martedì 21 febbraio 2012

Autodisciplina.




SPS è un osservatorio sul Mondo caratterizzato da una visione multi prospettica. Mediante analogia frattale ‘scruta’ i riflessi 3d al fine di identificare le verità superiori velate

È questa una via praticabile nel momento in cui ciò che viene appreso, consapevolmente, è riferibile in realtà solo a se stessi rispecchiati nel/dal Mondo 3d. 

Esiste solo ‘ognuno di noi’, ossia una moltitudine di ‘scintille’ co creative. E 'ognuno di noi' è 'tutto e niente': 

uno, nessuno, centomila.

In definitiva, 'ognuno di noi' è solo 'se stesso' e similarmente il proprio riflesso: 
  • frattalmente identificato dalla propria 'ombra' fisica
  • frattalmente identificato dall'impronta sociale esistente.
Dove 'iniziamo' e dove 'finiamo'? Esattamente in quel 'punto' in cui intendiamo la co creazione... dove 'siamo a loop':

'siamo' e basta.

I nostri percorsi sono come le nostre impronte digitali

unici.

Abbiamo solo la parvenza di costruire qualcosa di ‘unitario’; quello che conta non è la specie, ma la nostra identità spirituale. Confondendoci nella specie, confondiamo la nostra univocità, che emerge direttamente dal vasto spettro della biodiversità. 

Questo scenario 3d è un substrato nel quale esperimentare se stessi, mentre si è autoinstallati attraverso le singole incarnazioni. Insieme possiamo fare molto, ma in prospettiva, in valore assoluto non a questo livello tridimensionale. Questo spiega l’assenza, nel Mondo percepito, di una maggioranza stabile di persone 'illuminate' e spiega la risultante vibrazionale che caratterizza questo ‘luogo’. 

‘Qua’ siamo venuti per ‘divisione’ e abbiamo portato con noi proprio questa dominante. Il riflesso parassita di controllo, non fa altro che rimarcare questa ‘separazione’ di fondo in maniera frattale.

Queste entità non hanno colpe e noi abbiamo quello che abbiamo inteso prima di effettuare il ‘salto’ dimensionale: 

la smagnetizzazione della memoria sorgente ai fini pratici della ‘conoscenza di se stessi’.

L’effetto ‘pratico’, o il 'rischio', è quello di vivere la separazione e di cadere nell’illusione ‘concreta’ della paura e, dunque, di autolimitarsi a sopravvivere, oltre che ad attirare, per polarizzazione, quelle entità negative circostanti ed ‘affamate’ d’energia, a loro volta, autolimitate dal livello di consapevolezza e lungimiranza che le contraddistingue.

La separazione è un illusione a livello sovradimensionale, che diventa però la realtà percepita allorquando ci si limita a sopravvivere nella paura. Detto questo, SPS non intende sostenere che ognuno è sulla Terra 3d per questioni egoiche o similmente inquadrabili, bensì che ognuno di noi è parte di un più vasto complesso esistenziale in evoluzione, che sulla Terra 3d si divide per approfondire maggiormente la conoscenza di se stesso. Il ‘tutto’ che caratterizza il substrato 3d si limita a riflettere la nostra ‘presenza’, caratterizzata dal nostro ‘comportamento’ e anche quello che attiriamo in toto è sempre all’altezza della nostra ‘vibrazione’.

Il discorso relativo all’Uno è il riflesso frattale della nostra ‘risalita’ vibrazionale, che ci porterà gioco forza a ‘ritrovarci’.

Anche le 3d ne risentiranno, come in Natura spesso si osserva nelle dinamiche sociali messe in mostra dalle comunità animali più 'evolute', come api, formiche, etc. Questo comportamento naturale è allo stesso tempo il riflesso frattale della società umana attuale…

Possiamo considerare, dunque, che nella Natura v’è impressa sia la risultante umana presente/passata, sia quella futura, proprio allo stesso modo in cui si registra la simultanea presenza sulla Terra 3d, sia delle leggi Cosmiche che di quelle Planetarie, opportunamente miscelate e diluite, tuttavia sempre ben autodeterminate ed autoinstallate.

È opportuno intendere, allora, in luogo della disciplina, l’autodisciplina, ossia il non aspettarsi nulla dagli ‘altri’ o dal paradigma in auge, bensì cercare di essere i ‘promotori’ di se stessi attraverso un proprio codice di leggi interno, frutto dell’esperienza e della consapevolezza raggiunti, possibilmente secondo principi non lesivi di se stessi (dipendenze) e della ‘comunità legislativa’ (assoggettamenti). 

