“Si dice che…” il virus mieta soprattutto persone anziane, già debilitate da patologie preesistenti.
Vero. Ma tali dati possono essere il frutto di più fattori.
Infatti, si “narra”, parlando con operatori sanitari, fidati, che nelle sale di terapia intensiva vengano intubate (e dunque salvate) persone, in funzione di decisioni particolari, del tipo “chi ha meno anni?”.
Ossia, volenti o nolenti… 1- chi “merita” di vivere e 2- chi versa già in condizioni critiche ed è più anziano. E, tra questi, 3- chi ha la “precedenza” per i consueti motivi vecchi quanto la storia del mondo.
Risultato?
La “statistica” che noi tutti supponiamo di conoscere.
Chi muore in ospedale in questo periodo, viene eclissato.
Il corpo scompare, a dispetto del dolore dei familiari, che non rivedranno mai più i propri cari (dovendo comunque pagare la consueta parcella).
Ossia, in tale ambito, non saprai mai che cosa sostanzialmente è successo. Quali decisioni sono state prese, etc. etc. Come in guerra.
Non ci si crede, ma, tant’è.
Tasso di mortalità Coronavirus: i dati per età, sesso e patologie pregresse…
Presi in esame 72.314 pazienti, di cui 44.672 casi di Coronavirus confermati, il Chinese Journal of Epidemiology conferma che il tasso di mortalità aumenta con l’età:
si passa dallo 0,2% (10-39 anni) al 14,8% per infetti dagli 80 anni in su.
Nessuna vittima invece al di sotto dei 9 anni, forse per via della velocità con la quale il loro sistema immunitario risponde agli attacchi, secondo quanto dichiarato dal virologo Roberto Burioni…
0-9 anni: nessun morto
10-19 anni: 0,2%
20-29 anni: 0,2%
30-39 anni: 0,2%
40-49 anni: 0,4%
50-59 anni: 1,3%
60-69 anni: 3,6%
70-79 anni: 8,0%
80+ anni: 14,8%
Sesso e patologie pregresse.
Dati alla mano, il periodico cinese riporta che il virus risulterebbe più letale per il sesso maschile piuttosto che quello femminile: 2,8% contro 1,7%.
Tra i fattori che rendono più pericolosa l’epidemia da Coronavirus, il fumo:
in Cina vive circa un terzo dei fumatori di tutto il mondo, di cui il 50% è rappresentato dagli uomini e solo il 2% dalle donne.
Come sappiamo, anche la presenza di gravi malattie preesistenti come diabete, ipertensione, tumore, insufficienza respiratoria cronica e problemi cardiovascolari sono terreno fertile per il Coronavirus.
Soprattutto negli adulti dai 70 anni in su, in questi casi il rischio di mortalità aumenta dato il sistema immunitario compromesso...
Secondo alcuni scienziati, ci potrebbe essere un numero di infetti dieci volte superiore rispetto a quanto riportato:
questo significa un tasso di mortalità ancora più basso...
17 febbraio 2020 Link
Si noti che, a parte ogni apparenza, tali caratteristiche pregresse possono influire sulla scelta, o meno, di intubare un paziente rispetto ad un altro.
E, le donne preferite agli uomini, per “cavalleria”.
Ci sta.
Si tratta dunque di decisioni.
Così come chi ha una o più patologia in corso, potrebbe essere più “sacrificabile” rispetto a chi è tutto sommato più sano e/o è più giovane
Il tutto, poiché... tale trattamento è limitato, per via dello scarso numero dei posti attrezzati disponibili (Legge del Minimo).
Quindi, ecco la “fake news”:
se hai più di 50 anni, scordati di essere intubato
oppure
se hai più di 50 anni e c’è un solo posto in terapia intensiva, per l'intubazione, e c’è una persona più giovane di te, affetta dal virus, allora, scordati di essere intubato…
Anche se tale informazione sembra molto di più che una pseudo verità. Del resto, si è nell’Anti-Sistema.
Coronavirus, il medico di Bergamo: “Costretti a decidere chi salvare. Come in guerra…”.
“Si decide per età, e per condizioni di salute. Come in tutte le situazioni di guerra…”.
È la testimonianza, agghiacciante, di un medico in prima linea contro il coronavirus. Christian Salaroli, 48 anni, è anestesista rianimatore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Al Corriere della Sera racconta la battaglia sua e dei suoi colleghi contro il virus.
La situazione è tale che il personale sanitario è costretto a scegliere chi salvare:
Siamo obbligati a farlo.
