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giovedì 22 novembre 2012

Irrorati dalla luce.




Il punto prospettico 3d, il paradigma dominante, è ancora lo stesso. Il potere bancario, ad esempio, impera ad ogni latitudine sul Mondo. Non importa se la ‘crisi e lo scandalo’ sono riconducibili al modello speculativo senza scrupoli, sviluppato attorno alla demonizzazione del concetto dell’energia denaro, ad opera di un mix di intenzioni ed essenze non direttamente rilevabili.

Sembra che alla Massa non importi. Forse perché non se ne accorge?

E se alla Massa ‘sta bene così’, così sarà; perché il potere di co creazione è insito nell’intenzione, diretta o indiretta, della Massa. 

Il controllo agisce sulla Massa, la Massa agisce nello scenario 3d portando ad emersione il Mondo che ‘ha nella mente’. Il Mondo emerso agisce sulla Massa, in termini di auto concatenamento o riflesso dell’originale, dando luogo ai loop, ai paradossi apparenti, alla figura del carnefice e della vittima, etc.

Le sette banche emergenti con maggiore appeal.
Se nei Paesi industrializzati il sistema bancario è in grande difficoltà, stretto nella morsa della recessione economica e dell’aumento delle sofferenze, non è così nei mercati emergenti. 

Secondo gli esperti di Morgan Stanley, è tempo per gli investitori di allargare lo sguardo alle realtà più dinamiche e redditizie di Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Russia e Turchia, con un’ottica di lungo termine.

Sfruttare le basse quotazioni di alcune banche che operano negli emerging market, può essere infatti una buona idea per diversificare in maniera intelligente il portafoglio…
Link 
 
Gli esperti di Morgan Stanley hanno occhi per tutto il Mondo; tutto fa brodo, pur di non agganciare il flusso di coscienza in merito a quello che è diventata la banca per la quale lavorano e, in definitiva, ciò che sono essi stessi diventati.

Il Mondo di Narnia, dipinto nel primo film, ci ha fatto capire che il ‘reame’ è sotto incantesimo; un potere affilato tiene sotto scacco i territori, le popolazioni, le energie.

Quel potere è manchevole della ‘luce’. Agisce così per mille motivi ma, principalmente, perché non sa come altro fare. Non conosce alternativa al proprio Dna.

Cattivo umore, le cause insospettabili.
Le cause del tuo malessere? Potresti non crederci. Oltre alle cause conclamate da decenni di studi e ricerche, il nostro malessere mentale potrebbe essere causato da fattori davvero insospettabili… qualche esempio?

Eccovi accontentati:
  • intolleranze alimentari
  • arredamento casa
  • promozioni sul lavoro
  • lampada da comodino
  • carenza di vitamine
  • amici
  • dormire nelle giuste ore
  • pillola anticoncezionale
  • fumo

'Gli si gira intorno', ma proprio non si riesce a vedere ciò che è velato dal Tempo trascorso abitudinariamente a - far finta che tutto vada bene così com’è.

I motivi della depressione, allora, li possiamo trovare frattalmente replicati in ogni ambito, cosa, fatto, vicissitudine, rapporto, etc.

Ma, avremo solo identificato effetti diramati dai ripetitori di segnale, distribuiti dappertutto

La causa? La causa è interiore. Tuttavia è spalmata dappertutto tra gli effetti:

questo Mondo, così come lo ‘abbiamo’ concepito.

Una prigione per il corpo, la mente e l’Anima.

Una scuola 'tra le righe', anche se questa verità superiore ‘viene dopo’ in termini di consapevolezza.

Generalmente, si sta male, perché al mattino si è obbligati ad alzarsi per andare a fare qualcosa che non aggrada. Va bene da un certo punto di vista, al fine di non cadere nell’oblio, però il rischio è di cadere in un altro tipo di loop auto contenente, ossia quello della depressione.

Tra l'incudine e il martello. La figura esemplificante è quella dell'equilibrista sulla fune, con tanto di asta trasversale di bilanciamento.
 
Senza andare troppo in profondità, la causa della depressione è scolpita nella società; è la società stessa; vuota, arida, solitaria seppure contigua

E... notizie come queste non fanno bene:

il Parlamento boccia il taglio degli stipendi, ancora intatti i costi della politica.
Ce l'hanno fatta anche stavolta. Mentre chiedono sacrifici agli italiani, gli onorevoli mantengono il loro stipendio intatto, e i costi della politica non cambiano

Perché è stato dichiarato ‘inammissibile’ l'emendamento al decreto sviluppo che proponeva di ridurre gli stipendi dei parlamentari, investendo questo notevole taglio nelle opere di sviluppo e crescita…
Link

Una vera e propria Guerra tra ‘poveri’ viene alimentata dal controllo silente, al fine di permeare il reame 3d della convinzione di poter cambiare, di poter rilevare un nemico, il diretto responsabile dello 'sfascio' in cui si vive...

Tra i due litiganti il terzo gode.

Chi è questo ‘terzo’?

Nel modello iniziale, proposto da Keshe, raffigurato nell’articolo di martedì 20 novembre 2012, abbiamo appurato, anche semplicemente, che esiste una condizione di ‘neutralità’ del plasma fondamentale alla base della creazione

Ossia:
  1. materia
  2. antimateria
  3. materia oscura.
Ecco rappresentato il ‘terzo che gode’, la materia oscura.

Il lato oscuro, tanto ben rappresentato in ogni film o romanzo ‘fantasy’.

Da questa interrelazione nasce ogni ‘equivoco’ scambiato per realtà.

Plasmando, agendo su questa ‘trinità’ è possibile modellare Mondi ed esperienze.

Termino con una riflessione.
Osservando un legno che arde sul fuoco, soprattutto se il legno è stato tagliato da poco, è facile osservare come l’acqua contenuta, frigga ed evapori, in conseguenza della grande forza e pressione agente nella caldaia.

Quando tutta l’acqua è evaporata, il legno va a pezzi prima ancora di bruciare ulteriormente e diventare cenere grigia.

Da ciò si capisce che il codice della Vita è contenuto nell’acqua. Il collante, il legame energetico è fornito dalle particelle acquee. Il peso di un tronco è notevole perché è pieno di acqua.

Lo stesso discorso vale per il corpo umano.

L’acqua è una particella di memoria fluida e multidimensionale.

La luce la raggiunge e la programma di conseguenza.

Per cui… tutto è perfettamente in linea con il Piano Divino, visto che la luce solare giunge diretta e senza manipolazione. Le nuvole fanno parte del gioco, così come le scie chimiche; il vano tentativo di replicare i meccanismi naturali all’opera, da sempre, in maniera silenziosa ma quanto mai efficace.
  1. Luce
  2. Acqua
  3. Individuo.
Dipende da noi l’emersione del Mondo, visto che siamo costantemente sotto i riflettori del grande Osservatore 'tra le righe'. 
 
21112012 S 0 + 326 Presentazione di Maria al Tempio (Una verità profonda) ++

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 21 marzo 2012

Ben venga la crisi a specchio, se…




Quest’oggi SPS si occupa di rilettura di notizie tipiche Antisistemiche. Ossia? Della rilettura in chiave frattale, ossia di riflesso, relativo alla fonte emittente, che si ripete.

Chi sono le fonti emittenti? Per quello che posso intuire sono:
  • entità umane individuali e di ‘gruppo’, dal singolo alla comunità globale
  • entità celate ai sensi maggiori umani, che hanno tuttavia carattere di influenza sul comportamento umano.
Emerge chiaramente da questa mia sintesi, che il punto prospettico da cui si ‘vive la Vita’ è, ovviamente, quello umano, essendo io un umano, per cui tutto si dirama e si dipana da un simile ‘fascio inquadratore’, ossia dal punto centrale umano verso tutto il resto:

Creatore compreso.

L’umano è un singolo punto centrale d’Universo:

da ogni umano nasce un intero Cosmo d’eventi. L’attore principale è l’umano e ciò corrisponde, dunque, ad una distorsione del senso unitario dell’intero Creato. Perché? Perché l’umano descrive tutto secondo il proprio riassunto evolutivo. Conferisce ragioni ad ogni ambito della Creazione, in funzione del proprio cammino attuale, e della propria consapevolezza raggiunta e maturata.

Giusto? Sbagliato? La risposta è:

giusto e sbagliato. Perché? Perché per Natura esistono leggi:
  • biodiverse, che preservano l’univocità
  • frattali, che preservano il riflesso unitario mascherato in quello individuale.
È un ‘mix’ sfuggevole di cause ed effetti a questa ‘latitudine’ della consapevolezza.

Non c’è un giusto o uno sbagliato, ma esiste un punto di 'presente eterno' con funzione di ‘motore’ esistenziale, in cui viene versato nelle sue ‘caldaie’ il frutto della perfezione itinerante che contraddistingue l’individuo - attimo per attimo, secondo opportuna presenza.

Non è semplice da inquadrare e, soprattutto, da digerire, un simile contesto, caratterizzato dall’assenza del caos, del caso, del 'non-sense'. Un contesto sfuggevole, molto simile alla forma ed al moto di quella ‘serpe’, che tanto ha alimentato l’immaginario collettivo da ‘sempre’; un qualcosa di… strisciante.

Ovviamente questa immagine è sempre e solo il frutto del nostro punto attuale di osservazione consapevole:

dove siamo? Come siamo? Chi siamo? Triangolando da queste ‘domande’ verso il punto tracciato dalle altre due domande aperte – Da dove veniamo? E, dove andiamo? Possiamo tracciare una mappa, in via di completamento, relativa alla rotta da tenere in funzione dell’equazione temporale, dal momento in cui ci siamo auto installati nel tessuto vivente del Tempo.

La Mente è un valido alleato, e una sua funzione nativa contempla proprio questa valenza, tuttavia con ‘questa versione mentale, paragonabile ad un sistema operativo da aggiornare, siamo ingabbiati in una struttura a loop capace di illudere che l’unica realtà possibile sia quella dell’attuale paradigma’. 

Usiamola, allora, in maniera invertita, quasi illogica, ribaltata… e vedremo un’altra realtà, perfettamente possibile, esistente e parallela a questa; una realtà ‘diversa’ e alternativa. Cerchiamo almeno di inquadrarla per poterci conferire l’opportunità di osservare un’alternativa. Il senso di ‘insoddisfazione interiore’ che proviamo, vivendo, è ‘figlio’ di questa ‘piallatura’  della prospettiva. Ci siamo come ‘seduti su noi stessi’ in attesa di cosa? Per riposare dopo immani fatiche?

