mercoledì 20 luglio 2011

Non c'è differenza oltre l'apparenza (2).





Mercati: analista, non sono su dati reali.
Grande attesa per la riapertura dei mercati con gli spread sui rendimenti di titoli di Stato italiani e spagnoli ancora su livelli alti. ‘In questo momento il mercato non guarda ai fondamentali economici ma è solo preoccupato di un contagio’, spiega l'analista di Barclays Capital Huw Worthington

‘C’è stata una contaminazione nell'eurozona ed è difficile capire quale sarà l'evento che farà da spartiacque e ridare fiducia ai mercati con tutte le aste di titoli'.
Da Yahoo 
 
Si parla di ‘contaminazione’ e di ‘preoccupazione’, inoltre si è in attesa di un evento capace di riportare la ‘fiducia’. Ridare fiducia? Ma verso quale modello? Verso quel modello negato dall’evidenza? Verso ancora l’Antisistema? Ma è davvero possibile uscire dall’Antisistema? Oppure si scivola di illusione in illusione? 

Quando ci potremo davvero considerare ‘al di fuori’?

Le parolina ‘magiche’ che mi vengono subito in mente sono: ascensione e cambio dimensionale. Gli eventi incalzano e sembra proprio che ci sia una fortissima ‘pressione’ che spinga diritta verso un punto di ‘fuoco’: un 'centro di assorbimento' come un buco nero

Bce, peggiore crisi che mondo affronta.
L'attuale crisi economica è ‘la peggiore’ che il mondo abbia mai dovuto affrontare e ‘i mercati finanziari hanno dubbi sulla sostenibilità dei conti pubblici di molti Paesi’. Lo afferma il membro finlandese del consiglio direttivo della Bce, Erkki Liikanen. Per il governatore della Banca centrale finlandese, i Paesi con i conti in disordine ‘non sono più in grado di spingere la crescita aumentando la spesa pubblica

L'unica alternativa è riequilibrare i bilanci in modo credibile’.
Da Yahoo 
 
L’unica alternativa è quella proposta nell’articolo citato? Allora siamo proprio a posto! In realtà, possiamo intuire, che non esiste, di fatto, ancora una valida alternativa a questo modello. Ma sarà vero?

Articoli e frasi di personaggi di spicco, come queste appena lette, recano con sé un certo livello di rassegnazione indotto, inconscio. Una sorta di ‘trappola’ per i lettori passivi, che in un simile contesto non pensano di avere nessun ruolo da 'protagonista'. 

Non è davvero così. Ognuno di noi ha l’importanza degna di un Re. Ognuno di noi è il Re e tutti insieme costituiamo un ambito di opportunità unico al fine di condurre un’esistenza degna e simile al dono di un Re ad un altro Re.

Italia sotto attacco? Fanno bene, se lo merita.
Da una settimana l'Italia è sottoposta a enormi pressioni sui mercati finanziari. La colpa è solo degli speculatori folli e avidi? Niente affatto. Per un professore di finanza ed economia ‘la risposta del mercato è assolutamente ragionevole’ e per una serie di motivi giustificata.
 
L'Italia ‘non è affatto innocente per quanto riguarda il suo declino’. 

In poche parole si merita quello che è accaduto sui mercati. L'attacco speculativo è giustificato per una serie di motivi. Primo fra tutti il silenzio dei media.
 
Una frecciata quella lanciata a quotidiani e televisioni nazionali, che non sorprende. ‘Non dedicano spazio sufficiente alla crisi. È un segnale allarmante’, secondo Hans-Peter Burghof

Significa che il paese preferisce ‘restare separato dalla realtà’ e non affrontare seriamente i suoi problemi: una strategia perdente e pericolosa, perchè ritarda le azioni necessarie a risolvere i problemi economici più gravi (primo fra tutti l'altissimo debito pubblico) e porta i mercati a colpire l'Italia.
 
L'economista, infatti, non è d'accordo con l'approccio di molti politici che sembrano convinti che i mercati finanziari prendano le decisioni in modo emotivo e reagiscano in preda al panico. I mercati finanziari sono invece molto attenti alle cifre e non si lasciano tranquillizzare dagli annunci populisti e propagandisti dei governi...
 
