“I ratti… se hanno uno scopo loro, ce lo abbiamo tutti…”.
Suicide Squad
È con questa “sensibilità” che si apre la settimana ed il Bollettino odierno; quale “scopo” ha tutto quello che accade? Soprattutto quello che “è già successo”, per la verità. Ciò che ha tracciato il solco, nel quale scorre il “tuo” destino, proprio come se fosse un fiume perfettamente controllabile attraverso il territorio.
Qualcosa che può invero anche sfuggire?
Sì; ma... se non lasci nulla al “caso”, allora il caso non esiste. Da cui puoi evincere che, di conseguenza, tutto quello che succede ha un senso, uno scopo, una direzione unica di scorrimento. Fandonie? Bè, stai sopravvivendo in un periodo storico oltremodo sostanziale e significativo, proprio per quanto concerne l’evidenza di quanto sta succedendo, alias:
pandemia, virus, vaccino = a prescindere dalla “natura”, chi sta amministrando la situazione?
Chi decide per tutti, nell’AntiSistema.
Bada bene che se non te ne accorgi nemmeno “ora”, ch’è altresì alquanto evidente, allora il de profundis è persino un pio ricordo o una dolce considerazione. Ergo:
sei già morto “dentro”, assieme a tutti i tuoi “valori”, come un antico ma mai passato di moda, “faraone”, nella sua paventata tomba piena zeppa di ricordi, averi, servitori ossei, architettura, fredda bellezza, colorata agonia, aguzza ambizione, credenza oltremodo insistente insabbiatura, etc. etc. etc.
Qualcosa di comunque depredato nonostante ogni “misura di sicurezza” o leggenda.
Lo “scopo” è sempre uno, nell’AntiSistema:
in un certo senso, definitivamente… sopravvivere.
Chiunque lo persegue: anche il potente o l’eco-dominante.