Facciamo sempre ben attenzione a non cadere nel ‘vuoto dimensionale’, di cui avevo già trattato in SPS, ossia al fatto di osservare verità troppo ‘alte’, che difficilmente poi si prestano ad una interpretazione 3d o pratica. Il ‘Conosci Te Stesso’ non è la causa dell’Ego, ma l’Ego è la risposta frattale 3d al ‘Conosci Te Stesso’, ossia il frutto attualizzato di un cammino molto spesso ancora troppo acerbo. 

Il non-giudizio comporta proprio l’ammettere il ‘dove si è’, senza per questo cadere nell’appesantimento energetico negativo.

Se non c’è autodisciplina è arduo sperare che una legge sociale la possa conferire al singolo individuo, poiché chi amministra il potere legislativo, data l’importanza dell’ordinamento, è certamente sotto il controllo parassitario, allo stesso modo dell’inconscio. 

Borsa: Abete, aderire a codice di autodisciplina in modo sostanziale.
‘Il grado di adesione formale delle società quotate al Codice autodisciplina, secondo i dati Assonine, è al 99%. 

È però evidente che nel nostro Paese non tutti gli esempi sono stati esemplari. Sarebbe meglio che al massimo dell'adesione formale corrispondesse il massimo dell'adozione sostanziale’. 

Questa l'opinione di Luigi Abete, presidente di Bnl e numero uno di Assonime, che si è espresso così durante il suo intervento al Palazzo della Borsa per la presentazione del nuovo Codice di autodisciplina destinato alle società quotate.
 
Secondo l'industriale romano, ‘l'obiettivo può essere ulteriormente rafforzato e applicato. Siccome è il mercato a stabilire se impresa 'A' o 'B' applica il Codice di autodisciplina, penso che vadano aumentate le informazioni al mercato’. Abete si è anche soffermato sull'importanza della cosiddetta ‘sanzione reputazionale’, una misura che ‘nel nostro Paese non va molto di moda’.
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Sarebbe meglio che al massimo dell'adesione formale corrispondesse il massimo dell'adozione sostanziale. Ecco una delle verità – cartina di tornasole – che caratterizzano la società, ossia la ‘sostanziale’ differenza che esiste tra il ‘dire e il fare’o, meglio, l’apparire e l’essere.

Un esempio valido è quella sorta di ‘sfilata di moda’ che si può osservare alla Messa, la domenica mattina. Quanta ‘verità’ caratterizza tutte quelle animazioni di routine? La verità relativa al frattale che identifica una lontananza da sé, seppure esista quell’Amor proprio che porta ad apparire. Ciò è del tutto ‘normale’ in un luogo 'scolastico' come quello della Terra 3d, in cui, se ci si è installati è perché appunto non si è ancora raggiunto un livello tale di centratura e autoconoscenza da permettere di ‘andare oltre al segnale riflesso, decodificato nella sua prima e più facile lettura:

quella del giudizio fine a se stesso.

Il Clooney privato, tra alcol, pillole e Tv sempre accesa.
La difficile vita privata di George Clooney. Con una dipendenza da antidolorifici, un passato da quasi - alcolista, e un presente solitario e insonne: 

a letto presto la sera, sempre con la televisione accesa, e notti che sembrano non finire mai.

Una lunga confessione, umana a tratti toccante, quella che Clooney ha fatto a Hollywood Reporter. Un George a cuore aperto, molto lontano dalla star impegnata e sicura di sé che siamo abituato ad ammirare sui red carpet e nelle conferenze stampa:

Non spengo la televisione, perché mi costringe a pensare. Per questo dormo sempre con la Tv accesa, che mi aiuta a intorpidirmi’. Anche con questo piccolo aiuto, George non riesce a non svegliarsi ‘anche cinque volte nella stessa notte’…

Feste, presentazioni, giornalisti, interviste. Non sembra una vita solitaria, quella di Clooney: 

‘Quelle sono invece le situazioni in cui ti senti più solo, tu sei la distrazione di tutti e non riesci mai a divertirti’… Oggi c'è l'amore con Stacy Keibler

‘Non ne voglio parlare, sono rimaste così poche cose private nella mia vita’. Però sul passato qualcosa ha detto: 

Non c'è nessun posto più brutto dove stare che una relazione che non funziona più. E a me è successo’…
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  • non spengo la televisione, perché mi costringe a pensare. 
  • per questo dormo sempre con la Tv accesa, che mi aiuta a intorpidirmi 
  • non c'è nessun posto più brutto dove stare che una relazione che non funziona più.
Queste due espressioni dipingono del colore attuale il Mondo, perlomeno quello ‘occidentale’, nel senso di paradigma imperniato sulle leggi, sul lavoro e sulle dipendenze dal denaro.