Il ragionamento che il mercato fa è molto semplice e sensato. Che l'Italia è molto indebitata si sapeva anche prima, ma ora gli investitori si sono resi conto che un investimento nel Paese è sempre meno sicuro. Pertanto la colpiscono scommettendo su un peggioramento della situazione. E questo non perchè si lascino guidare dal panico o dalla fame di profitti, ma perchè conti alla mano, ‘colpire l'Italia è una cosa ragionevole’.
 
Hans-Peter Burghof è docente universitario e direttore dell'Institute of Banking and Financial Services dell'Università di Hohenheim, in Germania.
Da Yahoo 
 
Secondo l’analogia frattale, questa frase riportata nella citazione appena letta - 'significa che il paese preferisce restare separato dalla realtà’ – evidenzia non tanto la lettura aderente al 'capitolo' emerso in questa versione delle ‘cose’, quanto una verità di scollamento in relazione al fluire naturale degli eventi Celesti; ricordiamo, infatti, che l’umanità si è sconnessa dal fiume armonico Celeste per confluire in un binario impaludato del tempo e della storia. 

In grande disarmonia si è consumata questa versione del Mondo 3d, nello scenario Antisistemico più idoneo a rispecchiarci tutto ciò che doveva ‘emergere’ di noi

Dunque è stato, questo, un fenomeno che doveva accadere e che non per caso abbiamo provveduto inconsciamente a co creare. Le entità parassite sono solo un corollario, una necessità

L’Italia si merita quello che sta accadendo e per analogia, il Mondo stesso si meriterà ciò che con molta probabilità potrà accadere: l’infrangersi dell’onda del cambiamento con un ‘corpo’ rigido che non vuole cambiare, può davvero procurare ingenti ‘danni’. E non intendo danni economici, dal momento in cui il tutto è destinato ad essere 'ridisegnato'. L’economia 'astratta' di questi ultimi decenni è al suo capolinea

L’assenza della 'massa' dal ruolo decisionale globale si è vista in tutta la sua disarmonica figura. La ‘rinuncia’ dei molti a partecipare è stata veicolata nella co creazione di un Mostro dalla fame eterna: una fame d’energia negativa generata da ognuno di noi.

Per finire, intendo citare uno stralcio di storia apparso su Topolino numero 2902. Una bellissima sorpresa che davvero non mi aspettavo. Sono stato, per almeno un decennio, un avido consumatore di ‘Topolini’, e non ricordo di avere mai letto una storia in cui si trattava di spiritualità e legge d’attrazione. È un grande segno di maturità dei tempi che stiamo vivendo e una prova della grande semina a cui è stato sottoposto il ‘Mondo’, dall’alba dei tempi, da parte del Piano Divino, ossia dalla più grande 'Ottava' che ‘spinge’ la creazione verso il centro di luce previsto.

Ecco la citazione tratta da ‘Cronache dal PianetaT – Fuori dalla goccia’:

tutte le cose del Multiverso hanno un inizio e una fine. Così è stato scritto e così sempre sarà. Ma non è detto che tutto ciò che è stato scritto si realizzerà. Ciascuno dovrà fare la propria parte affinchè ciò che deve accadere non accadrà mai… Bada all’emozione. Essa è la massima forza del multiverso. Controlla la tua paura se non vuoi renderla reale…
 
Io sono vostro prigioniero.
Noi preferiamo dire ‘ospite’. E vorremmo che vi comportaste come tale.
E cosa dovrei fare, prepararvi il tè?
No, collaborare.
Aiutateci a riconvertire l’energia bianca prodotta dal nastro nella assai più utile energia nera!
 
Ho capito da dove è spuntata quella creatura.
Da dove?
L’ho creata io!
Che sciocchezza! E come ci saresti riuscito?
Non lo so esattamente, ma le mie paure si sono liberate e vi hanno suggestionato.
Ma era un mostro immaginario vero o il contrario?
Credo che le emozioni possano rendere reale anche ciò che non esiste!

I motori a luminescenza si sono bloccati…
I granelli riflettono il calore e scompongono la luce bianca.
Ecco perché i motori non funzionano. La luce separata è inutilizzabile!
Questi cristalli sono prismi carichi di luce e, quindi, di energia.

