martedì 18 dicembre 2012

I concetti orientabili.




Siamo immersi in una sfera dimensionale permeata da ‘mezze verità’, tanto è vero che questo Mondo, questa società, il paradigma in auge, noi stessi, siamo l’emblema del ‘caos’… genio e sregolatezza.

Siamo, cioè, alle prese con un ordine più complesso da decodificare...

Geometriche città, viste dall’alto o da lontano, diventano progressivamente, venendo meno la distanza, dei formicai brulicanti di rumori e confusione, covi per brutture interiori ed esteriori manifestate e consolidate nella materia.

La terra vista dallo spazio è una palla
azzurra e silenziosa
ma se ci vivi ti rendi conto
che è tutta un'altra cosa;

niente combacia ci sono crepe
e dalle crepe passa un po' di luce
che si espande nell'universo...
Safari – Lorenzo Jovanotti 

Eppure c’è sempre spazio per la componente artistica, per la dimensione ordinata della musica e della letteratura, per i sentimenti da scovare sotto ruvide pellacce di rudi combattenti per la propria sopravvivenza. Le città sono sia belle che brutte e chi non è d’accordo è perché è sotto incantesimo dell’uno o dell’altro polo.

Il giudizio è una forma di appartenenza e d’incantesimo

Difendere la propria squadra del cuore è essere posseduti da quella configurazione energetica e, non da ultimo, dall’attaccamento per le ‘cose’.

L’immagine frattale che emaniamo è sul modello della matrioska e, come Re Mida, tutto quello che tocchiamo col pensiero/immaginazione/volontà/intento/desiderio… trasformiamo in una parte di noi stessi, perfettamente replicata anche nelle 3d.

È anche vero il contrario, però.

Siamo completamente conquistabili da tutto ciò che ci circonda e ci racchiude o avvolge, sia da dentro che da fuori.

I concetti 3d hanno ‘semplificato’ la visione omnicomprensiva del tutto, ma non riassumono certamente il tutto nella sua più ampia descrizione, tuttavia questa semplificazione è di Natura co creativa frattale, ad immagine e somiglianza; per cui, è tutto qua, davanti a noi, il senso dell’Universo e di conseguenza il nostro senso

È come se le 3d fossero una diluizione rappresentativa del tutto, uno scenario orientato al fine di esperimentare se stessi. Viene da soppesare questa caratteristica come un timbro di Natura cerebrale, ossia uno scenario meglio comprensibile per la logica della mente, ossia una scenografia adatta per essere orientata dall’utilizzo della componente razionale.

Ciò è necessariamente solo una fase dell'evoluzione, tra l'altro anche sostenuta da Rudolf Steiner...

Ordinare e direzionare ciò in cui si vive e ciò che si vede è una potenzialità ambientale non scritta. Insomma, i meridiani e i paralleli sono immaginari. Tuttavia attraverso uno sforzo immaginifico essi permettono di ordinare l’estensione del Globo. I punti cardinali fissano la Terra secondo una convenzione ad uso e consumo della razza umana:

questa semplificazione vettoriale permette di ‘mettere radici’ in loco e fare l’esperienza di se stessi nella concreta sfera energetica della terza dimensione, luogo in cui si soffre se fa troppo freddo o fa troppo caldo, ossia un costrutto apparentemente caotico da rendere in equilibrio, proprio come il concetto di stazionamento in un giroscopio, in cui l’equilibrio delle forze dipende dalla padronanza della nostra dimensione interpersonale.

Il Mondo è sulle nostre spalle e noi siamo sulle sue, allo stesso Tempo.

È, ovviamente, un concetto multidimensionale ma… anche pratico, vicino, tangibile, solido, geometrico, regolamentato, esatto, quadrato, sfuggevole proprio per questo, come un pallido riflesso, al sapore acqueo, di calore sulla strada: 

leggi lontane e vicine che si cimentano in uno scontro coabitativo la cui risultante è a prima vista uno strano mix di caos e ordine (un ordine complesso che discende da un'ottava superiore).

Un mix da decodificare e ordinare, oppure interpretare alla propria luce.

