Che cosa è la “legge”?
È un punto di vista. Una prospettiva, imposta ad interi “parchi sociali”, legati assieme dalla paura. Paura di… tutto, in primis, di “morire”.
La sopravvivenza (non di certo, un dettaglio e, non di certo, una casualità), dunque, risulta sempre centrale rispetto a qualsiasi altro tipo di “idea” e, nel provare questo, la Massa si rende dipendente da qualcosa – di altrettanto centrale ma dislocato (delegato) al di fuori della Massa stessa, pur interessandola pienamente anche “dentro”:
la “politica”.
Ossia, la legge dipende dall’intenzione (progetto) di un esercizio del potere, che è “prevenzione nei tuoi confronti”.
Un tipo di potere primario: dominante.
Usualmente, definisci la forma di realtà derivante da un simile status, come:
dittatoriale.
Ora, non ammettere che esista una simile “forza”, è come evitare di prendere in considerazione la luce del Sole e, dunque, il Sole stesso. È come non accorgersi che esista, dentro di sé, il proprio cuore, nonostante il battito regolare scandito per tutto il corpo…
Che cosa è "fiorito, qua, così"? In cosa sei "dentro"? |
Alla solita maniera, lo status quo rimane sostanzialmente inalterato. Alla solita maniera tu consegui.
E, reso/a ciclico/a – nella presunta ciclicità, che è una “ragnatela senza ragno manifesto” – vortichi attorno ad un centro, che non ti sembra nemmeno esistere, perché strategicamente ricoperto d’altre fattezze. Quali?
Proprio quei “valori”, conquistati/concessi… dopo millenni di guerre. Punti di appoggio per la “modernità sempre attuale”, nonché, di una forma esistenziale decaduta per “asfissia”, a furia di respirare sempre “aria artificiale, procurata e filtrata da condotti dell’intenzione dominante (ciò che non esiste, ma c’è)”.
La legge ti prevede in un certo modo, perché ti inquadra e ti obbliga. Essa ti prende “così come sei” e ti rende altro/a, nel nome del bene collettivo.
Cioè, non la discuti perché apparentemente “utile” – allo Stato generale delle cose (insieme del quale fai parte anche tu) – anche se non ti soddisfa mai a pieno.
La Legge è un artifizio:
una volta “emanata, è valevole” e inizia a ricoprire tutto… come polvere.
Ciò che sino ad un istante prima era “bianco”, dopo la “pubblicazione della legge” – se la legge lo prevede “nero” – allora, anche per te, diventa “nero”. Ergo, tu quanto "vali"?
Quanto conti? Cosa decidi? Chi sei?
Tu, che hai votato il politico, il quale ha votato la legge che, ora, ti governa “nel nome di chi/cosa”?
L’AntiSistema è, ormai, “esperto”; è diventato – nei millenni – qualcosa che ha imparato sempre più approfonditamente a gestirti.
Il controllo di ogni “dettaglio” è capillare, per via dell’infinito vantaggio che ha maturato sulla Massa che, a furia di “ignorarne la Causa (il Dominio)”, ha finito anche e soprattutto per “dimenticarla”, cancellando in questa maniera persino l’idea immaginaria di “Origine”.
L’informatizzazione della società Globale, è il risultato frattale espanso, che indica proprio la compresenza non manifesta di un Punto di Dominio (unico, centrale, unilaterale, tri unitario).
Brunei, vietato festeggiare il Natale: pene fino a cinque anni di carcere…Come ha apertamente ammesso anche il ministro degli Affari Religiosi.Link
Tutto "qua, così" è un... brevetto (proprietà). |
La legge è gerarchica, ossia, dipende dal grado di appartenenza alla Gerarchia, dell’inquadramento umano che l’ha “approvata, poiché… prevista”.
Il modello militare è “parlante”, proprio in questo senso, essendo – di fatto – un apparato direzionale e distributivo di una intenzione dei “superiori”, una sorta di “megafono”, utile per diramare direttive “urlandole per via graduata”.
Qualcosa che i “soldati” ascoltano, perché devono ascoltare per “contratto/obbedienza”. Pena? Il carcere militare, sino – in tempo di guerra – alla corte marziale ed alla pena capitale.
La legge? Il sassolino che diventa slavina.
Come è possibile ottenere tutto ciò, uscendo dalla sola possibilità che riconosci, ossia, la fantasia o la trama da romanzo/film?