Per terminare riporto una chicca. È stato citato, poco sopra, il cosidetto ‘Nastro’, ma che cos’è? Ecco:

fornisce a Tillan energia pulita, infinita e gratuita. L’energia bianca è la forma energetica principale prodotta dal Nastro. L’energia nera è una energia sconosciuta che il Nastro potrebbe produrre.
 
Wow. Iniziamo a dare in pasto alla fantasia dei ragazzini queste nozioni. Non faremo loro altro che del bene, che in seguito si riverserà sul Mondo intero.

Cerchiamo di riconvertire e rimodulare il ‘Perfekta Slakatak’, ossia lo ‘stato d’animo a cui tendono tutti i Tillanici, che consiste nel non fare niente e nel non preoccuparsi di niente’… C’è ampia verità in questo stato d’animo ma è estremamente pericoloso se non si è maturata la conoscenza di se stessi.

Prova ne è questa versione del Mondo…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com 

 

martedì 19 luglio 2011

Non c'è differenza oltre l'apparenza (1).




Così come il ‘tutto’ è costituito da atomi e, prima ancora, da energia, allo stesso modo ogni organizzazione terrestre è costituita da esseri umani

È questa una similitudine che non fa una piega. 

Allora possiamo anche sostenere che l’organizzazione ‘Governo’, nel cui esecutivo partecipano uomini e donne, non possa non sapere come sia il ‘giro del fumo’ in determinate pratiche di evasione e raggiro, eseguite dagli altri individui facenti parte delle fila dei cittadini affacendati a fare business del proprio tempo. 

Il detto popolare afferma che ‘fatta la legge, trovato l’inganno’. Cosa significa? 

Che non passerà molto tempo prima che ‘qualcuno’ troverà il modo di by passare l’ordinamento imposto a norma di legge. Sembra proprio che questa pratica sia insita nella Natura 3d del ‘luogo’ che ci accoglie, o meglio, sembra che il paradigma sia stato ‘colorato’ di questa aspettativa, ossia descrittivo di due parti che si affrontano, non più a singolar tenzone bensì a braccio di ferro. 

Il ruolo dell’avvocatura, nella società, ha generato dispute e liti, oppure le dispute e le liti hanno generato l’avvocatura? È come dire se è nato prima l’uovo o la gallina. In poche parole non se ne esce affrontando il discorso da queste ‘coordinate’ del pensiero. 

Occorre fare astrazione di sé al fine di poter inquadrare la ‘scena’ da una più consona e lungimirante visione panoramica, ossia elevando la prospettiva affinchè ciò che si può percepire ‘parli da solo’ o ‘parli una nuova lingua’…

Il governo Usa indaga sul Crédit Suisse.
Da Yahoo 
 
Questa notizia permette di alzare il livello d’inquadratura della ‘scena’ osservata, spostando l’attenzione al di là dell’oceano e, per così dire, facendoci gli affari degli altri, possiamo essere più obiettivi. Cosa intendo dire? 

Partiamo da una semplice considerazione:

può il Governo Usa essere all’oscuro di certe pratiche, divenute usuali, perseguite da ‘attori’ stranieri in terra americana? Parliamo di un Governo della nazione che ha un ruolo di Polizia globale, tra l’altro, e dunque non esattamente degli ultimi arrivati o della 'verginella' di turno. Quindi? La risposta è certamente ‘no’… Non ne può proprio essere all’oscuro

Allora come si spiega l’apertura di questa indagine tra entità prettamente Antisistemiche? Semplice: si spiega attraverso quella logica di politiche a cupola, che prima o poi deve essere rivista ed aggiornata facendo ‘surf’ tra le onde dello sdegno popolare, della ‘crisi’, della transizione e trasformazione di facciata del ‘potere’.

Le partnership giungono a termine come ogni contratto anche non scritto in maniera ufficiale, e quando la ‘fame’ giunge a livelli d’oltre la soglia… qualcosa deve cambiare per dare una parvenza di ‘giustizia’ alla massa, che inizia a porsi delle domande in maniera molto più ‘affilata’. In pratica tutti sanno tutto in un certo ambito/ambiente, e gli individui che compongono il Governo sanno benissimo tastare il polso della situazione popolare, per cui di tanto in tanto dei capri espiatori devono ‘pagare’. 

Si dice che ‘qualcuno è stato scaricato’. 