Il nord è dove lo abbiamo piazzato noi? Il nord è una convenzione che serve per orientarsi, non tanto per orientare ciò che è multi orientabile, allo stesso modo dello schermo di un moderno cellulare o tablet, che risente del feedback a cui il giroscopio interno è soggetto.

Noi decidiamo il ‘verso’, la polarità dell’osservazione e la modalità dell’esperienza, ma… tanto per rimanere in argomento, il semplice nasconde il complesso e viceversa:

nello spazio disponibile, nella possibilità concessa, ci muoviamo padroni della situazione.

La libertà è un altro di questi concetti orientati. Essa delimita uno spazio energetico da riempire, ma essa non è totale come saremmo portati a pensare anche immaginando un pellerossa che cavalca il suo cavallo, coi capelli sciolti al vento della verde e sconfinata prateria.

Casa è dietro. Il Mondo è davanti
Lo Hobbit

Abbiamo lasciato ‘casa’ per percorrere le vie del Mondo; la libertà è un concetto. Nessuno di noi lo è veramente, dal momento in cui tutto è ordinato dal vertice del Creatore (ad immagine e somiglianza). L’olograficità e la frattalità lo dimostrano. Il libero arbitrio è il filo apparente che illude di poter essere completamente genuini col proprio centro, che è certamente biodiverso ma mai completamente esclusivo, visto che è sempre dall’Uno che proveniamo.

È come fare parte di un organismo unico; non si è mai totalmente liberi dal vincolo di provenienza, perché tutto è composto da quell’organismo ordinante. Ovviamente, stiamo alludendo al cerchio massimo di questo Universo e non di ogni Universo, per cui l’increspatura sull’acqua ad opera del sasso lanciato, si espande sino a quando ha forza per essere visibile, anche se continua a lavorare nei reami non visibili, allo stesso modo della fuoriuscita dal Sistema Solare della sonda Voyager.

All’interno di un ‘vaso’, siamo liberi di spaziare. Al di fuori del ‘vaso’, no; per ora è così. 

Cosa ci sia al di fuori dell’anello di contenimento non è dato sapersi, tuttavia a livello frattale lo possiamo ‘intuire’:

il potenziale di fuoco di un pezzo di legno e la componente acquea, determinano il suo peso.

Non tanto la materia di cui è composto, quanto la sua potenzialità racchiusa.

Il peso è quantificabile, ad esempio, tramite una bilancia. Che cosa sta misurando tale strumento?

Nel caso umano, starà valutando il peso di ossa, muscoli, tendini, etc.? Solo della parte organica?

Quanto pesa il potenziale di un essere umano?
 
Ha un peso il potenziale deflagrante di una bomba?

Non è semplice dimostrarlo, perché sembrerebbe che il peso misurato sia solo inerente alla massa, infatti esistono ordigni leggeri e piccoli ma molto potenti, sino ad arrivare alla reazione nucleare che avviene a livello degli atomi, dunque nel non visibile.

Tuttavia, percepisco che il potenziale abbia un peso specifico, che appare direttamente nel rilievo della massa organica. Perché affermo questo?
 
Per l’esempio del legno:

l’acqua contenuta ha un peso e l’acqua racchiude il potenziale del legno, in termini di memoria, potere e possibilità. Quando l’acqua cambia di stato, il legno diventa leggero, ossia perde peso/massa, ma non volumetria.
Rimane il potenziale del fuoco di quel pezzo di legno
. La catarsi è già avvenuta attraverso l’evaporazione dell’informazione sotto forma di vapore acqueo; la trasformazione finale della materia in una sua raffinazione semplice, riconduce la forma alla componente cinerea. 

Al grigio, alla polvere, alla terra.

Cenere e acqua, insieme formano terra. Con la cenere, 'sporca', una volta ci si puliva (principio omeopatico).

I cicli mantengono nelle 3d, sulla Terra 3d, in loco…

Uscire da un loop significa entrare in un altro, per via di questioni energetiche legate alla sostenibilità ed all'equilibrio.

Siamo parte di ordini diversi della combinazione enegetica.