Attraverso la legge, strumento, memoria, della frattalità espansa, quando per “delegazione” riflette “ad immagine e somiglianza”, la grande concentrazione di massa (Dominio) dominante…
La legge è di parte, allora. Perché discende lungo l’asse del piano inclinato del reale manifesto “qua, così”. Ok?
In fondo, lo sai che è così. Solamente, non ci vuoi credere a fondo, coerentemente. Ovvio, ci sei arrivato/a in altra maniera, constatando, da te, quanto sia centralmente ingiusta questa “tua” realtà, nella quale “non sei”.
Proprio ciò che già sai, dentro di te (in maniera "impronunciabile").
Che cosa, dunque, “difendi”?
Quali “forme di valori”?
Forma decisionale apparente. |
Mentre tutto continua a scorrere profondamente ingiusto.
Che cosa “ci puoi fare”? Ti sembra, nulla. Certo. Perché questo è l’esito della strategia auto imperante dominante. Di ciò che sfugge, rimanendo sempre esattamente “dove si trova ed è”:
al centro sostanziale, che regola questa versione del reale manifesto.
Per quale motivo, sei portato/a a pensare che:
- “non c’è nulla da fare”
- pur avendo sempre “speranza”.
Le persone sono “di buona volontà”. Si impegnano, anche, nel portare avanti i “propri” ideali. Sono padri e madri di famiglia, molto spesso. Nutrono dei “sani principi”, etc.
Chi/cosa si impossessa, dunque, di te – nel frammezzo, nel frattempo, tra ciò che sei, ti senti e fai/credi?
Chissà perché.
quella che non ti sembra nemmeno esistere.
Quella che “pensa a te, si rivolge a te, ti ascolta, ti tiene in considerazione, etc.” e – poi – decide da sé, anche per te e per tutti, facendo esperienza e memoria proprio delle tue esigenze più profonde e negandole nella sostanza, pur appagandole apparentemente a livello manifesto ma, inesorabilmente, disinnescate.
In altri tempi era più evidente. Ora, le carte si sono mischiate e sono costantemente coperte, pur sembrando esattamente scoperte.
“Forse alcuni di voi moriranno, ma è un sacrificio che io sono pronto a fare…”.
Lord Farquaad
Nulla. Partendo dal fatto centrale che:
l’augurio è uno “sperare che”.
SPS intende che… “ti accorga”. È diverso, sai?
La grande concentrazione di massa, si “divide la torta”.
Il Dominio è totale ma, non è mai “il totale”, perché le persone esistono (anche se fossero artificiali, anche su tutto ciò fosse solo un videogioco).
Non consumandoti in guerre. No. Meglio. Molto meglio… è, “aumentare la propria grande concentrazione di massa”.
Tu, così, diventi il “pilota”. Ma, quale tipo di pilota sarai?
Per essa, ritorni e riesci.
Il Dominio, nella sostanza, si rinnova sempre perché – sino ad ora – tutti coloro che hanno percorso con successo “la via…”, hanno in realtà trasformato se stessi, ancora una volta, nel Dominio:
- il “nuovo che avanza”
- la conferma del “vecchio che esiste”
- dello status quo.
La tentazione è un vento magnetico, profondo, insistente perché coerente con l’unica legge che riconosce “qua, così”:
quella derivante dal Dominio, quando era Dominio e stava per abdicare, promulgando a livello legislativo/programmatico, ciò che ora è entrato nella "qualità" dell’aria che respiri.
Ciò che, ogni volta, ferma l’Oltre Orizzonte, convincendolo “che è molto meglio – per sé – approfittare del proprio ritrovato potere”.
Così, ogni “liberazione propria”, ritorna sempre nel solco dell’aratro, ascoltando la tentazione ed aderendovi, non cambiando sostanzialmente mai nulla.
Punta alto:
totale (totale anche nel grado post “liberazione/realizzazione”).
La tentazione è l’ultimo baluardo del Dominio.
È la sua “soluzione finale”…
Da ogni “lato”, infatti… “prevenire è meglio che curare”.
“A Natale puoi” ma… solo a “Natale”? No.
Questo è ancora… Dominio.
Anche “a Natale puoi”.
Serve un “corso”, per ritornare grande concentrazione di massa?
Serve 1) accorgersi e 2) ricordare 3) coerentemente (consapevolezza, tuo terzo stato/lato proprio).
Lascia perdere i "corsi" e mettici più del tuo, da te, lato proprio.
Decodifica tutto ciò, alla tua luce (centralità).
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