Certo, il passato che non ricordiamo ha caricato in noi strani effluvi di azioni trascorse e lavate via nello scorrere del Tempo. Azioni che oggi tornano a ‘galla’ dal mare magnum della memoria ancestrale. Azioni da affrontare, o meglio, echi di azioni da affrontare con vivo senso esistenziale, con responsabilità e senza timore alcuno di tornare ad interagire coi fantasmi del passato.

I fantasmi ci chiedono solo di aiutarli, aiutando noi stessi. I ‘Giganti’ devono risvegliarsi

Ecco il Mondo in cui viviamo. Un Mondo nato da noi ma ispirato da uno strano effluvio di motivazioni sottili, velate, apparentemente confuse con le leggi naturali dell’ecosistema che ci accoglie e ci avvolge, pagandone duramente il conto.

La specie umana è virale, ossia nel bene e nel male è altamente ‘contagiosa’ per effetti e concretezza. C’è da 'tifare' davvero per la specie umana, perché ella è un fulcro di potere inossidabile:

a lei è stata conferita l’opportunità di unificare i vari regni della Creazione.

L’umano è come un albero o un ponte tra reami separati dalla sua ‘caduta’:

ciò che ‘scendendo’ ha diviso, ora ‘salendo’ unisce

Siamo nel Tempo. Questa verità è miscelata e strumentalizzata da quei 'principi' che sfuggono alla direzione dell’Uno; ovviamente sfuggono in senso apparente, essendo il tutto a ‘somma zero’, come un boomerang destinato a tornare alla mano che l’ha lanciato.

Osserviamo, capiamo, non vanifichiamo l’opportunità della dimensione frattale. In lei è descritta la verità che ci contraddistingue, in ogni attimo, in ogni singolo respiro, sempre.

È una ‘buona musica’ da ascoltare.

Ecco il Mondo in cui viviamo, scrivevo:

La spesa alimentare? Ai livelli di 30 anni fa.
La spesa alimentare? È regredita al livello di 30 anni fa. Gli italiani spendono il loro stipendio principalmente per pagare bollette e benzina. Il risultato è che il budget destinato al cibo si è ridotto del -1,5%, tornando al livello degli anni ‘80. Lo rivela uno studio di Banca Intesa Sanpaolo.

Il motivo sarebbe imputabile alle evidenti difficoltà economiche del consumatore italiano che è spinto a ridurre sempre di più gli sprechi e a moderare gli acquisti a fronte di spese sempre più ingenti e un lavoro sempre più precario. E, viste le previsioni economiche che riguardano il nostro Paese (e non solo) i consumi degli italiani ‘continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più scarse’. Un cambio di abitudine dovuto in primis al caro benzina e ai suoi effetti nella vita di tutti i giorni.

Secondo la 'Confederazione degli Agricoltori' bisogna ‘intervenire in fretta’. Il livello ‘spropositato’ raggiunto dai prezzi dei carburanti porta a ‘contraddizioni eclatanti’ nei bilanci familiari, in cui ‘la voce auto e bollette ha superato la voce alimentari: già nell'ultimo anno ogni famiglia italiana ha speso mediamente 470 euro al mese per trasporti, carburanti ed energia contro i 467 euro per cibo e bevande’.
Link

Rilettura:
  1. La spesa alimentare? È regredita al livello di 30 anni fa
  2. Il motivo sarebbe imputabile alle evidenti difficoltà economiche del consumatore italiano che è spinto a ridurre sempre di più gli sprechi e a moderare gli acquisti a fronte di spese sempre più ingenti e un lavoro sempre più precario
  3. E, viste le previsioni economiche che riguardano il nostro Paese (e non solo) i consumi degli italiani ‘continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre più scarse’. Un cambio di abitudine dovuto in primis al caro benzina e ai suoi effetti nella vita di tutti i giorni
  4. Secondo la Confederazione degli agricoltori bisogna ‘intervenire in fretta’. Il livello ‘spropositato’ raggiunto dai prezzi dei carburanti porta a ‘contraddizioni eclatanti’ nei bilanci familiari…
  1. Ciò è necessariamente un male? Osserviamo le dinamiche super spinte dei consumi e di una società che basa il concetto di crescita sul trend dei consumi. Di una società sempre più ‘obesa’, dipendente dal cibo spazzatura, che induce appunto a consumare sempre di più. È un male il fatto che la spesa alimentare si sia contratta? Dai…
  2. Ciò è necessariamente un male? Il consumatore è spinto a ridurre sempre di più gli spechi. Bene! Questa è una buona induzione sottile. Se la crisi porterà a questo ben venga la crisi. Le spese ‘altre’ hanno un senso, se inquadrate in questa maniera. Vero? Il lavoro precario spinge a ‘svegliarsi’, altro che...
  3. Ciò è necessariamente un male? I consumi degli italiani continueranno ad essere molto prudenti. Le risorse reddituali più scarse equivalgono ad una maggiore maturazione della propria capacità di 'quadrarsi'. Il fatto che molti possano incorrere nell’adesione alla cosiddetta ‘malavita’, è una risultante e un banco di prova per le singolarità e per la comunità che ne emerge. Lo specchio esistenziale ritorna la verità relativa al proprio punto prospettico, al proprio comportamento.
  4. Ciò è necessariamente un male? Innanzitutto questa verità è relativa al punto prospettico della 'Confederazione degli Agricoltori', ossia una entità non fisica che intesse i propri interessi. Cioè, il loro pensiero esprime il loro punto di vista ‘egoico’. I consumi devono ripartire, perché? Per permettere maggiori guadagni. Questo è il ritornello di base fuso in questa versione della società, in cui nessuno fa niente per niente. Le ‘contraddizioni eclatanti’ sono evidenze emerse alla luce del possibile, perché frutto del comportamento umano medio. Non importa se il ‘vertice’ ha trovato il modo di imporre uno stile di Vita ‘disordinato’; quello che importa è che la Massa lo ha permesso e sapete il perché? Perché la Massa è autolesionista, non si vuole bene, per cui cosa doveva necessariamente emergere nella realtà 3d come diretto riflesso frattale?
Qualcuno o qualcosa che esaudisse il proprio sentire inconscio di essere ‘ brutta’. Il ‘brutto’ che incarna la forza non espressa dalla bellezza. Non dimentichiamo che quello che non si esprime si imprime, per cui la ‘bruttezza’ è anche ‘fortezza’. L’umanità si è chiusa in Sé, demandando tutto a fattori esterni, delegando il proprio potere, la propria salvezza all’esterno di Sé. Risultato?

Qualcosa di liberamente circolante nel Cosmo, come il ‘lato oscuro’, ha fiutato un’opportunità simile, una debolezza simile, un’occasione simile di dominare la genie umana portatrice immemore della scintilla divina, ed è stato attirato in questa dimensione, iniziando a ‘lavorare’ gli umani a poco a poco. 

Non serviva invadere platealmente ma conquistare sottilmente, partendo dagli inconsci umani. Come ‘serpi’ si sono inseriti nella struttura genetica energetica e nella Mente profonda, celata dalla chiusura dei sensi persino all’umanità stessa.

Un piano mirabile ed altamente intelligente. Una lotta senza lotta. Un conflitto tra diversamente abili. Una 'vittoria' facile. E oggi la loro realtà è diventata la nostra realtà. Noi siamo divenuti come degli abili robot riparatori e artigiani di un piano esistenziale concepito da altri, per altri.

In Natura questo meccanismo è evidente; è stato scoperto e chiamato:

fenotipo esteso.

Ecco che cosa s’intende con un simile costrutto, rileggendo una porzione  di articolo apparso in SPS il 15 aprile 2011:

Cosa è il fenotipo esteso?
Da qui la ridefinizione del ruolo dell'organismo, che passa ad essere solo uno delle tante realizzazioni dei geni nel mondo esterno per mezzo di cui i geni stessi competono tra loro.

Non solo: le conseguenze 'estese' dei geni possono essere tanto forti da indurre un altro organismo, che questi geni non possiedono (e che quindi è programmato per massimizzare la diffusione di altri geni, i propri), a favorire proprio la sopravvivenza di questi geni estranei. È il caso di molti esempi di parassitismo:

tra i più significativi Dawkins cita quello della formica Monomorium santschii, la cui regina si infiltra nei formicai di altre specie e riesce, con meccanismi ancora non del tutto noti (probabilmente diffondendo particolari sostanze chimiche), a indurre le operaie presenti a uccidere la loro stessa regina, così da prenderne il posto. La regina di un formicaio è la madre di tutte le operaie, e dunque tale comportamento è ovviamente dannoso dal punto di vista dei geni delle operaie, considerando peraltro che la regina è la sola femmina fertile, la sola dunque che può perpetuare tali geni comuni.
 
Dawkins sintetizza questi risultati in quello che chiama il Teorema Centrale del Fenotipo Esteso:
 
'Il comportamento di un animale tende a massimizzare la sopravvivenza dei geni di quel comportamento, indipendentemente dal fatto che i geni si trovino nel corpo di quell'animale particolare che ha quel comportamento'.
Da Wikipedia
 
Il comportamento di quella 'Regina' racconta e replica praticamente la storia del genere umano. Mettiamoci nei ‘panni’ dei Voladores

che cosa vogliono maggiormente? La nostra energia che loro non possono produrre. Dunque? Cosa faranno, dove spingeranno l’uomo? Verso quale scenario a loro più favorevole? Leggiamo ancora:

Il concetto del fenotipo esteso spinge ancora più in là questa ‘svalutazione’ dell'organismo a favore del gene. Il biologo parte dall'osservazione di numerosi casi in cui il comportamento di animali ha la capacità di influenzare a proprio vantaggio l'ambiente e altri animali… I geni che determinano nei castori la funzionalità dei denti ed il loro istinto non hanno come fenotipo solo questi due aspetti, ma anche la diga che il castoro costruisce ed il lago che si forma; tutti questi elementi sono determinati dal gene e hanno ricadute benefiche sulle probabilità del gene di riuscire a replicarsi nella successiva generazione
Da Wikipedia
Link all’articolo completo di SPS.

