Un limite tecnologico? No. Una scusa bella e buona.
Assolutamente, no.
Perché dovrebbe esserlo? Perché? Solo perché l’umano “ha un cuore”, pensa, “ha un Dio” (da qualche parte)? L’umano è ibrido tanto quanto la macchina che crea.
Se la macchina è senza cuore lo è anche il suo ideatore. Può un cieco costruire una macchina che “vede diversamente”? Se non hai mai visto la luce, puoi recuperarla attraverso l’apporto tecnologico? No.
Semplicemente, non ne hai idea.
Vedi quello che puoi vedere, secondo convenzioni, abitudini, teoremi, postulati, assiomi, credo, etc.
Ossia… “vedi quello che ti è permesso vedere”.
Un satellite, costruito dallo stesso tipo di “cecità”, vede quanto il cieco che l’ha costruito. Se nella mente del costruttore c’è una sorta di “macchia oscura”, la stessa “caratteristica” verrà inserita negli algoritmi di elaborazione del satellite, deviandone la possibilità di “vedere”.
Ok?
È “normale/naturale” che sia così e che ciò avvenga.