Ah; passare dal caravanserraglio del “posto fisso” al nomadismo del “precariato”; che meraviglia. Com’era? Le comunità “primitive” passarono dall’essere erranti allo stanziarsi. Uhm. Proprio il contrario. Com’è? La “moda” è qualcosa che qualcuno (ti) ri-propone ciclicamente, passando per l’intero arco dello “arcobaleno (ora, orfano di un colore)”.
Quest’anno che colore “va di moda”?
Proprio come si evince dal colore dell'anno che Wgsn ha scelto per il 2025: Future Dusk. Si tratta di una tonalità scura e profonda, lunatica e intrigante, che si colloca tra il blu scuro e il viola e si rifà ai temi del mistero e dell'evasione…
Worth Global Style Network, è un'azienda specializzata nel trend forecasting, ovvero nell'analisi e previsione delle tendenze di mercato, in particolare nel settore della moda, del design, della bellezza e del lifestyle…
Dunque:
Wgsn ha scelto per il 2025… Future Dusk…
ma
Wgsn… è un'azienda specializzata… nell'analisi e previsione delle tendenze di mercato…
Chi fa “analisi e previsione delle tendenze di mercato…” come può “scegliere” il colore 2025. Come se fosse laggente a determinarlo, tra le righe; però, dipendendo in toto da ciò che viene “proposto al mercato dal… mercato”.
Sì, Wgsn analizza le tendenze che le aziende impongono al “mercato”.
Ok.
Non è laggente che, al solito, con-segue. Vedi che ti hanno talmente con-fuso che “niente”. Cosa? Cosa, “cosa?”. No? Esiste ma non c’è il “mercato”. Non esiste ma c’è il… mercato (l’oro). Dove? Bè, (qua, così). Ovvero, ancora una volta “niente, nessuno, da nessuna parte, etc. etc. etc.”.
“Niente. Non facciamo niente. Non siamo neanche in giro…”.
Alla ricerca (sì, e quando lo ritrovi) di Nemo
“Zitto e nuota, nuota e nuota; zitto e nuota… e nuota e nuota…”.
Dory
Silenzio: si gira. Darwin docet.
Quindi, “giri sul posto”, non importa se… fisso o mobile (“fluido”). In un film di animazione “girato al contrario” si sente dire, “lui segue il flusso, è flussevole…”. Ecco. Qualcosa che, però, ha due sensi in uno:
lui è flussevole… = chi segue il “pifferaio magico”
lui è flussevole… = chi esegue; il “pifferaio magico”, cioè “lui è il flusso”.
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Nelle “non solo parole” vige il significato = ciò che è, non importa se a “te” sembra ben altro. Ossia, la sede sia di chi decide, sia della Verità. Ciò che ad esempio Andreotti si è “portato nella tomba” per sua stessa ammissione.
Un “vampiro”, quando inscena la propria morte, che “Fa…”?
Ti fa c®edere che è morto. Notizie sui giornali ed in Tv, funerale, belle parole, etc. Ma, nella “commozione generale”, uhm… egli “si rifà una nuova vita”, oppure “ritorna da dove è venuto”.
Fantascienza? Assolutamente no: sostanza.
L’industria dell’intrattenimento continua a sfornare “storie” di individui dotati di “poteri”. Questo, significa (al di là di ciò che deve sembrarti, ogni volta).
Questa è la Verità. Quale?
Va da sé che (qua, così) qualcuno ha potere; il potere di decidere financo per tutti. Il potere di rifilarti il “tuo” destino = il proprio scopo. Ciò che nel Modello Utility funziona come Cavallo di Troia, ergo, che ti sembra sempre “una figata”. Anche se nella sostanza non hai più alternativa sostanziale e, infatti, scegli sempre fra…, non decidendo mai alcunché. Libero arbitrio, karma, fato, etc. sono tutti derivati, nonostante incorporano sempre la Verità. Un po’ come la “privacy” e la “democrazia”.