Le ‘rinunce’ che abbiamo deciso nel ‘passato’, si contano tutte nell’attuale forma d’inquadramento sociale. Per quale motivo questo Mondo ci sembra tanto paradossale? Perché:

non c'è nessun posto più brutto dove stare che una relazione che non funziona più.

Questa ‘relazione’ è relativa all’individuo; al suo smarrimento controllato tramite due vettori:
  1. Piano Divino
  2. Piano Parassita.
Che in definitiva riassumono l’unica verità autoesistente, ossia che ognuno di noi ha ‘deciso’ di essere qua secondo determinate circostanze

Le scintille umane sono dotate di capacità frattale e co creativa, cioè, ogni scintilla umana è capace di prendere decisioni ed allo stesso tempo veicolare i riflessi superiori della più grande verità autotrasportata:

il Conosci Te Stesso.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 20 febbraio 2012

Vivere nelle lancette degli orologi.




Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!
Hugo Cabret

Questa è ‘analogia frattale’. 

Nel fine settimana abbiamo assistito alla visione di questo splendido film, ed a ‘In Time’, un’interessante visione sulla dimensione del tempo, che sottintende alla Vita fisica. Le due opere hanno in comune, oltre alla sfera del tempo, anche la visione ad ‘ingranaggi’, o livelli, del percepito. Le aree che delimitano le ‘zone’, nel secondo film, sono vere e proprie dimensioni, oltre le quali si accede solo se si può cedere una parte del proprio tempo, in luogo dell’utilizzo del denaro.

‘In Time’ ha la grande forza di eliminare proprio l’interfaccia del denaro, per ripristinare la proporzionalità degli accadimenti 3d allo scorrere del tempo stesso. In quel Mondo ci si scambia il proprio tempo, si va a lavorare per ‘non morire’, ossia la paga quotidiana corrisponde mediamente ad un giorno di Vita in più, per la ‘classe operaia’.

Si lavora per avere del tempo in più per vivere. 

Si va veloci perché il tempo scarseggia e occorre fare tutto velocemente. Gli ‘abbienti’ sono coloro che hanno grandi quantità di tempo acquisite; tra di loro ci sono anche degli ‘immortali’ per via degli ‘eoni’ accumulati. Per ognuno di loro, moltissimi devono morire giovani, dopo i primi 25 anni di ‘bonus’: 

la stragrande maggioranza della gente.

In Hugo Cabret assistiamo allo scorrere del tempo, scandito dai grandi orologi della ‘Stazione Centrale’, e vissuto come assolutamente automatico, ossia ‘scandito per abitudine da meccanismi che regolano la Vita’. Non si sa più ‘chi controlla gli orologi, fa loro manutenzione, si occupa di loro’. Ci si limita a ‘osservarli e vivere secondo il loro scandire del tempo’.

I ‘Costruttori’ non ci sono, fisicamente, ma la loro intenzione è divenuta una ferrea regola per tutte le persone.

Dalla ‘ruota dell’orologio centrale della Stazione, si osserva la ‘Grande Piazza’, coi veicoli che vi girano attorno, che a loro volta assomigliano ad altri ingranaggi di un altro grande automatismo vissuto come routine…

Nel film ‘In Time’ ci sono i ‘Custodi del Tempo’; persone che si occupano di gestire la ‘delinquenza’? No, solo di gestire la massa, anzi, utilizzando la delinquenza locale al fine di mantenere lo status quo. In Hugo Cabret non servono, in quanto è la massa stessa ad adattarsi al ticchettio delle lancette.

La strategia parassita è stata proprio questa: non apparire. 

Mentre è stato possibile rimanere sul piano etereo, non è stato possibile eliminare il riflesso frattale nelle 3d, perché legge

Però è stato possibile confonderlo, confondendo la massa.

Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!
Hugo Cabret

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

venerdì 17 febbraio 2012

Il 'sovversivo'.




