giovedì 18 dicembre 2014

L'accecato.


 

Quando cerchi l’alternativa a qualcosa che è “trito e (ri)trito” (abitudine, paradigma, convenzione), che fai? Dove vai? Come ti muovi? Dove guardi?

Beh, correggimi se sbaglio ma, a SPS (Me) sembra che:
  • tu non fai nulla di sostanzialmente “nuovo/diverso”
  • tu non vai da nessun’altra parte che non sia questa versione della realtà
  • tu non ti muovi concretamente in maniera "altra"
  • tu guardi sempre, sostanzialmente, nella stessa direzione.
Bah! Capire il perché non è poi tanto difficile.
È, forse, più complesso arrivare ad accorgersi della situazione complessiva e totale nella quale versi. Qualcosa di molto simile ad un grattacielo che toglie il cielo, la luce, il calore naturale, di un panorama libero di potersi manifestare
È come essere chiusi dentro ad un sacco e scambiare il buio (ri)velato (la notte), per assenza naturale e ciclica della luce solare:
non è del tutto naturale ciò che ti accade. Lo sai, vero?


Ai cavalli viene applicato il “paraocchi”:
coppia di pezzi di cuoio cuciti lateralmente alla testiera del cavallo per impedirgli la visuale ed evitare così che, disturbato, si imbizzarrisca
Link
È, dunque, per evitare un “disturbo ed un eventuale imbizzarrirsi”, che viene applicato il “correttivo alla visuale”.
Ma… quando questo “disturbo” corrisponde ad un’ingresso/aggancio di alternativa, che cosa diventa allora il “dispositivo” applicato alla tua apertura ottica?
Che cos’è, in realtà, il pericolo derivante dall’imbizzarrirsi?
E, chi/cosa corre questo “pericolo”?
Te stesso, la tua famiglia, la società, lo Stato, l’Ue, gli Usa, l’Onu?
Chi o cosa?

mercoledì 17 dicembre 2014

Il pollo che c'è in te.

All’interno di qualcosa che è tutto, perché “diventa progressivamente… tutto”:
che cosa sai?
SPS insiste particolarmente su questo “tasto”. Perché?
Perché “due e due non fa tre”. Ossia?
Perché è… logico. È logico in una maniera (il)logica, forse, per il comune pensiero, tuttavia, pur sempre di una logica trattasi. Quale?
Quella che (pre)vede che tutto sia ordinato gerarchicamente in una (con)struttura frattale:
una sorta di “nido”.
Qualcosa di simile a ciò che, ad esempio, fanno le api o i ragni o gli uccelli oppure... che abitano taluni animaletti o molto altro di simile. Sono certo che hai capito il concetto:
la tana, la base, la “casa”… della (com)presenza dominante è la “tua” realtà; tu che hai fatto “la tana, la base, la… casa” nella “tana, base, casa” altrui.
Sei, cioè, sul/nel territorio di competenza giurisdizionale (possesso) di qualcuno/qualcosa che (pre)ferisce non assumere le “cronache quotidiane della presa in esame” (interesse).
E lo sfuggevole della situazione è che, inoltre, questa (com)presenza dominante/signorile… può governare confidando nella possibilità (co)creativa, di questa dimensione, delle leggi a distanza che agiscono in maniera non locale (wireless):
  • leggi che nascono prima di questa (com)presenza
oppure
  • (com)presenza che, frattalmente, permette la nascita di queste leggi?
Il detto “ad immagine e somiglianza” esprime in sé la condizione di “replica frattale” di qualcosa che (pre)cede la “storia” (consegue-nza/nte) e, forse, che (pre)cede anche se stesso in qualità di ulteriore step della (di)scendenza.
Il frattale del “veleno”?
La possibilità di infiltrarsi/avvelenare (comandare) negli altri…

martedì 16 dicembre 2014

Divieto d'innovazione.


Articolo 1582 (del) Codice Civile:
divieto d'innovazione…
Link
Questo è il mio “diario on line”, per cui, questo è il mio pensiero:
francamente, provo ribrezzo per coloro che difendono, ad ogni costo, il proprio “business”. La cosa più “perfida” è, però, relativa al fatto che io stesso non so se, nella stessa situazione, mi comporterei diversamente.
Ergo:
ognuno ha un “prezzo”, oltre ad una “data di scadenza”, il che non rende l’individuo diverso da un prodotto esposto bellamente al supermercato.
La "linea trasversale" che unisce tutto, sottilmente, alla luce del Sole.
Sono cose già scritte in SPS. Lo so, ma… oggi, forse, qualcuno legge per la prima volta e mi va di evidenziare taluni concetti cardine.
Ma come? Non hai scritto che questo è “solo” un diario?
Certamente. Ma, un diario non è “solo” un diario. Chiedilo, ad esempio, ai fondatori di Facebook.
Come vedi, anche Io (SPS) non sono diverso da Zuckerberg.
Per cui, questa versione della realtà/Mondo, è proprio ciò che mi merito.

Mi merito, ad esempio, tutto il “letame” che viene (s)cambiato ordinariamente, ogni "santo giorno", come/con assoluta normalità o regolare pasto, con l’unica aggravante sottile di “rimanere sempre sullo stomaco”.
Una “pesantezza” equivalente al portare la "palla al piede" nel penitenziario a cielo aperto, oppure la “croce sulle spalle” o, ancora, il Mondo stesso con la forza mentale delle braccia.