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venerdì 22 dicembre 2023

È un Paese per sole macchine?


Ho ripreso a de-scrivere per via della situazione in Palestina. Come potevo non esprimermi, dal momento in cui tale follia demoniaca ha preso il sopravvento. 

C'è qualcuno?

La confusione che vive e regna qua, nell’AntiSistema, è qualcosa di palpabile. I cittadini che partecipano alla vita dello Stato, ad esempio, hanno il dovere di essere sempre informati su quello che è l’iter statale, del come funziona, di quali parti ci sono e fanno cosa, di cosa sono e regolano le leggi, etc. Gli individui, anche per questo motivo, vanno a scuola sin dalla più tenera età. Lo Stato compartecipa alle spese, alias, investe su tale formazione prima obbligatoria e poi facoltativa. Questo è il livello da “libro”. Ciò che equivale all’abbellire la casa perché “ci sono ospiti”. Però, le cose vanno in un altro modo, nella sostanza. Lo Stato, se non è Nazione, non è sovrano (infatti, gli “alleati” prima e la “Ue” dopo, hanno drenato sovranità lasciando alle prese con la solita questione del “bene superiore”, cioè, qualcosa di facoltativo ma che se dici di no, son guai). Perché, ad esempio, la “Italia” non può stampare moneta infinita, mentre gli “Usa” fanno quello che gli pare? Perché il debito italiano è diverso da quello americano? Le regole economico-finanziarie internazionali non sono leggi sacre: 

sono state concepite da individui che hanno deciso per tutti. 

giovedì 23 novembre 2023

Le macchine più sorprendenti.


Ho l’abitudine di inserire “segnalibri”, a livello di browser, ogni volta che c’è qualcosa di meritevole, per i più svariati motivi. Il rinnovato modo di “fare l'orecchio” sui testi che sono divenuti digitali. Orbene, la lista che si viene a creare è una lunga ed ordinata sequela di news, curiosità, articoli, etc. Ma la cosa che più colpisce è che, dopo molti anni, questo assieme risuona come diintrattenimento”. Gli incipit, che ricordano di cosa si tratta, sono leggibili senza entrare nel merito pigiando sul relativo link. Così, vedendo sufficientemente da distante, alla luce di cosa continua a succedere, tutto quel materiale è come un gigantesco scaffale di fumetti messi a disposizione per “ingannare il tempo” mentre si aspetta, dal parrucchiere, il proprio turno. 

Sì, c’è sempre sostanza. 

No, non serve a niente, senza essere sostanziali. 

E non sembra proprio che questa società di replicanti discordati differiti indifferenti, eppure che vanno a votare… lo sia. Tutto scorre, passa, spazza. Sembra non lasciare tracce troppo definitive. Cioè, sembra tutto “a posto”. Eppure, la storia è una corrente che trascina con sé l’interezza. Una giurisdizione unica, come longa mano, mafia, potere che se lo è preso, etc. Chi ha iniziato? Chi ha “creato”? Chi ha lottato? Chi ha investito? Chi ha organizzato? Domande. Sempre domande. A cui una risposta proprio non si può dare, perché chi ricorda non esiste anche se c’è, lasciando l’intero carico alla mercé di tale lacuna del tutto artificiale = ad arte, di parte.