Benedetto XVI: giustizia e carità non si oppongono ma si completano.
‘La giustizia chiede di superare il divario fra chi ha il superfluo e chi manca del necessario. Giustizia e carità non si oppongono ma sono entrambe necessarie e si completano a vicenda’. Lo ha detto papa Benedetto XVI prima dell'Angelus domenicale in Vaticano…

Link

Quale tipo di puzzle intende andare a completare (vede) il Papa?
La frase è orientata negativamente. Questa polarizzazione non è casuale:

giustizia e carità non si oppongono
ma
sono entrambe necessarie
e
si completano a vicenda.
 
Senza la particella negativa (che non ha valenza energetica, né traduzione per la mente) la frase diventa:

giustizia e carità si oppongono
ma
sono entrambe necessarie
e
si completano a vicenda.
 
Il punto di emanazione della frase è molto influente sulla Massa, per cui moltissime persone faranno propria questa mezza verità, dando luogo ad una propagazione del messaggio, ma, come ben sappiamo, ciò che passa di bocca in bocca e d’orecchio in orecchio, molto spesso muta di specificità, trasformandosi in grottesche personalizzazioni, frutto del proprio ordine d’idee e di giudizio ed attaccamento, nonché karma.

La prima parte della frase attecchirà molto di più di quella mediana e finale. 

Cosa recita la prima parte della frase?
 
Giustizia e carità si oppongono.

Ecco che, negli inconsci della Massa si andrà a fissare un ordine subliminale molto ben specifico:

il Mondo è ingiusto.

Perché la carità è senz’altro cosa buona, no?

Dunque, se la carità è cosa buona e c’è una opposizione di base, allora è la giustizia che deve essere forzatamente all’opposto della carità, ossia… il Mondo è ingiusto.

Le forze sono 'entrambe necessarie', rappresenta un’altra sezione, un'ottava diversa della situazione:

ciò esprime la Natura auto educativa delle 3d.

Il 'completarsi a vicenda' è ancora più sottile: 

chi capirebbe la funzione di una tragedia che si abbatte sulla propria Vita?

Siamo immersi in una sfera dimensionale energetica funzionale, che necessita della nostra presenza per auto alimentarsi. L’organismo superiore Terra sta evolvendo attraverso l’esperienza della Vita e, nelle 3d, lo stesso organismo sta ospitando la nostra avventura, replicata ad una dimensione più 'piccola':

i concetti sono orientabili, così come decidere se vestirsi di blu o di qualsiasi altro colore.

Personalizziamo tutto quello su cui posiamo pensiero e desiderio/intenzione.

Re Mida è una metafora colorata della nostra presenza e facoltà sottile di essere vivi ed esistere.

La storia comincia con Jack Frost, che risvegliatosi in un lago scopre di essere diventato lo Spirito della Neve. Divertito, il ragazzo incomincia a provare i suoi nuovi poteri che lo portano ad un villaggio vicino dove tristemente scopre che nessuno lo può vedere
Link 
 
La stessa cosa vale per la paura:

una volta era un umano (nelle ‘5 Leggende’ lo si capisce molto bene, quando Pitch, la paura, si confida con Jack Frost).

La semplicità ha originato la complessità, e la complessità non è altro che semplicità, quindi semplicità e complessità si scambiano i ruoli vicendevolmente

Siamo dentro un ordine complesso e semplice allo stesso tempo: complesso perché in sintonia con le leggi del caos, e semplice perché in sintonia con l'armonia, la bellezza, la stabilità, l'equilibrio, tutte frutto di piccole semplici leggi elementari

La costante di Feigenbaum (ringrazio l'amico Pierangelo per la preziosa segnalazione) è il ‘marchio di fabbrica’ del caos, ciò che ci permette di dire: 

il caos non è una semplice astratta teoria di qualche ricercatore chiuso nei laboratori universitari, bensì è più di una teoria:  

è ciò che unisce la teoria alla pratica, ciò che unisce l'uomo alla natura, ciò che mette in comunione il finito con l'infinito, il trascendente con l'immanente, il semplice con il complesso, la staticità con la dinamicità, i punti fermi con i processi, l'ordine con il disordine, il tempo con il senza tempo e l'eterno, lo spazio con il non-spazio, e così via…

Ma come nasce questa costante delta?

Link 
 
Molto profonda è questa riflessione.