È sempre successo così nel corso della storia deviata. Il potere bancario è alla base dell’innesco della crisi internazionale del debito e la ‘gente’ lo sa molto bene. Il Governo deve dare l’idea o l’illusione che ‘sta facendo qualcosa per perseguire i responsabili di una simile situazione’, per cui individua quegli attori più sacrificabili, guarda caso ‘stranieri’, e inizia una guerra destinata ad illudere l’opinione pubblica. 

In realtà ‘nulla cambia ma tutto si trasforma’.

Diciamo che ‘tutto si trasforma’ in maniera sagace, dal punto di vista di chi amministra il potere e che, dunque, non intende mollare la presa della situazione da cui ‘estrae’ il senso addirittura della propria esistenza, il proprio ruolo sociale e mission. 

Questa classe di persone è conquistata da una forma energetica di possesso che alita presso gli edifici storici da cui si è, da grande tempo, perpetrata l’attività di gestione e controllo di un intero paese: forme d’onda, forme d’energia che pervadono coloro che ‘lavorano’ tra le pareti ospitanti entrambe le forme d’esistenza. 

Queste eggregore prendono Vita proprio dagli uomini e dalle donne che hanno progressivamente instaurato un ‘modo di essere e di fare’ e, nel tempo, cercando di sopravvivere tentano i ‘nuovi’ attraverso l’illusione di ‘essere migliori degli altri’. Per questo motivo chiunque vada al Governo e sieda tra quelle pareti grondanti paradigmi scritti nell’ambiente, sarà presto o tardi vittima di quella stessa energia di controllo e veicolazione di ‘datate’ pratiche di potere.

Come diceva Jessica Rabbit ‘Non sono cattiva, è che mi disegnano così’. 

Ancora ‘cane che si morde la coda’? Certo; siamo in un ambito duale e 3d, per cui dobbiamo costantemente tenere ‘elevato’ il ivello dell’osservazione, pena la caduta in risacche naturali dell’energia, che tende a distribuirsi in loop di ‘risparmio funzionale’, proprio come fa la mente cercando di trovare sempre delle forme d’abitudine al fine di avere un maggiore controllo della situazione percepita, prima, e vissuta, in seguito.

Sino a quando l’entropia di una certa situazione è tale da sostenere il ‘peso’ della situazione stessa, allora i Governi faranno finta di non accorgersi di nulla, riferendoci a certe pratiche poco lecite; ‘pratiche’ di cui il Governo è perfettamente a conoscenza e ‘pratiche’ che fanno capo ad attori ben noti ed addirittura facenti parte dell’organizzazione estesa del Governo stesso, perché ad un certo livello le separazioni popolari illusorie cadono dall’albero come frutti maturi: non c’è differenza oltre l’apparenza.

Quando una ‘crisi’ viene lasciata libera di agire, ossia viene innescata, i ruoli di potere cambiano. Il ivello delle ‘acque’ sale sino ad un certo punto, sommergendo tutto quello che non ha la necessaria ‘altezza’ per rimanere all’asciutto. Ovvio che, per logica, allora la crisi viene scatenata proprio da quegli individui che alloggiano ad una certa ‘altezza’ di sicurezza, certi che l’inondazione non avrà la forza e la portata per raggiungerli: questo è il senso che determina lo scorrimento della storia deviata – deviata dalla propria e naturale sensibilità verso la geograficità di un territorio divenuto artificiale. 

È come dire che un certo tipo di potere è riuscito a ‘fare scorrere l’acqua’ non tendendo conto dei rilievi naturali ma tracciando rotte secondo la spinta di grandi forze addizionali, che s’identificano con l’estrazione d’energia popolare in termini di ‘sacrifici’ richiesti alle masse in ‘alacre disattesa’.

Abbiamo visto questa dinamica più e più volte, anche in ambiti ‘minori’, ossia nei panni dell’intrattenimento popolare come quello dello sport nazionale del calcio, ad esempio. Infatti la caduta di Moggi e di un certo tipo di potere, è coincisa con un cambio di potere nelle più alte sfere dela camera del potere calcistico e molto probabilmente non solo calcistico

Tutto si è mosso affinchè un altro tipo di situazione s’affacciasse alla ribalta: perché? Perché il movimento intero stava perdendo sempre più di credibilità, per cui la massa poteva decidere da un momento all’altro di non credere più alla bontà dei risultati delle partite. C’era un intero modello di business che stava per cadere.

