lunedì 29 dicembre 2014

La “fame e l’interesse”.



Il parroco ai fedeli durante la messa di mezzanotte:
"Babbo Natale è un ciccione ubriacone"…
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He He He… oppure Ho Ho Ho.
Nulla è per caso: che cosa significa una tale espressione?
È solo una “provocazione”? Dipende da quale prospettiva (livello) “vivi” la situazione/sensazione. Tutto (ri)entra in una organizzazione gerarchizzata, che (s)corre (ri)agganciando tutto, “più volte”, anche in maniera non locale e, ufficialmente, “non convenzionale” (qualcosa che capisci in funzione del grado di consapevolezza/conoscenza/memoria/iniziazione/esperienza che “hai/sei”).
Ogni espressione pronunciata è “vera”, nella misura in cui “vero e falso” sono intersecati alla luce della (com)presenza fra “te ed ogni spira della gerarchia” (la natura è una di queste spire/anelli/loop).
Cosa è naturale e cosa artificiale? Dipende. Da cosa?
Dal tuo livello di “presenza”.

mercoledì 24 dicembre 2014

L'altrove.




La realtà, questa versione della “realtà”, è qualcosa di travestito ad hoc per sembrare quello che non è. Perché “quello che è” lo puoi (ri)comprendere solo attraverso i riflessi, che s’emanano radioattivamente da ciò che esiste al di là del camuffamento adottato in virtù di facciata pubblica.
È attraverso la frattalità che puoi meglio (ri)osservare tutto. Attraverso ciò che va a comporre lo “spettro energetico” di qualsiasi “corpo/essere”…
Ossia, ciò che tiene conto del “detto e del non detto”, del “appare e non appare”, etc.
La dimensione del sottile, del “tra le righe”, di ciò che s’intuisce… è reale quanto ciò che appare come reale, ma in una forma filtrata dai sensi, che rispondono ad esigenze che non sono più solo le tue.
L’interesse per il reale, da parte di attori che stanno un passo (in)dietro, rispetto all’evidenza che comporta la luce del giorno (solare), ha reso molto appetibile la tua presenza; perché “tu vali”.
Per cui, il reale che conosci è diventato tale… tagliando opportunamente il Reale, che hai dimenticato non certo per motivi casuali.

martedì 23 dicembre 2014

Trovato l’inganno, fatta la legge.


Cambia l'Iva sul pellet: ora si risparmierà molto di meno.
Aumenta dal 10 al 22%...
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Ovvio: l’inflazione non ne (ri)sentirà, per cui – ad esempio - “Draghi by Bce & Istat” potranno continuare a sostenere che l’inflazione è “troppo bassa”.
Come mai proprio il pellet è (ri)entrato nell’ottica del raddoppio di tassazione, nell’ambito dell’osservazione “politica”?
Perché è diventato di “moda”, ossia… il motto “fatta la legge, trovato l’inganno” non vale solo in questo senso ma anche e soprattutto al contrario:
trovato l’inganno (l'espediente derivante dal vivere in sopravvivenza), fatta la legge”.
L’inganno, si diffonde per step; (1) è attualizzato dal singolo (su una scommessa attuata a livello imprenditoriale) (2) diventa virale “singolo per singolo” e (3) assume una valenza massiva (tendenzialmente, emerge all’attenzione dello Stato).
È possibile sostenere che, allo stesso modo, la partecipazione delle aziende (ri)calca il medesimo slancio incarnato dai “consumatori”.
Quando il fenomeno diventa troppo grande per passare inosservato, ecco che cala la “mannaia”, rendendo e parificando ogni nuovo “ambito della convenienza”, in qualcosa di analogamente (s)conveniente per il cittadino che sopravvive:
il suo “inganno” è il dotarsi di una possibilità (ri/co)creativa, inserita (pre-vista) e forgiata tra le righe della convenzione e dell’iter divenuto “protocollare” (moda, senza alternativa, controllo).
La persona diventa “ingannevole” quando è costretta.
La “legge” segue da vicino ogni tipo di “moda/tendenza”.

Ergo:
dal punto prospettico del “è nato prima l’uovo o la gallina”… la “legge” sembra arrivare sempre “dopo” anche se, in realtà, la legge pregressa impone una “pressione”, nell’ambiente e sulle persone contenute, in maniera tale che le stesse “variabili” si muovano/agitino di (con)seguenza, divenendo delle "costanti".