Come si “forma” quello che “sai” e che, conseguentemente, “fai”?
Come si attualizza il “tuo” pensiero da cui, conseguentemente, estrai il tuo “fare”?
Qualcosa che viene costantemente “dopo”.
Il Nucleo Primo è “annidato” frattalmente nel tuo inconscio, visto che sei un “ricevitore radio”. In questa maniera il controllo ti è più vicino e diventa “portatile”.
Qualsiasi progettista (creatore) lascia sempre all’interno della propria “opera”, qualcosa che gli conferisce un certo vantaggio, in un certo senso corrispondente alla sua “firma” ed al suo tipo di essere. È una sorta di Ego che impone di personalizzare l’atto creativo, nonché quell’atto quasi ovvio che deriva dall’essere alla base di un processo in grado di (ri)fondare/(ri)creare una “situazione”.
- possibilità di tracciamento
- possibilità di controllo remoto
- possibilità di aggiornamenti.
E dato che l’umano è un essere ibrido, la parte di ingegneria in questione è basata su un concetto Temporale della stessa, ossia, si tratta di una retro ingegneria, basata sul (ri)cordo (memoria) ed esperienza del Nucleo Primo, essendo le altre due nature dell’umano, completamente sconosciute:
- frammento animico
- natura nativa Terra 3d.