Si può cogliere questo aspetto di fondo:
la “polvere magica” vista in Trilli (ciò che fa “volare”)
assomiglia (indica) al mix tra “ciò che ti sembra o sai” e la Verità (che “mette le ali ai piedi”).
La “polvere” di/in Queste oscure materie. No? Il “cenere sei e cenere ritorni”. Ciò che ti compone e ti tiene “assieme” è simile al Transformio. Qualcosa che può essere “ri-animato”. Da… chi/cosa? Bè, da… quando ne sei il “pilota”. La grande concentrazione di massa. Il Re (Te).
Oppure, l’oro.
“In direzione ostinata e contraria…”.
Fabrizio De André
Uhm.
Se hai sempre fatto le cose in un certo modo e non hanno mai funzionato, è il momento di cambiare. La ripetizione di azioni fallimentari senza modificare l'approccio porta inevitabilmente agli stessi risultati negativi. Per ottenere qualcosa di diverso, bisogna sperimentare nuove strategie e approcci...
Un “famoso” che fa. Raggiunge la “isola dei famosi” e, poi, vi soggiorna (da Re). Nulla a che vedere con il famoso programma Tv, ove sull’isola si sopravvive, di certo, alimentando qualcosa di non direttamente misurabile, non visto che è non lineare.
Il “programma” stesso lo testimonia. L'audience.
Con la “produzione” alle spalle. E i “soci” che non esistono (sull’isola) anche se ci sono (comodamente altrove). Pro-cedere “in direzione ostinata e contraria…” nell’AntiSistema com-porta “guai a non finire”. Poiché la “cosa” non è strutturata = è il frutto di una “moda”, anche se chi è in prima linea è con-vinto del contrario.
Ogni volta che scoppia una guerra, si manifestano i “volontari” e i “mercenari”, oltre ai “soldati”. Tutti as-soldati, ovviamente.
Ogni volta che lasci o ti cadono delle briciole sul pavimento, si manifestano le formiche. No?
Re-azione: azione e Re-azione. Tutto lì?
Per carità: è solo il ripetersi di qualcosa (di un e-vento o “momento”) che è già successo, ma… non esiste; c’è. Ergo, la ragione fondamentale è sempre “a monte” sia della causa che dell’ovvio effetto.
Gli “stati fondamentali” sono tre.
Anche se è uno a decidere per tutti, a… contare, mentre il “prossimo” conta pecore e guai a profusione. Laddove, un “guaio” è sempre tale, soprattutto quando non ti sembra affatto.
Contrario = ostile (la “vita”, quando sopravvivenza, è un cammino ad ostacoli, letale). Mentre, se sei “contrario”, embè… sei come una pistola caricata a salve = un “pistola”!
Sei o diventi come un… ventilatore da 14 euro, con le pale che si girano indietro (flettono) sotto al peso dell’umidità (afa).
Provare per c®edere.
Quando questo “ventilatore” diventa assolutamente necessario, bah! Te lo puoi mettere anche a due centimetri ma… “non sentirai nulla”. Proprio come la “inflazione”, che agisce sui prezzi, su tutto… Come una marea oscura o, meglio Future Dusk:
una tonalità scura e profonda, lunatica e intrigante, che si colloca tra il blu scuro e il viola e si rifà ai temi del mistero e dell'evasione…
Ci sei? Tutto (ri)torna. Tutto è uno = l’oro o “Dio”, da/in cui “tutti per uno e uno per tutti…”.
In-Oltre, tutto è Verità.
Ecco i due caposaldi che nell’AntiSistema non mancano mai: l’oro e la Verità. Con Te, l’appeso al chiodo, che emana “te” (qua, così):
la sostanza o materia oscura che “serve” per tenere assieme l’intero “spettacolo”.
Ecco perché “te” vali. Figurati Te, or dunque.
