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mercoledì 17 giugno 2015

Il reale manifesto è (in) un’area di memoria (l’inverso della democrazia).


Una (f)orma di reale, "come una memoria che schiaccia".
C’è così tanto da “(de)scrivere”, per (com)provare 1) l’esistenza del Dominio, 2) l’esistenza della frattalità espansa, 3) l’esistenza delle “circuiterie” (la tecnologia sottostante al reale manifesto), 4) l’esistenza della “causa prima”, 5) l’esistenza dell’Oltre Orizzonte, 6) l’esistenza della tua “vera natura”, 7) l’esistenza, dunque, della “deviazione rispetto a…”, 8) etc., etc., etc. … 
Anche se basta solo la "frattalità" (un "senso" che evidentemente si è rinsecchito, in te... visto che "guardi alla gravità", senza vedere la sottostante, sostanziale, frattalità espansa).
Dunque, per evidenziare “che cosa”? He He:
quella sorta di “inganno apparente”, che gioca alla “fisica materiale della manifestazione”.
Qualcosa della quale “non puoi dubitare… perché, reale”.
Se entri nel dettaglio o a “piè pari”, diretta(mente), sulla questione… emerge all’istante che:
  • il "reale" può essere manifesto e/o potenziale.
Il "reale potenziale" è ancora nella sua sede “virtuale”, ossia, possibile se
Il "reale manifesto" è, in(vece), nella sua sede “fisica”, ossia, (ri)emersa
Quale differenza c’è – a livello sostanziale – tra il singolo tipo di reale “fisico” e le infinite gradazioni di reale “possibile, ma… virtuale”?
C’è una “scelta” alla base di questa (ri)proiezione nello scenario unico della "manifestazione per il reale".
Ma, la scelta, “qua, così” è ormai diventata “elitaria”, ossia a “collo di bottiglia”... perché (di)pende dalla “minoranza organizzata (che detiene il potere e che impedisce, di fatto, la propria perdita di potere… bloccando il potere altrui).
Da dove si compie questa “scelta”? Beh… “qua, così”… da “qua, non così” (terzo stato proprio; condizione "annacquata", ma sempre compresente all’interno del paradigma, che difende se stesso da tutto il resto).
Anche in assenza di un “qua, così”, la scelta si compie in base a criteri che tengono sempre e comunque conto della formazione di una grande concentrazione di massa, in maniera tale che la legge/strumento/memoria della frattalità espansa, possa “sentire e replicare, nello scenario neutro emerso”, l’immagine del “nucleo di potere, in proiezione sullo spazio (pre)disposto per la trasmissione della versione di/del reale inerente/(con)seguente”…
Ergo, la condizione reale/programmata/nativa… che com(porta) sempre la formazione di un reale manifesto, è quella "sensibilità delle circuiterie"... verso la necessaria formazione della grande concentrazione di massa. Ma, (ri)corda che:
la grande concentrazione di massa è, anche, la (com)presenza centrale, Sovrana, in equilibrio dal proprio terzo stato –  “lato proprio” – del singolo individuo, capace di permeare tutto attraverso se stesso, la propria unità di base, “uno/a solo/a con se stesso/a”…