giovedì 24 dicembre 2015

Quale augurio, se non quello della coerenza.


 
Che cosa è la “legge”?
È un punto di vista. Una prospettiva, imposta ad interi “parchi sociali”, legati assieme dalla paura. Paura ditutto, in primis, di “morire”.
La sopravvivenza (non di certo, un dettaglio e, non di certo, una casualità), dunque, risulta sempre centrale rispetto a qualsiasi altro tipo di “idea” e, nel provare questo, la Massa si rende dipendente da qualcosa – di altrettanto centrale ma dislocato (delegato) al di fuori della Massa stessa, pur interessandola pienamente anche “dentro”:
la “politica”.
La legge viene creata, proposta, discussa ed approvata, dalla “politica”, dove con un simile termine devi intendere un mix di interessi, che non iniziano e terminano né con l’esercizio della politica, né con i politici stessi.
Ossia, la legge dipende dall’intenzione (progetto) di un esercizio del potere, che è “prevenzione nei tuoi confronti”.
Un tipo di potere primario: dominante.
Uno “stato di fermo immagine”. Una “nube inquinante”, quando la prospettiva dominante diventa (“è”) esclusivamente “di parte (propria)”.
Usualmente, definisci la forma di realtà derivante da un simile status, come:
dittatoriale.
   
Ma, “qua, così”, la stessa unilaterale potenza dominante, ha previsto tutto, ossia, anche ciò che sei manutenuto/a a “pensare”, tu, ed ogni altro tuo simile. Di conseguenza, anche tutti quei “valori” per i quali “da sempre, gli umani hanno combattuto per vederseli concedere”.
Ora, non ammettere che esista una simile “forza”, è come evitare di prendere in considerazione la luce del Sole e, dunque, il Sole stesso. È come non accorgersi che esista, dentro di sé, il proprio cuore, nonostante il battito regolare scandito per tutto il corpo
È... normale un simile "evitare"? No.

Che cosa è "fiorito, qua, così"? In cosa sei "dentro"?
Alla solita maniera, lo status quo rimane sostanzialmente inalterato. Alla solita maniera tu consegui.
E, reso/a ciclico/a – nella presunta ciclicità, che è una “ragnatela senza ragno manifesto” – vortichi attorno ad un centro, che non ti sembra nemmeno esistere, perché strategicamente ricoperto d’altre fattezze. Quali?
Proprio quei “valori”, conquistati/concessi… dopo millenni di guerre. Punti di appoggio per la “modernità sempre attuale”, nonché, di una forma esistenziale decaduta per “asfissia”, a furia di respirare sempre “aria artificiale, procurata e filtrata da condotti dell’intenzione dominante (ciò che non esiste, ma c’è)”.

La legge ti prevede in un certo modo, perché ti inquadra e ti obbliga. Essa ti prende “così come sei” e ti rende altro/a, nel nome del bene collettivo.
Cioè, non la discuti perché apparentemente “utile” – allo Stato generale delle cose (insieme del quale fai parte anche tu) – anche se non ti soddisfa mai a pieno.
La Legge è un artifizio:
una volta “emanata, è valevole” e inizia a ricoprire tutto come polvere.
Ciò che sino ad un istante prima era “bianco”, dopo la “pubblicazione della legge” – se la legge lo prevede “nero” – allora, anche per te, diventa “nero”. Ergo, tu quanto "vali"?
Quanto conti? Cosa decidi? Chi sei?

Tu, che hai votato il politico, il quale ha votato la legge che, ora, ti governa “nel nome di chi/cosa”?
Tu, che dopo l’avvento della legge, non puoi più fare nulla, perché “la legge vale per tutti”, anche se la legge è platealmente ingiusta, di parte, immorale.
L’AntiSistema è, ormai, “esperto”; è diventato – nei millenni – qualcosa che ha imparato sempre più approfonditamente a gestirti.
Il controllo di ogni “dettaglio” è capillare, per via dell’infinito vantaggio che ha maturato sulla Massa che, a furia di “ignorarne la Causa (il Dominio)”, ha finito anche e soprattutto per “dimenticarla”, cancellando in questa maniera persino l’idea immaginaria di “Origine”.
E finendo, così, in un vortice auto alimentato dalla Massa stessa, su delegazione frattale espansa by Dominio. Capisci? È come pilotare “senza fili” un drone, da migliaia di chilometri, cioè, non localmente e, dunque, ubiquamente (quando il controllo è su tutto ed ovunque).
L’informatizzazione della società Globale, è il risultato frattale espanso, che indica proprio la compresenza non manifesta di un Punto di Dominio (unico, centrale, unilaterale, tri unitario).
Come non accorgersi di una simile verità?
Brunei, vietato festeggiare il Natale: pene fino a cinque anni di carcere
Come ha apertamente ammesso anche il ministro degli Affari Religiosi.
Link