Il potenziale è insito, “dentro”: per questo motivo “non si vede”. Anche se c’è. Come puoi “vedere”, la regola è come la morale: sempre la stessa.
Quindi, l’unico aspetto su cui puoi sempre contare è la Verità!
E Te, anche sei attualmente sei in-dimostrabile (potenziale). Ciò che puoi “evocare”, allora, non è né “Dio” né il “Diavolo”, bensì… assolutamente Te.
Rifatti il trucco, hombre!
Altrimenti, la rivelazione continua ad averti ma “niente” (qua, così). Gli altri son sempre l’oro.
The Others (Los Otros)…
Nella casa adesso ci sono alcuni intrusi, i vivi…
Link
Chi si considera vivo, seppure sopravvive, è “vivo” o, meglio, esiste ma non c’è, a differenza l’oro.
Non solo = sullo stesso posto, s’intersecano + “dimensioni”. Ergo? Sempre quel “cappello” che se lo indossi vai Oltre, altresì, rimani in loco. Sostanza. Il dispositivo a cappello altro non è che Te quando sei Te, in Te, per Te, con Te. Quando ci sei, sei totale, sei ad angolo giro, un doppio/contiguo arco a tutto sesto, etc. etc. etc.
“L’uomo è indispensabile al compimento della creazione; anzi egli è addirittura il secondo creatore del mondo, colui che solo ha dato al mondo un'esistenza obiettiva, senza la quale esso, non sentito, non visto, silenziosamente nutrendosi, dando nascita e morte, facendo muovere teste per centinaia di milioni di anni, sarebbe precipitato nella profondissima notte del non essere, verso una fine indistinta. La coscienza umana ha creato l'esistenza obiettiva e il significato, e così l'uomo ha trovato il suo posto indispensabile nel grande processo dell'essere”.
Carl Gustav Jung
Come puoi, forse, vedere… “te” (qua, così) “servi”, essendo il “secondo c-reat(t)ore”. Dunque, chi è il primo? Dio, che è “Dio”? Uhm. Sei stato creato, dunque… in assenza dell’accorgersi sostanziale, rimani quel “pezzo di legno” intagliato che oc-corre come carburante per il moto-re (l’oro):
lo “mondo”
ciò (chi)… che
senza lo “uomo asservito”
non sentito, non visto, silenziosamente nutrendosi, dando nascita e morte, facendo muovere teste per centinaia di milioni di anni, sarebbe precipitato nella profondissima notte del non essere, verso una fine indistinta…
(Ti) trovi?
L’oblio dell’AntiSistema rende l’oro vacui, inutili, inabili, etc. come spettri o timore infondato o paura padroneggiata.
Qualcosa che hai sempre “nelle corde”, se agganci Te, seppure “te” (qua, così). V’è in ogni inizio, l’intero percorso della Verità: partire è (già) ri-uscire, se ci sei. Certo, perché hai (già) deciso, finalmente. Altro che queste balle, assolutamente da sostanziare alla tua luce (Te, la Verità):
Il detto “partire è un po' morire” significa che ogni partenza, ogni separazione da un luogo, da persone care, o da situazioni familiari, comporta una perdita, un cambiamento, un distacco che può essere paragonato a una piccola morte. Non si tratta di una morte fisica, ovviamente, ma di una morte simbolica, della fine di una fase della vita e dell'inizio di una nuova, con tutto ciò che questo comporta in termini di cambiamento, di perdita di certezze e di adattamento al nuovo…
Non lasciarti continuamente auto ingannare.
Quando decidi, bè... No?
Nella sostanza, la “morte simbolica” è la tua rinascita, l’accorgerti essenzialmente. Il ritornare a “contare”. Mentre, tutto quello che ti sembra di perdere, lo “perdi” = se perdi zavorra, resti più leggero.
Vai + “lontano”.
Ma, se questo ti sembra “rimanere al verde”, bè… frena e “buon” Future Dusk.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4009
prospettivavita@gmail.com