Sovversivo: si dice di chi o di ciò che vuole rovesciare l'ordine esistente…
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L’immaginario collettivo dipinge il termine ‘sovversivo’ secondo la ‘difesa’ del paradigma in auge, cioè secondo il dettame delle leggi e dell’ordinamento sociale e, più in generale, secondo l'abitudine d'intendere il percepito.

Domanda: e se l’attuale paradigma fosse, perlomeno, ‘migliorabile’? E, magari, proprio grazie all’azione giudicata come ‘sovversiva’? È possibile? Certo… basta guardarsi ‘indietro’, ossia al corso della storia, seppure deviata.

Quante volte il paradigma è cambiato? E, soprattutto, guardando al presente è possibile constatare come esistano differenti forme di paradigma ‘minori’ esistenti in ogni area del Mondo:

nei Paesi Arabi si vive secondo ‘abitudini’ differenti rispetto ai Paesi Europei, ad esempio.

Anche se il paradigma ‘superiore’ tende ad espandersi all’intero Globo, esistono ‘aree di memoria’ autoesistenti, secondo la ricchezza di quella legge che prende il nome di biodiversità (ad ogni livello).

Un ‘sovversivo’, giudicato come tale in un certo Paese, può costituire un ‘esempio’, del passato o del presente, in un altro Paese. Esistono, poi, forme di sovversione diverse e a varie grandezze. Le ‘rivoluzioni’ 3d partono da livelli non manifesti, ossia la loro ‘incubazione’ deriva sempre dai piani sottili dell’energia.

Coloro che venivano, genericamente, accusati di essere rivoluzionari, come sono considerati dopo un certo tempo? E soprattutto dopo che il paradigma è mutato? Come degli ‘eroi’:

è una questione di punti di vista 'scorrevoli', inseriti nel reame del tempo.

Il mio nome è Roger Doiron e coltivo un orto (e un piano) sovversivo. È così sovversivo, infatti, che ha il potenziale per modificare radicalmente l'equilibrio del potere

Riconosco che le mie parole possono suonarvi come se dette dal Dottor Male (il malvagio del film 'Austin Powers'), lo  capisco, ma vi giuro che io e lui non abbiamo nulla in comune. I suoi piani parlano di distruzione e segretezza, mentre i miei piani (orti) parlano di creazione e apertura

Il mio orto può funzionare solo se lo condivido con più gente possibile. E infatti ora lo condivido con voi ma mi aspetto che anche voi lo condividiate con altri…
 
L'orticoltura è un'attività sovversiva. Pensate al cibo come a una forma di energia ma allo stesso tempo una forma di potere. Quando incoraggiamo le persone a coltivare ciò che mangiano, le stiamo incoraggiando a riprendere il potere nelle proprie mani. Potere sulla propria dieta, salute e portafogli. 
 
È sovversivo perchè incoraggia a sottrarre quindi il potere a qualcuno che lo detiene’…
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In questo caso il ‘sovversivo’ si occupa di ‘fare l’orto’, eppure ‘ha il potenziale per modificare radicalmente l'equilibrio del potere’:
  • quando incoraggiamo le persone a coltivare ciò che mangiano, le stiamo incoraggiando a riprendere il potere nelle proprie mani… 
  • è sovversivo perchè incoraggia a sottrarre quindi il potere a qualcuno che lo detiene.
Questo è il potere delle ritenute ‘piccole azioni o cose’. È l’acqua cheta che fa crollare i ponti.

Quanto sono importanti le ‘ritenute ‘piccole azioni o cose’ nell’economia ripetitiva della continuità quotidiana?
 
Beh, sono basilarmente importanti, perché contengono il ‘germe’ delle ‘grandi azioni o cose’, frattalmente parlando. Ad esempio, l’attenzione che mettiamo nei nostri confronti, allorquando ci nutriamo, passa, appunto, attraverso il respiro delle piccole ‘intenzioni coerenti’:

il lasciarsi andare, oltre ad un certa misura tollerabile, concedendosi a ‘disattenzioni alimentari’, corrisponde a quella politica delle ‘piccole azioni o cose’ rovesciata, ossia a quella lenta e costante abitudine al trasgredire la propria intenzione, che in questo caso è solo una volontà impotente, a fronte del potere dell’intenzione parassita.

