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Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso.
Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno:
“questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”.
Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?
E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita:
le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli.
Il giorno in cui sei comparso davanti al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il Signore mi disse:
“radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi per tutti i giorni della loro vita sulla terra, e le insegnino ai loro figli”…
Deuteronomio
Se (se) decodifichi “formularmente”, ti accorgerai del “disequilibrio (equilibrio di parte)” che esisteva “allora”, così come “ora”.
Qualcosa che riguarda il possesso, il controllo, la guerra, lo sterminio, la supremazia, la dominazione.
In… qualcosa che riguarda la religione, lo spirito, etc. ossia, il “profano nel sacro, che diventa a sua volta profano (profanato, invaso, conquistato, posseduto, etc.)”.
“Salvare il mondo da chi sta salvando il mondo…”.
Manhattan
Cade un tabù: la prima pubblicità di sex toys è in onda sulle reti nazionali…
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Tu non sei “così”. Ti dipingono “così” e, nel tempo, lo diventi “qua, così”…
“Chiunque arrivi prima, stabilisce le regole. È valso per tutte le civiltà, pertanto, ritengo che la domanda più grande da prendere in considerazione sia ‘chi volete che abbia il controllo dello Spazio?’…”.
Il diritto di contare
Il “controllo” è, dunque, ciò che più conta.
Ossia, qualcosa che non prende minimamente in considerazione il valore universale “giustizia (ad angolo giro)”, perché… per giungere al controllo - così come quando si è in guerra - “vale tutto”.
Nel film si parla di “per assicurare la sopravvivenza dell’umanità…”.
Questi luoghi comuni tendono a piallare anche e sopra a tutto la “tua” mente “qua, così”.
Segui il ragionamento, secondo l’atteggiamento più consono alla decodifica dell’informazione ambientale, riflessa dalla memoria frattale espansa:
la domanda più grande è…
quindi
la portata, l’estensione, la giurisdizione, l’influenza, la dominante, etc. di qualsiasi “ambito”, che ne determina anche l’efficacia su tutto ciò che è auto contenuto al suo interno (un tipo di appartenenza scambiat3 per “naturale o nativa”, poiché immanifest3 anche se sempre compresente).
Sai che “volere è potere”.
Lo sai perché te lo hanno detto. Ma (ma) tu, direttamente, hai mai messo alla prova tale “massima”?
Certo che sì. E con quali risultati?
Con l’unico risultato che, ora, sei alle prese con una realtà manifesta “qua, così”, all’interno della quale riesci ad auto manifestare la tua “volontà” solo in certi ambiti, mentre nella rimanenza degli altri la “regola” è inossidabilmente che:
“non funziona”.
Le innumerevoli vicende, in tal senso, narrate attraverso libri e/o trasposizioni filmografiche, mettono in luce ed evidenziano quelle “storie di persone che... ce l’hanno fatta”, a differenza tua, però.
Non che tu abbia fallito, ma… più semplicemente – per ora – non ce l’hai ancora fatta.
Vicende, come quella di Katherine Johnson, si sprecano e tendono all'auto svalutarti e sottovalutarti.
Certo, le puoi sempre prendere d’esempio.
Ce la fai?
Soprattutto la visione di un film, ha degli effetti portanti su di te; ad un certo punto, ti senti come il personaggio protagonista della tal vicenda e sei orgoglioso di quanto “fatto” da ess3. E ciò ti confonde.