Nei fogli elettronici installati nei nostri computer, è possibile utilizzare funzioni complesse relative a ‘scenari’ od ‘obiettivi’, ma anche semplicemente legare ‘n’ celle tra loro attraverso le formule.
Se all’origine della struttura logica, che abbiamo costruito, mettiamo una cella contenente un 'valore di innesco', quel valore e quella cella avranno un ruolo guida nel caratterizzare il risultato finale dell’intera struttura di calcolo elettronica.
Andiamo oltre e cerchiamo di comprendere che il 'software' può anche avere più ‘fogli’.
Questi ‘fogli’ corrispondono a gradazioni dell’energia, ossia a dimensioni diverse.
Se nella dimensione ‘Livello 3D’ è il Nucleo Primo a determinare la caratteristica esperienziale umana, nei livelli superiori la ‘cella origine’ è certamente un’altra.
Attenzione: il 'mattone base', che regola la fruizione di valore aggiunto prodotta da un simile scenario, è l’individuo, in ogni caso. Evolvendo l’individuo, evolve l’intera situazione.
Gli Human Bit, ognuno di noi, hanno il compito specifico di raggiungere un livello particolare dell’energia ideale esprimibile attraverso il proprio campo morfogenetico, che può tranquillamente essere il veicolo Animico.
La 'dotazione di serie' (corr)isponde alla consapevolezza di essere una Ferrari, piuttosto che un vecchio macinino.
Ieri ho ricevuto via e-mail un prezioso contributo dell’amico Filippo. Spero di fargli cosa gradita, pubblicando il suo profondo ed illuminato pensiero, che sento molto armonico ed affine; leggiamo cosa scrive:
Ciao Davide,
ti scrivo per fare alcune considerazioni, principalmente a me stesso, e mi scuso perché sei capitato come interlocutore. Come forse hai visto, ultimamente sono stato preso dalla ‘forma canzone’, un forma di componimento poetico che ho riscoperto studiando metrica da qualche parte in internet.
In particolare la ‘canzone evoluta’, prende in considerazione cosa voglia dire evolvere.
Evolvere è un sottoprodotto del divenire, però non è un fine o uno scopo, questo rimane amare o vivere, non evolvere.
Quindi dobbiamo amare sia i nostri pregi che i nostri difetti, perché sono entrambi opportuni, invece il ‘mondo’ ci ha trasmesso questa fede nell’evoluzione, che è diventata il nostro creatore, il caso creatore, che dobbiamo venerare.
Significa quindi che, secondo il ‘mondo’ il nostro scopo è evolvere, migliorare, e amare diventa un sottoprodotto.
Mentre invece lo scopo è conoscerci per amarci/amare, non è migliorare.
Migliorare è un’ovvia conseguenza del conoscerci e del ‘campo morfogenetico’ del Piano Divino; non può essere il nostro scopo:
migliorarci/migliorare suppone un giudizio su quello che siamo (male) rispetto a quello che diventeremo (bene), rendendo il Piano Divino un conseguenza delle nostre azioni, e non una (con)causa (né attivo, né passivo, in greco c’è il medio).
Di fatto cercare di ‘migliorarci’ al massimo non serve a nulla, comunque è una ‘falsa flag’, mentre dobbiamo accettarci e lasciare che agisca in noi l’opera del Creatore.
La citazione di 2 Corinzi 5 è in questa ottica:
il mortale viene ‘ingoiato’ dalla vita, noi siamo modellati/ci modelliamo (medio in greco, verbo katergazomai – esercitarsi) qui per questo, e abbiamo in pegno lo Spirito Divino…
L’evoluzione è un concetto, un'idea, un costrutto logico, un termine, ma anche un campo guida energetico.
L’individuo è biodiverso e segue/capisce/comprende ogni ‘suono o verbo’ nella propria univoca maniera. Vivendo nel ‘Tempo di mezzo e sulla Terra di mezzo’ è gioco forza vivere ‘nel mezzo’, ossia in una sorta di limbo temporale ancora lontano dal concetto di ‘medio’ greco e di ‘virtù’.
Gurdjieff, quando esprime il concetto di onda massima, relativamente alla legge d’ottava, ispira me a capire che l’onda massima sia quella del Creatore. Lo scenario è dunque una funzione del Creatore, il quale ha la caratteristica di onda massima che non può ‘fallire’. Dunque, come scrive Filippo, ‘il Piano Divino non è una conseguenza delle nostre azioni, ma una (con)causa (né attivo, né passivo).
Però noi abbiamo la capacità di personalizzare il Piano Divino, potendoci muovere al suo interno in maniere biodiverse e secondo libero arbitrio. Il valore aggiunto prodotto da ogni sonda Human Bit ha un'alta capacità alchemica di modificare le concentrazioni degli ingredienti nell’equazione celeste. Come a dire che il pane cambia leggermente sapore in funzione della ‘mano’ che lo impasta e caratterizza.