Salute: allarme nutrizionisti, 20 mln italiani obesi nel 2025.
Anche l'Italia non supera la prova bilancia. Tanto che sarebbe sempre più necessaria una 'manovra dietetica'. Secondo l’ultimo studio condotto dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, gli adulti obesi ammontano a poco meno di 5 milioni (il 10% della popolazione), per un costo sociale annuo pari 8,3 miliardi di euro (circa il 6,7% della spesa pubblica). Un prezzo destinato a lievitare, come il girovita dei nostri connazionali. 

Si stima che nel 2025 il tasso di obesità possa salire addirittura al 43%: venti milioni di italiani extralarge. 
 
Non solo. Un'indagine condotta dalla commissione europea (Idefics, Identificazione e prevenzione di effetti dietetici e stile di via indotti in giovani e bambini) evidenzia che la Penisola registra il primato per sovrappeso e obesità nella fascia d'età tra i 6 e i 9 anni. L’aumento dell’obesità infantile segna un +2,5% ogni 5 anni. Queste le cifre, allarmanti, snocciolate oggi nella Sala delle colonne di Montecitorio nel corso dell'iniziativa 'Lotta al sovrappeso e all’obesità. Anno III', promossa da Gianluca Mech e dal Centro studi Tisanoreica, con il coinvolgimento di Fimmg (Federazione medici di famiglia), Fimo (Federazione italiana medici pediatri), Federsanità Anci e Assofarm (Associazione Nazionale Farmacie Comunali). 
 
'La ventilata istituzione di una tassa sul cibo-spazzatura da parte del ministro della Salute Balduzzi non sarebbe una cattiva idea - ha dichiarato provocatoriamente Gianluca Mech, impegnato in una campagna anti-obesità che ha coinvolto prima i sindaci e ora anche i parlamentari - Tuttavia ritengo ancor più importante sensibilizzare i medici di base e i pediatri affinché prescrivano ai loro pazienti in sovrappeso diete a basso indice glicemico

Se solo la metà degli italiani seguisse questo regime alimentare, infatti, il tasso di obesità in età adulta diminuirebbe dal 10% al 5% della popolazione totale: in soldoni, quasi 1.500.000 di obesi in meno e, di conseguenza, una riduzione di quasi 2,5 miliardi di euro del costo sanitario annuo sostenuto per curarli'. 

Gli esperti rivolgono alla classe politica l'appello ad 'assumere iniziative legislative anche drastiche, per evitare conseguenze disastrose sia sulla salute che sulle tasche dei cittadini. In tutto il resto del mondo si sta correndo ai ripari'.
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Non è curioso che le figure sociali preposte, come il Medico di famiglia, il Pediatra, il Politico, etc., non sappiano come comportarsi di fronte al dilagante problema della ‘mala alimentazione’? È inutile prendersela con costoro, tuttavia. Perché ‘loro’ sono un prodotto Antisistemico, come ognuno di noi se non ben centrati in noi stessi.

Il potere che ‘li ha’ è tale da sovvertire la logica più sensata dell’ago della bilancia interiore. Le forme pensiero dominano la mente. La mente diventa un grande mezzo per elaborare quello che ‘non vogliamo’, ma intendiamo in maniera inconscia come diretta emanazione del potere sottile delle entità parassite.

Le forme pensiero vengono veicolate e radicate in ogni modo, ma una delle modalità più evidenti è quella della ipnosi di massa televisiva:

Fornero: Tv spesso dà cattivi esempi, è più salutare spegnerla.
‘Non vedo la tv da tre mesi perchè rientro tardi la sera, ma dalle polemiche di questa mattina non mi sembra ci siano cambiamenti significativi’. Cosi il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, risponde alle domande di Enrico Mentana durante un convegno organizzato da 'Donne al vertice per l'azienda di domani'. 

Il ministro poi confessa di essersi ‘sentita offesa’ da alcune trasmissioni e che ‘la cosa migliore a volte è cambiare canale o spegnere del tutto. È più salutare’. 

Secondo Fornero infatti ‘la tv spesso dà cattivi esempi’.
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Il Ministro in questione esprime una verità, ma solo dopo ‘essersi sentita offesa dalla Tv’, ossia quello che ha vissuto in prima persona è stato utile alla ‘causa comune’. La sua attenzione si è focalizzata sul mezzo televisivo proprio grazie all’offesa ricevuta. Poi, dal suo livello di 'estrema visibilità' ha potuto veicolare il messaggio, che non si sente proprio tutti i giorni da un membro del Governo.

