giovedì 13 febbraio 2025

Lo scherzo è bello.


Sino a quando non lo fanno a “te”. No

Tipico, dello “mondo intiero”, nel (qua, così). Allo “inferno” ove lo “diabolo” non esiste (però), anche se c’è. Altrimenti, perché sarebbe “località inferno”. 

Logico persino. 

Ora, in un simile luogo comune, totalmente attrezzato per… infierire (usare, consumare, servirsi di, etc.), ma non nella maniera rivelata da “Dante”, attraverso le “pene”, quelle dirette, quelle che puoi vedere, sentire, toccare, etc. bensì, mediante l’arte della tortura (l'auto consumarsi mentre si consuma = si ri-produce l'effetto è-voluto): 

quella più simile alla narrazione del “karma (tempo)
ad esempio ma causalmente. 

Ossia, quando hai una “colpa da espiare” ma, uhm… non ricordi niente a tal pro = continui a s-offrire, Re-Seth dopo Re-Seth (nel continua a succede-Re ma “niente”):

“solo”
debito, peccato originale, gravità, tempo, inflazione, ruggine, muffa, cenere…

Che altro. Ah: “te” (qua, così). Il topo Vs il Top (l’oro). Va da sé che in tale “circo”, ognuno tende al proselitismo, tirando l’acqua al “proprio” mulino, salvo che ogni mulino è sempre “dentro”, all’interno d-El Re-ame incantato AntiSistemico, che il “macchinario” o I-Ambiente de-odora in quanto a servizio, funzione, funzionamento, funzionalità.

Qualcosa che, stanne certo, a sua volta contiene anche la memoria = la Verità o Log di Macchina, il che significa che non sono mai l’oro a dirti che…, ma la Verità sempre in azione che, da un “lato”, rivela mentre contemporaneamente dallo “altro”, svela. 

Il che, dunque, “Fa…” sì che tutto quanto dipende da “te”: 

nel senso che per mangiare la foglia devi esserci, ma se sei “te” di conseguenza sei (qua, così) ove Te è Oltre a tutto ciò, in termini di potenziale contemporaneo; ecco che all-ora sia la Verità che Te (potenzialmente) spingete per il risveglio di “te”, però “te” sei nel regime AntiSistemico che tende continuamente ad auto manutenersi tale e quale = “niente”. 

Ci sono vettori, dunque, tipo:
“te” Vs Te
Verità Vs AntiSistema
memoria Vs legge, strumento
l’oro Vs potenziale contemporaneo…

Ed alla via (così, qua) anche se (qua, così).
Ove tutto serve; senza accorgersi nella sostanza, della sostanza che continua...

Questo è il “brutto scherzo” che lo “destino” continuamente ti gioca, nell’AntiSistema. Cioè, sei “dentro” a qualcosa, fosse solamente anche una “idea” altrui per “te” o meglio Te. Essere dentro a…, non significa solo fisica-mente. Il giogo ad esempio si auto replica in ogni famiglia, ove un individuo può avere la meglio sulla rimanente compresenza:

mediante prepotenza
ma anche
mediante coercizione, minaccia, ricatto, psicologia, Spada di Damocle, etc.

E, non ricordando come è iniziato il giogo sulla Terra, ogni im-possibilità ha la stessa potenzialità, compreso quello che scarti sin da subito per tutta una serie di “ragion logiche” che tendono a gettare via questo piuttosto che quello:

nel Deuteronomio, ad esempio
“Dio” ordina di andare “lì” ma non “là”
ad eliminare tutti, compresi polli e bestiame
occupando la terra e cancellando i nativi.

Ecco che, scartando una ipotesi, perché “ir-ragionevole”, tanti auguri quando stai giocando una partita a scacchi con El “Diabolo” (l’oro). L’oro che hanno tanto di qu-El “vantaggio” che… “te” sei sempre il topolino alle prese con il formaggio nella trappola, che non è la “trappola”... vieppiù lo scenario intiero (fenotipo esteso frattale espanso).

Una volta eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, deve essere la verità…”.
Sherlock Holmes

Ecco che, “una volta eliminato l’impossibile…”, bah… resti con l’improbabile che x “te” (qua, così) dunque deve “essere la verità”. I complimentoni proprio. 

“Ma va, va!”. 

Prima di Matrix c’è stato Il 13° piano”. Prima ancora? Non hai che l’imbarazzo della scelta:

“noi viviamo in una realtà programmata al computer e l’unico indizio che ne abbiamo è quando qualche variabile viene mutata e nella nostra realtà ha luogo una qualche alterazione. Potremmo avere l’irresistibile impressione di rivivere il presente (dejà vu), magari proprio nello stesso modo: sentiamo le stesse parole, diciamo le stesse parole. La mia ipotesi è che queste impressioni siano valide e significative…”.
Philip K. Dick

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Quindi, era il 1977, ma i computer esistevano già, alimentando “infantili fantasie” a personaggi tangenti alle esperienze psicotiche? Tutto qua? Uhm.

