martedì 2 agosto 2022

Cultura del boicottaggio.



Abbandono della ragione 1

Cancel culture = in italiano cultura della cancellazione o cultura del boicottaggio… è usata per indicare una forma moderna di ostracismo nella quale qualcuno diviene oggetto di indignate proteste e di conseguenza estromesso da cerchie sociali o professionali - sia online sui social media, che nel mondo reale, o in entrambi

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Tenere la schiena dritta durante un comizio, per strisciare dinanzi a Unione Europea e Usa, è da paraculi più che da patrioti

1 agosto 2022 Savino Balzano Link

La prevista visita di agosto a Taiwan sembra essere in gran parte simbolica piuttosto che pratica

1 agosto 2022 Link

Il genere umano è sotto scacco da “tempo” in-definito.
Potrebbe anzi essere stato creato/campionato proprio per questo.

Dal momento di “è già successo”. Ergo, tutto quello che sai, lo “sai” = “serve”. E quando affermo tutto, è… tutto. Ok? Tuttavia, contemporaneamente, tutto è verità (se ci sei = lo sei dall’atteggiamento sostanziale). 

Or dunque, puoi sempre (sempre) risalire a quel “tempo”. 

L’Ambiente è memoria. Ovvero, “nulla si distrugge, nulla si crea, tutto si trasforma”. Di quel che c’è, non manca niente (anche se per “te” non esiste). 

Sostanza. Non lineare. 

Quindi, strategia altrui per “te” che qua nell’AntiSistema sei nello Stato di… de-privazione, da/in cui quell3 di depravazione. 

Il “momentum” radioattivo che s’emana ovunque, comunque… per “te”, non esiste anche se c’è. 

Questo è il “mantra”: significato

 

La definizione “te” è sostanzialmente identica a quella di “uomo medio”, nell’approccio di Pasolini ed Orson Welles, ad esempio. 

Alias, “te” sei assolutamente pericoloso sia per Te che per il “prossimo”. Quindi, nella recente fase “pandemica”, allorquando sei stato “responsabilmente” richiamato più volte a “bucarti per il bene pubblico”, … allo stesso modo dovresti essere rinchiuso per il medesimo motivo: 

ir-responsabilità. 

Non ci sei. Fidati. Esisti ma non ci sei, sostanzialmente. Sei “te”, qua nell’AntiSistema… che prolifera proprio grazie a “te”, che l3 “servi” continuamente mediante il “tuo” stile di vita. Bah.

L’incanto perfetto, perché la perfezione è di questa terra, anche se non riguarda “te”, s’eppure sia perfetto anche il “tuo” operato, ma da una prospettiva che nemmeno riesci a sfiorare di tua sponte. 

La “cultura del boicottaggio” è reale tanto quanto Te sei diventato “te” = sei stato boicottat3 attraverso la “cultura” o fermo abitudinale auto convenzionale:

il famigerato “fai… da ‘te’”. 

Parlare con “te” è come intossicarsi. Capisci quello che “capisci”. Ti offendi e sei sempre pieno di “certezze de noantri”. Di... punti fermi utili ed abili per odiare chiunque te li mette in serio dubbio. Oppure, ignorare:

ecco la “cultura del boicottaggio”. 

Un riflesso dell’essere “già successo” che, ovvio, è il più autorevole dei “reset”: il primo taglio netto di/con qualsiasi “cosa” fosse già avvenuta sul Pianeta. Sempre che un “prima” ci sia stato, realmente. Se ti vogliono intubare nel Metaverso è probabilmente perché sei già intubato nel Metaverso. Ergo, Oltre al Metaverso (tecnolo-magia) c’è veramente qualcosa? Oppure, la “creazione” è del tutto… un artifizio altrui per “te”. 

La natura è un punto di vista elitario: 

essendo venut3 “prima” dell’industrializzazione, allora la prendi per buona ovvero per... natura. 

E se fosse già “natura” = artifizio? 

Vuoi sempre le prove da p-arte del “complottismo”. Nevvero? Allora, perché non fornisci le prove relativamente alla natura? Come sai ch’è natura e non “natura”? Prendi un seme e guardalo per bene: non è forse (come) un “programma” che scatta ad una certa temperatura? Uhm

Ti muovi in un campo di probabilità totale, eppure neghi con fermezza delle cose mentre, all’opposto, af-fermi con certezza (c®edi) delle altre. 

Perché dovresti proprio aver ragione “te”? 

Perché dovrei aver torto proprio IO? Ma chi te l’ha detto

“Dio lo vuole!”, forse? 

Come nel “film” Le crociate. Uccidere quest3 è buono. “Dio lo vuole!”. Ma ti sei davvero fritto il cervello. Sei andato, rimanendo proprio qua così nell’AntiSistema, dove “servi” e allora “così sia”. Amen. No

Una vera e proprio “coltura”: 

come se fossi su/in un vetrino per la coltivazione di micro batteri utili a… qual-cosa/chi. 

In una colonia di microorganismi. Come barriera corallina. 

 



Il “deserto” africano appare - sulle mappe - all’incirca nel ‘500.
Uhm

Prima non esisteva. Prima l’Africa era verde. Perché? Perché ci sono le mappe. Qualcosa che per “te”, però… non vale, poiché “sono false”. Che bellezza. Vero? Vale solo quello che ti hanno detto e allora “sai”. La “scienza”. Non importa se per tutelare la società tutta, “punturi” anche i neonati. Ma chi se ne frega

Ci sei? 

La monocoltura è quanto di più perverso possa concentrarsi in un solo luogo comune, perché la biodiversità diventa “biodiversità”, con tutto quello che ne con-segue. Quel “deserto”, in alcune mappe, è chiamato “Zaara” = Sahara. 

Ci sei?

Zaara is an archaic variant of Sahara, both being English transliterations of the original Arabic word for desert…

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Fomenko riporta, nella propria opera scientifica, che la Grande Tartaria era un impero globale. Alias, era dominante anche in “Africa”. Ecco che lo Zar poteva forse non lasciare tracce della propria “man-tenuta” potenza? Anche no. Infatti, sino ad un certo periodo quel “deserto” fu chiamato Zaara

Un caso? Per “te” certamente sì. 

Cultura del boicottaggio. Il “reset” che mai avvenne deve rimanere tale = nemmeno fantascienza. I “deserti” in generale sono la “firma” di quello che avvenne. Il che apre al probabile scenario precedente. Cioè

che qualcosa esisteva sin da prima. 

Grande Tartaria = ? Ancora AntiSistema. Al momento non è possibile definire quel regno globale “come dovrebbe essere”. Per ora è solo... fascino. Qualsiasi regno fondato e basato sul denaro o equipollente è sempre (sempre) o già AntiSistema

La “creazione” stess3 è AntiSistema. 

E vedi bene che te lo dicono persino: 

“tutto si trasforma”.


Ma a “te” non tange nulla che non sia allineato con il “tuo” sapere. 

Come a dire che tutto il resto è… “noia”. Nebbia. Ecco Stanlio e Ollio che nel rimettere insieme il motore dell’auto, rimangono con qualche pezzo di “troppo” e, bè… che fanno? Lo gettano via, alle proprie spalle

Ecco il Dna “spazzatura” e la materia “oscura”. 

Peccato che siano la gran p-arte di “te”, però. Ecco dove sei “finito” Te:

in tale f-orma di auto dimenticatoio. 

Sempre potenziale, però. Alias, “solo” da annaffiare e coltivare, auto amandoti da Te in Te per Te = il Tuo Sole.

“Fai…”. 

Altrimenti? Continueranno a… “farti”.

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-721
prospettivavita@gmail.com