Nulla è per caso e tutto è opportuno.

Monti emoziona Parlamento Ue: Scusate se mi prende la passione.
‘Scusate se mi faccio prendere dalla passione per l'integrazione europea’. Così il premier Mario Monti, ha scherzato di fronte al parlamento europeo di Strasburgo…
 
‘Integrazione - ha proseguito il premier - non significa affatto un super stato europeo. Credo che anzichè pretendere di inventare la ruota, come si dice in Italia - ha proseguito - occorra lavorare sulle istituzioni che già esistono.

Bisogna lavorare sul parlamento europeo, sviluppando sempre più le sue funzioni. Io stesso - ha ricordato - ho fatto parte di una Commissione a cui a un certo punto questo parlamento ha chiesto di andare a casa. Posso assicurare - ha concluso - che il controllo che esercita è molto stretto’.
 
Il presidente del Consiglio Mario Monti sottolinea la necessaria coerenza tra le decisioni maturate in ambito comunitario e le politiche dei singoli Stati…
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Una persona come Monti, tanto preparata, sagace, intelligente e avveduta, non ha poi la facoltà di prendere decisioni, tanto più in un momento di ‘pieni poteri’ come questo, anche in ambito relativo all’alimentazione? Può sembrare un discorso fuori tema o minoritario rispetto alla questione economica, invece è una tappa fondamentale per la ‘liberazione’ del genere umano.

Non avviene perché sarebbe troppo pericoloso per il potere parassita, permettere che accada. Non è una questione di business. È molto ma molto più importante del denaro guadagnato o perduto.
  • il controllo che esercita è molto stretto
  • la necessaria coerenza.
Ecco la verità sottintesa a livello di analogia frattale, veicolata inconsciamente nel discorso di Monti:

per by passare il ‘controllo’ occorre’ coerenza = Conosci Te Stesso.

Ecco il frattale del controllo e la sua estrema influenza:

Enel: tonfo del 6% in Borsa, JP Morgan vede rischi sui profitti e dividendo 2012.
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Moody's declassa enti locali Ue tra cui Comune Milano, regioni Italia.
Moody's nella notte ha modificato il proprio giudizio su 83 enti locali ed emittenti legati ai governi europei, a seguito del declassamento degli emittenti sovrani di diversi paesi, Italia compresa…
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A quale livello della decodifica ci poniamo, rispetto ai ‘riflessi’ che giungono, di noi, a noi?

Grecia un vero rompicapo, gli aiuti non basteranno.
Il default resta quindi dietro l'angolo e se la Grecia dovesse anche uscire dall'Eurozona, ‘i timori che altri Paesi periferici possano subire un destino simile potrebbero accelerare la già alta fuga di capitali’ da questi Stati, provocando un peggioramento della crisi del debito sovrano e una maggiore pressione rispetto al passato sull'euro, a detta degli esperti di Commerzbank
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Ecco due punti paradossali di quello che ci circonda, come diretta immagine speculare del nostro ‘cammino’ globale:
  1. la crisi chiama scarsità eppure la percentuale di obesità aumenta e le previsioni sono per una continua crescita del ‘sovrappeso’
  2. la Grecia ‘rischia di non farcela’ e l’Europa (Germania) cerca di ‘fare qualcosa’. Ma cosa? Gli presta denaro e gli vende armi sottobanco, come abbiamo letto nell’articolo di SPS di ieri.
Sino a quando l’incoerenza regnerà sovrana, il segnale di riflesso sarà sempre e solo lo stesso:

il caos incontrollabile ‘interiormente’, corrispondente all’apparenza esteriore mediatica, ma estremamente controllato ‘esteriormente’, corrispondente alla consistenza inquinata del nostro inconscio.

Il caos, in realtà, non esiste. È sempre l’effetto di un fenomeno a monte, in questo caso… ‘sovradimensionale’

il potere parassita o il ‘Volador’ di Castanediana memoria, per intenderci.

Chi è allora il ‘sovversivo’? Colui che spinge per modificare un qualcosa di platealmente incoerente ma tutelato per legge e per ‘abitudine’, oppure colui che spinge per mantenere il medesimo stato di incoerenza? 

Chi si agita per l’azione sovversiva ha qualcosa da nascondere o da proteggere; insomma, qualcosa da ‘perdere’.

Chi? Il 'sovversivo'? Suvvia...

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com