Andiamo ‘avanti’ e impariamo a rileggere le notizie e la 'Vita' in questa chiave di verità celata ma, comunque, accessibile per analogia frattale, ad esempio:

Il rinnovo della patente duplica anche i costi.
Motorizzazione a secco, pagano i contribuenti.
Non c’è fine alle gabelle e anche la patente paga dazio. Per rinnovarla o far registrare il cambio di residenza sulla stessa, si pagherà il doppio. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Direzione Generale Motorizzazione, ha infatti reso noto, con una circolare del 9 marzo, che, a causa di motivi economici, la Motorizzazione non è più in grado di inviare il tagliandino da incollare sulla patente. Per ovviare al disservizio, l'automobilista è costretto a richiedere il duplicato della stessa
Link

Scarsità di risorse in un Mondo di abbondanza. Vedete? È sempre il solito leit motiv. E chi ne paga le conseguenze? La Massa, ossia i generatori di energia polarizzata negativamente. Energia di un certo tipo, che serve per alimentare ‘chi o che cosa?’. Ricordiamo sempre che l’energia non va mai persa e che il caso non esiste. Per cui, domandiamoci perché generiamo energia di questa valenza e per quale motivo? 

Ci riesce tanto difficile riuscire a capire che siamo sotto stretto controllo? Analizziamo il nostro comportamento e il nostro sentire. Ci dicono ‘cose’ esattamente opposte:
  • ci comportiamo per induzione in certi modi
  • sentiamo per vie naturali questa induzione ma la ignoriamo semplicemente non ritenendola vera né possibile.
Eppure le Religioni ci avvisano da sempre che esiste qualcosa di ‘negativo’ e di non manifesto. Ossia denunciano l’esistenza di qualcosa di intangibile ma estremamente ‘vivo’, potente ed in grado di interagire con noi a livello inconscio.

Non credendo più a nulla, il genere umano si è staccato da ogni piano eterico. Una perfetta sintesi dell’opera di infiltrazione progressiva e di susseguente dominio della ‘causa’ che sta dietro ad ogni manifestazione:

la nostra capacità co creativa.

Andiamo oltre all’impatto più evidente veicolato dalle notizie. Leggiamole sottilmente:

le caste dell’Imu.
Non solo la Chiesa Cattolica. Le esenzioni dell'Ici (ora Imu) hanno interessato una vasta schiera di soggetti: 

dai sindacati ai partiti politici, fino a fondi di investimento privati. Soggetti che, solo in alcuni casi, perderanno i privilegi dopo la sterzata impressa dal Governo Monti.
 
Il decreto.
Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, infatti, prevede numerose esclusioni, relative a quegli immobili in cui non si esercita attività commerciale. In particolare vi rientrano luoghi di culto e preghiera, Ong e Onlus, cliniche e ospedali pubblici, scuola, circoli sporti e ricreativi, ristoranti, edicole e musei.

I nodi da sciogliere.
Tutto chiaro? Non proprio, considerato che non sempre è facile distinguere il ruolo svolto dalla finalità commerciale. Sulle scuole, per fare un esempio, lo stesso premier Mario Monti ha previsto l'esclusione se non c'è finalità di lucro. Ma per le private qual è davvero la natura: enti non profit che puntano al pareggio dei costi o realtà che stanno sul mercato, per certi versi come le aziende? Questo è un nodo che andrà sciolto, al pari di molte associazioni.

Il fondo privato che sembra pubblico.
Ci sono poi dei casi limite davvero difficili da far rientrare in una logica non commerciale. È il caso del Fip, il Fondo Immobili Pubblici, che nonostante il nome è un soggetto privato, con quote in mano a banche, assicurazioni e altri investitori istituzionali nazionali ed esteri. A gestire il Fip è Investire Immobiliare, una società di gestione del risparmio controllata da Banca Finnat. Quanto basta per far storcere il naso a qualche analista, secondo cui le caste dell'Imu alla fine saranno solo lambite dalla stretta governativa.

Ma i problemi potrebbero non finire qui:

diversi editorialisti ipotizzano che questa scarsa chiarezza potrebbe non bastare per evitare la procedura d'infrazione avviata dall'Unione Europea nei confronti dell'Italia proprio per la presenza di queste agevolazioni. Quanto basta, insomma, per lasciare intatte le polemiche.
Link

La ‘non chiarezza’ è una caratteristica che induce a ‘non vedere bene’, a ‘non discernere bene’ ed è opportuna solo per una certa presenza silente per rimanere, appunto, 'non vista':

una 'slavina' che si autoalimenta.

Questa è un'altra caratteristica tipica di uno 'stato di possessione', che mette in evidenza per ‘rivelazione indiretta’ la presenza di qualcosa che si cela nel non manifesto. Le ‘Caste’ mettono in evidenza, invece, la presenza di quella Elite di umani che fanno da testa di ponte operativa, come dei ‘Custodi’ 3d, tra dimensioni diverse.

Equitalia: multe illegali, riemerge la sentenza smarrita.
Equitalia è di nuovo sotto i riflettori. Un articolo apparso sull'Espresso ha infatti riportato alla luce una sentenza della Corte di Cassazione risalente al 2007 ma che non è mai stata resa pubblica e in cui le multe applicate dalla società di riscossione dei tributi venivano dichiarate illegali

Ma a diffondere la notizia ci ha pensato il web.
 
La sentenza.
In base alla pronuncia della Suprema Corte, datata febbraio 2007, le multe di Equitalia sarebbero illegali. Cioè gli interessi del 10 per cento applicati dalla società di riscossione dei tributi renderebbero nulle le cartelle in cui viene chiesto di pagare le vecchie contravvenzioni. A cominciare dalle infrazioni del codice della strada. L'aspetto strano della faccenda è che in tutti questi anni, da quando la sentenza è stata emessa, nessuno ne ha mai sentito parlare

A smuovere le acque è stato un avvocato di Bari, Vito Franco, che fa da consulente anche a un'associazione di tutela dei consumatori, l'Assdac, che si è messo alla ricerca della sentenza fantasma cercando nelle  più prestigiose banche dati giuridiche private d'Italia. Ma dagli archivi telematici per i professionisti non è emerso nulla e l'unica soluzione è apparsa quella di andare a cercare direttamente a Roma negli archivi cartacei della Suprema Corte dove in effetti la sentenza è finalmente apparsa

È stata depositata in Cassazione il 16 luglio 2007, porta il numero di protocollo 3701 e dichiara che gli interessi del 10 per cento semestrale applicati da Equitalia sono illegittimi.
 
Multe applicate irregolarmente.
Nonostante però i giudici abbiano dichiarato che le multe attuate dalla società di riscossione sono illegali, in tutti questi anni il rincaro ha continuato ad essere applicato, come risulta da centinaia di cartelle esattoriali. Le sanzioni irregolari creano maggiorazioni di milioni di euro, che però secondo la Cassazione non sarebbero dovuti. La Suprema Corte infatti è molto chiara e afferma che in caso di ritardo nel pagamento della sanzione, va applicata 'l'iscrizione a ruolo della sola metà del massimo edittale e non anche degli aumenti semestrali del 10 per cento. Aumenti, pertanto, correttamente ritenuti non applicabili'.

Il ruolo dei social media.
Ma come mai una notizia del genere è stata ignorata per tutto questo periodo di tempo? E soprattutto perché non è stata intrapresa alcuna azione concreta per permetterne la diffusione?

Dopo la pubblicazione dell'articolo sull'Espresso, i social network hanno giocato un ruolo fondamentale facendo fare alla notizia il giro del web. Cosa che mi porta a sottolineare l'importanza sempre più rilevante giocata da Internet nella diffusione delle notizie e per apprendere di questioni di cui altrimenti non si sarebbe mai venuti a conoscenza. Facebook, Twitter, blog e affini riflettono inoltre anche le esigenze dei lettori contemporanei, che hanno ormai abbandonato il ruolo passivo a vantaggio di un maggior coinvolgimento

In un'era in cui il computer è diventato ormai una necessità per restare 'collegati' con il mondo, infatti, Internet e i social media vengono visti come il canale privilegiato di informazione per accedere alle notizie ma anche per permetterne la diffusione condividendo idee e opinioni.
Link

Altro segnale inerente ad un qualcosa che è sparito, che non si vede ma che esiste. Il ruolo del ‘ricercatore’ è tale che egli possa riuscire nell’impresa del ‘trovare/vedere’. Ciò evidenzia come sia possibile sempre ‘fare qualcosa’, ossia risvegliarsi ad un livello diverso della realtà.

Internet rappresenta in questo la comunione tra vecchio e nuovo:

il potere torna a 'distribuirsi' ma è sempre sotto scacco frattale dell'operato silente, il quale mantiene ancora la facoltà di poter mettere il bavaglio alla 'Rete'. Se lo farà sarà in un modo sottile, sono pronto a scommetterci. Pian piano, lavorando ai fianchi il polo dell'attenzione sociale...

Enpa: Vegetariani e vegano vivono meglio e più a lungo.
Dalla fame al riscaldamento globale, dalle malattie all'uso sostenibile delle risorse. L'addio al consumo di carne, secondo l'Ente nazionale per la protezione degli animali (Enpa) è la chiave di volta per risolvere molte delle situazioni emergenziali del pianeta

'Solo il 20% della popolazione mondiale - spiega il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri, in occasione del 'Meatout day', la giornata internazionale contro il consumo di carne, che si celebra oggi negli Usa e in altri Paesi - ha regolare accesso alle risorse alimentari mentre il 26% della superficie terrestre è letteralmente invaso dagli allevamenti, ai quali è imputabile l'emissione del 18% dei gas serra, la distruzione di milioni di ettari di foreste e la perdita di biodiversità, nonché la produzione annua di 1.050 miliardi di tonnellate di deiezioni'.
 
'Per mantenere gli allevamenti si sperpera una grandissima quantità di risorse - prosegue Ferri - occorrono più di 16 chili di foraggi per produrre un chilo di carne. Inoltre, stando a quanto riferito dalla Fao, occorrono circa 15mila litri di acqua per produrre un chilo di carne e appena 2mila per ottenere la stessa quantità di grano. In altri termini, se le risorse necessarie alla produzione di carne fossero investite per l'agricoltura, probabilmente la fame sarebbe solo un ricordo'. 