Un business che non è solo un business, ma una delle pratiche più usuali, vedi gli antichi giochi gladiatorii, per controllare ed ammansire le genti da parte dell’organi di controllo Antisistemico. 

Ricordiamo sempre che business fa ‘rima’ con controllo.

L’uno è la faccia più evidente della moneta, mentre l’altro è il motivo d’innesco dell’evidenza e del senso stesso dell’esistenza della moneta: l’illusoria libertà di scelta a cui pensiamo di poter ricorrere. In realtà, in questo paradigma 3d, abbiamo perduto la possibilità della scelta perché l’alternativa è stata cancellata.

Il ‘pugno’ stringe molto forte.

È da quando ero piccolo che sento dire alle persone ‘fermate’ dalla cosiddetta giustizia, che ‘sono innocente’. Infatti la ‘battuta’ continua affermando che ‘dicono tutti così’. 

Giusto o ingiusto che sia la sorte toccataci, la dobbiamo comunque vivere. Sarà il Karma, 'l’acqua o il caffè', ma tanto è e tanto deve ‘essere consumato’. Sino al giorno in cui ‘qualcosa cambia’. Può essere una pantomima assurda come l’elezione di un nuovo Papa o del Presidente della Nazione, motivo per cui si decide di essere magnanimi con i più ‘meritevoli’, oppure si decide di fare un condono o una liberazione di massa a scopo sociale, oppure effettivamente si vive un vuoto di potere in cui una cupola cade a favore di un’altra. 

Allora il teatrino non sta più in piedi e mostra i suoi interni fatti di calcinacci e corde penzolanti dal soffito, ossia mostra tutta la propria artificialità mantenuta dall’energia ricattata alla massa, la quale partecipa al gioco per volontà superiore altrui come, ad esempio, la grande parodia del denaro e del debito individuale e nazionale.

‘Carta’ dal grande potere su di noi.

Un enorme gioco del Monopoli che ha trasceso la volontà stessa dei giocatori, in cui vince solo il ‘banco’ ma sino a che ‘tutto tiene’, ossia sino a che qualcuno non prende il ‘cartone/mappa’ e lo fa volare per aria coi contratti, il denaro, le case e le appannate aspettative di chi ancora stava partecipando più o meno attivamente, accettando di mettersi un cappio al collo, in attesa che qualcuno lo stringesse sempre di più.

Non lo sa Tremonti, come funzionino le modalità di aggiramento delle ‘regole’ fiscali? 

Andiamo, è un uomo come ogni altro e, per giunta, anche molto istruito, sagace, intuitivo e ricco d’esperienza. Cosa consiglierà mai ai proprio clienti privati, dal momento in cui è depositario del più grande studio di commercialisti in Italia? Certo, non in questo momento di investitura ministeriale. Non adesso ma da sempre e molto probabilmente ancora in futuro. 

Uomini tanto lungimiranti animano le 'ali' dei palazzi di potere. Uomini e donne che la sanno molto lunga e che sostengono una parte proprio come se fosse carnevale ogni giorno. Situazioni scolpite alla luce del consenso popolare che dimostra di tutto tranne quel consenso che li ha portati, per mancanza di alternative, ad eleggere i ‘soliti ignoti’. 

Votanti col ‘naso turato’ alla Montanelli.

Allora la vicenda dell’evasione fiscale diventa un tormentone, un serpentone da cavalcare di tanto in tanto. Un altro capro espiatorio che evidenza solo la meschinità filtrante e strisciante sociale. Uno sfondo che corona l’immagine avvizzita di un panorama tanto sacrificato da renderlo persino inguardabile: noi stessi.

Si sa come fare e non lo si fa. Perché? 

L’intreccio di poteri diversi è un guazzabuglio intricato di possibilità da esplorare, ma con calma secondo il motto ‘non fare oggi quello che puoi fare domani’. Sino a che una nuova crisi o una caduta di potere, tolgano qualche ‘sigillo’ al vaso di Pandora.

Siamo abituati così ormai, no? Si costruiscono case in un letto di un fiume rinsecchito da anni e poi, quando giungono le precipitazioni straordinarie, si grida allo scandalo ma solo a fronte di vittime e danni alle cose.

Impareremo mai a ‘fare’ in altra maniera? 