Questa azione è il ‘100 che è sempre 100, ma con un qualcosa di diverso’.
Come se il suo sapore, aroma, profumo, etc. risentisse dell’apporto che ognuno di noi realizza mentre è impegnato a vivere nelle 3d.
Il formulario nel foglio elettronico del tutto, ci lega inequivocabilmente gli uni agli altri e alla Natura intera. L’Analogia Frattale è un seconda vista capace di attraversare anche i ‘muri più solidi’.
Quando facciamo una esperienza, cambiamo facendo perno su quello che si è vissuto. Se l’esperienza è passata da un trauma, come cambieremo di conseguenza? Se il Nucleo Primo determina traumi a catena, come ci modelleremo di conseguenza?
In SPS siamo passati dall’accorgerci che esiste l’Antisistema, le entità parassite e ora il Nucleo Primo. Tutto ciò concorre a far comprendere che esiste perlomeno una categoria di attori silenti caratterizzati da una grande capacità di determinare gli eventi planetari sulla Terra 3d.
Di tutto quello che è emerso dal filone del cosiddetto 'cospirazionismo', secondo me, nulla è arrivato vicino allo svelare la presenza del Nucleo Primo. Stiamo scrivendo di un’organizzazione totale, caratterizzata da principi di 'sicurezza e professionalità' estreme. Probabilmente divisa al suo interno, ma rispettosa delle regole decise dalla maggioranza. Perché posso esprimermi in un simile modo tanto deciso?
Per Analogia Frattale. Osservando la società umana è possibile svelare il contraltare che la sottintende.
Il Nucleo Primo è il corpo docente o il custode di questa dimensione.
Anche indirettamente, ossia esso esprime un riflesso di una legge o di un intento superiore, anzi… mette in luce la presenza di un osservatore massimo che ha intessuto regole con obiettivi.
Quando si parla dell’Inferno, non si narra della popolazione dei Demoni come di coloro che lo amministrano? Con compiti del tutto simili a quelli che un umano ha nella società del lavoro? E un’ape o una formica cosa fanno? Si potrebbe affermare che l’intero costrutto energetico sia emerso per mettere alla prova un principio divino troppo lontano da sé. Quando si parla del Paradiso, non si narra della popolazione degli Angeli, come di coloro che lo amministrano?
Scrivendo con il sottofondo ispirante di colonne sonore di film, è come espandersi fuori e dentro allo stesso istante. Ciò che sento di scrivere passa anche attraverso la musica, le note miscelate ed intessute dalla ‘mano’ di un artista. Non per questo ne sono succube. Tutto passa; anche l’ispirazione derivante da una certa composizione, come se avessimo estratto tutto quello che potevamo prendere nello stato attuale della senzienza.
Ciò corrisponde a quello che l’individuo può 'produrre' mentre vive nelle sue diverse fasi Temporali.
La presenza occulta del Nucleo Primo la troviamo anche, ad esempio, nel mito della Terra Cava:
una Terra interna e una Terra esterna.
L’ago della bilancia determina la direzione seconda la convenzione. E la direzione non convenzionale cosa esprime?
Se nello scenario in Excel, ad esempio, mutiamo la destinazione d’uso della cella di riferimento, cosa accade? Che quella cella dipenderà da altri fattori. Se in questa cella, in luogo di un ‘numero’ inseriamo una formula, che dipende dal valore presente in ogni cella umana, cosa succederà?
Nel mio romanzo spirituale ‘Prospettiva Vita’ ho narrato della ‘Stanza dei Fili e dell’Anello di contenimento’. Che cosa sono? Strutture atte a trattenere le individualità al fine di alimentare qualcosa. Allo stesso Tempo, questi incantesimi servono indirettamente a permettere l’esperienza umana nelle 3d.
Non c’è dannazione. C’è il nostro punto prospettico e l’opera di convincimento sottile di ogni attore su di noi e di noi su ogni attore. Non c’è guerra. C’è un interlacciamento energetico naturale…
Perché gli enti inutili restano sempre in vita?
Ci provano da oltre mezzo secolo, ma con modesti risultati. A dire il vero qualche passo in avanti è stato compiuto negli ultimissimi anni sulla spinta della crisi, che impone di alleggerire la spesa pubblica, anche se a conti fatti i risultati fin qui conseguiti restano molto lontani dalle previsioni.
Stiamo parlando degli enti inutili, realtà pubblica che - a dispetto di un appellativo inequivocabile - non ne vogliono proprio sapere di lasciare la scena.
