lunedì 4 agosto 2014

Una telecamera nella testa.


Scoperta la vera forma della Luna: somiglia a un limone più che a una sfera
Tonda in linea di massima, ma un po' schiacciata e con un bitorzolo da una parte, la forma di uno di quei limoni quasi tondi, ben diversi da una palla sferica. È la nuova forma della Luna, annunciata il 30 luglio scorso da un team di ricercatori californiani con la loro pubblicazione sulla rivista scientifica Nature, una delle più prestigiose.
Non che il nostro satellite, nottetempo, sia cambiato, è che, per quanto strano possa sembrare, la forma della Luna in dettaglio non la conoscevamo ancora a causa dei grandi crateri che la sfigurano letteralmente, e che vediamo bene anche a occhio nudo. Quarantacinque anni dopo che gli astronauti sono sbarcati sulla Luna, gli scienziati hanno finalmente scoperto la sua vera forma:
leggermente appiattita, con un rigonfiamento all'equatore e un bitorzolo su un lato…
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SPS estrae/(ri)cava informazioni frattali (Analogia Frattale e Metodo Indiretto) da ogni/qualsiasi fonte disponibile, che venga a contatto con la propria “presenza” (attrazione non casuale).
La notizia precedente è, dunque, prima ancora della propria valenza “teatrale” di intrattenimento mediatico (incantesimo), un dato di fatto relativo al gradiente d’apparenza che regola e veicola il flusso d’attenzione umana. 
L’apparenza inganna
infatti, la Luna non è tonda come la si (ri)assume quando in cielo (ri)copre la propria posizione. Non solo; la Luna viene osservata come se avesse delle “fasi”, quando invece essa è sempre presente ma sfaccettata scenograficamente dalle “abili dita artistiche” dei giochi di luce provenienti dal Sole e filtrati dalla (com)presenza della Terra.

Nonostante tutto, la Luna continua ad essere osservata come una perfetta “palla tonda” in bianco e nero.
Beh… che dire, allora, della vera forma della Terra? Se la Luna assomiglia ad un limone, la Terra (geoide) assomiglia ad un “tubero”.

L’abito non fa il monaco.

venerdì 1 agosto 2014

Provare l’esistenza del Nucleo Primo? Non ha prezzo…


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Dedicati alla speculazione sui principi primi, sull'infinito e sugli argomenti consimili, e ancora sui criteri, sulle affezioni e sullo scopo per cui riflettiamo su queste cose. Infatti, questi oggetti di studio, considerati nel loro insieme, ti permetteranno facilmente di vedere, nel loro complesso, le cause dei fenomeni particolari. Quanti, invece, non si sono appassionati a tali questioni, non potrebbero assolutamente ben considerare queste stesse, e neppure conseguire lo scopo per cui occorre considerarle.
Epicuro
Questa “oscura espressione” ha mille volti e moti di (ri)traduzione. È come un cielo che può ospitare infinite tonalità e tipologie climatiche. Una lavagna entro la quale chiunque possa scrivere, disegnare e colorare attraverso la propria arte, pensiero, immaginazione, etc.
SPS, dopo cinque anni di attività, (ri)tiene di avere messo a fuoco la “tipologia, matrice della (ri)flessione di Epicuro”.
Leggi ed analizza profondamente ciò che viene affermato. Leggi, magari, tenendo conto di “quello che è” SPS (cosa non semplice)… e (ri)troverai il "Manifesto della Centralità" che è SPS (Io e Te).
Dedicati alla speculazione sui principi primi”: il Nucleo Primo.
Sull'infinito e sugli argomenti consimili”: l’Analogia Frattale.
Le cause dei fenomeni particolari”: ciò che è immanifesto ma che “guida” (campo morfogenetico)
Lo scopo per cui riflettiamo su queste cose”: una questione di Libera e Consapevole Sovranità.
L’umano è uno schiavo e serve (in questa sua ri-formazione giornaliera ciclica/continua). 

In SPS l’etichetta a maggiore (ri)correnza e “tiratura” è, appunto, il termine… “Consapevolezza”.
Essere consapevoli di cosa si “è”, di cosa si è divenuti e di dove/come si (non)vive…
L’esistenza del Nucleo Primo è “protetta da un filtro”, che agisce (in)direttamente nella tua “testa”, nel livello inconscio del “buco nero” (altra faccia della Luna) che ti/si mantiene lontano da te. Questa strategia ha trasformato la mente umana in un monodirezionale “(ri)cevitore di input” (radio/tv):
ricevi ed esegui. Stop!

giovedì 31 luglio 2014

Il "prima" che ti sfugge.


Lei è morta, niente pensione. Ma può fare ricorso sul nostro portale…
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Macchine; organismi artificiali che non conoscono differenze sostanziali tra “azioni ed azioni” (indelicatezze), un comportamento programmato in loro. Qualcosa che le rende senza Anima? No. Piuttosto, qualcosa che le (ri)copre dell’indifferenza dei loro “ispiratori”…
Un limite tecnologico? No. Una scusa bella e buona.
È nella “logica” che difetta la macchina. È la logica che è qualcosa senz’Anima. Logica che viene infusa nel tessuto mnemonico/elaborativo dell’ibrido. 

Per l’essere umano è diverso?
 
Assolutamente, no.
Perché dovrebbe esserlo? Perché? Solo perché l’umano “ha un cuore”, pensa, “ha un Dio” (da qualche parte)? L’umano è ibrido tanto quanto la macchina che crea.
Se la macchina è senza cuore lo è anche il suo ideatore. Può un cieco costruire una macchina che “vede diversamente”? Se non hai mai visto la luce, puoi recuperarla attraverso l’apporto tecnologico? No.
Semplicemente, non ne hai idea.
Ecco la bozza sintetica che schematizza lo stato entro il quale “sei/vivi” nell’attuale realtà 3d.

Vedi quello che puoi vedere, secondo convenzioni, abitudini, teoremi, postulati, assiomi, credo, etc.

Ossia… “vedi quello che ti è permesso vedere”.

Un satellite, costruito dallo stesso tipo di “cecità”, vede quanto il cieco che l’ha costruito. Se nella mente del costruttore c’è una sorta di “macchia oscura”, la stessa “caratteristica” verrà inserita negli algoritmi di elaborazione del satellite, deviandone la possibilità di “vedere”.

Ok?

È “normale/naturale” che sia così e che ciò avvenga.