Secondo l'Enpa la conferma arriverebbe da una recente ricerca inglese, pubblicata sul 'British journal of cancer', secondo la quale i vegetariani hanno meno probabilità di ammalarsi di tumore rispetto a chi mangia carne. 'I risultati - spiega l'Enpa - sono impressionanti: 

i vegetariani hanno il 45% di probabilità in meno di sviluppare il cancro del sangue (leucemia e altri tipi) e il 12% di probabilità in meno di manifestare un qualsiasi tipo di tumore. Chi consuma molta carne, due volte al giorno, per esempio (un panino col prosciutto a pranzo e una bistecca a cena), vede aumentare del 35% il rischio di ammalarsi di cancro all'intestino'.

'Benché a molti possa sembrare strano - conclude Ferri - la carne può essere un nemico della nostra salute. Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato l'esistenza di una stretta correlazione tra un regime alimentare a forte contenuto di grassi saturi di origine animale e molte patologie, tra cui il cancro. 

Vegetariani e vegani, invece, non solo non vengono colpiti dai tumori dell'apparato digerente, ma sono meno soggetti anche ad altre alle malattie come diabete, trombosi, osteoporosi, artrite, malattie renali, obesità e ipertensione.

La dieta vegetariana e vegana, inoltre, contribuisce a mantenere pulite le nostre coronarie e, di conseguenza, a prevenire il 97% delle cardiopatie".
Link

Questo è un valido modo per convincere ‘razionalmente’ la Massa a cambiare abitudini. Se non per ‘rispetto della Vita in ogni sua forma’, almeno per salvare il luogo che ci permette di correre e respirare e, in definitiva, se stessi.

La specie umana, se ci pensiamo bene, sta dimostrando un comportamento ‘Contro-Naturale’; perché? Perché sta distruggendo l’ecosistema che la tiene in Vita e ciò non è affatto naturale. È persino logico che si nasconda il principio di verità che ci spinge a ‘consumare’ tutto senza un senso apparente di sostenibilità.

Un motivo c’è e non è certamente imputabile a pazzia.

No, è tutto perfettamente logico se solo accettassimo di aprirci anche ad una logica diversa. In realtà sarebbe semplicemente sufficiente analizzare le dinamiche di 'possesso' umane, veicolate nella storia deviata:
  • schiavitù
  • guerre
  • invasioni
  • stermini.
Ci appartengono davvero queste ‘caratteristiche’? E cosa vogliamo pensare di quel Dio che promette una terra già abitata ad un popolo di bisognosi? È certamente un’abile circuizione di quel popolo per muoverlo alla guerra, secondo un preciso input sottile:

generare energia negativa di sostentamento per quel Dio.

Aprendoci alla realtà biodiversa, aperta, appare una ‘logica’ biodiversa, eppure perfettamente descritta dal comportamento umano costituente le ‘linee di forza’ di questa società.

In pratica senza quasi ‘muoverci’ già possiamo meglio comprendere, adesso, le diverse dinamiche in atto da tempo immemorabile. In che modo?

Tramite analogia frattale. 

In definitiva attraverso l’osservazione distaccata di ogni riflesso che giunge da tutto quello che ci circonda.

Questo riflesso descrive noi e quello che 'ci sta dietro’. 

Se poi decidiamo di approfondire la ricerca, possiamo chiedere di 'zoomare' al fine di focalizzare sul lato meno evidente del riflesso:

il segnale nel segnale.

Ricordo che, ad esempio, si dice che gli 'Specchi Esseni' siano ben 7, e l’ultimo richiede una saggezza totale ben radicata nel costrutto umano:

dalla prospettiva degli antichi, il settimo mistero dei rapporti umani o settimo specchio Esseno era il più sottile e, per alcuni versi, anche il più difficile

È lo specchio che ci chiede di ammettere la possibilità che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, è di per sé perfetta e naturale

A parte il fatto che si riesca o meno a raggiungere gli alti traguardi che sono stati stabiliti per noi da altri, siamo invitati a guardare i nostri successi nella vita senza paragonarli a niente. Senza usare riferimenti esterni di nessun genere…
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Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 18 maggio 2011

Circa il Pifferaio ed il Caso.





Le ‘cose’ avanzano nel tempo sequenziale tridimensionale deviato, apparentemente come detriti condotti caoticamente dalla corrente, dalla piena o dalla secca del ‘fiume’, in virtù della stagione e della intermittenza delle pioggie. La loro percezione, ossia la personale visione della Vita, narra di una modalità separatoria da se stessi. Perché? Perché ‘tutto’ ciò che è inerente sia alla sfera personale, che a quella progressivamente più allargata del Globo, è interpretato come se la singola individualità fosse un ingranaggio meccanico di una ‘macchina’ enorme che vincola e distribuisce sorte, destino o prospettive filoguidate

Persino il ‘Dio’ nel quale si crede o non si crede è divenuto una ‘variabile’ e non più una ‘certezza’; la certezza caratterizzante un certo tempo antico e trascorso, è stata rimpiazzata dal solco, o dal muro, che l’Antisistema ha provveduto a personalizzare attorno ad ognuno di noi. Ciò che viene ‘cantato’ in Another Brick in The Wall dei Pink Floyd, ossia:

Non abbiamo bisogno di educazione
non abbiamo bisogno di essere sorvegliati
né di oscuro sarcasmo in aula
professore, lascia in pace i ragazzi
hey, professore, lascia in pace i ragazzi!
Tutto sommato, è solo un altro mattone nel muro.
Tutto sommato, siete solo un altro mattone nel muro.

Corrisponde proprio alla ‘collocazione’ di ogni individualità in una struttura ‘prevista’ da un centro di controllo collocato al di fuori della nostra sfera personale, appunto ‘un altro mattone nel muro’. 

Ora, abbiamo già ampiamente veduto nel mese di aprile 2011, a cosa corrisponde questo centro di potere e come occorre inquadrarlo al fine di trascenderlo e comprenderne la grande opportunità racchiusa e nascosta oltre ad un certo tipo di apparente compressione o senso di soffocamento. Il meccanismo delle scatole cinesi descrive le proprietà frattali dell’energia condensata sempre all’opera in ogni 'ambito' esistenziale; inoltre allargando la 'prospettiva' si può ri-comprendere meglio, attraverso una 'vista' unificante della visione d’insieme

Ciò che la ‘specializzazione’ provvede a separare, la ‘globablizzazione’ tende ad unificare. 

Il bianco è la condizione di luce che ha in sé tutti gli altri colori che, insieme, si ‘annullano’. Il nero è una condizione contraria, ma esprime solo un potere illusorio di mancanza della luce, in quantochè il nero è infine ricompreso nel bianco e altri non è che una sua emanazione, una sua esternazione manchevole di completezza, una sua… specializzazione

In quanto 'fenomeno secondario' conserva in sé un ‘sotto/senso’ ed una precisa collocazione nel fiume evolutivo. Nell’assenza di luce abbiamo la possibilità di sperimentare ciò che si cela nelle nostre profondità e che mai potrebbe emergere in maniera tanto diretta, senza l’incoraggiamento intelligente del ritrarsi della luminescenza. Non è una coperta troppo corta, ma una sensibile presa di coscienza diramata dall’energia omnicomprensiva: il conoscere se stessi.

Il buio non esprime una ristrettezza o una mancanza ma solo una opportunità. 

È uno scenario appositamente concepito, in una struttura densa e ciclica come quella in cui maggiormente ci identifichiamo, al fine di rendere evidente e padroneggiare quella parte di noi che sfugge per definizione: la nostra parte oscura riflessa dall’evidente frattale espresso dalla Luna e dalla sua faccia nascosta
  
C’è un linguaggio, codificato nella struttura della condensazione energetica 'attorno' a noi, che non siamo più in grado di comprendere, perché la nostra attenzione è catalizzata verso un senso di ansia comunemente confuso con quel senso di sopravvivenza che, da grande tempo, ha condotto il genere umano a confrontarsi attraverso il ‘metro e la misura’ della guerra e della violenza.
 
Affermavo, in apertura di articolo odierno, che c’è una strana percezione legata al senso di scorrimento degli eventi personali e globali, come se tutto fosse legato al caso. Per quanto ognuno di noi si possa dare da fare al massimo delle proprie capacità, non c’è la matematica certezza che si otterranno i risultati agognati in termini di rendiconto e di qualità della Vita. Perché? 

Perché esistono cerchi concentrici di energia ad ogni livello e dimensione. 

Se siamo ricompresi in un ambito in cui si vive in un certo modo e noi tentiamo di andare contro quel modo, ebbene, sarà molto difficile trovare ‘la propria via su quella via’. È come se fossimo degli stranieri in casa. Potremo realizzare tutte quelle cose che non ledono il cerchio più grande che ci contiene, ma difficilmente potremo realizzare tutto ciò che ci caratterizza senza prendere in considerazione uno ‘spostamento’ dall’ambito di quel cerchio di energia materializzata dalle forme pensiero unitarie del potere e di gran parte della massa. Spostarsi da quella posizione significa trovare un’alternativa: alternativa che oggigiorno è sempre più difficile da trovare in quanto la tentacolarità dell’Antisistema è pressochè ormai distribuita in tutto il Mondo.

Senza alternativa dove si può andare? 

Ebbene, quando non si osserva più nessuna alternativa, allora è venuto il momento di tornare a crearla; ciò significa che un ciclo è giunto al termine, in quanto la biodiversità è una ricchezza intima contenuta nel seme della Vita. Una potenzialità imprescindibile. Se non la si scorge più, interverranno delle forze naturali al fine di invertire il ciclo e normalizzare il fluire dell’energia, proprio come Zeland descrive a proposito delle forze livellanti i potenziali superflui: energie celesti che intervengono allorquando si alloca un carico di aspettative/energia eccedenti la 'regola'. 

Le famose ‘farfalle nella pancia’, ad esempio, costituiscono un accumulo di aspettativa e di energia, che richiamano l’azione livellatrice del ‘tutto’, focalizzato in forze motrici di inversione. Ciò significa solo che occorre rimanere nel proprio centro, possibilmente ‘sempre’. Da quel ‘punto’ il nostro giroscopio può alternarsi nelle varie modalità di ‘transurfing’, permettendo alla nostra essenza di non essere travolta anch’essa dalle dinamiche evolutive ‘scritte tra le righe’ o tra le onde.

Ogni tanto si sente questa espressione: ma se ti dicono di buttarti nel pozzo tu ti butti? 