Il nuovo ‘calcio scommesse’ impazza nello specchio ridondante mediatico. E ovviamente abbiamo già udito le medesime frasi di sempre: ‘Sono innocente’. Probabilmente è vero, però la nausea scorre sempre ad altezze più ‘venerabili’. Ci possiamo anche abituare a provare nausea? 

Mi sa di sì. Siamo tanto flessibili e malleabili che non mi stupirebbe affatto.

O è già successo?

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 18 luglio 2011

Cosa vogliamo?




Il cambiamento scorre intensamente nell’intero tessuto della matrice esistenziale. Si leggono molto spesso frasi di questo tipo. Espressioni ‘distaccate’ dal gergo usuale e dal pensiero medio affiorato alla superficie densa dell’energia. In realtà, cosa significano certe parole inanellate con una simile ‘enfasi’? Cosa significano ‘fisicamente’, intendo, in ‘soldoni’ quantificabili?

Che qualcosa sta cambiando. 

La percezione del cambiamento è personale, prospettica e mediamente labile, tranne laddove non si scambi il cambiamento per l’emersione di tutti i mali del Mondo: il quel caso è più evidente

Si stava meglio quando si stava peggio?

Questo scenario 3d, che siamo abituati a conoscere, è ‘malato’ e difficilmente possiamo affermare che ‘ci piace’. Perché? Beh, ognuno di noi potrebbe dire la sua. Forse perché non siamo liberi di fare quello che vorremmo fare se potessimo farlo. Che cosa vorremmo fare se…? Probabilmente non lo sappiamo nemmeno noi.

Forse vorremmo fare tardi tutte le notti e poi avere la libertà di dormire, il mattino dopo, sino a quando vogliamo? O forse vorremmo viaggiare in continuazione alla ricerca di esperienze nuove e a contatto con popolazioni dalle tradizioni diverse? Che altro?
 
Io mi sono fatto un'idea abbastanza precisa di questa sete di presunta libertà: secondo me stiamo parlando di una ‘cantonata’ pazzesca che i nostri sensi captano di/per noi

È una spinta alla libertà innata ed ancestrale che viene scambiata per mancanza di libertà ‘fisica’. È un riflesso, un’eco sordo di un desiderio molto più profondo di quello che possiamo capire. È come un richiamo per ogni nostra cellula in ‘ascolto’. Ma da dove proverrà mai un simile segnale?
 
Il solo porsi questa domanda pone l’individuo a schierarsi, ad aprirsi verso un Mondo superiore o non consueto, nel quale gli orizzonti si perdono senza fine di continuità e, da questa prospettiva, risulta tutto quanto sfocato e non immediatamente comprensibile. Sappiamo solo che 'risuona molto bene dentro di noi', come un buon profumo captato dalle narici, capace di introdurre in noi un esempio/frattale, replicabile su diversa scala dalla chimica biologica del corpo umano. 

Un qualcosa alla Proust, per intenderci

Dunque, quella sete di ‘libertà’ tanto inafferrabile aggancia un punto di innesco in una regione dell’energia inconsueta; un ‘territorio’ non nuovo ma inedito, se osservato unitamente alla nostra rinnovata ‘presenza’. Il cambiamento potenziale, che è sempre stato presente, è entrato in una nuova fase della proposizione, infatti adesso inizia a scorrere ‘bucando’ quel velo di apatia che ci ha sempre separati dal senso stesso della nostra presenza in Terra 3d:

Passare in altra dimensione e distaccarsi dal pianeta che vi ospita è cosa naturale. Voi sapete che il tempo riservato alla Terra per ogni essenza divina è molto breve. La memoria dell’essere nella dimensione materiale è portata a immergersi nel profondo oblio in quanto esiste in una struttura fisica densa con frequenze basse, che causano dolore e sofferenza al corpo e alla mente...
 
La Terra è una scuola dura per le anime in evoluzione ed è il compimento d’ogni esperienza dopo aver acquisito ricchezza interiore e saggezza. Le prove sono tante e sono quelle che voi stessi avete ipotizzato prima del ritorno alla casa del Padre...
Da Stazione Celeste 
 
Nulla succede senza il nostro ‘permesso’ vibrazionale.