In particolare, ci chiediamo: quali libri hanno ispirato Matrix? L'ispirazione primaria arriva indubbiamente dall'antichità, in particolare dal Mito della Caverna di Platone…
Link

Quindi, Matrix è il risultato, a sua volta, di “ispirazione”. Ergo: è già successo e continua a succede-Re. Perché, nel “teatro”, l’oro dovrebbero lasciarti “corda, spago, via libera seppure apparente”? , il “libero arbitrio” è come la “privacy”: 

esiste ma non c’è, x “te” (qua, così).

“El” Leviatano docet.

Ma quando hai messo assieme la tua “co(o)rte”, suvvia: lo scherzo è bello sino a quando non ci vai di mezzo “te”, che sei il replicante di Te, appeso al chiodo da qualche p-arte, ad arte.

Sai quando “si coglie nel di-segno”? Ecco quando, ad esempio:

“il mio intervento verbale è terapeutico perché, con la verità detta così improvvisamente, viene tolto lo schema, eliminando il conflitto. Avviene un piccolo shock a cui per qualche minuto il paziente risponde spesso con uno stato stuporoso, altre volte ride divertito e liberato, oppure gli si inumidiscono gli occhi. In questi tre casi, il sintomo passa quasi sempre. La terapia verbale è liberatoria sia per chi la fa che per chi la riceve…”.
Dottoressa Gabriella Mereu

La “terapia verbale”:

serve per accostarsi alle persone che stanno male col criterio di poter dare un significato umano alla medicina che nella sua veste ufficiale e secondo un criterio meccanicistico non considera che la causa del malessere possa essere vista in maniera olistica ed a 360° e ricercata prima di tutto nel problema emozionale che crea un terreno malato. A tale fine rileva lo stesso linguaggio del malato come esprime i suoi sintomi per poterlo contestualizzare nella storia che gli appartiene e che lo ha fatto ammalare. La Dr.ssa Mereu ha scoperto in primo luogo, una lingua nuova, da lei definita il “pazientese” o linguaggio emozionale: comprende quei termini che un malato usa per esprimere la propria patologia, non riconosciuti ovviamente, dalla medicina ufficiale. La novità straordinaria è proprio qui: con la sua terapia verbale la dr.ssa Mereu considera la malattia nell’ambito della storia del malato…

Ora, invece di “malattia” sostituisci sostanzialmente ciò che raffigura, configura, rappresenta:

una reazione (shock) verso qualcuno-qualcosa che ha scosso in profondità il proprio “lavoro”
tanto da necessitare l’uso del megafono per “tentare di liberarsi, ribellarsi, farsi valere, farsi sentire, etc.”.

Essere “dentro a…” oppure dentro a…, è la stessa cosa nella sostanza. Una volta auto decodificato l’arcano, questo vale ovunque, soprattutto ove vive e regna l’im-possibile = il potenziale già auto Re-alizzato, altrimenti come avresti potuto “immaginare qualsiasi pensiero, logica, idea, etc.” a posteriori. No? Ci sei? Ti trovi? La “Matrix” non salta fuori dal “film”: tale condizione è continuamente rivelata (qua, così), in ogni epoca, tra i vari Re-Seth. 

Perché rivelata

Perché l’oro non esistono ma ci sono! Come “vedi anche al buio”? Come “vedi l’invisibile”? Come hanno calcolato “scientificamente” che…? 

Cos’è il “sesto senso”? Meglio: cosa sostanzia. 

A “te” probabilmente tutto questo non dirà niente, ma stanne certo: è solamente “niente”, come quei “personaggi” in… “cerca di autore”. Bion docet. 

L’ispirazione non è una Musa: è la Verità! 

La memoria I-Ambientale che in tal modo funziona, nella tri-unità d’eventi legge, strumento, memoria (Verità, Log di Macchina). Qualcuno, nel presunto passato, disse:

“Penso quindi sono…”.

No? , allora “è” anche la “moderna” IA. Oppure, l’IA è immaginazione attinta dai vari “film” che l’hanno ritratta nel “temp(i)o” hollywoodiano. 

“Ma va, va!”.

Nella lotta tra impoveriti dentro, va da sè (sempre).

Ti sta bene quello che ti sta bene: x tutto il resto c’è lo “impossibile”. Quanto hai da perdere? Il “tuo” regno (qua, così)? Vedi che questo non è mai stato tuo, essendo “solo” uno che lavora per sopravvivere, anzi, per… l’oro.



  

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 3890
prospettivavita@gmail.com


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