Questa secca domanda racchiude in sé proprio la capacità di mantenersi centrati attorno al proprio ‘nucleo’ portante. Non esiste alternativa? La creo. Esiste? La voglio sperimentare. Sempre che si senta la necessità di una alternativa, ovvio. 
  
Obsolescenza programmata: tecnologia a scadenza.
Se tutto ciò che acquistiamo avesse una durata lunga quanto dicono le pubblicità, probabilmente molte aziende chiuderebbero. Televisori, cellulari, iPad, ma anche abiti e giochi non avrebbero mai bisogno di essere sostituiti. Invece c’è una scadenza, proprio come per latte e formaggi.

Non una data 'entro il', ma qualcosa di simile: si chiama obsolescenza programmata e secondo i consumatori è quasi una truffa, soprattutto se l’apparecchio in questione smette di funzionare proprio – guarda caso – alla scadenza della garanzia. Un problema che riguarda soprattutto i beni tecnologici, come lettori mp3, telefonini, computer e quant’altro, ma che non dipende soltanto dal loro buon funzionamento, ma anche dalla percezione che se ne ha.

Ci sono casi in cui effettivamente dopo pochi anni l’oggetto smette di funzionare, in altri invece è solo passato di moda. In pochi utilizzano ancora i vecchi lettori cd, abbandonati in un cassetto per essere sostituiti da lettori mp3 e iPod: il mercato, con nuovi prodotti e tanta pubblicità, ha fatto scadere gli strumenti più vecchi nell’angolo dei beni obsoleti.

Una vecchia teoria.
A parlare per primo di 'obsolescenza programmata' è stato l’economista Bernard London. Era il 1932, pochi anni dopo la crisi del ’29, quando scrive un articolo intitolato 'Ending the depression trough planned obsolescence', dove spiegava che la definizione di un tempo di vita determinato per le cose avrebbe portato alla loro distruzione e all’immissione di nuovi prodotti sui mercati per prendere il posto di quelli obsoleti

In pratica, si garantisce così una domanda continua, nonostante la crisi. 

E anche negli ultimi due anni, secondo i dati di Ceced, l’associazione nazionale dei produttori di apparecchi domestici e professionali, sono usciti centinaia di nuovi elettrodomestici. Un frigorifero dura in media 12 anni, una lavatrice 8, ma in realtà ogni due o tre anni la gamma di prodotto cambia e il nostro elettrodomestico diventa, quindi, obsoleto.

Gli acquisti consapevoli.
Il consumatore rischia di essere indifeso davanti ad apparecchi destinati a morire dopo pochi anni, ma in Gran Bretagna i cittadini possono denunciare i casi sospetti di obsolescenza programmata all’Office of Fair Trading, che può procedere con indagini di verifica.

Dall’altra parte, però, per non gettare tra le cose vecchie un abito considerato obsoleto solo perché vogliamo seguire le mode, basterebbe essere consumatori attenti e consapevoli. Per spiegare come siamo sottoposti all’influenza delle strategie di marketing la televisione spagnola La2 ha recentemente mandato in onda un documentario girato in Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti e Ghana. Il film “Comprar, tirar, comprar” è diretto da Cosima Dannoritzer ed è il risultato di tre anni di ricerca che spiega le pratiche industriali, come la riduzione deliberata della durata di un prodotto, e le sue conseguenze. 

Spesso però basta solo un attimo di riflessione e una domanda: 'Mi serve davvero?'.
Da Yahoo

Che dire? Che è vero. Però occorre 'accorgersi', perché ricordiamo sempre che siamo la rana bollita. Il fuoco è lento e ci deve fare abituare progressivamente altrimenti ci accorgeremmo saltando fuori subito dal ‘pentolone’. Allora osserviamo cosa succede attorno a noi

I miei genitori hanno tenuto frigorifero, forno a gas, arredamento, macchina, etc. almeno 20 anni. Oggi dobbiamo cambiare tutto alla velocità della luce. Perché? Per una miriade di motivi interni ed esterni. Il punto è, secondo me, non tanto addentarsi nella denuncia di questa dinamica, ma riuscire a snidare il 'programma', o meglio, l'algoritmo che frattalmente l’ha evocata dalle nostre profondità

Cosa significa cambiare le 'cose' sempre più in fretta? 

A parte i discorsi legati al Pil e compagnia bella, ossia a tutto il rumore di fondo, è meglio interrogarsi su cosa ha spinto i nostri inconsci a generare questo modello paradossale di iperconsumismo. Andiamo persino oltre alle entità parassite ed  all’Antisistema. Cosa rimane?

Ognuno di noi immerso nella propria individualità

Bene, fermiamoci qua e non saliamo ancora. Altrimenti tutto ‘evapora’ ricolmando l’Uno... Cosa rappresenta frattalmente il consumismo sfrenato? Certamente un nostro disequilibrio interiore, che se si è manifestato in questo scenario 3d, perché doveva essere estratto dalle profondità in cui si celava. Questo squilibrio circoscrive un senso di insufficienza e di non attenzione, esprime una auto svalutazione di sé, una ricerca al di fuori della propria sfera personale, un disallineamento dei nostri centri di potere e di controllo… 

Quando Martin Buber ne 'Il cammino dell'uomo' riporta la domanda che Dio fa ad Adamo – ‘Adamo, dove sei?’ – evidenzia proprio questa dinamica allontanante dal proprio perno esistenziale. 

‘Dove sei?’, significa: chieditelo, riguadagna te stesso, rientra  in te… perché vedo che adesso sei fuori da te. Dove sei? Ascoltati ed osserva. Fai silenzio e cercati. Fai attenzione a quello che fai. Perché fai quello che fai? 

C’è una tale perfezione in quello che s'emana dal genere umano da rimanere sconvolti da alcune dinamiche legate ad un mirato pressapochismo

Ad esempio, la rete di controllo del traffico aereo perfettamente sincronizzata con l’enorme flusso di velivoli in funzione... Una cosa da rimanere a bocca aperta per efficienza e padronanza delle proprie azioni. Ebbene, quell’intelligenza è umana. Quella perfezione si ‘scontra’, poi, con lo scempio delle scuole pubbliche, ad esempio, a cui mancano persino i soldi per dotarsi di carta igienica. Due veri e propri Mondi diametralmente opposti

Sembra che la responsabilità per il carico umano, trasportato a bordo di un aereo, sia superiore a quella che si dovrebbe provare per l’educazione delle nuove generazioni. Se un aereo si schianta al suolo, l’eco dell’insuccesso si propaga all’istante in ogni direzione: è deflagrante l’accaduto e a cascata si riversa su enti di controllo e di costruzione, certificazione, etc. Il focus dell’attenzione è immediato e indicante chiaramente una crepa nel modello. Mentre in ambito scolastico i ‘danni’ sono striscianti e non ci si espone al rischio di un ‘crash’ sotto la luce diretta dei riflettori

È meno evidente ma molto più tagliente la dinamica in corso: la svalutazione del sé a partire dalla tenera età.
 
Esistono apparati tecnologici che si guastano esattamente dopo il termine della garanzia, anche a distanza di molti anni. Ciò significa che c’è una enorme padronanza dei processi e della conoscenza dei punti di usura e di rottura dei materiali. Nulla sfugge se si rimane nell’ambito delle leggi monitorate dalla Fisica. È tutto calcolabile. È tutto ‘legge’. Come al solito, è la massa che permette l’instaurarsi di una determinata tendenza imposta dall’alto. 

Mediante autosuggestione, la massa stessa, accetta di patteggiare la propria Vita, ritenuta come unica e degna di essere vissuta in ben altri modi rispetto all’attività preponderante legata al Mondo del lavoro; per cui si dota di tutte quelle dinamiche gaudenti che l’Antisistema propina loro.
 
Una su tutte, la corsa pre programmata dello sviluppo tecnologico al contagocce. Come direbbe Grillo: è una cosa pazzesca!
 
Questa società ha tutte le carte in regola per autoperfezionarsi all’insegna di principi etici e morali. È tutto pronto. Le strutture alternative e parallele agli scenari ufficiali sono pronte. Ma allora perché non succede il cambiamento e tutto sembra sempre più contorto e stagnante? 
 
Esportiamo il modello che regola ogni ambito del processo di progettazione e di costruzione di un aereomobile, ogni ambito che lega il personale alla responsabilità verso quello ‘che fa’, all’attenzione costante che occorre per effettuare i piani di manutenzione, etc. – esportiamo questo modello – ad ogni ambito del sociale. Sarebbe un buon viatico al fine di collegare tutte le parti agli attori in gioco. In ambito 'aereo', una imprecisione è subito amplificata dalla più evidente delle sorti: la morte di molte persone

È forse questa evidente risultante che costringe le persone a comportarsi in maniera tanto virtuosa? È il vivere perennemente sulla corda tesa a venti metri di altezza che permette di mantenersi sempre focalizzati su se stessi? Gli esperimenti condotti nel corso della storia deviata lo dimostrano a pieno: nella troppa libertà ci si perde perché ancora non si è in grado di ‘auto gestirsi’.

Per questo il cambiamento non giunge in maniera deflagrante, palese. La più grande scuola esistente, quella dell’intero Globo, non ha ancora laureato la maggior parte degli ‘studenti’. Tutto è ancora approssimativo e abbozzato secondo una perfezione itinerante che descrive a pieno il momento presente.

Semplicemente: abbiamo quello che ci siamo meritati.

Non è un dramma e non è una sfortuna.

È solo quello che abbiamo contribuito ad autorizzare.

È quello che eravamo e non è detto che corrisponde a quello che siamo…  
 
Parti, ma non lasciarmi – Breathe – Pink Floyd 


* L'opera raffigurata in apertura di articolo è relativa a questo link.


Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com

mercoledì 4 maggio 2011

Risvegliarsi alla/con la Noosfera.





Rabbia, paura, violenza: sono loro il lato oscuro. Veloci ti raggiungono quando combatti. Se anche una sola volta il sentiero oscuro intraprendi, per sempre esso dominerà il tuo destino. Consumerà te come consumò l'apprendista di Obi-Wan.
Yoda

La concezione delle ‘cose’, dal punto di vista umano, è una questione di prospettiva. Il vedere da un ‘punto diverso' la trama della Creazione, arricchisce lo scenario stesso al quale si ‘accede’. È come aggiungere un ingrediente segreto, un tocco magico alla ricetta dell’Universo. Per questo motivo si dice che l’umanità è in grado di co-creare la realtà manifesta di cui essa stessa è viva parte. 