Per questo motivo tutto quello che ci circonda ci riflette. Volenti o nolenti siamo noi la ‘causa’ di ‘tutto’. Non esiste la ‘serpe verde’ o il ‘grifon d’oro’… esiste la nostra autorizzazione ‘silente’ ad immaginarli

Le entità parassite esistono in quanto il genere umano le ha richiamate a sé attraverso il proprio dolore e le emanazioni diverse relative alla classe della paura. Il frattale è espresso dagli squali, che ‘sentono’ la presenza di sangue proveniente da una ferita aperta, sin da grande distanza.

Gli squali 'ricordano' quelle entità parassite che s’evocano quando stazioniamo lontani da noi stessi e ci lasciamo andare alla sensazione dell’abbandono, del tradimento… allora diamo alla luce la figura del ‘vigliacco’, che vende la presenza del proprio Maestro ed, infine, di se stesso alla partecipazione oscura della manifestazione energetica, la quale inganna da subito attraverso la dimostrazione di un percorso facilitato per giungere verso nuova destinazione... verso quel punto di aggregazione fisica in cui smettiamo di essere allievi sul cammino dell’auto educazione, dal momento in cui otteniamo ciò che le 3d mostrano di tanto accattivante: la libertà dal ‘sacrificio’ dell’ottenimento della ‘piena presenza’.

È questo il richiamo che viene trasceso e confuso e che scambiamo per ‘vero’ persino quando facciamo solo opera di immaginazione. Non lo identifichiamo più ma lo scambiamo per un surrogato banale di effimera esaltazione dei sensi.

Se fossimo veramente liberi, allora come vivremmo?

Non lo sappiamo, in realtà. Ciò che possiamo immaginare e/o provare, 'cadendo in tentazione' oppure semplicemente ‘facendo esperienza’ è un pallido riflesso di quello che significa essere liberi spiritualmente. La componente spirituale fa la differenza

La piena partecipazione agli eventi fa la differenza. 

Cosa significa ‘vendere l’anima’?  Significa ‘lasciarsi andare’, anche momentaneamente. Perché anche un piccolo attimo può essere espanso a dismisura in ambito del tempo deviato, come ad esempio possiamo notare nell’ultimo atto di Shrek, quando Tremotino scambia una promessa per ‘un giorno perfetto della sua vecchia Vita da orco’ in cambio di un giorno qualsiasi dell’infanzia del tenero orco. Ebbene, cosa succede? 

Che l'atto del cedere un giorno della propria infanzia, ritenuto insignificante da Shrek, rende il ‘Mago’ padrone della sua Vita, che può essere, alla fine del giorno 'perfetto', anche cancellata per sempre.

Osserviamo con attenzione quello che giunge per noi attraverso anche le infrastrutture Antisistemiche. Abbiamo capito che la ‘verità’ scorre per ogni dove e che non può essere inabissata, perché la legge dell’analogia frattale la ricomprende sempre e comunque, per cui anche attraverso l’Antisistema possiamo assurgere nuovamente alla ‘verità’.

L’accortezza sarà, semmai, quella di essere presenti in se stessi rendendosi conto che le informazioni che ci ‘colpiranno’ saranno una miscellanea di ‘bianco e nero’, per cui dovremo recitare una sorta di mantra o, più semplicemente, di consapevolezza atta a ‘fermare e catalizzare in noi' solo quella parte di informazione inerente a quello che ci veicola valore aggiunto in termini di crescita spirituale evolutiva

Come a dire che ‘bene a male viaggiano sempre insieme’ e che noi abbiamo la facoltà di discernere polarizzando l’informazione. In realtà non esiste bianco e nero ma esiste una sfumatura nel mezzo autorizzata dal nostro punto prospettico.

In alcuni articoli tratto delle entità parassite come una sorta di nemico o di maledizione; in realtà tutto è solo opportuno e dipende da noi. La loro presenza indica uno squilibrio presente all’interno di noi, proprio come una emozione indica ‘dove siamo’ e null’altro di definitivo.

Le informazioni scorrono di pari passo al cambiamento e alla nostra capacità di ‘contenerle’, proprio come l’evoluzione delle chiavette USB o della capacità degli hard disk di memorizzazione:

Bere molto fa bene: un falso mito. 
Da Yahoo 
 
Il ‘bianco ed il nero’ ci attorniano e potremmo leggere tutto ed il contrario di tutto. È sarà come viaggiare di notte senza l’ausilio di un faro che ci possa aiutare nel procedere. La luce va trovata dentro di noi.

