giovedì 18 giugno 2015

Fantasia e ricircolo.


Qual è il tuo punto di vista?
Potrete ingannare tutti per un po’, potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre”.
Abraham Lincoln
Ciò che è stato pronunciato tanto e tanto tempo fa… è ancora attuale. Ossia:
Lincoln si sbagliava (anche se... "per sempre" non è... "tanto, tanto tempo fa...", anche se gli si avvicina molto nella sostanza, dal punto prospettico della singola durata della Vita media umana).
Lincoln era il Presidente degli Usa e oggi è solo un modello (Ford), per(altro) legato ad un certo tipo di passato, di limousine per americani snob.

Lincoln è stato assassinato:
venne assassinato da un sostenitore dello schiavismo poco dopo la vittoria della guerra...
Link
Io ho due grossi nemici:
l’esercito del Sud di fronte a me e le società finanziarie in retroguardia.
Dei due, quello in retroguardia è il mio peggior nemico
Prevedo l’avvicinarsi di una crisi che mi snerverà e mi farà tremare per la sicurezza della mia patria. Al termine della guerra, le grandi imprese saranno elevate al trono, ne seguirà un’era di corruzione nei posti più influenti, le forze più ricche del paese si sforzeranno di prolungare il proprio regno facendo leva sui pregiudizi della gente, finché la ricchezza sarà concentrata in poche mani e la Repubblica sarà distrutta.
In questo momento, sento ancora più ansietà di prima per la sicurezza del mio paese, nonostante mi trovi nel mezzo di una guerra...”.
Abraham Lincoln
He He... Te lo fanno anche sapere, (ri)portando le "sensazioni" di un Presidente Usa! Questa è la "cultura" (qualcosa che impari a memoria, per sostenere un esame ma, che - in realtà - incarna sempre e solo il... vuoto).
Sei alle prese con le solite “politiche”. Te ne accorgi? Oppure passi inesorabil(mente) alla marcatura altrui, mediante il “laser del complottismo”?
Lincoln si sbagliava, perché – seppure Presidente Usa – non si era accorto della (com)presenza del Dominio. E questo la dice molto lunga sulla reale “posizione”, anche, di una simile carica istituzionale.
Non c’è consapevolezza.
È tanto difficile da “tenere a mente”?
Nell’approccio a qualsiasi “cosa”, parti già menomato in partenza, se:
  • ti limiti alla componente del giudizio
  • perché, il giudizio, è sempre di p(arte)
  • e le (p)arti “qua, così” sono (pre)assegnate (d)all’origine.
Il copione (con)segue all’intenzione di (de)scrivere l’opera, la quale è – nella mente dell’impresario – già chiara, nitida e solo da (per)seguire per tacito (con)senso, visto che:
gli attori recitano, oltre che per passione, sopra a tutto per… “lavorare” (sopravvivere).
E un lavor(attore) è sempre e comunque un (di)pendente.
Nella società dell’informazione, sei (in/ri)vestito dall’informazione.
In un simile “urto”, che cosa capisci? Di cosa ti accorgi? Che cosa (ri)cordi? Quale strascico ti porti (d)ietro?
Non è, forse (He He), uno shock… quello che vivi?
Anche la “morbida” superficie d’acqua, se la impatti cadendo da grande altezza, diventa un muro di cemento e tu una macchia che si (di)scioglie, comunque, in essa.
   

mercoledì 17 giugno 2015

Il reale manifesto è (in) un’area di memoria (l’inverso della democrazia).