L’osservatore riflesso nell’osservato.

Gli Human Bit sparsi in Terra contribuiscono a verificare l’equazione del Creatore e contemporaneamente innalzano il proprio grado di evoluzione e di iniziazione. Nel reame del Tempo sequenziale tridimensionale, il percorso appare lungo e ricolmo di difficoltà. La discesa vibrazionale, dovuta all’immersione nella densità energetica, comporta il ‘rischio calcolato’ della dimenticanza. Dimenticare per poi ricordare, smarrirsi per poi ritrovarsi. In questo orizzonte ciclico è racchiusa l’analogia con quelle qualità che occorre sviluppare, coltivare, autoeducare al fine di onorare l’impegno preso responsabilmente, prima della nostra ‘partenza da casa’: conoscere se stessi

La conoscenza del proprio Sé è un fulcro della padronanza della propria energia divina di co-creazione. Tutto ciò che ‘emerge’ vivendo in Terra è, alfine, opportuno. Vivere tutto questo ‘tutto’ in maniera distaccata ma presente è una qualità necessaria sulla via che si è volontariamente deciso di percorrere. Quale è la Missione a noi assegnata?

Agire in conseguenza del 'sentire' in modo equilibrato e illuminato, secondo ciò che abbiamo imparato e non ricordato: con viva responsabilità e qualità dell’intenzione. Oltre ad ogni interferenza, giudizio, separazione, illusione, credo, abitudine o sensienza. In quella luce che non manca mai, appellata Amore Incondizionato… Luce di ‘Casa’ o Luce ‘Centrale’…

La struttura dell’universo è segmentata in sette superuniversi ciascuno dei quali ruota intorno ad un universo centrale. L’universo centrale è la dimora materiale della Sorgente Primaria. Poche persone comprendono che, al fine di governare l’universo materiale, il Creatore Primario deve abitare la materialità ed operare nell’universo materiale. L’universo centrale è la sua dimora materiale ed è eterno. E’ circondato da corpi di gravità oscura che lo rendono essenzialmente invisibile anche a quelle galassie che si trovano nelle più immediate vicinanze della sua periferia che, per inciso, ospitano la Razza Centrale.
 
L’universo centrale è immobile ed eterno, mentre i sette superuniversi sono creazioni di tempo e ruotano intorno all’universo centrale in senso anti-orario. Intorno a questi sette super-universi c’è lo spazio 'esterno' o periferico, che consiste di elementi fondamentali non-fisici di materia non-barionica o anti-materia, che ruota intorno ai sette superuniversi in senso orario. Questo immenso spazio esterno è la camera di espansione in cui si espandono i superuniversi. L’universo conosciuto che i nostri astronomi osservano sono per lo più un piccolo frammento del nostro superuniverso e lo spazio di espansione agli estremi limiti della sua periferia.
 
Ai margini dell’universo centrale risiede la Razza Centrale, che contiene la matrice originale del DNA umano della creazione. Ad ogni modo, è una razza talmente antica da apparire a noi come Dei, quando invece essi rappresentano i nostri futuri sé. Tempo e spazio sono le sole variabili di distinzione. La Razza Centrale è conosciuta alla nostra razza più antica come gli dei creatori che hanno sviluppato la matrice originaria della specie umana e poi, operando unitamente con i Veicoli dell’Anima, hanno seminato le galassie man mano che gli universi si espandevano. Ciascuno dei sette superuniversi ha un distinto proposito e una sua specifica relazione con l’universo centrale tramite la Razza Centrale in base al modo in cui la Razza Centrale ha sperimentato il DNA per ottenere incarnazioni fisiche compatibili come veicoli dell’anima.
Estratto da: Passaggi Segreti (Camera 3) - Wingmakers

L’umanità non è lasciata da sola nel compiere questo ‘viaggio’ come, del resto l’umanità non è la sola a compiere questo ‘viaggio’. Le entità che si occupano della nostra ‘assistenza’ fuoriescono direttamente dall’emissione Creativa ad opera della manifestazione centrale. Il Creatore è anch’esso in evoluzione, per cui ognuno di noi è in evoluzione e per questo motivo ‘tutto’ concorda a permettere l’evoluzione stessa. Cosa si intende per ‘evoluzione’? 
 
Verificare una equazione ideale.

Un errore concettuale comune può essere il considerare l'evoluzione un processo di 'miglioramento' delle specie o di semplice aumento della complessità degli organismi o ancora più semplicemente nella capacità di 'uscire vincente' dal processo di selezione naturale. Ciò che in realtà mutazione e selezione producono è adattamento all'habitat e quindi, in tal senso, può comportare anche 'perdita' di caratteri e di funzionalità e una semplificazione. L'insieme delle condizioni ambientali e delle relazioni con le altre specie sussistenti ad un dato momento costituisce l'habitat ed esso è, al contempo, una fonte di selezione e il terreno in cui si esplicano gli adattamenti in essere. 

Un troppo rapido cambiamento delle medesime condizioni, quindi, può giungere a causare l'estinzione di popolazioni evolute nel senso di una forte specializzazione.
Da Wikipedia 
 
Verificare una equazione ideale.

Questa ‘verifica’ può avvenire solo nella densità della materia, ma a ‘ritroso’ corregge e sviluppa nuovi modelli sempre da sperimentare. È più facile comprendere questo fenomeno osservando quello che, ad immagine e somiglianza, sta effettuando l’umanità in ambito tecnologico, oppure nell’ambito più generico della progettazione e sperimentazione. Si intuisce, si pensa, si progetta, si crea, si esperimenta. Ma tutto questo ‘fluire’ non avrebbe senso senza un - perché? Ossia, cosa c’è da 'affrontare'? Perché progettiamo quel qualcosa? 

Certamente per affrontare un ‘problema’, una ‘resistenza’…

Senza questa ‘resistenza’ non avremmo avuto quel ‘valore aggiunto’ da estrarre dal nostro processo superiore. Pensiamoci bene. Ora, alla luce di questa evidenza, come possiamo inquadrare ogni 'avversità'? 

La separazione tra il bene ed il male è un’altra illusione.

La differenza risiede interamente nella viva partecipazione al fenomeno in questione. Vivere la ‘scure’ della separazione è cosa estremamente ‘vera’ e foriera di un forte coinvolgimento. Il ‘gioco’ è certamente serio, perché non si tratta di un gioco pur rimanendo, egli stesso, circoscritto nell’ambito di una ‘rappresentazione progettuale’ immanente (ossia ciò che risiede nell’essere, ha in sé il proprio principio e fine e, facendo parte dell’essenza di un soggetto, non può avere un'esistenza da questo separata - da Wikipedia) e trascendente (indica in filosofia e teologia il carattere di una realtà concepita come ulteriore, "al di là" rispetto a questo mondo, al quale pertanto si contrappone secondo una visione dualistica - da Wikipedia) ‘dentro’  e contemporaneamente ‘al di là’, come solidi di geometria sacra che ruotano in una sfera e ‘dialogano’ con l’energia del tutto.

La separazione era necessaria. Il nostro ‘Avversario’ anche. 

I ‘parassiti’ costituiscono una classificazione temporanea conferita loro da un punto di vista ancora immaturo: il nostro. Espresso, ad esempio, dalla caccia ai virus che la medicina allopatica conduce sistematicamente in ogni ‘occasione’ di malattia. Si confonde la causa con la conseguenza. La cosa meravigliosa che succede, scrivendo questo da parte mia, è che mi separo nella condizione del giudicare la medicina allopatica. L’imperfezione ci è amica. Da questo ‘motivo’ comprendo che non si tratta di imperfezione ma, bensì, di ‘perfezione itinerante’: la perfezione perfezionabile ma pur sempre perfetta per l’attimo di presente che viviamo con attenzione

Da questa prospettiva il giudizio viene meno, in quanto fagocitato dalla presenza del momento vissuto con tutta la propria imperfetta, ma opportuna, realizzazione del sé. 

Se le ‘cose’ potessero avverarsi all’istante, faremmo a meno di… soffrire? Penso di sì. O forse, no? Nella biodiversità e numericità umana, mai dire mai. Siamo mutevoli e capaci di tutto. Esistono infinite gradazioni della percezione esistenziale riconvertite nella massima popolare che afferma ‘della palla che è rotonda’. Tutto può accadere. Tutto può colorare questo Scenario 3d.
  
Ma, allora, cosa deve succedere per ‘tirare una somma’? 

Possiamo andare avanti per sempre a sperimentare ogni ‘pertugio’? No. Non mi sembra proprio il caso. Viviamo diverse fasi del processo naturale evolutivo. Viviamo nelle fughe e nelle attese, negli slanci e nei vuoti, nella forza e nella debolezza, nei trend e nei consolidamenti… è naturale. Occorre comprenderlo in maniera sensibile, perché ognuno di noi vorrebbe sempre di più, come il profitto atteso sempre in crescita dalle Multinazionali o l’illusione del Pil di uno Stato. Non è possibile perché sarebbe sovrumano, magico, non adatto alla sperimentazione tridimensionale, persino non opportuno.

Per questo abbiamo compreso l’esistenza dei ‘cicli’. In questa maniera si sono resi palesi. Non bastava osservare le fasi lunari o l’alternanza del giorno con la notte o il nostro umore. No, dovevamo saggiare con mano la ruvida presenza dei cicli. Come? Subendoli.

Ad esempio, il ciclo economico è sempre percepito da tutti e quasi sempre vissuto con consapevolezza limitata nella sua apparente drammaticità legata alle fasi di ‘debolezza’. Non si tiene conto che ‘non c’è crescita vera senza un vero consolidamento’. Il grafico del Dow Jones cresce da 100 anni, ossia è sempre cresciuto: è possibile una cosa di questo tipo? È sostenibile? Diminuendo la scala temporale, possiamo osservare che questa crescita continua a livello secolare, è stata inframmezzata da crisi violente e quasi sistemiche, poi ‘superate’. Vivere in quegli ‘attimi’ avrebbe comportato anche prendere in considerazione atti estremi

Vivere le fasi di grande crescita avrebbe instaurato in noi altri tipi di ‘tentazioni’. Vivere entrambe le fasi cicliche corrisponde al saggiare le estremità della scala emozionale e tentare di sviluppare la padronanza del proprio Sé. Le entità che si occupano della nostra ‘assistenza’ lavorano alacremente per permettere l’instaurarsi spontaneo di questa padronanza. Che cosa si intende con questo termine?