Una lunga battaglia.
La prima classificazione degli enti inutili destinati alla soppressione risale alla legge 4 dicembre 1956, n. 1404. Altri provvedimenti sono arrivati negli anni Ottanta e Novanta, fino alle misure degli ultimi tre anni, che promettevano di sciogliere i nodi fin lì rimasti irrisolti per rimpallo delle competenze tra i diversi livelli di governo. In tutto, sono state approvate otto leggi, frutto di decine di ore di lavoro tra le analisi dei tecnici e le votazioni parlamentari, eppure molti di quegli enti sono ancora in vita, o restano congelati ma continuano a drenare soldi dalle casse pubbliche.
Cala il sipario sui Monopoli e l'Agenzia del Territorio.
A fine mese spariranno due enti noti come l'Agenzia del Territorio e i Monopoli, da accorpare rispettivamente con l'Agenzia delle Entrate e quella delle Dogane, secondo quanto stabilito dall'ultimo Taglia-Enti disposto nel 2008. Da allora solo 49 strutture sono state effettivamente chiuse e un'altra ventina accorpate, circa un quarto di quelle previste. E pensare che, secondo diverse stime, gli enti inutili sarebbero circa 34mila.
Eppure resistono.
Sul perché di questa resistenza, le giustificazioni si sprecano. Ci sono casi come quello del Banco nazionale di prova delle armi da fuoco prima soppressi, quindi ripristinati anni dopo, per ricevere infine un potenziamento degli incarichi loro affidati. E ci sono decine di strutture che formalmente hanno completato la procedura di soppressione, a eccezione del sigillo finale, eppure continuano a costare milioni di euro allo Stato tra affitti e costo del personale (di cui si ignorano compiti e responsabilità).
Alla fine la sensazione è che molti di questi carrozzoni si mantengano in piedi grazie soprattutto ai cavilli sollevati dai loro presidenti e alla ricerca di conflitti di competenza a vario livello con l'obiettivo comune di salvaguardare poltrone di nomina politica, che evidentemente non vogliono mollare i lauti emolumenti.
Link
Tutto questo discorso, bollato nei commenti in Yahoo, come ‘stupido’, ha un fondo notevole di evidenza del Nucleo Primo, delle entità parassite e delle forme pensiero/eggregore/campi d’energia.
Perché gli enti inutili restano sempre in vita?
Perchè li si combatte e, dunque, li si rafforza.
Perché un batterio o un virus è ancora attivo anche dopo millenni sotto i ghiacci o in altre condizioni limite?
Perché sopravvive? Perché è vivo…
Sembra strano a dirsi, nel senso di ovvio, eppure è semplicemente così. Un ‘ente inutile’ è una forma di Vita che intende solo e sempre sopravvivere. Una forma di Vita generata dagli umani e dunque che risente della paura umana di morire. Un ‘ente’ farà di tutto per continuare ad esistere. Cioè? Agirà sull’inconscio umano al fine di essere protetto da coloro che potrebbero anche decidere di estinguerlo.
Se non apriamo le porte della percezione almeno a questo livello, saremo sempre contenuti da quello in cui ‘una mano’ ci ha posti, per poi levarsi senza lasciare tracce sufficienti anche solo ad ipotizzarne l’esistenza.
La guerra tra poveri è quella condotta dal genere umano intero.
Tra le righe è scritto tutto.
Leggere tra le righe è, ad esempio, utilizzare l’Analogia Frattale’.
Meditiamo gente… Meditiamo.
- considero il sopravvivere una grazia di Dio. (Giulio Andreotti)
- il sopravvissuto dovrà vincere la sua vita di guerriero fino al momento della sua morte. (Metal Gear 2: Solid Snake)
- in un arco di tempo abbastanza lungo l'indice di sopravvivenza di un individuo scende a zero. (Fight Club)
- l'istinto di sopravvivenza, messo universalmente in pericolo oltre ogni dire, ci porta impercettibilmente a far fuori non come prima solo le cose brutte ma anche quelle belle, perché sono davvero troppo poche per avere qualche possibilità di restare a galla nel mare di quelle brutte da far fuori, da dimenticare, da non aver mai vissuto. (Aldo Busi)
- la sopravvivenza dipende da due fenomeni o processi contrastanti, due modi di raggiungere l'adattamento. Come Giano, l'evoluzione deve sempre guardare in due direzioni: all'interno, verso la regolarità dello sviluppo e la fisiologia delle creature viventi, e all'esterno, verso i capricci e le esigenze dell'ambiente. (Gregory Bateson)
- pensa veramente di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? (Matrix Revolutions)
Dipende da noi.
30102012 V 00 304 Beato Angelo d'Acri (Il migliore) +0
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com