerenza ed umiltà che, una volta, fungeva perlomeno da alt “cosmico”. Una sorta di “colonne d'Ercole” che sono state raggiunte, superate ed utilizzate addirittura come "basi logistiche".

La conclusione da trarre è che ogni limite imposto prima o poi cade.

E questo frattale descrive ciò che succederà anche in termini di evoluzione umana: i limiti imposti cederanno. Ma questa è un’altra “storia”.
La Coca Cola è americana, con sede ad Atlanta, per cui da quelle parti dovrebbero essere tutti felici, visto che bevono come spugne:

“Sono 66 milioni le persone che, in un giorno normale negli Usa, bevono Coca-Cola”.
Fonte: http://www.ciepac.org/boletines/chiapas_it.php?id=384

Ebbene?
Allora perchè leggiamo notizie come queste?


Perchè gli americani sono sempre più infelici e lavorano così tanto? Di Stefano Bartolini.
Negli ultimi anni un intenso dibattito che ha coinvolto tutte le scienze sociali – etichettato come dibattito sulla felicità – è stato alimentato dalla abbondanza di dati riguardanti gli indicatori del benessere individuale. Tali dati, sia soggettivi (riguardanti cioè il benessere percepito dagli individui) che oggettivi (riguardanti cioè la diffusione di suicidi, alcolismo, droghe, disagi mentali, consumo di psicofarmaci, ecc) portano alla deludente conclusione che nel 2° dopoguerra in Occidente la soddisfazione che gli individui provano per la propria vita non ha registrato miglioramenti significativi. Questa evidenza è stata etichettata come “paradosso della felicità”. Il caso americano è un caso emblematico di tale paradosso. Infatti, nonostante un aumento prolungato e rilevante del reddito pro-capite, la felicità dell’americano medio è in diminuzione negli ultimi 30 anni. Perchè l’economia più dinamica e più ricca del pianeta è popolata da individui crescentemente insoddisfatti?
Fonte: http://www.econ-pol.unisi.it/blog/?p=461

Ma come?
Allora cosa ci stanno raccontando? Ok, c’è stata nel frattempo anche la crisi finanziaria, ma questi dati riguardano un arco di tempo molto significativo e coincidente con una espansione senza precedenti del grado di “benessere” percepito. Siamo ancora una volta “ufficialmente” presi in giro, perché la felicità è uno stato interiore proiettato all’esterno; una società felice ha già tutto quello che serve. Creare un feticcio esterno in grado di trasmettere felicità è l’equivalente dell’effetto di una droga sul sistema nervoso. Inquadriamo le immagini dalla giusta prospettiva.

La Coca Cola è una droga se ha questo effetto di dare felicità a tavola. È una droga autorizzata dallo Stato e, per proprietà transitiva, dall’Antisistema.
Utilizzando delle frasi positive si giunge a conclusioni del tutto illuminanti. Provate ad affrontare un problema, descrivendolo con una terminologia positiva; ad esempio “Cosa volevo fare prima di imbattermi in ciò” invece di “Cosa non mi fa raggiungere ciò”. Capite? È la differenza che esiste tra “vivere” e “sopravvivere” e corrisponde ad una differenza vibrazionale dentro di noi. È provare felicità oppure cercarla in continuazione. Vediamo brevemente quali responsabilità vengono imputate a questa bevanda ed all’azienda:

"La Coca-Cola è stata accusata di provocare danni alla salute… Nella versione senza zucchero, come la maggior parte di altre bevande commercializzate, viene usato come dolcificante aspartame, sostanza che, secondo alcuni studi, sarebbe potenzialmente tossica o cancerogena. Inoltre, la miscela di acido fosforico e aspartame è ritenuta fonte di effetti dannosi sul sistema nervoso. La Coca-Cola contiene acido fosforico in una concentrazione di 325 mg/l, che le conferisce caratteristica di corrosività, avendo un valore di pH (circa 2,4) compreso tra quello dell'acido gastrico (pH 1,5) e quello dell'aceto (pH 3,0); inoltre l'acido fosforico lega il calcio, il magnesio e lo zinco nell'intestino diminuendone così il loro assorbimento; in particolare si rischia un'eccessiva perdita di calcio, in quanto vi è anche un'aumentata escrezione urinaria dovuta alle elevate dosi di zucchero presenti nella bevanda. Infine, si sospetta che la bevanda possa creare effetti di dipendenza, dubbio che la The Coca-Cola Company stessa non ha mai contribuito a sciogliere, avendo sempre mantenuto il riserbo sull'elenco degli ingredienti, appellandosi al diritto di protezione del segreto industriale. Tra le motivazioni addotte dell'azienda, quella che gli ingredienti sono già, per legge, presenti in etichetta, anche se non è resa pubblica, dal momento che la legge non lo richiede, l'esatta composizione delle sostanze aromatizzanti che vengono invece comprese sotto la generica indicazione di legge di "aromi naturali". Nel maggio 2006, lo stato della California ha accusato la The Coca-Cola Company di aver importato dal Messico e distribuito per almeno quattro anni bottiglie con alto contenuto di piombo nella vernice delle etichette. L'azienda ha respinto le accuse, a differenza della Pepsi che a un'accusa analoga risalente ad alcune settimane prima preferì pagare una multa da 2,25 milioni di dollari e ritirare dal mercato le confezioni sospette. In India, nel 1970, la Coca-Cola fu bandita poiché la Compagnia si rifiutava di rendere pubblica la lista degli ingredienti della propria bevanda. La messa al bando proseguì fino al 1993. Successivamente, in seguito a uno studio condotto dal Center for Science and the Environment (CSE) (laboratorio scientifico indipendente a Nuova Delhi) che rivelò la presenza in Coca-Cola e Pepsi di residui di pericolosi pesticidi in concentrazioni fino a trenta volte maggiori dei limiti stabiliti dalle norme indiane ed europee, il 7 dicembre 2004, la Suprema Corte dell'India impose alle multinazionali l'obbligo di apporre su tutte le confezioni un'etichetta recante l'attestazione di pericolo per i consumatori. Forme di impoverimento della riserva d'acqua locale a causa dell'ingente utilizzo che ne fa la Coca-Cola Company hanno inoltre messo in pericolo intere comunità del Paese asiatico, poiché gli stabilimenti della Coca-Cola di Kerala sono stati indicati come responsabili della drastica diminuzione quantitativa e qualitativa dell'acqua disponibile, con un prelievo di 1,5 milioni di litri d'acqua al giorno. In seguito alle proteste degli abitanti dei villaggi per un'improvvisa scarsità quantitativa e qualitativa dell'acqua (numerose analisi ne evidenziarono l'inquinamento e la non potabilità), nel 2003 la High Court di Kerala stabilì che la Coca-Cola venisse assimilata, dal punto di vista del limite prelievo idrico, a una proprietà terriera di 34 acri (140000 m²), e che pertanto il suo consumo d'acqua non dovesse superare il limite previsto per tale fascia. La Coca-Cola si appellò rimettendo in discussione la decisione".
Fonte: Wikipedia

Una bella azienda, non c'è che dire. E poi leggiamo ancora:

Usa, l’infelicità è donna.
La statistica che annuncia che le donne americane sono più infelici degli uomini è comunque interessante. Anche perché negli Stati Uniti la felicità è un diritto sancito dalla Carta costituzione, e un diritto che non sia quantificabile che diritto è? Secondo uno studio pubblicato negli Usa, quindi, «le donne vedono sempre più nero mentre gli uomini sono sempre più felici». Il rilevamento della General Society Survey, un’organizzazione che ha seguito l’umore degli americani dagli anni Settanta, ha chiesto ogni anno dal 1972 a 1.500 americani di entrambi i sessi e di ogni livello di istruzione e condizione sociale di misurare la loro felicità su una scala di uno a tre. Se fosse possibile una spiegazione non scientifica a tali dati si potrebbe ipotizzare: a) che le donne sono dotate di una maggiore autocoscienza e quindi percepiscono in modo più chiaro la realtà che le circonda; b) che sfortunatamente per loro devono basare una buona percentuale della loro felicità sugli uomini; c) che, forse, come scriveva Rostand, “non esiste felicità intelligente”.
Fonte: http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/blog/2009/09/28/AMMP6wxC-usa_infelicita_donna.shtml