La condizione di chi è padrone.

Padrone di chi? Ovviamente di se stesso.

Perdonate la lunghezza della prossima citazione, ma è opportuna al fine di rendersi conto del fatto che esistono Mondi di cui non abbiamo sentore, ma che sono molto più 'vicini' a noi dell’anello che portiamo al dito:    

Poi, dopo l’evoluzione dell’antica Luna durante la quale ad opera degli spiriti del movimento è stato posto il germe del corpo astrale, è toccato agli spiriti della forma di dare sulla nostra terra all’uomo l’io, affinché distinguendosi dal proprio ambiente, l’uomo potesse in certo modo diventare un essere autonomo. Ma se anche, grazie agli spiriti della forma, l’uomo fosse diventato un essere autonomo nei confronti del mondo esterno, nei confronti di quanto lo circonda sulla terra, mai ad opera degli spiriti della forma egli sarebbe diventato un essere autonomo nei confronti di quegli spiriti stessi; egli sarebbe rimasto dipendente da loro, sarebbe stato guidato e diretto totalmente da loro. E che ciò non sia avvenuto, è dovuto all’azione, in certo senso perfino benefica, delle entità luciferiche che nell’epoca lemurica si sono contrapposte agli spiriti della forma

Queste entità luciferiche hanno dato all’uomo la speranza della libertà; d’altra parte gli hanno anche dato la possibilità del male, la possibilità di cadere nelle passioni e nelle brame sensuali. E a che cosa in sostanza si sono appigliati gli spiriti luciferici? Si sono appiglianti a ciò che c’era già e precisamente a ciò che per ultima era stato dato all’uomo, al corpo astrale che era allora in un certo senso l’elemento più interiore dell’uomo. Lì essi si sono stabiliti, del corpo astrale essi si sono impadroniti. Altrimenti, se cioè le entità luciferiche non fossero intervenute, del corpo astrale si sarebbero impadroniti soltanto gli spiriti della forma; e gli avrebbero impresso quelle forze che conferiscono all’uomo il volto umano, quelle forme che appunto avrebbero reso l’uomo immagine degli dei, immagine degli spiriti della forma. 

Tutto ciò si sarebbe attuato per l’uomo; ma l’uomo sarebbe rimasto dipendente dagli spiriti della forma durante tutta la vita e per tutta l’eternità. 

Le entità luciferiche, dunque, si sono per così dire insinuate nel corpo astrale; per cui da allora, in questo corpo, hanno agito due tipi di entità: quelle che spingono l’uomo in avanti, e quelle che invece ostacolano l’uomo nel suo incondizionato progresso e che hanno in compenso rinsaldato interiormente la sua indipendenza. Se le entità luciferiche non fossero intervenute, l’uomo, quanto al corpo astrale, sarebbe rimasto in condizione di innocenza e di purezza. In lui non sarebbe subentrata nessuna passionalità a fargli bramare ciò che solo sulla terra egli può trovare. Le entità luciferiche hanno reso per così dire più grossolane, più basse le passioni, gli istinti, le brame. Se le entità luciferiche non fossero intervenute, l’uomo sarebbe rimasto nella condizione di avere una continua nostalgia per la sua patria, per il regno spirituale da cui è disceso. Non avrebbe trovato piacere nelle cose che lo circondano sulla terra; gli sarebbe stato impossibile trovare un interesse per le impressioni che si ricevono in terra.
 
A questo interesse, a questa brama per le impressioni terrestri egli è pervenuto ad opera degli spiriti luciferici. Sono essi che lo hanno impigliato nella sfera terrestre pervadendo il suo elemento più interno, il corpo astrale. E come mai è accaduto che allora l’uomo non abbia del tutto abbandonato gli spiriti della forma o in genere i regni spirituali a lui superiori? Come mai è accaduto che l’uomo non sia totalmente caduto preda dei suoi interessi egoistici e delle sue brame? Ciò è accaduto perché gli spiriti che fanno progredire l’uomo hanno preso contro tutto ciò le loro misure; hanno cioè compenetrato l’entità umana di qualcosa che altrimenti in questa entità umana non ci sarebbe stato; l’hanno compenetrata di malattia, di dolori, di sofferenze.
 
Questo è stato il necessario contrappeso alle azioni degli spiriti luciferici

Gli spiriti luciferici hanno dato all’uomo le brame sensuali; ma contro ciò le entità superiori hanno adottato le loro contromisure: cosicché l’uomo non potè più soggiacere incondizionatamente all’influsso del mondo dei sensi, perché, come conseguenza delle brame e degli interessi per questo mondo, le entità superiori hanno dato origine alle malattie e al dolore; per cui oggi nel mondo ci sono altrettanti dolori e altrettante sofferenze quanti sono gli interessi rivolti meramente al mondo fisico, al mondo sensibile. Entrambe le cose si tengono assolutamente in equilibrio: non ne esiste nel mondo una più dell’altra; tante brame sensuali, tante passioni, altrettante malattie e sofferenze.
 
Questa fu, nell’epoca lemurica, l’azione contrapposta degli spiriti luciferici e degli spiriti della forma. Se gli spiriti luciferici non fossero intervenuti, l’uomo non sarebbe certo disceso così presto nella sfera terrestre. La sua passionalità, le sue brame per il mondo sensibile, hanno anche fatto sì che i suoi occhi si siano aperti prima del previsto e che egli abbia potuto vedere anticipatamente tutto l’ambito dell’esistenza sensibile…
Influssi Luciferici, Arimanici, Asurici - Rudolf Steiner

Trovo meravigliosa questa testimonianza che ci ha lasciato Steiner, più di 100 anni fa, quando il Dow Jones batteva le prime contrattazioni. Tutto ciò dimostra come questo piano degli eventi, l’Antisistema, sia esattamente ribaltato rispetto al pieno ideale a cui tutti aspiriamo nostalgicamente. 

Gli Spiriti del bene che introducono la ‘sofferenza’, e gli Spiriti del male che introducono lo spunto della ‘libertà’.

Se il nostro ‘sentire’ permane nella mancanza di consapevolezza e nella separazione del giudizio, ebbene, li vivremo a pieno: ed esisterà il bene ed il male scissi dentro di noi. E a noi spetterà il discernere tra di essi. È sempre tutto opportuno. Esiste nella corrente ‘filosofica’ di Steiner un grande approfondimento di  questa tematica ‘scabrosa’. Perché? Perché è un potente mezzo per aumentare la nostra consapevole scelta di vivere nel presente con altri ‘occhi’. Tutto è proteso a darci una mano, anche in maniere che ci sembrano irriguardose del vivere secondo una certa moralità acqusita, ma quasi sempre bivalente, spaccata in due, melliflua perché ancora in evoluzione o in-formazione

L’ambiente esterno ci riflette e ‘ci ha’, allo stesso tempo.

Siamo miscelati in lui e con lui, costituiamo una ‘pasta’ unica. È facile cadere in preda allo sconforto di un ‘momento’ per questa simultanea interattività. Lo dimostra Ugo Foscolo, ad esempio:

Del grande scrittore si sa che aveva un alto concetto di sé nonostante la condizione materiale e sociale relativamente modesta. Nel corso della sua vita fu sempre fedele ad alcuni ideali, come l'amore per la patria, la libertà, la bellezza femminile, l’amicizia,le virtù, la poesia,l'arte e l'eroismo. Questi valori in cui Foscolo credeva, erano ritenuti dagli illuministi idee vane ed irreali, pure 'illusioni', dando a questa parola il valore non di inganno ma di vera esigenza dello spirito… 

Non crede nell'immortalità dell'anima, ma nel cosiddetto nulla eterno.

Per gli illuministi quest'ideologia era causa delle loro serenità e liberazione dalle superstizioni delle religioni, Foscolo invece risente di un profondo turbamento perché non trova una ragione nell'esistenza dell'uomo. Definisce l'uomo prigioniero del mondo, dunque sarebbe meglio non nascere...
 
Foscolo aderì con convinzione alle teorie illuministiche di stampo materialistico e meccanicistico. Tali teorie, da una parte, contenevano elementi rasserenanti in quanto allontanavano le superstizioni, ma dall'altra determinarono in lui l'angoscia davanti al 'nulla eterno', all'oblio che avvolge l'uomo dopo la morte. Foscolo, infatti, si può definire ateo e razionalista, ma non areligioso. In lui il pessimismo e l'ansia di eternità si agitano dando un tono drammatico alla sua poesia e alla sua prosa.
 
Volendo recuperare alcuni valori spirituali non in contrasto totale con la ragione, egli non cerca di riavvicinarsi alla fede, come farà Manzoni, ma dà vita alla propria, personale 'religione delle illusioni', ossia i valori insopprimibili nell'uomo: la patria (l'Italia), l'amore, la poesia, la libertà, la bellezza, l'arte, il piacere della vita e le nobili imprese che rendono degni di essere ricordati, tramite il sepolcro, che da legame di affetto, simbolo di civiltà, esempio per i compatrioti, diventa suscitatore di poesia eternatrice.
Da Wikipedia 
  
La sua ‘Dottrina delle Illusioni’ veicola lo smarrimento, provato  da buona parte dell’umanità, ed il tentativo di ‘fare qualcosa’ per colmare quel vuoto che i ‘parassiti’ alimentano dentro di noi come ‘separazione’ da un Mondo perfetto e perduto, di cui si sente certo l’esistenza ma, allo stesso tempo, lo si colloca nelle anse del tempo, perduto per sempre. Nell’Arte della Poesia, Foscolo trova un surrogato di pace, ammantando la sua poetica di quel velo di sottile sofferenza. Foscolo rappresenta la crisi dell’umanità nel trend ultrasecolare della crescita evolutiva: una delle tante tappe forzate che occorrono per sedimentare e consolidare il cammino. 

Come incolpare il nostro ‘Avversario’ per un simile atto?

Una vera trasformazione è così ardua perché, come in ogni altro gioco, nel gioco della vita siamo costretti a confrontarci con un nemico che, incessantemente, fa di tutto per influenzare il nostro comportamento e metterci a soqquadro l'esistenza… Quello che davvero cerchiamo in un gioco è il rischio, la sfida... compresa l'eventualità della sconfitta. Ciò che lo rende avvincente è la sua capacità di metterci alla prova.