Nel giro di un paio di giorni, al massimo. La ventilazione non invasiva è solo una fase di passaggio. Siccome purtroppo c’è sproporzione tra le risorse ospedaliere, i posti letto in terapia intensiva, e gli ammalati critici, non tutti vengono intubati.
Nel fare queste valutazioni i medici devono stabilire chi ha più possibilità di salvarsi. Non esiste una regola scritta, spiega il dottore:
al momento, nonostante quel che leggo, no.
Per consuetudine, anche se mi rendo conto che è una brutta parola, si valutano con molta attenzione i pazienti con gravi patologie cardiorespiratorie, e le persone con problemi gravi alle coronarie, perché tollerano male l’ipossia acuta e hanno poche probabilità di sopravvivere alla fase critica.
Anche l’età è un elemento di valutazione:
se una persona tra gli 80 e i 95 anni ha una grave insufficienza respiratoria, verosimilmente non procedi...
se ha una insufficienza multi organica di più di tre organi vitali, significa che ha un tasso di mortalità del cento per cento. Ormai è andato.
Lo lasciate andare?
Anche questa è una frase terribile. Ma purtroppo è vera. Non siamo in condizione di tentare quelli che si chiamano miracoli. È la realtà.
La situazione è estremamente complicata. E il personale sanitario sta iniziando a risentirne. Anche dal punto di vista emotivo:
tanti miei colleghi stanno accusando questa situazione. Non è solo il carico di lavoro, ma quello emotivo, che è devastante. Ho visto piangere infermieri con trent’anni di esperienza alle spalle, gente che ha crisi di nervi e all’improvviso trema.
Voi non sapete cosa sta succedendo negli ospedali, per questo ho deciso di parlare con lei.
Il consiglio del dottor Salaroli è uno solo:
non uscire di casa. Solo così si può rallentare il contagio.
Federica Olivo HuffPost Italia 9 marzo 2020 Link
Quindi, di quale “statistica” stiamo parlando?
Ergo:
ecco quanto vale tale “numerologia”
che è il frutto dell’atteggiamento “a monte”
piuttosto che qualcosa da studiare come se fosse una Bibbia
senza sostanzialmente auto decodificarne la valenza in termini di significato.
Ci sono altre “notizie” che affermano un’altra caratteristica legata al virus:
molte persone hanno “perso” l’olfatto.
Come mai?
Servono scienziati e studi approfonditi?
Serve che, se non si è esperti, allora, non si è nessuno? Suvvia. Si può “Fare…” molto anche senza una laurea alla Pico De Paperis.
Coronavirus, le parole del medico guarito: “Ho perso gusto e olfatto…”.
Angelo Valerio Marzano, 57 anni, è un dermatologo del Policlinico di Milano. È stato il primo caso di coronavirus noto nel capoluogo lombardo. Dopo 16 giorni di ricovero, ora è guarito, è stato dimesso ed è tornato a casa….
Tra le manifestazioni fisiche della malattia, “per esempio, io ne ho notata una che trovo molto caratteristica e che persiste tuttora, a distanza di settimane:
la riduzione della percezione di gusto e olfatto", ha detto Marzano…
Per le cure sono stati combinati due antivirali che si usano per l'Hiv, “che ho sofferto in modo particolare, e l'antimalarico idrossiclorochina.
Terapie che avevano mostrato evidenze in studi in vitro e nelle prime esperienze cinesi...”…
Yahoo Notizie 14 marzo 2020 Link
Bene. Si legga uno dei commenti che seguono la notizia:
in relazione alla ridotta percezione di gusto ed olfatto la informo da ex malarico che è dovuta agli effetti della idrossiclorochina…
Yahoo Notizie 14 marzo 2020 Link
Mistero risolto. No?
Che tristezza. Venire “trattati” come bestiame o come fa il meccanico con le auto dei clienti.
Un mix tra routine e freddezza, per abitudine o asfissia.
Con la “statistica” che ci fai, nell’Anti-Sistema?
Se non esegui un’auto decodifica sostanziale, allora, rimani nel solco dell’aratro, che ha già preparato il “campo” opportunamente.
La scienza dei numeri è come il giogo delle tre carte o la Media di Trilussa.
E ogni individuo è “trattato” in quanto tale.
“Facciamo… di dire basta a questa logora, ma funzionale, iniziativa?”.
Da che dipende la decisione?
Dal… se rimane una scelta fra…, oppure, se “è” il decidere di…
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-138
“Riproduzione libera”.