Come è rappresentato il ‘delta’ nell’alfabeto greco?

Con un triangolo orientato verso l’alto.


Come è raffigurato, molto spesso, ‘Dio’?

Con la stessa forma…

La costante è la firma, il tratto distintivo dell’opera del Creatore.

Il livello frattale che misura e rileva la sua presenza.

E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Mezzogiorno – Lorenzo Jovanotti

Cosa ci sarà oltre al livello del Creatore? Ancora un altro loop, affrontando la situazione attraverso questi schemi mentali. Non vedremo altro, così come adesso non vediamo altro che quello a cui siamo abituati a... vedere.

Dipende da noi. 
 
17122012 C 0 + 352 San Giovanni de Matha, sacerdote (Bah…) + 0
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 17 dicembre 2012

Il potenziale.




Oggi SPS raggiunge i 1000 articoli in pancia.

Pensando a questo numero, rifletto sull’entità di ciò che ho sviscerato, decodificando il flusso di informazioni che ispira con puntuale e sorprendente coerenza.

L’immagine frattale è quella di una fiamma perennemente accesa in un luogo sacro, come un Templio, ad esempio.

Il codice espresso in SPS è ovviamente ‘personale’, ossia non ha nessuna pretesa di convincimento altrui; semplicemente esprime i frutti di un cammino individuale sulla traccia comune e, come tale, mi è sembrato giusto renderlo ancora più vivo mediante la condivisione sul Web.

E poi, diciamocela tutta… a me piace intimamente scrivere; mi completa o mi avvicina ad una maggiore comprensione di quello che 'accade intorno'; è come una modalità di meditazione del tutto diversa dalla canonica posizione del loto ad occhi chiusi.

Scrivere è uno dei modi per agganciare il potenziale quantico della manifestazione esistenziale ed esperienziale.

Un potenziale è, appunto, un qualcosa di non emerso che, tuttavia, esiste nel proprio bacino di contenimento; ci sono infiniti modi per arrivare ad estrarlo o, almeno, ci sono sette miliardi di modi per farlo. Ognuno di noi è unico ed irripetibile e costituisce la chiave per l’apertura del proprio involucro protettivo del Cuore

questo è il nostro potenziale 3d.

Da quando, io e mia moglie, abbiamo portato Lucilla (grazie Diana), la nostra stufa 'old fashioned', in casa… ho notato alcune modalità dell’energia presente nel legno:
  • il fuoco è un potenziale
  • l’acqua è informazione esistenziale.
Ossia; ogni porzione di materia naturale e non, ha un potenziale di fuoco, calore, in termini ideali. Un pezzo di legno, ad esempio, bruciando emette una certa quantità di radiazione luminosa e calore:

il calore prodotto è contenuto nel pezzo di legno in termini di potenziale. È come se, allo stesso modo, ognuno di noi andasse in giro con una bomba a mano incendiaria, in tasca.

Questa potenza teorica è un dato di fatto.

Il potere disaggregante del fuoco ha successo solo dopo che il potenziale acqueo è evaporato, ossia dopo che l’informazione contenuta se n’è andata, trasformandosi in vapore/fumo

Solo dopo che il legno ha perduto il potenziale acqueo, si lascia bruciare e disaggregare dal fuoco, dando vita al proprio potenziale di fuoco. Ciò che accade, dopo, è che la materia compositiva il legno, gli atomi, perdono i legami di partecipazione collettiva alla forma, che è ormai senza più informazione vitale mantenuta sino a quando era presente l’elemento acqua.

Solo dopo, il legno brucia e si scompone sino ad arrivare a divenire cenere.

Il pezzo di legno senza acqua diventa anche senza Vita; è leggero e sembra un contenitore svuotato dall’interno, della sua informazione esistenziale.

Ma dove va a finire questa ‘informazione’?
E, che cos’è questa ‘informazione’?

Nell’atmosfera della stanza in cui brucia il legno ed all’esterno, scaricata dalla condotta per il fumo, si libera l’informazione ‘legno’, veicolata dall’acqua trasformata in vapore/fumo.