Tutto "qua, così" è un... brevetto (proprietà).
Gli “Affari Religiosi (che vanno sempre a gonfie vele)” non esistono solo a livello islamico. Tutto è un “Affare, qua, così”. E… visto che il Dominio è unico, non possono esistere autentiche differenze nell’amministrazione centrale del Pianeta, ovverosia, della Massa umana.
La legge è gerarchica, ossia, dipende dal grado di appartenenza alla Gerarchia, dell’inquadramento umano che l’ha “approvata, poiché… prevista”.
Il modello militare è “parlante”, proprio in questo senso, essendo – di fatto – un apparato direzionale e distributivo di una intenzione dei “superiori”, una sorta di “megafono”, utile per diramare direttive “urlandole per via graduata”.
Qualcosa che i “soldati” ascoltano, perché devono ascoltare per “contratto/obbedienza”. Pena? Il carcere militare, sino – in tempo di guerra – alla corte marziale ed alla pena capitale.
Una volta che l’intero “apparato (Pianeta)” è predisposto/organizzato a “sentire soprattutto una sola voce”, è – allora – inclinato verso una certa parte o, meglio, a partire da una certa parte, in “giù”, permettendo lo scorrimento di tutto quello che “la Parte”, decide di “far rotolare a valle”.
La legge? Il sassolino che diventa slavina.

Come è possibile ottenere tutto ciò, uscendo dalla sola possibilità che riconosci, ossia, la fantasia o la trama da romanzo/film?
Attraverso la legge, strumento, memoria, della frattalità espansa, quando per “delegazione” riflette “ad immagine e somiglianza”, la grande concentrazione di massa (Dominio) dominante…
Un giogo in leva (qualcosa che la “moderna” industria finanziaria speculativa, insegna e riporta/incarna a pieno, in sé).
La legge è di parte, allora. Perché discende lungo l’asse del piano inclinato del reale manifesto “qua, così”. Ok?

In fondo, lo sai che è così. Solamente, non ci vuoi credere a fondo, coerentemente. Ovvio, ci sei arrivato/a in altra maniera, constatando, da te, quanto sia centralmente ingiusta questa “tua” realtà, nella quale “non sei”.
SPS che cosa, dunque, ha approfondito?

Proprio ciò che già sai, dentro di te (in maniera "impronunciabile").

Ciò a cui, per mille ragioni deviate, rinunci di portare a pieno compimento, per paura che tutto cambi e che il “tuo” stile di Vita ne possa risentire.
Che cosa, dunque, “difendi”?
Quali “forme di valori”?

Forma decisionale apparente.
Mentre tutto continua a scorrere profondamente ingiusto.
Semmai, ti difendi sempre, ormai, dietro allo scudo del “cosa ci posso fare”?
Che cosa “ci puoi fare”? Ti sembra, nulla. Certo. Perché questo è l’esito della strategia auto imperante dominante. Di ciò che sfugge, rimanendo sempre esattamente “dove si trova ed è”:
al centro sostanziale, che regola questa versione del reale manifesto.
Al “tuo” centro, già invaso e conquistato da tempo immemore.
Per quale motivo, sei portato/a a pensare che:
  • non c’è nulla da fare
  • pur avendo sempre “speranza”.
Le persone sono “di buona volontà”. Si impegnano, anche, nel portare avanti i “propri” ideali. Sono padri e madri di famiglia, molto spesso. Nutrono dei “sani principi”, etc.

Eppure, d’insieme, l’insieme è cosa ben diversa.
Chi/cosa si impossessa, dunque, di te – nel frammezzo, nel frattempo, tra ciò che sei, ti senti e fai/credi?
Questo aspetto regolatore delle “cose”, usualmente, lo lasci sempre disperdere.
Chissà perché.
La strategia migliore? È proprio questa
quella che non ti sembra nemmeno esistere.