Aggiungerei d) Che le donne americane bevono meno Coca Cola degli uomini americani
:)

Ossia sono più “libere”, meno “ottuse”, e dunque più capaci di “vedere” la vera dimensione di questa realtà che, fa “acqua da tutte le parti”. Colui che riesce a discernere come può essere felice di assistere ad uno spettacolo globale simile? Come! A questo punto è necessario lo sviluppo parallelo di una consapevolezza spirituale per dare altra consistenza alla propria visione. Aggiungere cioè la percezione dei sensi più alti di appartenenza alla famiglia animica, il senso del perché, del come, del quando, etc. Il superare le consolidate “Colonne d’Ercole” che fermano alle domande canoniche e ritenute senza risposta: Chi siamo, da dove veniamo, cosa ci facciamo qua, viviamo moriamo e poi?
Domande che l’uomo si è sempre posto, trovando le risposte e poi dimenticandole “grazie” all’opera dell’Antisistema e dunque delle proprie paure. La felicità che reca con sé la Coca Cola è effimera; il fatto che gli uomini siano più felici delle donne cela la pesante verità che il “potere” è nelle mani maschili e, dunque, completamente decentrato. Il mondo intero è maschile. La donna ha un ruolo secondario nei gangli funzionali dell’organizzazione ed amministrazione del pianeta, essendo stata fatta sprofondare nei secoli passati da un potere oscurante in lenta e costante propagazione. Un potere che ha cavalcato il globo utilizzando soprattutto il genere maschile, molto più propenso alle trappole dell’ego.

Quando Shakespeare scrisse “Fragilità : il tuo nome è donna”, sono certo, che aveva “bevuto” un modello archetipico di Coca Cola :)

Chiediamoci piuttosto perché la Stevia Rebaudiana (http://www.informarmy.com/2010/02/stevia-aspartame-e-la-politica-delle.html) sia stata bandita dall’Italia, dall’Europa, dagli USA.


“La Stevia è conosciuta da molti popoli dell'area geografica Sud-Americana da diversi millenni, oltre che per il potere dolcificante delle sue foglie, anche per le proprietà medicinali, infatti è stata correntemente usata da secoli dai popoli indigeni del sud America per le sue doti curative, ed è usata ancora oggi. Viene usata come dolcificante, in quanto è molto più dolce del comune saccarosio. I principi attivi sono lo stevioside, e il rebaudioside A. I principi dolcificanti sono in tutte le parti della pianta ma sono più disponibili e concentrati nelle foglie, che quando sono seccate (disidratate), hanno un potere dolcificante (ad effetto della miscela dei due componenti dolcificanti) da 150 a 250 volte il comune zucchero. Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), ed essendo prodotti naturali sono relativamente stabili nel tempo ed alle alte temperature, per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti come l'Aspartame che subisce degradazione”.
Fonte: Wikipedia


Per concludere, direi che sino a quando le persone saranno vinte dalla propria sete di guadagno, in tutte le sue forme, ad ogni costo, le politiche dell’Antisistema avranno sempre grande persuasione. Il nuovo spot è firmato dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, viene diffuso da tutti i mass media, non viene ostacolato pubblicamente da nessuno che valga la pena di ascoltare, persuade a ricercare la felicità all’esterno di sé, coltiva e promuove lo stato attuale di indefinitezza esistenziale, etc. Mi chiedo: “Ma Giuseppe Tornatore non ha sufficienti soldi per permettersi anche di rifiutare certi contratti?”. È onorevole pensare che questo uomo non ha la consapevolezza di quello che contribuisce a sponsorizzare; come del resto la gran parte dell’umanità…

La Coca Cola, comunque, sembra proprio un'amante molto pericolosa.

Cogliamo l’opportunità di comprendere.