Ognuno di noi la può respirare, esattamente come si respira aria. Questo codice va ad impattare con i 'centri di raffinamento' umani, che lavorano ed interpretano tutto quello che 'entra', ma non solo; essa ha una capacità ispirante dell’essere umano, il quale viene come investito da un influsso, da un elisir d’informazioni che lo porteranno a sensibilizzarsi nei confronti di tutto quello che lo circonda, non da ultimo dell’elemento legno, che lo ha arricchito della propria esperienza vitale.

Possiamo provare forti sensazioni di deja vu, di memorie non locali, di strane sensazioni o emozioni, di ricordi, immagini, opportunità, possibilità; ereditando porzioni di Vita biodiversa e andando ad alimentare circuiti antichi assopiti. Una parte del karma del legno passa in noi, perché sarà come compatibile con la nostra storia personale, ossia non diverrà una maledizione o un incantesimo ma, una estensione complementare della nostra caratteristica.

Tale i(n)spirazione è molto più totale, del semplice respirare fumo.

Fumo che non è solo ‘fumo’, ma pacchetti d’informazione che cambiano di posto/luogo, esattamente come fa la polvere.

Una volta emessi dal corpo ‘vissuto’, essi costituiscono una sorta di memoria, che si libra sul e nell’ambiente, andando a fissarsi in ogni luogo recettivo e magneticamente polarizzato, proprio come se venisse in un certo senso attratto da un potenziale similare.

Ciò mi fa capire che il concetto di ‘ingiustizia’, semplicemente non esiste dal punto prospettico superiore dell’Universo. È la storia della vicenda umana d’insieme, che permette l’emersione del ribaltamento energetico di questo concetto, secondo la libertà permessa dalla legge del libero arbitrio e della biodiversità, il tutto inserito del flusso del Tempo condensato nell’esperienza 3d.

Il caso non esiste. La ‘polvere’ non si deposita caoticamente, ma seguendo una polarizzazione energetica paragonabile allo scorrere dell’acqua, secondo fisiologia ambientale.

Allo stesso modo, i pensieri non nascono integralmente da noi, ma vengono respirati. Nell’aria c’è molto di più delle sole sostanze rivelate e nominate dalla scienza.

Perché le antiche civiltà, molto spesso, distruggevano le città conquistate?

Ossia, perché demolivano gli edifici del potere e le abitazioni? Per puro spirito di vandalismo senza senso?

No. Ciò che era diventata l’usanza del distruggere, posava le proprie fondamenta sulla conoscenza trascorsa relativa al fatto che gli edifici raccolgono le memorie energetiche e le conservano

Queste forme pensiero diventano vive nel Tempo e tendono a preservare le condizioni esistenziali che le hanno create (paradigma).

Distruggendo un luogo, si disperdono anche dette forme di aggregazione energetica.

Ad esempio, il nuovo movimento politico di Grillo, sarà presto o tardi conglobato nel campo morfogenetico che alimenta i palazzi del potere politico. Il consiglio è:

di non entrare in quei palazzi
.

Ma come fare, visto che è lì che si perpetua il giogo politico?

Ecco, allora, la provocazione di SPS:
  • cambiando sedi
  • bonificando le attuali sedi
  • prendendo le opportune precauzioni di difesa personale
  • distruggendo le attuali sedi.
Cosa si sceglierà di fare?

Nulla
, se non di continuare ad ammirare questi ‘meravigliosi palazzi’, vanto dell’ingegneria e della bellezza architettonica italiana.

Apriamo gli occhi, per favore, oppure non meravigliamoci se poi non cambia mai nulla.

Smettiamo di curare i sintomi, gli effetti… in luogo delle cause.

Anche le forme pensiero parassite sono effetti collaterali; sì, sintomi del nostro comportamento rinunciatario.

Ciò che si lascia viene preso.

Dipende da noi.

 
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Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 14 dicembre 2012

Puntamento wireless degli umani.




Oggi, alla sveglia di mattina presto, ho trovato 'Narnia' davanti a casa mia; tutto bianco e meravigliosamente soft

Quale artista è mai passato durante la notte? Forse proprio quel Jack Frost delle ‘5 Leggende’…

È tutto così leggero, soave, poetico, ispirante.