Quella che “pensa a te, si rivolge a te, ti ascolta, ti tiene in considerazione, etc.” e – poi – decide da sé, anche per te e per tutti, facendo esperienza e memoria proprio delle tue esigenze più profonde e negandole nella sostanza, pur appagandole apparentemente a livello manifesto ma, inesorabilmente, disinnescate.
Questa è la “concessione”, che un Re designa per i suoi sudditi.
In altri tempi era più evidente. Ora, le carte si sono mischiate e sono costantemente coperte, pur sembrando esattamente scoperte.
Forse alcuni di voi moriranno, ma è un sacrificio che io sono pronto a fare”.
Lord Farquaad
Che cosa, dunque, SPS può ancora augurarti a Natale?
Nulla. Partendo dal fatto centrale che:
l’augurio è uno “sperare che”.
No. SPS non ti augura niente, allora. Perché è ora di andare oltre allo sperare (stand by) che qualcosa succeda.
SPS intende che… “ti accorga”. È diverso, sai?

La grande concentrazione di massa, si “divide la torta”.
Il Dominio è totale ma, non è mai “il totale”, perché le persone esistono (anche se fossero artificiali, anche su tutto ciò fosse solo un videogioco).
Da “lì” – allora – deve partire (parte), l’emancipazione dal Dominio.
Non consumandoti in guerre. No. Meglio. Molto meglio… è, “aumentare la propria grande concentrazione di massa”.
La propria “densità/totalità/coerenza”, alias, influenza sulla frattalità espansa (il "Genio della lampada").
Tu, così, diventi il “pilota”. Ma, quale tipo di pilota sarai?
Questa è la via di Dio, ossia, del DominIO.
Per essa, ritorni e riesci.

Il Dominio, nella sostanza, si rinnova sempre perché – sino ad ora – tutti coloro che hanno percorso con successo “la via…”, hanno in realtà trasformato se stessi, ancora una volta, nel Dominio:
  • il “nuovo che avanza
  • la conferma del “vecchio che esiste”
  • dello status quo.
Tu sarai migliore del “tuo” passato?
La tentazione è un vento magnetico, profondo, insistente perché coerente con l’unica legge che riconosce “qua, così”:
quella derivante dal Dominio, quando era Dominio e stava per abdicare, promulgando a livello legislativo/programmatico, ciò che ora è entrato nella "qualità" dell’aria che respiri.
Ciò che, ogni volta, ferma l’Oltre Orizzonte, convincendolo “che è molto meglio – per sé – approfittare del proprio ritrovato potere”.

Così, ogni “liberazione propria”, ritorna sempre nel solco dell’aratro, ascoltando la tentazione ed aderendovi, non cambiando sostanzialmente mai nulla.
Il “nuovo” è – allora – ancora il Dominio, sino a quando non hai la meglio anche sulla “legge (la sua legge)”.
Punta alto:
totale (totale anche nel grado post “liberazione/realizzazione”).
Vai sempre Oltre Orizzonte. Una volta "raggiunto", inquadra con tutto te stesso/a, senza mai voltarti indietro, tutto ciò che esiste, per mezzo dell’equilibrio che senti essere in tequalcosa che non si può descrivere ma “solo” sentire. Sai di che cosa SPS sta “parlando”. Vero?).
La tentazione è l’ultimo baluardo del Dominio.
È la sua “soluzione finale
Una sorta di “cucina molecolare”, il suo “aroma” disperso strategicamente dappertutto e lastricante il tutto.

Da ogni “lato”, infatti… “prevenire è meglio che curare”.
A Natale puoi” ma… solo a “Natale”? No.
Questa è ancora strategia non convenzionale.
Questo è ancoraDominio.
Meglio, molto meglio, è:
Anchea Natale puoi”.

Serve un “corso”, per ritornare grande concentrazione di massa?
No.
Serve 1) accorgersi e 2) ricordare 3) coerentemente (consapevolezza, tuo terzo stato/lato proprio).
I “corsi” sono ricorsi storici, per cui, “qua, così” sono sempre il Dominio.

Lascia perdere i "corsi" e mettici più del tuo, da te, lato proprio.
Decodifica tutto ciò, alla tua luce (centralità).
Che aspetti? La Befana?
  
Riscrivi la "legge, che t'inquadra... qua, così".

   
Accorgiti.
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com

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