Non esistono punti fermi ma solo ‘boe’ temporanee a cui fare riferimento ed opera di riflessione. L’evidenza delle ‘cose’ potrebbe anche darci fastidio, come accade se leggiamo questo articolo, tuttavia occorre esimersi dal giudizio e dall’emanazione delle ‘colpe’. Chi è senza 'colpa' a questo Mondo? 

La 'disarmonia apparente' è una costante in questa dimensione e persino la Natura è stata ingabbiata in una ruota, che prevede che ‘pesce grande mangi pesce piccolo’. La famosa 'legge della giungla’ è una invenzione, una proiezione di quello che ‘siamo noi’ nel momento in cui proviamo paura e senso di abbandono, nel momento in cui temiamo di morire e lottiamo per sopravvivere.

Tutto è rispecchiato ‘esternamente’, ovvio, anche le nostre paure:

Rischio default, l’Italia è in buona compagnia.
Default è una delle parole che, volenti o nolenti, abbiamo imparato a conoscere in questi giorni. Sbrigativamente la traduciamo 'fallimento', indotti dal gergo del giornalismo economico; in senso letterale, però, significa 'inadempienza'

E, tra i due termini, di cose ne passano: anche chi non abbia mai aperto un Codice Civile intuisce che fallire - cosa che capita alle aziende - comporta conseguenze ben maggiori del non pagare un debito (a meno che il creditore non sia un usuraio: in quel caso, sono guai).
 
Tuttavia, per una volta il gergo ci ha azzeccato: l'inadempienza di uno Stato è di fatto un fallimento. I giornali delle ultime settimane ci hanno raccontato come, per alcune Nazioni, quest'antipatica situazione sia un'ipotesi non proprio di quelle cosiddette scolastiche. E tra quelle 'alcune', si sa, ci siamo anche noi.
 
L'insieme ‘default’ è in realtà costituito da due sottoinsiemi. Uno riguarda i Paesi in cui esso è probabile; l'altro, quelli in cui la sua probabilità è sensibilmente aumentata nel corso del 2011. Sembra una sottigliezza, ma non lo è: sapere che solo nel 2010 quel rischio non era così alto significa guardarsi indietro, ricordarsi di una situazione tutto sommato tranquilla e mettersi in moto per farla rivivere...
Da Yahoo 
 
L’economia è molto sensibile al cambiamento spirituale in corso. In lei si sommano vettorialmente tutte le dinamiche e le spinte globalizzate anche ‘non manifeste’. Il ‘nuovo’ che ancora non si vede, ossia che ancora non è emerso alla luce della fisicità, in realtà spinge dai piani eterici o sottili, proprio come la malattia inizia negli stessi livelli che sfuggono alla considerazione della scienza medica allopatica.

Ovviamente, il senso, in questo esempio, è capovolto: il cambiamento sottile in atto è l’inizio della ‘guarigione’, che sfocia nel massimo della malattia o realtà acquisita e vissuta come tale da tutti noi.

Maya o l’illusione sono costituite da una sorta di nebbia che ci offusca la visuale sensoriale. Un oblio che ci ammanta e che ci rende volubili o costanti nell’ambito dell’incantesimo intessuto. Cosa deve succedere per spostare diametralmente l’asse del nostro interesse o della nostra attenzione?
 
Cosa può provocare il ribaltamento della prospettiva?

Purtroppo, per come siamo divenuti, un grosso shock addizionale, che ci faccia uscire dal semitono mancante della scala d’ottava, dall’insabbiamento della nostra parte divina sepolta dalle interferenze sensoriali scatenate in risposta di un segnale ‘pirata’, emanato dalle entità parassite, utilizzando anche la funzione naturale planetaria di magnetismo e gravità. 

Trovo molto significativo il saluto che la ‘Fondazione per la Legge del Tempo’ utilizza per interagire con noi; eccolo:

In Lak'ech (io sono un altro te stesso). 

La nuova ‘convergenza armonica’ del 2012 è prossima. Quello che succederà dipende da noi. C’è un ‘gatto sotto al tappeto’ che alza la grande onda ciclica del cambiamento e quel gatto è ‘nostro’, nel momento in cui ‘ci apparteniamo’

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com