Una (f)orma di reale, "come una memoria che schiaccia".
C’è così tanto da “(de)scrivere”, per (com)provare 1) l’esistenza del Dominio, 2) l’esistenza della frattalità espansa, 3) l’esistenza delle “circuiterie” (la tecnologia sottostante al reale manifesto), 4) l’esistenza della “causa prima”, 5) l’esistenza dell’Oltre Orizzonte, 6) l’esistenza della tua “vera natura”, 7) l’esistenza, dunque, della “deviazione rispetto a…”, 8) etc., etc., etc. … 
Anche se basta solo la "frattalità" (un "senso" che evidentemente si è rinsecchito, in te... visto che "guardi alla gravità", senza vedere la sottostante, sostanziale, frattalità espansa).
Dunque, per evidenziare “che cosa”? He He:
quella sorta di “inganno apparente”, che gioca alla “fisica materiale della manifestazione”.
Qualcosa della quale “non puoi dubitare… perché, reale”.
Se entri nel dettaglio o a “piè pari”, diretta(mente), sulla questione… emerge all’istante che:
  • il "reale" può essere manifesto e/o potenziale.
Il "reale potenziale" è ancora nella sua sede “virtuale”, ossia, possibile se
Il "reale manifesto" è, in(vece), nella sua sede “fisica”, ossia, (ri)emersa
Quale differenza c’è – a livello sostanziale – tra il singolo tipo di reale “fisico” e le infinite gradazioni di reale “possibile, ma… virtuale”?
C’è una “scelta” alla base di questa (ri)proiezione nello scenario unico della "manifestazione per il reale".
Ma, la scelta, “qua, così” è ormai diventata “elitaria”, ossia a “collo di bottiglia”... perché (di)pende dalla “minoranza organizzata (che detiene il potere e che impedisce, di fatto, la propria perdita di potere… bloccando il potere altrui).
Da dove si compie questa “scelta”? Beh… “qua, così”… da “qua, non così” (terzo stato proprio; condizione "annacquata", ma sempre compresente all’interno del paradigma, che difende se stesso da tutto il resto).
Anche in assenza di un “qua, così”, la scelta si compie in base a criteri che tengono sempre e comunque conto della formazione di una grande concentrazione di massa, in maniera tale che la legge/strumento/memoria della frattalità espansa, possa “sentire e replicare, nello scenario neutro emerso”, l’immagine del “nucleo di potere, in proiezione sullo spazio (pre)disposto per la trasmissione della versione di/del reale inerente/(con)seguente”…
Ergo, la condizione reale/programmata/nativa… che com(porta) sempre la formazione di un reale manifesto, è quella "sensibilità delle circuiterie"... verso la necessaria formazione della grande concentrazione di massa. Ma, (ri)corda che:
la grande concentrazione di massa è, anche, la (com)presenza centrale, Sovrana, in equilibrio dal proprio terzo stato –  “lato proprio” – del singolo individuo, capace di permeare tutto attraverso se stesso, la propria unità di base, “uno/a solo/a con se stesso/a”…
    

martedì 16 giugno 2015

Che cosa è... l'investire?


Da dove giunge l'ispirazione, dalla quale si (di)p(arte) l'idea?
Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico.
Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi?
Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche.
Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo...
Morpheus
Ecco un buon “dis(corso)”. Ecco un’altra spira dell’(Anti)Sistema.
L’abitudine al "dirti, ormai, tutto… perché, così, tutto è disinnescato".
Quel sistema è nostro nemico (“nostro”? Di chi?).
Chi/cosa è… l’alternativa? Dove “è”? He He…
Se non sei tu, allora… “non esiste”. Capisci?
Se non sei uno di noi, sei uno di loro...
Morpheus

(Ap)punto! Che cosa (ri)vesti? In cosa t'investi?
È un’altra f(orma) di (di)pendenza.
Come credere… “nel Salvatore”.
Nel frat(tempo), di fatto, tu… che cosa fai?
(Pro)segui. Con(segui)… come se nulla fosse. In stand by
Sino al dimenticare, ogni volta (oblio, incanto, abitudine). Per, (al)fine, (s)cordare persino il motivo di tanta “attesa”.
Se non osservi tutto attra(verso) “lenti frattali (dal tuo terzo stato, “lato tuo”)”… allora, tutto rimane “opera della stessa mano/mente, che ti illude e (man)tiene disinnescato alla base”.
Anche l’industria "magica" del cinema, introduce in te “il senso, non com(preso), dell’attesa fine a se stessa”:
il “cambiare tutto per non cambiare niente”.
Allo stesso tempo, per frattalità espansa (nella sua versione di “memoria”)… tutto (p)rende un significato altro, che "dice tutto senza ammettere nulla"… visto che sei tu a colmare questa differenza, che av(viene) grazie al “tuo vuoto”.
Un vuoto ottenuto indiretta(mente), per progressiva opera di auto drenaggio nello stare “qua, così”.
Da te, in(fatti), si “(ri)cava tutto” (in continuazione, come dal “pozzo di san Patrizio).