giovedì 25 settembre 2014

Sopra ad un certo modo di pensare.


Che tristezza quando una “stellina Disney” si trasforma in “star”
Tutto ciò che una “(pre)visione” auto osserva, relativamente al piano di realtà 3d nel quale essa “è”, (ri)sente del proprio punto prospettico o, meglio, risente della sua “origine”, in termini di consapevolezza, conoscenza, presenza, equilibrio e sovranità. L’intelligenza è, invece, qualcosa che “ne (con)segue”, ossia… in presenza delle proprietà sopra citate è ovvio che ci sia anche intelligenza.
Il grado ispirante, tuttavia, è qualcosa che si discosta dal “complesso” appena descritto. Qualcosa che è, invece, (com)presenza.
È già successo qualcosa nel “passato” (qualsiasi cosa sia il passato).
Se, ad esempio, tu ignorassi lo scoppio della bomba nucleare ad Hiroshima… sarebbe “naturale”, allora, lo stato ambientale ad/di Hiroshima. Non avresti dubbio alcuno, perché ignoreresti ciò che è già avvenuto e che ha “ispirato” a diventare “così”, l’ambiente.
Come puoi giungere, ugualmente, a capire/conoscere la verità, relativa allo scoppio dell’ordigno bellico?

Partendo da una tua base di intenzione a conoscere meglio (approfondire) la “storia ambientale” e, conseguentemente, tutto ciò che ne deriva. Come? Beh… mediante "analisi" (avendo la sufficiente e necessaria tecnologia e sapere, anche in assenza di facoltà “superiori” proprie) degli strati del terreno o della sedimentazione di qualsiasi tipo di “testimone ambientale organico e non”, puoi giungere a capire che “in un certo tempo” è avvenuto “qualcosa”, che ha responsabilità per ciò che è accaduto "di seguito". Ok. 
Ma se “ciò che è accaduto” è, per te, (abitudine, convenzione) corrispondente al “normale/reale 3d/usuale”… che cosa puoi allora pensare di (ri)trovare?
Se per te è normale che ad Hiroshima ci siano valori di radioattività maggiori della norma, come puoi anche solo supporre una causa “esterna” (ad esempio, una bomba), responsabile per qualcosa che “non è mai accaduto, solo perché vivi ciò che è accaduto come se fosse… normale”?

mercoledì 24 settembre 2014

Dove vai?

 
Ci sono situazioni al margine che producono effetti paradossali, ad esempio se una famiglia con figli viene esclusa perché l'unico reddito supera il limite di pochi euro, ma questo avviene purtroppo ogni volta che si fissa una soglia. È un paradosso difficile da correggere. Va anche tenuto conto che la necessità di trovare soluzione a casi come questo, si scontra con l'esigenza di rendere più semplice e trasparente l'intero sistema fiscale...
Pier Carlo Padoan
Si legge "capro espiatorio" (un effetto collaterale - non paradossale - relativo al tipo di "matematica mentale" in auge, legata al paradigma attuale)...

Facciamo delle equazioni di tipo particolare, quest’oggi; partiamo dal discorso “accertato” ma non consapevolmente “accettato”, che il Mondo 3d, la realtà 3d, “attuale”… è “negativo” (qualsiasi cosa voglia dire questo termine, il senso è che in questa realtà/Mondo 3d, non ci stai bene, nel modo unico imposto di vivere l’esistenza. In teoria, questa realtà è meravigliosa ma, nella pratica, vivere “qua” è sempre più oneroso, zavorrante, pesante, consumante, disarmante, etc. Insomma: non si vive bene. E questo stato di malessere vale un po’ per tutti: poveri, “benestanti” e ricchi).
Questa negatività, da “tutti” (ri)tradotta in “normalità/realtà” (come per “prendere o lasciare”), è qualcosa come uno (s/S)tato della mente, che si (ri)traduce in un luogo fisico, di per sé “neutro” – che si presta ad un suo (ri)utilizzo, come una superficie disponibile per… qualcosa di simile ad una lavagna, entro la quale puoi scrivere quello che vuoi ma che, per qualche motivo, non lo (ri)esci più a fare, essendo costretto a seguire ordinate conformazioni di righe orizzontali e verticali, a delimitare e (re)cintare la tua “fantasia” (intento).
Come può accadere che questa massima libertà si (ri)chiuda in se stessa? Per quali motivi accade? 
Mettiamo giù una semplice, breve e frattale… equa-azione, (ri)levando che esistono istintivamente due insiemi di persone e di relativi poteri:
  • forte
  • debole.

martedì 23 settembre 2014

Quale causa più forte è il “mal comune”?


La lingua, utilizzata per “intendersi”, è una interfaccia “artificiale”; qualcosa che “si forma” riflettendo l’humus che caratterizza la base sociale.
Sembra, da questo punto prospettico, che siano le abitudini collettive a generare queste “forme d’intendimento”. Altresì, le abitudini sociali non sono propriamente libere di potersi manifestare, in quanto esiste un certo livello di controllo, a monte, capace di (pre)venire qualsiasi (s)nodo poco gradito al potere dominante (che c'è ed è indubitabile, a qualsiasi livello sociale).
E, come tutto in natura, lo fa chiaramente comprendere… anche la “natura umana” (ri)sente di qualcosa posto al suo estremo originale, agente in qualità di “filtro” o diga, chiusa regolatrice per/del flusso acqueo.
Ci si può nascondere dietro ad una "legge"? (artificialmente dedotta e convenzionalmente adottata, per motivi che esulano dalla sua portata principale per la quale è stata prevista e indotta, non certo dalla Massa).
Sì! E lo sanno "tutti" ma... ugualmente, le cose vanno avanti nella maniera diabolica attuale; un'attualità che viene dal passato, che c'è sempre stata/o (la storia deviata lo dimostra a pieno. Se qualcosa di "assurdo" lo inquadri relativamente al passato, non significa che lo stesso "fare" non sia presente "ora").
Ad esempio, la lingua utilizzata convenzionalmente da tutti, in un Paese, può regolare il flusso delle azioni scaturenti apparentemente dai pensieri ispirati
Il termine “infinito” (t/r)ende a mantenere gli individui “dove sono ora” (congelando la particella temporale “ora”, in un loop potenzialmente inteso come… infinito, ossia, continuo).
L’infinito introduce “paura” nel costrutto fisico governato da una mente tendente all' impaurimento”.
L’infinito, in qualità di suono veicolante un concetto cardine di “estensione spaziale senza fine”, crea nell’indotto predisposto alla paura, l’effetto contrario rispetto alla propria portata teorica/potenziale, ossia, induce la Massa – individuo per individuo – a ritirarsi in uno spazio (ri)stretto e, meglio, regolato in maniera tale da convincere che “lì” c’è tutto ciò che serve (pseudo sicurezza).
Se a livello frattale, ciò, corrisponde al vero… a livello di concretezza, relativa al livello attuale di (in)consapevolezza, ciò, corrisponde all’inserimento di una “chiusa” nella larghezza dello svolgimento fluido dell’esistenza. Qualcosa che, nella concretezza 3d, derivante per analogia, corrisponde al controllo che a monte si esegue su tutto il resto per mezzo di una diga.