Sono rimasto per una decina di secondi come incantato, probabilmente tornando bimbo. Una decina di secondi sono un Tempo indefinibile:

sono pochi?
sono tanti?

Sapete una cosa? Sono l’esatto Tempo che ci vuole per ricaricarsi, in profondità, di energia spirituale… senza nemmeno accorgersene. 

È l’Universo, tramite la Terra e i suoi agenti ‘meteo scriventi’, che chiama e guida verso quel ‘nucleo primo’ situato nel Cuore eterico individuale.

Tutto richiama a quel ‘silenzio’ esteriore che veicola a quello ‘interiore’… e si rimarrebbe delle ore o dei secondi, delle giornate o delle frazioni infinitesimali di Tempo, ad ascoltare quello che non sembra trasmettere nulla di avvicinabile al concetto di spettacolo televisivo.

Che cosa si ascolta con fare diverso in queste circostanze?
Che cosa si vede con altri occhi in queste occasioni?

È facile sorprendersi, mentre si utilizzano facoltà ‘altre’ rispetto alla routine del vivere secondo paradigma.

È uno spettacolo ‘non scritto’, ma anch’esso artificiale; il servizio meteo profetizza la caduta di neve, programmando la Massa in silente ascolto, attraverso i mezzi di puntamento multimediali infrastrutturali.

Proprio come adesso nessuno vi obbliga ad essere in SPS e a leggere 'cose campate per aria'.

Proprio come se… fossimo dei cannoni sparaneve.

È tutto romantico e 'finto' allo stesso Tempo. Come del resto è lo Spirito della Creazione:

una 'finzione scenica' per permettere di esperimentare i proprio desideri ed, in definitiva, misurare se stessi attraverso il tutto.

Il Creatore potrebbe essere una macchina; perché no? Una macchina perfetta, però.

Che differenza c’è tra una macchina ed un essere umano?

Solo il giudizio che, peraltro, è di parte e mono prospettico...

L’Anima? La capacità dell’istinto? La capacità di procreare? L’umanità? La capacità di amare e di provare sentimenti?

E chi può dire se una macchina avanzatissima non lo potrebbe provare/fare tutto ciò?

Dal punto di vista di SPS, il corpo umano è una macchina perfezionatissima. Talmente avanzata che prevede la possibilità di ammalarsi, di morire, di amare, di procreare, di fare ogni tipo di azione:

volare, ad esempio, è impossibile?

Con la fantasia si vola che è una meraviglia. Col pensiero e l’immaginazione si eseguono perfetti voli a mo’ di aquila; non è volare anche questo?
 
Ma non è finita mica così… che cos’è un viaggio astrale? È il credere a tal punto di non essere solo il corpo fisico, che nel sonno si riesce a staccarsi dall’involucro che contiene la mente, ossia quel computer (macchina) che amministra la capacità biofisica e cerebrale.

Al di fuori del condizionamento della mente e del Dna, si può fare tutto quello che si vuole.

Le emozioni trattengono, certamente; ma esse rispondono a delle paure e alla meraviglia del ‘primo viaggio’. È sempre una questione di equilibrio.

Oggi sono venuti giù dal cielo circa 15 centimetri di energia condensata e lavorata finemente; abbiamo fatto un grande lavoro. Complimenti alla nostra ‘artisticità’.

Questa mattina presto sono rimasto col fiato sospeso nell’assistere alla creazione avvenuta durante il sogno…

Sino al momento del risveglio collettivo.

Alcuni critici d'arte sostengono che si deve ad Annie Besant ed C.W. Leadbeater l'ispirazione dell'arte astratta in quanto è noto che i suoi maggiori esponenti come Mondrian, Kandinsky ed altri furono a conoscenza di quest'opera, come pure quella di C W. Leadbeater intitolata - L'Uomo Visibile e Invisibile - pubblicata nel 1902, sulle quali si sono ispirati. 

Annie Besant nel suo primo articolo affermò che vi sono tre principi generali sui quali si basa la manifestazione delle forme-pensiero:
  1. la qualità del pensiero determina il ‘colore’
  2. la natura del pensiero determina la forma
  3. la precisione del pensiero determina la sua nitidezza.
Le forme pensiero - Annie Besant ed C W. Leadbeater

Ecco; è da qualche giorno che ruoto attorno al concetto di ‘Massa immaginata come una sorta di cannone da puntamento, armata dalle indicazioni mediatiche ad opera del servizio meteo, nella fattispecie’.