Il concetto di sconfitta è ciò che dà forma e senso a quello di vittoria.

A prescindere dal nome che gli si voglia dare, gli antichi cabalisti affermavano che l'Avversario era reale. Molto reale. Sebbene non riusciate a vederlo con i vostri occhi, è reale quanto gli invisibili atomi che sono nell'aria ed è altrettanto ubiquo e potente dell'invisibile forza di gravita. Il suo vero nome - come ci hanno rivelato gli antichi saggi cabalisti - è il termine suh-tàhn, con l'accento sulla seconda sillaba, si traduce con ‘Satana’.
 
Satana non è il demonio rosso, munito di corna e armato di un terribile forcone. Queste superstizioni non hanno fatto altro che celare ancora meglio il suo vero scopo e la sua identità. Quel nome è una parola in codice per indicare il comportamento reattivo - indotto dall'ego - e lui è il più potente di tutti i maghi.
   
Secondo la Kabbalah il nostro Avversario è un vero asso della magia

La sua abilità nel trarci in inganno è perfettamente sintetizzata in una frase tratta da I soliti sospetti, l'intelligente film sceneggiato da Cristopher McQuarrie:

La beffa più grande che il diavolo ha fatto al mondo è fare credere a tutti che lui non esiste.
Il potere della Kabbalah. Una tecnologia per l’Anima - Yehuda Berg 

Ricordiamolo sempre: è tutto invertito in questo piano della manifestazione esperienziale. Il detto ‘l’abito non fa il Monaco’ ce lo rammenta con esatta prospettiva. Cosa significa ciò? Che non dobbiamo più fidarci della nostra ombra? Giammai. Significa che dobbiamo osservare con estrema presenza e senza paura, perché siamo protetti dalla nostra origine, pur stanziando nell'ombra del nostro Avversario. 

Di fronte ad un individuo centrato e consapevole, l’entità che si nutre di noi, non può fare altro che arretrare e andarsene, sperando addirittura che la nostra luce lo aiuti nel proprio cammino, perché ogni essenza è in un cammino analogo al nostro. Tutto è in evoluzione secondo lo Spirito del Creatore

Nella religione dei Jedi il Lato Oscuro è la componente malvagia della Forza, utilizzata dai Sith e dai Jedi Oscuri.
 
Il Lato Oscuro della Forza è composto dalla rabbia e dall'odio causati dalla sofferenza. Un buono Jedi non dovrebbe mai essere sopraffatto dalla rabbia e quindi dovrebbe rimanere 'puro' da non divenire un praticante del Lato Oscuro. Chi non riesce a sopportare il dolore e si fa trascinare dall'ira, intraprende (anche indirettamente o inconsapevolmente) la strada che porta al Lato Oscuro della forza. Una sete insaziabile di vendetta e di potere sono i bisogni primari di un praticante del Lato Oscuro, ed i Sith sono i maestri che praticano quest'antica arte.
 
Una definizione ci viene fornita dal maestro Yoda nell'Episodio VI: 'Paura, odio, ansia e vendetta sono tutti sentimenti che portano al Lato Oscuro, Luke.' e nell'Episodio I: 'La paura porta alla rabbia, la rabbia porta all'odio, l'odio porta alla sofferenza. La paura è la via per il Lato Oscuro'.
 
Il Lato Oscuro può essere studiato a patto di non dare eccessivamente peso ai propri sentimenti e a non farsi trasportare, poiché si verrebbe consumati da esso.
Da Wikipedia 
 
Il lato oscuro è la componente malvagia della Forza. È una 'componente': bellissima immagine. Una componente del Tutto… Inquadrata in questo ambito, la malvagità è assoggettabile alla inconsapevole presenza della nostra parte più concreta che ‘subisce’ il corso degli eventi e identifica, in maniera paradossale, una crescita difficilmente percepibile immediatamente,  in quanto ammantata del tempo che 'ci contraddistingue'.

Forse, ci accorgeremo del valore di un atto ‘incomprensibile’, più ‘tardi’, nel corso dell’età fisica, allorquando i nostri centri osservatori avranno perso un po’ di quella vigoria fisica che appanna il proseguire lungo la via del ‘Conosci te stesso’. Si parla di ‘saggezza’ che, quasi sempre, giunge con l’età, con il trascorrere del fiume della Vita. E con la saggezza giunge anche il perdono, la comprensione e la lungimiranza

La forza fisica viene meno e lascia il posto a qualcosa d’altro… la nostra origine.

Per superare il nostro ‘Avversario’ occorre sviluppare la sua conoscenza e, di conseguenza, quell’autodisciplina consapevole che lo condurrà a ritenere che la sua missione, in noi, è terminata

È uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve fare!

È molto indicativo che, in generale, dal Mondo Orientale giunga a noi l’evidenza che, questa sfida, sia stata da tempo compresa ed affrontata. Perché? Perché tutte le forme di sensienza sviluppate a quelle latitudini contemplano con gran evidenza la perseveranza della disciplina e della padronanza

Il Mondo delle Arti Marziali esprime da sempre questa grande verità, come una colonna vertebrale d’acciaio assolutamente necessaria per affrontare l’Avversario. Questa dura educazione esprime la necessità di avere il controllo della propria ‘dimensione’ interiore, ‘luogo’ nel quale si annida colui che ‘ci sfida’ ad ogni attimo della Vita.

Le dinamiche globali attuali, ossia l’occidentalizzazione dell’oriente, corrispondono ad una immancabile ed ovvia direzione interiore, meno evidente, che orientalizza l’occidente. È un processo di ‘scambio’ esterno/interno, poco riscontrabile nell’opinione pubblica, ma molto evidente all’occhio 'allenato'.  

Come in Matrix, prima Neo si fa assorbire dall’Agente Smith, liberandolo e rafforzandolo paradossalmente, e poi lo assorbe trasmutandolo nella vera liberazione dall’orizzonte degli eventi fisici tramite l’unione dei loro due Mondi interiori, così gli emisferi della Terra si stanno compenetrando reciprocamente

È interessante notare il concetto di Noosfera riveduto e ri-espresso da Josè Arguelles attraverso le sue opere:

Noi dobbiamo ampliare il nostro approccio per comprendere la formazione che sta avendo luogo davanti ai nostri occhi... di una particolare entità biologica come non ne sono mai esistite sulla Terra – la crescita, al di fuori e al di sopra della biosfera, di un ulteriore strato planetario, un involucro di sostanza pensante a cui, per ragioni di praticità e simmetria, ho dato il nome di Noosfera.
The Future of Man (Il Futuro dell’Uomo) -
Pierre Teilhard de Chardin

Il Manifesto per la Noosfera è il risultato di quarant’anni di studio, contemplazione, ricerca e sintesi. La noosfera va probabilmente al di là della capacità di comprensione della scienza convenzionale, ma è un’intuizione profonda e penetrante che ha fatto presa sulle menti di scienziati, filosofi, poeti e artisti fin dal momento in cui questo concetto è emerso per la prima volta, nel 1926

È un concetto evolutivo originato da ricerche sia nel campo della biogeochimica che in quello della paleontologia. È un paradigma d’insieme che fonde profezia e analisi degli attuali trend mondiali. È una percezione che la trasformazione della biosfera porta inevitabilmente ad una nuova epoca geologica e a un nuovo ciclo evolutivo; ed è per l’impatto del pensiero umano sull’ambiente che questa nuova era – la Noosfera – sta per sorgere.

Il termine “noosfera” si riferisce all’involucro o guaina mentale di pensiero che circonda la Terra, e deriva dal greco nous, ‘mente’. Il presentimento della noosfera si è pienamente risvegliato in me nel 1969, mentre osservavo in televisione l’immagine della Terra vista dallo spazio... All’incirca nello stesso periodo scambiai una fertile corrispondenza con Buckminster Fuller, che per primo mi suggerì l’esistenza di un sistema di archiviazione e recupero dell’informazione, esistente sotto forma di una specie di campo psichico o fascia di pensiero attorno al pianeta

Era grazie a questo sistema – mi scriveva Fuller – che poteva conversare con i filosofi pre-socratici mentre passeggiava sulla spiaggia.  
 
Il processo storico si sta trasformando radicalmente sotto i nostri occhi... La specie umana nel suo insieme sta diventando una poderosa forza geologica. La mente e l’opera dell’umanità si trovano di fronte al problema di ricostruire la biosfera nell’interesse di un’umanità di liberi pensatori, intesa come singola unità. Questo nuovo stato del mondo a cui ci stiamo avvicinando senza rendercene conto è la 'Noosfera'.
Vladimir I. Vernadsky
 
Esattamente come la biosfera è il campo unificato della vita e dei suoi sistemi di supporto – la regione per la trasformazione dell’energia cosmica sulla Terra, per usare l’espressione di Vernadsky – così la noosfera è il campo unificato della mente, il riflesso psichico della biosfera. E poiché noi, come specie – la somma totale delle cellule portatrici di coscienza della Terra in evoluzione – non ci siamo ancora risvegliati al nostro ruolo di organismo planetario, allo stesso modo neanche la Noosfera è ancora pienamente cosciente. Quando l’umanità diverrà cosciente di se stessa come singolo organismo e si unirà per attivare la Noosfera, allora troveremo la determinazione e la volontà collettiva di ricostruire la biosfera, e deviare l’energia della razza umana da un cammino di distruzione basato su un’astrazione meccanizzata dalla natura ad un nuovo ordine armonico di realtà super-organica basata su uno stato completamente diverso di coscienza, mai esistito finora sulla Terra.

Tale è la premessa fondamentale alla base del Manifesto per la Noosfera.
Manifesto per la Noosfera: Il prossimo stadio nell’Evoluzione della Coscienza Umana - di José Argüelles/Valum Votan - pubblicazione in lingua inglese prevista per Ottobre 2011.




La specie umana necessita di un ‘nuovo paradigma’ e lo sta progressivamente adottando, in sinergia con l’evoluzione della Terra e degli input che giungono dal Sole e al Sole attraverso la comunicazione sottile con i Soli Centrali e con l’Universo intero, rispecchiata nelle nostre cellule e nell’ecosistema che ci circonda e che da noi s’emana…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
prospettivavita@gmail.com