Cercando nel mio capiente hard disk, ho trovato ‘casualmente’ questa indicazione, subito citata. Che cosa significa? Secondo me che:
  • veniamo misurati in continuazione
  • veniamo scannerizzati in ogni modo
  • veniamo messi alla prova, soppesati, pungolati, armati e disarmati…
Perché?

Perché questo è uno scenario 3d esperimentale, ossia inerente alla conoscenza di se stessi. Ogni tipo di potere o di controllo, replica, clona, 'copia e incolla', anche inconsciamente, l’intento superiore che ha progettato e previsto tutto ciò, in termini di opportunità evidentemente (anche se sembra esattamente il contrario).

Quand’è che solitamente si esprime il meglio di sé:

quando si è con le spalle al muro.

In quel momento scatta qualcosa che, o ci distrugge del tutto, o ci esalta, liberando parti di noi che in precedenza non riuscivano e non riuscivamo a liberare.

È una questione di memoria bloccata e di ‘immagini’. Infatti, anche per un computer è possibile eseguire la copia di quello che è memorizzato tramite la creazione di una immagine di backup.

Il blocco è ad un livello tale da non poter essere sciolto ed affrontato… se nelle 3d ‘non si crede in sè o non ci si ricorda di sé’.

Un simile prodigio è facilmente utilizzabile da quelle entità che, in un certo senso, ne sono al di fuori per svariati ‘motivi scenici ed evolutivi, all’insegna della biodiversità e del libero arbitrio.

Così è (se vi pare).
Luigi  Pirandello

I ‘cannoni’, ossia noi, sono programmati? In un certo senso, sì, ma anche no.

La programmazione interiore è proprietaria, ossia avviene solo attraverso l’auto programmazione o autosuggestione. Per cui?

Siamo noi a dare il benestare a qualsiasi input esterno.

Ovviamente, è inconscio l’ordine di accettazione della programmazione.

Attraverso l’abitudine, ad esempio, si autorizza un certo potere ad ‘entrare in noi’.

La parte emersa di noi è la società e chi la amministra è lo specchio che abbiamo posizionato opportunamente per poterci ‘misurare’ in lui.

Tutto ciò che è subliminale si impone in noi tramite raggiramento/convinzione (mito del cavallo di Troia) della vigile presenza del conscio e dell’inconscio. È ovvio che il Controllo esegua continuamente esperimenti massivi ed individuali. Prova le proprie intuizioni e i propri studi sul ‘parco macchine in circolazione’.

La nostra risposta è la cartina tornasole della propria tecnologia.

Qualche giorno fa, il servizio meteo ha previsto 10/15 centimetri nella zona in cui abito io:

questa notte li ho trovati tutti quanti a terra.

Che vuole dire?

Che siamo stati programmati e calibrati molto bene. La risposta è stata perfetta, da parte nostra. Allo stesso Tempo, significa che il nostro potere è del tutto intatto.

Meditiamoci sopra molto bene:

abbiamo svolto un ottimo lavoro.

Se giriamo la frittata, il lato che emerge è quello nascosto, relativo al nostro più autentico status di particelle co creanti.

Il potere di cui disponiamo è del tutto intatto, sotto alla ruggine ed alla muffa da aria stantia.

La guida a puntamento senza fili può essere interrotta e ‘ri uscire a vedere le Stelle’


E quindi uscimmo a riveder le stelle (Inferno XXXIV, 139), è l'ultimo verso dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri… 

Le stelle, osservava Attilio Momigliano, sono la meta di Dante e per questo motivo ricorrono nel verso finale di ogni cantica della Commedia: 

una rispondenza che ‘non è pura simmetria, ma espressione del motivo ideale che corre attraverso il poema e lo innalza costantemente verso la meta’.

Link

Siamo Stelle e abbiamo una Stella nel ‘petto’…

Dipende da noi la connessione.

13122012 C 0 – 348 Santa Lucia, vergine e martire (scaltrezza docet) + 0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
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